5 December, 2025
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Giro di boa, a Portoscuso, per i seminari e i concerti di musica di matrice popolare di Mare e Miniere, in pieno svolgimento nella cittadina costiera del Sulcis da martedì scorso fino a domenica prossima, 26 giugno. La quarta giornata – domani, venerdì 24 – propone come sempre attività didattiche negli spazi dell’antica tonnara di Su Pranu, la mattina dalle 10.00 alle 13.00, ed il pomeriggio dalle 16.00 alle 19.00. A tenere i rispettivi corsi e laboratori un corpo docente che, insieme al direttore artistico Mauro Palmas (mandola e liuto cantabile) è composto da Elena Ledda e Simonetta Soro (canto popolare), Luigi Lai (launeddas), il Cuncordu e tenore de Orosei (canto a tenore), Andrea Piccioni (tamburi a cornice), Mario Incudine e Silvano Lobina (musica d’insieme), Alessandro Foresti (canto corale), Marcello Peghin (chitarra) e Giulia Cavicchioni (laboratorio per bambini di musiche del mondo).

In serata concerto dei Cantori della Resurrezione e Mario Incudine ed Antonio Vasta con le storie di miniera di “Surfaru e focu”.

Archiviata l’intensa settimana dei seminari e dei concerti con cui ha tenuto banco a Portoscuso dal 21 al 27 giugno, Mare e Miniere si accinge a proseguire il cammino della sua quattordicesima edizione in altri centri della Sardegna. Prima tappa a Monserrato, nella città metropolitana di Cagliari, dove la rassegna di musica popolare propone domani sera (sabato 3 luglio) “Amàius”, un collaudato progetto che vede in scena Elena Ledda, grande protagonista del canto della Sardegna, affiancata dalla voce di Simonetta Soro, dalle mandole di Mauro Palmas, con Marcello Peghin alla chitarra e Silvano Lobina al basso. Un lavoro di grande intensità dove l’antico e il nuovo si fondono in continuazione, un viaggio poetico nel quale Elena Ledda offre allo spettatore, con la forza espressiva della sua voce, versatile e potente, storie struggenti ed evocative che raccontano l’amore dell’artista per la sua terra.
Scritto in lingua sarda da Maria Gabriela Ledda, “Amàius” prosegue il lavoro di riproposizione di temi universali – la nascita, la crescita, il lavoro, la sacralità – fortemente legati alla tradizione, sviluppandoli nella dimensione della nostra contemporaneità. Storie di vita quotidiana, sogni e desideri di uomini e donne della nostra realtà, raccontate con il canto da Elena Ledda e Simonetta Soro; canti accompagnati da musiche originali influenzate da atmosfere jazz e mediterranee, alternate a cadenze ora malinconiche, ora amare, ora dolci e vitali, esaltate da preziosi arrangiamenti.

Seconda giornata, domani (martedì 22) a Portoscuso per Mare e Miniere, la rassegna e i seminari di musica, teatro e danza di matrice popolare – quest’anno alla quattordicesima edizione – in programma fino a domenica prossima (27 giugno) per l’organizzazione dell’associazione culturale Elenaledda Vox e la direzione artistica del compositore e polistrumentista Mauro Palmas.
La mattina – dalle 10.00 alle 13.00 – e nel pomeriggio – dalle 16.00 alle 19.00 – negli spazi dell’antica tonnara di Su Pranu proseguono le attività didattiche con le lezioni tenute da Luigi Lai (suo il corso di launeddas), Marcello Peghin (chitarra), Elena Ledda e Simonetta Soro (canto popolare), Andrea Piccioni (tamburo a cornice), Cuncordu de Orosei (canto a tenore), Alessandro Foresti (canto corale), Gigi Biolcati (body percussion), Giulia Cavicchioni (laboratorio musicale per bambini e adulti), Mauro Palmas (mandola), Mario Incudine e Silvano Lobina (musica d’insieme). Un corpo docente che annovera musicisti di primo piano nel campo della musica di matrice popolare.
In serata, sempre all’antica tonnara, il cartellone dei concerti propone alle 21.30 “A Cuncordia”, un evento speciale dedicato alla memoria di Giovanni Ardu, scomparso un anno fa a luglio: uno dei quattro cantori di Su Cuncordu ‘e su Rosariu, il coro della Confraternita del Rosario del paese di Santu Lussurgiu (in provincia di Oristano), formazione tra le più rappresentative del tipico canto “a cuncordu” che accompagna i riti liturgici in Sardegna, in particolare della Settimana Santa.
Tra musica, immagini, ricordi e testimonianze, la serata vedrà la partecipazione degli etnomusicologi Ignazio Macchiarella e Marco Lutzu, dell’esperto di musica e tradizioni della Sardegna Ottavio Nieddu, del regista Gianfranco Cabiddu e di Luigi Lai, Mauro Palmas, Elena Ledda e dello stesso Cuncordu ‘e su Rosariu, cioè alcuni dei musicisti del cast di “Sonos ‘e memoria”, il celebre cine-concerto ideato e diretto da Gianfranco Cabiddu che ha debuttato nel 1995 per contare poi decine di repliche negli anni successivi: un film di montaggio con immagini di repertorio della Sardegna tratte da vecchi documentari dell’Istituto Luce, e musicato dal vivo da un assortito e originale gruppo di musicisti di estrazioni e ambiti stilistici differenti che comprende Paolo Fresu (tromba e flicorno) alla direzione musicale, Antonello Salis (fisarmonica), Carlo Cabiddu (violoncello), Furio Di Castri (contrabbasso), Federico Sanesi (percussioni), oltre, appunto a Luigi Lai (launeddas), Elena Ledda (voce), su Cuncordu ‘e su Rosariu di Santu Lussurgiu e Mauro Palmas (mandola).

 

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Tutti esauriti i posti disponibili previsti dal piano di sicurezza anti Covid-19 per la presentazione della seconda edizione in italiano e in inglese della guida del Cammino Minerario di Santa Barbara.

Il Santuario ed il Monastero della Beata Vergine del Buon Cammino e la spettacolare visione notturna della città di Iglesias e della Valle del Cixerri, hanno fatto da cornice ad una serata carica di suggestioni, durante la quale sono stati consegnati i Testimonium e le Torri a 14 pellegrini provenienti da diverse regioni che hanno percorso il Cammino Minerario di Santa Barbara.

Nell’occasione è stato presentato il prototipo di mascherina ecosostenibile donato al Cammino Minerario di Santa Barbara da un gruppo di volontarie denominato “protezione a chilometro zero” e personalizzato con il ricamo della Torre dalla Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara.

L’evento è stato concluso con un magico concerto di Elena Ledda “Amaiuscon Mauro Palmas, Simonetta Soro, Silvano Lobina e Marcello Peghin che ha diffuso gioia e armonia sul Colle del Buon Cammino.

La magia di un concerto di Enzo Favata Marcello Peghin registrato all’interno della incantevole Grotta di Nettuno di Alghero per celebrare a Los Angeles la musica nella giornata internazionale ad essa dedicata. Un evento eccezionale che sarà anche un’anteprima dell’edizione 2020 del festival Musica sulle Bocche, che nonostante le limitazioni imposte dal Coronavirus si terrà anche quest’anno. Alla Festa della Musica organizzata nella metropoli californiana ci sarà un pezzo di Sardegna: domenica 21 giugno i due jazzisti isolani parteciperanno infatti “digitalmente” al grande appuntamento con un concerto registrato nella famosa grotta sotto il promontorio di Capo Caccia. La tournée annullata negli Usa di Favata e Peghin si è trasformata così in un evento on line a partire dalle 9.00 (ora italiana) sul canale Youtube dell’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles, con un concerto registrato in una location straordinaria che dopo tantissimi anni è stata riaperta alla musica grazie alla partnership tra la Fondazione Meta di Alghero, Alghero Turismo, la Linea Grotte di Nettuno e il festival Musica sulle Bocche.

L’esibizione di Enzo Favata (al sax soprano, clarinetto basso ed elettronica dal vivo) e Marcello Peghin alla chitarra elettrica si è tenuta nella spiaggetta del laghetto della Sala dell’Organo, rigorosamente alla sola presenza della troupe e di pochi fortunati spettatori, chiaramente in totale sicurezza. Per valorizzare maggiormente lo scenario, la ripresa è stata realizzata con camere di alta qualità e droni per gli esterni, mentre il concerto è stato registrato con audio multritrack.

Il concerto verrà trasmesso il 21 giugno durante il Make Music Day a Los Angeles al quale Enzo Favata avrebbe dovuto partecipare, ma che quest’anno si terrà solo in versione digitale, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura della metropoli californiana.

«La realizzazione di questo progetto che vedrà coinvolte tante altre nazioni è sicuramente un originale mezzo di promozione del ‘made in Sardinia’ e permetterà alla nostra regione e ai territori di interesse turistico di essere presenti in un network di alto profilo nell’era 4.0 della fruizione digitale dei contenuti multimediali – spiega Enzo Favata –. Non a caso, l’associazione Jana Project da tempo sta realizzando un progetto internazionale di promozione dei territori in cui si tengono i nostri concerti, in collaborazione con la rete diplomatica italiana e gli Istituti di Cultura

Con questo progetto inizia anche la collaborazione tra la Fondazione Meta di Alghero e il festival Musica sulle Bocche. Entro breve verrà presentato il programma che quest’anno, tenendo la sua centralità a Castelsardo, avrà un carattere maggiormente itinerante nel nord Sardegna, interagendo con le comunità: dallo stretto delle Bocche di Bonifacio sino ad Alghero con eventi più ridotti come pubblico, ma con l’introduzione della fruizione web e streaming che ne amplierà il pubblico internazionale.

Il focus del festival Musica sulle Bocche è sempre stato quello di creare una sinergia tra la musica dal vivo e il paesaggio: sono famose le albe e i tramonti che in vent’anni hanno fatto conoscere i luoghi del festival. Il concerto all’interno della Grotta di Nettuno segue questa tradizione, portando l’isola all’attenzione di uno degli appuntamenti più interessanti organizzati per celebrare in tutto il mondo il 21 giugno la Festa della Musica.

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Gran finale della XII edizione di culturefestival, il festival internazionale di jazz organizzato dall’associazione Sardinia Pro Arte fondata e diretta dal musicista Simone Pittau, con la Presidenza onoraria del Premio Oscar Ennio Morricone.

Il grande chitarrista e compositore statunitense Pat Metheny domani non sarà solo sul palco: insieme a lui, infatti, i 60 artisti dell’Orchestra da Camera della Sardegna, sotto la direzione di Simone Pittau.

Questa la scaletta prevista per il gran finale di festival: Our final hourRain riverAlways and foreverPrecious jewelMap of the world/the moon is a harsh mi stressLast train homeFarmer’s trustThe callingTell her you saw meInterval waltzLove may take a whileSong for BilbaoLiving is easy with eyes closed/make peaceFirst song.

Insegnante fin da giovanissimo all’Università di Miami e alla Boston’s Berklee College of Music, Patrick Bruce Metheny, per tutti Pat Metheny, dall’esordio nella musica col suo primo album nel ’75 ad oggi ha collezionato un crescendo di consensi da parte della critica e del pubblico che lo hanno portato a essere definito una delle icone indiscusse del jazz e del free jazz mondiale. La sua produzione non si limita ai lavori da solista: vanta numerosi duetti e altre partecipazioni, oltre alla paternità del Pat Metheny Group di cui è fondatore e leader. Complessivamente ha collezionato 3 dischi d’oro e 20 Grammy Award.

Insieme a lui, domani sera sul palco di Mogoro si esibiranno gli elementi dell’ensemble fondato da Simone Pittau, ovvero l’Orchestra da Camera della Sardegna (OCS), un progetto nato nel 2004 col duplice intento di valorizzare gli studenti dei Conservatori e delle Scuole Europee di Musica e di riunire i musicisti sardi che esercitano con grande successo l’arte della musica in Italia e all’Estero. Il suo repertorio musicale spazia dal ‘600 all’800, oltre che esplorare altri generi quali il jazz, la musica popolare e da film, e ha la caratteristica di esibirsi nei luoghi più rappresentativi della cultura sarda, come chiese, ville, case patronali, siti archeologici e musei: non è un caso se l’OCS ha sede al Castello medievale Eleonora d’Arborea a Sanluri. L’intensa attività concertistica vanta la collaborazione di numerose personalità illustri del panorama internazionale come il Premio Oscar Luis Bacalov, Romeo Scaccia, Daniele Di Bonaventura, Andrea Morricone, Anna Tifu, Paolo Fresu, Andrew McNeill, Gilda Buttà, Marcello Peghin, Lutsia Ibragimova, Alexander Zemtsov, Eldar Nebolsin, Anton Barakhovsky, l’Amphion String Quartet, il Concilium Musicum de Galicia, l’Academy of St. Matthew’s, l’Orchestra Accademia della Sardegna e i musicisti della London Symphony Orchestra Andrew Marriner, Roman Simovic, Rinat Ibragimov, Thomas Martin, Colin Paris, Tim Hugh, Rebecca Gulliver, Jonathan Lipton, Neil Percy e Rachel Leach.

Merito delle intuizioni e della dedizione del violinista e direttore d’orchestra Simone Pittau che, formatosi al Conservatorio di Cagliari, ha poi collaborato con le più grandi istituzioni internazionali, a partire dal debutto con la London Symphony Orchestra nel 2001, su invito del grande Maestro sir Colin Davis, alla assidua collaborazione come violinista con il Premio Oscar Ennio Morricone.

Sin dagli studi in Conservatorio, ha svolto un’intensa attività concertistica come violinista in formazioni da camera, sinfoniche, operistiche, esplorando oltre alla classica diversi generi musicali, in tutta l’Europa, in Corea, Cina, Giappone, Cile, Brasile e Messico collaborando con musicisti quali Roger Waters, Dulce Pontes, Gianni Ferrio, Luis Bacalov, Riz Ortolani, Franco Piersanti, Nicola Piovani, Markus Stockhausen, Daniele Di Bonaventura, Enrico Rava, Danilo Rea, Maurizio Giammarco, Franco D’Andrea e con i musicisti del panorama pop Claudio Baglioni, Gino Paoli, Noah, Renato Zero, Celentano, Ron, Fiorella Mannoia, Cesare Cremonini, Alexia, Gianni Morandi, Lucio Dalla, Andrea Bocelli, Mario Biondi e Pino Daniele.

Si chiude così la XII edizione di culturefestival, la rassegna di jazz internazionale partita il 31 agosto da Sanluri e passata anche per Sardara attraverso un cartellone che ha contemplato alcune delle più influenti star del jazz, del soul e del funky di tutto il mondo.

La rassegna viene realizzata con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, il comune di Sanluri, il comune di Mogoro, la Fondazione di Sardegna, dagli sponsor “Sardegna Termale Hotel”, “Gruppo Acentro”, “Bresca Dorada”, “Comochi” ed altri.

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La chiesetta campestre di Nostra Signora di Valverde, a pochi chilometri dalla città, offre il suggestivo scenario al concerto con cui, domani sera (domenica 25 agosto), il Seminario e il Festival Nuoro Jazz girano la boa della trentunesima edizione, in pieno svolgimento nel capoluogo barbaricino da martedì scorso fino a venerdì prossimo (30 agosto). Protagonisti tre volti noti della scena jazzistica sarda, il chitarrista Marcello Peghin, il trombettista Giovanni Sanna Passino ed il sassofonista e clarinettista Paolo Carta Mantiglia, con un repertorio che comprende brani della colonna sonora del film di Cesare Furesi “Chi salverà le rose” (con Carlo Delle Piane – scomparso oggi, all’età di 83 anni, n.d.r. – e Lando Buzzanca) da cui è nato il loro sodalizio tre anni fa. Musiche di cui è compositore Marcello Peghin, che sono valse una candidatura ai Globi d’Oro assegnati dalla stampa estera in Italia per la Miglior Musica da film nel 2017 ed il premio per la migliore colonna sonora originale al Santa Marinella Film Festival nel 2018. Oltre a una rilettura delle musiche originali scritte per “Chi salverà le rose”, il programma del concerto prevede alcuni brani tratti dal precedente lavoro discografico di Marcello Peghin e Giovanni Sanna Passino, “Oltre il confine”, dedicato alla letteratura degli scrittori americani “di confine“.

Con il concerto di domani sera (domenica 25), il Seminario Nuoro Jazz chiude la prima settimana della sua edizione numero trentuno e si affaccia alle giornate conclusive che culmineranno venerdì 30 con il concerto-saggio finale in programma nel centro storico di Posada, il borgo sulla costa nord-orientale. Giornate intense che si aprono lunedì (26 agosto) con una serie di importanti appuntamenti: mentre allo Spazio Giovani #1, in via Calamida, si completa il corso per fonici della sound engineer Marti Jane Robertson, alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi”, in via Mughina, comincia – per andare avanti fino a giovedì – la masterclass internazionale del trombettista statunitense Tom Harrell con il suo quartetto (il pianista Danny Grissett, il contrabbassista Ugonna Okegwo ed il batterista Adam Cruz). Lunedì – alle 11.00, all’Auditorium “Giovanni Lilliu” del Museo Etnografico – si tiene anche la masterclass sulla musica tradizionale: protagonisti il bandoneon, lo strumento simbolo del tango, e uno dei suoi più apprezzati interpreti, il marchigiano Daniele di Bonaventura, atteso poi in concerto in serata, alle 21.00, all’Ex Artiglieria insieme al percussionista Alfredo Laviano, sotto l’insegna del duo Transumanza.

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Tornano le sonorità jazz da tutto il mondo a incantare i palcoscenici di Cagliari, del Medio Campidano e della Marmilla: dal 30 agosto al 24 novembre va in scena la XII edizione del culturefestival, la manifestazione organizzata dall’associazione Sardinia Pro Arte fondata e diretta dal musicista Simone Pittau, con la Presidenza onoraria del Premio Oscar Ennio Morricone. La rassegna viene realizzata con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, assessorati della Pubblica Istruzione e del Turismo, del comune di Sanluri, del comune di Mogoro e della Fondazione di Sardegna.

Musica e musiche, Sardegna e Sardegne: nulla è mai statico né uguale a se stesso, e così anche questa edizione si caratterizza per la commistione tra il jazz, elaborato da alcuni fra i più autorevoli artisti internazionali, e altri generi come soul, funky, fusion, r&b e classica in un groviglio di sonorità che stupiscono, divertono e infine conquistano il pubblico di tutte le età. Location d’eccezione del culturefestival 2019 sono il Castello medievale di Sanluri, dove il festival ha la residenza, Sardara con le sue antiche terme, Mogoro, emblema dell’artigianato artistico locale, e Cagliari, capoluogo sardo e da sempre luogo prediletto dei più vivaci scambi culturali ed artistici.

Il cartellone di questa edizione annovera alcune fra le star più influenti del panorama musicale mondiale: la Spyro Gyra Band, al Teatro Comunale di Mogoro; il chitarrista statunitense Mike Stern, in concerto sempre al Teatro Comunale di Mogoro; Patrick Bruce Metheny, per tutti Pat Metheny, chitarrista e compositore statunitense che nella sua fervida carriera – da solista, in duo o col Pat Metheny Group – ha collezionato 3 dischi d’oro e 20 Grammy Award.

Altri nomi di spicco del panorama artistico internazionale sui palcoscenici del culturefestival sono il vibrafonista milanese Andrea Dulbecco, la cantante italo-costaricense Ilaria Pilar Patassini, l’artista Filomena Campus ed il chitarrista Giorgio Serci, sardi ma residenti a Londra, l’algherese Marcello Peghin con le sue chitarre, il violoncellista Salvatore Majore, la band di Giacomo Deiana, ed il giornalista Rai inviato nel Regno Unito Marco Varvello. Presente anche, come sempre, l’Orchestra da Camera della Sardegna, un ensemble fondato da Simone Pittau nel 2004 col duplice intento di valorizzare gli studenti dei Conservatori e delle Scuole Europee di Musica e di riunire i musicisti sardi che esercitano con grande successo l’arte della musica in Italia e all’estero.

Ampio spazio sarà riservato agli incontri con le scolaresche, le mattine, affinché il culturefestival possa costituire importante mezzo per ispirare e arricchire i giovani di conoscenza e di sensibilità all’ascolto.

Contribuiscono alla realizzazione del festival numerosi sponsor d’eccezione, come il Sardegna Termale Hotel, Gruppo Acentro, Bresca Dorada e Comochi.

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Dopo il grande successo dei Seminari di Canto, Musica e Danza Popolare, Mare e Miniere 2019 riprende la sua programmazione musicale a Portixeddu – Fluminimaggiore, venerdì 26 luglio, con “Làntias” di Elena Ledda, recital che ruota intorno ai brani del suo recente album omonimo e che la vedrà affiancata sul palco da Mauro Palmas (mandola e mandoloncello), Simonetta Soro (voce), Marcello Peghin (chitarra), Silvano Lobina (basso) e Andrea Ruggeri (batteria). Frutto di preziose sinergie e collaborazioni, il disco sintetizza il percorso artistico compiuto dalla cantante sarda negli ultimi anni e raccoglie dodici brani ispirati dalle complesse vicende umane che caratterizzano la società alle soglie del terzo millennio. Storie forti in contesti attuali, che vanno dalle stragi di innocenti in ogni parte del mondo in “Ses andau” e “De arrùbiu”, alle tragedie dei migranti nei nostri mari e nelle infuocate sabbie del deserto in “Cantu Luxis” e “Arenas”; alla violenza che esplode nelle relazioni tra uomo e donna in “Bèni”. Tematiche che non possono non toccare le corde di un’artista, che sente l’esigenza di fare del proprio lavoro uno strumento di comunicazione attraverso il quale cercare di trasmettere emozioni, dare occasione di riflessione e, per quanto possibile, indicare piccoli lumi (“Làntias”) di speranza. Ma “Làntias” non tralascia i suoni e i colori della festa religiosa popolare, dove si rivivono sogni e passioni con Nora; il richiamo alla semplicità e alla saggezza dell’antica civiltà contadina, l’evocazione di padri che fungano da guide e maestri per una più sana esistenza con Làntias e Torrandi; il gioco tra senso e nonsense in una trascinante filastrocca sulla consapevolezza dell’uomo in relazione al suo passaggio sulla terra con “Ca sa terra est tunda”. Un’antologia poetica racchiusa in nove pezzi emblematici, scritti in sardo da Maria Gabriela Ledda (con la partecipazione di Enzo Avitabile per De arrùbiu) e tradotti in musica da Mauro Palmas, Silvano Lobina e Marcello Peghin, che hanno accompagnato Elena Ledda nel suo intenso cammino e nella sua evoluzione artistica, sul palco come in sala d’incisione. Impreziosiscono e completano idealmente l’itinerario tra le emozioni tre splendide canzoni d’amore: “Serenada”, del musicista galiziano Antonio Placer; la “Ninna nanna in re” di Bianca D’Aponte, omaggio alla talentuosissima cantautrice aversana scomparsa all’età di 22 anni e un celebre canto popolare andino, “Ojos Azules”. Accanto ai brani di “Làntias”, durante il concerto, non mancheranno i classici del repertorio di Elena Ledda, esaltati nel loro fascino da nuovi e raffinati arrangiamenti.

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È entrata nel vivo l’estate di concerti e spettacoli a Sant’Antioco con il grande successo che sta riscuotendo la prima edizione del Sulky Jazz Festival. Ma cresce già l’attesa per il primo dei grandi eventi dell’edizione 2019 dell’Arena Fenicia Festival. Si parte sabato 13 luglio con la prima nazionale di Palma de Sols di Mauro Palmas. L’artista si esibirà (ore 21.00) insieme a Simonetta Soro (voce), alle cornamuse di Fabio Rinaudo, le percussioni e la batteria di Andrea Ruggeri, il basso di Silvano Lobina, il clarinetto e il sax di Marco Argiolas, gli Archaea Strings con Mauro Fabbrucci, Damiano Puliti, Riccardo Capanni e Marcello Puliti, le chitarre di Marcello Peghin, l’organo ed il pianoforte di Alessandro Foresti e, ancora, altri ospiti a sorpresa.

Ma il ricchissimo cartellone di musica proseguirà venerdì 19 luglio con il concerto di Vinicio Capossela, sempre alle ore 21.00, che presenterà al pubblico l’ultima sua raccolta di brani inediti: “Ballate per uomini e bestie”. Sempre Vinicio Capossela, il giorno prima (18 luglio, ore 21.00) sarà al MAB, Museo Archeologico Ferruccio Barreca (ingresso libero e gratuito), per una “chiacchierata” in compagnia del saggista Goffredo Fofi e del giornalista antiochense Stefano Salis. Gli spettacoli dell’Arena Fenicia festival proseguiranno il 28 luglio con il grande concerto di Carl Brave (ore 21.00). Il 12 agosto la musica di Fabrizio de Andrè risuonerà all’Arena Fenicia grazie allo spettacolo ‘La Buona Novella’ di Antonella Ruggiero (ore 21.00) che salirà sul palco con la Polifonica Santa Cecilia e Laborintus gruppo vocale, mentre la chiusura dell’edizione 2019 dell’Arena Fenicia sarà in mano ai Negrita il 17 agosto (ore 21.00) per celebrare nel migliore dei modi i loro 25 anni di rock.