Il secondo dei tre incontri per incentivare un consumo consapevole della risorsa idrica si tiene oggi a Masainas


I sindaci dell’Unione dei Comuni del Sulcis hanno inviato una richiesta urgente di potenziamento e infrastrutturazione della rete irrigua nei Comuni del Sulcis – Sviluppo agricolo, occupazione giovanile e contrasto allo spopolamento, alla presidente della Regione Alessandra Todde, al presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale Efisio Perra, agli assessori regionali dei Lavori pubblici Antonio Piu, dell’Agricoltuyra Gian Franco Satta e della Difesa dell’Ambiente Rosanna Laconi, all’amministratore straordinario della provincia del Sulcis Iglesiente Sergio Murgia e, infine, alla Coldiretti sede di Cagliari.
Il testo integrale.
Noi sottoscritti Sindaci dei Comuni Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant’Anna Arresi, Tratalias e Villaperuccio, uniti da obiettivi condivisi e da esigenze territoriali comuni, sottopongono alla Vostra cortese attenzione la presente istanza formale e urgente: il potenziamento funzionale e infrastrutturale della rete irrigua nei rispettivi territori comunali. Le aree interessate sono storicamente caratterizzate da una solida vocazione agricola e zootecnica, che tuttavia risulta oggi fortemente limitata dalla carenza di una rete irrigua adeguata. Un sistema di irrigazione efficiente rappresenterebbe non solo uno strumento tecnico, ma una leva strategica per favorire lo sviluppo economico locale, creare occupazione stabile – in particolare giovanile – e contrastare in modo concreto il fenomeno dello spopolamento rurale. Tale urgenza si inserisce nel più ampio contesto della crisi occupazionale derivante dalla progressiva dismissione del polo industriale del Sulcis. In tale quadro, l’agricoltura e l’allevamento possono svolgere un ruolo chiave nel rilancio socio-economico del territorio, a condizione che siano supportati da un’infrastruttura irrigua moderna e capillare. Nel comprensorio sono già presenti due dighe operative, che tuttavia non risultano ancora integrate in una rete efficiente e diffusa. Si segnala, inoltre, la presenza nel territorio del comune di Nuxis di un bacino idrico naturale, noto come “Crabi”, che potrebbe essere adeguatamente valorizzato se inserito in un sistema infrastrutturale coerente e pianificato.
Alla luce di quanto sopra, si chiede:
Siamo convinti che tale intervento rappresenti non solo un doveroso sostegno a comunità da sempre legate alla terra, ma anche un’occasione concreta per rilanciare l’economia locale, incentivare l’insediamento rurale e tutelare il paesaggio agricolo. Manifestiamo sin d’ora la nostra disponibilità per partecipare a un incontro istituzionale operativo, volto ad approfondire gli aspetti tecnici e procedurali della proposta. Ringraziando sin d’ora per l’attenzione, porgiamo i più cordiali saluti. I Sindaci dei Comuni di Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant’Anna Arresi, Tratalias e Villaperuccio.
Questa mattina, nella casa di guardia del cantiere della diga di Monti Nieddu, a Sarroch, si è svolta la consegna delle attività relative alla progettazione esecutiva dei lavori di completamento della diga principale sul rio Monti Nieddu. Un’opera strategica da oltre 171 milioni, con un volume utile di regolazione pari a 35,4 milioni di metri cubi, di cui 9,6 milioni per l’uso potabile e 25,8 milioni per l’irrigazione. All’incontro con la stampa hanno partecipato l’assessore dei Lavori pubblici Antonio Piu, la commissaria straordinaria per le dighe della Sardegna Angelica Catalano e il presidente del Consorzio di bonifica Sardegna meridionale Efisio Perra.
«Quello di oggi è un passo importante – spiega l’assessore Antonio Piu – in un momento in cui stiamo fronteggiando una severa emergenza idrica regionale, la consegna della progettazione esecutiva della diga di Monti Nieddu, segna il cambio di passo di questa amministrazione sulla realizzazione di opere necessarie per il bene della comunità che vanno nella direzione della programmazione oltre le contingenze emergenziali. Dobbiamo con sempre maggiore determinazione guardare al tema idrico con un’ottica sistemica sia in termini di approvvigionamento che di mitigazione del rischio idrogeologico.»
La diga svolge anche un’importante funzione di laminazione delle piene per mitigare il rischio idraulico e proteggere dalle inondazioni gli abitati di Villa San Pietro e Pula situati a valle. L’opera che si articola in tre infrastrutture, la diga sul rio Monti Nieddu, la traversa di Medau Aingiu sul rio Is Canargius e la galleria di collegamento tra gli invasi di Monti Nieddu ed Is Canargius, è inserita nel Sistema Idrico multisettoriale Regionale e dopo il collaudo tecnico amministrativo sarà gestita dall’Ente acque della Sardegna. Il soggetto attuatore è il Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale che svolge le funzioni di stazione appaltante.
«Non possiamo negare che i tempi si siano dilatati eccessivamente – sottolinea il presidente del Consorzio, Efisio Perra – ma ora, superati tutti gli ostacoli, i lavori procedono nella giusta direzione. Indispensabile concentrarsi anche sulle opere a valle, le risorse già stanziate dalla Regione devono essere utilizzate immediatamente per avviare la progettazione.»
La consegna lavori di oggi arriva dopo un lungo contenzioso cominciato nel 2001 tra la prima stazione appaltante e l’Ati, che si è concluso nel 2020. Il 16 aprile 2021, con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, il Direttore Generale per le Dighe e le Infrastrutture idriche del Ministero delle Infrastrutture ed i Trasporti, Angelica Catalano, è stata nominata Commissaria straordinaria degli interventi prioritari, tra i quali c’è la diga di Monti Nieddu.
Nel novembre 2021, il progetto definitivo per l’appalto integrato ha portato all’integrazione del finanziamento per il completamento della diga principale sul rio Monti Nieddu, con un quadro economico di 150.390.000 euro. L’appalto integrato del 1° lotto, sulla base del progetto definitivo redatto dal Consorzio di Bonifica Sardegna Meridionale, è stato affidato all’Impresa appaltatrice ICM (Impresa Costruzioni Maltauro) che ha redatto il progetto esecutivo e si occuperà della realizzazione dei lavori. Il cronoprogramma prevede, a partire dal 15 gennaio, sei mesi per il completamento della consegna del progetto esecutivo previsto per il 15 luglio 2025, quattro mesi per la validazione e l’ottenimento delle autorizzazioni, arrivando al novembre 2025 per l’avvio delle lavorazioni di costruzione. Il temine dei lavori è previsto dopo 36 mesi (dicembre 2028).
Per la mancanza di acqua, buona parte della Sardegna ormai è in allarme rosso. Le azioni per contrastare la siccità non mancano, ma per il Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale la totale assenza di piogge, annuncia uno scenario ancora più preoccupante. È infatti a rischio l’avvio della stagione autunnale (novembre-marzo).
Efisio Perra, presidente del Cbsm. «L’appello è sempre al buonsenso di chi vive la campagna: gli agricoltori devono fare ancora uno sforzo in più per salvaguardare questa stagione, tra agosto e settembre, e risparmiare la risorsa idrica che purtroppo oggi vediamo essere limitata».
Il Consorzio lancia anche un altro appello: «Da soli possiamo andare poco lontano: le istituzioni non devono lasciare soli i Consorzi e gli agricoltori in questo periodo di forte emergenza, finanziando gli interventi di manutenzione straordinaria delle reti irrigue, attraverso il piano di Bonifica, in passato finanziato dalla Regione Sardegna», ribadisce Efisio Perra.
La stagione irrigua primaverile estiva ha fatto registrare nel Comprensorio – ex Sardegna Meridionale – una restrizione delle assegnazioni, degli ultimi due anni, del 30% della superficie con dotazioni standard della risorsa idrica.
Nel Comprensorio del Cixerri la stagione ha preso avvio con un’assegnazione del 50% rispetto al 2022 dove già nel corso del 2023 è stata registrata una riduzione del 30% rispetto agli anni precedenti. Nessuna restrizione, invece, si sta registrando nel Basso Sulcis.
«La contrazione delle assegnazioni dell’acqua da parte dell’ADIS, causa il perdurante periodo siccitoso che si sta vivendo nella zona Sud Orientale della Sardegna, è scaturita dalla mancanza di piogge. Gli ultimi due anni sono stati i meno piovosi degli ultimi 100 con il bacino imbrifero del Flumendosa in grande sofferenza, ma limitazione attenuata grazie al trasferimento dell’acqua dal Tirso verso il Campidano di Cagliari – prosegue Efisio Perra – oltre alle azioni di breve e medio termine quali l’efficientamento delle reti attraverso un piano straordinario di manutenzione delle stesse oramai vetuste, importante è il riutilizzo delle acque reflue depurate, individuare ulteriori fonti di approvvigionamento dell’acqua, come i pozzi di Igea, altri invasi oggi non utilizzati per rafforzare l’interconnessione degli invasi.»
A Uta Nord non a caso le pompe sono già attive per garantire l’acqua all’ex comprensorio Cixerri. Due anni il progetto è stato finanziato dalla Regione e oggi si vedono i primi frutti: il primo milione di metri cubi è già tornato verso Siliqua e Iglesias attraverso la condotta Pili. «Dobbiamo giocare d’anticipo per gli anni futuri e non ritrovarci in una situazione di crisi come quella stiamo vivendo. Senza la programmazione di due anni fa oggi a Siliqua si vivrebbe lo stesso dramma che stanno vivendo agricoltori e allevatori in Baronia».
Lo scenario rappresenta dunque un momento di forte criticità per il settore primario mettendo a rischio diverse filiere produttive di eccellenza dei nostri territori come carciofi, pomodoro da industria, frutteti, vigneti, riso, mais, medicai e foraggere in genere. «Ma le conseguenze economiche e sociali per i territori rurali sono ancora più devastanti. La superficie irrigata è passata, per quanto riguarda il Sud Sardegna, da circa 20 mila ettari del 2023 ai 14 mila dell’anno in corso. Siamo davanti a una riduzione di oltre 6 mila ettari delle superfici irrigate».
I numeri. Se si mettono a confronto gli ettari irrigati nel 2023 con quelli del 2024, per il Cbsm le colture irrigate registrano una notevole diminuzione. Il carciofo è passato da 2.975 a 1.884. Il mais da 1.612 a 1.068. Le ortive da 3.268 a 2.568. Il riso da 291 a 209. I seminativi ed erbai da 1.775 a 410. I medicai da 3.381 a 2.570.
I forti rincari sull’energia e, soprattutto, la mancata riscossione dei crediti del sistema dei Consorzi di Bonifica della Sardegna verso la Regione e l’Enas rischia, a breve, di ripercuotersi gravemente sulle aziende associate e sui territori. Questa situazione, che va avanti da tanti anni, sta creando notevoli danni all’attività dei Consorzi sia in termini operativi che di stabilità finanziaria. Il rischio concreto è «il distacco dell’energia elettrica da parte dei soggetti fornitori per l’impossibilità di onorare il pagamento delle bollette energetiche». È l’allarme lanciato dall’Anbi regionale in una lettera che anche il Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale ha inoltrato, ieri, al Prefetto di Cagliari, Gianfranco Tomao.
La missiva è stata inoltrata a pochi giorni dall’incontro con lo stesso Prefetto che si era tenuto, in videoconferenza, su iniziativa intrapresa dai Consorzi di Bonifica di concerto con l’Anbi. All’appuntamento con il rappresentante dello Stato avevano partecipato, oltre ai vertici di Anbi regionale e dei Consorzi di Bonifica, anche i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole territoriali Giorgio Demurtas (Coldiretti), Serafino Casula (Confagricoltura) e Matteo Frau (Cia).
«Ringraziamo il Prefetto Tomao per averci prontamente incontrato, dopo la nostra richiesta, e per aver ascoltato le istanze dei Consorzi di bonifica, di Anbi e delle rappresentanze degli agricoltori sardi – sottolinea Efisio Perra, presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale – il problema del caro energia sta assumendo dimensioni insostenibili per l’attività di tutti i Consorzi sardi, compreso quello della Sardegna Meridionale che opera in un territorio molto vasto e offre un servizio fondamentale alle attività agricole di 106 Comuni e circa 35mila consorziati.»
La conseguenza di questa situazione, senza interventi puntuali, come ha richiamato Anbi, sarebbe «il blocco dei servizi di irrigazione» e quello di una «sospensione della campagna irrigua, con effetti devastanti sul comparto agricolo regionale, già pesantemente provato prima dalla pandemia». Da qui la richiesta dei Consorzi di Bonifica di interventi immediati «da un lato stanziando a favore dei Consorzi di Bonifica le somme necessarie al ristoro dei costi sin qui sostenuti e, dall’altro, superando ogni ostacolo burocratico eliminando tutti i passaggi intermedi delle somme stanziate dal bilancio regionale, garantendo ristori diretti e quindi immediati ai Consorzi di Bonifica».
Intanto, anche i vertici del Consorzi di Bonifica della Sardegna Meridionale, insieme agli altri esponenti dei Consorzi sardi e di Anbi, parteciperanno lunedì 10 a Cagliari, all’assemblea di Coldiretti Sardegna. L’appuntamento è stato organizzato dall’associazione per discutere a 360 gradi sui problemi del comparto agricolo, con un focus sulle difficoltà dei Consorzi di bonifica proprio a causa dei costi energetici e dei ritardi sui finanziamenti regionali.
Il Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale, domani venerdì 25 marzo (dalle ore 10.30) presso l’impianto di sollevamento a valle della Diga sul Cixerri terrà una conferenza stampa durante la quale saranno illustrati i lavori di estendimento e riattivazione del Comprensorio Irriguo denominato “UTA NORD”, con l’obiettivo di offrire un ulteriore sostegno alle aziende agricole e zootecniche del territorio. L’intervento si inserisce all’interno del Piano di infrastrutturazione portato avanti dal Consorzio di Bonifica, che aveva recentemente inaugurato anche la nuova condotta nell’agro di Villasor.
Durante la conferenza stampa sarà illustrato il bilancio della stagione irrigua 2021, con la presentazione di un report sulle colture assistite e l’impatto dell’attività dell’Ente sulla Produzione Agricola, e l’avvio della stagione irrigua 2022.
All’appuntamento saranno presenti, oltre al presidente del Consorzio di Bonifica, Efisio Perra, il direttore generale, Pierfrancesco Testa, gli amministratori Consortili, l’assessora dell’Agricoltura della Regione Sardegna, Gabriella Murgia, il presidente dell’Anbi Sardegna, Gavino Zirattu, le rappresentanze di categoria e gli amministratori locali del territorio con in testa il sindaco di Uta, Giacomo Porcu e di Villaspeciosa, Gianluca Melis.
Sarà inaugurata domani, venerdì 1° ottobre, dal Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale, la nuova condotta idrica nell’agro di Villasor che permetterà di estendere il servizio irriguo nelle zone agricole del territorio. I dettagli dell’opera infrastrutturale “Estendimento della rete irrigua del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale nel distretto irriguo consortile Alto Leni Destra”, con le nuove opportunità per l’area interessata, saranno illustrati dal presidente del Consorzio, Efisio Perra, che nell’occasione anticiperà alla stampa anche numeri e dati sulla stagione irrigua e i prossimi progetti del Consorzio.
L’appuntamento per la stampa è domani 1° ottobre alle ore 10.00 nell’area dell’intervento (località S’Acqua Cotta – strada statale 293 km. 20.200 direzione Vallermosa).
Oltre agli amministratori e i dirigenti del Consorzio di Bonifica, parteciperanno anche i sindaci dei Comuni di Villasor e Vallermosa, il presidente e direttore dell’Anbi regionale, Gavino Zirattu e Roberto Scanu. Invitati alla conferenza stampa anche gli assessori regionali dell’Agricoltura e dei Lavori pubblici, Gabriella Murgia ed Aldo Salaris, i consiglieri regionali e amministratori del territorio.