14 December, 2025
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Poker di comunità operose e propositive inserito nel progetto di turismo esperenziale che attraversa Sulcis, Medio Campidano, Parteolla e Planargia. Alla presentazione ai media, con i sindaci Alfonso Marras, Ivan Piras, Alberto Urpi e Paolo Dessì, anche il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini e l’assessore del Turismo, Franco Cuccureddu.

Domani, martedì 14 ottobre, alle 10.00, la sala conferenze dell’assessorato regionale del Turismo – viale Trieste, n 105, Cagliari – ospita la presentazione del progetto “Sardinia tourism experience 2025”. Alla conferenza stampa prendono parte Franco Cuccureddu (assessore regionale Turismo, artigianato e commercio), Piero Comandini (presidente del Consiglio regionale), in sindaci Alfonso Marras (Bosa), Ivan Piras (Dolianova), Alberto Urpi (Sanluri) e Paolo Dessì (Sant’Anna Arresi). Ai lavori viene presentato un kit di materiale promopubblicitario.

Luoghi, identità, emozioni, produzioni locali. “Sardinia tourism exeperience” è la sintesi in quattro escursioni di un’isola gioiello da vivere, attraversare e raccontare ai visitatori. Per un “nuovo” turismo legato ad aspetti e tradizioni meno note e da valorizzare dei centri piccoli e medi.
Musei, battelli, folk, montagne, castelli, nuraghe, fiumi e cattedrali. Perle da promuovere e rilanciare. Con uno sguardo a produzioni tipiche e artigianali, ricorrenze, enogastronomia, dagli insaccati all’olio, passando per pane, vino, carni, dolci e formaggi. Il percorso prevede quattro tappe con temi suggestivi e iniziative innovative. Del percorso – che avrà per biglietto da visita una rivista ufficiale – verrà realizzato anche un book fotografico e un docufilm professionale.

Si è conclusa con successo la quarta edizione di “Noi Camminiamo in Sardegna”, la manifestazione promossa dall’Assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio dedicata al turismo lento e ai cammini dell’Isola.

Un’edizione da record che, dal 28 settembre al 4 ottobre 2025, ha coinvolto oltre 800 partecipanti tra camminatori, esperti, giornalisti, content creator, tour operator, autori e progettisti di cammini, accompagnati da più di 40 guide turistiche e ambientali escursionistiche esperte.
Nel corso della settimana sono stati percorsi oltre 700 chilometri, attraversando 55 Comuni e toccando gli otto Cammini di Sardegna e le otto Destinazioni di Pellegrinaggio.

Un risultato che conferma “Noi Camminiamo in Sardegna” come il principale appuntamento nazionale dedicato alla promozione del turismo esperienziale e sostenibile, capace di coniugare ambiente, cultura, spiritualità e identità locale.

Il progetto ha coinvolto gli itinerari del Cammino Minerario di Santa Barbara, Cammino di San Giorgio Vescovo, Cammino di Santu Jacu, Cammino di Sant’Efisio, Cammino 100 Torri, Via dei Santuari e Cammino Francescano in Sardegna, ai quali si è aggiunto il nuovo itinerario pilota del Cammino dei Beati, che attraversa i territori di Dorgali, Galtellì, Oliena, Orgosolo e Orosei.

Protagoniste anche le Destinazioni di Pellegrinaggio: Borutta, Dorgali, Galtellì, Genoni-Gesturi-Laconi, Luogosanto, Orgosolo e Sant’Antioco, autentici borghi di spiritualità, accoglienza e memoria.

Il gran finale di Pula ha rappresentato il momento simbolico e celebrativo dell’intera manifestazione.
La sera di venerdì 3 ottobre, la Piazza del Popolo si è trasformata in un palcoscenico di emozioni con l’evento “I canti, le musiche, i territori”, condotto da Ambra Pintore e Ottavio Nieddu, che ha unito le voci dei camminatori, gli artisti e le comunità locali in un racconto corale di identità e tradizione.
L’iniziativa ha registrato una grande partecipazione di pubblico, valorizzando il ruolo di Pula come destinazione simbolo del turismo lento in Sardegna.

«Il turismo dei cammini non è solo un modo di viaggiare, ma un’esperienza di scoperta lenta e profonda che unisce spiritualità, cultura e sostenibilità ha dichiarato l’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, Franco Cuccureddu -. Con ‘Noi Camminiamo in Sardegna’ continuiamo a costruire un’offerta capace di raccontare la Sardegna più vera e di farla conoscere al mondo tutto l’anno.»

Durante l’edizione 2025, sabato 4 ottobre, è stata inaugurata la quinta tappa del Cammino di Sant’Efisio, tra la chiesa di San Giovanni Battista e la chiesetta di Sant’Efisio a Nora, attraversando luoghi di fede, paesaggio e memoria. Un nuovo tratto di 10 km che porta il percorso complessivo a oltre 90 km, rafforzando il valore identitario e devozionale del cammino dedicato al santo più venerato dell’Isola. Al termine del percorso, culminato con la celebrazione religiosa e i saluti istituzionali presso il Teatro comunale, è stata presentata la valorizzazione del cammino attraverso i prodotti tipici incontrati lungo i 16 itinerari, curata dagli studenti dell’Istituto Alberghiero “Domenico A. Azuni”.

«Noi Camminiamo in Sardegna – ha sottolineato Renato Tomasi, responsabile del Settore Valorizzazione Territoriale della Regione Sardegna – si conferma un modello turistico esperienziale e sostenibile, fondato su ambiente, identità e accoglienza. Un progetto che valorizza i borghi e le comunità, promuove la fruibilità dei cammini e offre nuove opportunità di sviluppo economico e sociale, destinate a rendere la Sardegna protagonista del turismo lento sui mercati nazionali e internazionali.»

Con oltre 80 professionisti nazionali coinvolti tra giornalisti, autori, tour operator e progettisti di cammini, la quarta edizione segna un ulteriore passo avanti nella costruzione di una rete di promozione e conoscenza condivisa che unisce territori, esperienze e persone sotto un’unica visione di Sardegna autentica e sostenibile.

 

 

«Il turismo lento si candida quale asset nell’ambito della strategia promozionale della Regione: è un segmento basato su sostenibilità ambientale ed economico-sociale, teso a valorizzare un’offerta unitaria, composta da borghi, cammini e destinazioni di pellegrinaggio, che si appresta ad affacciarsi sui mercati nazionali e internazionali.»

Con queste parole l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Franco Cuccureddu, ha sintetizzato oggi (martedì 16 settembre), nel corso della conferenza di presentazione della 4ª edizione di “Noi Camminiamo in Sardegna”, svoltasi al Centro spirituale Nostra Signora del Rimedio di Donigala Fenughedu, la valenza del progetto regionale sul turismo dei cammini, attivato, sviluppato e promosso dall’assessorato regionale.

«Si tratta di un modello turistico esperienziale e sostenibileha aggiunto Franco Cuccureddu – imperniato su valori quali ambiente e natura, identità e autenticità, accoglienza dei territori e delle comunità che li abitano. Alla pari di altri prodotti turistici tematici, complementari al consolidato turismo marino-balneare, rappresenta un potenziale fattore di sviluppo economico per i luoghi coinvolti e un’opportunità di diversificare l’offerta durante tutto l’anno e in tutto il territorio regionale.»

Una parte rilevante dell’attività promozionale è – e sarà – dedicata al turismo nei borghi, in particolare al cluster di 15 località certificate (Borghi caratteristici della Sardegna) che “rappresentano uno spaccato di Sardegna autentica, memorie ‘vive’ che raccontano saperi e sapori, nonché un modello di sostenibilità ambientale, economica e sociale e di valorizzazione in chiave slow delle ricchezze materiali e immateriali”, ha sottolineato l’Assessore.

All’interno del turismo lento rientra anche la promozione dei beni UNESCO della Sardegna, arricchita dalla novità principale del 2025: il recente inserimento delle necropoli a domus de Janas nel Patrimonio dell’Umanità. Queste si affiancano all’unico sito archeologico finora riconosciuto, Su Nuraxi di Barumini, mentre gli altri beni UNESCO sardi sono immateriali (il canto a tenore e la Discesa dei Candelieri) e naturalistici (l’Oasi di Tepilora). Con questa novità la Sardegna si presenterà al WTE di Roma (25-26 settembre prossimi).

La conferenza di Donigala Fenughedu ha offerto l’occasione per fare il punto sullo stato di avanzamento del progetto, con gli interventi dei rappresentanti regionali, degli enti locali protagonisti, dei media e di esperti del settore. L’incontro ha anche introdotto il clima della quarta edizione di Noi Camminiamo in Sardegna, evento di riferimento per i cammini in Sardegna, che per il terzo anno consecutivo ha ricevuto il patrocinio del Ministero del Turismo.

«L’originale e apprezzato format della manifestazione ha spiegato l’assessore Franco Cuccureddu – mira a garantire un progressivo livello di fruibilità complessiva, infrastrutturale e di servizi annessi, dei cammini e degli itinerari proposti dalle destinazioni di pellegrinaggio iscritte al Registro regionale. In questo senso ciascuna componente dell’offerta dovrà essere all’altezza degli standard richiesti e dotarsi di servizi adeguati alle esigenze dei mercati.»

Ampio spazio è stato riservato al programma di Noi Camminiamo in Sardegna 2025, che durerà un’intera settimana, dal 28 settembre al 4 ottobre, con 16 itinerari che si snoderanno lungo gli otto Cammini di Sardegna e le otto Destinazioni di Pellegrinaggio, attraversando circa 53 Comuni. Il format prevede il coinvolgimento di circa 500 partecipanti: ogni itinerario sarà percorso da gruppi di 25-30 “camminatori”, tra cui giornalisti, content creator, esperti, videoreporter, guide turistiche e ambientali, fotografi e appassionati. I gruppi cammineranno in contemporanea sui 16 itinerari per poi riunirsi nella destinazione finale, annunciata dall’assessore Franco Cuccureddu e presentata dal rappresentante del comune di Pula, il sindaco Walter Cabasino.

Il Comune ha sottolineato come Pula meriti di rappresentare la Sardegna sullo scenario nazionale del turismo lento e dei cammini, grazie alle sue attrazioni storico-culturali e religiose e, in particolare, al grande valore identitario del Cammino di Sant’Efisio, in onore del martire più venerato dell’Isola.

Proprio sull’evento conclusivo si concentrano le novità del 2025, illustrate dal responsabile del settore Renato Tomasi:

  • Venerdì 3 ottobre 2025: evento serale “I canti, le musiche, i territori” con artisti, camminatori e giornalisti, condotto da Ambra Pintore e Ottavio Nieddu, in Piazza del Popolo a Pula (ore 19.00-21.00).
  • Sabato 4 ottobre 2025: “A passo lento, si cammina sul percorso di Sant’Efisio”, 10 km lungo lo scenario costiero di Pula. L’evento, aperto a esperti e appassionati, richiede iscrizione sul sito noicamminiamoinsardegna.it. Partenza dal sagrato della chiesa di San Giovanni Battista (ore 8.00-13.00).

Un’ulteriore novità della 4ª edizione è l’invito rivolto ai gestori dei cammini e delle destinazioni di pellegrinaggio a favorire il coinvolgimento di esperti e appassionati, a promuovere l’accessibilità e ad avvicinare i giovani attraverso attività con le scuole.

Il progetto regionale coinvolge e consolida gli otto itinerari dei Cammini di Sardegna: Cammino Minerario di Santa Barbara, Cammino di San Giorgio Vescovo, Cammino di Santu Jacu, Cammino di Sant’Efisio, Cammino 100 Torri, Via dei Santuari e Cammino Francescano in Sardegna. Inoltre, è stato introdotto un nuovo itinerario pilota: il Cammino dei Beati, che comprende i territori di cinque Comuni del Nuorese e della Baronia (Dorgali, Galtellì, Oliena, Orgosolo e Orosei).

Protagoniste dell’evento saranno anche le Destinazioni di Pellegrinaggio: Borutta, Dorgali, Galtellì, Genoni-Gesturi-Laconi, Luogosanto, Orgosolo e Sant’Antioco. Borghi legati a figure di santi e beati, luoghi di ospitalità, silenzio e meditazione, autentici scrigni di rigenerazione fisica e spirituale, rappresentano uno spaccato della Sardegna più autentica.

Si è conclusa con successo l’esperienza di “Casa Sardegna – Sa Domu de Sardinia”, tenutasi dal 23 al 27 giugno a Osaka, in concomitanza con la settimana dedicata alla nostra isola all’Expo 2025. L’iniziativa ha visto protagonisti i territori dei Gal sardi, ambasciatori in Giappone della nostra terra. L’evento è stato promosso dal Centro Regionale di Programmazione della Regione Sardegna insieme a 14 Gruppi di azione locale (Gal) sardi, coordinati dal Gal Sulcis Iglesiente come capofila, in collaborazione con l’Agenzia Ice di Tokyo.

«L’iniziativaha spiegato Nicoletta Piras, direttrice del GAL Sulcis Iglesienteha rappresentato un’importante occasione di promozione del patrimonio enogastronomico e culturale della nostra isola. I Gal partecipanti hanno potuto raccontare i propri territori e le imprese presenti hanno potuto stabilire contatti diretti con interlocutori internazionali.»

Nel corso di 5 serate, 23 imprese provenienti dai territori dei Gal hanno avuto l’opportunità di presentare i propri prodotti enogastronomici a un pubblico internazionale composto da oltre 80 ospiti tra giornalisti, operatori turistici, agenzie di viaggio, buyer, importatori e distributori.

Nel pubblicare il video-racconto finale dell’esperienza di Casa Sardegna a Osaka, il Gal Sulcis Iglesiente ha colto l’occasione per ringraziare tutti coloro che a vario titolo hanno partecipato, sostenuto e contribuito all’iniziativa: la Regione Sardegna, in particolare gli assessori Giuseppe Meloni della Programmazione e Franco Cuccureddu del Turismo; il Centro Regionale di Programmazione, nelle persone della direttrice generale Elisabetta Neroni e del responsabile del progetto Gianluca Cadeddu; l’Agenzia Ice di Tokyo. Tutte le aziende e le colleghe e i colleghi dei Gal coinvolti: Anglona Coros, Barbagia, Barigadu Guilcer, Campidano, Gallura, Linas, Logudoro Goceano, Marmilla, Ogliastra, Sarcidano Barbagia di Seulo, Sarrabus Gerrei Trexenta, Sinis, Terras de Olia. Il ristorante Oreno che ha ospitato Casa Sardegna nei suoi locali e l’Accademia Casa Puddu che ha saputo rappresentare al meglio i profumi e i sapori della nostra isola.

Una nuova certificazione per accedere alla Rete dei Borghi. Con un’apposita deliberazione la Giunta regionale – su proposta dell’assessore del Turismo, Franco Cuccureddu – ha previsto i nuovi parametri e i requisiti richiesti per l’iscrizione nella “Rete dei borghi caratteristici della Sardegna”. In questa fase transitoria riconosce nei borghi certificati, quelli che sono già pronti per essere inseriti nel mercato e quindi che hanno un tour operator che già commercializza queste offerte.

«In via transitoria e in attesa della certificazione di chi ne farà richiestasottolinea Franco Cuccureddusono riconosciuti i borghi sardi che hanno ottenuto una certificazione nazionale o internazionale. Si tratta di 15 comuni valutati e certificati da “I Borghi più belli d’Italia (e riconosciuti anche da Les plus Beaux village de la Terre) e dal Touring club quali Bandiere Arancioni.»

Si tratta dei Borghi di Aggius (bandiera arancione), Atzara (Borghi più belli d’Italia), Bosa (Borghi più belli d’Italia), Carloforte (Borghi più belli d’Italia), Castelsardo (Borghi più belli d’Italia), Galtellì (bandiera arancione) Gavoi (Bandiera arancione), Laconi (Bandiera arancione), La Maddalena e Lollove (Borghi più Belli) Oliena (bandiera arancione), Posada (Borghi più belli d’Italia), Sadali (Borghi più belli d’Italia), Sardara (Bandiera arancione) e Tempio con il doppio riconoscimento.

L’obiettivo della creazione dell’elenco per la Rete dei Borghi caratteristici della Sardegna, che sarà istituito all’interno dell’assessorato del Turismo è quello di riconoscere e di promuovere il ruolo dei piccoli centri nello sviluppo del turismo, legato in particolare al patrimonio storico, culturale e identitario, nonché paesaggistico e ambientale.

«Per accedere alla rete a conclusione della procedura di certificazionecontinua Franco Cuccureddu -, bisognerà aver ottenuto almeno un punteggio di 80 su 150. Questo riconoscimento è finalizzato essenzialmente alla partecipazione del sistema dei borghi certificati della Sardegna, attraverso i rispettivi tour operator, alle principali fiere dedicate al slow tourism in programma nelle prossime settimane.»

In Sardegna attualmente sono nove i borghi più belli d’Italia e sono sette i borghi Bandiera arancione. Questi ultimi hanno la caratteristica di essere nell’entroterra e il loro territorio deve distare almeno 15 chilometri dalle coste. I borghi più belli d’Italia non hanno invece vincoli particolari ma devono rispettare oltre 90 parametri che sono legati alle bellezze, alla storicità, ai monumenti, ai musei, all’offerta culturale, a quella ricettiva che vanno dagli aspetti storici a quelli ambientali, da quelli paesaggistici a quelli dell’offerta gastronomica. Si tratta di un prodotto turistico che deve essere ancora strutturato ed organizzato.

La delibera dà seguito a quanto disposto dall’articolo 39 della Legge regionale sul turismo (la 16/2017) ai fini di inserire anche la nostra isola nel mercato, in crescita a livello mondiale del turismo nei Borghi.

In particolare, la Giunta ha approvato due allegati:

Le linee guida per la definizione dei requisiti per l’accesso alla rete dei Borghi, che prevede, fra l’altro, la composizione del comitato tecnico scientifico (composto da dirigenti regionali del Turismo e dell’Urbanistica e da docenti universitari), che dovrà fare ispezioni, valutazioni e certificazioni.

E poi la scheda di valutazione, composta da 64 elementi, accorpati in 6 grandi macroaree;

1) Qualità architettonica del borgo;

2) Presenza e fruibilità dei beni culturali;

3) Identità territoriale e paesaggio;

4) Valorizzazione degli attrattori culturali e sviluppo;

5) Qualità ambientale;

6) Prodotto turistico, ricettività ed accoglienza.

«Oggi in Italia il turismo nei borghi rappresenta il terzo pilastro dell’offerta. Necessaria dunque una promozione mirata, che possa far sì che anche la Sardegna si posizioni in questo speciale mercato che in termini numerici si sta via via affermando», ha concluso ancora l’assessore Franco Cuccureddu.

«Le misure contro lo spopolamento promosse dalla Regione Sardegna a guida Solinas, funzionano? Quali sono i numeri che ci dicono quanto siano state utili fino a oggi? Perché sappiamo per certo che la Camera di Commercio gestisce una quantità importante di milioni di euro per attuare una serie di strumenti atti a contrastare il fenomeno dello spopolamento ma, considerate le cifre del continuo calo demografico e della crescente denatalità, sarebbe opportuno capire se hanno ancora senso o se forse è il caso di valutare strade alternative.»

Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, interviene sul tema dello spopolamento, argomento di vecchia data in Sardegna – che tuttavia riguarda ogni comune italiano e più in generale il continente europeo, se ci si attiene all’indice della natalità – facendo un appello alla presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde e all’assessore all’Artigianato, Commercio e Turismo Franco Cuccureddu, affinché si proceda a un’analisi ancora più attenta del fenomeno e alla verifiche delle misure attualmente in vigore, al fine di capire se sia opportuno cambiare registro. Tra gli obiettivi delle misure annunciate dalla Regione Sardegna nel 2022, infatti, figuravano: incentivare i residenti a non abbandonare il territorio e rilanciare economia e consumi attraverso un approccio che coniuga interventi di tipo infrastrutturale con interventi a sostegno dei servizi sociali e alla persona, nonché azioni ad hoc finalizzate ad incrementare le opportunità lavorative, anche attraverso la creazione di nuova impresa. «Tutti presupposti validi e meritevoliaggiunge Ignazio Loccima qual è stato il ritorno reale?».

Il sindaco del comune di Sant’Antioco, come ogni primo cittadino, fa i conti con una curva che segna un calo demografico costante, cui si sommano la denatalità e, in termini economici, anche le cosiddette “serrande abbassate”, un triste fenomeno che non lascia indenne nemmeno Sant’Antioco, benché cittadina turistica che, se durante l’estate produce numeri costantemente in crescita e picchi di prodotto interno lordo non indifferenti, a conclusione della stagione turistica fa i conti con attività commerciali che faticano a restare in piedi, strozzate dagli aumenti del costo dell’energia elettrica e delle materie prime, che si sommano ai tributi comunali, come Imu e Tari.

«Io credo che la soluzione sia a portata di manoconclude Ignazio Locciconosco molto bene i problemi che vive il commercio della mia città, e presumo siano gli stessi che riguardano anche quello delle restanti comunità sarde, e sono convinto che la Regione Sardegna, in vista di un probabile aumento del Fondo Unico da destinare agli Enti locali, debba riservarne una fetta a favore del piccolo commercio, per quelle vetrine che faticano a rimanere accese. Ma non solo: occorre che dica quanto intende investire, perché sappiamo bene che i commercianti hanno bisogno di aiuto per pagare Imu, Tari ed energia elettrica. Questo è un intervento concreto che si può e si deve fare. Mi appello alla Presidente Alessandra Todde e all’assessore Franco Cuccureddu affinché valutino seriamente di investire risorse del Fondo Unico per le misure di sostegno, piuttosto che misure spot che, come abbiamo visto in passato, lasciano cittadini e commercianti con un pugno di mosche in mano.»

Pozzo Sella ospita gli Stati Generali del Cammino Minerario di Santa Barbara. La massiccia partecipazione, superiore ad ogni aspettativa, conferma la crescita esponenziale del Cammino che nel 2024 ha registrato numeri straordinari: 3.500 credenziali, cresciute del 300 per cento rispetto a un anno fa; oltre 80 strutture ricettive convenzionate; più di 16.000 pernottamenti, il pellegrino si trattiene in genere 5 notti. I lavori sono stati incentrati su quattro tavole rotonde, due al mattino (“Non solo a piedi: il Cammino Minerario di Santa Barbara su due ruote e a cavallo” e “La valorizzazione delle agrobiodiversità nel territorio del Cammino Minerario di Santa Barbara”) e due al pomeriggio (“La dimensione internazionale: la federazione europea degli itinerari minerari di Santa Barbara Mines.B” e “La sfida dell’accessibilità”).

I lavori domattina, seconda e ultima giornata, saranno aperti dall’intervento dell’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio Franco Cuccureddu. Seguiranno uno spazio dedicato al Turismo durevole: il pellegrino moderno e giovani in Cammino, e una tavola rotonda su “Valorizzare i Cammini per lo sviluppo del territorio”. Concluderanno la giornata e gli Stati Generali, l’intervento di Andrea Tarozzi, responsabile dell’ufficio amministrativo della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, e quello di un ospite speciale, Mario Tozzi, su “Quo Vadis, Sapiens? Cammini antichi e nuovi per un futuro sostenibile”.

Vediamo l’intervista realizzata stamane con Mauro Usai, presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara.

Entro il termine di scadenza, la mezzanotte di ieri, sono pervenute all’assessorato del turismo, artigianato e commercio 17 domande di partecipazione al bando per i grandi eventi del Capodanno. Cinque città: Alghero, Cagliari, Castelsardo, Olbia e Sassari hanno fatto istanza per i grandi eventi di fascia A, quelli per i quali viene approntato un piano di sicurezza per oltre 10mila persone e che ambiscono ad un contributo di 250mila euro. Dodici, invece, sono le richieste di finanziamento per gli eventi di fascia B, quelli con piani di sicurezza superiori a 3mila presenze e finanziamento da 100mila euro, si tratta dei comuni di: Assemini, Bosa, Carbonia, Decimomannu, Desulo, Dorgali, Golfo Aranci, Iglesias, Nuoro, Sant’Antioco, Tortolì e Villamassargia.

Il bando oltre agli spettacoli dal vivo del Capodanno, nelle giornate del 31 dicembre e del 1° gennaio, e in quelle immediatamente antecedenti del 30 e del 29, prevede anche la possibilità di finanziare eventi collaterali a partire dal 23 dicembre.

«Un quarto del finanziamento regionaleha precisato l’assessore Franco Cuccureddudovrà essere destinato alle attività di promozione e comunicazione, alle quali si affiancherà una campagna promozionale su canali nazionali, realizzata direttamente dall’Assessorato, al fine di far percepire una Sardegna vivace ed attrattiva in tutte le stagioni e, soprattutto, nelle occasioni, quali il capodanno, nelle quali vi è una maggiore propensione a viaggiare.»

Nei prossimi giorni gli uffici dell’assessorato regionale del Turismo, stileranno la graduatoria delle istanze presentate ma si prevede che tutti i Comuni che hanno partecipato al bando possano essere finanziati.

«Vogliamo costruire un nuovo modello di governance per il sistema turistico sardo attraverso la realizzazione di una DMO regionale che possa coordinare e aggregare l’offerta turistica territoriale.»

Queste le parole dell’assessore al Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna Franco Cuccureddu, intervenuto oggi in conferenza stampa durante il TTG Travel Experience di Rimini.
L’incontro, che ha visto la partecipazione di numerosi operatori sardi di tutte le categorie ricettive e dei servizi turistici – ben 51 quelli presenti in questa edizione del TTG, protagonisti con le loro intense trattative con i buyer -, ha rappresentato un passo importante verso la definizione di una governance turistica innovativa.

«L’obiettivo è creare un sistema che valorizzi l’intero spettro dell’offerta sarda, aumentando il peso del turismo nel PIL regionale, un dato ancora troppo basso. Per far questo dobbiamo incrementare il valore di tutti i prodotti turistici isolani», ha aggiunto Franco Cuccureddu, facendo riferimento a un approccio che include sia il lusso che l’extra-alberghiero, il turismo religioso, i campeggi e il turismo escursionistico.
Un ruolo centrale in questa visione sarà svolto dalle DMO (Destination Management Organization), che opereranno su tre livelli e avranno il compito di intercettare la domanda più adeguata alle diverse offerte dell’isola. Franco Cuccureddu ha inoltre annunciato l’importanza di un potenziamento dell’Osservatorio turistico, che avrà il compito di fornire dati rapidi ed efficaci per prendere decisioni strategiche e tempestive. A questo si affiancherà un’azione mirata di digital marketing per mercati specifici, con un focus particolare sul mercato spagnolo, anche in occasione delle celebrazioni per i 700 anni della costituzione del Regno di Sardegna.
La conferenza è stata anche l’occasione per tirare le somme della partecipazione della Regione Sardegna alla fiera TTG Travel Experience di Rimini (9-11 ottobre 2024), uno degli eventi più rilevanti per il settore turistico internazionale. La Sardegna ha portato al TTG una visione del turismo incentrata su qualità, sostenibilità e destagionalizzazione, con l’obiettivo di attrarre un pubblico attento alla autenticità e alla tutela del territorio.

«È necessario creare esperienze che durino tutto l’anno e che siano distribuite su tutto il territorio regionale», ha spiegato l’assessore, sottolineando l’importanza di promuovere un turismo che rispetti le comunità locali e l’ambiente.
Con un grande stand che ha offerto un’esperienza immersiva nei tesori dell’isola, la Sardegna ha confermato la sua presenza al centro del panorama turistico italiano ed europeo. Tra i prodotti presentati, le eccellenze enogastronomiche, artigianali e culturali dell’Isola hanno trovato ampio spazio, con particolare attenzione alla valorizzazione delle aree della Trexenta e del Sarcidano attraverso la presentazione della manifestazione Saboris Antigus, e dell’Isola di Sant’Antioco..

 

Una prima volta in Argentina di grande successo. Nell’anno dedicato al ‘Turismo delle Radici’, progetto del ministero degli Esteri, finanziato con fondi PNRR, la Sardegna è stata protagonista nella sua prima partecipazione alla Feria Internacional de Turismo (FIT) di Buenos Aires, la più importante fiera di settore dell’America Latina, vero e proprio ‘termometro’ di tendenze e prospettive del mercato sudamericano, alla quale hanno partecipato circa 1700 operatori di tutti i settori turistici, in rappresentanza di 50 Paesi di tutto il mondo.

L’appuntamento si è chiuso ieri dopo quattro intense giornate di contrattazioni tra buyer e seller, eventi dentro e fuori fiera, mostre e conferenze di presentazione sui vari trend turistici (sostenibilità, tecnologia avanzata, attività outdoor, food, wellness e crociere), due delle quali dedicate esclusivamente ai professionisti del settore, altre due (nel weekend scorso) aperte al pubblico argentino. Un pubblico che ha mostrato alto gradimento per le proposte di vacanza in Italia, e particolarmente nell’Isola, visitando lo stand ENIT, che ospitava, oltre alla Regione Sardegna, anche altre quattro Regioni italiane.

«Come sempre accade nelle fiere di tutto il mondoafferma l’assessore del turismo, artigianato e commercio, Franco Cuccureddulo spazio Sardegna è stato fra i più visitati, sia da assidui frequentatori argentini della nostra Isola che da parte di tanti che hanno in programma di visitarla. Molto di essi con antenati sardi, i quali stanno valutando la possibilità di trasferirsi in Sardegna, anche a causa della crisi economica argentina, che ha pesantemente colpito la metà della popolazione.»

Non è un caso, infatti, che il mercato argentino verso la Sardegna ha mostrato nel 2023 una crescita esponenziale, con il 40 per cento di presenze (oltre 45mila) in più nelle strutture ricettive sarde rispetto al 2022.

«La nostra partecipazione a Buenos Aires si è sviluppata sostanzialmente in due direzioni – spiega l’assessore Franco Cuccureddu -: presentare la nostra impareggiabile offerta, combinazione di tanti fattori unici e attraenti, al pubblico argentino all’interno fiera e con eventi fuori fiera; e, parallelamente, coinvolgere, nell’ambito del progetto ministeriale ‘Turismo delle Radici’, quanto più possibile gli italiani, e in particolare i sardi, di seconda e terza generazione, per far riscoprire loro le origini e invitarli così a vivere nuove emozioni nel territorio d’origine. Così come è stato emozionante vedere il ballo sardo eseguito dai giovani del circolo di Rosario, nessuno dei quali nato in Sardegna, ma tutti orgogliosissimi delle proprie origini sarde.»

L’assessore Franco Cuccureddu ha guidato la delegazione isolana, composta dai componenti dell’ufficio marketing dell’assessorato del Turismo, da un rappresentante dell’assessorato del Lavoro e dai responsabili del progetto Italea in Sardegna: Mario Paffi ed Andrea Vallebona.

Prossima tappa del progetto Italea, sul turismo delle radici, è in programma in Australia, a Melbourne, dal 4 al 6 ottobre, dove l’assessorato del Turismo ha allestito un proprio stand, in collaborazione con il circolo dei sardi di Melbourne, che sarà animato dalle esibizioni dell’associazione folcloristica Hosumenes.