3 May, 2024
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E’ stato inaugurato ieri sera, a Bacu Abis, nel corso di una cerimonia svoltasi sul piazzale dell’ex circoscrizione, un nuovo cippo del Cammino Minerario di Santa Barbara. Presenti, tra gli altri, i sindaci di Carbonia Paola Massidda, Masainas Ivo Melis e Musei Antonello Cocco, il parroco della chiesa di Santa Barbara di Bacu Abis, Giampietro Garau, grande sostenitore del progetto, ha benedetto il cippo.

Dopo tanti pellegrini/escursionisti che hanno percorso finora il Cammino Minerario di Santa Barbara per 2, 3, 7 e 15 giorni coprendo in una sola volta una distanza da 40 a 200 km, ieri sera, a Bacu Abis, ha raggiunto l’ultima tappa il primo pellegrino/escursionista che ha percorso (sta completando l’ultima tappa questa mattina a Iglesias) interamente in una sola volta i 400 km del Cammino, Gianpaolo Falletti, 37enne, originario di Santhià, in provincia di Vercelli, era stato ricevuto già giovedì dal sindaco e dal vicesindaco di Carbonia in Municipio.

Nell’occasione, a Bacu Abis, sono stati consegnati a Gianpaolo Falletti il TESTIMONIUM (un attestato in pergamena) e la TORRE (il logo-marchio del Cammino) che, come negli altri grandi cammini italiani ed europei, vengono offerti in omaggio a coloro che percorrono rispettivamente fino a 100 km e interamente (400 km) il Cammino di Santa Barbara.

Alla cerimonia, svoltasi all’interno dell’ex sala circoscrizionale, sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Carbonia, Paola Massidda; il consigliere regionale Pietro Cocco; il deputato Francesco Sanna, il geologo e storico sulle miniere Luciano Ottelli; e, infine, il presidente della Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara e autore della guida del Cammino Minerario di Santa Barbara, Giampiero Pinna.

Pellegrino/escursionista di lunga esperienza (Giampiero Pinna ha sottolineato che ha percorso, tra gli altri, il cammino della “Via Francigena” di oltre 1.000 km che nel medioevo univa Canterbury a Roma e ai porti della Puglia e tutti i grandi cammini italiani) è stato importante conoscere il suo parere sulla qualità del Cammino Minerario di Santa Barbara, sulla sua fruibilità e sulla sua ospitalità. Giudizi positivi, quelli espressi da Gianpaolo Falletti, che ha sottolineato come sia comprensibile che lungo i 400 km del Cammino vi sia ancora qualcosa da migliorare, ad esempio nella segnaletica, e quanto sia straordinario il lavoro fin qui realizzato.

                                        

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La Camera ha approvato gli emendamenti PD (Benamati/Francesco Sanna e gruppo Commissione Attività Produttive) su energia e fonti rinnovabili. Domattina il voto finale sulla legge.

«L’approvazione delle proposte PD fanno fare passi in avanti al settore dell’energia e delle fonti rinnovabili al Paese e aiutano la Sardegna ad uscire dalla crisi mediante il riavvio di settori produttivi importanti» spiega Francesco Sanna, che in Aula è intervenuto in polemica con il capogruppo del Movimento 5 Stelle, i cui parlamentari hanno votato contro gli emendamenti che riformano, dal 1° gennaio 2018, alcune importanti regole del sistema elettrico, del gas e delle fonti rinnovabili.

«Le ricadute in Sardegna di queste norme saranno molteplici – aggiunge Francesco Sanna -. Con l’attuazione in legge dell’accordo che il Governo Renzi ed in particolare il ministro Carlo Calenda ha negoziato in Europa per garantire alle aziende italiane un prezzo dell’energia elettrica analogo a quello che si paga nei paesi nostri concorrenti, il quadro nel quale può avvenire la cessione dello stabilimento Alcoa di Portovesme acquista la sua pietra angolare. L’estensione delle agevolazioni alle imprese con alta intensità di consumo del gas apre una nuova prospettiva alle forze imprenditoriali e alle istituzioni che accettano la sfida della metanizzazione della Sardegna e indica la strada della sostituzione delle fonti fossili a più alta emissione di anidride carbonica ed inquinanti. E sulle fonti rinnovabili – conclude Francesco Sanna – facciamo un passo in avanti per rendere trasparente il sistema delle agevolazioni e meno costoso l’onere in capo agli utenti – famiglie ed imprese – per sostenerle.»

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La sala convegni del Centro ricerche Sotacarbo ha ospitato questa mattina un incontro organizzato dal coordinamento del Piano Sulcis, d’intesa con l’assessorato regionale della Programmazione, che ha coinvolto i principali soggetti di ricerca che hanno ricevuto, nel corso degli ultimi anni, un importante impulso alla crescita delle attività, grazie alle risorse rese disponibili attraverso il Piano Sulcis.

Il Piano Sulcis veicola, su base pluriennale, oltre 43 milioni di euro verso la ricerca e 5 milioni di euro per lo sviluppo delle competenze. A questi si aggiungono altri rilevanti stanziamenti per investimenti in ricerca, localizzati nel Sulcis, per esempio per il progetto ARIA, non compresi nel Piano ma estremamente affini a questo per contenuti ed obiettivi.

All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Carbonia, Paola Massidda; il Magnifico rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo; il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi; tecnici del Centro regionale di Programmazione; il presidente della Sotacarbo Alessandro Lanza; il presidente della Carbosulcis Antonio Martini; l’amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna Giorgio Sanna; il deputato Francesco Sanna; i consiglieri regionali Luca Pizzuto e Gianluigi Rubiu; alcuni sindaci dei Comuni del territorio. I lavori sono stati conclusi dall’intervento dell’assessore del Bilancio e Programmazione nonché vicepresidente della Giunta regionale, Raffaele Paci.

Nel corso dei lavori, abbiamo intervistato il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi; e l’assessore del Bilancio e Pdella rogrammazione Raffaele Paci.

               

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«Ancora non sono a disposizione i testi definitivi del decreto legge per il Mezzogiorno, approvato ieri dal Consiglio dei ministri con la formula “salvo intese” (significa che su alcuni dettagli tecnici si devono pronunciare alcune amministrazioni), il quale contiene norme per l’istituzione in Italia di Zone Economiche Speciali. Dall’interlocuzione diretta con il ministro Claudio De Vincenti, posso affermare che esse saranno individuabili anche in Sardegna.»

Lo scrive in una nota il deputato del Partito democratico Francesco Sanna.

«Il decreto stabilisce l’ossatura e la cornice normativa delle ZES, aree in cui saranno possibili pacchetti combinati di vantaggi fiscali all’investimento, incentivi all’insediamento ed al funzionamento delle imprese, esenzione da dazi, forte semplificazione burocratica ed amministrativa.  In esse potrà essere attivata una Zona Franca e dovrà essere ricompresa almeno una significativa infrastruttura portuale – aggiunge Francesco Sanna -. Le ZES saranno individuate, su proposta delle Regioni al Governo, una volta notificato il provvedimento all’Unione Europea, ed all’esito del negoziato che verifichi la coerenza dello strumento con i trattati comunitari.»

«Nel decreto legge, le regioni istituibili alla presenza di una Zona Economica Speciale – conclude Francesco Sanna – sono tutte quelle italiane ricomprese negli obiettivi “convergenza” e “transizione” e, dunque, a pieno titolo, anche la Sardegna, che ha il vantaggio della previsione nel proprio Statuto Speciale, della creazione di “punti franchi” sul suo territorio.»

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Dopo un lungo e impegnativo negoziato, la Commissione Europea ha adottato una decisione sul piano del Governo italiano che riduce gli oneri generali del sistema elettrico, ed in particolare quelli a supporto degli incentivi alle fonti rinnovabili, a carico delle imprese energivore: quelle cioè che utilizzano l’energia quasi fosse una materia prima. E che sono molto esposte e sensibili, nel mercato globale, a questo fattore di costo.

Anche se la decisione della Commissione che esclude aiuti di stato sarà resa nota integralmente solo nei prossimi giorni, possiamo affermare che essa consentirà l’applicazione in Italia un vero e proprio atto positivo di politica industriale, atteso quantomeno dal giugno 2012, quando si adottò con decreto legge la norma che fa da base a questa misura.

Ecco, se cinque anni fa si ritenne che la riduzione dei costi energetici fosse urgente ed indifferibile, penso che oggi l’applicazione immediata del piano mediante un atto con forza di legge immediatamente efficace sia ancora più giustificata sotto il profilo costituzionale. Se il ministro Carlo Calenda assumesse l’iniziativa e il Governo nella sua collegialità decidesse di proporre al presidente della Repubblica l’adozione di un decreto legge, troverebbe in Parlamento un forte sostegno.

Oltre al significato di impatto generale, una disposizione che fosse immediatamente attuabile dalla Autorità per l’Energia aiuterebbe a definire un contesto migliore per la ricollocazione presso nuovi e coraggiosi imprenditori di assets industriali che possono avere vita nuova, come la stabilimento Alcoa a Portovesme.

Francesco Sanna

Deputato del Partito Democratico

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Matteo Renzi ha stravinto le elezioni primarie svoltesi oggi (il 70,1% dei voti), ritorna segretario del Partito democratico e, conseguentemente, è il candidato alla carica di presidente del Consiglio alle prossime elezioni politiche. Andrea Orlando e Michele Emiliano si sono fermati rispettivamente al 19,5% e al 10,49%.

In Sardegna il segretario regionale è Giuseppe Luigi Cucca che ha superato Francesco Sanna con il 68% dei voti. Era sostenuto da due liste, una formata da ex DS e Renziani, l’altra dai Popolari-Riformisti di Antonello Cabras e Paolo Fadda. Francesco Sanna era sostenuto da una sola lista. Entrambi, a livello nazionale, hanno sostenuto la candidatura di Matteo Renzi. Giuseppe Luigi Salvatore Cucca è nato a Bosa il 30 luglio 1957, risiede a Nuoro, avvocato, ex consigliere regionale, è senatore in carica.

Intorno alle 22.00 Matteo Renzi ha pubblicato un messaggio su facebook , in cui ha scritto: «Una responsabilità straordinaria!! Grazie di cuore a questa comunità di donne e uomini che credono nell’Italia. Avanti, insieme».

«Il risultato che esce dalle urne ci dà una vittoria molto ampia di Renzi, con il quale mi congratulo e a cui ho già telefonato per augurargli buon lavoro in un momento difficile della vita del partito e del Paese – ha commentato Andrea Orlando -. Presto la nostra posizione politica sarà quella di tutto il Pd. Non è il momento di smobilitare perché questa posizione diventerà quella di tutto il Partito democratico. Anche elettori di Matteo Renzi la pensano così. Anche chi ha votato Renzi credo che condivida con noi l’esigenza di costruire un nuovo centrosinistra che sappia mettere insieme anime diverse e diventare competitivo nelle prossime tornate elettorali – ha aggiunto Andrea Orlando -. La prima è a poche settimane, con quasi 1.000 comuni al voto. La seconda è quella delle elezioni siciliane. E la terza, anche se non sappiamo ancora la data, sarà la sfida in cui non si giocherà solo il governo del paese, ma l’assetto e la curvatura della democrazia nel nostro Paese, e tutte le energie devono essere rivolte là.»

«Ho chiamato Matteo Renzi per fargli le mie congratulazioni e confermargli la mia lealtà e sincerità, sono certo, dal tono che ho sentito al telefono parlandogli che egli sente la particolarità del momento – ha detto Michele Emiliano -. Abbiamo la ragionevole aspettativa di superare il 10% e forse anche il 12% e voglio dire che con la mia mozione “fronte democratico abbiamo portato a votare il Mezzogiorno, in totale controtendenza con tutte le ultime elezioni” ed ha osservato “fronte democratico” non esisteva, ce lo siamo inventato in questi tre mesi e ora migliaia di militanti in Italia sono con noi per costruire il Pd del futuro e il primo valore da presidiare e quello di un partito che deve stare dalla parte degli ultimi. Voglio ringraziare tutti i miei sostenitori che in tutta Italia si sono battuti a mani nude per la mia mozione – ha aggiunto Michele Emiliano -. L’affluenza tiene al Sud, anzi incrementa leggermente il numero dei votanti. Questo è merito della nostra mozione che ha messo la questione del Mezzogiorno al centro. Il fronte democratico non esisteva, ora ci sono migliaia di militanti. Noi siamo certi di essere il futuro del Pd, un Pd che tiene dentro tutti e rispetta i valori fondanti della sinistra, prima di tutto quello di stare dalla parte degli ultimi.»

L’affluenza ai seggi in campo nazionale è stata superiore alle attese, intorno ai 2 milioni, ma mancano anche in questo caso i dati ufficiali, così come mancano quelli per l’elezione del segretario regionale, che dovrebbero attestarsi intorno ai 42.000.

 

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Il Collegio provinciale Ipasvi di Carbonia Iglesias ha rivolto oggi un appello al ministero della Salute sul caso Aias.

«E’ di ieri la conferma che il ministero dell’Interno, in risposta ad una interrogazione parlamentare dell’on. Francesco Sanna, abbia attestato che “i lavoratori Aias Sardegna senza stipendio possono rivalersi sui committenti, avendo il sottosegretario al Ministero del Lavoro Franca Biondelli, a nome del Governo, chiarito che tali azioni dei lavoratori sono pienamente legittime, come ha anche deciso il Consiglio di Stato”. – scrive Graziano Lebiu, presidente Ipasvi Carbonia Iglesias -.

Per il ruolo di garanzia conferitoci dalla legge a tutela dei diritti dei cittadini costituzionalmente protetti di cui all’art. 32, dobbiamo necessariamente scindere la sfera sindacale da quella istituzionale del nostro Collegio, e plaudendo ad una soluzione positiva per gli operatori interessati che possono attivare il ricorso all’art. 1676 del Codice Civile, siamo a porre la vs. attenzione sulla concreta preoccupazione che la possibile crisi gestionale dell’Aias non possa non avere serie ripercussioni sull’assistenza ai disabili gravi e alle loro famiglie, che della comunicazione del sottosegretario all’Interno on. Biondelli non saprebbero come poterla spendere.

Di fronte all’acclarato conflitto istituzionale con il rimpallo delle responsabilità tra terzi, non possiamo non chiederci se i cittadini della comunità del Sulcis Iglesiente saranno i primi a farne le spese, stretti nella morsa dell’inefficienza gestionale, dell’inadeguato ruolo della politica e del rischio di restare privi di punti di riferimento assistenziali.

Siamo quindi a condividere le preoccupazione del punto di vista infermieristico a tutela della salute del cittadino che ambisce a pieno titolo ad essere mantenuto e preso in carico ed in cura da chi ne ha le competenze, da chi riesce a mantenerle, da chi riesce a motivare ed essere motivato, da chi sia messo nelle condizioni professionali di ben agire.

Preoccupati per i cittadini e disabili gravi se verrà meno il diritto alla continuità assistenziale da parte di una sanità privata ma convenzionata e accreditata capace di amministrare i cospicui e ricorrenti fondi pubblici ad essa destinata per farsene carico, capace di pianificare soprattutto nei momenti di difficoltà economica, capace di tenere unita e motivata la dotazione organica per superare le criticità a vantaggio dei più deboli.

Per questo motivo, siamo a chiederVi di valutare di verificare se, oltre all’acclarato blocco delle retribuzioni:

a) vi siano difficoltà nel mantenimento degli impegni economici verso terzi per tutto quanto necessita all’assistito, dall’approvvigionamento dei farmaci alla fornitura dei pasti, dal domestico alberghiero alle utenze di acqua luce gas carburanti, mezzi, assistenza tecniche, presidi medico chirurgici, altro;

b) se i licenziamenti disciplinari e volontari e le sospensioni dal servizio di cui si ha contezza possano ridurre sino a comprometterlo il corretto rapporto operatori-assistiti nelle 24 ore e la qualità delle prestazioni attese e da rendere.

Per cittadini, per gli assistiti e per le loro famiglie, ci preme di evitare qualsiasi eventuale conseguenza a subire le misure della deriva della vicenda in oggetto, della disorganizzazione, della penuria di personale, dei livelli di assistenza se tendenti al ribasso, delle deduzioni di potenziali illeciti, del clima lavorativo tendente al malessere.

Al professionista infermiere è sempre chiesto, giustamente, un comportamento il più possibile proattivo. Oggi è il Collegio Ipasvi Carbonia Iglesias a sollecitare anche il ministero della Salute, se del caso, a non ritardare ulteriormente la percezione dei problemi e dei cambiamenti in atto e prossimi venturi nel campo dell’assistenza ai disabili gravi nel Sulcis Iglesiente al fine di consentire anche allo scrivente e ad altre istituzioni di pianificare le azioni opportune in tempo utile a mantenere per il cittadino il più alto livello di assistenza possibile e per i professionisti che se ne prendono cura la certezza delle giuste condizioni lavorative e professionali.

Ancora un sentito ringraziamento agli infermieri – conclude Graziano Lebiu -, ai professionisti della salute e ai lavoratori per il prezioso ed insostituibile servizio in favore del disabili gravi in carico alle strutture Aias soprattutto in questa fase di massima difficoltà»

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Stasera il Governo ha risposto in Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, all’interrogazione sul caso AIAS Sardegna/Fondazione Stefania Randazzo (lavoratori non pagati per 9 mesi ed azioni punitive per chi critica l’azienda e chiede somme ai committenti di AIAS, le ASL ed i Comuni) sottoscritta dal deputato del Partito Democratico Francesco Sanna e dai colleghi Giovanna Sanna, Caterina Pes, Marco Meloni, Paola Pinna e Gianpiero Scanu. 

«Il sottosegretario del ministero del Lavoro Franca Biondelli, a nome del Governo – scrive in una nota Francesco Sanna -, ha chiarito che tali azioni dei lavoratori sono pienamente legittime, come ha anche deciso il Consiglio di Stato. Ha poi ricostruito la responsabilità delle amministrazioni nella vicenda.»

«Mi son detto parzialmente soddisfatto della risposta del Governo – aggiunge il deputato del Partito Democratico -. Va bene l’azione degli Ispettorati territoriali del lavoro e la mediazione della Prefettura di Cagliari. Ma occorre esplorare ancora più a fondo la possibilità di esercitare le azioni di vigilanza, di annullamento delle delibere illegittime e forse anche di commissariamento temporaneo degli organi di amministrazione, a tutela dell’esistenza di AIAS stessa.»

«Su questo versante – conclude Francesco Sanna – occorrerà approfondire ancora, da parte del Ministero dell’Interno, sia il percorso giuridico, sia l’indirizzo politico da imprimere agli uffici territoriali del Governo.»

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I lavoratori del Centro AIAS di Cortoghiana che questa mattina hanno iniziato lo sciopero della fame come nuova clamorosa forma di protesta tesa a rivendicare il pagamento di nove mensilità arretrate ed il rispetto dei loro diritti, hanno ricevuto vari attestati di solidarietà e visite di amministratori locali, consiglieri regionali e parlamentari. Come si vede nelle due fotografie allegate, sono giunti al Centro AIAS di Cortoghiana, dove hanno incontrato i lavoratori, il deputato del Partito democratico Francesco Sanna, il consigliere regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu ed alcuni sindaci: Paola Massidda di Carbonia, Teresa Pintus di Sant’Anna Arresi, Giorgio Alimonda di Portoscuso ed Elvira Usai di San Giovanni Suergiu. Le visite, comunque, si susseguono quasi senza interruzione, a conferma della vasta eco che la vertenza dei lavoratori AIAS sta avendo sia a livello territoriale sia regionale.

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Resta molto animato il dibattito sulle candidature per il prossimo congresso del Partito democratico che sarà chiamato, il 30 aprile, ad eleggere il nuovo segretario regionale.

«Ho chiesto a Giuseppe Luigi Cucca – che si è reso disponibile – di esaminare insieme le nuove condizioni politiche in cui si svolge il congresso del PD sardo», ha scritto sul suo profilo Facebook Francesco Sanna, uno dei due candidati rimasti in corsa per la segreteria regionale del Partito Democratico della Sardegna, insieme allo stesso Giuseppe Luigi Cucca, dopo il no della commissione nazionale di garanzia alla richiesta di riapertura dei termini avanzata dalle minoranze interne delle componenti La Traversata e ReteDem a seguito della rinuncia di Yuri Marcialis che ha lasciato anche il partito per aderire ad Articolo 1-Mdp.

«L’obiettivo – ha aggiunto Francesco Sanna – è quello di consentire il massimo coinvolgimento di tutti i democratici che vogliano prendervi parte attivamente e di rendere più facile l’emersione di temi e proposte per  la Sardegna.»