28 April, 2024
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Grande successo per l’edizione numero 660 della festa di Sant’Antioco Martire, patrono della città e di tutta la Sardegna, la più antica dell’Isola, che si è chiusa ieri sera. Migliaia i visitatori provenienti da tutta l’Isola e da diverse località estere (in prevalenza Francia, Germania ed Inghilterra) che non sono voluti mancare alla manifestazione che si conferma uno degli appuntamenti più sentiti nell’Isola. Tre giorni di festa in un percorso tra fede e storia, cultura e folklore, musica e buon cibo. Appuntamenti clou del ricchissimo programma de ‘Sa Festa’ 2019 sono stati ‘Sulkinfiera’, l’esposizione di prodotti tipici della Sardegna, e le sfilate de “Is Traccas”, i carri da lavoro, decorati in modo sfarzoso e particolare che già in passato venivano addobbati in occasione delle celebrazioni popolari e che hanno riscosso grande apprezzamento da parte dei tanti visitatori.

«Anche quest’anno la festa in onore del Patrono della Sardegna ha saputo portare a Sant’Antioco tanti fedeli giunti nell’isola per rendere omaggio al martire – commenta il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci – gli eventi che hanno accompagnato i riti religiosi si inseriscono in una strategia volta al rilancio dello sviluppo turistico della città e di tutto il Sulcis, soprattutto in un momento in cui questo territorio ha la necessità di affermarsi come nuova destinazione turistica. Ecco perché all’interno della festa e della valorizzazione della fede, abbiamo voluto inserire anche quest’anno una serie di iniziative per catalizzare l’attenzione nei confronti di tutto un territorio che ha grandissime risorse da mettere in vetrina dalle bellezze naturalistiche, con il mare e le nostre spiagge premiate quest’anno con la bandiera Blu, a quelle storiche e archeologiche con i musei, le necropoli e le catacombe – conclude Ignazio Locci – grandi eccellenze che vogliamo valorizzare al meglio per affermarci sempre più come meta turistica dell’Isola.»

Tra gli altri eventi che hanno caratterizzato la manifestazione, grande successo per le emozionanti pariglie con le evoluzioni acrobatiche dei cavalieri provenienti da diverse parti della Sardegna. E per tutti i tre giorni di festa, spazio anche alla musica dei gruppi folk, musicisti e strumentisti e, in serata, i concerti che hanno portato sul palco Elena Ledda con il suo ultimo lavoro discografico “Làntias” e i sette Briganti dell’Armeria, band capitanata da Samuel Dessì. Le celebrazioni in onore di Sant’Antioco sono culminate nella giornata di chiusura con la messa solenne presieduta da monsignor Giovanni Paolo Zedda e con la processione in devozione al Santo Antioco.

Il prossimo appuntamento è per il 1° agosto con le celebrazioni estive.

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Manca pochissimo alla scadenza del bando del 15° Premio Bianca d’Aponte, il contest italiano per cantautrici. Ci si può iscrivere entro e non oltre il 27 aprile, seguendo le indicazioni presenti su: www.premiobiancadaponte.it e www.biancadaponte.it . La partecipazione è come sempre gratuita.

Le finali della 15ª edizione, con la direzione artistica di Ferruccio Spinetti, sono previste per il 25 e 26 ottobre ad Aversa al Teatro Cimarosa. Le protagoniste saranno proprie le finaliste, provenienti da ogni parte d’Italia e senza preclusioni di genere, ma con loro saliranno sul palco anche nomi affermati della musica italiana di qualità, che saranno comunicati prossimamente.

Fra questi, Tosca (all’anagrafe Tiziana Tosca Donati) che, oltre a proporre alcuni suoi brani, ricoprirà il fondamentale ruolo di madrina, a cui è affidato come sempre il compito di presiedere la giuria e quello di interpretare e incidere un brano di Bianca d’Aponte, la cantautrice a cui il Premio è dedicato.

A precedere Tosca sono state altre importanti artiste: Rachele Bastreghi dei Baustelle, Rossana Casale, Ginevra di Marco, Cristina Donà, Irene Grandi, Elena Ledda, Petra Magoni, Andrea Mirò, Simona Molinari, Nada, Mariella Nava, Brunella Selo, Paola Turci, Fausta Vetere. Artiste di genere ed estrazione molto diverse, così come era la musica di Bianca d’Aponte.

Le finaliste del Premio saranno selezionate da un Comitato di garanzia, composto come tradizione da cantanti, autori e compositori di notevole rilievo nonché da operatori del settore e critici musicali. Alla vincitrice del premio assoluto sarà attribuita una borsa di studio di € 1.000; per la vincitrice del Premio della critica “Fausto Mesolella” la borsa di studio sarà di € 800. Riconoscimenti della giuria andranno anche alla migliore interprete, al miglior testo ed alla migliore musica. Sono poi previsti molti altri premi assegnati da singoli membri della giuria o da enti e associazioni vicine al d’Aponte.

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La programmazione musicale di Mare e Miniere 2019 prosegue domani, 16 aprile, alle ore 19,00, nella Chiesa di Santa Barbara di Villacidro, dove andrà in scena il concerto sacro “Boxis Po Pasca Manna” che vedrà protagonisti Elena Ledda (voce), Simonetta Soro (voce), Mauro Palmas (liuto cantabile, mandoloncello), Marcello Peghin (chitarra), Silvano Lobina (basso), Alessandro Foresti (organo) e Su Cuncordu ‘e Su Rosario di Santulussurgiu. Frutto di un lungo percorso di ricerche sui canti della Settimana Santa in Sardegna, il recital esalta la profonda spiritualità e la capacità comunicativa di questo repertorio, evidenziandone la funzione sociale. In precisi periodi dell’anno essi vengono ancora eseguiti e proposti dalla comunità con la stessa forza espressiva che possedevano anticamente. Le voci di Elena Ledda e Simonetta Soro guideranno il pubblico attraverso nuovi arrangiamenti di brani tradizionali, composizioni originali e canti recuperati dall’oblio del tempo riletti senza snaturarne l’essenza. I momenti della passione e resurrezione di Cristo vengono descritti con canti di rara bellezza espressiva attraverso il dolore della madre Maria. Ad impreziosire il tutto l’incontro con uno dei più interessanti e autentici cori di canti della tradizione sacra maschile, Su cuncordu ‘e su rosariu di Santulussurgiu che farà convivere in armonia la polivocalità maschile e femminile, mantenendo fede alla principale spinta propulsiva della rassegna: la fusione tra tradizione e contemporaneità. Il concerto è completato da una parte letteraria curata da Maria Gabriella Ledda che affonda le sue radici tanto nelle sacre rappresentazioni di origini sardo-spagnole, quanto in creazioni originali affidate a poeti contemporanei.

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La programmazione musicale di Mare e Miniere 2019 prosegue martedì 16 aprile alle ore 19,00 nella Chiesa di Santa Barbara dove andrà in scena il concerto sacro “Boxis Po Pasca Manna” che vedrà protagonisti Elena Ledda (voce), Simonetta Soro (voce), Mauro Palmas (liuto cantabile, mandoloncello), Marcello Peghin (chitarra), Silvano Lobina (basso), Alessandro Foresti (organo) e Su Cuncordu ‘e Su Rosario di Santulussurgiu. Frutto di un lungo percorso di ricerche sui canti della Settimana Santa in Sardegna, il recital esalta la profonda spiritualità e la capacità comunicativa di questo repertorio, evidenziandone la funzione sociale. In precisi periodi dell’anno, infatti, essi vengono ancora eseguiti e proposti dalla comunità con la stessa forza espressiva che possedevano anticamente.

Le voci di Elena Ledda e Simonetta Soro guideranno il pubblico attraverso nuovi arrangiamenti di brani tradizionali, composizioni originali e canti recuperati dall’oblio del tempo riletti senza snaturarne l’essenza. I momenti della passione e resurrezione di Cristo vengono descritti con canti di rara bellezza espressiva attraverso il dolore della madre Maria. Ad impreziosire il tutto l’incontro con uno dei più interessanti e autentici cori di canti della tradizione sacra maschile, Su cuncordu ‘e su rosariu di Santulussurgiu che farà convivere in armonia la polivocalità maschile e femminile, mantenendo fede alla principale spinta propulsiva della rassegna: la fusione tra tradizione e contemporaneità. Il concerto è completato da una parte letteraria curata da Maria Gabriella Ledda che affonda le sue radici tanto nelle sacre rappresentazioni di origini sardo-spagnole, quanto in creazioni originali affidate a poeti contemporanei.

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‘Da 660 anni nel cuore dei Sardi’ tra fede, cultura e tradizione per tre giorni dedicati alla Festa più antica dell’Isola. Si ripete anche quest’anno, dal 4 al 6 maggio 2019, il rito in onore di Sant’Antioco Martire, Patrono della città e di tutta la Sardegna, arrivato alla 660ª edizione. Risalente al 1615, anno in cui vennero ritrovate le spoglie mortali del Santo, ‘Sa Festa’ porta in città ogni anno migliaia di fedeli e curiosi per festeggiare in un’atmosfera divisa tra storia, cultura e folclore, assaporando le prelibatezze dei prodotti locali. L’evento, presentato questa mattina in conferenza stampa dal sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci e dagli assessori comunali del Turismo e Spettacolo, Roberta Serrenti e della Cultura, Rosalba Cossu, si dividerà in tre giornate. Ricchissimo il programma a partire dalle grandi novità dell’edizione 2019: le sfilate de “Is Traccas” e la ‘Sulkinfiera’, esposizione di prodotti tipici della Sardegna. Ma per tutta la manifestazione spazio a mostre fotografiche, pariglie con i cavalli, balli sardi e concerti. La sera del 4 maggio si esibirà Elena Ledda che porta sul palco il suo ultimo lavoro discografico “Làntias” dove sono protagonisti i temi dell’emarginazione, dell’emigrazione, del lavoro e non solo. Per la sera del 5 maggio, si esibiranno, invece, i sette Briganti dell’Armeria, band capitanata da Samuel Dessì, noto per alcune importanti collaborazioni con artisti internazionali come Laura Pausini, Adriano Celentano e Anna Oxa.

«Sant’Antioco oltre che patrono della Sardegna è un patrimonio culturale dell’Isola. La festa più antica della Sardegna rappresenta un alto momento della nostra tradizione religiosa e non solo – dice in conferenza stampa il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci – ci aspettiamo un rinnovato spirito di fede e una grande festa della tradizione e del folklore ricca di colori in onore al Santo. Ci sarà una rinnovata coreografia di costumi con le traccas e le celebrazioni spirituali e civili, ma saranno in vetrina anche i prodotti delle nostre tradizioni grazie a Sulkinfiera che è la giusta riscoperta di un percorso di ricerca attraverso la storia delle antiche celebrazioni che vedevano i mercati al centro dei festeggiamenti fin dal 1600.»

Secondo il primo cittadino di Sant’Antioco «questa edizione rappresenta la giusta evoluzione del modo di rendere omaggio al Santo che viene da lontano – conclude – la testimonianza più viva portata al Patrono dai tantissimi fedeli che giungeranno da tutta la Sardegna». Per gli assessori comunali del Turismo e Spettacolo, Roberta Serrenti e della Cultura, Rosalba Cossu, che hanno illustrato alla stampa il fitto calendario di eventi «Sant’Antioco e la festa più antica della Sardegna, ancora una volta, porteranno la comunità a essere più unita e coesa creando ponti e abbattendo i muri che separano la gente”. 

E dopo il grande successo della Fiera enogastronomica dello scorso anno, la festa di Sant’Antioco si rinnova con ‘Sulkinfiera’ esposizione dedicata alle eccellenze agroalimentari della Sardegna. Saranno 31 i Comuni provenienti da tutta l’isola che esporranno i loro prodotti tipici: Ottana, Oristano, Laconi, Senorbì, Guspini, Guasila, Isili, Iglesias, Mogoro, Aritzo, Carloforte, Cabras, Alghero, Villanovafranca, Santadi, Gadoni, Gavoi, Belvì, Telti, Atzara, Cagliari, Ilbono, Tortolì, Fonni, Sinnai, Orgosolo, Gergei, Arbus, Tuili, Carbonia, Sant’Antioco. L’appuntamento con Sulkinfiera si aprirà sabato 4 maggio nel Corso Vittorio Emanuele, dalle ore 18.00, con l’inaugurazione dell’esposizione. Si proseguirà per tutte le giornate con gli appuntamenti accompagnati dalla vendita dei prodotti e le esibizioni di gruppi folk, musicisti e strumentisti.

Altra grande novità sarà la sfilata de Is Traccas, appuntamento imperdibile di quest’anno in programma domenica 5 maggio, alle ore 11.00. Tra le vie della città sfileranno i carri da lavoro, decorati in modo sfarzoso e particolare, che già in passato venivano addobbati in occasione delle celebrazioni popolari. Dopo la sfilata le 12 Traccas provenienti da: Capoterra, Domusnovas, Narcao, Perdaxus, Pula, Quartucciu, Settimo San Pietro, Sinnai, Teulada, Villa San Pietro e due di Sant’Antioco potranno essere visitate in Piazza Umberto. La sfilata delle Traccas sarà preceduta da tre 3 organettisti che accompagneranno il loro arrivo e animeranno piazza Umberto con canti e balli popolari fino al pomeriggio. Il corteo partirà dalla zona industriale e inizierà il percorso cittadino in via Nazionale, proseguirà per via Roma, Corso Vittorio Emanuele fino a raggiungere piazza Umberto.

Al termine della conferenza stampa il sindaco Locci e il console di Cagliari del Touring Club Italiano – Sardegna, Antonello Cicatiello hanno siglato un protocollo d’Intesa di collaborazione tra il Comune di Sant’Antioco e il Touring Club per lo sviluppo turistico, culturale e imprenditoriale e la promozione degli eventi della città. «La nostra mission si basa sulla cura del territorio e lavoriamo per valorizzare le tradizioni e la cultura locale, dalla lingua all’arte culinaria – dice Antonello Cicatiello – su questa scia abbiamo iniziato a collaborare con Sant’Antioco e il protocollo d’intesa che sigliamo rispecchia i nostri obiettivi e sarà un veicolo importante per portare la nostra cultura in giro per l’Italia e il mondo».

Tutti gli aggiornamenti sul calendario degli eventi, sugli spettacoli e le processioni che andranno in scena per tutta la festa, saranno consultabili tramite l’App ‘Sant’Antioco Eventi’ disponibile per tutti i dispositivi smartphone. In occasione della celebrazione l’Amministrazione ha definito dei pacchetti promozionali, validi dal 3 a 6 maggio, per poter aver accesso al museo archeologico di “Ferruccio Barreca” di “Tofet”, al villaggio ipogeo, al Forte Sabaudo ed al museo etnografico.

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Si rinnova il culto di Sant’Antioco Martire, il Santo Patrono della città e di tutta la Sardegna. La festa, arrivata alla sua 660ª edizione e in programma dal 4 al 6 maggio prossimi, sarà presentata in conferenza stampa, domani giovedì 11 aprile alle ore 10.30, presso la Biblioteca regionale (viale Trieste 137) a Cagliari.

Alla conferenza stampa di presentazione degli eventi, alla presenza del sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci e degli assessori comunali del Turismo e Spettacolo, Roberta Serrenti e della Cultura, Rosalba Cossu, parteciperà il neo assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa.

Durante l’incontro con i giornalisti sarà annunciato il ricco cartellone di appuntamenti religiosi e laici, tra enogastronomia e spettacoli di intrattenimento. Tra le novità dell’edizione 2019, le sfilate de “Is Traccas” e “Sulkinfiera”, esposizione di prodotti tipici della Sardegna con espositori provenienti da 31 Comuni di tutta la Sardegna che metteranno in vendita i prodotti tipici della tradizione isolana. Non mancheranno i classici appuntamenti delle pariglie, le processioni e la tradizionale benedizione de “Is Coccois” offerti al Santo. Durante gli eventi serali sono previste esibizioni di gruppi folk e i concerti di Elena Ledda e Briganti dell’Armeria, mentre la chiusura della tre giorni sarà dedicata allo spettacolo pirotecnico.

Al termine della conferenza stampa sarà siglato un Protocollo d’Intesa di collaborazione tra il comune di Sant’Antioco ed il Touring Club Italiano – Sardegna per lo sviluppo turistico, culturale e imprenditoriale e la promozione degli eventi della città.

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Lunedì 8 aprile, alle 12.25, andrà in onda su Rai3 Tesori troppo nascosti, puntata speciale della rubrica Tg3-Fuori TG dedicata alle meraviglie archeologiche della Sardegna nuragica e pre-nuragica e alla loro difficile gestione e valorizzazione. Nel corso della puntata, condotta da Maria Rosaria De Medici e curata da Mariella Venditti, l’inviato del TG 3 Giorgio Galleano presenterà i servizi realizzati sull’Isola l’inverno scorso.

Il primo servizio, dedicato alle Domus de Janas decorate e alla loro candidatura a far parte del Patrimonio dell’Umanità Unesco, vedrà le telecamere del tg3 entrare per la prima volta nella Domu de Janas di Sa Pala Larga di Bonorva, scoperta nel 2008 e da allora chiusa per monitoraggio e restauri. Ad illustrare agli spettatori Sa Pala Larga e la Tomba del Capo di Sant’Andrea Priu sarà Nadia Canu, archeologa della Soprintendenza di Sassari e Nuoro. Altra meraviglia poco nota la Domus S’Incantu di Putifigari, che a trent’anni dalla scoperta non è ancora stata a messa a gara per la gestione/fruizione. A descrivere la tomba, e a presentare la candidatura Unesco, sarà l’archeologa Giuseppa Tanda, madrina della proposta.

Le Tombe di Giganti saranno, insieme al culto delle acque e all’uso cultuale e astronomico dei nuraghi, l’oggetto del secondo servizio: fra i monumenti visitati troviamo le Tombe di Giganti di Pascaredda (Calangianus) e di Madau (Fonni), i Pozzi sacri di Predio Canopoli (Perfugas) e Santa  Cristina, e i nuraghi Santu Antine e Su Mulinu (Villanovafranca). Fra gli intervistati, gli archeologi Angela Antona, Ilaria Montis, Vittoria Pilo, Augusto Mulas e Mauro Perra, l’architetto Danilo Scintu e l’archeoastronomo Arnold Lebeuf – con una riflessione sullo scarso “appeal” dell’antica storia sarda, affidata allo scrittore Fiorenzo Caterini.

Nel terzo servizio verranno approfondite altre possibili destinazioni d’uso dei nuraghi e si farà il punto su alcune delle scoperte che negli ultimi anni hanno riscritto – o tentato di riscrivere – la storia della Sardegna e del Mediterraneo: dalle nuove datazioni che attribuiscono ai Sardi, e non più ai Fenici, una serie di innovazioni e scoperte, fino alle ipotesi più controverse relative all’identificazione fra Sardi e Shardana o alla scrittura e alla lingua dei Nuragici: fra gli intervistati ancora Mauro Perra (al nuraghe Arrubiu), l’archeologo Giovanni Ugas, il divulgatore Pierluigi Montalbano, l’enologo Sergio Frau.

Tonino Arcadu, lo scrittore Sergio Frau, il glottologo Salvatore Dedola e alcuni studiosi “dilettanti” come l’architetto Valeria Putzu – che ha di recente pubblicato un libro sui rapporti fra Sardegna e penisola iberica – ed il medico Marcello Onnis, che ha individuato un interessante schema di distribuzione territoriale dei nuraghi.

Infine, un ritorno agrodolce alla cronaca con in primo piano il disagio degli operatori delle cooperative di gestione dei siti e il caso del sito di Arcu Is Forros (Villanova Strisaili) dove le guide lavorano da due anni senza stipendio.

Un montaggio più lungo e articolato (circa 35’) del reportage – sempre a metà fra il documentario vero e proprio e la cronaca – sarà disponibile, sulla pagina Facebook del TG 3, al termine della trasmissione: in questa versione saranno mostrati altri importanti monumenti e siti (dal santuario di Romanzesu a Bitti a quello di Santa Vittoria di Serri alla necropoli di Su Murrone a Chiaramonti) e verranno approfonditi gli aspetti legati ai presunti culti religiosi dei Nuragici nonché alcune delle teorie più innovative (e controverse) sulla civiltà Nuragica, con altri contributi di studiosi fra cui gli archeologi Gianfranca Salis, Giacomo Paglietti e Raimondo Zucca e il prof. Gigi Sanna. Ci sarà anche spazio per i temi dell’”Archeologia Pubblica”, con i contributi dell’archeologa Giovanna Tanda e del fotografo e divulgatore Nicola Castangia, che ha anche collaborato alla realizzazione del reportage curando l’illuminazione di alcuni monumenti.

Le musiche utilizzate per il documentario sono di Gavino Murgia Megalitico 5tet – Elena Ledda – Coro Ortobene – Tenores di Bitti – Franco Melis – canto armonico di Luca Galzerano.

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Francesca Incudine, vincitrice Premio d'Aponte 2018 - foto di Giorgio Bulgarelli

È il regno della canzone d’autore al femminile il Premio Bianca d’Aponte, l’unico concorso in Italia riservato a cantautrici.

Le finali della 15ª edizione si terranno il 25 e 26 ottobre ad Aversa al Teatro Cimarosa, diventato ormai uno dei palchi più importanti per la canzone di qualità in Italia. Ma la macchina dell’organizzazione, che si avvale della direzione artistica di Ferruccio Spinetti, è già avviata: le protagoniste saranno, ovviamente, le artiste provenienti da ogni parte d’Italia, senza distinzioni di genere, che saliranno sul palco del Cimarosa.

Per partecipare alla selezione basta iscriversi seguendo le modalità del bando disponibile su: www.premiobiancadaponte.it e www.biancadaponte.it . La partecipazione è come sempre gratuita, mentre la scadenza per le iscrizioni è fissata al 27 aprile 2019.

Intanto sulla pagina Youtube del Premio, all’indirizzo www.youtube.com/user/Sonounisola , sono in corso di pubblicazione i video delle finaliste dello scorso anno.

Come già annunciato, in questa nuova edizione sarà Tosca (all’anagrafe Tiziana Tosca Donati) a ricoprire il fondamentale ruolo di madrina, a cui è affidato come sempre il compito di presiedere la giuria e quello di interpretare e incidere un brano di Bianca d’Aponte, la cantautrice a cui il Premio è dedicato.

A precedere Tosca sono state altre importanti protagoniste del panorama musicale italiano: Rachele Bastreghi dei Baustelle, Rossana Casale, Ginevra di Marco, Cristina Donà, Irene Grandi, Elena Ledda, Petra Magoni, Andrea Mirò, Simona Molinari, Nada, Mariella Nava, Brunella Selo, Paola Turci, Fausta Vetere. Artiste di genere ed estrazione molto diverse, così come era la musica di Bianca d’Aponte.

Le finaliste del Premio saranno selezionate da un Comitato di garanzia del Premio, composto come sempre da cantanti, autori e compositori di notevole rilievo nonché da operatori del settore e critici musicali. Alla vincitrice del premio assoluto sarà attribuita una borsa di studio di € 1.000; per la vincitrice del Premio della critica “Fausto Mesolella” la borsa di studio sarà di € 800. Riconoscimenti della giuria andranno anche alla migliore interprete, al miglior testo ed alla migliore musica. Sono poi previsti molti altri premi assegnati da singoli membri della giuria o da enti e associazioni vicine al d’Aponte.

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Dopo l’annuncio dei Seminari di Canto, Musica e Danza Popolare che andranno in scena a Portoscuso dal 25 al 30 giugno 2019, Mare e Miniere apre il ricco programma musicale della sua dodicesima edizione con il progetto speciale “Surfaro e Fucu. Vite Sottoterra” di Mario Incudine che andrà in scena mercoledì 3 aprile 2019 alle 18,30 a Villacidro presso il Teatro dell’Oratorio San Giovanni Bosco. Il cantautore e ricercatore ennese cunta alla sua maniera, le fatiche, le lotte, i destini sporchi di nero di tanta, troppa gente che per vincere la miseria ha vissuto il buio fitto delle miniere di zolfo. Il pubblico ricostruisce la storia e le tradizioni, riscopre le radici proprie e di popoli fratelli, guidato dal racconto e dalle parole in musica che ricordano le stragi a causa delle quali molti persero la vita. Vita che diventa morte nelle storie di migranti, sempre diverse ma sempre uguali nei decenni, ieri sottoterra, oggi sottomare. Da Grottacalda a Tallarita, da Gessolungo alla lontana Marcinelle protagoniste saranno le storie sotterrate, che hanno abitato i cunicoli delle tante miniere in Sicilia e fuori. Storie che devono essere riportate in superficie. Storie di sopravvivenza e identità sopravvissuta. Ad accompagnare Mario Incudine (voce, corde e cunto) saranno Antonio Vasta (fisarmonica, organetto e zampogna), Emanuele Rinella (percussioni), Manfredi Tumminello (chitarra), Pino Ricosta (basso) ed Antonio Putzu (flauti pastorali e fiati etnici).
L’ingresso di Villacidro nel circuito di Mare e Miniere sarà suggellato dal concerto sacro “Boxis Po Pasca Manna” che andrà in scena il prossimo martedì 16 aprile, alle ore 19,00, nella Chiesa di Santa Barbara. Frutto di un lungo percorso di ricerche sui canti della Settimana Santa in Sardegna, il recital ruota intorno a musiche ed arrangiamenti originali, impreziosite da una parte letteraria curata da Maria Gabriella Ledda che affonda le sue radici tanto nelle sacre rappresentazioni di origini sardo-spagnole, quanto in creazioni originali affidate a poeti contemporanei. Protagonisti della serata saranno Elena Ledda (voce), Simonetta Soro (voce), Mauro Palmas (liuto cantabile, mandoloncello), Marcello Peghin (chitarra), Silvano Lobina (basso), Alessandro Foresti (organo) e Su Cuncordu ‘e Su Rosario di Santulussurgiu.

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È aperto ad artisti di tutto il mondo il bando del “Premio Andrea Parodi”, l’unico concorso italiano di world music, organizzato dall’omonima Fondazione con la direzione artistica di Elena Ledda ed arrivato alla 12ª edizione. Le finali sono in programma a Cagliari dal 10 al 12 ottobre.

Sono intanto in programmazione, su Rai Sardegna due speciali televisivi sull’ultima edizione, quella del 2018. Dopo la prima puntata di domenica scorsa, il prossimo appuntamento sarà alle 9.45 domenica 24 marzo.

Il bando di concorso per la nuova edizione è disponibile su www.fondazioneandreaparodi.it , con iscrizione come sempre gratuita.

Molti i premi per il vincitore. Fra questi ci sono una serie di concerti e di partecipazioni ad alcuni dei più importanti festival italiani di musica di qualità nelle edizioni del 2020: dall’“European jazz expo” in Sardegna a Folkest in Friuli, dal Negro Festival di Pertosa (SA) al Mei di Faenza e allo stesso Premio Parodi, ma anche in altri eventi che saranno man mano annunciati. Oltre a questo, avrà diritto a una borsa di studio di 2.500 euro. Al vincitore del premio della critica andrà invece la realizzazione professionale del videoclip del brano in concorso, a spese della Fondazione Andrea Parodi.

Le domande di iscrizione dovranno essere inviate entro e non oltre il 31 maggio 2019, tramite il format presente su www.fondazioneandreaparodi.it (per informazioni: fondazione.andreaparodi@gmail.com ).

Dovranno contenere:

– 2 brani (2 file mp3, provini o registrazioni live o realizzazioni definitive; indicare con quale dei due brani si intende gareggiare);

– testi ed eventuali traduzioni in italiano dei due brani;

– curriculum artistico del concorrente (singolo o gruppo);

Il Premio intende valorizzare le nuove tendenze nell’ambito della musica dei popoli o “world music”, ovvero artisti che mescolano la cosiddetta musica folk o etnica con suoni e modelli stilistici di diversa provenienza.

Tra tutte le iscrizioni la Commissione artistica istituita dalla Fondazione selezionerà, in maniera anonima, da otto a dodici finalisti; i finalisti si esibiranno a Cagliari al festival “Premio Andrea Parodi” 2018, davanti a una Giuria Tecnica (addetti ai lavori, autori, musicisti, poeti, scrittori e cantautori) e a una Giuria Critica (giornalisti). Entrambe le giurie, come negli scorsi anni, saranno composte da autorevoli esponenti del settore.