29 April, 2024
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La Copagri Nord Sardegna accende i riflettori su quello che oggi risulta un’incompiuta di lusso, il mattatoio consortile di Truncu Reale, che dovrebbe rappresentare un punto di riferimento per tutte le macellazioni del Nord ovest della Sardegna, con catene di macellazione per gli ovini-bovini-suini. Una struttura che sino a oggi, controllando la lunga storia, che parte dal 1997, ha visto impegnare ben 6,8 milioni di euro di finanziamenti pubblici. La struttura a regime darebbe lavoro a oltre 30 occupati diretti e a circa 50 dell’indotto (si pensi ai trasportatori di animali vivi e a quelli delle carni macellate) inoltre si calcola che la struttura movimenterebbe un volume di affari di circa 10 milioni di euro all’anno.

«Non Possiamo permetterci in un territorio gravemente in crisi e ad altissima vocazione agricolo-zootecnica – affermano Paolo Ninniri e Tore Piana rispettivamente presidente e vice presidente della Copagri Nord Sardegna – tenere chiuso il mattatoio consortile di Truncu Reale. Un’assurdità che non trova nessuna giustificazione, ne politica ne tecnica.  Dell’apertura e del funzionamento della struttura c’è fortemente bisogno i nostri allevatori potrebbero spuntare prezzi migliori per la vendita del bestiame da macello, avendo una struttura che si trova nella zona di produzione, che gli consentirebbe l’abbattimento dei costi di trasporto, inoltre molte macellerie locali si avvantaggerebbero nel disporre di carni locali. Benefici che avvantaggerebbero, infine, il consumatore locale, per la disponibilità di carni prodotte e macellate sul luogo di produzione.»

A regime il Mattatoio Consortile ha una capacità di lavorazione di 84.000  capi macellati all’anno, fra bovini, ovini e suini.

«Tenere una struttura incompiuta e chiusa se non abbandonata, necessaria, che darebbe lavoro a 30 occupati e un indotto di circa 10 milioni annui, dopo aver speso 6,8 milioni di euro di denaro pubblico ci sembra un palese possibile danno erariale, che meriterebbe l’attenzione della Corte dei Conti – concludono Paolo Ninniri e Tore Piana –, da qui un deciso appello agli Enti interessati, comune di Sassari e Consorzio Interprovinciale Industriale, affinché nel più breve tempo, completino il mattatoio consortile e ne decretino la sua apertura.»

 

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L’ufficio di Presidenza della Copagri del Nord Sardegna, nei giorni scorsi ha analizzato la situazione che si è verificata a livello nazionale sull’organismo di controllo IFCQ Certificazioni Srl, che esegue I controlli per le certificazioni dell’agnello sardo IGP, che ha ricevuto dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali un Decreto di semi commissariamento per l’attività di controllo e certificazione a partire dal 1 maggio 2018 per mesi sei. Organismo che in Sardegna esegue I controlli e le certificazioni anche per la DOP Pecorino Romano, Dop Fiore Sardo e Dop Pecorino Sardo, infatti, secondo il decreto ministeriale del 12 aprile 2018 le attività di certificazione e controllo dell’IFCQ, dovrà essere verificata e certificate di volta in volta dall’Ufficio centrale Ministeriale del controllo  Repressioni e Frodi Alimentari.

«La situazione è resa molto più preoccupante per quanto riguarda  le certificazioni dell’IGP agnello Sardo – affermano Paolo Ninniri e Tore Piana, presidente e vice presidente della Copagri Nord Sardegna – in quanto si è appreso da una conferenza stampa indetta da parte del Consorzio di tutela dell’agnello sardo IGP ( CONTAS) nei giorni subito dopo Pasqua del ritrovamento di capi provenienti dall’estero, (RUMENI) e macellati in Sardegna marchiati con simbolo dell’IGP “Agnello di Sardegna”. Copagri Nord Sardegna rileva come sia calato il silenzio più assordante su quanto accaduto e denunciato dallo stesso Consorzio di Tutela. Rileva che al contrario di quanto sta avvenendo, i produttori e i consumatori dovrebbero conoscere la reale situazione e come  sia potuto  avvenire una situazione di cosi grave portata. E’ di questi giorni l’aggravante del decreto di sospensione per sei mesi dell’organismo di controllo IFCQ  dal 1 maggio 2018,da parte del ministero delle Politiche agricole, organismo che ha il compito di controllare e certificare il prodotto IGP agnello sardo.»

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Un secco no, da parte della Copagri del Nord Sardegna, all’adeguamento del tariffario veterinario regionale, che riguarda le prestazioni veterinarie da parte dei servizi delle Asl, proposto nei giorni scorsi dalla Regione. In un momento di grave crisi economica e di fragilità del comparto agricolo, proporre ulteriori aumenti nei confronti di servizi resi al mondo agricolo o a quello delle tradizioni della cultura agropastorale, come l’esposizioni di bestiame o sfilate dei cavalli nelle sagre paesane, rappresentano è una decisione che non può essere accettata, affermano Paolo Ninniri e Tore Piana, rispettivamente presidente e vice presidente della Copagri Nord Sardegna.

Troviamo gravi le affermazioni dell’assessore della Sanità Luigi Arru, quando afferma che il ripensamento riguarderà solamente la riduzione delle tariffe sui cani e sui gatti, mentre tutto il resto del tariffario veterinario, che riguarda il comparto agricolo subirà gli aumenti. Non abbiamo nulla contro cani e gatti, che amiamo e difendiamo, ma non si aumentino tariffe a spese del comparto agricolo e dell’allevamento, affermano Paolo Ninniri e Tore Piana.

Ci risulta che servizi veterinari delle Asl, non stampino più i passaporti per i bovini e quindi della movimentazione. Raccogliamo inoltre le preoccupazioni dei nostri associati sulle vaccinazioni della blu tongue verso il sierotipo 3 per le nuove riproduzioni di ovini. Tra il 10 maggio ed il 20 giugno gli allevamenti sono in una fase delicata, dove sarebbe bene che si proceda con molta prudenza nel eseguire tali vaccinazioni.

Copagri Nord Sardegna, in conclusione, rivolge un forte appello alla Regione affinché blocchi l’adeguamento/aumento delle tariffe del prezziario veterinario regionale proposto dall’Assessore alla sanità Luigi Arru e nel contempo si attivi per trovare soluzioni immediate  atte alla semplificazione della asfissiante burocrazia regionale presente nel settore agricolo.

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Il segretario nazionale di “Energie Per L’Italia” Stefano Parisi, a Cagliari, ha incontrato la dirigenza regionale del partito, accompagnato dal coordinatore regionale Tore Piana. Dall’incontro è emersa con chiarezza la posizione politica del partito, l’alleanza con il centro destra è confermata. «Dopo le elezioni del 4 marzo e la mia candidatura alla presidenza della Regione Lazio,  il centro destra, ha fatto cadere tutte le resistenze nei miei confronti», ha detto Stefano Parisi. 

L’impegno di “Energie per l’Italia” è ora quello di strutturare al meglio il partito su tutti i territori della Sardegna, per presentare le liste in tutti gli otto i collegi per il rinnovo del Consiglio regionale. Tore Piana, coordinatore regionale, ha precisato che per il rilancio economico della Sardegna, il partito punta sui settori del Turismo e dell’Agricoltura, prendendo a modello il sistema utilizzato nelle Isole Baleari per quanto riguarda i trasporti e l’organizzazione di accoglienza turistica, mentre l’agricoltura dovrà essere il vero motore delle produzioni di qualità; inoltre dovrà essere il settore produttivo a «risolvere il problema dello spopolamento delle zone interne e della salvaguardia dell’ambiente».

La fiscalità di vantaggio per la Sardegna (zona franca) è una battaglia essenziale per il partito di Stefano Parisi e Tore Piana, per raggiungere la quale il futuro del Governo dell’Isola dovrà obbligatoriamente aprire una vertenza straordinaria con il Governo nazionale e con L’Unione europea. Durante la giornata, Stefano Parisi ha incontrato diversi rappresentanti della coalizione di centro destra della Sardegna.

Fra gli interventi, quelli del vice coordinatore regionale Marco Di Gangi che ha evidenziato la situazione politica di Alghero; di Elena Vidili, coordinatrice provinciale di Sassari e responsabile regionale del movimento femminile del partito; di Antonio Mura, dirigente di Cagliari; di Giuseppe Cappai; coordinatore provinciale di Cagliari; e, infine, di Francesco Pes, del coordinamento di Oristano.

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Venerdì 13 aprile, alle 11.30, all’Hotel Panorama di Cagliari, il segretario nazionale di “Energie per l’Italia” Stefano Parisi ed il responsabile regionale Tore Piana, terranno una conferenza stampa su programmi, idee, liste di “Energie per l’Italia” e alleanze nella prospettiva delle elezioni regionali del mese di febbraio 2019.

Alle 17.00, sempre all’Hotel Panorama, Stefano Parisi incontrerà amici e militanti di “Energie per l’Italia”.

       

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Si è riunita ieri sera la segreteria regionale di “Energie Per L’Italia” in Sardegna federata a Italia Attiva, presieduta da Tore Piana, per analizzare la situazione politica in Sardegna dopo le elezioni politiche del 4 marzo scorso.

La segreteria regionale ha espresso piena condivisione della decisione del segretario nazionale Stefano Parisi di non presentare le liste ed ha rimarcato come il risultato del voto abbia segnato «il crollo della maggioranza del governo regionale, nessuno escluso, a partire dal partito PD  del presidente della Giunta regionale e di tutta la coalizione, compreso il Partito dei Sardi che continua a stare in maggioranza, con tutti i benefici che questo comporta e nelle piazze i suoi esponenti regionali criticano il loro presidente Pigliaru. Una contraddizione tutta sarda».

E’ stato inoltre discusso il progetto di coalizione di centro destra che dovrà confrontarsi alle prossime elezioni regionali fra meno di 11 mesi, dove “Energie Per L’Italia” concorrerà con proprie liste in tutti gli otto collegi sardi, che «dovrà essere all’altezza di un’adeguata proposta per far uscire la Sardegna dalla grave crisi in cui è stata trascinata dalla Giunta Pigliaru».

“Energie Per L’Italia” ritiene che si sia a un bivio, «o si ascolta la richiesta di cambiamento della politica che è giunta dalle urne o si soccomberà, questo monito viene rivolto da EPI a tutte le componenti del centro destra, se si vogliono vincere le prossime elezioni regionali». Il M5S è stato detto «è stato l’unico  capito il forte malessere del popolo sardo ad aver intercettato e portato avanti la richieste di cambiamento che i sardi richiedono, anche se poi alla protesta (legittima) deve essere dato un progetto di ripresa economico sociale della nostra Sardegna, valido e credibile, che sinceramente non troviamo nel movimento 5 Stelle».

Martedì 20 marzo, a Roma, si terrà la direzione nazionale di “Energie Per L’Italia”, alla quale parteciperà una delegazione sarda, guidata da Tore Piana.

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«Anche in Sardegna “Energie Per L’Italia” correrà da sola alle prossime elezioni politiche.»

Lo scrive in una nota Tore Piana, coordinatore regionale della formazione politica creata da Stefano Parisi.

«Il messaggio di Silvio Berlusconi a Porta a Porta l’altra sera è stato chiaro, Parisi vuole fare il protagonista, se vuole avere l’apparentamento nella coalizione deve entrare nella 4ª gamba con Formigoni e Lupi (ex Alfano), Zanetti (ex Scelta civica di Monti), Cirino Pomicino, Mastella, Costa ex Scelta civica, Tosi, Cesa, Fitto che sono pronti ad accoglierlo – aggiunge Tore Piana -. Ma “Energie Per L’Italia” ha una propria individualità politica che di fatto è la vera novità politica in questo centro destra, “Energie Per L’Italia” è pronta a raccogliere quei voti che Berlusconi e il centrodestra e Berlusconi ha perso per strada in questi anni. L’attuale centrodestra è addirittura molto ma molto meno attrattivo del centrodestra che si presentò alle elezioni del 2013, può essere innovativo solo con la presenza della lista di Parisi.»

«Stefano Parisi oggi può essere la sola arma vincente che potrebbe far raggiungere la maggioranza assoluta al centrodestra e la vittoria nei collegi della Sardegna – sottolinea Tore Piana -. Ma ci sono delle rigidità da parte di Forza Italia, pensate che alle elezioni regionali in Lombardia Forza Italia ha fatto ricorso contro la deroga per non raccogliere le firme a noi concessa. Una vera follia. Tra 5 giorni scade il termine per disegnare gli apparentamenti delle liste della coalizione di centrodestra. Oggi la Meloni da Bologna si è espressa favorevolmente. Salvini più volte nei giorni scorsi ha fatto capire di non avere nulla in contrario. Forza Italia ci fa i ricorsi contro. Non c’è problema correremo da soli.»

«Anche in Sardegna con il nostro nuovo simbolo in tutti i collegi uninominali e plurinominali. Le nostre liste sono già pronte, noi di “Energie per L’Italia” siamo il Centro Destra che rappresenta il nuovo e la novità – conclude Tore Piana -, gli elettori ci capiranno e raggiungeremo abbondantemente oltre il 3%, per eleggere nostri parlamentari nel prossimo Parlamento.»

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«Sulla “Questione Zona Franca”, esprimiamo disponibilità a sostenerne i giusti principi contenuti nella rivendicazione e indirizzati verso la difesa e la tutela dei diritti di tutti i Sardi in materia fiscale e non solo. Impegneremo sin da ora le nostre strutture affinché vengano avviati incontri chiarificatori su questo importante tema, da approfondire e chiarire ulteriormente, al fine di sensibilizzare il nostro corpo elettorale e per far si che alla “Questione Zona Franca” venga data concretezza.»

Lo scrive, in una nota, Tore Piana, responsabile regionale di Energie Per l’Italia.

«Esprimiamo una valutazione positiva per la questione zona franca esprimendo solidarietà al sindaco del comune di Giave Maria Antonietta Uras che ha avuto il coraggio civico e politico di  rilanciare, in termini globali, questo importante tema che dovrà vedere tutte le forze politiche in campo assumere delle posizioni chiare di fronte agli elettori – aggiunge Tore Piana -. Energie Per L’Italia Sardegna affronterà la questione Zona Franca Sardegna  come una questione certamente da approfondire e da attuare nei confini previsti dalla normativa nazionale e comunitari per garantire perequazione tra cittadini e imprese sarde che sostengono il gravoso onere costituito dai costi manifesti e occulti  derivanti dall’insularità e quelli che questo peso non lo sostengono.»

«La Sardegna troppo spesso viene vista dal Governo Nazionale come terra di conquista – sottolinea ancora Tore Piana – calpestando l’autonomia regionale, abbiamo la più alta percentuale di territori gravati da servitù militari, abbiamo quasi la totalità  nelle carceri della Sardegna dei reclusi di mafia con il 41 Bis, vorrebbero utilizzare il territorio della Sardegna per lo stoccaggio delle scorie nucleari, Lo Stato deve obbligatoriamente  concedere alla Sardegna benefici fiscali e strutturali maggiori, come appunto la Zona Franca. Da Oggi costituiremo un gruppo di lavoro all’interno del partito di Energie Per l’Italia che si occupi di sviluppare tutti gli approfondimenti  necessari. Esprimiamo forte rammarico e delusione nei confronti del presidente Pigliaru e della Giunta regionale – conclude Tore Piana – per la totale assenza di rivendicazioni nei confronti del Governo Nazionale e della Unione Europea sulla questione Zona Franca.»

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«Se in Sardegna il centrodestra vuole offrire una novità politica, Energie Per L’italia di Stefano Parisi all’interno di una lista che raggruppi diversi movimenti moderati e di centro potrebbe rappresentare  una grande opportunità». Lo ha detto il coordinatore  regionale di Energie Per L’Italia, Tore Piana durante un incontro svoltosi stamane, alla presenza di Elena Vidili, coordinatrice di Energie Per L’italia, e altri dirigenti locali con un gruppo di imprenditori, artigiani e commercianti svoltosi a Sassari nella zona industriale per discutere su alcune problematiche legate alla troppa pressione fiscale e ai trasporti. Durante il confronto si è discusso sulla presenza  della  nuova aggregazione politica nel centrodestra, che sarà presente alle prossime elezioni politiche e si prepara per le elezioni regionali del febbraio 2019 con proprie liste, che si chiama “Energie Per L’Italia” e che viene contraddistinta dal colore giallo del proprio simbolo.

«Tra coloro che non vanno più a votare – spiega Tore Piana – ci sono molti ex elettori del centrodestra, anche del mondo delle attività produttive, delusi dai partiti tradizionali, che tuttavia non voterebbero mai per la sinistra o per Grillo. Una nuova aggregazione può quindi essere un progetto interessante in grado di riportare molti italiani e Sardi di area liberaldemocratica al voto.»

«Da parte degli imprenditori – conclude Tore Piana – è stato auspicato che il nuovo soggetto politico prenda forma e si presenti con il simbolo totalmente nuovo, idee e proposte liberali, ma soprattutto facce nuove e credibili in grado di convincere gli elettori. Servono donne e uomini che incarnino quelle proposte di libertà, per combattere prima nei collegi e nelle liste proporzionali e dopo in Parlamento.»

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«In 4 anni di sanità regionale segnata dal blocco del turn over gli organici sono ridotti al lumicino; per coprire i posti vacanti si è fatto ricorso ad assunzioni a tempo determinato o a contratti interinali, creando un bacino di precariato il cui numero non è dato sapere.»

Lo scrive, in una nota, Tore Piana coordinatore regionale di “Energie Per L’Italia” e del dipartimento sanità di EPI.

«Nulla di fatto sulla richiesta di una norma regionale da noi richiesta oltre due anni fa che preveda la ricognizione del personale impiegato nei servizi sanitari e socio-sanitari con contratti di collaborazione o consulenza o con contratti a tempo determinato al fine di valutare un percorso di stabilizzazione – aggiunge Tore Piana –Ad oggi resta aperta la questione del personale impegnato nella sanità penitenziaria che, da anni, è in attesa di essere stabilizzato e che invece continua senza soluzione di continuità a vivere il dramma del rinnovo dei contratti. Al precariato si aggiunge la confusione sulle procedure di mobilità regionale ed extra regionale e sulle graduatorie, recentemente adottate dal direttore generale della ATS – scrive ancora Tore Piana -. In una situazione emergenziale qual’è quella della sanità in Sardegna, con una riforma che non riesce a partire o che parte malissimo, dove nulla è migliorato, anzi molto è peggiorato, dalle liste d’attesa lunghissime, alla mancanza di medicinali al precariato del personale, non si può  consentire che si proceda in questo modo confuso e a alto rischio clientelare; l’auspicio è, che i Direttori Generali delle Ats e delle Aziende Ospedaliere forniscano dati certi sugli organici. Questo per procedere in tempi brevissimi alla stabilizzazione – conclude Tore Piana – e procedere alle assunzioni di tutto il personale necessario mettendo così fine al precariato oggi esistente.»