20 April, 2024
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Ora è ufficiale: Travis Diener ritorna a giocare a Cremona, con il cugino Drake e sotto la guida tecnica di Meo Sacchetti. Tre ex Dinamo in terra lombarda nel prossimo campionato di A1, dopo il ripescaggio della Vanoli.

Meo Sacchetti, come si ricorderà, rivelò il tentativo di convincere Travis Diener a tornare sui parquet, in occasione della presentazione della sua autobiografia, a San Giovanni Suergiu, quando non era ancora stato ufficializzato il ripescaggio della Vanoli Cremona in A1.

Travis Diener, classe 1982, lascia l’incarico dirigenziale alla Marquette University, può giocare da italiano grazie alla partecipazione a Eurobasket 2013 con la maglia della Nazionale e i minuti disputati saranno conteggiati per il premio italiani (a differenza dei passaportati sanati).

La Vanoli segue con interesse Matt Howard, 28enne ala forte (2.03 m, 104 kg) che nelle ultime 3 stagioni ha giocato in Pro A francese a Strasburgo; su Howard c’era anche l’interessamento di Capo d’Orlando, ma l’operazione ha costi ritenuti troppo elevati. Svanita l’opzione Brandon Ashley che firmerà un two-way contract con i Dallas Mavericks.

Meo Sacchetti.

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La Vanoli Cremona, la nuova squadra di Meo Sacchetti, il coach del “triplete” della Dinamo è pronta a festeggiare il ritorno in A1 al posto della Juve Caserta, esclusa dal Consiglio Federale del 14 luglio. La Vanoli sarebbe la terza squadra ripescata nelle ultime 4 stagioni (Capo d’Orlando perdente della finale di A2 nel 2014 per Siena, Caserta retrocessa nel 2015 per la Virtus Roma).

La retrocessione sul campo costerà comunque cara al club lombardo, che dovrà versare 125mila euro per riottenere l’ammissione alla Lega Basket, ed ha perso i 128.500 dei due premi italiani (terzo posto in quello generale e primo per gli Under 25) maturati nel 2016-17, oltre alla rescissione automatica al 30 giugno di tutti i contratti pluriennali in essere – da Paul Biligha, accordatosi con Venezia a Fabio Mian e Raphael Gaspardo che sono diretti a Pistoia. Al momento Cremona ha 4 contratti firmati – Michele Ruzzier, Drake Diener, Marco Portannese e Giampaolo Ricci – più l’accordo sulla parola con Giulio Gazzotti. L’idea sarebbe quella di cercare un’altra combo-guard per fare uscire Drake Diener dalla panchina, al di là dell’ipotesi non esclusa di riattivare Travis Diener, e cercare un italiano da quintetto, sebbene sembri alquanto difficile l’ipotesi di convincere Raphael Gaspardo a restare.

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Brian Sacchetti giocherà a Brescia con la maglia della Germani Basket il prossimo campionato di A1. Conclusa la sua lunga e fortunata esperienza alla Dinamo (7 stagioni consecutive), che lo ha visto protagonista due anni fa dello storico “Triplete” e la stagione precedente della conquista della Coppa Italia, il 31enne di Moncalieri ha sottoscritto un accordo biennale e sarà il cambio di David Moss e Marcus Landry nel reparto ali. Ora Brescia dovrà scegliere il playmaker italiano per la panchina: per Lorenzo D’Ercole, nelle ultime due stagioni alla Dinamo Banco di Sardegna, spuntano sirene da Cremona in A2 (squadra che sarà allenata nelle prossime tre stagioni dal padre di Brian Meo Sacchetti, coach del “Triplete” della Dinamo), ma con 8 giocatori sotto contratto, contando Michele Vitali (Riccardo Sbezzi) per cui manca solo l’annuncio ufficiale il club lombardo, prenderà tempo per valutare la situazione.

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Il nome di Meo Sacchetti, grande giocatore ed altrettanto grande coach di basket, resterà eternamente legato a quello della Dinamo, alla cui guida è stato protagonista della storica conquista del “triplete” (Campionato, Coppa Italia e Supercoppa) nel 2015 e, a fine carriera, si trasferirà definitivamente in Sardegna, nelle campagne alla periferia di Alghero, dove ha acquistato una casa con un ampio terreno, nel quale fa l’agricoltore, la sua grande passione, e produce olio di qualità, con le olive prodotte da ben 70 piante. Ieri sera, il coach di Altamura è stato protagonista di una splendida serata di sport e cultura, organizzata dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Elvira Usai, nell’ambito della kermesse letteraria “Io Leggo” del comune di San Giovanni Suergiu, per la presentazione del libro “Il mio basket è di chi lo gioca”, autobiografia scritta con la collaborazione del giornalista dell’Unione Sarda Nando Mura. Quella di San Giovanni Suergiu è l’unica tappa di presentazione del libro nel Sulcis Iglesiente.

Meo Sacchetti da qualche giorno è il nuovo coach di Cremona, società ambiziosa che, dopo un’amara retrocessione in A2, che lo ha contrattualizzato per 3 anni per tentare l’immediato ritorno in A1, magari già da quest’anno, visto che ha presentato domanda di ripescaggio. Nella stagione appena conclusa, Meo Sacchetti ha guidato l’Enel Brindisi, classificandosi al 9° posto e restando così fuori dai play-off per soli 2 punti.

A San Giovanni Suergiu, sul piazzale antistante la sala consiliare (dove era stato previsto lo svolgimento e lasciata perché si è rivelata quasi una fornace per la temperatura vicina ai 40°), Meo Sacchetti ha ripercorso la sua vita fin da bambino che non ha praticamente conosciuto il padre e la sua doppia carriera di giocatore prima e di coach poi, con Nando Mura, Elvira Usai, Marco Zusa e tanti dei presenti che hanno avuto modo di porre domande e fare riflessioni. «La sua vita è uno straordinario romanzo – ha sottolineato Nando Mura – e non è escluso che un giorno possa essere raccontata in un film».

Meo Sacchetti ha parlato tanto della sua esperienza con la Dinamo, ma anche delle gioie vissute da giocatore, dei grandi del basket («il mio preferito era Larry Bird fino a quando non l’ho conosciuto – ha detto – perché non era certamente un campione di simpatia, ma il più grande di tutti è stato sicuramente Michael Jordan, contro il quale ho avuto l’onore di giocare, rendendomi conto di persona della sua grandezza»), del figlio Brian, contro il quale ha pure giocato e con il quale ha avuto un rapporto particolare alla Dinamo. Stima particolare per Drake Diener, che ha voluto nuovamente con sé in questa nuova esperienza a Cremona, dopo i quattro anni vissuti a Sassari, e con il cugino Travis, che potrebbe tornare a giocare ricostituendo una coppia fenomenale (quando ne parla, gli brillano gli occhi)… Ma anche di David Logan, un fuoriclasse che a Sassari ha visto sorridere solo due volte, l’ultima il giorno dello scudetto, al termine di gara7, a Reggio Emilia…

Meo Sacchetti ha dimostrato anche una grande sensibilità verso i tanti giovanissimi presenti, che ha spronato a non arrendersi mai di fronte alle difficoltà, perché anche lui, quando ha iniziato a giocare a basket, ha incontrato ostacoli e giudizi poco incoraggianti per una sua affermazione ad alti livelli e, con la passione ed il sacrificio, è arrivato fino ai grandi traguardi con la Nazionale, tra i quali il titolo europeo 1983 e la medaglia d’argento alle Olimpiadi del 1980 a Mosca, anche se – lo ha rimarcato, non ha mai vinto lo scudetto da giocatore, impresa poi raggiunta da coach in panchina. Ed ha aggiunto che non bisogna necessariamente essere dei giganti per giocare bene a basket anche ad alti livelli, anche un atleta di 1 metro e 70 centimetri può diventare un grande giocatore ma per riuscirvi, ovviamente, deve essere più forte e determinato, lavora di più ogni giorno. «Erroneamente – ha sottolineato Meo Sacchettiquando sulla scena comparve un play-maker come Magic Johnson di 206 centimetri, un po’ tutti si sono convinti che per diventare un grande play-maker fosse necessario essere alti come lui, ma era sbagliato, perché Magic Johnson era tanto bravi che avrebbe potuto ricoprire tutti i ruoli e poi sui campi vedi fenomeni fisicamente molto ma molto diversi da lui».

Vediamo ora le interviste realizzate ieri sera, a San Giovanni Suergiu, con Meo Sacchetti e Nando Mura.

          

 

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Martedì 27, alle ore 18.30, la sala consiliare di San Giovanni Suergiu ospiterà l’ex coach della Dinamo Banco di Sardegna Meo Sacchetti, protagonista della storica conquista del “triplete” (Campionato, Coppa Italia e Supercoppa), per una serata di sport e cultura. L’iniziativa, organizzata dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Elvira Usai, rientra nella kermesse letteraria “Io Leggo” del comune di San Giovanni Suergiu, con la presentazione del libro “Il mio basket è di chi lo gioca”, autobiografia scritta con la collaborazione del giornalista dell’Unione Sarda Nando Mura. Quella di San Giovanni Suergiu è l’unica tappa di presentazione del libro nel Sulcis Iglesiente.

Meo Sacchetti da qualche giorno è il nuovo coach di Cremona, società ambiziosa che dopo un’amara retrocessione in A2, si è legata per 3 anni al coach di Altamura per tentare l’immediato ritorno in A1. Nella stagione appena conclusa, Meo Sacchetti ha guidato l’Enel Brindisi, classificandosi al 9° posto e restando così fuori dai play-off per 2 punti.

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“Tra la memoria e l’oblio” è il tema della nona edizione del Festival Leggendo Metropolitano di Cagliari. Dall’8 all’11 giugno appuntamento con quattro giorni di incontri e dibattiti, lezioni magistrali, laboratori, mostre e concerti. Oltre 50 eventi e 70 personalità del mondo scientifico e culturale, invitate dal direttore artistico Saverio Gaeta nei bellissimi scenari dei Giardini Pubblici e del Teatro Civico di Castello, si confronteranno sulla facoltà alla base della conoscenza: la memoria. Uno strumento a volte fallace, inaffidabile, come lo sono i ricordi, reminiscenze ricreate nel tempo dal nostro cervello, fino a diventare stereotipi, forme collaudate di esperienza. Di quale e di quanta memoria c’è dunque bisogno? A osservarne gli abusi in campo privato e pubblico, online e offline, sembra lecito domandarsi se l’oblio non sia meglio del ricordo. A partire da queste riflessioni, Leggendo Metropolitano 2017 affronta, in un programma denso e interdisciplinare, le grandi questioni poste dalla ricerca storica e scientifica, dalla letteratura e dal giornalismo, dalla rivoluzione digitale, dalla pedagogia e dall’economia.

A venticinque anni dalle stragi di Capaci e di via d’Amelio, a Leggendo Metropolitano si parlerà di mafia con due grandi ospiti: Pietro Grasso, presidente del Senato ed ex procuratore nazionale Antimafia, e Lirio Abbate, giornalista d’inchiesta de “L’Espresso”, tra i cento eroi dell’informazione secondo Repoters sans Frontières.

Grandi scrittori si confronteranno sul rapporto tra memoria, letteratura e vita: il premio Strega Edoardo Albinati, il tedesco Emanuel Bergmann (al suo acclamato esordio), Carmine Abate, Gianni Biondillo, e lo spagnolo Sergio del Molino.

Storia e false memorie sono al centro del festival, con l’esperto di storytelling Christian Salmon, Marco Belpoliti che ricorda Primo Levi in occasione dei trent’anni dalla morte, Franco Lo Piparo con un intenso intervento sul pensiero di Antonio Gramsci, ed Elena Loewenthal che interviene in maniera controcorrente sulla Giornata della Memoria.

Anche la scienza e la tecnologia sono protagoniste a Leggendo Metropolitano 2017: sui meccanismi del cervello, su memoria e digitale interverranno tra gli altri la neuroscienziata Premio Leibniz Hannah Monyer e Derrick de Kerckhove, erede intellettuale di Marshall McLuhan.

Tra gli eventi collaterali spicca il laboratorio Biblioteca Vivente: buona prassi del Consiglio d’Europa per ridurre i pregiudizi e favorire il dialogo.

Al Festival partecipano inoltre Bernard Guetta, Bernardo Valli, Maurizio Bettini, Leopoldo Freyrie, Franco Lorenzoni, Edoardo Zanchini, Amir Issaa, Maurizio Ferraris, Wlodek Goldkorn, Laurence Tubiana, Meo Sacchetti, Alberto Oliverio, Serena Danna, Caterina Soffici, Christine Eichel, Costanza Papagno, Marco Aime e molti altri ospiti illustri.

Durante il festival, nel Teatro Civico di Castello, sono allestiti grandi pannelli di legno sui quali lo street artist Manu Invisible realizzerà, per il collettivo Nino dove sei?, un’opera ispirata ad Antonio Gramsci, Movimento.

Un festival ecosostenibile: allo scopo di limitare il proprio impatto ambientale, Leggendo Metropolitano si avvale della consulenza di AzzeroCO2 per la gestione efficiente delle risorse energetiche: il festival utilizza quest’anno solo energia verde, carta riciclata e macchine a trazione ibrida, e offre al pubblico, durante tutti gli incontri, acqua della rete idrica comunale. Per recuperare le inevitabili emissioni di CO2 Leggendo Metropolitano partecipa al progetto di riforestazione in Basilicata di AzzeroCO2.

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Alle 20.45 la Dinamo banco di Sardegna inizia a Trento, contro la Dolomiti Energia di Maurizio Buscaglia, la nuova avventura nei play-off scudetto, per il settimo anno consecutivo.

I biancoblu di Federico Pasquini affrontano la squadra trentina nei quarti di finale proprio come due anni fa, quanto sotto la guida di Meo Sacchetti trasformarono quell’esperienza nell’inizio di una straordinaria cavalcata verso il primo scudetto della storia sassarese, al quale aggiunsero la conquista di Coppa Italia e Supercoppa per un triplete da favola.

L’approccio alla prima sfida di stasera al PalaTrento sarà fondamentale, perché l’aver perso l’ultima partita della “regular season” a Caserta e, conseguentemente, il quarto posto, pone la Dinamo nella condizione obbligata di vincere almeno una partita in trasferta, preferibilmente quella odierna o quella di domenica sera, per poter poi decidere la qualificazione alle semifinali con due vittorie al PalaSerradimigni.

Federico Pasquini ritrova Trevor Lacey, ormai recuperato al 100% dopo l’infortunio che lo ha costretto a saltare la parte finale della “regular season” ed ha quindi tutti i giocatori a disposizione.

Questa sera inizia un campionato nuovo, come ha spiegato coach Federico Pasquini nell’incontro con i giornalisti di mercoledì, alla vigilia della partenza per il Trentino: quanto fatto finora si resetta e inizia un campionato a sé stante, fatto di sfide, rivalità, emozioni, vibrazioni uniche e intense.

«Inizia la parte più bella della stagione, quella per cui si lavora dieci mesi e non si vede l’ora di partire, con un ritmo incredibile fatto da tantissimi stati d’animo particolari. In questo quadro, fa più strada che riesce a mantenere più lucidità e razionalità e chi ha la capacità di resettare dopo ogni partita, che sia una vittoria o una sconfitta – ha commentato Pasquini in conferenza stampa -. Questa è la storia dei playoff, la storia bellissima dei playoff, per cui penso che alla fine la differenza la farà la capacità di recuperare tra una partita e l’altra e la capacità di intervenire sui dettagli nel poco tempo che si avrà tra una partita e l’altra. Ci arriviamo abbastanza bene, perché a parte l’episodio di Caserta la squadra è reduce da un periodo buono, in cui ha fatto ottimi risultati e soprattutto ha dimostrato di essere una squadra vera, e penso che questo nei playoff permetta di partire sempre in una condizione di vantaggio. Sappiamo chi è Trento, una squadra che nel girone di ritorno ha fatto 12 su 15 non a caso, una squadra che ha un’energia fisica incredibile, con una presenza a rimbalzo offensivo disarmante. È un gruppo che gioca una pallacanestro leggera, fatta di entusiasmo e di tanta fiducia data da questi risultati. Dobbiamo essere bravi – ha concluso Federico Pasquini – a portare la gara sui nostri ritmi e a giocare come abbiamo fatto un mese fa.»

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La Dinamo ha superato l’Enel Brindisi di Meo Sacchetti al fotofinish (79 a 78) ed ha fatto un fondamentale passo avanti verso i play-off scudetto. E’ stato un match equilibrato nei primi due quarti e dai due volti completamente contrastanti negli altri due, con la Dinamo prima avanti 66 a 49 al termine del terzo quarto e poi sotto di un punto a 4 secondi dalla sirena, prima del tiro decisivo di Trevor Lacey.

I ragazzi di Federico Pasquini, trascinati per 30′ da un grande David Bell (20 punti) hanno sprecato il vantaggio conquistato in un terzo quarto stellare, concluso con un break di 31 a 15; l’Enel dell’ex Meo Sacchetti, tornato per la prima volta da avversario a Sassari, contro la squadra che ha condotto alla conquista dello storico triplete, ha reagito alla grande, trascinata da Phil Goss e Nic Moore ed ha rimesso il naso avanti con 2′ da giocare. La Dinamo ha accusato la stanchezza per l’impegno infrasettimanale di Champions League con il Monaco che ha segnato la fine della straordinaria esperienza europea, ma nel finale, punto a punto, quando tutto sembrava perduto, con soli 4’’ sul cronometro, Trevor Lacey ha attraversato il campo, appoggiando al vetro il canestro della vittoria. Al PalaSerradimigni, pieno in ogni ordine di posti, è esplosa la gioia senza freni dei tifosi.

Trevor Lacey è stato l’uomo del match (10 punti, 4/5 da due, 4 rimbalzi e 4 assist) ma va segnalata la partita pazzesca di Gani Lawal, che ha stravinto il duello con l’ex Olimpia Samardo Samuels ed ha chiuso con 15 punti (7/11 da due, 8 rimbalzi e 20 di valutazione). Bene anche Tau Lydeka (8 punti, 4 su 5 da due punti e 7 rimbalzi) e Dusko Savanovic (9 punti e 3 rimbalzi). In evidenza in avvio il capitano Jack Devecchi che, nel giorno del suo trentaduesimo compleanno, ha infilato la prima tripla del match.

Dinamo Sassari 79 – Enel Brindisi 78

Parziali: 20-18; 15-16; 31-13; 13-29.

Progressivi: 20-18; 35-34; 66-49; 79-78.

Dinamo Sassari. Pennacchi, Bell 20, Lacey 10, Devecchi 3, D’Ercole, Sacchetti 5, Lydeka 8, Savanovic 9, Stipcevic 7, Lawal 15, Lighty 2, Ebeling, Monaldi. All. Federico Pasquini.

Enel Brindisi. Scott 12, Carter 12, Goss 17, Fiusco, Cardillo, Moore 29, Donzelli, M’Baye 4, Samuels 1, Joseph 3, Sgobba, Spanghero. All. Meo Sacchetti.

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Meo Sacchetti.

Archiviata la splendida esperienza della Champions League ad un passo dalle Final Four, la Dinamo si rituffa nel campionato contro l’Enel Brindisi allenata dal grande ex Meo Sacchetti, il coach dello storico triplete. A Sassari Meo Sacchetti ha lasciato grandi ricordi e il figlio Brian, oggi protagonista forse ancora più di ieri nella Dinamo che ha raggiunto la finale della Coppa Italia, per la prima volta nella sua storia i quarti di finale di una competizione europea ed è in piena corsa per l’accesso ai play-off scudetto.

La partita odierna, in programma alle 18.15, valida per la decima giornata del girone di ritorno della “regular season”, è fondamentale per la stagione della Dinamo, come sottolineato da coach Federico Pasquini nella conferenza stampa della vigilia: dopo l’eliminazione dalla Champions League, tutte le energie adesso si focalizzano sul campionato, sei partite da affrontare come delle finali per puntare al miglior piazzamento possibile in vista degli ormai imminenti playoff.

La stagione 2016/2017 è iniziata con una grande rivoluzione in casa Enel Brindisi: salutato coach Piero Bucchi dopo i tanti anni sulla panchina pugliese, è arrivato coach Meo Sacchetti che ha voluto al suo fianco Massimo Maffezzoli e il giovane Marco Esposito, già assistant di Bucchi. Sono solo due i giocatori confermati dalla passata stagione: il play Durand Scott e Marco Cardillo. L’inizio di stagione dell’Enel è stato caratterizzato dagli infortuni, le sventure della compagine biancoblu hanno portato in Puglia l’ex Roma e Venezia Phil Goss arrivato per sostituire il playmaker Nick Moore, rientrato poi dal lungo stop. Nello spot di ala grande c’è Amath M’Baye, giocatore pericoloso sia in area che nel perimetro; nel pitturato la società ha chiamato Danny Agbelese, che però recentemente ha lasciato Brindisi, e Robert Carter, che sta disputando un campionato di grande sostanza con 12,5 punti per gara, 6,3 rimbalzi e 1,4 assist. Dalla panchina pronti a dare il loro contributo ci sono Kris Joseph, ala duttile, la guardia ala slovena Blaz Mesicek, Marco Spanghero e il giovane Daniel Donzelli, cremonese classe 1996 approdato a Brindisi dopo l’esperienza con l’Assigeco Casalpusterlengo. Una settimana fa la società di Nando Marino ha riportato in Italia il centro ex Olimpia Milano Samardo Samuels, ritornato nella massima serie dopo le parentesi con il Barcellona e quella in Cina.

«Abbiamo uno spiraglio per riprendere la Dinamo in classifica, ci servono questi 2 punti – ha detto Meo Sacchetti alla vigilia -. Dobbiamo pensare una partita alla volta, match dopo match concentrarci sui nostri prossimi avversari e riversare in trasferta la stessa intensità e lo stesso agonismo che mostriamo in casa.»

«Domani giochiamo contro una squadra che ha grandissimo talento, con giocatori in questo momento al top della condizione, perché il rendimento di elementi come Durand Scott, Carter, Joseph, per non parlare di M’Baye – che forse è il giocatore rivelazione della stagione – unito al fatto che hanno coperto l’unica falla che avevano, che era il gioco interno, con Samardo Samulels, fa sì che Brindisi sia ora una squadra di altissimo potenziale, che sarà sicuramente la mina vagante dei playoff – ha detto in conferenza stampa Federico Pasquini -. Noi dobbiamo fare una grande partita ed essere pronti a recuperare tutto quello che abbiamo dal punto di vista fisico e mentale, riuscire a fare, per l’ultima volta in questo periodo, il grande sforzo ogni 72 ore e portare a casa questi due punti molto importanti in chiave piazzamento playoff: dalla prossima settimana sarà una storia diversa perché riusciremo ad allenarci come si deve.»

«Nell’incontro disputato nel girone d’andata le squadre erano molto diverse – ha aggiunto il coach della Dinamo -, allora noi arrivavamo da un brutto periodo e penso che ora stiamo decisamente meglio. Credo che domani  per noi a presenza di Bell e Lawal, ormai inseriti, e per loro la presenza di Samardo Samuels e di Phil Goss farà sì che sarà una partita diversa. Nella gara di andata sicuramente loro erano più pronti, domani speriamo che sia una storia diversa.»

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La Dinamo è in finale di Coppa Italia. Domani pomeriggio, inizio ore 18.00, si giocherà il trofeo contro l’Olimpia Milano. La squadra di Federico Pasquini ha battuto la Germani Basket Brescia per 77 a 70 (primo tempo 33 a 39) mentre nel pomeriggio Milano aveva avuto la meglio sulla Grissin Bon Reggio Emilia per 87 a 84 (primo tempo 45 a 45). L’uomo devisivo è stato ancora una volta Rok Stipcevic, autore della tripla che nei combattutissimi secondi finali ha spezzato le ultime speranze della squadra bresciana, comunque protagonista di una grandissima prestazione. L’uomo migliore nel corso dell’intero incontro è stato comunque Trevor Lacey.

La Dinamo è partita in quintetto con due italiani, Brian Sacchetti e Jack Devecchi, e nel primo quarto è sembrato non esserci partita, i biancoblu sono stati praticamente quasi perfetti, con un 22 a 15 dopo un parziale di 20 a 8. La reazione bresciana è stata veemente e, trascinata dai fratelli Michele e Luca Vitali e un grande Marcus Landry, la Germani ha ripreso e superato la Dinamo, con un primo parziale a cavallo dei due primi quarti di 14 a 2 ed un secondo parziale di 24 a 11 per il 39 a 33 di metà gara.

Il terzo quarto è stato un autentico show della Dinamo, trascinata da uno splendido Trevor Lacey (26 di valutazione, con 15 punti, 5 su 7 da 1 punti, 1 su 2 da 3, 2 su 2 ai tiri liberi, 8 rimbalzi, 2 palle recuperate e 5 assist) e dalla grande efficacia di Dusko Savanovic, David Bell e del solito Rok Stipcevic. 27 a 16 il parziale e Dinamo avanti di 5 punti, 60 a 55 all’ultimo intervallo.

L’ultimo quarto è stato un testa a testa continuo, con grandissime emozioni, ma nel finale è stata la Dinamo a dimostrare maggiore sangue freddo e voglia di vincere e sul 72 a 70 Rok Stipcevic ha messo dentro la tripla “assassina”, prima dei due tiri liberi conclusivi di Trevor Lacey.

Nella Dinamo (Federico Pasquini, come al solito, ha alternato i suoi uomini migliori, con un solo uomo, David Bell, che ha concluso con oltre 30′ di presenza in campo, per la precisione 31) ben cinque gli uomini in doppia cifra (Lacey 15, Stipcevic 13, Savanovic 12, Bell 10, Lawal 10), solo due nella Germani Basket (Landry 20, Moore 16).

Dinamo – EA7 Emporio Armani è la rivincita della finale vinta due anni fa dalla squadra allora allenata da Meo Sacchetti per 101 a 94, con David Logan (tornato in Italia alla Sidigas Avellino) MVP. Ma per Sacchetti e compagni è la terza finale degli ultimi quattro anni, perché tre anni fa vinsero la loro prima Coppa superando in finale la Mens Sana Siena per 80 a 73, con Travis Diener MVP.

Dopo l’incerto avvio di stagione e le modifiche al roster effettuate lungo il cammino, la squadra di Federico Pasquini è cambiata profondamente, è maturata parecchio ed ora è una squadra vera che sicuramente, questa sera, fa paura anche alla grande EA7 Emporio Armani Milano, dominatrice in campionato e scontata finalista di questa nuova edizione della Coppa Italia.