28 April, 2024
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L’ing. Maurizio de Pascale è il nuovo presidente della Camera di Commercio di Cagliari, designato da Confindustria, presidente di Confindustria Sardegna Meridionale. Il nuovo presidente, ai sensi della normativa sulle Camere di commercio, procederà ora a convocare entro 15 giorni una nuova seduta del Consiglio per l’elezione della Giunta, organo esecutivo dell’ente.

Nel nuovo Consiglio è stata rafforzata, la presenza femminile in Consiglio: 10 donne su 33 consiglieri.

Questa la composizione del nuovo Consiglio della Camera di commercio di Cagliari:

SETTORE COMMERCIO: 7 Roberto Bolognese, Roberta Carboni, Federica Frau, Emanuele Garzia, Gian Luigi Molinari, Andrea Alessio Paderi, Graziella Puddu

SETTORE INDUSTRIA: 4 Maurizio Battelli, Gianfrancesco Lecca, Maurizio de Pascale, Francesco Marini

SETTORE ARTIGIANATO: 4 Sergio Mocci, Luca Murgianu, Patrizia Pinna, Ilaria Schirru

SETTORE AGRICOLTURA: 3 Efisio Perra, Mariangela Perra, Vitangelo Tizzano

SETTORE COOPERATIVE: 1 Giovanni Angelo Loi

SETTORE CREDITO E ASSICURAZIONI: 1 Giuseppe Cuccurese

SETTORE TURISMO: 3 Cinzia Frongia, Fausto Mura, Mauro Murgia

SETTORE SERVIZI ALLE IMPRESE: 5 Alberto Bertolotti, Luigi Biggio, Lucetta Milani, Monica Pilloni, Alberto Scanu

ORGANIZZAZIONI SINDACALI: 1 Carmelo Farci

ASS. CONSUMATORI E UTENTI: 1 Simone Girau

TRASPORTI E SPEDIZIONI: 2 Antonio Musso, Cristiana Vinci

LIBERI PROFESSIONISTI: 1 Gaetano Attilio Nastasi

Piazza Yenne 2 copia

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Perché i settori del commercio e del turismo sono stati esclusi dai finanziamenti del bando del Piano Sulcis, stanziamenti importanti, coperture fino al 75% degli investimenti, 10 anni di periodo di ammortamento e numerose voci finanziabili sembrano essere una luce di speranza importante per far uscire dalla profonda crisi la zona e rivitalizzarla con la creazione di posti di lavoro stabili?

A chiederlo è la Confesercenti provinciale di Cagliari.

«Tutte queste iniziative sono state presentate pubblicamente durante un incontro organizzato a Monteponi alla fine del 2015, durante il quale venne evidenziato che tutti i settori produttivi sarebbero stati interessati dai bandi di finanziamento e, in particolare, anche il commercio e il turismo, sia per la parte ricettiva che per i pubblici esercizi (bar e ristoranti) – si legge in una nota -. Con grande stupore e disappunto scopriamo invece che né il settore commercio (lettera G ATECO) né il settore turismo e pubblici esercizi (Lettera I ATECO) rientrano tra quelli ammessi a finanziamento dal Piano Sulcis. Ancora una volta i settori che dovrebbero essere quelli trainanti per l’economia dei nostri territori vengono invece trattati come settori di serie B – tuona Roberto Bolognese, presidente della Confesercenti provinciale di Cagliari – lasciando lo spazio a tutti gli altri settori. Ci sentiamo abbandonati e maltrattati da una politica miope che ancora non riesce a vedere che il commercio e il servizi di alloggio e ristorazione, declinati in micro e piccole imprese, sono la vera forza dell’economia isolana e se incentivati possono essere davvero i capisaldi di una ripresa del mondo dell’impresa e, congiuntamente, del mondo del lavoro.»

«Scorrendo le sezioni dei Codici ATECO ammessi a finanziamento scopriamo cose davvero interessanti – aggiunge sarcastico Nicola Murru, Direttore della Confesercenti Provinciale di Cagliari – e vediamo che sono finanziabili le attività di noleggio gru o attività di lavori specializzati di costruzione, oppure, nella Sezione N (Attività di noleggio e leasing operativo) notiamo che sono finanziabili solamente le attività di noleggio di biciclette e di attrezzature balneari (ombrelloni e sdraio); per non parlare della possibilità che hanno le attività creative, artistiche e di intrattenimento di vedersi finanziate le loro imprese. Ben inteso, nulla contro questo genere di attività ma ci pare davvero singolare che non  sia stato previsto alcunché per le attività produttive del commercio e del turismo che davvero hanno bisogno di aiuto in un momento difficile come questo e che se incentivate – conclude Nicola Murru – possono aiutare lo sviluppo di un territorio che ne ha vera necessità.»

«Ci chiediamo allora: che senso ha promuovere tutto questo per poi escludere i veri protagonisti dello sviluppo economico? Restiamo in attesa di un chiarimento e, soprattutto, di un aggiustamento del bando, nella speranza che – conclude la nota della Confesercenti provinciale di Cagliari -, se si dovesse aggiustare, non vengano lasciate come al solito solo le briciole, che in pochissimi poi saranno in grado di raccogliere.»

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Non si placano le polemiche, a Sestu, sulla progettazione di nuovi centri commerciali.

«È del 9 novembre 2015 – si legge in una nota della Confesercenti provinciale di Cagliari – il provvedimento del comune di Sestu relativamente alla autorizzazione per la realizzazione di un nuovo complesso commerciale che sarà adibito a grande distribuzione organizzata nell’area della ex 131 al km 9,800 per la vendita sia di alimentari che di non alimentari, per un totale di altri 5.830 mq. La procedura autorizzativa, che ha avuto inizio con la Conferenza dei servizi presso l’assessorato regionale del Turismo, artigianato e commercio tra ottobre 2014 e gennaio 2015, ha purtroppo fatto nuovamente rilevare la impossibilità della Regione Sardegna a bloccare un processo che sembra essere diventato inarrestabile e che avrà come grave conseguenza una ulteriore mazzata al sistema distributivo composto dalla micro e piccola impresa commerciale che, invece, da alcuni anni ormai non viene neppure agevolato con misure di finanziamento legate alle diverse leggi di promozione incentivazione legate al comparto.»

«È difficile fare impresa commerciale in questa situazione per la micro impresa – dice Roberto Bolognese, presidente della Confesercenti Provinciale di Cagliari – in particolare nell’area metropolitana di Cagliari, dove vi è una concentrazione di GDO che non è presente neppure nelle regioni italiane più sviluppate come la Lombardia. Capiamo la difficoltà della Regione nell’inserimento di paletti normativi che possano limitare l’avanzata della Grande Distribuzione, ma non sembra esserci contro partita, perché per il momento sembra davvero scaduta l’attenzione nei confronti della micro e piccola impresa commerciale, non agevolata in nessun modo. La nostra Associazione – aggiunge Roberto Bolognese – ha espresso con forza la sua contrarietà a qualsiasi tipo di nuova grande distribuzione organizzata, ed è ferma sul punto che la stragrande presenza di GDO nell’area vasta di Cagliari non ha fatto altro che determinare l’impoverimento del tessuto economico della città e dei comuni limitrofi. Ma questo nostro parere purtroppo assume un peso politico e non un peso tecnico che sarebbe invece fondamentale in questo frangente.»

Piazza Yenne Cagliari copia

Domani 4 luglio 2015 partono i saldi estivi in tutta la Sardegna, così come disposto dall’assessore regionale al Turismo Artigianato e Commercio, al fine di uniformarsi all’intero territorio nazionale.

Ne dà comunicazione, con una nota, la Confesercenti di Cagliari.

I saldi avranno la durata di 60 giorni e rappresentano per i commercianti di tutta la regione un’occasione importante per cercare di realizzare gli investimenti effettuati in scorte. Ovviamente i saldi riguardano il settore moda: abbigliamento, calzature e accessori  che, mai come nell’ultimo anno, stanno affrontando una crisi senza precedenti, che sta minando anche la loro sopravvivenza.

I negozi dell’Area Urbana di Cagliari possono sicuramente vantarsi di poter offrire una varietà merceologica senza uguali per i propri clienti, anche perché possono offrire ancora quasi interamente l’assortimento di cui i nostri imprenditori si sono dotati per la stagione.

È quindi facile immaginare quanto il periodo delle vendite con i saldi sia atteso sia dai commercianti che dai consumatori, che sperano, seppure per ragioni diverse, di fare dei buoni affari.

Questa apertura straordinaria notturna è solo la prima di una lunga serie che si concretizza con le “Notti Colorate” organizzate dal comune di Cagliari, durante le quali ogni giovedì, così come da tradizione, i negozi del Centro saranno aperti fino a mezzanotte.

Una prima questione da definire però riguarda le campagne allarmistiche che troppo spesso si effettuano, che certamente non aiutano a creare un ambiente sereno indispensabile allo sviluppo positivo del mercato degli acquisti. Si sprecano infatti i consigli nello stare attenti alla truffa e agli imbrogli che tutti gli anni nel periodo dei saldi vengono profusi ai consumatori, come se i commercianti non fossero i primi interessati a tutelare e a favorire gli acquisti migliori per la loro clientela, che rimane (come insegna la regola numero uno dell’imprenditore) il patrimonio essenziale di qualsiasi azienda commerciale.

«In secondo luogo – sottolineano Roberto Bolognese, segretario provinciale Confesercenti, e Davide Marcello, segretario provinciale Fismo – occorre rispettare alcune semplici regole che sono necessarie per la massima trasparenza nello svolgimento delle vendite di fine stagione, che elenchiamo qui di seguito:

• Attendere il periodo ufficiale dei saldi.

• Indicare in modo chiaro e ben leggibile la composizione del prezzo di vendita al pubblico (prezzo originario, percentuale di sconto, prezzo scontato in euro ed eventualmente in lire).

• Accettare pagamento con carta di credito e bancomat secondo i termini delle relative convenzioni.

• In caso di vizi o mancata conformità rispetto alle caratteristiche descritte del bene venduto in occasione dei saldi il commerciante è soggetto alle ordinarie norme in materia di garanzia.

• In casi diversi dal vizio o dalla mancata conformità, la sostituzione del capo è a discrezione del titolare dell’esercizio.

• Durante i saldi il commerciante può consentire la prova dei capi in vendita per verificare la corrispondenza della taglia.

• Non esibire sconti generici, specie se riferiti soltanto ad alcuni articoli.

• Eventualmente evidenziare all’esterno le taglie eventualmente disponibili.

• Usare la massima cortesia.»

 

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Il direttore della Federazione Provinciale Coldiretti di Cagliari, Vitangelo Tizzano, è il nuovo presidente della Camera di Commercio di Cagliari. E’ stato eletto ieri, alle 14.05, da 19 dei 31 componenti del Consiglio Camerale, riunitosi nella sala delle adunanze, al terzo scrutinio, dopo che nei primi due non era stato raggiunto il quorum necessario dei 2/3. Vitangelo Tizzano, originario di Carbonia, già vicepresidente, subentra allo storico presidente Giancarlo Deidda, sfiduciato con una mozione approvata da 21 dei 32 consiglieri in occasione della precedente seduta tenutasi il 31 marzo ma deciso a resistere con opposizione legale ancora in corso.

I 19 consiglieri che hanno eletto Vitangelo Tizzano sono i seguenti: Maurizio De Pascale (settore industria), Enrico Binaghi (Trasporti e Spedizioni), Eugenio Maria Aymerich (Servizi alle imprese), Gigi Picciau (Industria), Giovanni Biggio (Industria), Giancarlo Ferrua (Industria), Sergio Mocci (Artigianato), Mario Stevelli (Servizi alle imprese), Luigi Tomasi (Trasporti e Spedizioni), Alberto Bertolotti (Servizi alle imprese), Fabio Cois (Agricoltura), Simonetta Caredda (Turismo), Cristian Atzori (Artigianato), Roberto Bolognese (Commercio), Vito Tizzano (Agricoltura), Mauro Murgia (Turismo), Marco Sulis (Commercio), Ignazio Schirru (Artigianato), Renato Murgia (Pesca).

Giancarlo Deidda, dopo aver contestato la validità della riunione del 31 marzo che aveva portato all’approvazione di una mozione di sfiducia nei suoi confronti, ha replicato all’annuncio dell’elezione di Vitangelo Tizzano, sottolineando che la riunione svoltasi l’8 aprile è illegittima e che, di conseguenza, tutte le decisioni assunte sarebbero da considerarsi nulle. In base a queste considerazioni, dunque, il presidente sarebbe ancora Giancarlo Deidda. E’ evidente che si tratta di due posizioni completamente opposte che quasi certamente porteranno ad un contenzioso legale.