19 December, 2025
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Le problematiche della piccola pesca, con particolare riferimento ai danni causati dai delfini, sono state al centro della seduta odierna della commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale con l’audizione dei rappresentanti della Flai-Cgil e della Uila-Pesca.

«La pesca in Sardegna è un comparto che non ha ancora espresso tutte le sue potenzialità – ha detto la segretaria di Uila Pesca Gaia Garau – finora non c’è stata la dovuta attenzione per un settore che potrebbe garantire lavoro e reddito. Il 70% del pesce consumato nella nostra isola arriva da fuori». Entrando nello specifico, Gaia Garau ha chiesto tempi rapidi per l’approvazione del disegno di legge predisposto dalla Giunta che consente di spendere le risorse stanziate nel 2015 e 2016 per gli indennizzi sui danni causati dai delfini. La norma, nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di stato, permetterà di spendere i 200mila euro già stanziati e finora non spesi per paura di incorrere nei rilievi di Bruxelles. «I soldi sono però insufficienti – ha sottolineato Gaia Garau – è necessario prevedere un incremento dei fondi. I danni causati dai delfini al pescato e alle reti sono ingenti». Secondo Luciano Marica, storico leader dei pescatori del Sulcis, per venire incontro alle necessità del settore servirebbero circa 5 milioni di euro: «Chiediamo un indennizzo da erogare a ogni pescatore imbarcato – ha detto Luciano Marica – finanziare l’acquisto di nuove attrezzature non serve a nulla. I delfini distruggono ogni giorno le nostre reti e mangiano il poco pesce rimasto. Le risorse devono andare a ristorare il mancato reddito».

Quello della eccessiva presenza dei mammiferi acquatici, specie protetta a livello internazionale, sta diventando un problema serio per tutte le marinerie della Sardegna. «Dai delfini non ci si può difendere – ha affermato il responsabile Ambiente e Territorio della Flai Cgil Raffaele Lecca – i dissuasori acustici si sono rivelati inefficaci. Occorre prevedere adeguati indennizzi per i pescatori. Non so però se potranno essere utilizzate le risorse Feamp (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca), di solito destinate al superamento delle criticità del settore. Forse sarebbe meglio intervenire con un contributo straordinario come è stato fatto per fronteggiare le calamità naturali in agricoltura».

Dai rappresentanti dei pescatori è poi arrivato un appello perché si intervenga sulla pesca a strascico. «Chiediamo che gli attuali limiti dei 50 metri di profondità e la distanza di 1,5 miglia marine dalla costa per poter svolgere questa attività sia portato a 100 metri e a 3 miglia – ha detto Luciano Marica – lo strascico distrugge i fondali e danneggia le nostre attrezzature. Ci sono forti tensioni nelle nostre marinerie, il problema va risolto». Dalla piccola pesca, infine, l’invito a prevedere un fermo biologico di due mesi per la cattura dei polpi (dal 15 agosto al 15-30 ottobre): «Solo così si può consentire il ripopolamento – ha concluso Marica – è una misura necessaria, per noi pescatori è importante garantire l’equilibrio ambientale. Siamo disposti a fermarci senza chiedere nessun indennizzo».

Da tutte le forze politiche presenti in Commissione è arrivato l’impegno a trovare una soluzione. Gianluigi Rubiu (Udc) ha sollecitato l’istituzione di un Dipartimento per la pesca all’interno dell’assessorato all’Agricoltura, mentre Marco Tedde (Forza Italia) ha invocato una legge organica di settore: «Serve una disciplina complessiva per il comparto – ha detto Tedde – altrimenti ogni intervento si rivelerà solo un pannicello caldo». Giudizio condiviso da Paolo Dessì (Misto): «Le nostre coste sono diventate terra di conquista, il mare sardo è occupato da pescatori provenienti da altre regioni. La Sardegna ha la possibilità di legiferare sull’attività svolta entro le 12 miglia marine, eserciti questa sua potestà».

Di diverso avviso il consigliere Piero Comandini (Pd): «Gli strumenti per intervenire ci sono abbiamo a disposizione 36 milioni di euro del Feamp ancora da spendere, 14 sono stati messi a bando nel mese di ottobre, l’obiettivo è quello di accelerare la spendita delle risorse. Sul fonte della programmazione invece occorre agire sui Flag  (Gruppi di azione locale per la pesca). A loro è affidata la programmazione, mettiamoli nelle condizioni di operare al meglio».

Il presidente Luigi Lotto ha assicurato massima attenzione da parte della Commissione: «Domani sentiremo l’assessore Pierluigi Caria sul disegno di legge della Giunta – ha detto Luigi Lotto – le risorse già stanziate saranno sbloccate al più presto. Per quanto riguarda l’eventuale incremento degli indennizzi per i danni dei delfini occorrerà verificare le disponibilità di bilancio. La Commissione lavorerà inoltre per rendere immediatamente disponibili i 36 milioni del fondo Feamp».

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L’on. Paolo Dessì (Gruppo Misto) sollecita in un’interrogazione indirizzata all’assessore regionale dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, procedure d’urgenza per gli aiuti ai pescatori delle marinerie di Sant’Anna Arresi e Teulada per i danni provocati dai delfini e dai cormorani, attraverso l’applicazione delle misure di sostegno contenute nella delibera di Giunta approvata nel dicembre del 2015.

Nel documento sottoscritto dal consigliere di Sant’Anna Arresi, si riconosce la tutela delle due specie protette ma si reclama attenzione particolare per un comparto definito “fondamentale” per l’economia del Sulcis Iglesiente.

«La problematica – ha spiegato Paolo Dessì – si ripete ciclicamente e già in passato, ad alcune marinerie della Sardegna, sono stati riconosciuti indennizzi specifici per il ristoro dei danni alle attrezzature o al pescato provocati dai delfini e dai cormorani.»

Il consigliere del gruppo Misto, nel ricordare le conclusioni del convegno della Uila Pesca, tenutosi alla presenza del sottosegretario Giuseppe Castiglione, di parlamentari e consiglieri regionali, ha auspicato, dunque, l’attivazione di rapidi ed efficaci meccanismi risarcitori a vantaggio della piccola pesca nell’Isola.

L’on. Paolo Dessì al convegno organizzato dalla Uila Pesca a Sant’Anna Arresi il 13 ottobre.

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Il programma per lo sviluppo delle attività popolari, il disegno di legge per l’istituzione dell’anagrafe regionale studenti, il piano di dimensionamento scolastico e il punto sul contratto di servizio Rai ed il testo unificato sulla lingua sarda: sono stati questi gli argomenti oggetto dell’audizione in Seconda commissione dell’assessore regionale della Pubblica istruzione e della Cultura, Giuseppe Dessena.

In merito al programma degli interventi previsti dalla legge n. 64/86 per il sostegno alla associazioni e ai complessi bandistici, ai gruppi polifonici e folcloristici, l’assessore non ha potuto non evidenziare l’esiguità dei fondi a disposizione per il 2017 che, a fronte di uno stanziamento complessivo di 600mila euro, sconta anche una riserva di 350mila euro destinata alle spese per le attività didattiche 2016/2017. «È evidente – ha dichiarato a questo proposito il presidente della commissione, Gavino Manca – che 250mila euro di risorse disponibili, per realizzare il programma del 2017, rendono di fatto inefficace la legge 64 ed è anche per tale ragione che mi assumo l’impegno, anche a nome dell’intera commissione, perché sia incrementata la somma a disposizione per il 2018». Per il prossimo anno l’obiettivo prefissato è un aumento di circa 500mila euro rispetto alle 900mila euro stanziate (ma solo 550mila sono destinate al programma di interventi in quanto 350mila sono riservate alle attività didattiche e formative).

Si è passati agli argomenti attinenti la scuola e l’assessore ha illustrato il disegno di legge della Giunta regionale n. 440 che prevede l’istituzione dell’anagrafe degli studenti, al fine di “monitorare l’abbandono scolastico in tempo reale” e si propone di acquisire puntuali e tempestive informazioni su tutto ciò che attiene l’andamento scolastico ed i risultati di ogni singolo alunno. «La tracciabilità dei percorsi scolastici dei singoli studenti sardi – ha affermato l’assessore – è il nostro obiettivo, per arginare e combattere con strumenti adeguati la piaga dell’abbandono scolastico in Sardegna che ha ormai raggiunto livelli non più accettabili». Nel corso del breve confronto che si è sviluppato in commissione (sono intervenuti i consiglieri Paolo Dessì, Misto; Rossella Pinna e Gianmario Tendas, Pd; Roberto Desini, Pds; Paolo Zedda, Sdp) sono emerse anche le problematicità riguardanti il trattamento dei dati e le competenze ministeriali in materia ma non è mancato tuttavia il sostanziale sostegno della commissione per l’iniziativa proposta dall’assessore insieme con la disponibilità a procedere in tempi rapidi per favorire l’approdo del disegno di legge in Aula quanto prima.

Condivisione e sostegno che l’assessore Giuseppe Dessena ha registrato anche sulle tempistiche ed il metodo fino ad ora utilizzati per l’approvazione del cosiddetto piano di dimensionamento scolastico. «Portiamo oggi in Giunta l’approvazione della delibera con oltre quattro mesi di anticipo rispetto allo scorso anno – ha precisato l’assessore – e non prevediamo alcun accorpamento o chiusura di istituti scolastici, proponendoci di accettare e valutare soltanto quelli che saranno eventualmente richiesti dagli Enti Locali, sulla base delle linee guida approvate lo scorso anno». L’assessore, dunque, ha evidenziato la mancanza di ben 65 dirigenti scolastici nell’Isola ed ha annunciato che il piano di dimensionamento scolastico sarà sostituito con la riorganizzazione dell’offerta formativa.

In conclusione dell’audizione il consigliere Paolo Zedda (Art. 1 – Sdp) ha illustrato all’assessore le modifiche apportate al testo unificato sulla lingua sarda, in linea con le indicazioni emerse nel corso delle audizioni sul tema, e la commissione ha quindi concluso concordando con l’assessore Giuseppe Dessena circa l’esigenza di promuovere una serie di audizioni e di confronti con il governo ed i vertici della Rai, al fine di garantite le risorse necessarie alla valorizzazione e alla salvaguardia della lingua sarda, all’interno delle misure e dei programmi previsti nel  contratto di servizio con la Rai.

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Ignazio Locci, 43 anni, avvocato, vicepresidente del Consiglio regionale, è il nuovo sindaco di Sant’Antioco. Eletto consigliere cinque anni fa consigliere con ben 433 preferenze, il più votato nella lista “Città Nuova” guidata da Gianni Locci (quando era già consigliere della provincia di Carbonia Iglesias), si dimise il 27 marzo 2014, dopo l’elezione in Consiglio regionale, sostituito da Renato Avellino.

Ignazio Locci (lista “Nautica, Edilizia e Turismo”) ha vinto con 2.583 voti, il 37,96%, davanti ad Alberto Mariano Fois (Lista “Genti Noa”), che ha ottenuto 2.334 voti, il 34,30%. Al terzo posto si è classificato Massimo Melis (lista “Sant’Antioco Attiva”) con 1.090 voti (16.02%), quarto ed ultimo Marco Massa (lista “Insieme per Sant’Antioco”), vicesindaco uscente, con 796 voti (11,70%).

Il nuovo Consiglio comunale sarà formato da 11 seggi della lista “Nautica, Edilizia e Turismo”, 3 della lista “Genti Noa” e 1 a testa delle altre due liste, “Sant’Antioco Attiva” e “Insieme per Sant’Antioco”.

Mario Corongiu, sindaco negli ultimi 10 anni, candidato alla carica di consigliere comunale della lista “Insieme per Sant’Antioco”, non è stato eletto.

La carica di sindaco è incompatibile con quella di consigliere regionale e Ignazio Locci dovrà quindi lasciare il seggio nell’Assemblea di via Roma, dove ricopre anche la carica di vicepresidente. Al suo posto tornerà sui banchi del Consiglio regionale, Paolo Luigi Dessì, ex sindaco di Sant’Anna Arresi, primo dei non eletti nella lista di Forza Italia Sardegna alle elezioni regionali del 16 febbraio 2014.

Municipio Sant'Anna Arresi 8 copia

Teresa Pintus, 40 anni, è il nuovo sindaco di Sant’Anna Arresi. La lista civica “Giorno Nuovo”, ha vinto le elezioni con 707 voti, il 39,94%, portando in Consiglio comunale 8 consiglieri. Al secondo posto, come cinque anni fa, si è classificato Gigi Balloccu, candidato della lista civica “Sant’Anna Costa Arresi”, che ha ottenuto 606 voti, pari al 34,23% ed entra in Consiglio comunale con 2 consiglieri. Al terzo posto Adriana Lobina, candidata sindaco della lista civica “Arresinus”, fermatasi a 457 voti, il 25,81% e porta in Consiglio comunale per i prossimi cinque anni 2 consiglieri.

Le elezioni hanno registrato 1.815 votanti su 2.578 aventi diritto al voto, per una percentuale del 70,40%.

Teresa Pintus è vicesindaco uscente della Giunta guidata da Paolo Luigi Dessì.

Lista civica “Giorno Nuovo – Sant’Anna Arresi: La nostra casa, la nostra gente”, 8 eletti:

Daniela Farci 80 voti

Fabio Diana 77

Maddalena Garau 75

Ambrosiano Pintus 62

Roberto Dessì 58

Emanuela Pilloni 51

Gabriela Caschili 51

Patrizia Emanuela Costa 43

Candidati non eletti:

Massimiliano Selis 41

Alfiero Pittoni 36

Valerio Lecca 27

Roberto Virdis 24

Lista civica “Costa Arresi”, 2 eletti:

Candidato sindaco Gigi Balloccu eletto consigliere comunale

Gino Potettu 85 voti

Candidati non eletti:

Aldo Porcu 54

Roberto Cappai 49

Loretta Atzori 45

Martino Uccheddu 43

Ilaria Garia 40

Matteo Marongiu 39

Elisabetta Rossu 37

Veronica Viola 37

Elena Fadda 36

Elvio Muscas 22

Eleonora Murgia 20

Lista civica “Arresinus”, 2 eletti:

Candidato sindaco Adriana Lobina eletta consigliere comunale

Maurizio Antonio Podda noto Titti 112 voti

Candidati non eletti:

Daniela Soru 86

Samuele Mei 32

Nicola Angius 30

Ponziana Ledda 29

Andrea Letizia Virdis 23

Laura Silanus 19

Fernando Pistis 18

Mojca Cancedda 12

Andrea Virdis 12

Giovanni Putzu 10

Roberto Carrieri 9

Sant'Antioco copia

I pescatori del Sulcis hanno manifestato stamane, a Sant’Antioco,  contro i vincoli imposti loro dall’Unione europea. Nel corso di una manifestazione che ha visto la partecipazione dei sindaci di Sant’Antioco, Mario Corongiu; Calasetta, Antonio Vigo e Sant’Anna Arresi, Paolo Luigi Dessì, hanno dichiarato di essere pronti alla mobilitazione contro le norme europee che regolamentano il settore della pesca se non ci saranno adeguati interventi e modifiche alle stesse, definite pesantemente penalizzanti.

Patto d'Iglesias - Fetopatia Alcolica Pieghevole Provincia Amici 2

«Con l’approvazione in Consiglio regionale della legge sulla “Prevenzione della fetopatia alcolica”, la nostra regione si propone al mondo con il primo dispositivo che trasforma la Donna Alcolista, storicamente colpevole, in sofferente bisognosa di diagnosi e terapia e la mamma alcolista in primario obiettivo delle premure: sociali e mediche.» Lo scrive, in una nota, l’associazione #Amici della Vita Sulcis.

«La legge votata all’unanimità dei Consiglieri presenti (50) – si legge ancora nella nota – è frutto di lunghissimo ed appassionante lavoro che ha visto protagonisti il Volontariato, l’Ordine dei Medici, la Provincia Carbonia Iglesias fino all’ultimo giorno del suo mandato, i sindacati, le parrocchie, la Coop. sociale San Lorenzo ed Amministrazioni comunali del Sulcis, le Acli, la Curia, la stampa. I consiglieri regionali del Sulcis di questa legislatura (Gigi Rubiu, Luca Pizzuto, Pietro Cocco, Ignazio Locci) e della precedente (Paolo Dessì e Giorgio Locci) affiancati dagli “stranieri” Raimondo Perra e Lorenzo Cozzolino hanno avuto il merito di “contagiare” i partiti di appartenenza e motivarli a sostenere in tempi rapidissimi, “olimpionici”, una legge (premura e sensibilità ) per la vita debole che tutti desideriamo salvaguardare. Il risultato finale dimostra che quando una comunità, rimosse le casacche di appartenenza, si riunisce intorno alla solidarietà è capace di risultati straordinari e trasforma la quotidianità spesso rissosa, invidiosa, dozzinale e pettegola in leggenda.»

«Siamo orgogliosi – conclude l’associazione Amici della Vita Sulcis – di aver lavorato al vostro fianco in questa emozionante avventura. Nuovi orizzonti aspettano altrettanto impegno.»

Pieghevole Provincia Amici 1 Pieghevole Provincia Amici 2

L’associazione “Amici della Vita” e l’Amministrazione comunale di Iglesias hanno organizzato un convegno sulla fetopatia alcolica per sabato 7 giugno, alle 10.00, presso la Sala Remo Branca di  Iglesias. Sono stati invitati i consiglieri regionali del Sulcis (Luca Pizzuto, Pietro Cocco, Ignazio Locci e Gigi Rubiu ) e la Commissione Sanità (interverranno il presidente Raimondo Perra e il consigliere-pediatra Lorenzo Cozzolino) che recentemente ha approvato la proposta di legge sulla prevenzione della fetopatia Alcolicae  nelle prossime settimane andrà alla valutazione dell’intero Consiglio regionale per la definitiva approvazione. Si tratta della prima legge al mondo che tutela la Vita Debolissima (il bambino dell’alcolista) e la Vita debole della madre alcolista, per la prima volta considerata malata da accogliere, sostenere e affiancare verso  una nuova esistenza. Interverranno, inoltre, il vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda; CGIL-CISL-UIL del Sulcis Iglesiente; le ACLI; Tore Cherchi, Giorgio Locci, Elvira Usai, Mario Crò, Fabio Enne, Roberto Puddu, Giuseppe Madeddu, i sindaci Emilio Gariazzo (Iglesias), Paolo Dessì (Sant’Anna Arresi), Learco Fois (Giba), Antonello Pirosu (Villaperuccio), Marco Antonio Piras (Tratalias), Ivo Melis (Masainas), numerose associazioni e parrocchie che sostengono la proposta di legge sulla fetopatia alcolica, nella speranza che in tempi stretti diventi realtà.

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Pietro Cocco e Giorgio Oppi sono stati confermati, Paolo Dessì è il primo dei non eletti.

Pietro Cocco cinque anni fa risultò il più votato nella lista del Partito Democratico, con 3.948 preferenze, davanti a Mauro Esu, con 3.784. Domenica 16 febbraio si è fermato a 3.224 preferenze che gli sono astate per essere ancora primo, eletto con quoziente pieno, davanti a Pietro Morittu che ha raggiunto 2.987 preferenze.

Giorgio Oppi nel 2009 venne eletto nella lista UDC della circoscrizione provinciale di Carbonia Iglesias con 5.037 preferenze, questa volta è stato eletto nella lista UDC della circoscrizione provinciale di Cagliari, con 5.370 preferenze.

Paolo Dessì cinque anni fa, quando era consigliere provinciale di Forza Italia, si candidò e venne eletto nella lista del PSd’Az con 1.898 preferenze; questa volta, da consigliere regionale uscente del PSd’AZ, si è candidato nella lista di Forza Italia e, pur aumentando leggermente il suo consenso, arrivato a 2.012 preferenze, risulta il primo dei non eletti.

I volti nuovi eletti nel Sulcis Iglesiente sono Luca Pizzuto, segretario regionale di Sinistra Ecologia Libertà, Gianluigi Rubiu, consigliere comunale dell’UDC a Iglesias; Ignazio Locci, consigliere comunale di Forza Italia a Sant’Antioco.

Ricordiamo che la quarta consigliera uscente, Claudia Lombardo, presidente del Consiglio regionale, ha deciso di non ricandidarsi dopo un’esperienza ventennale iniziata nella primavera del 1994.

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I dati sulle preferenze ai singoli consiglieri a Iglesias. Il più votato in assoluto risulta Gianluigi Rubiu, del’UDC, con 2.095 voti; Simone Pinna, di Sinistra Ecologia Libertà, con 736 voti; Pietro Cocco, del Partito Democratico, con 648 voti; Simone Saiu, di Fratelli d’Italia, con 404 voti; Giuseppe Ottaviani, dei Riformatori Sardi, con 337 voti; Paolo Dessì, di Forza Italia, con 312 voti; Pietro Morittu, del Partito Democratico, con 302 voti; Francesco Fele, dell’UDC, con 297 voti; Paolo Collu, di Unidos, con 293 voti; Mario Porcu, di Forza Italia, con 273 voti; Alberto Cacciarru, di Sinistra Sarda, con 249 voti; Letizia Cossu, di Forza Italia, con 216 voti; Peppino La Rosa, dei Riformatori Sardi, con 176 voti; Federico Palmas, dei Riformatori Sardi, con 112 voti.