23 April, 2024
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«Da 187 anni il personale del Corpo Sanitario dell’Esercito rappresenta una risorsa preziosa che ha dimostrato tutto il suo valore non solo in campo militare ma, come avvenuto nel corso di questa emergenza sanitaria, anche nel più ampio contesto del Servizio Sanitario nazionale. Agli uomini e alle donne del Corpo sanitario dell’Esercito va l’apprezzamento delle Istituzioni e di tutti gli italiani.»

Lo rende noto il sottosegretario della Difesa con delega alla Sanità Militare, Giulio Calvisi, in occasione di questa ricorrenza.

«Medici, infermieri e aiutanti di sanità militari costantemente impiegati sia in Patria sia nell’ambito di numerose missioni internazionali, in possesso di indiscusse qualità professionali, competenza e altissimo senso del dovere, che continuano a garantire anche in questa emergenza sanitaria un fondamentale supporto al Paese. L’allestimento in tempi record degli Ospedali da Campo di Piacenza e Crema, lo straordinario lavoro del personale del Centro Ospedaliero Militare di Milano e del Policlinico Militare del Celio, così come il fondamentale supporto dei medici militari a favore dei colleghi del Servizio Sanitario Nazionale, sono solo alcuni esempi che descrivono la professionalità e la dedizione del personale sanitario dell’Esercito, a cui va il riconoscimento di tutti gli italiani», conclude Giulio Calvisi.

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Salvatore Deidda, deputato sardo capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Difesa, interviene dopo aver ricevuto la risposta positiva alla sua interrogazione dal sottosegretario di Stato della Difesa Giulio Calvisi, sul finanziamento di 800.000 euro per ulteriori interventi di riqualificazione delle palazzine della Caserma Trieste di Iglesias adibite a 1ª e 2 ª Compagnia.

«Ho ringraziato il sottosegretario Giulio Calvisi, sempre disponibile ed attento alle richieste dell’opposizione ma questa non è una vittoria di una sola parte ma è un grande risultato per Iglesias, il Sulcis e per i carabinieri, i suoi allievi e per il personale della Caserma, valido e professionale», spiega Salvatore Deidda che anche in passato aveva presentato diversi emendamenti, sempre respinti e bocciati.

«Non ci siamo dati per vinti e abbiamo continuato ad insistere perché è un intervento necessario e giusto. Siamo soddisfatti per il risultato raggiunto e vigileremo perché tutto vada in porto», conclude Salvatore Deidda.

Anche i ragazzi di Gioventù Nazionale Sulcis, entusiasti per questo grande risultato ottenuto commentano: «Dopo anni di battaglia in cui si chiedevano a gran voce dei fondi per la riqualificazione della struttura finalmente abbiamo avuto delle risposte. Per il nostro territorio e per la città di Iglesias in particolare è una vittoria. Un ringraziamento speciale va al nostro deputato Salvatore Deidda e al gruppo di Fratelli d’Italia per non essersi dati per vinti ed aver ascoltato il territorio», dichiarano Simone Valleri e Valerio Lecca, rappresentanti del movimento giovanile.

Grande soddisfazione arriva anche dalle parole di Gianluigi Rubiu, ex consigliere regionale e comunale della città di Iglesias: «Grande risultato che premia l’intensa attività politica del deputato di FdI Salvatore Deidda, questo finanziamento consentirà alla Caserma Trieste di adeguare ed ammodernare le proprie strutture per poter competere con le altre 4 strutture che in Italia formano gli allievi carabinieri. Un grande risultato per la città di Iglesias e per tutto il territorio, una vittoria della buona politica, fatta di dialogo e mediazione al di fuori degli schemi di maggioranza ed opposizione, con l’unico obiettivo del bene comune e l’interesse dei sardi e della Sardegna».

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«A seguito dell’occupazione abusiva, la Difesa ha attivato il procedimento di sgombero, con comunicazione all’organo competente, la Prefettura di Roma, il 7 maggio 2020.  È stata interessata anche l’Avvocatura Generale dello Stato per intraprendere tutte le azioni più opportune per permettere alla Forza armata di rientrare nella piena disponibilità dell’immobile. Risultano, dunque, assolti tutti gli adempimenti di competenza, in attesa che la Prefettura, in coordinamento con il Comune e nell’ambito del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, possa provvedere allo sgombero dell’area in argomento.»

Lo ha detto il sottosegretario di Stato della Difesa, Giulio Calvisi, intervenendo oggi in Commissione Difesa nel corso del ‘Question Time’, rispondendo agli onorevoli Alberto Pagani (PD) e Luca Frusone (M5S), in merito ad un episodio di occupazione abusiva di un immobile della Difesa ad Ostia.

In risposta all’interrogazione presentata dall’onorevole Salvatore Deidda (Fratelli d’Italia), su questioni attinenti alle azioni intraprese per assicurare i necessari finanziamenti per il completamento della ristrutturazione della caserma “Trieste”, sede “storica” della Scuola Allievi Carabinieri di Iglesias, il sottosegretario di Stato della Difesa Giulio Calvisi, ha poi dichiarato: «La Difesa ha programmato per gli anni 2022 e 2023 due interventi ulteriori di riqualificazione delle palazzine adibite a 1ª e 2ª Compagnia Allievi Carabinieri della Caserma “Trieste” di Iglesias, per un ammontare complessivo nell’ordine di 800.000 euro».

La Caserma “Trieste”, dotata di 70 camerate, disposte su tre palazzine destinate a Compagnie Allievi, per una capacità alloggiativa complessiva di 446 posti letto per il personale maschile e 96 per il personale femminile, nel corso degli anni è stata interessata da numerosi interventi manutentivi che hanno migliorato le condizioni degli allievi. Gli interventi di riqualificazione di queste due palazzine, programmati nel 2022 e 2023, contribuiranno a migliorare ulteriormente le condizioni abitative degli allievi carabinieri», ha concluso Giulio Calvisi.

 

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«Le risorse integrative previste dal Decreto Rilancio a favore della Difesa e in particolare per potenziare la Sanità militare sono il giusto riconoscimento per lo straordinario contributo che le Forze Armate stanno dando fin dal primo giorno di questa emergenza sanitaria.»

Lo rende noto il sottosegretario della Difesa, Giulio Calvisi, con delega alla Sanità militare.

«L’arruolamento temporaneo di 70 medici e 100 infermieri, la valorizzazione degli ospedali militari di Roma, Milano e Taranto, l’acquisto di ulteriori macchinari a favore dell’Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze, così come lo stanziamento di risorse integrative per lo straordinario ai medici e agli infermieri militari consentiranno alla Difesa di fornire un contributo sempre più determinante nella lotta al Covid-19aggiunge Giulio Calvisi -. Dall’inizio di questa emergenza abbiamo impiegato oltre 450 tra medici, infermieri e operatori tecnici sanitari. Gli ospedali militari da campo gestiti dalla nostra Sanità hanno, inoltre, alleggerito il carico di lavoro dei colleghi del Servizio Sanitario Nazionale, con i quali è stata realizzata una forte sinergia. Nei giorni scorsi, vista l’assenza di pazienti, abbiamo dismesso le strutture sanitarie militari di Piacenza e Jesi, facendo rientrare in sede i nostri medici, che rimangono comunque a disposizione per soddisfare eventuali ulteriori richieste di concorso. E’ invece pienamente operativo il Covid – Hospital per il Centro Sud Italia, inaugurato due settimane fa presso il Policlinico Militare del Celio, con una capacità di 150 posti letto, dei quali 50 destinati alla terapia intensiva o sub-intensiva.»

«Anche nella Fase 2, la Difesa continua a garantire il massimo supporto alla popolazione assicurando, oltre al sostegno sanitario, i voli sanitari di emergenza e in bio-contenimento, i trasporti di materiale sanitario, così come il supporto alle Forze dell’Ordine in attività di Pubblica sicurezzaconclude Giulio Calvisi -. La Difesa continuerà a supportare il Servizio Sanitario Nazionale e, più in generale, tutto il sistema Paese. Disponiamo di uomini e donne altamente specializzati e fortemente motivati. Grazie alla loro professionalità ed umanità stiamo dando una mano ai cittadini per superare, tutti insieme, questa grave crisi sanitaria.»

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«Il prezioso contributo fornito dagli infermieri della Difesa nel contrasto al Coronavirus è ampiamente riconosciuto dalle Istituzioni e dai cittadini. Impegnati fin dal primo giorno dell’emergenza sanitaria a supporto dei colleghi del Servizio Sanitario Nazionale, i nostri infermieri stanno svolgendo un ruolo fondamentale anche negli ospedali da campo, nelle Residenze Sanitarie Assistenziali e in particolar modo presso il Policlinico Militare del Celio, diventato recentemente il Covid – Hospital del Centro Sud Italia.»

Lo rende noto il sottosegretario alla Difesa con delega alla sanità militare, Giulio Calvisi, in occasione della Giornata internazionale dedicata agli infermieri.
«In questa giornata speciale rivolgo agli infermieri il mio sentimento di gratitudine per la straordinaria e incessante opera svolta in particolar modo a favore dei cittadini colpiti dal Covid-19, una situazione difficile che supereremo grazie anche alla professionalità del nostro personale sanitario. Un’emergenza che vede il Comando Operativo di Vertice Interforze (COI) in prima linea nella pianificazione e gestione di tutte le attività di supporto alla Sanità nazionale, così come i voli sanitari di emergenza e in bio-contenimento, i trasporti di materiale sanitario ed il supporto alle Forze dell’Ordine in attività di Pubblica Sicurezza», conclude Giulio Calvisi.

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«Da lunedì il team sanitario della Difesa e quello della Sanità civile dell’ATS di Sassari, dopo aver eseguito circa 1.900 visite e 3.200 tamponi in 72 case di riposo e residenze sanitarie assistite nel Sassarese, proseguiranno lo screening a favore di ulteriori 39 strutture in Gallura, ove si stima saranno effettuati ulteriori 1.300 tamponi.»

Lo rende noto il sottosegretario della Difesa (con delega alla Sanità Militare), Giulio Calvisi.

«La Task Force sanitaria, guidata dal colonnello Stefano Ciancia, composta dai medici e infermieri del Dipartimento Militare di Medicina Legale di Cagliari, della Brigata Sassari e della Marina Militare, sposterà la base operativa ad Olbia. Il team della Sanità civile che accompagnerà i militari sarà composto da medici e infermieri dei distretti sanitari di Olbia, Tempio e La Maddalena aggiunge Giulio Calvisi. Il supporto logistico continuerà ad essere garantito dalla Brigata Sassari. Gli interventi programmati si svolgeranno nei comuni di Olbia, Aggius, Aglientu, Alà Dei Sardi, Arzachena, Berchidda, Bortigiadas, Buddusò, Calangianus, La Maddalena, Luogosanto, Luras, Monti, Oschiri, Padru, Palau, Telti e Tempio Pausania. Verranno sottoposte a screeenig tutte le strutture per anziani con più di 20 ospiti, ma su richiesta dei sindaci sarà possibile estendere l’intervento anche in realtà più piccole.»

«L’invio di medici ed infermieri militari presso le strutture sanitarie della Gallura conferma ulteriormente il sostegno che la Difesa sta fornendo ai cittadini fin dal primo giorno dell’emergenza sanitaria. In particolare, dal 25 marzo scorso i nostri medici operano in Sardegna in coordinamento e in stretta sinergia con il personale dell’Azienda Tutela della Salute della Sardegna, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari e con l’Unità di Crisi Locale. Oggi la collaborazione e la sinergia si allarga ai distretti sanitari di Olbia, Tempio e La Maddalena. Un supporto garantito con elevata professionalità dalla sanità militare e che sta contribuendo alla gestione di questa emergenza sanitariaconclude il sottosegretario di Stato della Difesa -. La Difesa continuerà a garantire la massima collaborazione alla Regione Sardegna sia attraverso il supporto dei nostri medici ed infermieri, sia mediante il trasporto e la distribuzione di indumenti e materiali di protezione al Covid-19, così come continuerà ad essere assicurato il trasporto aereo dei pazienti in bio-contenimento, grazie all’impiego di un elicottero HH-21 dell’Aeronautica Militare, operativo presso la base aerea di Decimomannu.»

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I presidenti delle Categorie Identitarie Sarde, Confederazione Sindacale Sarda (Giacomo Meloni), Liberi Agricoltori Sardegna (Riccardo Piras), Liberi Pastori (Roberto Congia), CASCOM Impresas de Sardigna (Antonello Pranteddu), Assotziu Consumadoris Sardigna (Marco Mameli), riunitisi in video conferenza, hanno deciso di inviare un appello con la richiesta per annullare immediatamente le imminenti esercitazioni militari Nato in terra sarda, al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; al presidente della Regione Sardegna Christian Solinas; al ministro della Difesa Lorenzo Guerini; al sottosegretario della Difesa Giulio Calvisi; ai prefetti di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano; ai sindaci di Arbus, Decimomannu, Perdasdefogu, Teulada, Villasor, Villaputzu, Terralba ed Oristano; al presidente di Anci Sardegna, Emiliano Deiana.

«Mentre ovunque nel mondo, in Italia e qui in Sardegna si osservano norme severe di contenimento per difendere le popolazioni dal contagio del Covid-19, ci giungono notizie non smentite di preparativi di una grande esercitazione militare in Sardegna con ampio spiegamento di mezzi aerei, navali, terrestri con una movimentazione di truppe in numero di 30 mila uomini mai visto in terra sardasi legge nella lettera appello -. La contraddizione è palese e assurda, né occorre certo essere pacifisti come noi che sottoscriviamo questo Appello per capire che, proprio in presenza di questa drammatica emergenza sanitaria ed economica, questa esercitazione offende la comune intelligenza e sensibilità e grida vendetta al cospetto di Dio e delle nostre popolazioni. Queste ultime già così colpite da tanta sofferenza in termini di morti, malati per contagio, costrette nelle proprie case per lunghi periodi con conseguente blocco di ogni attività di lavoro e produzione, stremate da una crescente, diffusa e disastrosa disoccupazione che crea uno stato di indigenza, malessere e povertà con pericolosi risvolti sociali.»

«Vi chiediamo come sia possibile che, a fronte di centinaia di migliaia di persone di fatto private delle più elementari libertà di movimento per evitare il propagarsi del contagio di Covid-19, si possa assistere senza un’ inevitabile dura reazione ad una vera e propria “invasione” di eserciti nel nostro territorio – aggiungono i presidenti delle cinque associazioni -. Assurde ci appaiono talune giustificazioni di un addestramento militare indispensabile e non rinviabile – in quanto assimilabile tra i servizi essenziali del rango di difesa della patria – e comunque addestramento mirato a prepararsi per un ipotetico conflitto verso Potenze straniere.Facciamo appello alle vostre coscienze e alle vostre autorevoli persone perché, ognuno per la sua competenza, possiate intervenire urgentemente per annullare questa esercitazione, facendo pressioni presso le Autorità dei Governi, parte della  Nato, perché si blocchi nel nascere l’azione di comando e si eviti questa “sciagura” che, tra l’altro, aggraverebbe l’attuale situazione di conclamata epidemia.»

«Non servono altre motivazioni, benché le scriventi Associazioni e Movimenti abbiano da anni fatto scelte etiche a favore della Pace, quale potente leva di sviluppo e di progresso, ”aborrendo la guerra”, fedeli all’art.11 della Costituzione Italiana alle numerose autorevoli dichiarazioni dell’ONU si pensi in ordine di tempo all’Appello urgente del suo Segretario generale Antonio Guterres per l’immediato cessate il fuoco in ogni parte del Mondo, a cui fanno eco le Dichiarazioni della Comunità europea e gli accorati appelli dei Capi di tutte le Religioni del mondo, primo fra tutti Papa Francescosottolineano ancora i presidenti delle cinque associazioni -. Basta Guerre, Basta Armi. Tutti questi immensi capitali e finanziamenti si utilizzino per la sanità, per la ricerca e l’istruzione, per debellare la fame, per la difesa dell’ambiente e della Terra. Facciamo appello ai Sindaci, nei cui territori è in programma nei mesi di aprile e maggio lo svolgersi di questa esercitazione, perché loro stessi e le popolazioni attuino la resistenza passiva ad ogni tipo di attività di “guerra simulata”, che mira ad aggredire altri popoli e a diffondere divisioni e odio nel mondo.»

«Il nostro esercito si tenga lontano da queste attività e continui, come ora, ad operare a favore delle popolazioni colpite dal Covid-19 e da altre disgrazie, perché questo modo di agire attira ad esso rispetto e gratitudine. La Sardegna è un’isola di Pace e come tale vuole affermarsi nel Mondo per cui respinge non solo queste esercitazioni “stagionali”, ma chiede che venga definitivamente riconvertita la Fabbrica di Bombe della RWM di Domusnovas/Iglesias e chiusi tutti i poligoni e le basi militari site nel suo territorio, perché sono vere e proprie occupazioni che bloccano la capacità di sviluppo socio economico della Sardegnaconcludono i presidenti delle cinque associazioni -. Questa volta i sardi non sono disposti a subire e sono pronti a mobilitarsi con azioni pacifiche, ferme e determinate.»

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«Sono arrivati oggi i primi pazienti all’ospedale da campo di Jesi, struttura sanitaria allestita e gestita dalla Marina Militare. Al momento questo Posto Medico Avanzato è attivo fino ad un massimo di 6 posti letto, che saranno incrementati fino ad un massimo di 40 nei prossimi giorni, secondo le richieste avanzate dall’ospedale “Urbani”.»

Lo rende noto il Sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi, con delega alla sanità militare.

«La struttura sanitaria sarà gestita da 7 medici, 17 infermieri e 11 operatori tecnico-sanitari della Brigata Marina San Marco, i quali garantiranno le operazioni di triage, primo soccorso, visite ambulatoriali e all’occorrenza degenzaspiega Giulio Calvisi -. Attività che consentiranno di alleggerire gli ospedali civili, e quindi rendere nuovamente disponibili preziosi posti letto presso i nosocomi nazionali.  Quest’ultima opera realizzata dal personale della Difesa, così come quelle di Cremona e Piacenza, conferma l’impegno continuo, straordinario e ininterrotto dei nostri medici militari nella gestione dell’emergenza.»

«È di oggi poi, la notizia data dal ministro Lorenzo Guerini e dal ministro Roberto Speranza che il Policlinico Militare Celio di Roma diventerà, nelle prossime due settimane, il polo di riferimento anti Covid-19 del Centro Italiaaggiunge Giulio Calvisi -. Una struttura sanitaria con 120 posti letto, dei quali 30 destinati alla terapia intensiva o sub-intensiva che successivamente potranno essere incrementati a 150 e 50. »

«Ancora una volta è doveroso sottolineare da parte delle istituzioni l’impegno di donne e uomini della Difesa, quotidianamente impegnati in un’attività molto complessa e delicata al servizio di tutti in questa fase di emergenza», conclude Giulio Calvisi.

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«La collaborazione da parte della sanità militare con la Regione Sardegna prosegue con l’invio di medici e infermieri della Difesa a supporto delle strutture sanitarie di Sassari ed Olbia. Ho comunicato sia al prefetto Maria Luisa D’Alessandro sia all’assessore Mario Nieddu che, come da loro richiesta, la Difesa ha disposto l’invio di medici ed infermieri in supporto ai colleghi del Servizio Sanitario Nazionale che operano nel Nord Sardegna. In particolare, 2 medici e 4 infermieri andranno presso le case di cura di Sassari, mentre altri 3 medici e 8 infermieri collaboreranno con le autorità sanitarie per aiutare la piena funzionalità del Mater Olbia, individuato quale Covid-19 hospital per il Nord Sardegna.»

Lo rende noto il sottosegretario di Stato della Difesa, Giulio Calvisi.

«L’invio di medici e infermieri presso le strutture sanitarie di Sassari e Olbia è, quindi, un ulteriore sostegno che la Difesa mette in campo a favore dei cittadini e che segue le attività dello scorso 25 marzo, nell’ambito delle quali un team sanitario del Policlinico Militare Celio ha svolto un’attività di campionamento per la ricerca del nuovo Coronavirus in strutture residenziali assistite del sassarese e già interessate da focolai di epidemia – aggiunge Giulio Calvisi -. Il personale sanitario impiegato avrà al seguito propri DPI, per non gravare sulle scorte disponibili degli operatori sanitari locali.»

Il dispiegamento di risorse che la Difesa sta mettendo in campo per fronteggiare la crisi della pandemia, coinvolge non solo i nostri medici e infermieri. Nei giorni scorsi, per velocizzare la distribuzione di materiali sanitari, equipaggi dell’Aviazione dell’Esercito, della Guardia Costiera e dell’Aeronautica hanno trasportato, per conto della Protezione Civile, indumenti e materiali di protezione al Covid-19 presso le città di Cagliari, Catania, Venezia, Milano, Torino, Trento, Bolzano, Verona, Bari, Lamezia Terme e Palermo.

«Queste attività confermano ulteriormente l’impegno e l’elevata professionalità delle nostre Forze Armate, impegnate senza sosta a dare il loro prezioso contributo al Paese in un momento così drammatico e doloroso»conclude Giulio Calvisi.

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«Da oggi è operativo presso la base aerea di Decimomannu un elicottero HH-212 adibito per il trasporto aereo in bio-contenimento, attività svolta dell’Aeronautica militare quale concorso alle operazioni di trasferimento per emergenza sanitaria. Questo elicottero, che soddisferà le esigenze della Sardegna, si aggiunge ad altri assetti ad ala rotante operanti nella penisola e sarà operativo 7 giorni su 7, 24 ore al giorno.»

Lo rende noto il sottosegretario di Stato della Difesa, Giulio Calvisi.

«La barella ospedaliera è stata opportunamente modificata e certificata in tempi strettissimi con il supporto del Centro Sperimentale di Volo di Pratica di Mare, altro centro di eccellenza dell’Aeronautica che si sta rivelando essenziale in questi giorni di emergenzaaggiunge Giulio Calvisi -. Si tratta di aeromobili utilizzati per molte tipologie di missioni, dalla ricerca e soccorso fino al supporto alle operazioni speciali, configurate in questo caso come delle vere e proprie “ambulanze volanti”, in particolare per operare con tempestività nel caso si verificassero esigenze sanitarie nel territorio sardo.»

«La macchina del soccorso aereo, quindi, non si ferma, anzi viene potenziata con aerei ed equipaggi dell’Aeronautica militare pronti a partire in tempi strettissimi per trasportare pazienti in bio-contenimentoconclude Giulio CalvisiLe Forze Armate continueranno ad assicurare il proprio costante supporto per fronteggiare al meglio l’emergenza Covid-19.»