29 April, 2024
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«Oggi per noi è una data importante, perché vediamo la fine di un percorso che abbiamo iniziato poco più di un mese fa e per il quale avevamo preso un impegno forte con la Regione: concludere i lavori per la terapia intensiva Covid. Abbiamo centrato il risultato.»

Così, questa mattina, il commissario dell’Aou di Sassari, Antonio Lorenzo Spano, ha aperto l’incontro di inaugurazione della nuova terapia intensiva Covid da 30 posti, nella stecca bianca di viale San Pietro.

All’inaugurazione della struttura, questa mattina, erano presenti, il presidente della Giunta regionale Christian Solinas, il presidente del Consiglio regionale Michele Pais, l’assessore regionale dell’Igiene e Sanità Mario Nieddu. Quindi ancora, il rettore dell’Università sassarese Gavino Mariotti, il sindaco di Sassari Nanni Campus, il prefetto Maria Luisa D’Alessandro e l’arcivescovo Gian Franco Saba.

A fare gli onori di casa, il commissario straordinario dell’Aou di Sassari, Antonio Lorenzo Spano, il direttore sanitario dell’Aou Bruno Contu e il direttore di Anestesia e Rianimazione professor Pier Paolo Terragni.

Una superficie di circa 1.300 metri quadrati in cui, nei giorni scorsi, dopo la conclusione dei lavori edili avvenuta il 6 gennaio scorso, sono stati installati i letti, i monitor parametrici, le pompe infusionali, i telefoni, i computer, gli armadi, i carrelli medicali ed asservitori. Sono state predisposte le stanze per il personale infermieristico e medico, le telecamere per il controllo a distanza dei pazienti collegate con la stanza di monitoraggio.

La conclusione dell’allestimento consentirà, nel più breve tempo possibile, il trasferimento dei pazienti dalle terapie intensive Covid del Palazzo Clemente e delle Malattie infettive.I lavori edili di adeguamento della terapia intensiva Covid da 30 posti si sono chiusi il 6 gennaio, cioè dopo soli 30 giorni dal loro avvio e come previsto dalla delibera di Giunta regionale 58/3 del 20 novembre 2020 (piano dei 40 giorni).

I lavori di potenziamento della struttura per il Coronavirus sono stati effettuati grazie al bando di gara aperta, indetta a livello nazionale dal commissario per l’emergenza sanitaria Covid, Domenico Arcuri, che ha consentito di intervenire proprio per la ristrutturazione e l’adeguamento della Terapia intensiva.

Si è trattato di opere urgenti realizzate a tempo di record e hanno riguardato la realizzazione delle pavimentazioni e dei rivestimenti, il completamento e adattamento all’emergenza degli impianti elettrici, telefonici e trasmissione dati, degli impianti di sicurezza, telecamere, antincendio, condizionamento e gas medicali. I lavori erano stati consegnati il 2 dicembre al raggruppamento temporaneo di impresa formato dalla Intercantieri Vittadello Spa di Pordenone e dalla Tepor Spa di Cagliari. Il 7 dicembre gli operai avevano iniziato le opere edili per concluderle il 6 gennaio scorso.

«È importante che la struttura inizi ad operare già dalla prossima settimanaha ripreso Antonio Lorenzo Spanoperché si abbia una ricaduta forte e si abbia una risposta più incisiva, soprattutto per il Covid. Nei prossimi mesi lavoreremo per cambiare un po’ la fisionomia di questa terapia intensiva. Non appena il Covid avrà finito di cambiare le nostre vite questa struttura verrà utilizzata come terapia intensiva ordinaria.»

E infatti, finita la pandemia, seguirà una ulteriore fase di lavori che porterà la Rianimazione alla sua conformazione definitiva, con 23 posti letto.

«L’attuale emergenza Covidha aggiunto il professor Pier Paolo Terragnirappresenta il catalizzatore di un evento unico nel panorama costruttivo, organizzativo e assistenziale che darà vita alla realtà che oggi stiamo inaugurando. Questa struttura rappresenta la sintesi di tutti gli sforzi assistenziali di tante persone, professionisti e tecnici che hanno dato il cuore nella lotta contro una malattia grave e difficile nelle sue cure più complesse.»

Un ringraziamento quindi è andato all’Ufficio tecnico aziendale per la progettazione e il completamento delle dotazioni tecniche.

Secondo il direttore della struttura, la “TI30” rappresenta «un’occasione per cogliere, da un evento tra i più negativi della storia professionale, un’opportunità di rinascita e dove le professionalità dei prossimi anestesisti della Scuola di Sassari potranno crescere e perfezionarsi».

Intanto, proprio nei giorni scorsi, l’Aou di Sassari ha approvato gli atti e ratificato la graduatoria del concorso unificato, per titoli ed esami, per la copertura a tempo pieno e indeterminato di 18 posti di specialisti in Anestesia e Rianimazione.

Sono 39 gli idonei del concorso regionale che ha visto la partecipazione di circa 50 specialisti su 70 iscritti.

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Venerdì 22 gennaio 2021, nella sede della provincia di Sassari, la Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara ha presentato alla provincia di Sassari, ai comuni di Alghero, Olmedo, Porto Torres, Putifigari e Sassari, all’arcidiocesi di Sassari e alla diocesi di Alghero-Bosa, la proposta progettuale per la costruzione del Cammino Minerario di Santa Barbara del Nord-Ovest nel Territorio della Nurra.

La proposta prevede la costruzione di un itinerario storico, culturale, ambientale e religioso lungo i Cammini storici della Nurra da percorrere a passo lento in 11 tappe per una lunghezza complessiva di circa 200 km con lo scopo di creare un prodotto turistico nuovo fondato sulla valorizzazione integrata delle risorse territoriali e finalizzato ad estendere le stagioni dei flussi turistici e a sostenere la transizione ecosostenibile dello sviluppo della Sardegna.

Si tratta di una proposta facente parte di un progetto più complessivo esteso a tutte le aree minerarie dismesse della Sardegna con lo scopo di creare un brand identitario del turismo lento minerario della Sardegna che, oltre al Cammino Minerario di Santa Barbara già operativo nel Sulcis Iglesiente Arburese Guspinese, prevede la costruzione del Cammino Minerario di Santa Barbara del Centro-Sud nell’Ogliastra Barbagia di Seulo Sarcidano e del Cammino Minerario di Santa Barbara del Sud-Est nel Sarrabus Gerrei.

Dopo la presentazione sono intervenuti l’amministratore straordinario della provincia di Sassari Pietrino Fois, che ha convocato e coordinato l’incontro, il sindaco di Sassari Nanni Campus, il sindaco di Alghero Mario Conoci, il sindaco di Olmedo Mario Antonio Fadda, il sindaco di Putifigari Giacomo Contini, il sindaco di Porto Torres Massimo Mulas ed il rappresentante dell’arcivescovo di Sassari monsignor Gian Franco Saba, dichiarandosi unanimemente favorevoli alla sottoscrizione del protocollo d’intesa che darà avvio alla realizzazione del progetto.

Mentre il vescovo di Alghero-Bosa monsignor Mauro Maria Morfino ha fatto pervenire la sua adesione al progetto, il presidente del Consiglio regionale Michele Pais è intervenuto in remoto dichiarando il pieno sostegno del progetto che aveva avuto modo di conoscere in precedenza.

 

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«Atto indegno da condannare fermamente.» Il presidente  del Consiglio regionale, Michele Pais, ha espresso tutto  il suo dissenso e la piena solidarietà al Corpo forestale  di Sant’Antioco dopo l’attentato incendiario della notte scorsa contro tre auto del Corpo.

«In attesa del completamento delle indagini da parte della magistratura, esprimo anche a nome dell’Assemblea, lo sdegnoha aggiunto il presidente Michele Paisper gesti come questo che vogliono destabilizzare e intimidire. Il Consiglio regionale è vicino a tutti i forestali che ringrazio per la responsabilità ed il grande senso del dovere.»

«Un atto gravissimo commesso contro chi ogni giorno è impegnato in prima linea per difendere il patrimonio ambientale della Sardegna, a tutela di tutte le nostre comunità.»

Così il presidente della Regione Christian Solinas ha espresso la sua ferma condanna per l’attentato incendiario contro il Corpo forestale di Sant’Antioco.

«Non sarà certo questa nuova azione vile e violenta ha sottolineato il presidente Christian Solinas – a fermare il lavoro incessante a presidio del territorio delle donne e degli uomini del Corpo forestale, ai quali va la piena solidarietà mia e della Giunta, con l’auspicio che i responsabili di questi atti criminali siano al più presto individuati e assicurati alla giustizia.»

«Un gesto vigliacco nei confronti di una realtà che opera al servizio della comunità sarda. Solidarietà incondizionata all’intero Corpo forestale, che ha sempre dimostrato dedizione e altissima professionalità nello svolgimento dei propri compiti a tutela del nostro patrimonio naturale», sono le parole dell’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis.

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«Dalle verifiche che ho ritenuto immediatamente di effettuare, risulta fino a questo momento che nessun consigliere regionale sia stato vaccinato. Solo uno di loro è stato sottoposto a vaccinazione in quanto medico di medicina generale, quindi è rientrato nelle priorità per la sua professione, non certo perché è un politico.»

Lo precisa il presidente del Consiglio regionale Michele Pais che sta facendo svolgere un’indagine dopo la richiesta, in Aula da parte di alcuni consiglieri durante la seduta dedicata al Piano casa, di chiarimenti su presunte violazioni al piano vaccinale previsto dal ministero della Salute.

«Ho ritenuto opportuno far luce immediatamente su una vicenda in  cui si ipotizzava un abuso, risultato fino ad adesso inesistente e che getterebbe discredito sulle Istituzioni. Credo nella necessità del vaccino ma anche nel rispetto delle regole e delle priorità da parte di tutti i consiglieri regionali.»

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Il Consiglio regionale, convocato per giovedì 7 gennaio, ribadirà il No alla decisione presa dai ministri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente di inserire la Sardegna tra le sette Regioni dove sarà realizzato il deposito unico dei rifiuti nucleari.
L’argomento sarà il primo punto all’ordine del giorno della prossima seduta dell’Assemblea. La decisione è stata presa questo pomeriggio dal presidente Michele Pais in condivisione con il presidente della Regione Christian Solinas, dopo aver sentito tutti i capigruppo.

«Dobbiamo agire subito – ha detto il presidente Michele Pais – per opporci con la massima fermezza ad una decisione inaccettabile, prepotente, calata dall’alto, dannosa e non rispettosa della volontà dei sardi. Il Consiglio, in questa legislatura il 29 maggio del 2019 ha approvato un ordine del giorno unitario in cui si respinge ogni possibilità che la Sardegna sia inserita tra le aree idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, nel rispetto dell’esito del referendum del 15 e 16 maggio 2011 in cui i sardi, quasi in maniera plebiscitaria, hanno espresso la loro opinione contraria a diventare sede di piattaforme dove depositare i rifiuti radioattivi. Nonostante questo, il Governo continua nel suo disegno prevaricatore – ha concluso Michele Pais -. Sono certo che nella prossima seduta approveremo un provvedimento unitario e ancora una volta risponderemo con un diniego forte a decisioni unilaterali che vorrebbero trasformare la nostra terra in una piattaforma di deposito di scorie nucleari.»

Il mondo politico e istituzionale della Sardegna è in lutto per la prematura scomparsa dell’assessore regionale dei Lavori pubblici Roberto Frongia. Aveva 60 anni.
Roberto Frongia ha iniziato la sua esperienza politico-amministrativa al comune di Iglesias, la sua città, il 5 dicembre 1993 da assessore e vicesindaco al fianco di Mauro Pili, con il quale fu protagonista di una clamorosa rimonta al ballottaggio (partendo dal 22% contro il 48% maturati al primo turno) nei confronti della coalizione di centrosinistra guidata da Nico Grillo. L’esperienza al comune di Iglesias si interruppe anticipatamente per la candidatura di Mauro Pili alla carica di governatore, alla vigilia delle elezioni regionali del 1999. Venne indicato dai Riformatori sardi come assessore tecnico del Turismo, Artigianato e Commercio, incarico che ricoprì per l’intera legislatura, in tre diverse Giunte, sotto le presidenze di Mario Floris, Mauro Pili e Italo Masala. Conclusa quell’esperienza, ha continuato il suo impegno politico, senza soluzione di continuità, con i Riformatori sardi, candidandosi prima alla carica di consigliere regionale, poi a quella di sindaco di Iglesias, senza fortuna, e nel 2018 è tornato in Consiglio comunale da consigliere di minoranza. Ha proseguito le battaglie storiche dei Riformatori sardi per le riforme e negli ultimi anni ha guidato il Comitato per il riconoscimento dell’insularità in Costituzione.
All’inizio della XVI legislatura, è tornato in Giunta regionale, a 15 anni dalla conclusione della prima esperienza, alla guida dell’assessorato dei Lavori pubblici.
Stamane Roberto Frongia è stato ricordato durante la seduta del Consiglio regionale, nel corso della quale è stato osservato un minuto di silenzio.
«E’ scomparso un politico, un avvocato, ma soprattutto un uomo competente, capace, intelligente, ma allo stesso tempo riservato e gentile. Roberto Frongia – ha detto tra l’altro il presidente del Consiglio regionale Michele Pais in apertura della seduta di oggi lascia un grande vuoto. Sarà ricordato per le sue battaglie sulle riforme e sull’insularità ma anche per la sua grande professionalità e umanità.»
Il Consiglio regionale ha osservato un minuto di silenzio. Sulla poltrona dell’assessore Roberto Frongia una rosa rossa in segno di cordoglio. I lavori sono stati sospesi in segno di lutto, riprenderanno il 28 dicembre, alle 9,30.

Stamane il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, si è recato a Bitti, dove sono in corso gli interventi di soccorso con un ingente impiego di uomini e mezzi, presenti i vigili del fuoco, l’Esercito ed il Corpo forestale, dopo la disastrosa alluvione abbattutasi ieri con oltre 300 mm di pioggia in 6 ore. Il primo bilancio è tragico, con tre vittime e distruzione. Il piccolo Comune, già colpito dal ciclone Cleopatra di sette anni fa che provocò una vittima (un allevatore travolto dalla furia dell’acqua in campagna il cui corpo non è stato mai ritrovato), è distrutto. Sul posto sono arrivati anche il presidente della Regione, Christian Solinas, ed il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli.

La Regione Sardegna chiederà la proclamazione dello stato di calamità naturale. Unanime la solidarietà ed il cordoglio del mondo politico.

«Dolore e devastazione ma anche tanta forza e determinazione per risollevarsi da questa ennesima tragedia. Sono certo che il nostro popolo saprà reagire e superare anche questo momento difficile», ha detto il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, che ha voluto esprimere il cordoglio e la vicinanza del Consiglio regionale alle popolazioni colpite in maniera cosi profonda da questa alluvione e ha ringraziato tutti i sindaci dei territori coinvolti, i vigili del fuoco, la protezione civile regionale, le forze dell’ordine e i volontari che hanno lavorato senza sosta e con grande abnegazione per mettere in sicurezza i cittadini.

«Sono necessari interventi strutturali. Non servono interventi di superficie o di mero restauro del territorio, devono essere realizzate opere idrauliche importanti perché fatti come questi non debbano accadere mai più. La situazione è gravissima ha detto ancora Michele Paisma il residente della Regione Christian Solinas ha già attivato ogni azione utile al sostegno del paese e ha annunciato la presentazione di un maxi emendamento in sede di assestamento di bilancio utile per serie di interventi immediati. Anche in questo caso la Sardegna darà prova di unità.»

E’ drammatico il primo bilancio dell’alluvione che ha investito Bitti. Tre le vittime ma ci sono anche dispersi. Allagamenti e danni si stanno verificando in gran parte della Sardegna.

«Cordoglio alle famiglie delle vittime e vicinanza alle popolazioni colpite da questa ennesima tragedia dovuta al maltempo. Il Consiglio regionale predisporrà nel più breve tempo possibile tutte quelle azioni per aiutare le zone messe in ginocchio da questo nubifragio.»

Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale Michele Pais che, in continuo contatto con la Protezione civile, ringrazia tutti coloro che con enorme sforzo stanno lavorando per mettere in sicurezza gli abitanti delle zone più colpite dal nubifragio di queste ultime ore.

«Sto seguendo con grande apprensione le notizie sul maltempo che ha colpito la Sardegna provocando vittime e dispersi. Queste terribili notizie ci confermano la fragilità dei nostri territori e quanto sia sempre più urgente la necessità di intervenire con azioni strutturali di contrasto e prevenzione del rischio idrogeologico e pianificazione del territorio. Voglio ringraziare tutti i sindaci dei territori coinvolti, i vigili del fuoco e la macchina della protezione civile regionale, forze dell’ordine, volontari che in queste ore sono impegnati senza tregua per mettere in sicurezza i cittadini.
Facendomi interprete dei sentimenti di tutto il Consiglio Regionale della Sardegna, esprimo con profonda solidarietà il cordoglio ai familiari delle vittime. La Sardegna resterà unita in questa tragedia”

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Il Consiglio regionale si riunirà domani, alle 11.00, per discutere la mozione n. 361 (Ciusa e più) di sfiducia al presidente della Regione, Christian Solinas. Lo ha deciso stamattina la Conferenza dei Capigruppo presieduta dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais.

“E’ necessariaha detto il presidente Michele Pais proponendo ai capigruppo l’inserimento immediato della mozione all’ordine del giorno dell’Assembleauna discussione immediata a difesa dell’autonomia del Consiglio regionale e delle prerogative dei singoli consiglieri di maggioranza e opposizione che hanno sempre espresso liberamente il voto. La spettacolarizzazione a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni non ha certo giovato all’immagine della Sardegna e dei sardi. Chiedo la collaborazione di tutti per riportare il confronto nell’unica sede deputata a garantire l’onorabilità delle Istituzioni e a fare finalmente chiarezza: il Consiglio regionale.»

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«Non si può morire di lavoro. L’ennesima tragedia avvenuta ieri nella zona industriale di Iglesias in cui è morto, a soli 45 anni, l’operaio Claudio Milia, è inaccettabile e apre una riflessione sulla sicurezza nel mondo del lavoro.»
Il presidente del Consiglio regionale Michele Pais ha espresso cordoglio alla famiglia Milia.
«E’ solo l’ultimo episodio di una lunga serie di persone che sono scomparse mentre svolgevano i loro compiti. Troppe morti, troppo dolore. Una società civile deve avere come primo obiettivo quello di assicurare l’incolumità di chi lavora. Aspettando i risultati delle indagini, esprimo alla famiglia di Claudio Milia la vicinanza dell’intero Consiglio regionale.»