I ragazzi di Oberhausen, a Carbonia nell’ambito degli scambi previsti dal gemellaggio tra le due città, hanno visitato la sezione locale dell’Anmig, Associazione Nazionale dei Mutilati e Invalidi di Guerra. E’ stata l’occasione, organizzata dalla presidente Agnese Delogu, per ad ascoltare la storia dell’associazione e quella di Modesto Melis, il cittadino di Carbonia protagonista dell’incredibile esperienza vissuta nei campi di concentramento di Mauthausen e Gusen, ricostruita nel libro “L’animo degli offesi” di Giuseppe Mura.
L’interprete dell’associazione Giulia Giranu ha spiegato ed esposto la storia di Modesto Melis con i pannelli esposti sulle scale della sede Anmig. Agnese Delogu ha raccontato la storia dell’Associazione, dalla nascita della prima pietra, sino ai giorni nostri, per finire con il suono della sirena di Modesto Melis (la traduzione l’ha fatta un’interprete in inglese). I ragazzi di Oberhausen sono rimasti affascinati dalla storia, hanno applaudito Giulia Giranu e si sono complimentati per la mostra.
Lunedì 12 luglio il Consiglio comunale di Carbonia ha conferito la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre e la civica benemerenza a Modesto Melis. Erano presenti nella sala polifunzionale di piazza Roma, alunni, docenti, la dirigente scolastica, rappresentanti di ANPI, ANMIG e i parenti di Modesto Melis.
«Mi sono emozionata – ha commentato la presidente del Consiglio comunale Daniela Marras -. È stato bellissimo ascoltare le parole dei giovanissimi che ci hanno permesso di vedere e ascoltare il loro pensiero in merito a un periodo triste e buio della nostra storia. Docenti stupende con tanto cuore e passione.»
«Un ringraziamento a tutto il Consiglio comunale – ha concluso Daniela Marras – perché nell’occasione non erano presenti la Maggioranza e la Minoranza ma l’intero Consiglio comunale, senza colori politici, uniti per lanciare un messaggio di uguaglianza e fratellanza.»
Modesto Melis era nato a Gairo l’11 aprile 1920, è morto a Carbonia il 9 gennaio 2017, negli ultimi anni della sua vita terrena, tra i tanti sogni, ne ha coltivato due che è riuscito a realizzare…
Il primo, il 14 settembre 2014, quando, 69 anni dopo, è tornato a Mauthausen e Gusen, in Austria, in due degli oltre 42.000 campi di concentramento creati dai Nazisti e dai loro Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, i luoghi che hanno segnato così profondamente gli anni della sua giovinezza, dai quali è riuscito a tornare miracolosamente vivo…
Il secondo, l’11 aprile 2015, il giorno del suo 95° compleanno, quando si è lanciato con il paracadute nel cielo di Serdiana, da 4.500 d’altezza, rivivendo in una manciata di minuti le fortissime emozioni di quando era giovane paracadutista…
Le emozioni che Modesto Melis ha saputo trasmettere, prima e dopo quei due eventi, ai suoi cari e a chi ha avuto la fortuna di stargli vicino, resteranno incancellabili, insegnamenti di vita straordinari per le presenti e future generazioni…
Nel 2014, alla vigilia del suo 94° compleanno, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha conferito a Modesto Melis, l’onorificenza di Cavaliere.
Sono tra quanti, negli ultimi anni della sua vita, hanno avuto la fortuna di stare vicino a Modesto Melis e, con il fondamentale apporto dell’autore Giuseppe Mura, ho avuto il privilegio di pubblicare il libro che racconta la sua storia: “L’animo degli offesi”.
Giampaolo Cirronis
Il presidente Daniela Marras ha convocato il Consiglio comunale di Carbonia per venerdì 28 maggio, alle ore 18.30, in seduta straordinaria, in assenza di pubblico, presso la Sala consiliare del Centro Polifunzionale in Piazza Roma.
Sono due i punti all’ordine del giorno:
– Conferimento della civica benemerenza alla memoria di Modesto Melis;
– Conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre.
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Modesto Melis e Lucia Matta, 737 giorni dopo, di nuovo insieme. Questa mattina alle 5.00, a distanza di due anni ed una settimana, all’età di 83 anni, Lucia ha raggiunto il suo amato Modesto, morto il 9 gennaio 2017, all’età di quasi 97 anni. Ne piangono la scomparsa i tre figli, Bruno, Teresa e Renato, i 4 nipoti, parenti e amici.
Modesto Melis e Lucia Matta hanno trascorso una vita serena, a “luci spente”, come capita alla stragrande maggioranza delle persone, tra gli affetti familiari. Le “luci” si sono accese qualche anno fa, quando Modesto ha superato il freno che si portava dietro da decenni, ed ha voluto raccontare la sua drammatica esperienza di vita da deportato nei campi di concentramento di Mauthausen e Gusen, dai quali è tornato “miracolosamente” vivo alla fine del conflitto e nei quali è voluto ritornare il 12 settembre 2014, per cercare di capire, a distanza di 69 anni, come sia stato possibile sopravvivere a quell’inferno. Esperienza che Giuseppe Mura ha ricostruito nel libro “L’animo degli offesi”, che ho avuto l’onore di pubblicare, e che è diventato per alcuni anni lo strumento che ha consentito a Modesto Melis di incontrare migliaia di persone, soprattutto giovani, ai quali ha raccontato le sue incredibili esperienze di vita, per non dimenticarle ed evitare che l’essere umano possa ripeterle in futuro. Per Modesto Melis e, indirettamente, anche per la sua amata Lucia, sono stati anni intensi, carichi di emozioni, frutto di un dramma vissuto ma, allo stesso tempo, anche fonte di gioia, attraverso città e paesi della Sardegna, Carbonia, Cagliari, Nuoro, Iglesias, Carloforte, Portoscuso, Sant’Antioco, San Giovanni Suergiu, Capoterra e tanti altri ancora; gli incontri al Museo della Liberazione a Roma, al Liceo Artistico di Roma, a Cerveteri; e, soprattutto, il viaggio di ritorno in Austria, con base a Linz (dove abbiamo dormito nella stessa camera d’albergo) e destinazioni Mauthausen e Gusen, con il figlio Bruno e la nuora Antonietta, l’autore del libro Giuseppe e la moglie Ombretta, concluso con una visita al centro di Vienna, dove, alla bella età di 94 anni e mezzo, ha percorso chilometri e chilometri a piedi, concedendosi solo qualche breve sosta, per un leggero dolore alle gambe e ai piedi…
Un’altra grandissima emozione, l’11 aprile 2015, Modesto Melis l’ha vissuta il giorno del suo 95° compleanno, che ha voluto festeggiare rivivendo l’esperienza del lancio con il paracadute da 4.500 metri di altezza, nel centro di volo di Serdiana. Una volta toccata terra, l’abbraccio ed il bacio alla moglie Lucia, ai figli e ai nipoti.
Alle 17.30 del 9 gennaio 2017, il “fisico d’acciaio” di Modesto Melis che in gioventù riuscì a superare prove incredibili che per tanti anni non ha potuto neppure raccontare perché nessuno gli credeva, ha ceduto, ed il suo cuore ha cessato di battere, lasciando un grande vuoto ma anche una straordinaria esperienza di vita e testimonianza della storia del XX secolo.
Alle 5.00 di questa mattina, a distanza di due anni ed una settimana, nello stesso freddo mese di gennaio entrato nella storia personale di Modesto Melis e dell’umanità in generale, con il 27, giorno della Liberazione, ha cessato di battere anche il cuore della sua amata Lucia che lo ha raggiunto e non lo lascerà più.
La cerimonia funebre si svolgerà giovedì 17 gennaio, alle 15.30, nella chiesa di Gesù Divino Operaio, a Carbonia.
Ciao Lucia, ciao Modesto
Giampaolo Cirronis
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Per il “Giorno della Memoria”, al Teatro Electra di Iglesias, alle 19.00 va in scena lo spettacolo “Anime resilienti”, una coproduzione Teatro del Sottosuolo e Botti Du Shcoggiu, organizzata dall’Amministrazione comunale di Iglesias. L’ingresso è gratuito.
“Anime Resilienti”, oltre a riportare l’esperienza di Modesto Melis, sardo, sopravvissuto al campo di concentramento di Mauthausen, che aveva fatto della sua vita testimonianza vivente dell’Olocausto, purtroppo deceduto lo scorso anno, parla anche attraverso le parole del diario di una giovane ebrea, Etty Hillesum, comunicando una forza d’amore capace di andare ben oltre la malvagità e l’odio della guerra.
La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati (legge n. 211 del 20 luglio 2000).
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Due vite travolte dal grande sterminio dell’Olocausto. Modesto Melis, sardo, nato a Gairo, vissuto e morto a Carbonia nel 2017, deportato a Mauthausen con l’accusa di collaborare con i partigiani. Non morirà nel campo di concentramento e dedicherà la sua vita a raccontare ai giovani la sua esperienza di sopravvissuto. Etty Hillesum, ebrea olandese, aveva trent’anni quando è morta ad Auschwitz, nel 1943. Ha lasciato un Diario che hanno pubblicato solo nel 1981. Erano pagine scandalose perché parlavano di pace, amore e di perdono. Due storie e molte differenze, come dice Etty Hillesum, «… se si va tra la gente, ci si rende conto che là dove ci sono gli uomini c’è anche vita e che questa vita ci si ripresenta nelle sue mille sfumature, con un sorriso e con una lacrima». Pur condividendo il destino comune, Etty e Modesto riportano emozioni differenti ma raccontano a noi tutti, perché hanno preso la loro storia sulle spalle e l’hanno condivisa con il maggior numero di persone possibile. Era un loro talento.
Con Chiara Giuliani, Sabrina Barlini e Susanna Mannelli, regia di Susanna Mannelli. Musiche e canti a cura di Angelina Figus con la partecipazione del Coro del Centro Studi Musicali di Carbonia.
Lo spettacolo, realizzato con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna Assessorato alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, è stato rappresentato il 24 gennaio a Carloforte, al Teatro Mutua, per le scuole medie e superiori, in collaborazione e con il patrocinio del comune di Carloforte Assessorato alla Cultura; replicherà il 27 gennaio ad Iglesias presso il Teatro Electra, alle ore 19,00, ingresso gratuito, in collaborazione e con il patrocinio dell’assessorato della Cultura del comune di Iglesias; il 29 gennaio sarà invece ad Assemini presso il Teatro del Centro Giovani Corso Europa, alle ore 20,00, ingresso gratuito, in collaborazione e con il patrocinio dell’assessorato della Cultura del comune di Assemini; il 30 gennaio verrà rappresentato presso l’Istituto IPIA di Sant’Antioco, in collaborazione con l’Istituto IPIA Emanuela Loi di Sant’Antioco e Carbonia.
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Il segretario del Pd Fabio Desogus attacca il Movimento 5 Stelle sulla vicenda dei rimborsi agli assessori della Giunta Massidda.
«Mentre Sindaco e Giunta continuano a ripetere ai cittadini che non vi sono risorse e mentre continuano a tagliare parti importanti di vita cittadina (l’ultima in ordine di tempo è la stagione di prosa del CeDAC per il 2018), vi sono assessori del Movimento 5 Stelle che continuano a chiedere e percepire rimborsi viaggio per qualsiasi cosa facciano – attacca l’ex assessore dello Sport e del Turismo della Giunta Casti -. Ovviamente lo fanno in silenzio, senza mostrare niente a nessuno, in barba alla trasparenza da loro tanto reclamizzata. Da quanto emerso in Consiglio comunale, vi sono richieste ottenute di rimborsi per la festa della birra, per Nottinsieme, per gli incontri con i cittadini, per incontri del gruppo 5 stelle, rimborsi per la partecipazione al funerale del signor Modesto Melis e per la celebrazione di matrimoni. Tra i rimborsi troviamo anche quelli per il parcheggio o il rimborso per il tragitto di strada che va dal Centro Intermodale a Piazza Roma, sede del comune di Carbonia (5 minuti di camminata a piedi). Da quanto emerso, questi rimborsi non solo sono estremamente inopportuni, ma sono anche illegittimi e non dovuti.»
«Tali azioni rappresentano l’ennesima presa in giro nei confronti dei cittadini che li hanno votati e della popolazione tutta – aggiunge Fabio Desogus -. Da un lato pubblicizzano all’eccesso il taglio del 10% delle indennità degli assessori, ma dall’altro lato ben si guardano dal comunicare ai cittadini che fanno rientrare dalla finestra quanto hanno fatto uscire dalla porta. In campagna elettorale, tra le mille promesse fantasiose da loro fatte, vi era anche quella di tagliare di 50mila euro l’anno i cosiddetti “costi della politica”. Siamo ovviamente lontanissimi da quella cifra e questi rimborsi dimostrano che non vi è neanche la volontà politica di raggiungere quell’obiettivo, ma vi è solo l’intenzione di arraffare quanto più si può.»