20 December, 2025
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I vertiginosi aumenti delle tariffe elettriche e del gas stanno creando grandissimi problemi alle industrie energivore. Tra queste vi è la Portovesme srl che ha fermato la linea di produzione zinco tradizionale ed ha posto in cassa integrazione oltre 400 lavoratori.
«La situazione della Portovesme Srlspiega l’ing. Davide Garofalo, amministratore delegato dell’azienda sulcitana -, era già conosciuta dal mese di settembre 2021. L’aumento delle tariffe elettriche è stato una mazzata che ha influito negativamente sulla produzione industriale. Nonostante la produzione di piombo e zinco nel 2021 sia importante, abbiamo dovuto ridurre la produzione di zinco di due terzi, con il collocamento in CIG di oltre 400 lavoratori.»
«Il Sindacato è stato messo al correnteha aggiunto Davide Garofalo -, e la cosa ci è dispiaciuta moltissimo, ma devo anche sottolineare che il ricorso alla CIG non è orientato alla ristrutturazione e a supporto di ciò, il piano degli investimenti è concreto. Come azienda, abbiamo attivato tutta una serie di iniziative atte a dare risposte concrete per uno sviluppo certo. Diversi sono gli elementi da considerare, fra questi la transizione energetica, a cui la Glencore presta molta attenzione. L’abbattimento dei costi energetici può essere fattibile nella misura in cui, da parte governativa, si proceda all’aumento della produzione nazionale di gas, mettendo a disposizione quote calmierate di gas con riflessi positivi sull’elettricità.»
«A tal propositoha ribadito Davide Garofalo -, è necessario che venga riattivata la superinterrompibilità, per rilanciare l’impatto con altre regioni. E’ indispensabile il coinvolgimento dei ministri Giancarlo Giorgetti (MISE) e Roberto Cingolani (Transizione Ecologica), del presidente del Consiglio Mario Draghi e della stessa Regione Sardegna, per un confronto ed un’iniziativa collegiale atte ad una convergenza finalizzata ad un intervento concreto ed immediato. Pertanto, diversi sono gli interventi che devono essere fatti, anche perché l’apparato industriale sardo è in estrema sofferenza e la crisi Russia-Ucraina ha aggravato ancora più la situazione internazionale con sviluppi inimmaginabili.»
«Noiha concluso l’AD della Portovesme Srl -, abbiamo attivato tutte le iniziative di nostra competenza, ma spetta al Governo nazionale dare risposte certe, nella speranza che tutto quanto messo in campo non vada disperso e si spera che con l’elezione del nuovo presidente della Repubblica ci sia una schiarita definitiva.»
Armando Cusa

Dopo l’accordo raggiunto tra la Portovesme Srl e la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, d’intesa con l’Amministrazione comunale di Portoscuso, sono iniziati i lavori per il recupero del sentiero che consentirà di rendere compatibile l’attività industriale di Portovesme con la pratica del turismo lento lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara. Domani, alle ore 9.00, il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna, l’Amministratore Unico della Portovesme Srl Davide Garofalo ed il sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda, effettueranno un sopralluogo congiunto per verificare lo stato di attuazione degli interventi che presto consentiranno ai pellegrini/escursionisti di raggiungere la tappa di Portoscuso, camminando in sicurezza tra le suggestive morfologie delle trachiti rosse, immersi nella bella macchia mediterranea del territorio.

«Alla Portovesme srl si potrebbe procedere a nuove assunzioni. Oltre il 20% dei lavoratori, infatti, sono over 55 ed intervenendo sulla norma pensionistica, i metallurgici aventi i requisiti di età e contributivi, sarebbero compresi fra i lavoratori gravosi e potrebbero andare in pensione, liberando posti di lavoro. Intervenire su questo è un impegno che ho preso con i sindacati.»

Lo ha assicurato la presidente della commissione Lavoro della Camera Romina Mura, oggi in visita allo stabilimento della Portovesme Srl, dove ha incontrato l’Ad Davide Garofalo e le rappresentanze sindacali. Successivamente, presso la Camera del Lavoro di Carbonia la parlamentare ha approfondito con le rappresentanze sindacali allargate le situazioni di Euroallumina e di Sider Alloys.
«In un territorio come il Sulcis lacerato da anni di crisi e bloccato da lentezze burocratiche ha osservato Romina MuraPortovesme srl è una realtà vitale mentre Euroallumina e Sider Alloys, nel momento in cui partiranno, rappresenteranno l’eccellenza italiana nella produzione di alluminio. Possiamo recuperare posizioni di vertice ma oggi ci sono lavoratori che vivono con indennità di neanche 500 euro, a causa di cervellotici meccanismi che decurtano gli importi. Una stortura che considero doveroso correggere.»
In merito alla sicurezza sul lavoro, Romina Mura ha evidenziato che «Portovesme è una delle prime realtà industriali che ha adottato, concordato e applicato un protocollo di sicurezza nel periodo Covid» mentre, rispetto alla realizzazione del Piano di transizione territoriale a valere sulle risorse del Just Transition Fund, per la parlamentare «è importante che la Regione definisca il proprio Piano di transizione, che potrebbe essere un vero e proprio piano di rilancio di un nuovo e sostenibile sviluppo industriale del Sulcis e della Sardegna».

La sala riunioni dello stabilimento della Portovesme srl, ha ospitato stamane la cerimonia di consegna delle borse di studio istituite dall’azienda per contribuire alla formazione di alcuni studenti figli dei dipendenti. Nello specifico, per il nono anno consecutivo sono state assegnate borse di studio a tre studenti universitari per la formazione di un anno in un paese dell’Unione europea e, per il secondo anno, a due studenti delle Superiori, per il completamento del corso di studi e la preparazione ad una successiva esperienza universitaria in un paese dell’Unione europea.

Gli studenti destinatari delle borse di studio (Alessia Frau, Gaia Murgia e Mattia Cani universitari; Gaia Biggio e Anna Sicilia studenti delle Superiori) si sono collegati in videoconferenza mentre i genitori hanno ritirato gli assegni in presenza.

I tre studenti universitari hanno raccontato l’esperienza maturata finora, in termini entusiastici.

      

           

Presso lo stabilimento di Portoscuso della Portovesme s.r.l., questa mattina sono stati consegnati dispositivi protettivi Covid-19 alle scuole del territorio del Sulcis e di San Gavino Monreale. L’intervento completa un programma stilato all’inizio della fase emergenziale per la diffusione del Covid-19, reso possibile dai contributi volontari dei dipendenti e dalle risorse stanziate dalla società.

Di seguito un breve riepilogo del lavoro svolto:
La società Portovesme s.r.l., agli inizi del lockdown, ha deciso di avviare un’attività di sostegno per il territorio focalizzata sulla fornitura di presidi e beni che potessero aiutare la popolazione ad affrontare tutti i disagi derivanti dall’emergenza in corso ed in generale dalla convivenza con la minaccia del virus. Nel complesso saranno investiti circa 275.000 €.
A tal fine, è partita una raccolta fondi tra tutte i lavoratori dipendenti, promossa in accordo cn la RSU di fabbrica, che ha portato a reperire € 19.000 circa ai quali si è aggiunta l’offerta societaria, che ha integrato con un importo di tre volte superiore per un totale di € 80.000 circa.
La prima campagna di aiuti si è focalizzata su tutte le strutture sanitarie del territorio (Sulcis) e del comune di San Gavino Monreale (dove insiste il nostro stabilimento di Raffinazione Termica piombo e produzione preziosi). Così è stata attivata un fornitura di beni che ha coinvolto gli ospedali di Carbonia, Iglesias e San Gavino Monreale.
Ai 3 presidi ospedalieri sono state donate 2.000 maschere protettive, 150 occhiali protettivi, 150 visiere di protezione, 200 sovracamici, 30 termoscanner, 3 monitor multiparametrici, 30 saturimetri, 3 macchine dell’ozono, 5.000 sovrascarpe, 1.000 litri di gel sanificante.
Sempre nella prima campagna, sono stati coinvolti anche gli enti di volontariato impegnati in attività di primo intervento e 118 ed anche le RSA degli stessi territori, esattamente 34 associazioni e 12 case di cura. L’offerta ha comportato la distribuzione di 4.500 maschere protettive, 80 occhiali protettivi, 80 visiere protettive, 325 sovracamici, 65 tute Tivek, 17 termoscanner, 5 monitor multiparametrici, 12 saturimetri, 4 sfigmanometri, 750 paia di guanti, 410 lt. di gel disinfettante, 27 macchine dell’ozono, 3.700 sovrascarpe ed anche sterilizzatori, flussimetri, pulsossimetri, collari cervicali, defibrillatori, glucometri, ghiaccio istantaneo, radiografi, bombole ossigeno, tablets, lavatrici, armadietti spogliatoio, gel disinfettante, candeggina.
La seconda campagna di aiuti ha visto il sostegno delle Caritas del territorio. In questo modo, con l’impegno di ulteriori 40.000 € circa, sono stati consegnati 2.150 pacchi alimentari alle sedi Caritas di Iglesias, Carbonia e Ales (San Gavino).
La terza campagna, anch’essa chiusa nella prima parte, è stata indirizzata ad un bando Glencore rivolto a tutte le associazioni no profit e alle scuole, per ulteriori finanziamenti.
In questo bando sono stati accolti i progetti di 16 soggetti tra le associazioni e 16 istituti scolastici.
Ai primi, con un ulteriore impegno di € 20.000 sono stati devoluti 225 litri di gel disinfettante, 19 termoscanner, 5 macchine per l’ozono, sanificazioni di locali e automezzi ed anche lavatrici, visiere, occhiali, maschere e sterilizzatrici.
Alle scuole, e la consegna avverrà il 16 settembre, alle 10.30, sono stati consegnati su loro richiesta nella partecipazione al bando, 1.000 pezzi tra mascherine, visiere ed occhiali protettivi, 10 potenziatori di segnale wi-fi, 40 espansioni ram, 14 termoscanner, 268 notebooks, 21 distributori di gel disinfettante, gel disinfettante, cartellonistica informativa, con un impegno, solo per le scuole, di circa 135.000 €.
Con riferimento a quest’ultima campagna ed alla manifestazione odierna, hanno partecipato i dirigenti in rappresentanza dei seguenti istituti scolastici:

  1. Istituto Beccaria – Carbonia;
  2. IIS Asproni – Fermi – Iglesias;
  3. IC V Angius – Portoscuso;
  4. Liceo Scientifico Emilio Lussu – Sant’Antioco;
  5. Istituto Comprensivo Nivola – Iglesias;
  6. IC Statale Eleonora d’Arborea – San Gavino Monreale;
  7. IC Deledda Pascoli – Carbonia;
  8. ITCG G.M. Angioy – Carbonia;
  9. IC Satta – Carbonia;
  10. IPIA G. Ferraris – Iglesias;
  11. IPIA Emanuela Loi – Carbonia
  12. IC Don Milani – Carbonia;
  13. IIS Gramsci – Amaldi – Carbonia;
  14. IC P. Allori – Iglesias;
  15. IC Narcao;
  16. IS Giorgio Asproni – Iglesias. Erano presenti anche l’amministratore straordinario ed il vice commissario della provincia del Sud Sardegna.

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Si è svolta mercoledì 29 luglio, presso lo stabilimento della Portovesme srl, la cerimonia di consegna di 1.500 pacchi alimentari destinati alla Caritas diocesana di Iglesias. Hanno partecipato, con l’A.D. della Portovesme s.r.l., ing. Davide Garofalo ed il vescovo della diocesi di Iglesias mons. Giovanni Paolo Zedda, le RSU di fabbrica, una folta rappresentanza di lavoratori ed i vertici della Ecotravel azienda del Gruppo Eco Eridania, co-sponsor dell’iniziativa che in totale ha fornito circa 2.200 pacchi di sostegno alimentare per un valore complessivo pari a circa 50.000,00 euro.
La consegna rientra nel bando di concorso istituito, a seguito della diffusione pandemica del virus Covid-19, dalla Portovesme s.r.l., con il sostegno della capogruppo Glencore plc, aperto ad enti ospedalieri, strutture per anziani, associazioni caritevoli e di volontariato senza scopo di lucro, istituti scolastici, ecc.…, mirato a sopperire, per quanto possibile, alle necessità materiali ed immateriali delle fasce di popolazione più deboli e/o esposte al virus. In tal senso, le Caritas diocesane delle diocesi di Iglesias e Ales-Terralba, oltre a diverse altre associazioni, hanno presentato dei progetti articolati, funzionali ad attenuare le ricadute del fenomeno pandemico, con l’obiettivo di raggiungere le fasce meno abbienti della popolazione dei territori ove esse insistono. Tutti i progetti sono stati valutati e successivamente accolti dal Comitato Liberalità della Portovesme s.r.l., che ha disposto di beneficiare la Caritas Diocesana di Ales-Terralba e quella di Iglesias, rispettivamente di 500 e 1.500 pacchi di sostegno alimentare, da distribuire alle famiglie che maggiormente hanno patito i disagi della pandemia. La consegna dei 500 pacchi alimentari, destinati alla Caritas Diocesana di Ales-Terralba, si è svolta martedì 28 luglio, presso lo stabilimento della Portovesme s.r.l. di San Gavino Monreale, alla presenza del vescovo, mons. Roberto Carboni.

                         

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E’ in programma mercoledì 29 luglio, alle 10.30, presso lo stabilimento della Portovesme srl, la cerimonia di consegna di 1.500 pacchi alimentari destinati alla Caritas Diocesana di Iglesias. Parteciperanno, l’A.D. della Portovesme s.r.l., ing. Davide Garofalo, le RSU di fabbrica, una folta rappresentanza di lavoratori ed i vertici della Ecotravel azienda del Gruppo Eco Eridania, co-sponsor dell’iniziativa che in totale ha fornito circa 2.200 pacchi di sostegno alimentare per un valore complessivo pari a circa 50.000,00 euro.

La consegna rientra nel bando di concorso istituito, a seguito della diffusione pandemica del virus Covid-19, dalla Portovesme s.r.l., con il sostegno della capogruppo Glencore plc, aperto a enti ospedalieri, strutture per anziani, associazioni caritevoli e di volontariato senza scopo di lucro, istituti scolastici, ecc.…, mirato a sopperire, per quanto possibile, alle necessità materiali ed immateriali delle fasce di popolazione più deboli e/o esposte al virus. In tal senso, le Caritas Diocesane delle Diocesi di Iglesias e Ales-Terralba, oltre a diverse altre associazioni, hanno presentato dei progetti articolati, funzionali ad attenuare le ricadute del fenomeno pandemico, con l’obiettivo di raggiungere le fasce meno abbienti della popolazione dei territori ove esse insistono. Tutti i progetti sono stati valutati e successivamente accolti dal Comitato Liberalità della Portovesme s.r.l., che ha disposto di beneficiare la Caritas Diocesana di Ales-Terralba e quella di Iglesias, rispettivamente di 500 e 1.500 pacchi di sostegno alimentare, da distribuire alle famiglie che maggiormente hanno patito i disagi della pandemia. La consegna dei 500 pacchi alimentari, destinati alla Caritas Diocesana di Ales-Terralba, si è svolta martedì 28 luglio, presso lo stabilimento della Portovesme s.r.l. di San Gavino Monreale, alla presenza del Vescovo, Sua Eccellenza mons. Roberto Carboni.

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Si è svolta all’interno della “Portovesme s.r.l.” una grande iniziativa di solidarietà che ha visto protagoniste l’azienda di Portoscuso e le Associazioni di volontariato del 118 e delle medicalizzate del Sulcis Iglesiente. Durante la manifestazione è stato consegnato, ad ogni associazione, un generatore d’ozono per la sterilizzazione delle autoambulanze. Presenti alla manifestazione 23 ambulanze in rappresentanza di altrettanti paesi del territorio, da Narcao fino a Fluminimaggiore e San Gavino Monreale. Un forte segnale di sensibilità, oltre che di solidarietà, quello giunto dalla Portovesme s.r.l., che vede l’azienda di Portoscuso fortemente attiva nel sostegno al volontariato, in questa fase di crisi dovuta al Covid – 19.
Davide Garofalo, Amministratore Delegato della Portovesme s.r.l. parla della bella iniziativa: «Siamo partiti con l’idea di aiutare il territorio iniziando dagli ospedali, in particolare da quelli che operano nell’area in cui siamo presenti noi: Carbonia, Iglesias e San Gavino Monreale. Quando sono scoppiati i casi nelle case di cura per anziani abbiamo deciso di allargarci anche a loro. In seguito, abbiamo voluto aiutare chi è sul fronte immediato della crisi, ovvero i 118. Abbiamo preso contatto col dottor Fois che coordina il settore per il Sud Sardegna e insieme abbiamo concordato un progetto comune che riguardasse tutte le strutture».
Da sempre molto sensibile alle problematiche del territorio, la Portovesme s.r.l. questa volta ha deciso di partecipare in prima linea sul fronte della crisi.
«Abbiamo dato in donazione alle strutture sanitarie del territorio e di volontariato tutti i dispositivi di sicurezza per poter andare avanti, visto il momento di crisiafferma Salvatore Zuddas, Rsu della Cgil e dipendente della Portovesme s.r.l. -, Abbiamo distribuito guanti, mascherine, sanificatori e quant’altro.»

Un momento di solidarietà, di coesione sociale, tra il territorio e l’industria, che si manifesta non soltanto come esempio di virtù lavorativa, con i suoi 1.500 dipendenti, ma anche come grande esempio di sensibilità. Prosegue Salvatore Zuddas: «Sì, unione sociale tra noi e queste grandi realtà che ogni giorno sono con noi».
In questo momento, in cui la pressione della crisi si fa particolarmente pesante, il volontariato e la solidarietà diventano un punto di riferimento fondamentale. Vincenzo Lai, segretario Femca (Cisl) Sulcis Iglesiente, ribadisce questo concetto.
«Il mondo del lavoro si sposa con tutto il resto. Siamo tutti cittadini di questo territorio ed è un atto doveroso cercare di dare una mano per combattere questo disastro. Nel nostro piccolo siamo forse riusciti a fare qualcosa. La Portovesme s.r.l. ha partecipato a braccia aperte e ci ha aiutato moltissimo ma il ringraziamento va a tutti, in primo luogo ai lavoratori, che sono stati partecipi dell’iniziativa ed alla Portovesme s.r.l. che non si è mai tirata indietro.»
Anche dalla sede distaccata di San Gavino Monreale arriva il sostegno al gesto di solidarietà. Durante la pandemia, l’azienda del Medio Campidano ha subito la perdita di un proprio dipendente.
«Abbiamo partecipato a questa bellissima iniziativa per poter aiutare le associazioni di volontariato che sono state molto attive durante quest’emergenza sanitariaspiega Cristiano Lixi, Rsu della sede di San Gavino -. Siamo contenti dei risultati ottenuti. Nel nostro stabilimento siamo stati colpiti dal Covid, col decesso di un nostro caro collega. Quindi, per noi, questo rappresenta anche un momento di ricordo in onore del collega venuto a mancare.»

Al termine della cerimonia, i volontari del 118 e delle medicalizzate hanno ringraziato per il gesto di solidarietà azionando tutti insieme le sirene delle ambulanze.

Federica Selis

 

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La Portovesme s.r.l. e le RSU delle fabbriche di Portovesme e San Gavino Monreale hanno iniziato nel primo pomeriggio la consegna alla ASSL di Carbonia ed alle associazioni di volontariato che operano in campo sanitario nel territorio, dei dispositivi sanitari di protezione individuale e collettivi acquistati con la raccolta fondi promossa ed avviata alcune settimane fa, che ha consentito di mettere insieme la somma complessiva di 76.000 euro, 19.00o dei quali provenienti dalla donazione di una parte delle ore di lavoro effettuate ed i restanti 57.000, esattamente il triplo dell’importo devoluto dai lavoratori, messi a disposizione dalla direzione aziendale. I destinatari delle donazioni sono gli ospedali di Carbonia, Iglesias e San Gavino Monreale, le RSA operanti nei medesimi territori e ad altre associazioni operanti nell’ambito sanitario e assistenziale. Ogni acquisto è stato frutto di espressa e documentata richiesta da parte dei responsabili dei presidi ospedalieri.

Le prime consegne odierne, a Carbonia, sono state effettuate dall’amministratore delegato della Portovesme srl ing. Davide Garofalo e da una rappresentanza degli stabilimenti di Portovesme e San Gavino Monreale e delle RSU degli stessi, al Centro direzionale della ASSL di Carbonia direttamente al direttore Ferdinando Angelantoni e, successivamente, alle associazioni di volontariato operanti in città nell’ambito sanitario ed assistenziale. Le fotografie ed i filmati allegati, sono stati realizzati da Manolo Mureddu.

 

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In una fase storica di straordinaria difficoltà determinata dalla diffusione del Coronavirus, dalla Porovesme srl nasce un’iniziativa di solidarietà nei confronti dei presidi ospedalieri del territorio.

«Carissimi, da circa un mese, tutti insieme, siamo impegnati in una battaglia finalizzata a garantire ogni forma possibile di protezione dal contagio da Covid-19, in un’ottica di tutela assoluta della nostra salute, dei nostri familiari e di tutta la popolazione che interagisce, in maniera più o meno diretta, con i nostri stabilimenti. Siamo consci del fatto che si tratti di una battaglia difficile, non foss’altro per l’invisibilità del nemico, e siamo altrettanto consapevoli dei disagi che questa situazione sta imponendo a ciascuno di noi. Dobbiamo, però, continuare e, soprattutto, dobbiamo ricordare di essere ancora in una posizione di assoluto privilegio, garantiti nella retribuzione e nella possibilità di espletare, quotidianamente, il nostro lavoro», si legge in una lettera firmata dalle RSU di Portovesme e San Gavino Monreale e dall’amministratore delegato Davide Garofalo, che hanno deciso di pensare a qualche forma di sostegno da destinare ai presidi ospedalieri di Iglesias, Carbonia e San Gavino Monreale.

La proposta consiste nel coinvolgere ogni lavoratore che, volontariamente, potrà donare l’equivalente di 1 ora del proprio lavoro o multipli della stessa; al ricavato, la Società ,aggiungerà quanto necessario per pareggiare l’offerta dei lavoratori.

«Crediamo che la nostra proposta possa essere un modo per partecipare al meglio al dramma che sta colpendo il nostro paese e nel contempo un modo per consentire a coloro che sono più esposti di tutti, ossia il personale sanitario, di continuare la loro meritoria attività attraverso la disponibilità dei giusti presidi e delle giuste attrezzature – si legge ancora nella lettera -. La somma raccolta sarà utilizzata per l’acquisto e la consegna diretta di materiali, attrezzature e presidi in favore delle organizzazioni sanitarie di riferimento.»

Le RSU e l’Amministratore delegato concludono la lettera, dichiarandosi «sicuri che ancora una volta la Portovesme srl ed i suoi lavoratori riusciranno a dare un grande segnale di sensibilità ed umanità verso i territori in cui operano».