5 December, 2025
HomePosts Tagged "Giovanna Pietra" (Page 2)

Venti anni di ricerca, di studio e analisi delle profonde e complesse stratificazioni archeologiche del Cronicario, insediamento millenario sorto sulle sponde orientali dell’Isola di Sant’Antioco. Il tutto condensato in una mostra per immagini fotografiche e reperti inediti intitolata “Sulky 2001-2021. Vent’anni di ricerche, Tremila anni di storia”, frutto del prezioso lavoro del team dell’Università di Sassari condotto, appunto, in 20 anni di attività.

L’appuntamento è fissato per venerdì 17 settembre, alle 19.30, presso il Mab Museo Archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco, per l’inaugurazione dell’esposizione organizzata dal Comune di Sant’Antioco, dall’Università di Sassari e dal Ministero della Cultura (Soprintendenza archeologica di Cagliari), alla presenza  della Direttrice del MAB, Sara Muscuso, di Piero BartoloniCarlo TronchettiMichele GuirguisGiovanna PietraElisa Pompianu e Antonella Unali: professori, archeologi e archeologhe impegnati direttamente negli ultimi decenni nelle indagini e nella tutela di questa preziosissima area archeologica. Parteciperanno al taglio del nastro, inoltre, il Sindaco Ignazio Locci e la delegata alla Cultura Rosalba Cossu.

Un percorso fotografico ed espositivo che illustrerà i due decenni di scavi e ricerche dell’Università di Sassari nel Cronicario di Sant’Antioco e consentirà di comprendere  l’importanza della ricerca per l’antica città di SULKY, fondata nel cuore del Mediterraneo tra la fine del IX e il principio dell’VIII sec. a.C. Ricostruendo le tracce del passato, dunque, la mostra ambisce a disegnare possibili scenari futuri per un’area archeologica ubicata nel centro della contemporanea Sant’Antioco. «Dopo tanti anni di impegno commenta Michele Guirgius, professore associato di archeologia Fenicio-Punica presso l’Università di Sassarisiamo orgogliosi di poter presentare al pubblico degli interessati e a tutta la cittadinanza parte del lavoro portato avanti dall’Università e dal comune di Sant’Antioco, che ci ha sempre supportato, secondo una prospettiva aperta sul territorio e sull’intera comunità sulcitana, certificando il ruolo cruciale svolto da Sant’Antioco oggi, come dalla città di Sulky nei millenni passati».

Per la direttrice del MAB, Sara Muscuso, «il Museo conferma il suo ruolo di raccordo tra la ricerca scientifica e il grande pubblico: la divulgazione della storia dell’antico insediamento già ampiamente presente nell’allestimento degli spazi espositivi, viene oggi potenziata e arricchita da questa mostra che consolida il sodalizio pluridecennale che unisce il comune di Sant’Antioco all’Università degli Studi di Sassari».

Dalle 21.00 la serata proseguirà con il concerto del musicista Matteo Scano che presenterà il suo disco Places.

Dopo 23 anni sono state riaperte al pubblico le aree archeologiche della Necropoli Punica e dell’Acropoli, due siti di straordinaria importanza che arricchiscono il patrimonio culturale di Sant’Antioco. Un’attesa durata oltre due decenni, per le due perle incastonate nel cuore del centro storico e archeologico antiochense, da venerdì 30 luglio fruibili in forma permanente, tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00. Per l’inaugurazione, presso la Necropoli (settore Nord) si sono tenuti il consueto taglio del nastro e una conferenza stampa di presentazione dei siti archeologici, alla presenza della rappresentante della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, la dott.ssa Giovanna Pietra, il sindaco Ignazio Locci, la consigliera comunale delegata alla Cultura, Rosalba Cossu, la direttrice del Parco archeologico, l’archeologa Sara Muscuso, e  una rappresentanza del partner di gestione del Parco, la Cooperativa Archeotur, che si occuperà della fruizione del sito.

Necropoli punica e Acropoli di età romana sono due aree che, inserite nel fulcro del centro storico antiochense, hanno consentito all’archeologia sulcitana di  ricostruire importanti momenti storici e sviluppi diacronici dell’insediamento dell’antica Sulky. Indagate dagli anni 50 del secolo scorso, le due aree sono state oggetto di interventi recenti. Il settore  nord della Necropoli, grazie al finanziamento della Fondazione di Sardegna, è stato dotato di un punto ristoro e di nuovi e moderni supporti didattici. E ancora si è provveduto a creare un impianto di illuminazione esterna e interna alle tombe, unitamente ai percorsi dei camminamenti  esterni totalmente reversibili e autoportanti che condurranno i visitatori al tragitto sotterraneo. Ma cosa vedranno i visitatori? Sarà possibile accedere al settore della Necropoli punica utilizzato con la medesima funzione fin dall’epoca romana e nell’età tardo antica con il collegamento di diverse tombe contigue per la costruzione di un piccolo  complesso catacombale. All’interno, un arcosolio di pregio e ulteriori testimonianze di rilievo. Attraverso i cantieri archeologici del Cammino minerario di Santa Barbara è stato invece possibile valorizzare l’adiacente area dell’Acropoli romana, luogo che almeno a partire dal II sec. a.C. ospita un importante tempio di tipo italico della prima città romana. Anche in questo caso i lavori hanno riguardato un sistema di illuminazione notturna, i camminamenti del percorso di visita, i supporti didattici e il restauro di antiche pavimentazioni.

«Queste due aree archeologiche commenta la direttrice del Parco Archeologico Sara Muscusoconfermano come l’antico e il contemporaneo possano coesistere e compenetrarsi in un interessante esempio di archeologia urbana che dalla Piazza De Gasperi, cuore pulsante del centro storico, si articola in un vero Parco archeologico urbano con ben sette siti visitabili: luoghi ricchi di storia, cultura, tradizioni, per concludersi più a nord con il tofet e il Museo archeologico Ferruccio Barreca.»

«Siamo felicissimicommenta il sindaco Ignazio Locci abbiamo creduto alle intuizioni della dottoressa Sara Muscuso, che aveva proposto di investire il finanziamento della Fondazione di Sardegna in un progetto teso alla riapertura della Necropoli, e oggi possiamo dire di averci visto giusto. Grazie anche al lavoro del Cammino minerario di Santa Barbara che ha consentito la realizzazione di alcuni lavori all’interno dell’Acropoli romana.»

 

[bing_translator]

Si è conclusa oggi, a Sant’Antioco, una campagna di ricerche e scavi condotta nel tofet, una delle aree sacre di età fenicio e punica rinvenute nel Mediterraneo, da archeologi dall’Eberhard Karls Universität di Tübingen, guidati da Valentina Melchiorri. Il progetto, approvato dal ministero per i Beni e le attività culturali (Mibact), giunto alla seconda annualità, ha impegnato il gruppo di lavoro per cinque settimane. La concessione di ricerche e scavi archeologici in località Sa Guardia de Is Pingiadas, settore occidentale del tofet, è stata concessa dal Mibact per il triennio 2018-2020. Direttore degli scavi è il professor Thomas Schaefer, funzionaria incaricata è la dottoressa Giovanna Pietra.

Stamane ci siamo recati a Sant’Antioco, dove abbiamo intervistato l’archeologa Valentina Melchiorri, originaria di Civitavecchia, trasferitasi anni fa all’Istituto di Archeologia classica dell’Eberhard Karls Universität di Tübingen.

         

Nuraghe Sirai 1Nuraghe Sirai 4

Giovedì 4 giugno 2015, alle ore 18.00, presso la sala Polifunzionale di Piazza Roma, si terrà un nuovo appuntamento con la rassegna “Carbonia studia” 2015. Il titolo della prossima conferenza della Rassegna, organizzata dal Comune di Carbonia, è “I nuovi scavi al Nuraghe Sirai e l’esperimento della ricerca”.

La conferenza presenterà i risultati più recenti di una nuova stagione di ricerche intrapresa nel luglio scorso presso il Nuraghe Sirai, sito unico in Sardegna per la conoscenza della fase più tarda e meno conosciuta della civiltà nuragica, arricchita dall’integrazione con la locale comunità fenicia. A coronamento di 15 anni di ricerche, partendo dalla riconosciuta importanza scientifica dello scavo si vorrebbe realizzare un importante progetto dedicato a cittadini e turisti: la creazione di un Parco tematico sardo-fenicio integrato al Parco Archeologico cittadino.

La conferenza sarà accompagnata dalla presentazione del Docu-Clip: “L’esperimento del Nuraghe Sirai”.

I risultati delle più recenti ricerche potranno essere presentati per la prima volta nella prospettiva di un Progetto, già avviato, di cooperazione transfrontaliera fra diversi paesi del Mediterraneo, Archeomedsites, cofinanziato dall’UE (Programma ENPI CBC MED 2007-2013) e finalizzato alla salvaguardia e valorizzazione del Nostro patrimonio culturale.

All’incontro interverranno Carla Perra (Museo Archeologico Villa Sulcis), Giovanna Pietra (Soprintendenza Archeologica della Sardegna) e Roberto Sirigu (archeologo). I lavori saranno introdotti dal sndaco di Carbonia, Giuseppe Casti e dall’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Loriana Pitzalis.

Cannas di Sotto 1 copiaBiblioteca comunale Carbonia

Giovedì 30 aprile, alle ore 18.00, presso la biblioteca comunale di viale Arsia, il comune di Carbonia organizza un nuovo appuntamento con la rassegna “Carbonia studia”, dal titolo “Nuove indagini nel Parco urbano di Cannas di Sotto”.

Sullo sfondo del Parco di Cannas di sotto – Medau sa Grutta, divenuto parte del Sistema museale cittadino oramai dal 2010, saranno presentati i primi risultati delle più recenti indagini di scavo delle domus de janas, in particolare della domus n. 12. Si cercherà inoltre di inquadrare la necropoli, ora nel cuore della città, nel paesaggio archeologico, ricco di insediamenti e di necropoli, che caratterizzava il nostro territorio fra la fine del Neolitico e l’età dei primi metalli.

All’incontro, insieme all’assessore della Cultura del comune di Carbonia Loriana Pitzalis, interverranno Giovanna Pietra (Soprintendenza archeologica della Sardegna), Gianfranca Salis (Soprintendenza archeologica della Sardegna), Felicita Farci (archeologa), Marco Sarigu (antropologo), Valeria Puxeddu (antropologa) e Gianfranco Canino (archeologo).

I lavori saranno coordinati dal direttore scientifico del Museo archeologico Villa Sulcis, Carla Perra.

Carla Perra 7 copia

Biblioteca comunale Carbonia

Giovedì 16 aprile 2015, alle ore 18.00, la Biblioteca comunale di viale Arsia, a Carbonia, ospita un nuovo appuntamento con la rassegna “Carbonia studia”, dal titolo “Un futuro nuovo per Monte Sirai (e il Sulcis)”.

I risultati delle più recenti ricerche, in particolare gli scavi di Monte Sirai e di Sulky-Sant’Antioco potranno essere presentati per la prima volta nella prospettiva di “Archeomedsites”, un Progetto già avviato, di cooperazione transfrontaliera fra diversi paesi del Mediterraneo, cofinanziato dall’UE (Programma ENPI CBC 2007-2013) e finalizzato alla salvaguardia e valorizzazione del Nostro patrimonio culturale. All’incontro interverranno Giovanna Pietra (Soprintendenza Archeologica della Sardegna), Michele Guirguis (Università di Sassari), Antonella Unali (Università di Sassari) e l’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Loriana Pitzalis.

L’appuntamento con Carbonia Studia rientra nel più ampio progetto Archeomedsites. L’Ente capofila è il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo – Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, che guida un insieme di partner che sono: i Comuni di Carbonia, Firenze e Siena, le Soprintendenze archeologiche di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta e di Cagliari e Oristano, l’Istituto Nazionale del Patrimonio Tunisia e il ministero della Cultura del Libano. La parte scientifica è garantita dall’Università di Sassari, da Federculture e da Ricerca e Cooperazione.

Nuraghe Sirai 4 Nuraghe Sirai 3 Nuraghe Sirai 2 Nuraghe Sirai 1 Nuraghe Sirai 0

L’assessorato della Cultura del comune di Carbonia, titolare della concessione di ricerca, ha presentato questa mattina l’inizio della campagna di scavo del #Nuraghe Sirai. Alla conferenza stampa, organizzata nel sito archeologico, hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti; l’assessore della Cultura, Loriana Pitzalis; la dottoressa Giovanna Pietra, rappresentante della Soprintendenza per i Beni archeologici per le province di Cagliari e Oristano; la dottoressa Carla Perra, #Direttore del Museo Archeologico Villa Sulcis e della campagna di scavo a Nuraghe Sirai; l’archeologo Roberto Sirigu, codirettore della campagna di scavo a Nuraghe Sirai.

Subito dopo la conferenza stampa sono stati avviati i lavori di scavo della parte sud Ovest del Nuraghe, finanziato con un contributo della #Provincia di Carbonia Iglesias. Lo scavo completa le indagini condotte presso la fortezza sardo-fenicia fondata, ai piedi del complesso quadrilobato, alla fine del VII secolo a.C.

La campagna di scavi, della durata di quattro mesi, è un’integrazione dell’attuale concessione di scavo (direzione scientifica di Carla Perra), ed è il frutto di un co-finanziamento dell’Ati Ifras s.p.a. che, da oltre un decennio, garantisce anche un presidio di cantiere nell’intero comprensorio archeologico di #Monte Sirai e della #Provincia di Carbonia Iglesias.

Il sindaco, Giuseppe Casti, ha sottolineato l’importanza del progetto, per la valorizzazione del quale il comune di Carbonia sta cercando di reperire nuovi finanziamenti, anche esterni al bilancio comunale, e della politica culturale, alla quale l’Amministrazione comunale sta dedicando grande attenzione e risorse.

L’assessore, Loriana Pitzalis, ha rimarcato l’emozione per la rimozione della prima pietra e l’attenzione sul progetto, nel quale l’Amministrazione comunale crede molto, insieme alla valorizzazione dell’intero comprensorio nuragico fenicio e dell’archeologia di Carbonia, per la quale sono in corso cinque campagne di scavo contemporaneamente.

La dottoressa Giovanna Pietra ha detto che Monte Sirai e il territorio del comune di Carbonia sono già un enorme parco archeologico, per il quale ci sono le condizioni per creare un sistema funzionante di attrazione culturale, con tutti i soggetti: comune di Carbonia, Soprintendenza, Ati-Ifras (10 lavoratori ex Rockwool sono impiegati nel progetto, n.d.r.) e tutte le singole persone come gli archeologi, Carla Perra e Roberto Sirigu che si alternano nella direzione dei lavori, attori che insieme possono contribuire a fare di questo enorme straordinario patrimonio un qualcosa che ci meritiamo, perché dobbiamo meritarcelo tutto insieme.

Grande soddisfazione per l’avvio del cantiere è stata espressa anche dalla dottoressa Carla Perra, che da 15 anni collabora con il comune di Carbonia per la valorizzazione del patrimonio archeologico di Carbonia. Lo scavo del nuraghe è l’avvio di una fase nuova che ci permetterà di collegare questa importante fase di scavi a quelle precedenti. Carla Perra ha ringraziato, infine, tutti coloro che hanno collaborato all’avvio del progetto.

Il nuovo scavo è stato preceduto da quasi un quindicennio di ricerche presso la fortezza, che è già stata riconosciuta come sito chiave per la conoscenza dell’ultima fase della civiltà nuragica e delle forme della presenza dei Fenici nel Sulcis. L’importanza degli scavi è legata alla prospettiva di mettere in luce il reale sviluppo storico della civiltà nuragica, in particolare il passaggio fra l’età del Bronzo e quella del Ferro, e la relazione storica e funzionale fra il complesso quadrilobato e la fortezza.

Monte Sirai 5

Nell’ambito del ciclo di conferenze della #Summer School di archeologia dell’Università di Sassari, organizzata in collaborazione con i comuni di Carbonia e di Sant’Antioco, Carbonia ospiterà, nei giorni 19 giugno e 3 luglio 2014, due importanti conferenze sul patrimonio archeologico della città e del territorio e sui risultati degli scavi degli ultimi anni. Da ultimo il 9 giugno ha preso avvio la campagna di scavi 2014, nell’insediamento fenicio e punico di Monte Sirai, che proseguirà sino al 26 luglio.

Giovedì 19 giugno, alle ore 19.00, presso l’aula consiliare del comune di Carbonia in Piazza Roma, Paolo Bernardini, dell’Università degli studi di Sassari curerà l’intervento Levantini e Sardi nel I millennio a.C., seguito da quello di Michele Guirguis, anche lui dell’Università di Sassari, “Monte Sirai tra l’età fenicia e l’età punica (VIII-III sec. a.C.): nuovi dati dalle ricerche 2012-2014”. 

Giovedì 3 luglio, alle ore 19.00, sempre presso l’aula consiliare del comune di Carbonia in Piazza Roma, si terranno gli interventi di Carla Perra, del museo archeologico Villa Sulcis, su8 “Tradizione e identità nelle società miste. Il Sulcis nel Ferro II” e di Giovanna Pietra, della Soprintendenza di Cagliari e Oristano, su “Il Sulcis in età romana: vecchi dati e nuove acquisizioni dallo scavo in località Su Landiri Durci”.

«Invitiamo tutta la popolazione a partecipare alle conferenze – dice Loriana Pitzalis, assessore della Cultura del comune di Carbonia – poiché l’orgoglio delle nostre peculiarità ed il senso di appartenenza partono dalla conoscenza della storia che ci ha preceduto e dalla riscoperta delle nostre radici più antiche.»