16 April, 2024
HomePosts Tagged "Duilio Casula" (Page 3)

[bing_translator]

Da martedì 7 maggio, alle 8.00, il Policlinico Duilio Casula di Monserrato si arricchisce del Pronto Soccorso oculistico. Al San Giovanni di Dio restano, ovviamente, il reparto di Oculistica e gli ambulatori, ma le urgenze saranno tutte trattate nel grande Pronto Soccorso generale che avrà un ambulatorio dedicato e la sala operatoria sempre pronta.

Tutte le attività oculistiche ambulatoriali e quelle chirurgiche programmate sono e rimangono al San Giovanni di Dio, dunque. In urgenza, invece, il paziente sarà accettato al Pronto Soccorso del Policlinico dove è previsto un percorso di accoglienza e cura particolare.

Il San Giovanni di Dio diventa sempre di più un ospedale di giorno, con il rafforzamento degli ambulatori e dell’arrivo a breve della Clinica Psichiatrica che ora è in via Liguria. Si aggiungerà agli altri reparti e ambulatori presenti nella struttura di via Ospedale: Oculistica, Dermatologia, Radiologia, Centro prelievi, Clinica Odontoiatrica, Diabetologia, Anatomia Patologica, Medicina Legale, Farmacologia clinica, Diabetologia, Centro obesità, Audiofoniatria, Day surgery, Terapia antalgica e Cure palliative.

[bing_translator]

Anna Maria Fulghesu, ginecologa dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, è stata eletta presidente della Società Italiana di Ginecologia dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sigia). Il prestigioso incarico è stato conferito per acclamazione alla docente di Ginecologia del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Cagliari, ed in servizio nel reparto di Ginecologia e Ostetricia del Policlinico “Duilio Casula” di Monserrato.

La professoressa Anna Maria Fulghesu, docente a Cagliari dal novembre 2000, sin dall’inizio del suo incarico ha organizzato un servizio, dapprima di Day Hospital e in seguito ambulatoriale, per un’assistenza integrata con i pediatri e i neuropsichiatri infantili, dedicata alle problematiche ginecologiche dalla prima infanzia e all’adolescenza. Il servizio si dedica in particolare alla diagnosi di malformazioni, alterazioni metaboliche ed endocrine, tra cui iperandrogenismi e PCOS, che possono condurre ad alterazioni mestruali in età giovanile, ed in seguito ad insorgenza di obesità, sindrome metabolica ed anovularietà cronica.

Venti anni di servizio clinico d’eccellenza, svolto presso l’AOU di Cagliari, in un settore di cui la professoressa Fulghesu è tra i principali esperti italiani ed europei. La docente è inoltre tra i pochi italiani ad aver conseguito la fellowship internazionale in questa sub-specialità.

[bing_translator]

Il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino, ha nominato i cinque nuovi capi dipartimento sanitari dell’Aou di Cagliari. I responsabili dei Dipartimenti ad attività integrata (Dai) sono: la professoressa Anna Maria Paoletti (Materno-Infantile), la dottoressa Rosanna Laconi (Emergenze), il professor Roberto Puxeddu (Chirurgia), il professor Francesco Marongiu (Medicina), il dottor Ferdinando Coghe (Servizi). Dei cinque dipartimenti, tre sono a direzione universitaria (Chirurgia, Medicina e Materno-Infantile) e due a direzione ospedaliera (Emergenze e Servizi). Come prevede la legge, le nomine dei capi dipartimento a direzione universitaria sono state fatte di concerto con la Rettrice dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo.

«Con la nomina dei capi dipartimento – dice il direttore generale dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino – si porta a compimento un pezzo importante dell’organizzazione interna della nostra azienda. I Dipartimenti sono delle strutture fondamentali nel governo clinico e hanno il fine di assicurare l’esercizio integrato delle attività di assistenza, di formazione e di ricerca. Aggregano una pluralità di strutture e di funzioni omogenee e complementari, con lo scopo di garantire una gestione unitaria delle risorse, nel rispetto dei principi di efficienza, di efficacia, nonché l’ottimale coordinamento delle attività di assistenza, di formazione e di ricerca.»

Chi sono i capi dipartimento. 

Anna Maria Paoletti. È professore ordinario dell’Università di Cagliari. Medico e studiosa molto nota, da pochi mesi ha assunto la direzione della Struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia del Policlinico Duilio Casula.

Rosanna Laconi. Direttrice del Pronto Soccorso del Policlinico, è stata consulente dell’assessorato della Sanità dal 1996 al 2000, responsabile delle attività formative del 118 di Cagliari e della fase sperimentale dell’elisoccorso. 

Roberto Puxeddu. Professore ordinario dell’Università di Cagliari, chirurgo di fama internazionale, è primario del reparto di Otorino del Policlinico Duilio Casula. Di recente è stato nominato consigliere dell’Associazione italiana di Oncologia testa e collo.

Francesco Marongiu. Prorettore e professore ordinario dell’Università di Cagliari, dirige la struttura complessa di Medicina Interna del Policlinico Duilio Casula. Insegna Medicina Interna in diversi Corsi di laurea della Facoltà di Medicina.

Ferdinando Coghe. Direttore del Laboratorio centrale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, dirige il laboratorio di riferimento regionale per la diagnostica del West Nile Virus. Ha diretto il dipartimento di Patologia clinica della Asl di Carbonia. 

Giorgio Sorrentino.

[bing_translator]

La chirurgia del Policlinico al vertice in Europa. Per tre giorni, dal 28 al 30 novembre, le sale operatorie del Duilio Casula, e in particolare quelle di Otorino e della Chirurgia Polispecialistica, saranno al centro dei principali eventi in programma a livello internazionale.

Si parte mercoledì 28 con il team della Chirurgia Otorino del professor Roberto Puxeddu, l’unico specialista italiano a operare in diretta streaming nell’ambito del quarto European Laryngological Live Surgery Broadcast , in programma a Poznan (Polonia). La Società laringologica europea ha coinvolto per i lavori in programma a Poznan, anche i professori I. Vilaseca e M. Quer (Barcellona), A. Giovanni (Marsiglia), M. Remacle (Lussemburgo), C. Wittekindt (Giessen), R. Simo (London), T. Langeveld (Laiden), S. Lang (Essen) e M. Wierzbicka (Poznan). Tra i temi trattati durante l’evento, “Il cancro della laringe: (casi trattati endoscopicamente) laser a CO2, incluso il sistema robotico”, “Papillomatosi della laringe”, “Il diverticolo di Zenker – approccio endoscopico ed esterno”. L’ultimo appuntamento curato dalla Società laringologica europea ha coinvolto ottomila chirurghi provenienti da 62 Paesi. Sono stati affrontati diciotto interventi chirurgici su varie patologie oncologiche. 

Il giorno dopo tocca alla Chirurgia Polispecialistica diretta dal professor Piergiorgio Calò: le sale operatorie dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, saranno protagoniste del prestigioso congresso internazionale “Laparoscopic 29° Congresso di Chirurgia dell’Apparato Digerente” che si terrà a Roma-Eur. 

Il Congresso è tra i più conosciuti e prestigiosi e prevede numerosi collegamenti con le sale operatorie più importanti nazionali ed internazionali. Le sale del Policlinico saranno coinvolte per due interventi di plastica della parete addominale per via laparoscopica per laparoceli.

Il professor Piergiorgio Calò sarà a Roma per commentare in diretta gli interventi, che a Cagliari saranno eseguiti dalla sua equipe dedicata alla chirurgia di parete laparoscopica, guidata dal dottor Enrico Erdas, in collaborazione con il dottor Stefano Piras.

[bing_translator]

“Disastro sanità, è ora di cambiare”: è il titolo del convegno che si terrà domani 10 novembre, alle 10.00,al THotel di Cagliari. Interverranno Pierpaolo Vargiu, già presidente della commissione Sanità della Camera, il professor Gian Benedetto Melis, ex direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica del Policlinico Duilio Casula, Franco Meloni, direttore del Centro Studi del partito, Marinella Spissu, dirigente medico del Brotzu e l’esperta Alexandra Mameli. 

[bing_translator]

I parenti dei pazienti del Pronto Soccorso del Policlinico Duilio Casula di Monserrato, da oggi potranno usufruire di un nuovo servizio, “Pronto Soccorso Comunica”, un punto di accoglienza dedicato. Si tratta di un progetto sperimentale, il primo del genere in Italia e viene fatto in collaborazione con il corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università di Cagliari.

«Il pool di comunicatori – spiega il direttore generale dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino -, sarà una sorta di ponte tra la sala d’attesa e gli ambulatori e le sale di emergenze del Pronto Soccorso. Mentre i nostri operatori sanitari, medici e infermieri, si dedicheranno ai pazienti, nella sala d’attesa un team si occuperà dei parenti e degli accompagnatori, informandoli passo passo sul percorso che stanno seguendo. Per chi è nella sala d’attesa e aspetta di sapere cosa succede al proprio caro  è importantissimo avere un punto di accoglienza che fa questo servizio.  Ovviamente le notizie strettamente sanitarie saranno date solo dal personale autorizzato a fare questo.»

Secondo la dottoressa Rosanna Laconi, direttore del Pronto Soccorso del Policlinico, si tratta di un «servizio molto importante. Comunicare è fondamentale e bisogna sempre farlo nei dovuti modi: avere un punto di accoglienza di questo tipo di certo  migliorerà il rapporto con i pazienti e i parenti dei pazienti». Per Elisabetta Gola, docente del corso di laurea in Scienze della Comunicazione, sarà un progetto importante anche per gli studenti: «Si tratta – spiega – di un servizio che farà crescere i nostri ragazzi nel rapporto con i pazienti e gli utenti. Per chi si occupa di comunicazione e la studia, questi progetti sono sempre importanti». In via sperimentale il servizio sarà garantito nelle ore centrali della giornata, quando è maggiore il flusso di pazienti e quindi di parenti in attesa.

[bing_translator]

È stato un successo l’intervento di asportazione di tumore al pancreas effettuato oggi al Policlinico Duilio Casula. Il paziente (un 68enne) si è svegliato dopo sette ore sotto i ferri e sta bene. Un’operazione, la prima di altre, effettuata grazie al protocollo di intesa tra l’Azienda ospedaliero universitaria (Aou) di Cagliari e l’Azienda ospedaliero universitaria integrata (Aoui) di Verona. Importante l’intenso percorso di formazione dei chirurghi della Struttura complessa di Chirurgia Generale Polispecialististica diretta dal professor Pietro Giorgio Calò che si avvale proprio della grande esperienza della struttura veronese, tra le più importanti al mondo a fare questo tipo di operazioni.

Questa mattina, alle 8,30 in punto sono entrati in sala operatoria professor Claudio Bassi, direttore della Chirurgia Generale e del Pancreas dell’Aoui (tra i massimi esperti mondiali di questo tipo di tumore), il professor Calò e il dottor Massimiliano Tuveri, chirurgo dell’Aoui. Si è tratto di un’operazione particolarmente complessa, durata ben sette ore, su un paziente affetto da tumore alla testa del pancreas. «È una giornata importante per tutti noi – dice il professor Calò – e certamente una speranza in più per tanti pazienti sardi».

Il carcinoma pancreatico è una malattia molto aggressiva che al momento della diagnosi si presenta nell’80% dei casi in uno stadio molto avanzato. Rappresenta, nei paesi occidentali, la quarta causa di morte per tumore. In Italia si verificano più di 8 mila nuovi casi l’anno, soprattutto nella popolazione adulta, e ancora di più in quella anziana. In Sardegna tra 70 e 100 pazienti ogni anno necessitano di un intervento per neoplasia del pancreas a cui si aggiungono i più rari (ma non eccezionali) casi di neoplasie delle vie biliari e del duodeno. Solo il 20% circa di questi tumori è asportabile radicalmente al momento della diagnosi. La chirurgia rimane oggi l’unico trattamento radicale per questa malattia. Nonostante ciò circa l’80% dei pazienti sperimentano comunque una recidiva entro 3 anni dal trattamento chirurgico.

La terapia è nella maggior parte dei casi multimodale. La chirurgia resta l’elemento terapeutico essenziale per garantire una sopravvivenza a lungo termine e una eventuale guarigione, ma non rappresenta più l’unica arma a disposizione per prolungare la quantità e la qualità di vita.

In base a dati epidemiologici del registro tumori degli Stati Uniti (SEER) relativi al periodo 2007-2009, l’1.47% della popolazione (1 persona su 68) nata in questi ultimi anni svilupperà un carcinoma del pancreas durante la vita, nella fascia di età più a rischio (tra 50 e 70 anni) lo 0.56% degli uomini e lo 0.40% delle donne. In ambito europeo, i dati dell’organizzazione non-profit inglese Cancer Research relativi all’anno 2008 mostrano che l’incidenza cresce in maniera lineare con l’età, a partire dai 40 anni con un tasso di medio standardizzato per età di 9 casi/100.000. La stima per l’Unione Europea (sempre relativa all’anno 2008) è di 70.000 nuovi casi. In Italia l’incidenza media standardizzata è di 9 casi/100.000 nelle donne e di 12 casi/100.000 negli uomini

Stime affidabili ritengono che l’adenocarcinoma pancreatico nel 2030 sarà secondo solo al carcinoma del polmone come causa di morte per tumore.

Negli ultimi 10-15 anni il panorama epidemiologico delle neoplasie pancreatiche è tuttavia radicalmente mutato. La causa va ricercata nella sempre maggiore diffusione e applicazione sul territorio di metodiche radiologiche avanzate (la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica), che hanno permesso di diagnosticare un cospicuo numero di neoplasie ritenute un tempo estremamente rare, tra cui le neoplasie cistiche e le neoplasie neuroendocrine.

Sino a oggi la metà dei tumori pancreatici dei pazienti sardi venivano operati presso strutture extra-regione, in particolare l’Istituto Pancreas di Verona, Centro di Riferimento nazionale per la chirurgia del pancreas riconosciuto a livello europeo e internazionale; la struttura ricovera ogni anno oltre 1200 pazienti da tutta Italia. La maggior parte degli interventi eseguiti dall’equipe è rappresentata dalle resezioni pancreatiche maggiori che raggiungono oggi nel loro insieme quasi 400 casi/anno, primo Centro Nazionale e tra i primi 5 nel mondo, cui si aggiungono oltre 2000 duodeno-cefalo-pancreasectomie (intervento demolitivo della testa del pancreas considerato tra i più difficili in ambito chirurgico) nell’arco degli ultimi 15 anni. Questa esperienza rappresenta una delle prime quattro al mondo ed è stata riconosciuta dal Council della European Hepato-Pancreato-Biliary Association (EHPBA).

La convenzione tra l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari e l’Aoui di Verona definisce uno specifico protocollo diagnostico e assistenziale per i pazienti affetti da patologie del pancreas, delle vie biliari e del duodeno che potranno ora essere operati al Policlinico. Inoltre i pazienti operati a Verona potranno effettuare visite specialistiche e di follow-up presso l’AOU di Cagliari.

[bing_translator]

Sono stati eseguiti, per la prima volta in Italia, a Cagliari, dal servizio di Chirurgia Plastica e Microchirurgia del professor Andrea Figus del Policlinico Duilio Casula, due interventi di microchirurgia ricostruttiva del seno utilizzando contemporaneamente due lembi di tessuto (grasso e pelle) prelevati dall’interno delle cosce (PAP flap) delle pazienti e trasferiti, uniti insieme, nella regione mammaria per ricostruire un solo seno. Interventi che portano il servizio di Chirurgia Plastica e Microchirurgia della Azienda ospedaliero universitaria (Aou) di Cagliari in prima linea in Italia nella ricostruzione mammaria grazie alle innovative tecniche microchirurgiche, che ampliano le possibilità ricostruttive per le pazienti affette da tumore mammario.

La novità principale di questo tipo di interventi è che questi tessuti, dopo il trasferimento, restano vitali grazie al fatto che, lasciando intatti i muscoli, il chirurgo li preleva con un’arteria e una vena, del calibro di circa 2mm, che vengono anastomizzate, sotto il microscopio, con le arterie e le vene che passano vicino allo sterno. Sono stati utilizzati due lembi prelevati da entrambe le cosce per ricostruire un solo seno in ciascuna delle due pazienti. Entrambe le donne operate erano molto magre e avevano subito una mastectomia seguita da chemioterapia e radioterapia. 

Una ricostruzione con impianto protesico era fallita in precedenza e le possibilità ricostruttive erano limitatissime considerando le dimensioni del seno controlaterale. «Abbiamo valutato insieme alle pazienti – spiega professor Figus – soluzioni che potessero offrire una ricostruzione duratura ed un risultato soddisfacente e abbiamo optato per una ricostruzione nuova e complessa ma che, vista la nostra esperienza, abbiamo potuto eseguire con successo e sicurezza a Cagliari, per la prima volta in Italia».

A circa due mesi dall’intervento, le pazienti stanno bene e stanno ritornando velocemente alla loro vita quotidiana con grande soddisfazione. La microchirurgia ricostruttiva della Aou di Cagliari, in poco tempo, si sta affermando come uno dei servizi di eccellenza della sanità in Sardegna. La sua attività è unica nel suo genere e collabora con tutte le altre discipline chirurgiche, prime fra tutte la Otorinolaringoiatria e la Chirurgia Generale. In meno di 11 mesi sono stati eseguiti 54 interventi complessi con lembi microchirurgici, un numero altamente significativo per un centro Italiano appena costituito, che oggi grazie alla collaborazione con i reparti diretti da Roberto Puxeddu e Pietro Giorgio Calò sono diventati interventi di routine che portano la AOUCA ad essere un punto di riferimento in Sardegna per la ricostruzione della testa e del collo e della mammella.

«Oggi – dice ancora Andrea Figus – la chirurgia oncologica e la chirurgia traumatologica non possono prescindere dalla ricostruzione ed avere in Sardegna un centro di eccellenza che consente di offrire tutte le opzioni ricostruttive disponibili nel settore offre ai cittadini una opportunità di migliorare la qualità di vita associata alla sicurezza del trattamento oncologico». Questo, conclude, «è un passo concreto per rispondere alle esigenze dei pazienti sardi affetti da tumore mammario e della testa e del collo, che non devono essere costretti a ricercare trattamenti ricostruttivi costosi e difficili da affrontare al di fuori della Sardegna.»

[bing_translator]

Sono 9 le strutture ospedaliere sarde tra i 306 ospedali italiani che hanno ricevuto i Bollini rosa da Onda, Osservatorio Nazionale sulla salute della donna, i Bollini Rosa sulla base di una scala da uno a tre, per il biennio 2018-2019: il presidio ospedaliero Giovanni Paolo II di Olbia (1 Bollino rosa), l’ospedale San Michele di Cagliari dell’Azienda ospedaliera G. Brotzu (1 Bollino), l’ospedale oncologico Armando Businco dell’Azienda ospedaliera G. Brotzu (1 Bollino), il presidio ospedaliero San Martino di Oristano (2 Bollini), la Casa di cura polispecialistica Sant’Elena di Quartu Sant’Elena (2 Bollini), l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari (2 Bollini), il presidio ospedaliero San Francesco di Nuoro (3 Bollini), il presidio ospedaliero SS Trinità di Cagliari (3 Bollini), il presidio Ospedaliero Duilio Casula dell’AOU di Cagliari (3 Bollini).

«Gli ospedali sassaresi si confermano ancora dalla parte della donna – afferma il direttore sanitario dell’Aou di Sassari Nicolò Orrù, che ha ricevuto 2 Bollini rosa – e i due bollini assegnati in questa edizione ci spingono a migliorare l’offerta. La recente apertura della breast unit rappresenta già un passo nella direzione della cura e dell’assistenza verso le patologie che riguardano da vicino le donne. La nostra linea, inoltre, è stata tracciata anche dal primo atto aziendale che questa azienda ha approvato di recente: da una parte la creazione del dipartimento per la Tutela della salute della donna e del bambino quindi la creazione della struttura semplice dipartimentale di Coordinamento codice rosa e vittime di violenza che troverà spazio all’interno del pronto soccorso», conclude il direttore sanitario.

La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da oltre 300 domande suddivise in 16 aree specialistiche. Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza e il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.

Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati: la presenza di aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e l’offerta di servizi rivolti all’accoglienza e presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale, l’assistenza sociale.

Diverse le novità di questa edizione del Bando: sono state introdotte due nuove specialità, la geriatria e la pediatria, è stata valutata anche la presenza di percorsi “ospedale-territorio”, soprattutto, nelle aree specialistiche che riguardano patologie croniche come cardiologia e diabetologia e, nell’ambito dell’accoglienza in ospedale, da quest’anno è stato dato rilievo anche alla presenza del servizio di Pet-Therapyrivolto ai pazienti ricoverati.

Sul sito www.bollinirosa.it dall’8 gennaio 2018 è possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivise per regione, con l’elenco dei servizi valutati. Tramite un apposito spazio riservato agli utenti è possibile lasciare un commento sulla base dell’esperienza personale che viene poi condiviso da Onda con gli ospedali interessati.

Come per le precedenti edizioni, anche per il prossimo biennio, grazie a un accordo con Federfarma, le 17mila farmacie distribuite su tutto il territorio nazionale forniranno alla clientela femminile indicazioni per trovare l’ospedale a “misura di donna” più vicino.

«Celebriamo quest’anno con una medaglia a tutti gli ospedali premiati i 10 anni dei Bollini Rosa: siamo partiti con 44 ospedali nella I edizione e festeggiamo oggi il traguardo di 306 ospedali. In questi anni la rete degli ospedali ‘amici delle donne’ si è allargata e solo rispetto al biennio precedente quelli nuovi sono 86 – ha affermato Francesca Merzagora, presidente di Onda -. In questo decennio sono stati fatti molti passi avanti nell’ambito della medicina di genere e la salute delle donne sta diventando un punto di attenzione per molte strutture, come dimostrano i nostri dati, ma c’è ancora molto da fare. Onda lavora a fianco di questi ospedali per promuovere un approccio ‘di genere’ nell’offerta dei servizi socio-sanitari, imprescindibile per poter garantire una corretta presa in carico della paziente in tutte le fasi della vita. La partecipazione dei Bollini Rosa alle iniziative promosse da Onda, in occasione di giornate dedicate a talune patologie femminili, mettendo a disposizione prestazioni cliniche e diagnostiche gratuite, consentono di avvicinare la popolazione a diagnosi e cure sempre più mirate e specifiche.»

«Una prestazione sanitaria di livello elevato, un’alta competenza specialistica coniugata all’attenzione alla paziente e al suo benessere complessivo declinata al femminileÈ questa la filosofia con cui la Giuria ha assegnato anche questo anno i Bollini rosa promossi da Onda – ha affermato Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità –. Sono un segno concreto dell’attenzione che medicina, sanità e assistenza rivolgono alle donne cercando di praticare una medicina moderna, consapevole della complessità che la specificità di genere richiede. Una differenza alla quale noi abbiamo dedicato un Centro con l’obiettivo di disegnare strategie di cura e di assistenza sempre più specifiche rispetto alle donne in modo che siano sempre più gli ospedali candidati a bollini come questo.»

[bing_translator]

Sabato 25 novembre al Teatro Massimo di Cagliari, dalle 9.30, si terrà la “Giornata Nazionale della Malattia di Parkinson 2017”L’evento è promosso dalla ACCADEMIA LIMPE- DISMOV, dalle Associazioni dei malati e dalla Fondazione LIMPE per il Parkinson Onlus, insieme alle associazioni dei pazienti.

La manifestazione è organizzata congiuntamente dalla Clinica Neurologica dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari (diretta da professor Giovanni Defazio) e dal reparto di Neurologia dell’Ospedale  Brotzu (diretta da dott. Maurizio Melis) e sarà coordinata dai dottori Antonino Cannas e Giovanni Cossu, responsabili scientifici dell’evento, in collaborazione con gli altri medici dei centri (dott. Paolo Solla, dott. Marcello Mario Mascia, dott.ssa Daniela Murgia, dott. Gianluca Floris, dott.ssa Antonella Muroni, dott. Carlo Casula, dott Carlo Conti), e in collaborazione con le associazioni PARKINSON in Sardegna. Interverranno inoltre, presidenti delle associazioni dei pazienti parkinsoniani.

La “Giornata Nazionale Parkinson” è naturalmente aperta a tutti i pazienti affetti da malattia di Parkinson o parkinsonismi e ai loro familiari, anche non afferenti ai Centri Parkinson del Policlinico Duilio Casula di Monserrato o dell’Ospedale Brotzu, che avranno il piacere, l’interesse e la curiosità di saperne di più su questa malattia, sulle sue cause, sul suo decorso e sulle terapie oggi a disposizione.

Oltre ai medici specialisti dedicati alla malattia di Parkinson, altri medici e ricercatori parleranno dei vari aspetti della malattia e saranno a disposizione dei pazienti e dei familiari per qualsiasi domanda o consulenza che abbia attinenza con la malattia.

La giornata prevede la partecipazione attiva dei pazienti. «Alcuni di essi – dicono gli organizzatori – proporranno la loro testimonianza riguardo alle loro esperienze con le terapie più innovative, alternative alla terapia tradizionale con farmaci dopaminergici assunti per via orale, come l’infusione intradigiunale di levodopa. Verranno, inoltre, descritte strategie alternative sul versante riabilitativo come la pratica del ballo sardo nel paziente parkinsoniano».

Altri pazienti, che dopo la diagnosi di malattia e l’inizio della terapia dopaminergica, hanno sviluppato capacità creative originali di tipo artigianale o artistico, esporranno i loro lavori, a testimonianza della vitalità intellettuale che molti pazienti non solo conservano, ma addirittura amplificano lungo il decorso della malattia e durante l’assunzione della terapia dopaminergica.