29 March, 2024
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Vagli a spiegare che è primavera

Il 1° Maggio il Festival della Filosofia, giunto alla sua Terza edizione presso il Teatro  Massimo di Cagliari, farà tappa itinerante ad Iglesias, al Teatro Electra, inquadrandosi nel preciso intento di creare un ponte tra espressione artistica e pensiero (inizio ore 16.00, ingresso libero).
Protagonisti la filosofa e docente Roberta De Monticelli, ideatrice del Festival insieme al collega Pierluigi Lecis, che incontrerà Gherardo Colombo, ex magistrato italiano, attualmente ritiratosi dal servizio e divenuto famoso per aver condotto o contribuito a condurre inchieste celebri quali la scoperta della Loggia P2, il delitto Giorgio Ambrosoli, Mani pulite, i processi Imi-Sir/Lodo Mondadori/Sme.
Dopo il confronto in forma dialogica, dal titolo “La Repubblica siamo noi” avrà inizio una performance teatrale de La Cernita Teatro che ripercorrerà le dolorose vicende dei lavoratori delle miniere sulcitane, nello
specifico di Giuseppe Sechi, deceduto in seguito ad un letale incidente avvenuto in galleria nel 1952.
Frammenti di “Oliena 1946 – Cortoghiana 1952” – di e con Monica Porcedda, regia Gloria Uccheddu.
A seguire, lezione-concerto con tema “Il lavoro nel cantautorato italiano”, con Roberto Serra, Cinzia Crobu e i Jokers, nota band rock isolana, che riproporrà brani di Francesco Guccini, Francesco De Gregori,
Fabrizio De Andrè – cui si deve il titolo della manifestazione, tratto dal testo de “Nella mia ora di libertà”– e molti altri ancora. I musicisti: Francesco Atzori (voce e chitarra), Giorgio Pinna (chitarra solista e cori),
Fabio Murtas (batteria e percussioni) e Francesco Ledda (basso elettrico).
Direzione artistica (parte teatrale/musicale):
Cinzia Crobu, giornalista, critico teatrale ed antropologa del teatro
Monica Porcedda attrice, regista e direttore artistico de La Cernita Teatro.
Segreteria organizzativa: Carla Galliu.
Direzione organizzativa: La Cernita Teatro info@lacernita.it – 329 3143009
Ufficio Stampa: cmc-ufficiostampa@tiscali.it – 349 7103860

Cinzia marzo 2014 5

«Per amore, solo per amore del figlio e del marito, Maria ha rinunciato a tutto. E così, tra una spruzzata di “stira e ammira” e un viaggetto al pronto soccorso, si sforza di credere che la sua vita scorra felice e senza rimpianti. Il figlio, vivendo sulla propria pelle tutta la vicenda,  farà emergere “il dramma” con ironia e cruda verità.»

Così l’autore – interprete Riccardo Montanaro e le registe Monica Porcedda e Gloria Uccheddu introducono “Dopo l’inferno, forse”, performance finalista a Cagliari Teatro in Corto, che sabato 15 marzo La Cernita Teatro porterà in scena nel Centro culturale comunale di Fluminimaggiore (Via Asquer, h 18:30). Partendo dalla visione di questo lavoro si svilupperà un dibattito – riflessione sulla violenza domestica con l’autore, le registe ed al quale prenderanno parte gli amministratori ed il critico teatrale Cinzia Crobu, che si soffermerà sull’importante ruolo del teatro sociale nella società odierna.

Martina Pili, assessore alle Politiche sociali ed alla Pubblica istruzione espone la posizione dell’Amministrazione di Fluminimaggiore: «Abbiamo deciso di trattare un tema che oggi è – purtroppo – più che mai attuale, ovvero quello della violenza domestica, di cui sono vittime uomini e donne; un tipo di violenza che, oltre a lasciare segni fisici evidenti, ne lascia anche molti, più profondi a livello psicologico. Nell’autunno scorso abbiamo organizzato anche un’altra iniziativa, coinvolgendo associazioni vicine che si occupano di violenza domestica, avvocati e forze dell’ordine e cercando di analizzare tutte le sfaccettature del  fenomeno. Proseguiremo il 15 marzo promuovendo, attraverso il teatro, una nuova serata di riflessione. In realtà piccole come la nostra, si presentano due facce diverse della stessa medaglia: da una parte i bassi tassi di casi di violenza ma, dall’altra, il fatto che dovendosi questi episodi misurare attraverso denunce o richieste d’aiuto, vi è maggiore difficoltà ad esporsi. Da donna e da giovane amministratrice lavorerò assiduamente per tutelare – sempre – le pari opportunità, cercando di prevenire – attraverso la continua sensibilizzazione della comunità – la violenza, a prescindere dal sesso e dall’età  della vittima

Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la violenza domestica è un fenomeno molto diffuso che riguarda ogni forma di abuso psicologico, fisico, sessuale e le varie forme di comportamenti coercitivi esercitati per controllare emotivamente una persona che fa parte del nucleo familiare. Può portare gravi conseguenze nella vita psichica delle donne, degli uomini e dei bambini che la subiscono perché può far sviluppare problemi psicologici come sindromi depressive, problemi somatici come tachicardia, sintomi di ansia, tensione, sensi di colpa e vergogna, bassa autostima, disturbo post-traumatico da stress e molti altri. Le condizioni di chi subisce la violenza sono tanto più gravi quanto più la violenza si protrae nel tempo, o quanto più esiste un legame consanguineo tra l’aggressore e la vittima. Dal punto di vista fisico le violenze domestiche possono generare gravi danni permanenti e portare difficoltà del sonno o nella respirazione. Le conseguenze della violenza domestica protratta nel tempo lasciano segni anche sul piano relazionale perché le vittime che la subiscono spesso perdono il lavoro, la casa, gli amici e le risorse economiche di sostentamento.

Il fenomeno della violenza domestica risulta essere diffuso in tutti i paesi e in tutte le fasce sociali; gli aggressori appartengono a tutte le classi e a tutti i ceti economici, senza distinzione di età, razza, etnia. Le vittime sono donne, uomini e bambini che spesso non denunciano il fatto per paura o vergogna. In una recente indagine ISTAT condotta su un campione di 25.000 donne tra i 16 e i 70 anni sono emersi dati allarmanti. Sono più di 6 milioni le donne dai 16 ai 70 anni che hanno subito abusi fisici o sessuali nell’arco della loro vita. Sono 2 milioni le donne che hanno subito violenza domestica dal partner attuale o da un ex partner, mentre 5 milioni di donne hanno subito violenza fuori dalle mura domestiche. Gli autori delle violenze sono sconosciuti (15,3%), o persone conosciute superficialmente (6,3%), a volte apparentemente insospettabili come amici (3%), colleghi di lavoro (2,6%), parenti (2,1%), partner (7,2%) o ex partner (17,4%). In realtà non è possibile sapere il numero esatto delle donne che hanno subito queste terribili esperienze, perché questi dati sono relativi soltanto al numero esiguo di donne che hanno denunciato il fatto alle autorità. Si è stimato che oltre il 90% delle vittime non denuncia il fatto; precisamente si è stimato che le donne che hanno subito una violenza da un “non partner” senza denunciare il fatto sono state il 96%, mentre il 93% è la percentuale di donne che non ha denunciato la violenza subita da parte del partner. Inoltre, un omicidio su 4 in Italia avviene in famiglia, tra le mura domestiche: il 70% delle vittime sono donne e in 8 casi su 10 l’autore è un uomo. Si partirà da tali dati e, da esperienze personali che verranno esposte al termine della performance “Dopo l’inferno, forse”.  Saremo, poi, lieti di riportare le riflessioni scaturite da questa serata in un prossimo articolo. Ci preme sottolineare, restando nell’ambito del comune di Fluminimaggiore, l’ottima riuscita della manifestazione “M’illumino di meno”, festa del risparmio energetico, tenutasi il 14 febbraio, cui hanno aderito numerosissimi e che ha offerto: racconti tradizionali per i bimbi, performance teatrale a lume di lampada a carburo nel centro del paese, visita a lume di candela del Museo etnografico e del mulino ad acqua del paese, con tappa nello stand per la distribuzione gratuita di pane casereccio, dolci e vino.

Teatro Centrale 2008 1

Inizia mercoledì 18 dicembre, alle ore 18.00, presso la Sala polifunzionale di Piazza Roma, a Carbonia, “Teatro per la Città”, prima edizione per un Festival di Teatro Civile e della Memoria, promosso dal Comune di Carbonia, assessorato alla Cultura, con la Direzione artistica ed organizzativa de la Cernita Teatro, che si svolgerà al Teatro Centrale e al Teatro di Bacu Abis dal 18 al 21 dicembre 2013, nell’ambito dei festeggiamenti per il 75° anniversario della fondazione della Città di Carbonia, in partenariato con La Banda Vincenzo Bellini di Carbonia e in collaborazione con Il Teatro Stabile della Sardegna, C.S.C. di Carbonia Iglesias della Società Umanitaria e la Cooperativa Lilith di Carbonia.

Giulio Angioni presenta Tempus, conduce Roberto Serra. Durante la serata interverrà Cinzia Crobu, critico teatrale specializzata in antropologia teatrale.

A seguire La Cernita Teatro presenta “Frammenti di Tempus”,  regia di Monica Porcedda. La serata prosegue alle ore 20.30 presso il Teatro Centrale con gli Antas Teatro che porteranno in scenaRio Murtas: una storia d’amore, di guerra e nessuna scelta”.

Il biglietto di ingresso ai teatri costa € 2.00.

Info e prenotazioni per gli appuntamenti del Festival: Augusto Tolari 328 1719747 – La Cernita Teatro 0781 876818 – 329 3143009

La biglietteria sarà aperta presso il Teatro Centrale domani, martedì 17 dicembre, dalle ore 10.30 alle ore 12.00.

Giulio Angioni

 

Piazza del Nuraghe 6

Si conclude questa sera sul palco di Piazza del Nuraghe, a Sant’Anna Arresi, il Festival della compagnia La Cernita Teatro. Alle 21.30 La Zattera della follia presenterà “Oggi come ieri”, regia di Gloria Uccheddu. La serata proseguirà con l’ultimo lavoro del laboratorio teatrale permanente Sant’Anna Arresi “L’ho perso? L’ho perso!”, diretto da Monica Porcedda. Daniele Pugliese chiuderà il Festival con la presentazione de “Io la salverò, signorina Else”. Condurrà Cinzia Crobu. Letture di Rita Martinelli.