21 December, 2025
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Progettare la promozione della salute sociale, dell’anzianità attiva e della solidarietà tra generazioni e ancora studiare i fattori genetici implicati nei processi di invecchiamento e nelle patologie correlate all’età e suggerire percorsi, stili di vita e abitudini alimentari capaci di offrire benessere e la migliore qualità di vita possibile.

Sono queste per sommi capi, le tematiche affrontate al Convegno scientifico internazionale dal titoloPromuovere l’invecchiamento attivo alle frontiere della longevità” in programma sabato 24 giugno dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso l’Aula Motzo della Facoltà di Studi Umanistici in Via Is Mirrionis 1 a Cagliari.

La giornata di lavoro con medici e ricercatori di Sardegna, Bielorussia e Spagna sarà introdotta, con il coordinamento di Donatella Rita Petretto – Università di Cagliari, da Roberto Pili, presidente della comunità mondiale della longevità. A seguire i saluti saluti istituzionali di Antonello Cabras – presidente della Fondazione di Sardegna, Massimo Zedda – sindaco della Città Metropolitana di Cagliari, Marco Sechi – presidenza della Giunta, Regione Autonoma della Sardegna, Romina Mura – deputata, intergruppo parlamentare sull’invecchiamento attivo, Valter Piscedda – consigliere regionale, consigliere delegato della Città Metropolitana di Cagliari, Maria Pietronilla Penna e Maria Chiara Fastame – Corsi di laurea in psicologia, Università di Cagliari, Giuseppe Carboni – console onorario in Sardegna della Repubblica di Bielorussia.

Dopo i saluti, il presidente della Comunità Mondiale della Longevità, Roberto Pili, sottolinerà il valore culturale e la particolare importanza di questo appuntamento in quanto l’invecchiamento della popolazione rappresenta un evento che a partire dalla seconda metà del XX secolo sta caratterizzando i paesi del mondo occidentale e inoltre trasferisce sulle nuove generazioni il peso dell’ aumento di fasce di popolazione ad alto bisogno assistenziale.

«In Europa dal 2012 il numero degli over 65 ha superato il numero di coloro in grado di lavorare – mette in evidenza Roberto Pili – solo nel nostro paese che contende con il Giappone il titolo di nazione con più vecchi al mondo, gli over 65 poco meno di 14 milioni, su un totale di 61 milioni di abitanti. In Sardegna la cui longevità è all’attenzione del mondo per i suoi 468 centenari e Valerio Piroddi 111 anni l’uomo più vecchio d’Italia, gli over 65 sono 22,1% circa 370.000 su 1.660.000 abitanti.»

Nel Vecchio Continente ragionare su progetti per una promozione della salute sociale, dell’anzianità attiva e della solidarietà intergenerazionale è drammaticamente urgente, la questione non può essere procrastinata anche negli Stati che iniziano a confrontarsi con l’invecchiamento della popolazione, paesi idealmente alle frontiere della longevità, come la Bielorussia.

«È risaputo che è l’invecchiamento patologico e il precoce e forzato disimpegno da ruoli e responsabilità sociali e economiche ciò che incide con un peso sempre maggiore sui bilanci degli enti pubblici – aggiunge Roberto Pili – La terza età infatti, è in continua estensione demografica. Non è concepibile quindi, di fronte a problemi di tali dimensioni, un programma che preveda soltanto interventi sanitari e assistenziali. Alla luce di ciò si impongono con urgenza, operazioni di tipo educativo che permettano di aprire strade nuove e nel quadro di un progetto di formazione permanente dell’uomo.»

Comunità mondiale della Longevità è nata con l’obiettivo di studiare e proporre percorsi che legano salute e benessere intesi a costruire la migliore qualità di vita possibile non solo in senso biologico, ma in una dimensione più umana e gratificante. Raggiungere una longevità appagante in uno stato di benessere globale, che comprenda la salute della mente e del corpo: questo è il significato del concetto dell’invecchiamento di successo.

Nel corso dell’importante giornata scientifica verranno esplorate le frontiere della longevità, dalla medicina predittiva e genomica personalizzata, dal Cibo alla Nutraceutica, ancora la frontiera dell’inflammaging all’ importanza del microbiota. Lo stile di vita occidentale caratterizzato da crescente sedentarietà e da una dieta ipercalorica che contribuisce in gran parte allo sviluppo di patologie croniche che affliggono le popolazioni occidentali: le malattie cardiovascolari, il diabete, i tumori, le demenze senili, l’ipertensione, le dislipidemie, l’osteoporosi.

Al tavolo dei relatori si alterneranno: Alekxandr Samuilich – Center of International Relationship of the Ministry of Education, Republic of Belarus sul tema “Active longevity in Belarus: the role of education, institutions and international cooperation”; Elena Makeyeva – Institute of Genetics & Cytology, NASB, Minsk, Republic of Belarus su “Longevity Issues in Belarus: Social and Genetic Aspects”, Andrea Loviselli – Università di Cagliari con la tesi “Attività fisica e longevità: evidenze scientifiche”, Carla Bruschelli – Commissione LG GARD Ministero Salute su “Salute, benessere e longevità”, Paolo Putzu – GEROS e AIP Sardegna in “Invecchiamento attivo: oltre gli slogan”, Ana Canaleda – Facoltà di Medicina, Dipartimento di Salute Pubblica e Psichiatria, Málaga, Spagna con la relazione “La Sardegna e la sua cultura ancestrale: un modello per il mondo”, Enrico Parodo – Cisco Epeople Shardigital presenterà “Il progetto Shardigital”. Al termine degli interventi , ci sarà una fase di discussione e le conclusioni di Roberto Pili.

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Giudizi positivi sul G7 trasporti arrivano da due consiglieri regionali del Partito democratico, Gigi Ruggeri e Valter Piscedda.

«Il G7 è un evento planetario, che sia stato organizzato a Cagliari è già di per sé un risultato che offre alla città una risonanza internazionale. Ma l’ottimo lavoro di Pigliaru permette alla Sardegna, nell’intesa costruita insieme a Corsica e Baleari, di porre sul tavolo il tema dello svantaggio dell’insularità e pone le premesse per ridefinire tutta la conseguente politica europea sui trasporti. C’è un interesse transnazionale e insieme l’appoggio esplicito dello Stato Italiano , grazie al ministro Del Rio, per riscrivere le norme che aprono i territori insulari agli aiuti su trasporti, esportazioni, energia – ha detto stasera Gigi Ruggeri -. E’ un risultato frutto di un lavoro rigoroso sugli svantaggi dell’insularità già presentato da Pigliaru a Renzi e tradotto nei provvedimenti compresi nel patto per la Sardegna. Ora la partita si sposta , con buone carte, sul fronte europeo. Fare polemiche su questi risultati, di fronte ai grandi della terra, è roba da cortile.»

«Il G7 in Sardegna è un impegno internazionale del Governo Italiano, che ha visto la Sardegna e la sua Giunta Regionale protagonista attiva, e da cui l’immagine stessa della Sardegna ne esce rafforzata sul piano nazionale ed internazionale. Le opposizioni appaiono irritate per l’autorevolezza ed il prestigio dimostrato dalla Regione e dal suo Presidente, e non si accorgono che così facendo danneggiano l’Isola e non Pigliaru o il centrosinistra o il Pd – ha detto Valter Piscedda -. Proprio ora che la cooperazione internazionale nel Mediterraneo ci vede centrali e decisivi, con Corsica e Baleari unite a noi per l’affermazione della Specialità insulare, il Centrodestra di Cappellacci nega i successi altrui perché evidenziano i loro storici fallimenti.»

«In effetti nessuno dimentica lo storico “scippo” subito da La Maddalena, quando presidente non era certo Francesco Pigliaru… Non si costruisce nulla nell’isolamento, e senza buone relazioni coi vicini – ha concluso Valter Piscedda -. Se vogliamo nuove infrastrutture e nuova qualità anche nella vitale materia dei Trasporti, dobbiamo cogliere ogni opportunità perché le ragioni della Sardegna siano ben presenti alle Istituzioni nazionali ed internazionali. Bravo Presidente Pigliaru!»

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«La chiusura dei bilanci delle Province e della Città metropolitana di Cagliari è un’emergenza gravissima ed è necessario uno stanziamento straordinario, da quantificare immediatamente e in modo omogeneo, secondo i bisogni di ogni territorio. Ma nei prossimi sei mesi il Consiglio regionale deve anche affrontare  il tema ulteriore. Ossia quello del potenziamento delle funzioni e dei servizi delle province sarde nei tre settori superstiti: ambiente, scuole e strade.»

Lo hanno detto Francesco Agus e Franco Sabatini, presidenti della Prima e Terza commissione del Consiglio regionale, ricevendo questo pomeriggio in audizione congiunta l’assessore Cristiano Erriu e gli amministratori straordinari.

Assente (per ragioni istituzionali legate al G7) il sindaco metropolitano di Cagliari, Massimo Zedda, e la rappresentanza dell’Anci, che sarà convocata prossimamente.

Il quadro che emerge dai report forniti dai reggenti delle province sarde è del tutto desolante: se a Sassari la chiusura dei conti al 30 giugno è forse miracolosamente possibile grazie all’esaurimento dell’avanzo di amministrazione, nelle realtà più piccole come Oristano il debito appare insormontabile e potrà essere colmato solo con l’intervento della Regione.

In un altro caso, quello del Sud Sardegna, il dimezzamento annunciato dei fondi della Regione sulla legge 21 (campagne antinsetti) «potrebbe mettere a rischio la salute dei cittadini», come ha affermato il sub commissario Ignazio Tolu. Una situazione molto pericolosa anche per gli amministratori straordinari che rischiano sanzioni penali. Per questo Massimo Torrente (provincia di Oristano) si è rivolto con un esposto cautelativo alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti. Come ha spiegato il presidente Sabatini, «dal quadro che emerge, le Province hanno bisogno di almeno 30 milioni di euro per gestire i servizi di base».

Critiche alla Giunta Pigliaru e all’assessore al Bilancio, Raffaele Paci, sono giunte dall’opposizione. Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha elogiato lo sforzo dell’assessore agli Enti locali ma ha aggiunto: «E’ del tutto inutile ogni tentativo se poi l’assessore Erriu viene lasciato solo. Oggi qui ci sarebbe dovuto essere anche l’assessore Paci, per assumere impegni finanziari concreti». Di un “sistema al collasso” ha parlato Attilio Dedoni (Riformatori) mentre da Valter Piscedda (Pd) è giunto un elogio ai commissari «per il lavoro svolto in queste condizioni difficilissime, tanto che viene da chiedersi per quale ragione, come nel caso dei sindaci, ci sia ancora qualcuno disposto ad assumersi tante responsabilità per assicurare la funzione pubblica». 

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Martedì 13 giugno, alle ore 10.00, presso la sala stampa del Consiglio regionale della Sardegna, il gruppo consiliare del Partito Democratico, rappresentato dal consigliere regionale Valter Piscedda, terrà un incontro di aggiornamento a seguito degli eventi legati alla vicenda Fluorsid. Saranno presenti i rappresentanti della Presidenza della Regione, dell’assessorato dell’Ambiente, dell’assessorato della Sanità, dell’assessorato dell’Industria, dell’ARPAS, dell’ADIS, di Legambiente, del Consorzio Ittico Santa Gilla, del CACIP, dell’Università di Cagliari e il vice sindaco della Città metropolitana di Cagliari, Fabrizio Rodin. 

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L’on. Valter Piscedda (Pd) ha presentato oggi un’interrogazione urgente in merito alle notizie apparse sulla stampa riguardanti le indagini a carico della società Fluorsid S.p.a. per le ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di plurimi delitti ambientali e inquinamento e disastro ambientale.

L’interrogazione è stata sottoscritta anche dai consiglieri regionali del Partito democratico Roberto Deriu, Pietro Cocco, Cesare Moriconi, Antonio Solinas, Gianmario Tendas, Piero Comandini, Alessandro Collu, Lorenzo Cozzolino, Rossella Pinna e Salvatore Demontis.

L’on. Piscedda, già sindaco di Elmas per 10 anni, è stato uno dei protagonisti nell’attivazione del percorso di inserimento della Laguna di Santa Gilla nel più ampio Parco del Molentargius, ed attualmente, da consigliere regionale, segue con particolare attenzione le problematiche di natura ambientale, che lo hanno visto abile tessitore nella costituzione dei due parchi regionali di Tepilora e Gutturu Mannu.

Oggi, con la sua interrogazione, quale rappresentante del territorio Metropolitano in Consiglio regionale, Valter Piscedda ha chiamato a rispondere il presidente della Giunta regionale (e gli assessori ed enti competenti) sulle gravi criticità evidenziate dalla stampa sulle indagini in corso.

La preoccupazione è, innanzitutto, per la salute dei cittadini di Elmas, Assemini e Capoterra, che potrebbero aver subito o subire dei danni se venissero confermati gli sversamenti in falda e se i materiali inquinanti fossero entrati nella catena alimentare.

L’on. Valter Piscedda ha poi rappresentato preoccupazione per il territorio della Città metropolitana di Cagliari e in particolare per la Laguna di Santa Gilla e i comuni spondali, visto l’eccezionale valore naturalistico di un’area considerata tra le più interessanti zone umide dell’Unione Europea, situata tra i comuni di Cagliari, Elmas, Assemini e Capoterra, che ospita numerose specie di uccelli  tra cui i caratteristici fenicotteri rosa, che hanno fatto della laguna il loro habitat naturale e il luogo prediletto per la riproduzione, ed il Pollo Sultano; ma è altrettanto alto l’allarme per il polo produttivo sviluppatosi nell’area, legato principalmente al settore ittico, e per le aziende agricole che potrebbero essere compromesse dalle infiltrazioni di sostanze inquinanti nei terreni, dannose  per le coltivazioni e gli animali.

Sono precise le richieste che l’on. Valter Piscedda, nel pieno rispetto della competenza primaria della magistratura sul cui operato ripone la massima fiducia, avanza nei confronti della Regione: 1. verificare la fondatezza delle notizie apprese dalla stampa e riportate in premessa; 2. acquisire i dati e le dovute analisi al fine di stabilire l’esatta entità dello stato di inquinamento denunciato; 3. istituire con la massima urgenza una unità operativa di coordinamento e supporto alla Città metropolitana e ai Comuni direttamente coinvolti, in primis ai Sindaci investiti personalmente della responsabilità della salute pubblica dei cittadini quali autorità sanitarie locali; 4.mettere in campo tempestivamente e senza indugio le misure necessarie per affrontare la situazione di eccezionale emergenza; 5. attivare prontamente le strutture pubbliche regionali competenti in materia di criticità ambientali, quali l’Arpas, l’assessorato all’ambiente e quello alla sanità; 6. disporre, qualora ne venga accertata l’esigenza, una immediata azione di bonifica delle acque e delle aree inquinate ed ogni altra azione utile a limitare i danni attuali e potenziali dei territori coinvolti; 7. portare a conoscenza del Consiglio i provvedimenti e le misure adottate dalla Regione al fine di tutelare lo stato di salute dei cittadini e limitare i danni per le attività produttive dell’area metropolitana coinvolta e dei comuni spondali.

Più che mai si attende una risposta tempestiva da parte del presidente Francesco Pigliaru e degli assessori competenti, alla luce delle potenziali ripercussioni sull’ambiente e quindi sulle persone, sugli animali e sulle attività economiche del territorio coinvolto.

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Il consigliere regionale del Partito democratico Valter Piscedda, insieme ai colleghi Tendas, Forma, Meloni, Moriconi, Collu, Comandini, Cozzolino, Demontis, Lotto, R. Pinna, stamane ha presentato un’interrogazione con la quale chiede delucidazioni al presidente della Giunta regionale Pigliaru, all’assessore Erriu e all’assessore Paci nel merito della recente deliberazione della Giunta regionale n. 12/31 del 17 marzo scorso che avvia le procedure per la distribuzione degli spazi finanziari, a valere sul pareggio di bilancio 2017, tra gli enti sardi per la rideterminazione del loro saldo obiettivo (un meccanismo “compensativo” che consente di cedere o acquisire, a seconda dei casi, spazi finanziari al fine di agevolare il conseguimento di un saldo finale non negativo, conformemente alle nuove norme sul pareggio di bilancio).

«Di fatto la Regione Sardegna, attenendosi unicamente alle modalità elencate nel DPCM n. 21/2017 – sottolinea Valter Piscedda -, ha scelto di non esercitare alcuna discrezionalità e autonomia nella individuazione delle priorità per la distribuzione degli spazi finanziari, nonostante questa possibilità sia contemplata espressamente dal legislatore nazionale nell’ottica di una “regionalizzazione” dei vincoli di finanza pubblica. Opportunità, infatti, che non è sfuggita a regioni come il Piemonte, la Toscana e l’Emilia Romagna, che hanno introdotto per gli enti appartenenti al proprio territorio specifiche modalità di gestione ed utilizzo degli spazi finanziari disponibili: ferme restando le priorità individuate dal DPCM n. 21/2017, tali regioni hanno individuato criteri e priorità ulteriori, ascoltando le istanze degli enti e rispondendo alle esigenze gestionali dettate da situazioni straordinarie o eccezionali, come ad esempio il far fronte a spese di parte capitale per sentenze passate in giudicato.»

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Dieci consiglieri del Partito democratico, primo firmatario Valter Piscedda, il 23 marzo scorso hanno presentato un’interrogazione (firmata anche dai colleghi, Deriu, Meloni, D. Forma, Tendas, Solinas, Comandini, Collu, Moriconi, R. Pinna), al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale Virginia Mura, con la quale chiedono risposte sulla mancata erogazione, a distanza di ben due anni, delle indennità previste a favore di numerosi giovani che a suo tempo parteciparono ai percorsi di formazione promossi dalla Regione Sardegna nell’ambito del programma “Garanzia Giovani”, finalizzato all’acquisizione di competenze mirate all’inserimento lavorativo.

L’avviso pubblicato dalla Regione aveva previsto, infatti, sin dalle origini (2014) il pagamento, a favore di ogni allievo frequentante, di un’indennità di frequenza pari a 2 euro/ora e di un’indennità di viaggio da erogarsi, a conclusione del percorso, sulla base dei costi effettivamente sostenuti dal giovane.

Nel 2015 però, a corsi già avviati e nonostante le previsioni del Bando e le aspettative generate, spariscono i fondi regionali per coprire il costo delle indennità, previste e quindi dovute. Alla luce di ciò, il 27 gennaio 2015 il Direttore del Servizio della Governance della formazione professionale, nelle more dello stanziamento in bilancio regionale delle risorse necessarie, “sospendeva” l’erogazione delle indennità, lasciando anche le spese di viaggio a carico dei volenterosi giovani disoccupati che ancora oggi attendono risposte. L’Assessorato competente, infatti, non risulta aver successivamente adottato provvedimenti di “revoca” o annullamento delle originarie previsioni sancite dal bando, e pertanto lex specialis.

Insomma, il provvedimento di “sospensione” a distanza di anni lascia ancora sospese le aspettative dei giovani che attendono ancora quanto dovuto e che protestano per l’evoluzione dell’iniziativa “Garanzia giovani”, rivelatasi ben poco garantista nei loro confronti.

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  Valter Piscedda 2 Ospedale Brotzu Cagliari2

Nel mese di luglio, l’on. Valter Piscedda ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione e all’assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, sulla situazione che ancora oggi arreca ingiustificabili disagi ai piccoli pazienti del reparto di diabetologia pediatrica del Brotzu, penalizzati dalla inadeguatezza degli spazi messi loro a disposizione dopo la drastica e penalizzante riduzione dei locali, con conseguenti notevoli disagi per lo svolgimento delle visite e per le pratiche ad esse connesse, sia per i pazienti e per i loro genitori che per il personale medico e infermieristico. Una riduzione dei locali che, seppur inizialmente dichiarata provvisoria, si protrae ancor oggi ponendo seri problemi in termine di sicurezza e di privacy, non garantendo alcun standard di riservatezza nello svolgimento delle visite e delle terapie.

«Dato atto del permanere ad oggi di tale situazione, palesemente lesiva dei diritti e della dignità dei pazienti e delle loro famiglie provenienti da tutta l’Isola, già gravate dalle difficoltà quotidiane affrontate e dagli ingenti sacrifici dovuti agli spostamenti per raggiungere il Centro diabetologico pediatrico del Brotzu – sottolinea Valter Piscedda -, si attendono urgenti risposte sulle misure che l’azienda ospedaliera e la Regione intendono adottare per risolvere questa grave carenza, anche alla luce del vigente “Piano nazionale del diabete” e considerata la rilevanza che assume la patologia del diabete in Sardegna, che nella fascia d’età 0-14 anni ci vede primi al mondo con circa 126 casi nuovi ogni anno.»

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Valter Piscedda 2

Lo scorso 7 luglio il consigliere regionale del Partito Democratico Valter Piscedda ha presentato un’interrogazione, insieme agli altri consiglieri regionali on.li Deriu, Comandini, Pinna, A. Solinas, Forma, Cozzolino, Cocco, Sabatini, G. Manca, Meloni e Lotto, con la quale chiede al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore del Lavoro Virginia Mura quali siano, ad oggi, le misure messe in atto dalla Regione per potenziare l’attuale Ufficio Regionale per il servizio civile, al fine di  cogliere e gestire al meglio le opportunità offerte ai giovani che intendano prestare la loro opera di volontariato a favore del terzo settore. Ciò, soprattutto, alla luce della nuova disciplina sul servizio civile, introdotta  dalla legge 6 giugno 2016, n. 106 “Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale”, che regola in maniera organica l’attività prestata dai giovani volontari, privilegiando peraltro il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze acquisite durante l’espletamento del servizio civile universale in funzione del loro utilizzo nei percorsi di istruzione e in ambito lavorativo.

«Dato atto che le politiche nazionali e regionali favoriscono la presentazione dei progetti presentati dagli enti accreditati, sia pubblici che privati, vedendo impegnati di fatto e potenzialmente un numero crescente di giovani – sottolinea Valter Piscedda – l’auspicio è quello di vedere potenziato di pari passo l’ufficio regionale, oggi strutturato presso l’assessorato regionale del Lavoro, che si occupa di tali percorsi a partire dall’istruttoria dei progetti stessi. Un invito, pertanto, a investire su strutture regionali efficienti che siano di effettivo supporto agli utenti pubblici e privati interessati ad avviare percorsi di servizio civile e che, al contempo, siano in grado di cogliere e sfruttare al massimo le risorse nazionali e regionali messe in campo a tal fine, per far sì che le opportunità offerte ai giovani abbiano la massima ricaduta sul territorio regionale.»

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Palazzo del Consiglio regionale A

I sindacati chiedono norme di salvaguardia più stringenti per i dipendenti e i precari delle Province, proroga dei contratti a tutto il 2016 per i lavoratori delle società in house, alla commissione “Autonomia” del Consiglio regionale, alla vigilia del dibattito sul Dl 176 sul riordino degli Enti locali che da domani sarà all’attenzione dell’Aula.

La commissione, presieduta da Francesco Agus, ha sentito i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, preoccupati per il futuro del personale degli enti intermedi.

«Il testo di legge in nostro possesso prevede un generico richiamo alla Delrio sulle tutele per il personale – ha detto il segretario della Cisl Funzione Pubblica Davide Paderi – ci sembra una posizione debole, è urgente prevedere clausole di salvaguardia più forti. Ancora non conosciamo il testo definitivo della riforma, ci aspettiamo un pronunciamento chiaro da parte della Giunta regionale. Sui posti di lavoro intanto sale la tensione, i lavoratori sono preoccupati per il loro futuro anche alla luce delle notizie che arrivano da altre regioni d’Italia dove l’attuazione della riforma nazionale non sta dando i risultati sperati.»

Fulvia Murru della Uil Funzione Pubblica ha invece chiesto garanzie sul mantenimento dell’articolo 71 del disegno di legge (Conservazione del trattamento giuridico ed economico per i dipendenti delle province trasferiti ad altri enti) e chiarezza sulle risorse finanziarie che la Regione destinerà al passaggio delle funzioni dalle province alle Unioni dei Comuni. «Deve essere rispettato il principio che il personale segue le funzioni – ha rimarcato Murru – questo deve valere anche per i lavoratori delle società in house che finora hanno assicurato lo svolgimento dei servizi essenziali per i cittadini».

Su questo fronte è intervenuto anche il segretario della Cgil Funzione Pubblica Antonio Cois che ha chiesto di prevedere una proroga dei contratti almeno fino al 31 dicembre 2016 per le società in house: «Questo provvedimento darebbe serenità ai lavoratori e garantirebbe la continuità dei servizi in attesa che la riforma degli enti locali entri a regime».

Sulla situazione drammatica delle società in house si sono soffermati anche Giuseppe Atzori (Fisascat Cisl) Vincenzo De Monte (Uil) e Sergio Codonesu (Cgil). Per molti lavoratori– hanno ricordato i rappresentanti sindacali – i contratti scadranno nei prossimi giorni. Nessuno dei commissari delle Province ha dato finora indicazioni per le proroghe, alcune società hanno già avviato le procedure di licenziamento collettivo. «C’è bisogno di tempo perché la riforma diventi operativa – ha sottolineato Codonesu – occorre trovare le risorse per assicurare la continuità dei servizi altrimenti tutte le società in house saranno costrette a chiudere con conseguenze gravi per tutti i cittadini».

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Mario Floris, Walter Piscedda, Piero Comandini e Salvatore Demontis. Il presidente Francesco Agus ha garantito l’impegno della Commissione per assicurare la continuità dei servizi svolti finora dalla Province: «La Regione – ha ricordato Agus – ha dovuto subire le conseguenze di una riforma decisa a livello nazionale che ha comportato tagli pesantissimi per le province. L’obiettivo ora è lavorare in sintonia con la Giunta e i parlamentari per arrivare ad una soluzione condivisa».

Francesco Agus ha auspicato l’accoglimento della proposta emendativa presentata in Parlamento alla Legge di Stabilità che prevede il superamento del precariato e l’estensione del contributo da 400 milioni di euro, stanziato a favore delle province delle Regioni a Statuto ordinario, anche per gli enti intermedi delle Regioni a Statuto Speciale (consentirebbe alla Sardegna di ottenere una dotazione di 15 milioni di euro). Il presidente, infine, ha concordato sul fatto che anche i lavoratori delle società in house debbano seguire le funzioni: «Il principio deve valere anche per loro. La totalità delle funzioni e delle competenze su scuole, ambiente e strade rimane alle province e i servizi legati a questi settori sono in capo alle società in house. Il testo che domani andrà in Aula si occupa del riordino degli Enti Locali e non tratta la materia finanziaria. L’ultima Conferenza Stato-Regioni ha chiarito che le norme sulla riduzione di spesa per il personale non si applicano alle Regioni a Statuto Speciale. La speranza – ha concluso Agus – è che la legge di stabilità metta a disposizione le risorse finanziarie necessarie a garantire il funzionamento del sistema degli Enti locali».