28 March, 2024
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Partecipata riunione martedì sera, a Pattada, organizzata dalla Copagri Nord Sardegna, in collaborazione con il Centro Studi Agricoli, sui problemi del settore agricolo. A fare gli onori di casa, gli agronomi locali e referenti della Copagri, dott. Marco Satta e dott. Marco Arcadu, che hanno introdotto la riunione e illustrato le problematiche locali, sono seguiti gli interventi di Paolo Ninniri, presidente della Copagri Nord Sardegna e Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli e Vice Presidente di Copagri, a tenere alta l’attenzione gli argomenti riguardanti il prezzo del latte di pecora, la nuova PAC e l’Organismo Pagatore Regionale ARGEA OP che sostituirà AGEA Nazionale. Paolo Ninniri ha illustrato l’esigenza di diffondere le informazioni e la consulenza agronomica, fiscale e in materia di sicurezza sul lavoro direttamente nelle aziende agricole, i tecnici della Copagri – ha aggiunto -, si metteranno a disposizione dei propri associati e non, anche in virtù del prossimo bando PSR che quasi sicuramente verrà bandito entro l’anno. In merito all’Organismo pagatore regionale, evidenzia i ritardi nelle procedure di competenza regionale, ai ritardi della formazione degli operatori dei CAA (Centri Assistenza Agricola)  e alle nuove procedure  informatiche, cause queste, che potrebbero quasi certamente prorogare l’operatività di Argea-OP, prevista per il prossimo 16 ottobre. Tore Piana è intervenuto sulla situazione relativa al prezzo del latte di pecora per la nuova stagione, iniziata il 1 ottobre 2019, che vede le produzioni del Pecorino Romano per la prima volta negli ultimi 4  anni, senza essere regolamentata dal piano dell’offerta approvato dagli attori della filiera stessa, viste le bocciature da parte dei produttori del latte di pecora Sardo. La nuova stagione – secondo Tore Piana -dovrebbe essere di produzione regolare, rispetto agli ultimi anni, con una produzione prevista intorno ai 310 milioni di litri di latte ovino, in linea con le annate precedenti, salvo non si protragga l’attuale stagione di siccitosa. Se queste previsioni si dovessero confermare, l’unica soluzione oggi possibile per poter pagare il latte di pecora vicino a 1 euro a litro, secondoTore Piana e La Copagri Nord Sardegna, sarebbe quella di destinare tra i 30 o 35 milioni di litri di latte alla polverizzazione e in parte alla vendita diretta in Europa. Questa soluzione, fattibile da subito, permetterebbe di mantenere le produzioni di Pecorino Romano Dop in equilibrio con le richieste di mercato, mantenendo così anche le produzioni di Pecorino Sardo, del Fiore Sardo e del Pecorino non a marchio in perfetto equilibrio con le esigenze di mercato, «non creando eccedenze produttive rispetto alle richieste del mercato». Per attuare queste decisioni, la Regione e più precisamente l’assessorato dell’Agricoltura e Oilos, cioè l’Organismo interprofessionale appositamente creato, devono immediatamente attivarsi per riunire intorno ad un tavolo tutti gli attori della filiera e trovare l’accordo, su chi e a quale prezzo vendere i 30/35 milioni di litri che altrimenti quasi sicuramente – ha sottolineato ancora Tore Piana – andranno a essere trasformati a Pecorino Romano Dop, creando surplus produttivo.  Questa soluzione, inoltre non impegnerebbe denari pubblici e sarebbe fattibile nell’immediato. Marco Satta ha illustrato le prospettive contenute nella nuova PAC 2021-2027. Secondo quanto chiarito da Marco Satta, sono state previste due simulazioni sia sulla equiripartizione delle risorse a livello nazionale, dalle quali la Sardegna otterrebbe maggiori benefici, sia sul peso regionale dell’attuale PAC dal quale invece risulterebbe penalizzata. E’ seguito un partecipato dibattito che ha visto molti interventi e scaturito molte domande fra i partecipanti. La prossima riunione della Copagri Nord Sardegna è prevista a Perfugas, la prossima settimana.

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Si è svolto, organizzata dalla Copagri Nord Sardegna in collaborazione con il Centro Studi Agricoli, a Villanova Monteleone, nei locali di “Su Palattu”, un incontro sulle problematiche agricole che attanagliano il territorio. A fare gli onori di casa e introdurre l’incontro l’agronomo locale Leonardo Spanu, referente di Copagri Nord Sardegna. Numerosi gli allevatori intervenuti, presenti tra cui  il presidente della Cooperativa allevatori di Villanova e numerosi conponenti il CDA, presente inoltre il sindaco Quirico Meloni, che ha portato i saluti dell’Amministrazione comunale.

Numerosi gli argomenti discussi. Paolo Ninniri, presidente di Copagri Nord Sardegna, ha illustrato l’importanza di Copagri, il lavoro svolto nella gestione dei fascicoli aziendali e l’importanza delle consulenze aziendali che si andrà a svolgere nei prossimi mesi alle aziende agricole associate a valere sul prossimo bando PSR Sardegna. Tore Piana, vice presidente Copagri Nord Sardegna e presidente Centro Studi Agricoli, ha illustrato nei dettagli la situazione del comparto del latte ovi-caprino, le proiezioni future e le proposte messe in campo dall’organizzazione per risolvere il problema annoso del prezzo del latte. Inoltre, è stata trattate la situazione dei ritardi nel pagamento delle misura dei bandi del PSR, dei ritardi sul pagamento della siccità decretata nel 2017 e sul nuovo Organismo Pagatore Regionale.

Marco Satta, dirigente Copagri Nord Sardegna, ha illustrato nei dettagli la nuova PAC e le decisioni che dovranno essere prese dagli organismi politici. Ma a riscuotere la maggiore attenzione dei numerosi allevatori è stato l’argomento sulle problematiche del prezzo sul  latte di pecora e la nuova campagna di produzione che inizierà il 1 ottobre, nell’incertezza più assoluta, a causa della mancanza della ormai certa NON approvazione del piano dell’offerta sul Pecorino Romano e sulle incertezze sull’applicazione dei dazi da parte degli Stati Uniti. Tore Piana e Paolo Ninniri, in merito alla problematica, hanno illustrato la proposta della Copagri Nord Sardegna e del Centro studi Agricoli, sia sui punti di modifica della proposta del nuovo piano dell’offerta, sia i risultati sino a oggi non raggiunti nella filiera e ritengono «che, ad oggi l’unica soluzione, visti i tempi ristrettissimi, sia quella di organizzare ed attuare il ritiro dal mercato di circa 30 milioni di litri di latte di pecora, quantità ritenuta in surplus e che verrebbe ad essere trasformata quasi certamente in Pecorino Romano, causando una eccedenza di Pecorino Romano rispetto a quanto il mercato possa assorbire». La proposta si renderebbe necessaria, perché «secondo le proiezioni del Centro Studi Agricoli, la stagione che sta per iniziare, vedrà produzioni di latte di pecore a livelli record, attestandosi sui 330 milioni di litri l’anno».

Il ritiro – secondo Tore Piana e Paolo Ninniri, dovrebbe avvenire in parte destinandolo alla polverizzazione (circa 15 milioni di litri), in parte vendendo latte crudo sfuso in Europa (15 milioni). «Solo così e “senza intervento pubblico” si risolverebbe il problema della probabili e certe eccedenze di latte, per la trasformazione a Pecorino Romano nella nuova stagione», concludono Tore Piana e Paolo Ninniri.

Sono state iIllustrate anche le proposte di modifica della proposta del piano dell’offerta sul Pecorino Romano.

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«L’aumento dell’Iva per il mondo agricolo della Sardegna, si calcola in un maggiore costo quantificato in oltre 40 milioni di euro annui, come si sa il mondo agricolo in Sardegna utilizza il sistema del regime fiscale agevolato e semplificato, cioè senza compensazione fra iva pagata e iva incassata, quindi l’aumento dell’Iva sarebbe per gli agricoltori Sardi solo ed esclusivamente un ulteriore costo secco.»

Lo scrive, in una nota, Tore Piana, presidente del Centro Studi Agricoli.

«Il maggior costo pagato dagli agricoltori per l’aumento dell’Iva, secondo alcuni calcoli del Centro Studi Agricoli , annullerebbe interamente gli introiti percepiti dal mondo agricolo sardo con la PAC per il tramite del “fascicolo unico” – aggiunge Tore Piana -. Una situazione questa che darebbe il colpo mortale allo stesso comparto agricolo, come tutti sanno, in Sardegna l’equilibrio economico del settore agricolo è molto delicato e basterebbe un intoppo per rischiare di far saltare una delle economie tradizionali e importanti della Sardegna. Si pensi che recenti indagini statistiche, hanno evidenziato come la maggior parte delle aziende agricole Sarde, sopravvivono esclusivamente grazie agli introiti della PAC , per il tramite del Fascicolo Unico. In Sardegna abbiamo circa 35 mila fascicoli  attivi Aziendali. Inoltre l’iva in vendita dei prodotti agricoli, passerebbe dal 10% al 13,5% situazione che farebbe contrarre i consumi interni dei prodotti agricoli Sardi, rendendoli meno competitivi a causa dei maggiori costi causati dall’insularità e dai maggiori costi dei trasporti da e per la penisola.»

«Ecco che come CSA chiediamo urgentemente alla Regione Sardegna e al Suo Presidente di chiedere con forza al Governo Nazionale il riconoscimento dei benefici fiscali e di costi dovuti all’insularità, al pari di altre Isole europee, e di riprendere,  sempre con urgenza la richiesta per il riconoscimento della “Zona franca per la Sardegna” altrimenti, già dall’immediato futuro, il destino del comparto agricolo Sardo sarà destinato a soccombere, con inimmaginabili ripercussioni demografici, sociali ed economici per l’intera Sardegna. Il destino della Sardegna – conclude Tore Piana – è ora affidato all’operato del Consiglio regionale e al suo presidente Christian Solinas.»

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Tore Piana (Centro Studi Agricoli) commenta positivamente la nomina del nuovo assessore regionale dell’Agricoltura.

«Non conosciamo Gabriella Murgia, dalle informazioni che abbiamo ricevuto sappiamo che è una persona per bene e che si è sempre impegnata con caparbietà sul lavoro e nelle attività svolte, questo per noi è sufficiente per dare piena fiducia nella persona, giudicheremo solamente ed esclusivamente  sul lavoro svolto – dichiara Tore Piana a nome del Centro Studi Agricoli -. Oggi stesso invieremo una nostra lettera al nuovo assessore dell’Agricoltura, con la quale gli offriamo la nostra collaborazione, sincera e fattiva, siamo pronti a fornire  suggerimenti, idee e proposte costruttive.

Per il Centro Studi Agricoli, il comparto agricolo in Sardegna rappresenta non solo un fattore economico-produttivo, ma un fattore sociale, di mantenimento e conservazione delle tradizioni della cultura Sarda, un fattore di conservazione dell’ambiente e una utile attività contro l’inarrestabile spopolamento dei paesi e delle zone interne della Sardegna.»

 

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Tore Piana, coordinatore regionale di EPI Sardegna, ex consigliere regionale e due volte consigliere comunale di Sassari, presidente del Centro Studi Agricoli ed esperto delle problematiche agricole in Sardegna, nei giorni scorsi ha ricevuto dalla Direzione Nazionale del Partito Energie Per L’Italia, su proposta del Segretario Nazionale Stefano Parisi, l’incarico di responsabile del Comitato Esecutivo Nazionale del Partito. Il Comitato presieduto da Tore Piana, terrà le sue riunioni sia nella sede di Roma che in quella di  Milano. Tore Piana affiancherà Stefano Parisi nell’organizzazione del partito su tutto il territorio nazionale e coordinerà insieme agli uffici organizzativi la strutturazione dei singoli comitati regionali e territoriali. Fra i prossimi appuntamenti di Tore Piana, sono previsti incontri con i dirigenti del Piemonte dove si terranno a breve le elezioni regionali), in Sicilia e in Veneto.

«Energie Per L’Italia vuole svilupparsi per rappresentare una nuova offerta politica in Italia, rappresentata dall’area Liberale ed Europeista  moderata, alternativa alla Sinistra e al M5S, che coinvolga il mondo delle partite Iva, dei lavoratori dipendenti sia privati che pubblici e dei giovani. Creando e incentivando le condizioni di sviluppo e di lavoro per tutti, oggi seriamente minate e disincentivate.»

«Ringrazio Stefano Parisi e gli amici della Direzione Nazionale per avermi dato fiducia, questo incarico mi darà opportunità di ampliamento nelle mie conoscenze in campo politico Nazionale sia all’interno di Energie Per L’Italia sia negli altri partiti del Centro Destra – dice Tore Piana -. In Sardegna siamo con orgoglio all’interno della coalizione di centro destra, sardista ed autonomista che ha vinto le elezioni regionali. Ho piena fiducia nell’operato del presidente della Regione Christian Solinas e della sua volontà di cambiamento, voluta da tutti noi. Ritengo questi iniziali confronti, all’interno dei partiti che compongono la coalizione per la definizione degli assetti di Governo, fisiologici in un Governo del cambiamento. Sono sicuro che i buoni risultati  di Governo arriveranno, bisogna ora superare da subito le emergenze che ci troviamo di fronte, in particolar modo nei settori dei Trasporti, dell’Agricoltura, della Sanità e del Lavoro – conclude Tore Piana -, creare condizioni per lo sviluppo lavorativo a migliaia di giovani Sardi è la grande scommessa che questa maggioranza si trova davanti, evitando l’emigrazione e lo spopolamento delle zone interne.»

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Si è riunito a Tramatza, il coordinamento regionale di Energie Per L’italia Sardegna, guidato dal coordinatore Tore Piana. Nel corso della riunione, è stato analizzato il voto del 24 febbraio e del futuro del movimento politico EPI Sardegna. Da tutti i presenti è stata espressa soddisfazione per la vittoria della coalizione di Centro destra Sardista e Autonomista, che ha visto eletto il presidente Christian Solinas. EPI Sardegna, presentandosi per la prima volta a una elezione nell’Isola e raccogliendo lo 0,5 % dei voti, esprime soddisfazione per il risultato ottenuto. Ritiene  questo risultato, come  un punto di partenza, per l’azione politica sul territorio regionale.

La direzione, dopo ampia discussione, ha deciso di attivarsi sui territori per radicarsi in tutta la Sardegna, per questo ha deciso di attivare un tesseramento, che si chiuderà il 30 maggio 2019, per poter svolgere entro il 15 giugno prossimo, un’assemblea regionale degli iscritti, per l’elezione della dirigenza. L’assemblea del 15 giugno, servirà anche come assemblea programmatica di EPI Sardegna. La direzione regionale, ha inoltre discusso di partecipare ove possibile, con liste EPI, alle elezioni amministrative del prossimo 26 maggio.

«La Sardegna, ha bisogno oggi, di una guida forte, decisa e di discontinuità rispetto a quanto ha governato la giunta, guidata da Francesco Pigliaru e dal PD, afferma Tore Piana. Crediamo ed abbiamo tutta la fiducia nell’operato del presidente Christian Solinas, al quale offriamo la nostra collaborazione, come alleati della coalizione, pur non avendo rappresentanza eletta in Consiglio regionale.»

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Il coordinatore regionale di energie Per L’Italia Tore Piana ha portato all’attenzione dei partiti facenti parte del tavolo sul programma della coalizione del Centro destra, sardista ed autonomista, la situazione drammatica che in queste settimane la Sardegna sta attraversando sul problema del prezzo del latte di pecora. Tore Piana ha illustrato il dramma che si sta consumando a causa di una crisi sul prezzo del latte di pecora, pagato all’allevatore ad un prezzo di 0,60 centesimi litro rispetto ai 0,85 centesimi litro della scorsa stagione. Il prezzo di 0,60 al litro, viene ritenuto non remunerativo, non copre neanche la parte dei costi fissi necessari alla produzione, se si dovesse includere la manodopera le perdite sarebbero di gran lungo superiori. Si capisce che, in questa situazione, il 90% delle aziende agro-pastorali sarde fallirebbero.

«Questa situazione – dice Tore Piana – è la causa dell’assenza di idee, strategie e soluzioni delle politiche fallimentari attuate dal centrosinistra e dal PD che governa la Regione, con il Presidente Pigliaru. Come partito politico facente parte della coalizione di centro destra, abbiamo chiesto alla coalizione stessa, nella sua interezza di soffermarsi oggi, su tale emergenza e dare un segnale a questo comparto, che noi vogliamo salvare e aiutare perché crediamo con convinzione che l’agricoltura e l’allevamento, siano essenziali per la ripresa economica della Sardegna e saranno fra i primi posti, per l’attenzione della coalizione, che il settore merita. Abbiamo ed esprimiamo anche soluzioni strutturali, affinché ci sia la giusta attenzione della politica regionale su tali problematiche e dell’intero comparto, siamo pienamente soddisfatti che tutti i partiti che fanno parte della coalizione di centrodestra, abbiano accolto la nostra sollecitazione e si impegneranno ad occuparsi della soluzione delle problematiche dell’Agricoltura e, in particolare, sul prezzo del latte di pecora – conclude Tore Piana -, una volta al Governo regionale con il candidato presidente Christian Solinas.»

 

Nei giorni scorsi si è riunita a Oristano l’assemblea dell’associazione “Noi Sardi” (associazione nata tre anni fa) che raggruppa aderenti in tutta la Sardegna ed è presente in tutte le provincie dell’Isola. “Noi sardi” nasce come associazione di analisi, idee e proposte sulle problematiche Sarde, in modo particolare per sostenere e valorizzare la cultura e l’identità sarda, gli usi e le tradizione sarde. Durante l’assemblea, è stata discussa in particolare la problematica legata allo spopolamento delle zone interne, le problematiche degli emigrati sardi, sia verso altre regioni sia fuori dall’Italia, delle difficoltà dei collegamenti marittimi e aerei per i sardi, della situazione disastrosa in cui versa la sanità oggi in Sardegna, a seguito di una riforma incompiuta e considerata disastrosa. Ed è proprio da questa analisi, che l’assemblea ha deciso di organizzare entro il mese di dicembre a Oristano una riunione aperta a tutti, sullo stato della sanità in Sardegna, analizzando le situazioni critiche esistenti e le possibili soluzioni. A guidare l’associazione come presidente è stato chiamato il sorsense Nino Marginesu, mentre alla carica di vice presidente è stato eletto l’oristanese Sergio Locci, tesoriere il nuorese Michele Pala e segretario l’iglesiente Pier Paolo Boi. ell’associazione “Noi Sardi” fanno parte inoltre il sassarese Tore Piana, l’olbiese Mirco Varchetta, l’Iglesiente Patrich Pinna.

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Energie per l’Italia sarà in campo alle prossime elezioni Amministrative del comune di Sassari. Lunedì 3 settembre, presso la sede di Energie Per l’Italia in Sassari, si sono riuniti la responsabile provinciale del partito Elena Vidili, il responsabile comunale Alessio Paganini ed il responsabile regionale Tore Piana. Unico argomento in discussione quello della situazione politica nella città di Sassari e le future elezioni comunali del maggio 2019. La situazione politica è stata illustrata da Elena Vidili ed Alessio Paganini, anche alla luce delle ultime dimissioni di un ennesimo assessore della Giunta del sindaco Nicola Sanna.

Energie per l’Italia avvierà i contatti con le forze politiche dell’area di centro destra, sardiste e civiche, per un confronto in tempi strettissimi ed arrivare a un programma ed una scelta del candidato a sindaco condivisa. Al suo interno, completerà il programma ed indicherà un proprio candidato a sindaco, da confrontare in un secondo momento con la coalizione che si formerà. A tal riguardo è stata convocata una riunione aperta a tutti con registrazione, per il giorno 14 settembre, alle ore 18.00, per parlare di programmi e della scelta del candidato a sindaco.

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Il TAR della Sardegna ha accolto il ricorso presentato da Gruppo d’Intervento Giuridico, Lega per l’Abolizione della Caccia, Lega Anti-Vivisezione e WWF, patrocinato dall’avv. Carlo Augusto Melis Costa, ed ha disposto con decreto presidenziale n. 260, la sospensione del decreto dell’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente del 20 luglio scorso, relativo al calendario venatorio regionale 2018/19, nella parte in cui prevede la caccia alla lepre sarda ed alla pernice sarda.
Sulla sentenza del TAR prende posizione l’associazione Caccia Pesca Ambiente che in una nota sostiene che «il Tar ha sospeso la caccia a lepri e pernici senza dare la possibilità alla Regione Sardegna e alle associazioni di presentare la documentazione. Non riusciamo a capire perché il presidente del Tar ha deciso di sospendere la caccia a lepri e pernici senza darci la possibilità di replicare a ciò che dicevano gli ambientalisti».

«E’ bene precisare – aggiunge l’associazione Caccia Pesca Ambiente – che abbiamo ancora possibilità che la caccia a queste due specie venga riaperta entro il 30 settembre, e noi ci stiamo già lavorando. Ci resta la magra consolazione che il Tar non ha accolto il ricorso per quanto riguarda la caccia al coniglio. Lunedì o martedì al massimo – conclude l’associazione Caccia Pesca Ambiente – presenteremo le memorie difensive con richiesta di udienza prima del 30 Settembre, con la speranza che il Giudice accolga le nostra istanza.»

Molto critico sulla sentenza del TAR della Sardegna anche il Centro Studi Agricoli. «La sentenza arriva quando quasi tutti i cacciatori hanno eseguito i versamenti obbligatori per poter esercitare l’esercizio della caccia, che per la sola tassa regionale riguarda un versamento di 25 euro a cacciatore, con un introito globale da parte della Regione di euro 899.675, necessario a eseguire ripopolamenti, indennizzi per danni dalla fauna e per eseguire i censimenti di lepri e pernici, così come previsti dalla LR. 23 del 1998 sulla caccia – sostiene il presidente Tore Piana -. Perché nome del la Regione non ha provveduto ad eseguire i censimenti? Sull’argomento si palesano gravi inadempienze e troppa improvvisazione da parte della Regione Sardegna stessa. Il danno economico per il mancato giro d’affari viene calcolato in 3,6 milioni di euro, considerando una spesa media di 100 euro a cacciatore moltiplicata per i 35.987 cacciatori censiti. Passi lo scorso anno – conclude Tore Piana -, ma quest’anno non doveva  assolutamente ripetersi tale errore.»