5 December, 2025
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Undicesimo giorno di presidio dei lavoratori sul silo dell’Eurallumina, a Portovesme.

«Nel corso della giornata di ieri, in tarda mattinata – si legge in una nota della R.S.A,. Eurallumina –  ha avuto luogo un confronto tra le organizzazioni sindacali a tutti i livelli sino a quello regionale confederale CGIL CISL UIL, categorie regionali, territoriali e le rispettive R.S.A. di fabbrica nonché i lavoratori impegnati nel portare avanti il presidio di protesta ed occupazione del silo. Successivamente si è svolta presso i cancelli dello stabilimento l’assemblea informativa delle lavoratrici e lavoratori Eurallumina, nella quale è stato ribadito che, non essendo giunte al momento delle novità degne di nota da parte delle Istituzioni governative rispetto alle rassicurazioni sulle aspettative dell’incontro convocato presso il MIMIT in data 10 dicembre 2025, la protesta e l’occupazione del silo, oltre al contestuale presidio ai cancelli della fabbrica da parte dei lavoratori Eurallumina non debba cessare ma proseguire ad oltranza. I tempi sono stretti: a fine mese i fondi messi a disposizione della Rusal finiscono insieme alla cassa integrazione. Per sbloccare la vertenza, è stato ribadito anche oggi, è necessario sbloccare gli asset russi. Da oltre 16 anni si fanno promesse, adesso è il momento di prendersi delle responsabilità. Per questo si è deciso di alzare l’asticella della protesta e far partire per Roma una delegazione di lavoratori per manifestare davanti al ministero durante l’incontro. Si rimane in attesa delle risultanze rispetto alla visita, confermata, della Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali dott.ssa Marina Elvira Calderone, prevista nel primo pomeriggio di venerdì prossimo, 28 novembre 2025, presso il presidio, laddove incontrerà i lavoratori che stanno portando avanti la protesta. Nel mentre, le organizzazioni sindacali ed una delegazione di lavoratori hanno incontrato, nella sede del Consiglio regionale a Cagliari, sia il presidente del Consiglio regionale on. Piero Comandini che la Conferenza dei Capi gruppo della medesima Assemblea elettiva sarda. Il presidente Comandini ha assicurato che l’Eurallumina è al centro del lavoro dell’Assemblea. Tra i punti all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale una Risoluzione sulla nostra vertenza. In data di domani la commissione industria della Regione sarda sarà presente al presidio in stabilimento, e il 10 dicembre, giorno in cui è stato fissato l’incontro al Ministero delle imprese e del made in Italy, una delegazione del Consiglio regionale sarà a Roma con i lavoratori. Il Presidente e i Capigruppo hanno anche espresso solidarietà, a nome dell’intero Consiglio, ai lavoratori che da dieci giorni stanno protestando sopra il silo a 40 metri di altezza. Contestualmente sia la Provincia del Sulcis Iglesiente che le Amministrazioni comunali del territorio stanno già deliberando e/o comunque provvedendo a convocare i rispettivi Consigli elettivi comunali e provinciale per portare ai voti delle assemblee un ordine del giorno avente ad oggetto, oltre ad esprimere la massima e incondizionata solidarietà e vicinanza ai lavoratori Eurallumina in presidio sul Silo e a tutti i dipendenti e le maestranze dell’indotto coinvolto, riconoscendo il valore della loro battaglia simbolica per la tutela occupazionale e del futuro industriale del Sulcis, a richiamare con forza il Governo nazionale, in particolare il MIMIT, il MEF e il C.S.F., a un intervento immediato per superare l’attuale stallo, garantendo la continuità finanziaria di Eurallumina attraverso lo stanziamento urgente dei fondi ministeriali previsti dalla legge per la gestione degli asset congelati, al fine di scongiurare il rischio di liquidazione o fallimento. A richiedere che la riunione convocata al MIMIT per il 10 dicembre 2025 sia un incontro decisivo e non interlocutorio o di aggiornamento, bensì finalizzato alla risoluzione strutturale della vertenza e, fortemente auspicabile, all’ottenimento della revoca definitiva del provvedimento sanzionatorio – conclude la nota della R.S.A. Eurallumina -. A garantire il pieno sostegno alla vertenza Eurallumina e ad assicurare la disponibilità ad affiancarsi e a sostenere tutte le iniziative utili e necessarie che le organizzazioni sindacali e i lavoratori dovessero mettere in campo in difesa del sito produttivo e dei livelli occupazionali, incluse eventuali manifestazioni o trasferte presso le sedi governative competenti.»

Sostegno unanime e piena disponibilità a essere in prima linea con i lavoratori e le lavoratrici in tutti i passaggi della vertenza. E’ questo ciò che è emerso oggi pomeriggio a Uta nell’incontro organizzato dall’amministrazione comunale per discutere la crisi della Bekaert, il colosso olandese produttore di cordicelle per pneumatici che a settembre ha annunciato la volontà di vendere la sua fabbrica di Macchiareddu, mettendo a rischio 300 lavoratori tra dipendenti e indotto.

All’appuntamento protagonisti assoluti sono stati i lavoratori con le loro rappresentanze sindacali, che hanno ripercorso la storia della Bakaert (quella di Macchiareddu è l’unica sede rimasta in Italia) dal suo insediamento più di cinquant’anni fa, nella zona industriale di Cagliari, a oggi, con la decisione di vendere a causa della crisi del settore automotive e della concorrenza cinese, ma hanno ribadito anche ansie e preoccupazioni per il futuro loro e delle loro famiglie.

Pieno appoggio da parte degli amministratori e rappresentanti istituzionali intervenuti: sindaci della Città Metropolitana di Cagliari e non solo, i consiglieri regionali Giuseppe Frau, Luca Mandis e Walter Piscedda, la senatrice Sabrina Licheri, il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, e l’assessore regionale all’industria Emanuele Cani. Presente anche la presidente del Cacip, il Consorzio industriale provinciale di Cagliari, Barbara Puddu.

«Quello posto oggi un ulteriore tassello che dimostra quanto tutta la Sardegna sia unita nel sostenere questa battaglia e quanto le istituzioni siano al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici afferma il sindaco di Uta, Giacomo Porcu -. Se la politica non si interessa dei lavoratori non può chiamarsi tale.»

 

 

Poker di comunità operose e propositive inserito nel progetto di turismo esperenziale che attraversa Sulcis, Medio Campidano, Parteolla e Planargia. Alla presentazione ai media, con i sindaci Alfonso Marras, Ivan Piras, Alberto Urpi e Paolo Dessì, anche il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini e l’assessore del Turismo, Franco Cuccureddu.

Domani, martedì 14 ottobre, alle 10.00, la sala conferenze dell’assessorato regionale del Turismo – viale Trieste, n 105, Cagliari – ospita la presentazione del progetto “Sardinia tourism experience 2025”. Alla conferenza stampa prendono parte Franco Cuccureddu (assessore regionale Turismo, artigianato e commercio), Piero Comandini (presidente del Consiglio regionale), in sindaci Alfonso Marras (Bosa), Ivan Piras (Dolianova), Alberto Urpi (Sanluri) e Paolo Dessì (Sant’Anna Arresi). Ai lavori viene presentato un kit di materiale promopubblicitario.

Luoghi, identità, emozioni, produzioni locali. “Sardinia tourism exeperience” è la sintesi in quattro escursioni di un’isola gioiello da vivere, attraversare e raccontare ai visitatori. Per un “nuovo” turismo legato ad aspetti e tradizioni meno note e da valorizzare dei centri piccoli e medi.
Musei, battelli, folk, montagne, castelli, nuraghe, fiumi e cattedrali. Perle da promuovere e rilanciare. Con uno sguardo a produzioni tipiche e artigianali, ricorrenze, enogastronomia, dagli insaccati all’olio, passando per pane, vino, carni, dolci e formaggi. Il percorso prevede quattro tappe con temi suggestivi e iniziative innovative. Del percorso – che avrà per biglietto da visita una rivista ufficiale – verrà realizzato anche un book fotografico e un docufilm professionale.

E’ stata inaugurata ufficialmente ieri la nuova sede operativa del GAL Sulcis Iglesiente, del FLAG Sardegna Sud Occidentale e del Distretto rurale Sardegna Sud Ovest.

I locali – di proprietà del comune di Giba che li ha concessi in comodato d’uso gratuito – accoglievano fino ad alcuni anni fa un Punto INPS e sono stati di recente ristrutturati grazie a un finanziamento regionale di 50 mila euro.

«Abbiamo manifestato la nostra disponibilità ad accogliere il GAL, il FLAG e il Distretto Rurale – ha spiegato Andrea Pisanu, sindaco di Giba e presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcisnella certezza che per i nostri compaesani sia un’opportunità di avere gli uffici a pochi passi da casa. Una scelta che rappresenta bene l’impegno della nostra comunità per lo sviluppo del proprio territorio.»

Gli uffici sono operativi nei nuovi locali da poco più di un mese: «Siamo grati all’amministrazione comunale di Giba ha detto Nicoletta Piras, direttrice del GAL e del FLAG – che si è adoperata attivamente per garantire al nostro territorio la presenza quotidiana di un presidio di sviluppo locale come quello rappresentato dal GAL, dal FLAG e dal Distretto Rurale».

Durante la giornata gli uffici di via Principe di Piemonte 190, a Giba, sono stati aperti al pubblico in modalità open day: i cittadini di Giba e dei comuni vicini hanno potuto visitare i locali, accolti dal personale dei due Gruppi di azione locale (GAL e FLAG), e ne hanno approfittato per chiedere informazioni e conoscere le opportunità offerte dai bandi.

A fine giornata il taglio simbolico del nastro, al quale è seguito un aperitivo di benvenuto. Presenti oltre alla struttura tecnica del GAL e del FLAG, guidata dalla direttrice Nicoletta Piras, il consiglio di amministrazione con il presidente Cristoforo Luciano Piras e diversi soci, pubblici e privati. Hanno preso parte all’evento tra gli altri il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini, la presidente di Assogal Sardegna Mariella Amisani e il vicepresidente Antonino Arba.

«L’accoglienza riservataci – ha sottolineato Cristoforo Luciano Piras, presidente del GAL e del FLAGci rende felici e orgogliosi di aver scelto Giba come nuova sede degli uffici: avere una sede baricentrica nel territorio e averla in un piccolo comune è la soluzione perfetta per chi opera nello sviluppo locale.»

Il GAL Sulcis Iglesiente è attivo sul territorio da 29 anni (dal 1996), il FLAG Sardegna Sud Occidentale da 9 anni (dal 2016). Sono due Gruppi di azione locale, il primo si dedica allo sviluppo rurale, il secondo allo sviluppo costiero. Il Distretto rurale Sardegna Sud Ovest è nato nel 2023 e ha tra i soci sia il GAL che il FLAG. Insieme si configurano come vera e propria agenzia di sviluppo locale che promuove lo sviluppo economico e sociale del Sulcis Iglesiente.

Nella foto di copertina: Andrea Pisanu, Cristoforo Luciano Piras e Piero Comandini

Si è tenuta ad Iglesias il 6 febbraio scorso un’assemblea di iscritti e simpatizzanti del PD dedicata ai temi dalla Sanità in Sardegna e nella Provincia del Sulcis Iglesiente. La discussione introdotta dal segretario provinciale Mauro Esu, ha ripreso e approfondito i temi avanzati dal documento prodotto dal Forum per le Politiche della Salute del Sulcis Iglesiente, già illustrato nel mese di gennaio all’assemblea regionale del partito, e prima ancora approvato all’assemblea provinciale. Hanno preso parte e sono intervenuti nella discussione, oltre a diversi dirigenti regionali e territoriali, anche sindaci e amministratori, compagni e compagne impegnati nel sindacato, operatori e lavoratori della sanità. Ha partecipato ai lavori il segretario regionale Piero Comandini che ha tenuto l’intervento conclusivo.

Sono state avanzate diverse proposte che si possono così sintetizzare:

  1. E’ necessario accelerare i tempi nella produzione di soluzioni concrete verso i gravi problemi del Servizio sanitario regionale così come illustrati nel documento e ripresi nel dibattito. Si deve uscire dal guado di una discussione che si sta protraendo troppo a lungo e che produce sfiducia e giudizi negativi.
  2. Si deve stabilizzare su questi temi un lavoro organizzato nei territori, al fine favorire la partecipazione di coloro che si sono mostrati in questi mesi disposti a contribuire alla definizione di analisi e soluzioni efficaci per migliorare la sanità sarda e le gravi emergenze a cui assistiamo ormai da anni. Sarebbe utile intrecciare questo lavoro fra le diverse province e costruire momenti di iniziativa unitari fra diversi territori, soprattutto fra quelli che subiscono in periferia le politiche di accentramento di servizi verso i due grossi centri urbani di Cargliari e di Sassari.
  3. In questo contesto si considera urgente promuovere in seno al Partito Regionale e alla Coalizione, l’organizzazione di una Consulta regionale sui temi delle politiche per la Salute che raccolga le sollecitazioni e le proposte che si sviluppano nei territori, facendo sintesi e contribuendo alla definizione delle politiche regionali.
  4. Mentre si sviluppa la discussione, che è già approdata nella Commissione competente e in Consiglio regionale, tesa alla produzione di norme che incidano positivamente sul Servizio sanitario regionale, è necessario produrre da subito provvedimenti di natura organizzativa, al fine di dare immediate risposte ad alcune gravi emergenze. Questo sicuramente per quanto riguarda le liste d’attesa e la carenza di personale. Si rileva, infatti, la gravità della situazione negli ospedali periferici e certamente al Sirai di Carbonia e al CTO di Iglesias, dove assistiamo alla chiusura di diversi reparti (solo per fare alcuni esempi: l’Otorino-Laringoriatria, l’Ortopedia e Traumatologia, il Pronto soccorso di Iglesias che è ridotto ad un “punto di primo intervento” , l’Urologia con un solo medico, la Neurologia) E in atto.pertanto, una lenta ma inesorabile chiusura degli ospedali che dovrebbe indurre ad accelerare, tramite l’utilizzo di strumenti già nella disponibilità della Giunta e dei Direttori generali, l’avvio di assunzioni di personale medico ed infermieristico indipendentemente da ipotetiche ed ampie riforme di sistema. A tal proposito, una parte dei problemi potrebbe essere affrontata con forme straordinarie di assunzione ma anche con un’equa ridistribuzione del personale esistente rispettando gli standard stabiliti.
  5. Come già espresso nel nostro documento, entrambe le riforme hanno lasciato alle Aziende sanitarie territoriali (che sono oggi una finzione nella loro ricostituzione formale) un ruolo estremamente residuale. Riteniamo utile ipotizzare modifiche verso un modello organizzativo più “decentrato”. Specifiche competenze e poteri gestionali, inerenti ad esempio l’amministrazione del personale e gli acquisti, non debbano essere totalmente concentrate in ARES e possano essere con equilibrio riassegnate alle ASL territoriali, in modo che queste ultime possano autonomamente e con maggiore efficacia organizzare i propri servizi sanitari.
  6. L’emergenza di questi giorni sembra aver oscurato un tema centrale. La questione, infatti, non riguarda solo gli ospedali. Emerge in maniera sempre più chiara l’importanza e la centralità della Medicina territoriale e dei Servizi di prossimità, verso i quali peraltro si concentra la Missione 6 del PNRR dedicato alla salute.
  7. Altro tema verso il quale va riportata attenzione è quello del personale amministrativo. Assistiamo anche in questi mesi ad una fuga dalle ASL e da tutto il Servizio sanitario regionale delle migliori figure professionali maturate in anni di lavoro nella Sanità sarda verso altre amministrazioni pubbliche. Da questo punto di vista, la realizzazione del Comparto unico, che sembra realizzarsi in Sardegna lasciando fuori gli amministrativi del sistema sanitario, contribuirà ad aggravare il problema.

«Quando qualche giorno fa ho annunciato la mia intenzione di venire qui a Portovesme oggi, non avrei mai potuto pensare di trovare una così straordinaria unità di intenti tra tutte le parti in causa: il Governo, con la ministra del Lavoro Marina Calderone e la sottosegretaria Fausta Bergamotto, la presidente della Regione con la sua Giunta, le parti politiche senza distinzione di colore, tutti i sindaci, le organizzazioni sindacali. Insieme sono certo che raggiungeremo l’obiettivo.»

Il titolare del ministero delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, lo ha detto stamane, nell’incontro tenutosi nello stabilimento della Portovesme srl, nel corso del quale è stata esaminata la gravissima situazione venutasi a determinare con la decisione della Glencore di fermare definitivamente la linea zinco.

«Chiederemo alla multinazionale Glencore di rivedere le decisioni prese, con la ripresa della produzione di piombo, unitamente a quella dello zinco e, qualora decidesse di restare ferma sulle sue posizioni, di tenere lo stabilimento nella condizione di poter ripartire con il coinvolgimento di un altro soggetto imprenditoriale, per il quale ci siamo già messi in moto con grande fiducia – ha aggiunto il ministro Adolfo Urso – che ha rimarcato anche l’impegno del Governo teso a favorire l’insediamento nell’area industriale di Portovesme, di nuove iniziative imprenditoriali in grado di dare una boccata d’ossigeno al territorio, con la creazione di nuove opportunità lavorative.»

L’incontro è iniziato poco dopo le 11.00 nella sala riunioni dello stabilimento di Portovesme. I lavoratori, intanto, sono rimasti in attesa davanti ai cancelli.

Prima dell’intervento del ministro Adolfo Urso, ho intervistato la presidente della Regione, Alessandra Todde, e il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini. La Giunta era rappresentata anche dagli assessori dell’Industria Emanuele Cani e del Lavoro Desirè Manca.

Il ministro Adolfo Urso, prima di addentrarsi nelle vicende della Portovesme srl, ha ricostruito nel dettaglio tutti gli interventi fatti dal Governo in altre realtà industriali, conclusi con risultati positivi e s’è detto certo che anche nel Sulcis verrà raggiunto l’obiettivo prefissato di tenere in piedi, rafforzare e rilanciare il sito industriale.

Dopo il ministro Adolfo Urso, è stata la volta della collega del Lavoro Marina Calderone.

Alle durissime parole del ministro del Lavoro, sono seguite quelle altrettanto dure di Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna.

Per le organizzazioni sindacali sono intervenuti il segretario generale della CGIL Sardegna Fausto Durante, il segretario generale della COSL Sardegna Pier Luigi Ledda e la segretaria nazionale della UILTEC UIL Daniela Piras. Il loro è stato un coro unanime, con una sollecitazione al Governo e alla Regione di chiamare la Glencore alle sue responsabilità, perché il territorio e i suoi lavoratori meritano rispetto e se non ha più intenzione di operare nel Sulcis, favorisca il passaggio verso un nuovo soggetto imprenditoriale che ha intenzione di dare continuità produttiva.

Sono seguiti gli interventi del sindaco di Portoscuso, Ignazio Atzori, di don Antonio Mura, responsabile della Pastorale sociale e il lavoro della diocesi di Iglesias, Don Antonio Mura, e di Andrea Lai, segretario organizzativo UIL Sardegna.

Al termine degli interventi, le conclusioni sono state affidate al ministro Adolfo Urso, che ha esposto il piano di lavoro che il Governo seguirà fin dalle prime settimane del nuovo anno.

La giornata di lavoro è proseguita all’esterno dello stabilimento, per le comunicazioni ai lavoratori.

Davanti ai cancelli, hanno ripreso la parola il ministro Adolfo Urso, la ministra Marina Calderone e la presidente della Regione Alessandra Todde.

Giampaolo Cirronis

      

In una sala polifunzionale totalmente gremita, si è svolta a Carbonia una bellissima e meritoria iniziativa, organizzata dall’Odv N.A.B.A., denominata “Disabile per un giorno – vuoi il mio posto?” All’evento hanno partecipato centinaia di studenti degli istituti scolastici Satta, Deledda-Pascoli-Don Milani, Beccaria-Loi, Angioy, Gramsci-Amaldi e della scuola di enogastronomia di Sant’Antioco del Beccaria-Loi.

L’iniziativa, che ha visto la presenza straordinaria del presidente del Consiglio regionale Piero Comandini, è stata impreziosita dalla donazione, da parte del direttivo dell’Odv N.A.B.A., di pannelli integrativi che saranno posizionati – con autorizzazione del Comando di Polizia Locale – in circa una trentina di stalli riservati ai disabili. Sui cartelli campeggia la scritta “Vuoi il mio posto? Prendi anche la mia disabilità”.

«Ringraziamo l’OdV N.A.B.A. e tutti i soggetti che – a vario titolo – hanno contribuito fattivamente all’organizzazione di questa splendida iniziativa, patrocinata dal Comune di Carbonia, con una massiccia partecipazione di studenti. Siamo fermamente consapevoli della necessità di sensibilizzare continuativamente la cittadinanza sull’importanza di tenere alta l’attenzione verso le problematiche e i disagi che quotidianamente vivono le persone con disabilitàha detto il sindaco di Carbonia Pietro Morittu -. È nostra volontà lavorare per eliminare ogni qualsivoglia barriera architettonica e salvaguardare i diritti e le dignità delle persone con disabilità.»

Il progetto si concluderà il prossimo 3 dicembre, in occasione della Giornata Mondiale della Disabilità, con flash mob “Occupy parcheggi” in programma nella via san Ponziano lato frontale chiesa, dove tante sedie a rotelle verranno parcheggiate al posto delle macchine negli stalli lasciati liberi con autorizzazione dell’Amministrazione comunale. I ragazzi inviteranno i presenti a una prova pratica di simulazione nella salita in macchina, stando seduti in carrozzina. Nella stessa giornata si svolgerà anche la “Passeggiata per i diritti”, con partenza prevista dal centro Intermodale alle ore 10.00 e arrivo in piazza Roma, alle ore 10.30.

 

«Sono trascorsi 21 anni dalla strage di Nassiriya ma il ricordo delle vittime del vile attentato contro i militari italiani è indelebile. Oggi ricordiamo con profonda commozione il maresciallo capo della Brigata Sassari Silvio Olla e tutte le altre vittime.»
Il presidente del Consiglio regionale Piero Comandini ha ricordato così questa mattina, in aula durante i lavori, i diciannove italiani che il 12 novembre 2003 persero la vita in Iraq.
«In questo periodo di profondi conflitti il nostro pensieroha detto il presidente Piero Comandini va a tutte le Forze armate impegnate all’estero e a tutte le persone vittime della guerra.»
Piero Comandini ha ringraziato in particolare la Brigata Sassari impegnata nella missione Unifil e ha detto di essere orgoglioso per il lavoro che sta svolgendo nei territori dilaniati dalla guerra.
«Nei conflitti perdono tutti: vincitori e vinti. Oggi è il momento del ricordo e della riflessione. Esprimiamo cordoglio alla famiglia del maresciallo Silvio Ollaha concluso il presidente del Consiglio regionale e siamo riconoscenti a tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per garantire la pace. per difendere la Patria e i diritti delle popolazioni.»
L’Assemblea ha osservato un minuto di silenzio.

Mercoledì 2 ottobre Teulada ha ospitato una cerimonia e una conferenza per ricordare Sicco Mansholt, primo Commissario Europeo per l’Agricoltura (1958-1972). L’evento è stato dedicato a celebrare l’importante legame tra Sicco Mansholt e la comunità teuladina, nonché il suo impatto storico in Sardegna e in Europa.

Alle 9.00, in piazza Fontana, è stata disvelata una targa commemorativa («In memoria di Sicco Mansholt, primo Eurocommissario all’Agricoltura (1958-1972), che sotto un ulivo di Teulada concepì una rivoluzionaria visione di agricoltura in armonia con l’ecosistema. Dono del Comune di Teulada all’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi», motivazione riportata anche nella lingua dei Paesi Bassi) ed è stato messo a dimora un ulivo in onore di Sicco Mansholt, alla presenza di Fabrizio Marcello, segretario particolare dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente; Piero Comandini, presidente del Consiglio regionale, Angelo Milia, sindaco di Teulada; il generale Stefano Scanu, Comandante presso il Comando Militare dell’Esercito della Sardegna; Willem Van Ee, ambasciatore dei Paesi Bassi in Italia; Hayo Haanstra, consigliere agricolo dell’ambasciata del regno dei Paesi Bassi in Italia; Salvatore Loi, presidente dell’associazione Is Sinnus di Teulada, promotore dell’evento; Paolo Dessì, sindaco di Sant’Anna Arresi, ex consigliere regionale e consigliere comunale di Teulada; Gian Luca Urru, vice sindaco e assessore dell’Urbanistica, Edilizia Privata e Ambiente del comune di Teulada; i rappresentanti delle associazioni agricole Luca Saba e Giorgio Demurtas (Coldiretti), Gian Battista Monne e Serafino Casula (Confagricoltura); don Ignazio Porcu, parroco di Teulada.

   

La seconda fase della giornata per Sicco Mansholt ha avuto come sede la Casa Baronale, con la conferenza: “Teulada e la Cerimonia in onore del primo Eurocommissario per l’Agricoltura, Mansholt: il futuro dell’agricoltura”, coordinata dalla docente universitaria Francesca Pubusa. Nel corso dei lavori, dopo il saluto del sindaco di Teulada Angelo Milia, del presidente del Consiglio regionale Piero Comandini e dell’ambasciatore Willem Van Eee, sono intervenuti Christian Rossi, docente di storia delle Relazioni internazionali dell’Università di Cagliari, che ha ricostruito la figura di Sicco Mansholt; Hayo Haanstra, consigliere agricolo dell’ambasciata del regno dei Paesi Bassi in Italia; Salvatore Loi, presidente dell’associazione Is Sinnus.

          

Sicco Mansholt è cresciuto in un’azienda agricola e si è avvalso delle sue esperienze nel suo ruolo di ministro dell’Agricoltura nel governo dei Paesi Bassi del dopoguerra. Con una drammatica carenza di cibo e una crisi in corso, Sicco Mansholt ha adottato una serie di misure per ripristinare rapidamente l’approvvigionamento alimentare. Ha fissato prezzi minimi per i prodotti agricoli più importanti, uniti a dazi sulle importazioni e aiuti per le esportazioni. Era convinto che tutta l’Europa dovesse diventare autosufficiente e che occorresse garantire a tutti un approvvigionamento stabile di prodotti alimentari a prezzi accessibili.

Da convinto federalista europeo, sognava una politica agricola comune per l’Europa. Nel 1950 ha elaborato un piano per un mercato comune dei prodotti agricoli in Europa, che prevedeva una struttura di gestione sovranazionale.

Pur non essendo andato in porto all’epoca, è stato in seguito rilanciato ed è stato la fonte di ispirazione della politica agricola della Comunità economica europea. Sicco Mansholt ha avuto la possibilità di varare i propri piani per una politica comune quando, nel 1958, è diventato commissario per l’Agricoltura nella primissima Commissione europea.

Sicco Mansholt era molto legato a Teulada, dove ha trascorso le vacanze per moltissimi anni e nei primissimi anni ’60 ha costruito una casa sulla costa, a poche decine di metri dal mare, poco oltre l’innesto sulla strada panoramica.

 

Duemila persone hanno partecipato ieri alla presentazione delle oltre 210.000 firme della proposta di legge tesa a bloccare la “invasione delle multinazionali dell’energia in Sardegna”. Il risultato della raccolta di firme avviata dal comitato “Pratobello 24” è andato al di là di ogni aspettativa, «rlamoroso, inaspettato, è un terremoto politico – ha detto l’avvocato Michele Zuddas a nome del comitatoIl presidente del consiglio regionale, i consiglieri regionali e la presidente devono fare in modo che questa legge arrivi al voto il prima possibile». 

Le scatole con i moduli sono state fatte sistemare dal personale del Consiglio e dalla Digos nel piano inferiore del palazzo, mentre all’esterno è proseguito per alcune ore il presidio con le persone che hanno invaso il piazzale sotto i portici, con vari interventi dal palco, canti e balli.

Il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, ha ricevuto una delegazione dei comitati, guidata dal sindaco di Orgosolo Pasquale Mereu e dall’avvocato Michele Zuddas, «per una questione di rispetto per il lavoro che hanno fatto. Siamo nella fase di verifica della regolarità delle firme, dei moduli e delle sottoscrizioni da parte degli elettori, prevista dallo statuto e dai regolamenti regionali e nazionali. Successivamente si aprirà la fase politica che riguarderà i tempi, i modi e le procedure attraverso le quali questa proposta di legge verrà discussa in sede alle commissioni».

Il presidente Piero Comandini ieri ha anticipato che il testo della proposta di legge «seguirà l’iter ordinario».

E la presidente della Regione, Alessandra Todde, ha ribadito oggi, al termine del vertice di maggioranza, che non ci sarà alcuna scorciatoia o corsia preferenziale per l’esame della proposta di legge “Pratobello 24”.

«Non si può pensareha aggiunto Alessandra Todde che le leggi predisposte da Giunta e Consiglio, deputati per Statuto a farlo, passino attraverso le commissioni e invece una legge così importante e di iniziativa popolare segua delle scorciatoie. Oltre al fatto che si deve soprattutto confrontare con una legge già esistente che viene sviluppata in questo momento e che è quella delle aree idonee, che va assolutamente nella stessa direzione.»

Foto credit di Alessandro Cantone