26 April, 2024
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L’associazione culturale PERDAS NOVAS e l’associazione sulcitana Arciere hanno organizzato per il 6 aprile, a a Gergei (SU), un evento presso la struttura agrituristica Is Perdas, località Motti snc, in occasione dei festeggiamenti di Sant’Antioco – il santo medico mauritano patrono della Sardegna – per raccontare e sensibilizzare le Comunità sul tema dell’immigrazione, dell’accoglienza, della tolleranza, dell’arricchimento reciproco attraverso lo scambio culturale.

Il programma della giornata sarà suddiviso in due momenti:

  • Inaugurazione della mostra itinerante “ANTIOCO – Il Santo venuto dal mare”

Il progetto artistico percorre uno spaccato storico tra passato, presente e futuro dove, nella figura di Antioco, si intende interpretare e rappresentare le difficili tematiche del migrante, del clandestino, del rifugiato, dell’Uomo venuto dal mare.
Il curatore della mostra Roberto Lai e i soci dell’Associazione Perdas Novas intendono perseguire in sinergia  l’obiettivo di dar vita ad un progetto culturale itinerante per la promozione, divulgazione e valorizzazione del culto del Santo sulcitano attraverso il linguaggio dell’Arte contemporanea.

  •  La conferenza “ANTIOCO tra Oriente e Occidente. Una storia di devozione, accoglienza e integrazione” con la presentazione del libro “Mediterraneo tra memoria e avvenire”

Relatori d’eccezione: Roberto Lai, mons. Giuseppe Baturi arcivescovo di Cagliari, Silvano Tagliagambe che nella stessa giornata presenterà il libro “Mediterraneo tra memoria e avvenire”, il Magnifico Rettore Francesco Mola e la prorettrice Elisabetta Gola dell’Università di Cagliari e i soci promotori del progetto Nuraghe dell’associazione Perdas Novas.

In allegato 2 foto di alcune delle opere dedicate al Santo mauritano e 3 foto dell’installazione della barca del Popolo Migrante a Gergei.

Il patrimonio culturale sulcitano si arricchisce di un dipinto del XVII-XVIII secolo rappresentante Nostra Signora di Bonaria con Bambino e Sant’Antioco orante. L’operazione di recupero della tela che viene presentata è stata la crociata più laica e più veloce della storia. Nacque con una fiammata di entusiasmo che coinvolse in un attimo un gruppo di amici antiochensi sul sagrato della chiesa di Nostra Signora di Bonaria alla fine di un rito religioso. La fiamma venne accesa da Roberto Lai, quando propose di acquistare la grande tela, risalente al secolo di mezzo tra il 1600 e 1700, che giaceva tra i reperti della collezione Gasperini a Cagliari. Non se ne conosceva l’origine esatta, né il luogo di fabbrica, né l’autore, né il committente. Si sapeva che tale oggetto d’arte e di culto aveva avuto una vita travagliata inframezzata da viaggi tra Spagna, Liguria, e Sardegna. Alla fine, era approdata a Cagliari in seguito ad un’asta di oggetti d’antiquariato, avvenuta mezzo secolo fa.
Il proprietario, l’editore Gasperini, non se ne separò mai. Alla morte dell’editore, si seppe che egli aveva desiderato che il dipinto fosse destinato ad un luogo pubblico preferibilmente di culto. La scomparsa del Gasperini comportò l’accoglimento dei suoi desideri da parte dei figli. Roberto Lai lo raccontò in quel sagrato di chiesa al gruppo di antiochensi. La reazione fu immediata: si trattava di dare il via ad un’operazione di acquisizione, a beneficio della popolazione di Sant’Antioco, di un bene culturale di valore inestimabile e di battere sul tempo tutte le concorrenze disposte ad acquistarla a qualsiasi costo.
Fu partecipazione totale di un numero immediatamente grande di cittadini, il cui sentimento e raziocinio erano potenziati dalla passione per la propria storia identitaria.
Il gruppo di amici antiochensi non trovò il Santo Graal, ma si avvicinò a qualcosa di simile. Aveva visto che nell’ineffabile volto della Madonna di Bonaria mentre regge il Bambino con il mondo nelle mani, sono racchiusi i simboli del mistero della fede. Quella Madonna che regge amorosamente il figlio ha l’espressione di una mamma felice offuscata, tuttavia, da una tristezza profonda come se già ne prefigurasse il destino terreno finale.
Nelle tre figure del dipinto, è contenuto il fulcro del Credo Niceno su cui si basa l’idea fondante della Chiesa cattolica Universale: raffigura l’esistenza del Figlio di Dio nato da una donna eletta dallo Spirito Santo; quel Figlio che morirà per la salvezza del mondo, che verrà sepolto e che resusciterà. Su quella nascita e su quella morte, celebrati dai riti della Settimana Santa, è fondata tutta la teologia della Chiesa cattolica. Il Santo orante a lato, che rappresenta la “comunione dei Santi” impegnati a chiedere per l’Umanità la “ remissione dei peccati”, è Antioco di Sulci.
Il dipinto non è né il Santo Graal, né la Sindone, ma è una preziosa opera d’arte destinata a tramandare, con una complessa descrizione figurativa, i misteri della fede.
L’impresa totalmente laica ha raggiunto l’obiettivo. Il dipinto si trova ora tra i “Suoi” e, sopratutto, si trova oggi nella sede pubblica di culto cristiano come desiderò l’editore Gasperini.
Il programma.
Sabato 2 settembre, ore 19.00, Santa Messa concelebrata, presieduta da Sua Eminenza Cardinale Arrigo Miglio.
A seguire la benedizione e la conferenza “La fede venuta dal mare”, con presentazione di un antico quadro, a cura di Roberto Lai.
Per la particolare ricorrenza è stato elaborato un libro illustrato sulle alterne vicende dell’opera acquisita.
Mario Marroccu

Lunedì 24 aprile, alle 16.30, la sala Mediateca della Biblioteca Comunale Pietro Doneddu di viale Arsia, a Carbonia, ospiterà una conferenza di Roberto Lai, storico e ricercatore con particolare interesse per il medioevo sardo-catalano, sul tema “Il conflitto tra la Corona d’Aragona e il Regno sardo di Arborea”.

L’appuntamento culturale rientra nel programma annuale di Unisulky, Università Popolare del Sulcis, associazione culturale S’Ischiglia.

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Con l’epidemia da Coronavirus dell’anno 2020 stiamo vivendo un fenomeno storico che non verrà dimenticato nei secoli futuri.

Gli antichi chiamavano l’epidemia PEIUS”, che significa “la peggiore” malattia; da lì deriva la parola PESTE. Con questo termine sono state indicate tutte le epidemie del passato.

L’epidemia più famosa della Grecia Classica fu quella di Atene nel 430 avanti Cristo, raccontata da Tucidide.

Allora, come oggi non c’erano medicine curative. Questo fatto ci accomuna a tutte le Epidemie precedenti.

IPPOCRATE (V e IV Secolo a.C.), che inventò la Medicina scientifica dei professionisti, dispensò consigli e formule terapeutiche per tutte le malattie ma, davanti alla peste, consigliava ai suoi allievi medici:”FUGE, LONGE, TARDE”. Cioè: «Fuggi subito, vai lontano, torna il più tardi possibile».

GALENO, che fu in assoluto il più grande medico della storia, visse nel II secolo dopo Cristo e conobbe da vicino la “PESTE ANTONINA” del 165.  Egli stesso racconta che fuggì da Roma, abbandonando l’illustre suo paziente, l’imperatore Marco Aurelio, e si rifugiò a Pergamo (nella attuale Turchia) per alcuni anni. La peste arrivò anche a Sulci. Si sa che in tutto l’Impero Romano la peste provocò un danno demografico imponente.

Pochi anni prima, nel 127 d.C., era morto, per martirio, nella popolosa città di SULCI, il medico cristiano ANTIOCO.

Secondo la perizia anatomopatologica eseguita dal professor Paolo Mazzariello, Antropologo presso l’Università di Sassari, il corpo di Antioco venne inumato secondo l’usanza del tempo. Dopo alcuni anni le ossa vennero riportate alla luce e riposte in un ossuario lapideo. L’ossuario venne allogato in una catacomba cristiana, derivata da un ipogeo punico. Su quell’ipogeo venne poi edificata l’attuale Basilica. La sepoltura, secondo la Legge Romana, si trovava “extra-muros”, poi, dopo il 313, venne trasformata in una sede ufficiale per la pratica del culto cristiano ed inglobata in seno alle mura della città. 

La venerazione di Sant’Antioco fu mantenuta anche durante l’occupazione vandalica della Sardegna iniziata nell’anno 456 dopo Cristo. I Vandali, ariani, rispettavano i santi cristiani beatificati anteriormente al Concilio di Nicea. La loro venerazione per il Santo è attestata dalle tombe vandaliche trovate dietro l’abside della Basilica, dove scelsero di farsi seppellire. Vi sono testimonianze evidenti dei rispetto mantenuto nei confronti di quel luogo di culto anche nelle tombe di guerrieri Vandali trovate sotto le fondamenta delle case vicine alla sede della tomba del Santo, contenenti ossa umane, armi e perfino lo scheletro del cavallo di battaglia.

In quei primi secoli la città di Sulci venne radicalmente cristianizzata tanto che i suoi Vescovi parteciparono ai Concili di Cartagine, probabilmente dal III secolo, al tempo di Cipriano, fino al V secolo con Sant’Agostino. Esiste, nei documenti conciliari, il nome di un certo Vescovo Vitale di Sulci.

Ciò conferma l’importanza della Cattedra Sulcitana eretta sulla tomba di Antioco.

Una volta che i Vandali vennero spazzati via dalla storia ad opera del generale Belisario, arrivarono i Bizantini nell’anno 535 dopo Cristo. L’arrivo dei Bizantini in Sardegna ebbe un effetto simile a quello che provocato dall’arrivo di Cristoforo Colombo e degli Spagnoli nelle Americhe che inconsapevolmente recarono con sé il Vaiolo e il Morbillo. Qui arrivò la peste.  Così la città di Sulci, dopo aver conosciuto la “Peste Antonina” che era durata 15 anni, conobbe anche la “PESTE DI GIUSTINIANO” del 541 dopo Cristo.

Fu una Pandemia che imperversò in tutto l’Impero e durò due anni. Lo storico Procopio di Cesarea riporta che al culmine dell’epidemia morivano, nella sola Costantinopoli, dalle 5.000 alle 10.000 persone al giorno. Fatti i debiti rapporti si può immaginare cosa avvenne nella città di Sulci. La popolazione si rifugiava nel conforto della religione cristiana e, già allora, Sant’Antioco ne era l’eroe. In quei giorni a Sulci erano presenti i Monaci Basiliani, giunti dalla lontana Costantinopoli a testimoniare il messaggio di san Basilio. Questi era il Vescovo  che per primo ideò una struttura ospedaliera destinata agli appestati e a tutti i derelitti: la Basiliade.

I Monaci Basiliani avviarono la cristianizzazione di tutta la Sardegna, ancora in gran parte pagana, e venne diffuso il culto di Sant’Antioco martire, medico e difensore dalla peste.  Sorsero chiese ovunque. Tutt’oggi, a distanza di 1500 anni da quell’epidemia, il culto del santo è testimoniato da 68 chiese a lui dedicate, e dalla attualità del suo nome, assieme a quello di Basilio, nelle tradizioni familiari di tutta la Sardegna.

Furono tante le morti di quell’epidemia che, come racconta Procopio, «non si trovavano più luoghi dove seppellire i morti, e i cadaveri dovevano spesso essere lasciati all’aperto». Le crude immagini della peste suscitate da Procopio le abbiamo riviste, ai giorni nostri, in quelle colonne di camion militari che lasciavano gli Ospedali di Bergamo e Brescia per condurre le troppe salme nei vari impianti crematori della Lombardia. A causa dell’impossibilità di trattarle tutte, alcune sono state trasferite anche in Sardegna.

Racconta ancora Procopio che Giustiniano dovette promulgare nuove leggi per snellire le procedure legate alle pratiche ereditarie, che raggiunsero un picco causato dalle innumerevoli morti.

Di questa crisi sanitaria dell’Impero approfittarono gli invasori GOTI che, penetrati in Italia, devastarono Roma. Fu tale la contrazione demografica subita da Roma a causa dell’epidemia che i Goti ben presto perdettero interesse per la Città e l’abbandonarono.

Si suppone che nella Sardegna Bizantina, e quindi a Sulci che assieme a Carales era la città più popolosa, il danno demografico sia stato simile.

La città di Sulci sopravvisse e si riprese, tanto che divenne il porto militare della flotta cristiana Bizantina del Mediterraneo occidentale. Proprio da lì i Bizantini partirono per radere al suolo la città di Rades, nell’attuale in Tunisia, che sorgeva vicino a Cartagine. A causa di questa aggressione, che «suscitò molto scandalo in tutto il mondo islamico, fino a La Mecca e Bagdad» nell’anno 704 una flotta musulmana attaccò Sulci. Da allora la città uscì dalla Storia.

Nel testo “ARABI E SARDI” di Mohamed Bazama, si parla di quell’attacco a Sulci, e viene citata anche la depredazione della chiesa del Santo. Poi, secondo una storia leggendaria riferita da autori musulmani il Santo, offeso, causò il naufragio della flotta. Per rappacificarlo i musulmani portarono, per anni, olio prezioso per le lampade della tomba del Santo.

Nei secoli successivi l’isola si spopolò in quanto gli abitanti, per sfuggire alle incursioni saracene, si distribuirono in altre sedi ma la fama del Santo, invocato come protettore dalle  epidemie e dall’aggressione dei pagani, rimase radicata nei Sardi.

Nell’anno 1096 l’edificio della Basilica venne occupato e ristrutturato dai Monaci Benedettini Vittorini di Marsiglia. Era l’anno in cui il Papa, benedettino francese di Cluny, Urbano II, avviava l’epoca delle Crociate. Il nostro Santo e la sua Basilica erano quindi ben noti ai Benedettini, organizzati in una formidabile rete di monasteri in tutta Europa. Dopo 9 anni i Benedettini se ne andarono.

La Basilica del Santo tornò sotto il controllo del Giudicato di Carales. Il potere di intercessione di Antioco era talmente sentito dai Giudici che Torchitorio e Nispella donarono l’isola al Santo.

Nel 1347, l’anno della “PESTE NERA”, l’isola di Sulci era spopolata e la venerazione del Santo si praticava ormai a Tratalias, nella neonata città pisana di Iglesias e nella rocca fortificata di Carales. Qui, la fede nel Santo Antioco rappresentò un formidabile strumento di supporto morale per la popolazione, rarefatta dal morbo. A supporto di questa affermazione esistono documenti d’archivio che testimoniano l’esistenza della forte venerazione per Antioco. Venerazione attestata dalla pratica dagli imponenti pellegrinaggi del popolo sardo alla Sua tomba Nel secondo Lunedì dopo Pasqua, l’affluenza di fedeli all’isola era tale che i preti arrivavano a celebrare fino a 3000 messe in un solo giorno.

Nel 1300, oltre all’epidemia resa famosa dal Boccaccio, vi furono altre 4 epidemie di peste. Nel 1400 le epidemie furono 3. La peste si ripresentò nel 1500 e nel 1600. Poi nel 1700 vi furono focolai endemici. Nel 1800 scomparve.

Sulla fede dei Sardi nella intercessione di Sant’Antioco per far cessare la Peste, esistono diverse documentazioni pittoriche. Ho ricevuto dal massimo esperto sull’arte pittorica riguardante Sant’Antioco, dottor Roberto lai, le foto di alcune immagini. Risalgono tutte al 1500, quindi antecedenti il ritrovamento delle Reliquie del Santo avvenuto nel 1615. Una di queste rappresenta Sant’Antioco assieme a San Rocco.

San Rocco è il Santo protettore dalla Peste venerato in tutto il mondo. E’ il patrono degli appestati, dei contagiati, degli operatori sanitari e dei Farmacisti.

E’ il santo più invocato nel Medio Evo. “A famine, a Peste, a Bello , libera nos Domine”.

San Rocco nacque a Montpellier nel 1346, e morì a Voghera nel 1376. Era devoto a San Francesco d’Assisi, e lo imitava assistendo molto umilmente i malati meno avvicinabili, i più evitati da tutti.

Avendo saputo di una nuova epidemia di peste in Italia, partì dalla Francia e, percorrendo la “via Francigena” e “Romea”, arrivò a Roma. Era la peste del 1368; si prodigò per seppellire i morti e assistere gli ammalati ma non si ammalò, segno certo della sua santità. Dopo la sua morte la Chiesa lo dichiarò Santo Taumaturgo.

Nell’opera pittorica inviatami il Santo Medico Antioco è raffigurato in compagnia di san Rocco, che è il massimo intercessore in caso di peste; ciò vuole significare l’esistenza di una   cooperazione fra i due in quella specifica funzione.

Un altro quadro, del 1594, rappresenta Sant’Antioco con i Santi Cosma e Damiano.

Questi Santi, nati nel II secolo in Cilicia, sono Santi Medici, e sono i patroni di: Medici, Chirurghi, Farmacisti, Dentisti.

I simboli che recano in mano sono: la palma e il libro, esattamente come Sant’Antioco. Inoltre fra i loro attributi vi sono gli strumenti chirurgici.

In alcuni dipinti Sant’Antioco è rappresentato con la palma, il libro, e un borsellino contenente le ampolline per farmaci e unguenti. Erano i preparati galenici estratti dai semplici. I “semplici” erano le erbe dell’orto botanico che ogni medico ippocratico curava.

Un’altra immagine di opera pittorica cinquecentesca, che ho ricevuto assieme alle altre, rappresenta “Sant’Antioco a cavallo”, che si dirige ad Alghero per proteggere la città dalla peste che decimò la popolazione nel 1582-1583.

***

Quest’anno 2020, a causa dell’epidemia di Coronavirus, non ci saranno le antiche manifestazioni religiose in onore di Sant’Antioco, Martire e Medico Sulcitano.

Non potremo rivivere un rito millenario che chieda al Santo la Sua intercessione. Perderemo un raro caso di archeologia vivente. Ci mancherà.

Mario Marroccu

Seguono le immagini d’archivio possedute dal dottor Roberto Lai ed un estratto della relazione già pubblicata in Annali sulcitani e sul web, dello stesso Roberto Lai.

…Ѐ palese, inoltre, come il ritratto del santo realizzato da Scano Baciccia, ai primi del Novecento, nel medaglione della volta nella chiesa di San Bernardino a Mogoro, sia una copia fedelissima di questa tavoletta. Il santo sulcitano viene rappresentato imberbe e con una capigliatura riccia, non frequente nella sua ricca iconografia tradizionale, abbigliato con tunica scura e pallio rosso. Tiene in mano la palma, segno del martirio, il libro e un borsellino porta-unguenti che ci riconduce alla sua professione di medico. In questo stesso modo è raffigurato anche nel Retablo di Sant’Anna di Girolamo Imparato, nella chiesa del Carmine a Cagliari, e nel simulacro ligneo seicentesco del Museo Diocesano di Arte Sacra di Ozieri26. A riguardo, poi, del porta-unguenti, viene spontaneo il confronto con il polittico custodito nella Purissima a Cagliari, realizzato da Antioco Casula nel 1594. In esso, Sant’Antioco risulta affiancato dai Santi Cosma e Damiano, entrambi medici come lui; mentre uno reca in mano un’ampolla, all’altro pende dal fianco un oggetto simile a questo del S. Antioco della tavoletta di Mogoro. Anche nel grande retablo che un tempo si trovava nella chiesa di San Giorgio a Perfugas, è raffigurata una borsa analoga, dalla quale San Girolamo si accinge a prendere un medicinale per curare la zampa di un leone.  
Nella foto di copertina, il retablo di Sant’Antioco nella chiesa della Purissima. aI lati del Martire sono raffigurati i santi medici Cosma e Damiano.

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I 24 candidati della lista “Piazza Sella” che sostengono la candidatura a sindaco di Iglesias di Mauro Usai.

Maria Teresa Aroni (1957)

Sabrina Boi (1969)

Lisetta Campidano (1973)

Giorgio Carta (1959), consigliere uscente

Federico Casti (1983)

Federica Sara Chessa (1987)

Roberto Chirigu (1983)

Nicola Concas (1986)

Giuliana Cotza (1952)

Eleonora Deidda (1988)

Vito Didaci (1940), consigliere uscente

Roberto Lai (1976)

Davide Loni (1965)

Giancarlo Mameli (1960)

Emanuele Marongiu (1971)

Ignazio Mocci (1967)

Ignazio Moi (1964)

Giuseppe Mura (1959)

Maurizio Murgioni (1968)

Fiorella Panzali (1972)

Monica Pinna (1972)

Luca Roveri (1969)

Massimo Simola (1961)

Federica Tola (1964).

 

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Le ragioni della Catalogna al di là della situazione che si sta vivendo oltre il Mare di Sardegna. Per capire, per immaginare soluzioni e per trarre insegnamenti utili anche all’isola. Di qualsiasi segno essi siano.

La storia, i principi democratici violati, la violenza repressiva della monarchia spagnola, la speranza del dialogo, il diritto all’autodeterminazione, l’Europa e il suo cinismo legalitario. Saranno questi ed altri, i temi che saranno affrontati venerdi 1 dicembre nel convegno storico politico promosso dal CSU- Coordinamentu pro su Sardu Ufitziale dal titolo “Le ragioni della Catalogna-Sas resones de sa Catalugna”. Sede dell’incontro l’hotel Regina Margherita a Cagliari a partire dalle ore 17.30. Dopo i saluti e l’introduzione da parte di Giuseppe Corongiu, portavoce del sodalizio linguistico nazionalitario, interverranno con le loro relazioni Joan Armaguez, Roberto Lai, Graziano Milia, Anthony Muroni. A seguire un dibattito con il pubblico.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di approfondire la questione in termini pacati e produttivi per capire anche se dalla contrapposizione in atto tra Barcellona e Madrid si può uscire in qualche modo attraverso la politica e il dialogo. Il tentativo delle forze dell’autodeterminazione catalana sembra essersi infranto, per ora, a causa della violenza repressiva della Spagna, ma anche per la per certi versi inaspettata reazione dell’Europa a favore della conservazione degli stati-nazione – sostiene il coordinamento che, ovviamente, parteggia apertamente per il diritto del popolo catalano ad esprimere la propria volontà, ma teme una recrudescenza esponenziale delle misure anti democratiche messe in atto dal Governo spagnolo.

Era stata invitata al convegno anche la delegazione del governo catalano in Sardegna che non potrà intervenire a causa dell’interdizione messa in atto con l’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione Spagnola. Il CSU lancia un appello alle autorità regionali e ai parlamentari sardi affinché esercitino pressioni democratiche sul governo spagnolo, anche tramite quello italiano, perché vengano rilasciati al più presto i prigionieri politici detenuti per reati d’opinione perché, comunque la si pensi, è una situazione indegna di un’Europa civile.

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Con l’elezione a sindaco di Ignazio Locci, la lista “Nautica, edilizia e Turismo” ha conquistato 11 seggi nel nuovo Consiglio comunale di Sant’Antioco. Questi gli eletti: Eleonora Spiga 448 preferenze, Francesco Garau 407, Roberta Serrenti 322, Renato Avellino 286, Rosalba Cossu 273, Salvatorina Iesu 263, Pasquale Renna 226, Mario Esu 170, Pinello Bullegas 162, Giorgio Corsini 160, Roberta Manunza 156. Non eletti: Gianni Inguscio 155, Edoardo Mascia 154, Laura Rubisse 120, Giuseppe Marongiu 113, Alessandro Vacca 81.

La lista “Genti Noa” ha eletto 3 consiglieri: Alberto Mariano Fois, candidato a sindaco non eletto; Ester Fadda 420 preferenze, Daniela Dessena 395. Non eletti: Massimiliano Grosso 339, Francesco Pani 327, Alessandra Ternullo 224, Mattia Uccheddu 213, Carlo Lai 186, Maria Laura Cara 161, Marco Locci 156, Jean Francois Dessì 136, Sabina Cosseddu 136, Marco Matta 128, Alessandra Sanna 123, Davide Massa 100, Fernando Fois 89, Gabriele Cossu 87.

La lista “Sant’Antioco Attiva” entra in Consiglio comunale con il solo candidato sindaco non eletto, Massimo Melis. Tutte le preferenze dei 16 candidati alla carica di consigliere comunale, non eletti: Salvatore Massa 224, Luca Cabras 140, Marco Locci 134, Danila Mazzarisi 115, Enrico Marangoni 97, Valerio Lecca 96, Antonio Pittau 92, Maria Gabriella Piras 85, Daniela Pinna 83, Maria Tiziana Cinquemani 65, Annarella Zedda 63, Filippo Mura 59, Ilaria Frau 43, Michele Mileddu 39, Barbara Piras 31, Massimo Giamminelli 28.

Anche la lista “Insieme per Sant’Antioco”, elegge un solo consigliere, il candidato a sindaco non eletto Marco Massa. Non entra in Consiglio comunale il sindaco uscente Mario Corongiu, secondo dei non eletti della lista “Insieme per Sant’Antioco”, con 183 preferenze, alle spalle di Lucia Pittau, che ha ottenuto 205 preferenze. Tutte le altre preferenze: Mariella Piredda 93, Bruno Lecca 80, Giovanni Cammilleri 69, Roberto Lai 67, Paolo Franco Garau 66, Marta Concas 46, Francesca Mulas 43, Tomaso Ennas 36, Fernando Fois 35, Nicolino Longu 34, Francesca Culurgioni 33, Enzo Ligas 32, Danilo Cratus 21, Maria Isabella Federico 17.

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Ultime ore di riflessione, prima dell’apertura dei seggi, fissata alle 7.00 di domenica mattina, per l’elezione dei sindaci e dei Consigli comunali. In Sardegna si vota in 64 dei 377 Comuni, 4 nell’ex provincia di Carbonia Iglesias: Sant’Antioco, Carloforte, Portoscuso e Nuxis. Si potrà votare fino alle 23.00. Subito dopo inizierà lo spoglio e dopo un paio d’ore si dovrebbero conoscere i nomi dei nuovi sindaci, mentre l’ufficialità degli eletti nei Consigli comunali si prevede per le prime ore di lunedì.

SANT’ANTIOCO.

Lista “Sant’Antioco Attiva”. Candidato a sindaco: Massimo Melis. Candidati alla carica di consigliere comunale: Luca Cabras, Maria Tiziana Cinquemani, Ilaria Frau, Massimo Giamminelli, Valerio Lecca, Marco Locci, Enrico Marangoni, Salvatore Massa, Daniela Mazzarisi, Michele Mileddu, Filippo Mura, Daniela Pinna, Barbara Piras, Maria Gabriella Piras, Antonio Pittau, Annarella Zedda.

Lista “Genti Noa”. Candidato a sindaco: Alberto Mariano Fois. Candidati alla carica di consigliere comunale: Maria Laura Cara, Sabina Cosseddu, Gabriele Cossu, Daniela Dessena, Jean Francois Dessì, Ester Fadda, Fernando Fois, Massimiliano Grosso, Carlo Lai, Marco Locci, Davide Massa, Marco Matta, Francesco Pani, Alessandra Sanna, Alessandra Ternullo, Mattia Uccheddu.

Lista “Insieme per Sant’Antioco”. Candidato a sindaco: Marco Massa. Candidati alla carica di consigliere comunale: Francesca Culurgioni, Danilo Crastus, Giovanni Cammilleri, Francesca Mulas, Lucia Pittau, Lino Longu, Paolo Franco Garau, Mario Corongiu, Fernando Volta, Marta Concas, Roberto Lai, Isabella Federico, Enzo Ligas, Bruno Lecca, Mariella Piredda, Tommaso Ennas.

Lista “Nautica, Edilizia e Turismo”. Candidato a sindaco: Ignazio Locci. Candidati alla carica di consigliere comunale: Renato Avellino, Giuseppe Bullegas, Giorgio Corsini, Rosalba Cossu, Mario Esu, Francesco Garau, Salvatorina Iesu, Giovanni Antonio Inguscio, Roberta Manunza, Giangiuseppe Marongiu, Edoardo Mascia, Pasquale Renna, Laura Rubisse, Roberta Serrenti, Eleonora Spiga, Alessandro Vacca.CARLOFORTE.

Lista “Carloforte Rinasce”. Candidato a sindaco: Salvatore Puggioni. Candidati alla carica di consigliere comunale: Aureliana Curcio, Elisabetta Di Bernardo, Antonio Ferraro, Francesco Granara, Gian Franco Grosso, Aureliana Magai, Luigi Migliaccio, Massimo Pala, Gianluigi Mario Penco, Pier Tita Poma, Giambattista Repetto, Cesare Rombi, Stefano Rombi, Sandra Saporito, Angela Marina Strina e Gianni Verderosa.

Lista “Isola di San Pietro”. Candidato a sindaco: Salvatore Biggio. Candidati alla carica di consigliere comunale: Peppino Concas, Giovanni Melis, Anna Maria Valentina Gigli, Giannina Pina Granara, Jennifer Madeddu, Angela Marchetti, Graziella Masala, Giovanni Modaffari, Romualdo Nieddu, Maria Gabriella Olanda, Lorenza Maria del Pilar Parodo, Giuseppe Pascale, Antje Susanne Rath, Anna Maria Scopelliti, Maria Tavella e Carlo Emanuele Volpe.

Lista “Carloforte oltre il 2000”. Candidato a sindaco: Marco Simeone. Candidati alla carica di consigliere comunale: Francesca Aste, Cesare Biggio, Attilio Borghero, Luz Elena Castano, Nunzia Cimmino, Daniela Concas, Carla Demelas, Luigi Feola, Mariano Froldi, Walter Lalli, Roberto Leinardi, Francesca Leone, Cesare Luxoro, Francesco Opisso, Renzo Rivano, Pierpaolo Porcedda.

PORTOSCUSO.

Lista “Portoscuso insieme”. Candidato a sindaco: Giorgio Alimonda. Candidati alla carica di consigliere comunale: Ignazio Atzori, Stefano Ansaldi, Enrico Atzei, Simona Cappai, Ilaria Dessì, Maria Beatrice Fadda, Salvatore Fois, Roberto Maccioni, Elena Marras, Sara Marrocu, Orietta Mura, Attilio Sanna, Alessio Santus, Attilio Valdes, Ernesto Valdes e Marinella Valdes.

Lista “Portoscuso nel cuore”. Candidato a sindaco: Rossano Loddo. Candidati alla carica di consigliere comunale: Stefano Ariu, Luca Biggio, Federico Cau, Simone Cherenti, Susanna Cuccu, Luca Deidda, Davide Fois, Marinella Rita Grosso, Ilaria Infantino, Marzia Loddo, Erminio Melis, Oriano Melis, Maurizio Nuscis, Laura Serci, Sabrina Tuveri, Daniela Vinci.

NUXIS.

Lista “Prima Nuxis”. Candidato a sindaco: Mariano Nonnis. Candidati alla carica di consigliere comunale: Vincenzo Atzori, Matteo Casula, Ilenia Diana, Anna Maria Rita Fois, Dario Melis, Alessandra Melis, Maria Antonietta Pinna, Gabriele Pintus, Giacomo Pintus, Cristina Puddu, Emanuele Ricciardi, Simone Secci.

Lista “Tempus de cambiamentu”. Candidato a sindaco: Pier Andrea Deias. Candidati alla carica di consigliere comunale: Francesco Fanutza, Michele Fanutza, Federico Floris, Romeo Ghilleri, Alessandra Lai, Francesco Manca, Roberta Nonnis, Pamela Pubusa, Stefania Satta, Salvatore Secci, Maurizio Vacca.

Lista “Per Nuxis”. Candidato a sindaco: Andrea Pubusa. Candidati alla carica di consigliere comunale: Giangiacomo Aru, Manuela Colaci, Francesco Crobeddu, Roberto Curreli, Martina Lampis, Elisabetta Mele, Alessio Pilisi, Michele Pilisi, Susanna Pilisi, Luciano Pintus, Luca Pisanu, Marta Pisanu.

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Ultimi giorni di campagna elettorale per le Amministrative in programma domenica 11 giugno. A Sant’Antioco sono quattro i candidati alla carica di sindaco e 64 i candidati alla carica di consigliere comunale.

Tra i candidati a sindaco non c’è il sindaco uscente Mario Corongiu che ha completato i due mandati previsti come limite massimo dal Testo unico per l’ordinamento degli enti locali nei Comuni con una popolazione superiore ai 3.000 abitanti, e si è candidato alla carica di consigliere comunale nella lista “Insieme per Sant’Antioco” che candida a sindaco Marco Massa, vicesindaco uscente.

Gli altri tre candidati sono Ignazio Locci, vicepresidente del Consiglio regionale, che guida la lista “Nautica, Edilizia e Turismo”; Alberto Mariano Fois, candidato della lista “Genti Noa”; e, infine, Massimo Melis, candidato della lista “Sant’Antioco Attiva”.

Di seguito, le quattro liste con tutti i candidati, nell’ordine di pubblicazione sulla scheda elettorale.

Lista “Sant’Antioco Attiva”. Candidato a sindaco: Massimo Melis. Candidati alla carica di consigliere comunale: Luca Cabras, Maria Tiziana Cinquemani, Ilaria Frau, Massimo Giamminelli, Valerio Lecca, Marco Locci, Enrico Marangoni, Salvatore Massa, Daniela Mazzarisi, Michele Mileddu, Filippo Mura, Daniela Pinna, Barbara Piras, Maria Gabriella Piras, Antonio Pittau, Annarella Zedda.

Lista “Genti Noa”. Candidato a sindaco: Alberto Mariano Fois. Candidati alla carica di consigliere comunale: Maria Laura Cara, Sabina Cosseddu, Gabriele Cossu, Daniela Dessena, Jean Francois Dessì, Ester Fadda, Fernando Fois, Massimiliano Grosso, Carlo Lai, Marco Locci, Davide Massa, Marco Matta, Francesco Pani, Alessandra Sanna, Alessandra Ternullo, Mattia Uccheddu.

Lista “Insieme per Sant’Antioco”. Candidato a sindaco: Marco Massa. Candidati alla carica di consigliere comunale: Francesca Culurgioni, Danilo Crastus, Giovanni Cammilleri, Francesca Mulas, Lucia Pittau, Lino Longu, Paolo Franco Garau, Mario Corongiu, Fernando Volta, Marta Concas, Roberto Lai, Isabella Federico, Enzo Ligas, Bruno Lecca, Mariella Piredda, Tommaso Ennas.

Lista “Nautica, Edilizia e Turismo”. Candidato a sindaco: Ignazio Locci. Candidati alla carica di consigliere comunale: Renato Avellino, Giuseppe Bullegas, Giorgio Corsini, Rosalba Cossu, Mario Esu, Francesco Garau, Salvatorina Iesu, Giovanni Antonio Inguscio, Roberta Manunza, Giangiuseppe Marongiu, Edoardo Mascia, Pasquale Renna, Laura Rubisse, Roberta Serrenti, Eleonora Spiga, Alessandro Vacca.

Nadia Pische ha intervistato i quattro candidati alla carica di sindaco.

 

 

 

 

 

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Sono quattro, come previsto, le liste presentate a Sant’Antioco per le amministrative dell’11 giugno 2017 che determineranno l’elezione del nuovo sindaco e del nuovo Consiglio comunale. Quattro candidati alla carica di sindaco, dunque, e 64 candidati alla carica di consigliere comunale.

Tra i candidati a sindaco non c’è il sindaco uscente Mario Corongiu che ha completato i due mandati previsti come limite massimo dal Testo unico per l’ordinamento degli enti locali nei Comuni con una popolazione superiore ai 3.000 abitanti, e si è candidato alla carica di consigliere comunale nella lista “Insieme per Sant’Antioco” che candida a sindaco Marco Massa, vicesindaco uscente.

Gli altri tre candidati sono Ignazio Locci, vicepresidente del Consiglio regionale, che guida la lista “Nautica, Edilizia e Turismo”; Alberto Mariano Fois, candidato della lista “Genti Noa”; e, infine, Massimo Melis, candidato della lista “Sant’Antioco Attiva”.

Di seguito, le quattro liste con tutti i candidati.

Lista “Insieme per Sant’Antioco”. Candidato a sindaco: Marco Massa. Candidati alla carica di consigliere comunale: Francesca Culurgioni, Danilo Crastus, Giovanni Cammilleri, Francesca Mulas, Lucia Pittau, Lino Longu, Paolo Franco Garau, Mario Corongiu, Fernando Volta, Marta Concas, Roberto Lai, Isabella Federico, Enzo Ligas, Bruno Lecca, Mariella Piredda, Tommaso Ennas.

Lista “Nautica, Edilizia e Turismo”. Candidato a sindaco: Ignazio Locci. Candidati alla carica di consigliere comunale: Renato Avellino, Giuseppe Bullegas, Giorgio Corsini, Rosalba Cossu, Mario Esu, Francesco Garau, Salvatorina Iesu, Giovanni Antonio Inguscio, Roberta Manunza, Giangiuseppe Marongiu, Edoardo Mascia, Pasquale Renna, Laura Rubisse, Roberta Serrenti, Eleonora Spiga, Alessandro Vacca.

Lista “Genti Noa”. Candidato a sindaco: Alberto Mariano Fois. Candidati alla carica di consigliere comunale: Maria Laura Cara, Sabina Cosseddu, Gabriele Cossu, Daniela Dessena, Jean Francois Dessì, Ester Fadda, Fernando Fois, Massimiliano Grosso, Carlo Lai, Marco Locci, Davide Massa, Marco Matta, Francesco Pani, Alessandra Sanna, Alessandra Ternullo, Mattia Uccheddu.

Lista “Sant’Antioco Attiva”. Candidato a sindaco: Massimo Melis. Candidati alla carica di consigliere comunale: Luca Cabras, Maria Tiziana Cinquemani, Ilaria Frau, Massimo Giamminelli, Valerio Lecca, Marco Locci, Enrico Marangoni, Salvatore Massa, Daniela Mazzarisi, Michele Mileddu, Filippo Mura, Daniela Pinna, Barbara Piras, Maria Gabriella Piras, Antonio Pittau, Annarella Zedda.