29 March, 2024
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La mancata vittoria nella sfida con la capolista Samassi, terminata sull’1 a 1, non ha frenato l’entusiasmo per la Festa Biancoblu, organizzata dai Briganti con la collaborazione del Carbonia Calcio e della Primavera Sulcitana. L’evento, giunto alla seconda edizione, premiato come miglior Raduno ed Evento sportivo “Italive 2016“, ha portato al “Carlo Zoboli” nell’arco della giornata un migliaio di persone, presenza non abituale nel campionato di Promozione.

L’evento, promosso in tutto il Sulcis dalla World Design che per l’occasione aveva il suo marchio anche sulle maglie dei calciatori, ha avuto anche quest’anno un grande successo, ponendo le basi per le edizioni dei prossimi anni, indipendentemente da come andrà a finire la stagione che vedrà il Carbonia impegnato nei play-off promozione.

Prima dell’inizio della partita, il leader dei Briganti, Damiano Basciu, ha consegnato le targhe ricevute per il “Premio Italive 2016”, ad Alessia Littarru, presidente dell’associazione Primavera Sulcitana, e a Massimiliano Zonza, presidente del Consiglio comunale di Carbonia.

Alleghiamo l’album con le fotografie della “Festa Biancoblu 2017” e due filmati, uno breve con l’intervento di Massimiliano Zonza, e uno con l’intervista realizzata con ill leader dei Briganti, Damiano Basciu.

Nei prossimi giorni pubblicheremo un approfondimento sugli altri aspetti della festa, iniziata alle 10.00 del mattino e terminata la sera, dopo la partita, con altre fotografie.

  

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Il big match della 26ª giornata del girone A del campionato di Promozione tra Carbonia e Samassi è finito in parità, 1 a 1, con i goal maturati uno dopo l’altro a metà ripresa in soli tre minuti. E’ stata una partita molto tattica, tra due squadre che per 70 minuti hanno badato più a non perdere che a cercare di vincere e, dopo il goal del vantaggio della capolista maturato su un calcio di rigore assai dubbio procurato e trasformato dal bomber Christian Cacciuto (capocannoniere del girone con 24 goal in 26 giornate, con 8 calci di rigore), il Carbonia ha reagito con grande orgoglio, pareggiando subito i conti con un incredibile goal letteralmente inventato da Alessandro Cosa, appena entrato al posto di Giuseppe Corona, con un pallonetto di tacco che ha scavalcato l’incredulo portiere del Samassi Claudio Pillitu.

Da lì in avanti non è accaduto quasi più nulla e l’1 a 1 non è mai stato messo seriamente in discussione.

Il pareggio lascia inalterata la classifica nelle prime due posizioni, con il Samassi ormai virtualmente promosso con i suoi 6o punti e 9 punti di vantaggio sul Carbonia a quattro giornate dalla fine della stagione regolare, mentre il Guspini Terralba s’è avvicinato al Carbonia, ora distante un solo punto dopo la netta vittoria per 4 a 1 sulla Monteponi, ormai virtualmente retrocessa in Prima categoria. Il Carbonia nelle ultime quattro giornate cercherà di difendere la seconda posizione che concede il vantaggio del fattore campo nella prima sfida della Coppa Promozione.

Giornata ancora positiva per il Carloforte che ha superato la Tharros in una partita ricca di goal, terminata con il punteggio di 4 a 3 ed ora al settimo posto in classifica con 38 punti, ad un solo punto dalla quarta posizione occupata da tre squadre, Seulo 2010, Sant’Elena Quartu ed Arbus.

Sugli altri campi, il Selargius ha superato di misura l’Arbus, 1 a 0; Villacidrese e Bari Sardo hanno pareggiato 1 a 1, il  Siliqua ha espugnato il campo della San Marco, ad Assemini, 3 a 1; il Sant’Elena Quartu, infine, ha vinto sul campo della Frassinetti, ad Elmas, per 2 a 1.

La partita tra Carbonia e Samassi è stata preceduta e seguita dalla seconda edizione della Festa Biancoblu, sulla quale pubblicheremo un ampio servizio domani. Prima dell’inizio della partita, il leader dei Briganti Damiano Basciu ha consegnato le due targhe ricevute a Roma per il primo posto conseguito al Premio Italive 2016 nella sezione “Raduni ed Eventi sportivi”, ad Alessia Littarru, presidente dell’associazione “Primavera Sulcitana”, e a Massimiliano Zonza, presidente del Consiglio comunale di Carbonia.

      

 

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Esempi positivi di tifo calcistico, dove trova spazio un mix vincente tra fair play e convivialità. Arriva direttamente dalla provincia più povera d’Italia, e vola alla ribalta nazionale, la bella storia-progetto della “festa biancoblù”. Famiglie che tornano a popolare le gradinate dello stadio di Carbonia, terzi tempi con la squadra ospite invitata a gustare le specialità culinarie del territorio, musica e divertimento per tutte le età. E, adesso, la grande occasione: il prossimo 28 febbraio, a Roma, “La festa biancoblù” viene valutata da una categoria di esperti, all’interno della finale del premio “Italive 2016”, nella categoria “raduni ed eventi sportivi”. In caso di vittoria, l’appuntamento con la premiazione è nella Capitale, nella prima metà di marzo, nella suggestiva location dell’area archeologica dello stadio di Domiziano, in piazza Navona, insieme al ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo.

Ma per “I Briganti Carbonia 1939” la vittoria c’è già tutta. «L’essere riusciti a riportare le famiglie nel nostro stadio, con manifestazioni all’insegna del gusto e dello stare insieme, è un successo. Passa il messaggio, positivo, che lo sport e il calcio possono anche essere collanti per iniziative di promozione e sviluppo del territorio – afferma Damiano Basciu, commerciante di Carbonia, 46 anni, dal 1989 nel mondo del tifo organizzato, tra i promotori della mentalità ‘new ultras’ -. Il nome ‘briganti’ è una scelta legata alla sofferenza che vive il nostro territorio, in passato la loro figura rievoca fatti negativi, ma, pensando a Robin Hood, emergono anche note positive. Con la festa biancoblù, realizzata insieme a Primavera Sulcitana, portiamo sul terreno di gioco, a fine partita, cibi tipici della nostra zona, bancarelle, giochi per bambini e tanta musica. Siamo gli apripista di un nuovo modo di intendere il tifo, altre tifoserie italiane stanno iniziando a copiarci, ciò non può che farci piacere. La nostra, anche se solo al secondo anno di vita, è già una tradizione destinata a radicarsi».

L’anno scorso, al “Carlo Zoboli”, la festa è stata organizzata, insieme al Carbonia Calcio, anche dall’associazione Primavera Sulcitana. «Crediamo fortemente nel progetto, è un modo per portare famiglie e bambini allo stadio. Il tifo sano esiste, la conquista della finale di Italive ne è provaosserva Alessia Littarru, presidente dell’associazione -. Tradizioni carboniensi, festa e musica dopo ogni match rappresentano un connubio vincente, anche con appuntamenti simili si può provare a dare ossigeno a tutto il tessuto cittadino».

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Non è necessario mettersi in viaggio per scoprire la Sardegna, nel ponte di inizio novembre. Anche perché, a Cagliari, sono ben 5 le giornate dedicate alle ricette e all’artigianato della millenaria tradizione sarda. Dal 29 ottobre al 2 novembre c’è il bis di InvitaS, il porto di Cagliari si trasforma in un’imponente “galleria dell’Isola” all’aperto. Oltre 700 persone impegnate nell’organizzazione, 150 gli espositori da tutte le Province e ben 7 aree food con cucina a vista e 500 posti a sedere. Dal pane ai dolci, passando per piatti di mare, funghi, carne e formaggio arrosto del “re dei funghi” del Letizia di Nuxis, Manuele Fanutza. C’è spazio per le preferenze alimentari di tutti, inclusi i vegani. Sono già particolarità della cucina sarda, alle quali si aggiungono di diritto su mazzamurru con porchettone a cura di Damiano Basciu, il pilau di Calasetta dello chef Tony Porseo e il pesce fritto di Angelo Ibba e Gianfranco Piras, la purpuzza alla barbarcina, su pani lentu e il pecorino arrosto di Mario Dessolis, oltre all’olio, il miele e i croccantini della sposa, il cascà di Carloforte e le birre artigianali.

Anche l’occhio vuole la sua parte: l’associazione Primavera Sulcitana lo sa bene, ecco perché nella porta-cartolina di Cagliari stanno già scaldando i motori molti progagonisti della Sardegna, pronti a far trionfare il folklore. Nicola Agus e le sue launeddas, lo sport nuragico di Daniele Manca, i bronzetti di Andrea Loddo. Ancora: i mamuthones e issohadores di Mamoiada e i boes e merdules di Ottana, tutte unicità sarde pronte a stregare i tantissimi visitatori attesi. Le sfilate di abiti tipici, grazie all’impegno dell’associazione Sant’Efis e Le Fruste del Campidano, entrambe di Monserrato. Le minatrici, le janas e le tessitrici a cura dell’associazione Libera, le rappresentazioni sul Rinascimento con in prima linea il Marchesato di Villasor. Lungo tutte le 5 giornate garantita anche la musica dal vivo e le dimostrazioni, negli stand, della lavorazione di pane, pasta, fomaggio e ricotta, oltre all’impagliatura delle sedie e lo sconfinato artigianato sardo.

Ogni giorno è una festa continua, al porto di Cagliari.Lo start, in grande stile, è sabato 29 ottobre, alle 11.00, con la parata composta da una rappresentanza di ogni settore presente a InvitaS. Dopo il discorso delle autorità, spazio a “su cumbidu”, con l’offerta di dolcetti a tutti i presenti. Per gli eventi speciali, proprio in  occasione della festa-ricordo dei morti, “Is Animeddas e su mortu mortu”: il 31 ottobre e 1 novembre festa per bambini – aperta a tutti – con dolcetti, noci, melograni e mandarini offerti per onorare quella che è una tra le tante tradizioni della terra dei 4 mori. Il “villaggio sardo” chiude i battenti la sera del 2 novembre.

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