5 December, 2025
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Nell’ambito della ricerca promossa dal Consorzio Ausi e dal comune di Iglesias, finalizzata al restauro del busto in bronzo di Erminio Ferraris, storicamente ospitato nel giardino di Palazzo Bellavista, a Monteponi, è stato individuato l’autore che nel 1938 realizzò la scultura. Si tratta dello scultore torinese Edoardo Rubino.

Attivo in Italia e all’estero tra la fine del XIX e la prima metà del XX secolo, come Giuseppe Sartorio, Edoardo Rubino era stato allievo di Odoardo Tabacchi all’Accademia Albertina e, successivamente, di Leonardo Bistolfi, importante esponente del Simbolismo Italiano.

Le sculture di Edoardo Rubino qualificano ancora oggi diversi spazi pubblici nazionali e internazionali: tra le sue opere si ricordano il monumento a Edmondo De Amicis in piazza Carlo Felice a Torino, il monumento equestre a Bartolomé Mitre a Buenos Aires e le sculture della Vittoria alata sui rostri dell’Altare della Patria a Roma.

Il restauro della statua e l’individuazione del suo autore rappresentano un ulteriore passo avanti nella riscoperta e valorizzazione del patrimonio culturale della città di Iglesias e del territorio.

Una roccia alta circa tre metri e del peso di circa 24 tonnellate. Sono le misure della nuova opera d’arte del pittore e scultore iglesiente Mariano Pisu posizionata nello spartitraffico di via Cappuccini, dinnanzi all’ingresso principale del cimitero monumentale di Iglesias.
L’opera è stata “scoperta” e quindi inaugurata ieri mattina alla presenza di amministratori comunali e di un discreto pubblico. A fare gli onori di casa il vice sindaco Francesco Melis.
«Questa scultura – ha evidenziato l’artista – vuole essere una rappresentazione della lotta tra la natura e la tecnologia. L’edera, una pianta rampicante tenace, avvolge la roccia nel tentativo di difendersi dalla strapotenza della tecnologia rappresentata da una scheda sim 5G posta in posizione apicale. Un monito per una maggiore tutela dell’ambiente in tutte le sue accezioni con le nuove tecnologie al servizio della collettività ma rispettose per la natura e i paesaggi. La scultura è stata realizzata, durante lo scorso anno, da un blocco di trachite prelevato dalla cava di Serrenti, le cui spese sono state sostenute dal comune di Iglesias.»

«La stessa cava mineraria da cui si serviva anche lo scultore Giuseppe Sartorio, di cui abbiamo ritrovato le tracce documentaliha precisato Mariano Pisu -. Da qui la scelta della location dell’installazione, per creare una sorta di linea di continuità con le tante opere del Sartorio custodite nel cimitero.»

La stessa roccia, per inciso, del basamento di un altro monumento del Sartorio, il più identitario di tutti per la città: quello dedicato a Quintino Sella, nell’ omonima e centralissima piazza. Mariano Pisu, però, con questa scultura ha voluto ricordare, rendendogli onore, anche un altro grande artista: Pinuccio Sciola, suo ispiratore e allievo quando il “maestro” insegnava al Liceo Artistico di Iglesias. Così, su un lato della scultura, Mariano Pisu ha scavato una piccola porzione della roccia realizzando le caratteristiche “pietre sonore” che hanno reso famoso lo scultore di San Sperate.
Felici del risultato, oltre l’autore, soprattutto gli amici a lui più vicini, i fratelli Antonello e Marco Cani e Santino Gerra «senza il cui sostegno morale forse non sarei riuscito nell’impresa», ha confidato l’artista. Ma, soprattutto, Mariano Pisu è riconoscente nei confronti di Ubaldo Scanu, assessore nella scorsa consiliatura, che ha curato l’organizzazione fin dai primi momenti, continuando a seguirla, come semplice sostenitore, dopo la fine del suo mandato. Con la nomina a nuova assessora della Cultura di Carlotta Scema, Ubaldo Scanu rientra tra i banchi del Consiglio comunale, come consigliere e nuovi incarichi in ambito ambientale. Carlotta Scema, alla sua prima uscita ufficiale, dal canto suo, plaude all’iniziativa ricordando la posizione di Papa Leone XIV quanto al rispetto e alla tutela dell’ambiente, unica dimora dell’Umanità.

Carlo Martinelli

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Al via, ad Iglesias, gli interventi di restauro dei monumenti cittadini, con la consegna dei lavori e l’inizio delle operazioni che interesseranno il Monumento ai Caduti di Tutte le Guerre, in Piazza Oberdan, il Monumento a Quintino Sella nell’omonima Piazza e le statue di “Zaira, la bambina col cerchio” e delle “Sorelline Boldetti”.

Venerdì 3 febbraio, alle ore 10.00, in Piazza Oberdan, verranno presentati nel dettaglio gli interventi, programmati dall’assessorato dell’Arredo urbano del comune di Iglesias in seguito all’iter elaborato con la Soprintendenza dei Beni culturali.

Il primo restauro riguarderà il Monumento ai Caduti, realizzato da Francesco Ciusa e posizionato dal 1929 in Piazza Oberdan.

«Al termine del restauro del monumento del Ciusa, nel mese di marzo spiega l’assessore Ubaldo Scanuverranno effettuati gli interventi sul monumento a Quintino Sella realizzato da Giuseppe Sartorio. Contemporaneamente ai lavori sul Monumento ai Caduti, si procederà anche con il restauro di “Zaira” e delle “Sorelline Boldetti”, presso un laboratorio di Cagliari. A metà marzo, le statue verranno riportate nel cimitero di Iglesias, dove verranno ultimati i lavori che comprenderanno anche le tombe.»

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Musica e poesia tra marmi e cipressi: domattina (sabato 29 settembre), a Cagliari, il Cimitero Monumentale di Bonaria fa da cornice a un doppio appuntamento proposto del Centro Internazionale del Fumetto, diretto da Bepi Vigna, nell’ambito di “Cagliari Paesaggio”, il progetto del Comune volto a promuovere gli spazi naturali e urbani della città attraverso la cultura.

Contrappunti Angelici, questo il titolo dell’evento, intende raccontare la figura mitologica e religiosa dell’angelo, a cui la città è particolarmente legata grazie alla leggenda del Golfo degli Angeli e della Sella del Diavolo, attraverso una visita guidata e un recital poetico-musicale dell’attrice e cantante Clara Murtas con l’arpista Chiara Vittone.

La mattinata si apre alle 10.30 con una visita guidata alla scoperta delle raffigurazioni angeliche più rappresentative di quell’autentico museo a cielo aperto che è il Cimitero Monumentale di Bonaria, opera di autori come Giuseppe Sartorio e Francesco Ciusa. La visita sarà a cura di Nicola Castangia, responsabile del sito e profondo conoscitore delle sue vicende storiche.

Alle 11.30, di fronte alla chiesa all’interno del Cimitero, prende poi il via il recital di Clara Murtas e Chiara Vittone: musica e poesia per tratteggiare le molteplici sfaccettature della natura angelica attraverso versi del poeta Rainer Maria Rilke – tratti dalle raccolte “Engellieder (Canti di Angeli), Elegie Duinesi e Il libro delle immagini” – accompagnati e contrappuntati da brani tradizionali inglesi, irlandesi, paraguaiani e classici del repertorio per arpa composti, tra gli altri, da Georg Friedrich Händel e Nicolas Bochsa.

Dopo il successo della sua prima versione, presentata nella Sala Settecentesca della Biblioteca Universitaria nell’ambito del Festival Nues – Fumetti e Cartoni nel Mediterraneo del 2016, il recital poetico-musicale di Clara Murtas e Chiara Vittone viene riproposto all’interno della suggestiva cornice del Cimitero Monumentale di Bonaria in una versione completamente rivisitata.

Attrice, cantante e regista, Clara Murtas ha lavorato con Ennio Morricone e con Tempo Reale di Luciano Berio ed ha ottenuto nel 2005 il Premio Maria Carta per la sua attività di ricerca e di riproposta della tradizione musicale sarda.

Diplomata in Arpa al Conservatorio di Musica di Cagliari, Chiara Vittone svolge da diversi anni un’intensa attività concertistica, prendendo parte alle Stagioni Liriche e Sinfoniche organizzate dall’Ente dei Concerti e del Teatro Lirico di Cagliari e registrando per la Rai ed alcune Tv private.

 

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Musica, letteratura e scultura tessono assieme un vero e proprio contrappunto angelico: sabato 29 settembre, a Cagliari, al Cimitero Monumentale di Bonaria, un doppio appuntamento anticipa la stagione autunnale delle attività del Centro Internazionale del Fumetto, diretto da Bepi Vigna. Contrappunti Angelici, questo il titolo, intende raccontare la figura mitologica e religiosa dell’angelo, a cui la città è particolarmente legata grazie alla leggenda del Golfo degli Angeli e della Sella del Diavolo, attraverso una visita guidata e un recital poetico-musicale.

L’evento, proposto dal Centro all’interno di “CagliariPaesaggio”, il progetto del Comune volto a promuovere gli spazi naturali e urbani della città attraverso la cultura, si aprirà la mattina alle 10.30 all’ingresso del camposanto cagliaritano, con una visita guidata alla scoperta delle raffigurazioni angeliche più rappresentative del patrimonio del Cimitero Monumentale, opera di autori come Giuseppe Sartorio e Francesco Ciusa. La visita sarà a cura di Nicola Castangia, responsabile del sito e profondo conoscitore delle sue vicissitudini storiche. 

Alle 11.30, invece, di fronte alla chiesa all’interno del Cimitero, l’attrice Clara Murtas leggerà i versi del poeta Rainer Maria Rilke tratti dalle raccolte Engellieder (Canti di Angeli) e Elegie Duinesi, accompagnata da brani tradizionali inglesi, irlandesi, paraguaiani e classici del repertorio per arpa composti, tra gli altri, da Georg Friedrich Händel e Nicolas Bochsa e eseguiti dal vivo dall’arpista cagliaritana Chiara Vittone.

Dopo il successo della sua prima versione, presentata nella Sala Settecentesca della Biblioteca Universitaria nell’ambito del Festival Nues – Fumetti e Cartoni nel Mediterraneo del 2016, il recital poetico-musicale viene riproposto all’interno della suggestiva cornice del Cimitero Monumentale di Bonaria in una versione completamente rivisitata. Lo spettacolo intende rapire il pubblico in un contrappunto di testi e musica che tesse le molteplici e meravigliose sfaccettature della natura angelica.

Attrice, cantante e regista, Clara Murtas ha lavorato con Ennio Morricone e con Tempo Reale di Luciano Berio e ha ottenuto nel 2005 il Premio Maria Carta per la sua attività di ricerca e di riproposta della tradizione musicale sarda.  

Diplomata in Arpa al Conservatorio di Musica di Cagliari, Chiara Vittone svolge da diversi anni un’intensa attività concertistica, prendendo parte alle Stagioni Liriche e Sinfoniche organizzate dall’Ente dei Concerti e del Teatro Lirico di Cagliari e registrando per la Rai e alcune Tv private.

L’ingresso ai due eventi di Contrappunti Angelici è libero.

 

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Monumenti Aperti è giunta all’edizione numero ventidue e il comune di Iglesias partecipa per la quindicesima volta alla manifestazione aprendo, sabato 2 e domenica 3 giugno, 34 monumenti del suo patrimonio storico-artistico e archeologico. Monumenti Aperti, coordinata da Imago Mundi Onlus, si è aggiudicata recentemente un prestigioso riconoscimento: il Premio dell’Unione Europea per il Patrimonio Culturale – Europa Nostra awards 2018, che verrà consegnato il prossimo 22 giugno a Berlino.

Inoltre, per questa sua XXII edizione ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, che si affianca al patrocinio della Presidenza del Senato, della Camera dei deputati, del MIBACT, dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO, del Consiglio regionale e della Presidenza della Giunta.

Iglesias apre quindi ben 34 monumenti nelle giornate di sabato 2 e domenica 3 giugno, grazie alla volontà dell’amministrazione comunale e al rinnovato entusiasmo dei volontari. Nello stesso fine settimana Monumenti Aperti in Sardegna si svolge anche a Buggerru, Cossoine, Dolianova, Sant’Anna Arresi, Santadi, Semestene, Seneghe, Settimo San Pietro, Torralba.

Il sindaco Emilio Gariazzo e l’assessore della Cultura Simone Franceschi sottolineano come Monumenti Aperti sia «un’occasione di comune impegno tra associazioni, scuole, enti pubblici e privati e istituzioni, per la promozione del patrimonio culturale e una grande opportunità di crescita civile e culturale, per i volontari e gli studenti impegnati e per i partecipanti-visitatori. Anche quest’anno sono tanti i “volontari della cultura” che hanno risposto con entusiasmo, generosità e spirito di appartenenza all’iniziativa. A loro va un “grazie sentito” perché “valorizzeranno… decine di luoghi della cultura, capaci di consolidare Iglesias come destinazione turistica di eccellenza».

Nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, nel cui calendario Monumenti Aperti è inserita, la decisione di scegliere come tema Cultura – Patrimonio Comune è motivata dal considerare il nostro patrimonio artistico come memoria e come valorizzazione della diversità. Per questo si è deciso di segnalare per ogni comune un sito che sia testimonianza del nostro passato, ma con uno sguardo proiettato verso il futuro. In linea con questo tema, si è scelto di individuare simbolicamente per Iglesias il Cimitero Monumentale, che ospitò il primo defunto nel 1835. Le miniere attirarono molti lavoratori da tutta la Sardegna, dalla penisola e dall’estero e l’aumento della popolazione rese necessari frequenti ampliamenti del camposanto. Il Cimitero è ornato da sculture di pregevole fattura, sessantacinque di queste opere nacquero dalle mani di Giuseppe Sartorio, un artista che operò tra la seconda metà dell’Ottocento e il 1922. Ironia della sorte, Sartorio morì senza una tomba, svanito nel nulla durante una traversata col piroscafo da Olbia a Civitavecchia. Il cosiddetto “Michelangelo dei morti” fu dichiarato deceduto vent’anni dopo, lasciandosi dietro un fitto alone di mistero.

Iglesias si presenta ai nastri di partenza di Monumenti Aperti 2018 con alcune novità. Si potrà visitare il Museo di Mineralogia dell’Istituto Tecnico Minerario “Giorgio Asproni”, fondato nel 1871 sotto gli auspici di Quintino Sella. L’intera collezione museale conta quasi 3.800 reperti mineralogici, petrografici e fossili provenienti da tutto il mondo, arricchiti da una collezione di reperti archeologici sardi provenienti dalle attività minerarie dall’epoca nuragica fino a quella spagnola e aragonese. Nel 2018 è stato inaugurato il nuovo allestimento della prima sala, intitolata “I mattoni della Terra” che introduce il visitatore al mondo della mineralogia attraverso un allestimento multimediale. L’Archivio storico propone l’Esposizione Multimediale del Breve di Villa di Chiesa, un nuovo allestimento digitale che permette di ammirare il documento più antico conservato nell’archivio, un codice di leggi databile al 1327. Ci sarà, inoltre, la possibilità di vivere “The Iglesias Experience” nel nuovo Ufficio del Turismo di Piazza Municipio: una visita virtuale di Iglesias e del suo territorio, foto, filmati, realtà immersive che permettono al visitatore di compiere un vero e proprio “viaggio nel viaggio”.

Oltre al già citato Cimitero Monumentale, sono visitabili anche altre testimonianze della storia mineraria della città: il Museo Scuola di Miniera Monteponi – Foresteria impiegati, il Museo dell’Arte Mineraria, la Palazzina della Associazione Mineraria Sarda, il Museo Minerario di Genna Luas e l’Archivio storico Minerario IGEA (in località Campo Pisano), riconosciuto dall’Unesco. Poi, il ricco patrimonio ecclesiastico: la Cattedrale di Santa Chiara in Piazza Municipio (la più grande del centro storico, concepita come sagrato della Cattedrale, vi sorgono altri due importanti edifici, l’Episcopio e il Palazzo Municipale, rispettivamente di fine ‘700 e di fine ‘800 – primi del ‘900), la Chiesa di Sant’Antonio Abate, il Santuario di Nostra Signora delle Grazie, la Chiesa Oratorio di San Michele, la Chiesa di San Francesco d’Assisi, il Chiostro di San Francesco (con i resti riconducibili alla seconda metà del XIV secolo), la Chiesa della Vergine Purissima, la Chiesa di San Giuseppe, la Chiesa di San Domenico, Nostra Signora di Valverde, la Chiesa di San Salvatore, il Museo Diocesano. E ancora: Iglesias in miniatura (in via XXVII Marzo angolo via Mazzini, opera d’arte realizzata con materiali di recupero da Claudio Paulis, che ricostruisce le caratteristiche della città, dalle miniere alle chiese, al faraglione Pan di Zucchero), il Rifugio antiaereo di via Eleonora, la Scuola elementare “Femminili”, Piazza Sella, Piazza Oberdan, Piazza Lamarmora, il Parco di Villa Boldetti, il Palazzo Comunale, il Teatro Electra, la Torre Guelfa, le Mura Pisane, il sito archeologico di Corongiu de Mari.

Sono diverse le iniziative speciali organizzate a Iglesias nella due giorni di Monumenti Aperti, curate dalle associazioni e scuole locali. Da segnalare: “Scuole di Miniera”, a Monteponi, sabato 2 alle 11.30, la cronaca di una scuola di miniera – Monteponi nella prima parte degli anni ’30; alla Torre Guelfa, sabato 2 dalle 16.00 alle 20.00 e domenica 3 dalle 9.00 alle 20.00, “Falconeria ai tempi della torre Guelfa”, illustrazione delle diverse specie di rapaci con descrizioni di caratteristiche, nomi, abitudini; al Parco di Villa Boldetti, sabato 2 dalle 16.00 alle 20.00 e domenica 3 dalle 9.00 alle 21.00, “Nc’ iat una borta un’omini – i custodi delle tradizioni”, racconti, storie, persone e fatti della città di Iglesias; al Chiostro di San Francesco, sabato 2 dalle 16.00 alle 20.00 e domenica 3 dalle 9.00 alle 21.00, la Mostra del Pane.

Tutto il programma delle iniziative speciali, con i relativi orari, di Iglesias Monumenti Aperti è disponibile sulla cartina guida della manifestazione in distribuzione nei diversi siti.

I monumenti saranno visitabili gratuitamente, il pomeriggio di sabato dalle 16 alle 20 e la domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00. Per tutte le informazioni si può contattare l’Info Point dell’Ufficio Turistico in Piazza Municipio al numero 0781 274507 o inviare una mail a infoturistiche@comune.iglesias.ca.it . Le visite alle chiese saranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.

Il programma completo con le indicazioni sui monumenti, gli orari di apertura, e le varie iniziative che arricchiscono la manifestazione, è disponibile sulla cartina guida, così come sul sito ufficiale di Monumenti Aperti www.monumentiaperti.com .