29 March, 2024
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Su richiesta del presidente della Regione, Christian Solinas, al fine di contrastare e limitare la diffusione del virus in Sardegna, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato un decreto con il quale vengono sospesi i collegamenti e i trasporti ordinari dei passeggeri da e per la Sardegna. È consentito quindi solo il trasporto marittimo delle merci sulle navi previste in convenzione ed il trasporto marittimo delle persone può eventualmente avvenire soltanto previa autorizzazione del presidente della Regione, quale Autorità sanitaria e per dimostrate e improrogabili esigenze. Per quanto riguarda il trasporto aereo, si viaggia solo tra Roma Fiumicino e l’aeroporto di Cagliari, a patto che le ragioni dello spostamento siano dimostrate ed improrogabili, e previa autorizzazione del presidente della Regione.

 

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«Saremo presenti domani, giovedì 20 febbraio, negli aereoporti di Linate-Milano, Caselle-Torino, e Fiumicino-Roma, ai sit-in promossi dal Comitato per l’Insularita, con i nostri  striscioni per la continuità territoriale, e a sostegno della lotta dei lavoratori di Air Italy,  in appoggio agli incontri tra ministero dei Trasporti, Regione, Azienda e Sindacato.»
Lo ha detto Serafina Mascia, presidente FASI, Federazione Associazione Sardi in Italia.
«Ci preme anche sottolineare il nostro apprezzamento – ha aggiunto Serafina Mascia – per la conferma dell’impegno congiunto della ministra Paola De Micheli e del presidente Christian Solinas, per la proroga fino al 31 dicembre 2020 della continuità territoriale attuale, così come da noi chiesto in occasione del convegno nazionale di Saronno di sabato scorso, e in cui si erano espressi in questo senso il sottosegretario dei Trasporti Salvatore Margiotta e la vicepresidente della Regione Alessandra ZeddaLa proroga fino al 31 dicembre 2020, consentirà sicuramente una più approfondita analisi delle problematiche e la ricerca delle migliori soluzioni possibili, come da noi auspicato, anche attraverso il nostro coinvolgimento diretto in tutte le fasi della trattativa.»

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Il deputato del M5S Nardo Marino ha presentato un’interpellanza urgente finalizzata ad evitare che l’applicazione della Convenzione internazionale Imo2020 si trasformi in un danno per l’economia della Sardegna e per conoscere le misure che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti intende intraprendere per tutelare le regioni insulari e suggerire l’accesso agli incentivi previsti dalla normativa in vigore. La priorità descritta dal deputato M5S, membro della commissione Trasporti della Camera, è stimolare il Mit ad agire in via preventiva per arginare gli effetti disastrosi della crisi che, a causa dell’aumento dei noli marittimi, investirà la Sardegna e la Sicilia.

«L’obbligo di riduzione del tenore di zolfo nei combustibili liquidi utilizzati sulle navi, importante strumento di tutela ambientale – scrive Nardo Marino – non può ricadere sulle spalle degli autotrasportatori e non può pesare sulle tasche dei cittadini. In particolare, sotto il profilo strettamente commerciale, l’aumento dei costi stabilito dai vettori marittimi a carico degli autotrasportatori – aggiunge il deputato del M5S – potrebbe causare serie difficoltà agli imprenditori isolani, con conseguenti e prevedibili aumenti destinati a ripercuotersi sul consumatore finale.»

L’incontro avvenuto al MIt tra il ministro Paola De Micheli, il viceministro, Giancarlo Cancelleri ed i rappresentanti delle categorie degli autotrasportatori ed armatori, ha consentito di pesare l’emergenza alla quale la Sardegna sta andando incontro. L’incremento dei noli marittimi, anche del 25 per cento, potrebbe generare una reazione a catena causando uno squilibrio tra le regioni peninsulari e quelle insulari. Nell’atto Marino ricorda uno strumento basilare che merita una valutazione nel merito: nel 2004, la Commissione europea ha emanato i nuovi orientamenti in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi disponendo quali siano compatibili con la normativa in vigore. Il punto 10 della  citata comunicazione “aiuti al trasporto marittimo a corto raggio” se letto in combinato disposto con il punto 5 “aiuti agli investimenti”, rende possibili incentivi per promuovere l’uso di navi sicure e non inquinanti. Il deputato del Movimento 5 Stelle chiede dunque al ministro De Micheli quali iniziative intenda adottare per valutare la congruità degli aumenti posti in essere dalle compagnie di navigazione rispetto agli aumenti imposti dalle stesse compagnie a carico degli autotrasportatori e suggerisce la valutazione di iniziative che consentano di accedere agli incentivi in materia di investimenti per l’adeguamento delle unità navali, nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di stato, e in conformità a quanto disposto dalla convenzione internazionale IMO2020.

 

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Il presidente della Regione, Christian Solinas, e l’assessore dei Trasporti, Giorgio Todde, hanno incontrato questa mattina a Roma il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli per illustrare il nuovo modello di continuità territoriale aerea.

«Abbiamo da tempo avviato un confronto produttivo con il Governo per accelerare i tempi – ha spiegato il presidente Christian Solinas – ed oggi è stato fatto un altro passo avanti. La nostra proposta è chiara e moderna, tiene conto del diritto dei sardi alla mobilità e più in generale del diritto di tutti i passeggeri all’accessibilità alla nostra Isola, valutando attentamente l’offerta di servizi e la scelta delle tariffe. È un tema fondamentale per la Sardegna e per il suo sviluppo e di assoluta rilevanza anche per l’Italia e l’Europa. Il ministro – ha concluso Christian Solinas – si è impegnato a sostenere la nostra proposta a Bruxelles, a cominciare dal Consiglio dei Trasporti in programma il 2 dicembre prossimo, e siamo sicuri che arriverà presto il via libera definitivo.»

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Con la Giunta Regionale guidata dal presidente Christian Solinas e con l’incarico attribuito ai nuovi assessori, la nuova maggioranza ha cercato di dare un nuovo impulso e risposte concrete ai problemi che hanno necessità di essere affrontati con nuove sinergie ed azioni immediate.
E’ in questo contesto che, con l’assegnazione delle deleghe degli assessorati, è tornato in Giunta, a distanza di 15 anni dalla precedente prima esperienza, alla guida dell’assessorato dei Lavori pubblici, l’avvocato Roberto Frongia, presidente dei Riformatori Sardi e del Comitato dell’Insularità in Costituzione.
All’assessore Roberto Frongia abbiamo rivolto alcune domande per fare il punto della situazione e, soprattutto, una ricognizione sugli interventi più urgenti da mettere in campo.
Assessore Frongia, il nuovo incarico all’assessorato dei Lavori pubblici riveste un ruolo importante per dare un’impronta decisa all’azione della Giunta…
«E’, prima di tutto, una grande responsabilità. La Sardegna oggi ha bisogno di infrastrutture ed è proprio a partire da questa considerazione che, fin dalle prime settimane alla guida dell’Assessorato, ho avviato una serie di sopralluoghi, andando a visitare le più importanti infrastrutture della Sardegna, le strade, le dighe ed i porti. Abbiamo troppi “lavori in corso” che necessitano di un imponente piano di accelerazione, su molte incompiute che non possono più rimanere tali. Penso, ad esempio, alla diga di Cumbidanovu, opera mai portata a compimento, per la quale ho sbloccato i finanziamenti. Sarà un inverno di grande impegno.»
Come ha trovato l’Assessorato e quali sono gli interventi più urgenti?
«Ho trovato una struttura attenta e competente che mi ha sostenuto e messo a disposizione il sapere, la conoscenza e l’esperienza. Ho ben presente la continuità amministrativa e non fatico a riconoscere i meriti dei miei predecessori che, con determinazione, hanno affrontato numerose criticità e sanato altrettante situazioni.»
La stampa ed i media in generale hanno dato ampio risalto a tutte le sue iniziative. Detto questo, può darci un’immagine della Sardegna rispetto alla viabilità e non solo?
«Non ho esitato a definire quella delle strade un’emergenza e sono convinto lo sia, dato che è causa di morte (abbiamo un tasso di mortalità sulle strade superiore alla media nazionale a causa del numero di incidenti gravissimi). Pensare che ancora il Governo non abbia dato seguito alla mia richiesta di commissariamento, mi porta a credere che da Roma non si sia compresa la drammatica necessità della Sardegna di colmare quel gap infrastrutturale e di sicurezza che caratterizza la viabilità sarda.»
Circa i tre miliardi di euro che potrebbero svanire nel nulla, cosa può dirci in proposito? Com’è l’approccio con la nuova compagine politica nazionale? Come Assessorato, ci sono stati contatti e se sì qual è la disponibilità e quali interventi sono possibili?
«Il presidente Christian Solinas ha portato il dossier strade all’attenzione della ministra Paola De Micheli, sono fiducioso. Di certo, nel 2019 non possiamo più correre il rischio che la macchina burocratica acuisca il gap infrastrutturale sardo e tenga bloccati i cantieri, a cui è legato appunto il rischio di perdita dei finanziamenti. I ritardi che scontano alcune tra le opere più importanti della viabilità sarda, oltre ad aggravare il deficit infrastrutturale del territorio, finiscono per acuire l’incidentalità delle strade. Ho il dovere di fare il possibile per accelerare quanto più possibile i lavori con l’obiettivo di garantire sicurezza stradale in una regione martoriata da disagi ed incidenti gravissimi. Oggi posso dire che le interlocuzioni con ANAS (cui sono in capo la maggior parte delle opere per cui ho fatto richiesta di commissariamento) sono continue.»
La situazione socio-economica sarda indubbiamente non sta attraversando un buon momento. Le vertenze Sider-Alloys ed Eurallumina che ancora non trovano soluzione definitiva, i pastori che minacciano nuovamente di scendere in piazza, ma soprattutto il lavoro che non c’è, con tanti giovani laureati e non, che non hanno futuro. La viabilità sarda, precaria, certamente non viene in aiuto per sostenere uno sviluppo concreto. Insomma, un continuo isolamento del quale ancora non si intravvede un’inversione di tendenza.
«Rispondo con estrema convinzione. Il tema dell’Insularità è oggi centrale per lo sviluppo economico e sociale della Sardegna e lo sarà ancora di più nei prossimi mesi.
Lo stesso gap infrastrutturale è causa di una precisa condizione chiamata Insularità, che però ancora lo Stato non ci riconosce. E’ inaccettabile che la proposta di legge di iniziativa popolare firmata da oltre 100mila sardi, sia ancora ferma in commissione Affari Costituzionali al Senato. Come Comitato per l’Insularità abbiamo appena scritto al ministro Francesco Boccia sollecitando un incontro ed auspicando che il Governo Conte avverta la necessità di intervenire quanto prima, non concedendo favori o un sostegno particolari alla Sardegna, quanto un riconoscimento non più dilazionabile. Dalla battaglia per l’Insularità, dipende il futuro della Sardegna.»
Il quadro che si presenta non è certamente positivo, il suo Assessorato è impegnato in una sfida titanica…
«Come Assessorato siamo impegnati ogni giorno per dare un contributo reale allo sviluppo economico e sociale della Sardegna. Ogni mia azione – conclude l’assessore regionale dei Lavori pubblici – sarà incentrata esclusivamente sul perseguimento del bene pubblico, con l’obiettivo di usare tutte quelle leve positive, in mano all’Amministrazione regionale, che possano portare beneficio ai Sardi ed alla Sardegna.»
Armando  Cusa

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Ritmi suggestivi della musica tradizionale accompagnati dalle voci potenti e ricche di inflessioni delle cantanti hanno caratterizzato le celebrazioni del National Day dell’Etiopia a Expo Milano 2015. Un evento particolarmente sentito, che ha visto la partecipazione di numerosi connazionali residenti in Italia, soprattutto donne etiopi con abiti e gioielli tipici.

A guidare la delegazione africana ecco il ministro degli Esteri, Tedros Adhanom; a rappresentare l’Italia il sottosegretario all’Economia, Paola De Micheli, e il commissario generale di Expo Milano 2015, Bruno Pasquino.

“Etiopia la radice del caffè e molto altro”, è questo il tema scelto dal Paese africano per l’Esposizione universale. «L’Etiopia ha regalato al mondo la Coffea arabica, ossia la pianta del caffè, e quindi non c’è un Paese migliore per contribuire in modo significativo al Cluster del Caffè – ha sottolineato Tedros Adhanom -. La nostra è una delle poche nazioni in via di sviluppo che ha lavorato al programma Economia Verde – ha concluso il Ministro – puntando ad avere zero emissioni di anidride carbonica entro il 2025.»

«Quando trattiamo dei temi di Expo Milano 2015, vale a dire cibo e agricoltura sostenibile per tutti, dobbiamo riconoscere che l’Etiopia si trova in prima linea, grazie alla sua ‘visione’ e ad una serie di politiche specifiche su tali argomenti – ha dichiarato Paola De Micheli -.Il nostro obiettivo è moltiplicare e rafforzare la presenza economica delle imprese italiane in Etiopia, approfittando dei nostri legami storici e di relazioni consolidate negli anni.»

In seguito alla cerimonia, la delegazione etiope ha fatto tappa a Palazzo Italia per la visita e il pranzo ufficiale. I festeggiamenti sono proseguiti per tutta la giornata, con performance culturali e degustazioni tipiche del Paese.

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«La presenza della Costa D’Avorio a Expo Milano 2015 è la testimonianza dell’amicizia tra il nostro Paese e l’Italia, in nome della solidarietà e della più ampia disponibilità di risorse per tutto il pianeta». Con queste parole il presidente della Repubblica, Alassane Ouattara, ha aperto ufficialmente le celebrazioni del National Day della Costa d’Avorio. Ad accogliere la delegazione africana, una festante folla di compatrioti che non ha voluto mancare ad un appuntamento così importante.

«Vorrei congratularmi con gli organizzatori dell’Esposizione Universale per aver saputo premiare le buone pratiche dei Paesi partecipanti – ha proseguito il presidente Ouattara -; la Costa D’Avorio produce il 40% del cacao di tutto il mondo, esportiamo noci di cocco, anacardi e siamo i primi produttori africani di olio di palma, di banane e ananas.»

Un impegno verso la sostenibilità alimentare che continua con ottimi risultati, come ha ricordato Outtara: «Negli anni abbiamo promosso importanti riforme per favorire l’agricoltura, dalle filiere di cacao alle coltivazioni di frutta e verdura. Abbiamo investito 3 miliardi di euro tra il 2012 e il 2015 e la produzione agricola è passata da 12 milioni di tonnellate a 16 milioni nel 2014, con un incremento del 33%. Le derrate di riso sono quasi triplicate. Questo è un evidente esempio del contributo della Costa D’Avorio per nutrire il pianeta».

A rendere omaggio al National Day ivoriano è intervenuto il Sottosegretario all’Economia, Paola De Micheli, che ha rimarcato gli ottimi rapporti economici e sociali tra i due Paesi. «La comunità ivoriana in Europa è la seconda per dimensioni e rappresenta un modello esemplare di integrazione – ha detto De Micheli -. La presenza della Costa D’avorio all’Esposizione Universale è essenziale per fornire valide soluzioni alla sfida globale contro la malnutrizione e per un’alimentazione sana e sicura per tutti».

I festeggiamenti sono poi proseguiti grazie al ritmo incalzante del gruppo folkloristico Zaouli, composto da giovani ivoriani che mantengono vive le tradizioni della nazione con danze e musiche dai forti timbri africani. Canti e balli hanno riempito il Decumano e, infine, il Padiglione della Costa D’Avorio, all’interno del Cluster Cacao e Cioccolato, dove per tutto il giorno si sono succeduti spettacoli e momenti di intrattenimento.

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Una ritmatissima coreografia della Nedere Troupe ha aperto le celebrazioni del National Day dell’Uganda, Paese partecipante all’Esposizione Universale nel Cluster del Caffè. Hanno preso parte alla cerimonia dell’alzabandiera il sottosegretario di Stato all’Economia Paola De Micheli, il commissario generale di Expo 2015 Bruno Pasquino e una folta delegazione ugandese, guidata dal ministro del Commercio e dell’Industria Amelia Kyambadde.

«La presenza dell’Uganda a Expo Milano 2015 – ha dichiarato il ministro ugandese nel discorso ufficiale – è una grande opportunità per presentare il nostro Paese alla comunità internazionale, rinforzare legami già esistenti e creare nuove partnership. Per l’Uganda è l’occasione per valorizzare numerosi prodotti, dal caffè al pesce, dai pellami all’artigianato». Il Paese, situato nel cuore dell’Africa equatoriale, sta vivendo un momento di prosperità (la crescita media PIL è stata del 7.1% dal 2005 al 2014) grazie a un governo stabile, una popolazione giovane e alla capacità imprenditoriale delle famiglie ugandesi.

Il ruolo strategico dell’Uganda nel continente africano è stato messo in evidenza dal sottosegretario De Micheli: «E’ una nazione giovane, che avrà un ruolo decisivo in Africa e non solo per quanto riguarda il dibattito sulla sicurezza alimentare, ma anche per l’agricoltura che sta rivelando un potenziale straordinario».

Al termine della cerimonia ufficiale è tornata ad esibirsi la Nedere Troupe, che ha poi accompagnato la parata sino al padiglione ugandese, nel Cluster del Caffè, dove la successiva esibizione del gruppo folkloristico ha coinvolto i visitatori. Successivamente il ministro Kyambadde ha visitato i padiglioni del Kenya e del Rwanda, sempre all’interno del Cluster, e poi quello della Tanzania, nel Cluster delle Spezie. Il pranzo ufficiale, come di consueto, è avvenuto a Palazzo Italia. La giornata dedicata all’Uganda è proseguita con il business forum “Uganda, terra di opportunità: caffè, turismo e investimenti”,  incontro di presentazione delle opportunità di crescita e investimento in Uganda per imprenditori stranieri, soprattutto italiani.

Le performance culturali di musica e ballo ugandesi si ripeteranno nel Cluster del Caffè dal 4 al 7 luglio, mentre sempre nello stesso periodo l’artista Nuwa Wamala Nnyanzi presenterà il batik, particolare tecnica per colorare i tessuti.

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«Il nuovo record per la pizza più lunga del mondo è di 1.596,45 metri»: così Lorenzo Veltri, Giudice del Guinness World Records, ha decretato il nuovo record del mondo, stabilito oggi a Expo Milano 2015, stracciando il precedente, datato 2011, ad opera degli spagnoli, che si erano fermati a 1141,5 metri..

La pizza, prodotta con 2 tonnellate e mezzo di impasto e condita con 1,5 tonnellate di salsa di pomodoro e 1,7 di mozzarella, 150 litri d’olio, utilizzando solo prodotti made in Italy, è stata cotta grazie a 5 forni speciali, utilizzando ben 800 tavoli in acciaio disposti a ferro di cavallo lungo il Decumano. Al termine delle operazioni di misurazione, i tranci di pizza sono stati distribuiti a tutti i visitatori dell’Esposizione Universale.

«Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno collaborato per stabilire questo record, una grande gioia che sia potuto accadere all’Esposizione Universale»: queste le parole del Commissario Unico Giuseppe Sala immediatamente dopo la proclamazione  del nuovo record mondiale. «Abbiamo avuto e avremo tanti Capi di Stato ad Expo Milano 2015 – ha aggiunto Sala – ma organizzativamente il momento più complesso è stato questo. Abbiamo stracciato il record precedente grazie all’unione degli sforzi, di prodotti d’eccellenza di tante regioni italiane, di pizzaioli piacentini e napoletani. Realizzare un’operazione del genere richiede uno sforzo organizzativo straordinario e noi ce l’abbiamo fatta».

Per la giornata della Pizza dei record, organizzata grazie all’impegno dell’azienda piacentina“La Pizza+1” e della Nazionale Italiana Pizzaioli, più di ottanta di pizzaioli provenienti da tutte le regioni italiane nella notte tra venerdì e sabato, lungo il Decumano hanno impastato, condito e cotto la pizza.

«Questo evento è un esempio della grandezza del Made in Italy», ha sottolineato il sottosegretario di Stato dell’Economia e delle Finanze, Paola De Micheli, tra le fautrici dell’iniziativa.

«La pizza è un simbolo del nostro Paese e dell’agroalimentare italiano, un punto di forza straordinario», ha detto il Ministro delle Politiche Agricolo, Ambientali e Forestali, Maurizio Martina.

Un simbolo anche di solidarietà, come hanno ricordato Ludovico Sante, amministratore unico di “LaPizza+1”, e Roberto Moncalvo, Presidente della Coldiretti, che hanno ringraziato Marco Lucchini, Direttore Generale della Fondazione Banco Alimentare, e tutti i volontari che questo pomeriggio consegneranno 300 metri della pizza a 6 centri di accoglienza milanesi gestiti dalle associazioni che si occupano di disagio sociale, in particolare a quelle che si stanno occupando dell’emergenza immigrazione.

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Una pizza lunga 1,5 chilometri. E’ con una “margherita” da Guinness dei primati che, sabato 20 giugno, Expo Milano 2015 celebrerà la Festa della Pizza. Preparata con prodotti “Made in Italy”, la pizza dei record peserà 5 tonnellate e sarà distribuita gratuitamente a tutti i visitatori. La prepareranno oltre 60 pizzaioli provenienti da ogni regione d’Italia e selezionati da Nip (Nazionale Italiana pizzaioli), all’opera per circa 18 ore consecutive.

L’iniziativa è stata presentata questo pomeriggio dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, dal Sottosegretario del Ministero dell’Economia e Presidente dell’Associazione “Settimana mondiale del Pomodoro” Paola De Micheli e dal Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala.

La Festa della Pizza costituirà il momento clou della “Settimana mondiale del pomodoro”, che si terrà sul sito espositivo dal 15 al 21 giugno. All’inizio della stessa settimana, i Paesi partecipanti e le Organizzazioni della società civile saranno protagonisti di un’altra importante Festa: quella del Pane, in programma lunedì 15 giugno.

«Le feste di Expo Milano 2015 – ha dichiarato Giuseppe Sala – rappresentano la sintesi tra divertimento, degustazioni e dibattito. Abbiamo sempre creduto che questo dovesse essere l’elemento fondante degli eventi organizzati all’interno del sito espositivo. Coinvolgere Paesi e visitatori in appuntamenti di gioia e condivisione di conoscenze ed esperienze rende l’Expo ancora più viva e il suo messaggio ancora più importante.»

«Dopo la bella apertura della Festa del Latte di ieri – ha aggiunto Maurizio Martina -, il prossimo 20 giugno celebreremo un grande simbolo dell’Italia e del saper fare italiano: la pizza. Sarà l’occasione per esaltare il pomodoro, un altro importantissimo prodotto italiano.»

«Durante la settimana mondiale del pomodoro – ha raccontato Paola De Micheli -, faremo scoprire la filiera del pomodoro italiano e tenteremo di battere il record della pizza più lunga del mondo. Per tutta la giornata pizzaioli provenienti da tutto il paese saranno impegnati a preparare, con soli prodotti Made in Italy, lungo il Decumano, una pizza lunga più di 1,5 chilometri.»

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