29 April, 2024
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L’on. Paolo Ferrero, vicepresidente della Sinistra Europea, già segretario nazionale del partito della Rifondazione Comunista, sarà in Sardegna martedì 27 e mercoledì 28 febbraio, per un mini tour elettorale a sostegno della lista “Potere al Popolo”. Martedì 27, a partire dalle ore 17.30, parteciperà ad un’assemblea pubblica organizzata nel Centro Culturale di via Roberto Cattaneo 82, alla quale interverranno anche i candidati Pierina Chessa, Sergio Diliberto, Simona Deidda e Mariangela Pedditzi. Mercoledì 28, dalle ore 10.30, terrà una conferenza stampa a Cagliari, in via San Domenico 10. Sempre mercoledì, dalle 16.30 incontrerà i lavoratori a Ottana, in via Emilio Lussu, con Amedeo Spagnuolo, Anna Cacciatori ed Enzo Gamba; dalle ore 19.00 sarà alla festa di “Potere al Popolo” a Sassari, in piazza Mercato Civico, con Sabina Sechi, Andrea Lai, Angelo Marras e Silvia Pittalis.

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E’ stato ufficializzato ieri con un accordo sindacale, il ritiro dei 21 licenziamenti alla RSA “Rosa del Marganai” di Iglesias.

«La revoca arrivata in tempi brevi dal punto di vista amministrativo – scrivono in una nota i segretari generali FP CGIL Giovanni Zedde, CISL FP Claudio Nuscis e UIL FPL Andrea Lai – anche se lunghissimi per le lavoratrici e lavoratori che dal giorno 23 gennaio presidiano la RSA a salvaguardia del proprio posto di lavoro, grazie all’azione corale di tutti gli operatori, licenziati e no, nell’assecondare l’azione sindacale di CGIL CISL e UIL territoriali di Categoria che ha trovato immediato riscontro:

– nelle istituzioni politiche regionali di maggioranza, che hanno capito il dramma occupazionale e trovato le soluzioni percorribili per assecondare nella misura del possibile le richieste di certezza sul volume di prestazioni della Società che gestisce la struttura;

– nelle istituzioni politiche regionali di minoranza che, per le stesse ragioni, hanno collaborato a che la soluzione prospettata potesse avere corso nel più breve tempo e la struttura potesse riprendere ad erogare le prestazioni di qualità nel territorio;

– nell’assessore e assessorato regionale della Sanità e nella dirigenza dell’ATS che, nei diversi livelli di competenza si sono adoperati, anche con assunzione di responsabilità per evitare che questa brutta vicenda assumesse contorni peggiori e per dare immediata soluzione al problema.»

«La speranza è che questa vicenda possa riportare serenità e stabilità nel settore, per la Società che gestisce, che opera in un settore di cui si ha assoluta necessità fornendo, in regime di accreditamento, per l’assessorato regionale alla Sanità, un servizio di qualità alla collettività del Sulcis iglesiente e, soprattutto – concludono Giovanni Zedde, Claudio Nuscis e Andrea Lai -, per gli operatori del settore; lavoratrici e lavoratori, vero ed insostituibile patrimonio di conoscenze e competenze, che rende possibile la qualità in argomento.»

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Venerdì 17 novembre 2017, dalle 15.00, presso la RSA Rosa del Marganai di Iglesias si è tenuto l’incontro tra le organizzazioni sindacali e la Società San Raffaele S.p.A., per discutere della procedura di mobilità avviata dalla società lo scorso 4 ottobre, per il licenziamento collettivo di n. 29,75 FTE Operatori della RSA a causa, secondo quanto dichiarato dalla stessa azienda, dei nuovi requisiti organizzativi derivanti dalla deliberazione n. 22/24 del 3.05.2017 della Regione Autonoma della Sardegna alla struttura.

«L’incontro, che conclude l’esame congiunto previsto dall’art. 4 della legge 223/1991 – scrivono i segretari generali FP CGIL Giovanni Zedde, CISL FP Claudio Nuscis e TUCS Andrea Lai in una nota inviata all’assessore regionale della Sanità, al direttore generale dell’Ats Sardegna e al direttore della ASSL di Carbonia – si è concluso senza alcun accordo, in quanto riteniamo inammissibile che possano essere persi nel territorio tanti o pochi posti di lavoro. Nonostante le assicurazioni informali ricevute siano intervenute a scongiurare nell’immediato una diminuzione forzosa delle attività richieste alla Rosa del Marganai da parte della ASSL di Carbonia per l’anno in corso (e quindi della Regione Sarda) la San Raffaele SpA si è dichiarata indisponibile al ritiro della procedura ex artt. 4 e 24 L. 223/91 se non in presenza di un chiarimento su quali saranno i volumi di attività ed i tetti di spesa che nel prossimo futuro saranno richiesti ed applicati alla Residenza Sanitaria.»

«Per le suddette ragioni – aggiungono Giovanni Zedde, Claudio Nuscis e Andrea Lai – chiediamo, con l’urgenza dettata dalla situazione contingente, la convocazione di un tavolo tecnico presso l’assessorato della Sanità, tra la società che gestisce la Rosa del Margani, le nostre organizzazioni sindacali e la ASSL di Carbonia e teso a chiarire quanto richiesto dalla Società San Raffaele, al fine di scongiurare i licenziamenti e, nel contempo – concludono Giovanni Zedde, Claudio Nuscis e Andrea Lai –, quali debbano essere i contingenti stabili di personale addetto alla struttura derivanti dall’accreditamento riconosciuto e contrattualizzato e gli eventuali sviluppi futuri del settore.»

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«Una manovra insoddisfacente e le politiche del lavoro, senza un cambio di strategia che superi l’impostazione della flexicurity, continueranno ad essere fallimentari». Sono le parole con le quali il segretario regionale della Cgil, Michele Carrus, ha “bollato” la Manovra 2018 e che rappresentano, nella sostanza, il giudizio formulato anche dal segretario della Cisl, Francesco Piras, da quello della Ugl, Sandro Pilleri e dal componente la segreteria Uil, Andrea Lai, sulla legge di Stabilità, illustrata questa mattina in commissione Bilancio dall’assessore, Raffaele Paci.

I quattro rappresentanti delle organizzazioni sindacali, nei loro rispettivi interventi e seppur con differenti argomentazioni, hanno infatti concordato sulla sostanziale insoddisfazione per le misure e gli stanziamenti destinati alle politiche per il lavoro. «Gli indicatori statistici – ha spiegato Michele Carrus – quand’anche certificano un leggero aumento dell’occupazione ci dicono anche che tali incrementi sono del tutto slegati dalle politiche del lavoro messe in campo dalla Regione in questi ultimi tre anni». La priorità, a giudizio di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, resta quella di realizzare un piano di lavoro con risorse adeguate ad affrontare quella che resta un’emergenza per la Sardegna.

Le sigle sindacali hanno salutato invece con favore i tempi con quali si procede nella discussione della Manovra che, per la prima volta da quando è incominciata la Legislatura, dovrebbe essere approvata prima della fine dell’anno.

Cisl, Uil e Ugl hanno dichiarato contrarietà alla proposta della Cgil per un innalzamento delle aliquote Irap e Irpef (nella legge di Stabilità approvata in Giunta restano invariate rispetto allo scorso anno) mentre hanno concordato sulla necessità di misure utili per accelerare la spesa, nonché sull’utilizzo dei fondi Ue in funzione aggiuntiva non sostitutiva rispetto agli stanziamenti regionali e statali.

Il segretario della Cgil ha inoltre svolto un approfondimento su una serie di aspetti legati al diritto allo studio ed ha auspicato il rifinanziamento delle borse di studio, del contributo per gli alloggi ed anche delle agevolazioni per gli studenti fuori sede che utilizzano i trasporti pubblici.

Nel corso dell’audizione che ha aperto in Consiglio la sessione di Bilancio, l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha, al contrario, evidenziato una serie di indicatori positivi ad incominciare da un leggero incremento del Pil sardo («il prodotto interno lordo ha un segno più dopo sette anni in diminuzione e vogliamo sostenere e accompagnare questa prima ripresa in atto») ed anche delle entrate da tributi propri e compartecipati, pari a 6 miliardi e 276 milioni di euro (nel 2017 erano 6.150.000.000). Per ciò che attiene la generale situazione del bilancio regionale, l’assessore ha sottolineato il perdurare del “peso” della sanità ma ha affermato che «con l’approvazione della nuova rete ospedaliera e la riduzione dei costi dell’inefficienza, nel 2019 la sanità sarda sarà riportata ad un livello di spesa accettabile che ricomprenderà tutti i livelli essenziali di assistenza ed i costi prodotti dalle scelte strategiche (extra Lea) del Consiglio regionale».

Resta centrale il tema degli accantonamenti, la cui vertenza in atto con lo Stato centrale dovrà concludersi prima della discussione in Aula della Manovra da 9 miliardi e 235 milioni di euro. A questo proposito l’assessore, anche in risposta ad alcune sollecitazioni dei consiglieri Daniele Cocco (Art. 1 – Mdp) e Gianfranco Congiu (PdS), ha confermato la richiesta per una riduzione degli accantonamenti (684 milioni di euro) e la contrarietà alla sigla dell’“intesa con lo Stato” che porterebbe ulteriori 165 milioni di accantonamenti per il 2018, così come a suo tempo stabilito nella legge finanziaria nazionale del 2015.

Raffaele Paci ha inoltre confermato i livelli minimi delle aliquote di Irap (2.93) ed Irpef (1.23) («un innalzamento ai livelli delle altre Regioni produrrebbe un incremento nelle entrate di circa 230 milioni ma preferiamo lasciare tali risorse nelle disponibilità di imprese e cittadini») ed ha approfondito i capitoli riguardanti gli interventi per le imprese e quelli riferiti alle programmazione territoriale. «Gli interventi a sostegno del sistema delle imprese – ha spiegato l’assessore – sono pari a 255 milioni di euro, mentre i bandi già esitati ammontano a 142 milioni e contano circa 1.800 domande per un totale di investimenti che supera il mezzo miliardo di euro». 

Sono invece 300 i milioni di euro destinati alla programmazione territoriale, i cui progetti interessano oltre il 90% dei Comuni dell’Isola, mentre per ciò che attiene il fondo unico per gli Enti Locali (circa 600 milioni di stanziamento) l’assessore ha auspicato una revisione dei criteri di ripartizione delle risorse («il 40% è ripartito in misura uguale per i 377 Comuni dell’Isola»).

In bilancio, ma senza una specifica destinazione ed all’interno del Fnol, ci sono inoltre 40 milioni di euro: è questa la posta “libera” la cui destinazione è proposta in completa autonomia alla commissione ed al Consiglio. Paci ha inoltre invitato i commissari del parlamentino presieduto da Franco Sabatini (Pd) a considerare la Manovra «come un documento dinamico, così come dimostrano le tre variazioni di bilancio approvate nell’anno in corso».

In conclusione del suo intervento l’assessore ha quindi informato i consiglieri della nuova variazione di bilancio che sarà approvata in Giunta nella seduta di domani e che riguarda le province.

Il presidente della commissione Franco Sabatini (Pd), nel suo intervento conclusivo ha sottolineato il generale miglioramento delle condizioni finanziarie della Regione ed ha espresso un giudizio positivo sugli effetti del cosiddetto bilancio armonizzato («è più veritiero e ci aiuta a ridurre i residui passivi e a migliorare la spesa»). L’esponente della maggioranza ha quindi rimarcato il mantenimento dei livelli minimi delle aliquote di Irap e Irpef e l’assenza del ticket in sanità: «È una manovra equilibrata ma resta prioritario affrontare il fenomeno delle povertà ed è per questo non abbasseremo la guardia sul fronte delle politiche sociali».  

Le audizioni della commissione proseguono martedì 7 novembre a partire dalle 10 con Confindustria, Confapi, Confartigianato e Cna. Alle 12.00: Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Oilos, Lega coop, Confcoop, Unicoop, Agci e Unci. Alle 16.00: Confesercenti e Confcommercio. Alle 17.30: Anci e Asel.

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“Frontex, fase embrionale di un esercito comunitario?”. Sarà il tema del convegno in programma domani, a partire dalle 18.00, nella sala della Stazione marittima incastonata nel porto di Cagliari. Durante l’incontro, promosso dai consiglieri regionali Edoardo Tocco e Oscar Cherchi (FI), si svilupperà un dibattito su problematiche e soluzioni legate all’arrivo dei profughi in Sardegna, tentando di elaborare un progetto a breve e lungo termine per la Sardegna, con particolare attenzione per Cagliari e hinterland, ormai uniche porte d’ingresso d’Europa, sottoposte senza sosta alle forti pressioni dei flussi migratori. Non solo. Sarà portata avanti la proposta di apertura di un centro Frontex (Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera) nel porto di Cagliari.

All’assise parteciperanno il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, Emilio Floris (componente della commissione Nato in senato), l’europarlamentare Salvatore Cicu, il prefetto vicario Carolina Bellantoni, i rappresentanti della Questura e della Guardia di Finanza, Umberto Oppus (direttore generale dell’Anci), Paolo Cabianca (Uil Polizia), il segretario regionale del Siulp Salvatore Deidda e Andrea Lai (segretario Uil).

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La commissione Attività produttive, presieduta dall’on. Luigi Lotto (Pd) ha tenuto un intenso ciclo di audizioni per raccogliere dai diversi portatori di interesse indicazioni utili per la predisposizione della nuova legge sul turismo.

Confindustria, Confapi, Confcommercio e Confesercenti hanno ribadito, in un documento unitario, le loro perplessità sulla legge che ritengono eccessivamente rigida. Il presidente di Confindustria Sardegna Alberto Scanu, in particolare, ha auspicato «una profonda modifica del testo per renderlo più semplice ed efficace, in grado anche di sviluppare di sviluppare una nuova domanda di Sardegna nei mercati internazionali con una governance integrata delle politiche di settore». Scanu ha insistito anche sulla necessità di contrastare l’abusivismo, ricordando che «il 65% del turismo in Sardegna non transita presso le strutture ufficiali e rappresenta una sommerso che, in termini reali, potrebbe superare 20 milioni di presenze».

Passando al fronte sindacale Michele Carrus della Cgil ha definito la legge «da un lato troppo dettagliata e dall’altro priva di grandi novità rispetto al dibattito pubblico di molte parti della società sarda sulle prospettive del turismo, anche se non mancano aspetti positivi come l’osservatorio sulle politiche di settore ed il Piano strategico regionale». Carrus ha poi messo l’accento «sull’intollerabile precariato che caratterizza il turismo, comparto che assorbe circa un quarto dei voucher mentre bisognerebbe invece prestare attenzione a quelle imprese che utilizzano lavoro buono». «Fra i soggetti del partenariato – ha concluso – è un errore non inserire le rappresentanze dei lavoratori, errore che del resto non compare nel Piano strategico nazionale dove si sindacati sono presenti anche nella cabina di regia».

Per la Cisl Giuseppe Atzori ha evidenziato la necessità di una maggiore semplificazione, sottolineando che «l’approccio al turismo va allargato ai sistemi territoriali e locali superando il perimetro strettamente alberghiero». Secondo Andrea Lai della Uil, infine, «occorre privilegiare la qualità del lavoro esigendo il rispetto di standard elevati soprattutto dalle aziende che utilizzano risorse pubbliche».

Il segretario generale dell’Anci Umberto Oppus, annunciando un documento dei Comuni sardi, ha formulato alcune proposte migliorative. «Condividiamo l’impianto della legge – ha affermato – e ci sembra utile specificare meglio alcune parti, differenziando gli itinerari del turismo religioso dai cosiddetti cammini, affiancando al turismo culturale anche quello letterario legato ad autori sardi e ad intellettuali che hanno parlato della Sardegna, classificando in modo diverso i B&B a seconda che si tratti di dimore storiche o rurali».

A nome della Fish (associazione portatori di handicap) Carmelo Addaris ha ricordato che «in Europa il turismo dei disabili e dei loro accompagnatori muove 80 milioni di persone e la Sardegna intercetta questo mercato solo in minima parte; colpa delle strutture alberghiere (come dei portali web) che per l’85% non sono accessibili e della scarsa formazione degli operatori della ricettività».

Di potenzialità sottovalutate ha parlato anche Italo Senes di Assonautica, mettendo l’accento sul fatto che «nei nostri porti turistici non solo mancano dotazione essenziali come distributori di carburante e servizi igienici ma soprattutto si avverte l’assenza di un aggancio col territorio, nonostante il turista nautico sia da sempre disponibile a prolungare il suo soggiorno se adeguatamente interessato e motivato». Senes ha poi fatto un cenno a tendenze emergenti come quella del Boat&Breakfast, «dove il turista risiede e pernotta in barca utilizzando servizi che trova nei dintorni attraverso una rete di accordi fra gli operatori portuali e i pubblici esercizi; il porto, insomma, diventa una specie di albergo diffuso».

Casa artigiani, rappresentata da Salvatore Carvone, ha espresso una valutazione positiva sulla legge, invitando la commissione a prestare attenzione alla mobilità interna che «in Sardegna è molto carente e potrebbe essere potenziata dall’inserimento nei pacchetti di offerta del noleggio di un’auto, che oggi ha costi contenuti». Carvone ha poi proposto il riordino della toponomastica in chiave turistica e di richiamo per i prodotti tipi dell’Isola.

Giacomo Attardi, presidente regionale del Cai (Club alpino italiano) si è soffermato sul turismo escursionistico, ricordando che l’organizzazione ha stipulato alla fine del 2015 un protocollo d’intesa con l’Ente foreste (oggi Agenzia Forestas) «che prevede la realizzazione di una rete escursionistica regionale di oltre 500 km nei territori di 15 Comuni, mentre per il 2017 è prevista la sistemazione del tratto sardo del cosiddetto Sentiero Italia, da Santa Teresa di Gallura a Cagliari, lungo una dorsale di circa 500 km». Per quanto riguarda il testo della legge, Attardi ha sollecitato classificazione fra le strutture ricettive di aree escursionistiche come «rifugi non presidiati, capanne e antichi cuiles dismessi, prevedendo in questi siti anche aree di campeggio per soste non superiori ai 5 giorni».

Di utilizzo degli ovili «ovviamente in accordo con i pastori» ha parlato anche il presidente regionale dell’Uisp Salvatore Farina, che ha suggerito poi la separazione fra le rete escursionistica ed i percorsi su vie ferrate e di arrampicata «che sono una tipologia sportiva per la quale sono necessarie competenze ed abilità specifiche». Farina ha segnalato inoltre la necessità di una maggiore qualificazione professionale e culturale delle guide turistiche, secondo indirizzo di studio definiti dal Ministero affiancati da tirocini formativi.

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri regionali Marco Tedde (Forza Italia), Angelo Carta (Psd’Az), Piero Comandini, Gianmario Tendas e Giuseppe Meloni (Pd), Pier Mario Manca (Pds), Luigi Crisponi (Riformatori) e Gianluigi Rubiu (Udc).

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

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Da oggi a domenica, nella Casa Fenu di Villamassargia, l’evento di pittura, scultura, fotografia, arti creative, con gli artisti Alessio Pili, Andrea Milia, Augusto Ghiani, Orlando Tocco, Ritacarla Piras, Mario Selloni, Giovanna Macciocco, Maria Cristina Murru, Gianluigi Mascia, Giuseppe Ragatzu, Laetitia Autrand, Tiziana Cabboi, Andrea Ferrara, Francesco Zolo, Roberto Brundu, Silvya Mascia, Enrico Ibba, Andrea Lai, Michele Galletta, Carlo Pisano, Mariacecilia Angioni, Luca Lindiri, Alessio Perra, Stefano Meloni, Gabriele Loi, Fabio Tocco, Giacomo Atzori, Lorena Mameli.

Il programma prevede da oggi a giovedì, cineforum sulle vite di quattro grandi della storia dell’arte, promosso dall’associazione L’Alambicco e la Macchina Cinema (affiliato Ficc); giovedì mattina incontro e distribuzione nelle scuole del libretto educativo sui Pericoli dell’amianto, scritto da Roberto Brughitta, illustrato da Giuseppe Pisano, certificato dall’Unpisi e patrocinato dalla regione Sardegna, alla presenza dell’autore.

Venerdì 18 dicembre, alle 17.30, La Donna Farfalla e Su Lèpuri Isposu, reading e presentazione di libri di Roberto Brughitta.

Sabato 19 dicembre, alle 17.30, presentazione della rivista Coloris de Limbas, reading poetico a più voci, con lettura del manifesto La visione poetica dell’esistenza di S. Piroddi.

Domenica 20 dicembre, infine, sempre alle 17.30, Regina delle ombre in Asulu Bisendi, reading e incontro con l’autrice Angelica Piras, accompagnamento musicale di Marco Floris e Foto-Poesia, finissage conclusivo con buffet e saluti.

Tutti i giorni sono previste degustazioni con assaggi liberi e ad offerta.

Mostre Villamassargia

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Museo Sant'Antioco

Mostre fotografica e pittorica, estemporanea di pittura, scultura e body painting, tra le note del gruppo musicale MamboDjango e il celebre Carignano delle locali Cantine Sardus Pater. La suggestiva cornice del MAB, Museo Archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco, ospita “EstArte Vol. 2”, manifestazione culturale organizzata dal comune di Sant’Antioco (assessorato della Cultura), con la collaborazione di alcuni giovani artisti e della Cooperativa Archeotur, in programma dal 16 al 31 agosto prossimi. L’archeologia del passato dell’antica Sulky incontra l’arte del presente della Sant’Antioco di oggi, per una serata che si annuncia ricca di emozioni in una location d’eccezione.

L’inaugurazione è prevista alle 21.00 di domenica prossima: nel giardino del museo andrà in scena l’estemporanea di pittura (con le coppie Nicola Obino e Luca Lauria, Luca Lindiri e Irene Porcu, e l’assolo di Laura Ennas), e di scultura (Marco Corongiu, Giorgio Secci e Marco Capicciola). All’interno del MAB, tra le ricchissime collezioni espositive fenicio-puniche del glorioso passato di Sulky, saranno allestite le mostre di fotografia, pittura e scultura, visitabili fino al 31 agosto.

A fare da cornice all’evento, infine, le sonorità dei MamboDjango e la degustazione di alcuni prodotti tipici locali innaffiati dall’ottimo vino Carignano antiochense.

Mostra fotografica di:

Massimo Calabrò

Fedele Balia

Marco Siddi

Davide Cau

Alessandro Siddi

Cristian Calabrò

Fabrizio Schirru

Dino Dini

Stelio Usai

Paola Pinna

Fabio Murru

Patrick Varsi

Stefano Puddu

Fabio Garau

Mostra pittorica di:

Nicola Obino

Fabio Desu

Luca Guapo Lindiri

Irene Porcu

Patrizia Palitta

Valeria Lilith Finazzi

Mostra scultorea di:

Gianni Salidu

Cenni sui MamboDjango: Andrea Lai al cotrabbasso, Samuele Dessì e Roberto Boi alle chitarre, e Diego Deiana al violino.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Proseguono, in Consiglio regionale, le audizioni sulla riforma degli Enti locali. La 1ª commissione (Autonomia) ha sentito in mattinata i sindacati autonomi (Usb – pubblico impiego) e, successivamente, in seduta congiunta con la 2ª commissione (Lavoro), i rappresentanti dei lavoratori delle società in house delle province.

Le Unioni Sindacali di Base hanno espresso forte preoccupazione per l’impostazione del DL n. 176 presentato dalla Giunta. Luca Locci (Usb) ha evidenziato il rischio che la riforma porti a un taglio pesante dei livelli occupazionali e a un conseguente abbassamento della qualità dei servizi offerti. «C’è il pericolo concreto che gran parte del personale vada in esubero – ha detto Locci – serve un’attenta analisi delle funzioni per capire quali potranno essere gestite dalle unioni e quali riportate in capo alla Regione». S€econdo il rappresentante dell’Usb, alcuni servizi dovranno essere necessariamente regionalizzati o gestiti da un ente intermedio: «Impensabile trasferire ai comuni le competenze in materia di ambiente, strade e servizi per l’impiego».  

Enrico Rubiu (Usb) ha ricordato che l’abolizione delle province è stata una scelta della politica italiana in controtendenza rispetto al resto d’Europa. «Tutti gli altri paesi del Vecchio Continente continuano a mantenere i livelli istituzionali intermedi e a dotarli delle risorse necessarie per lo svolgimento delle loro funzioni – ha detto Rubiu – non è solo un problema di costi ma di efficientamento dei servizi». Perplessità da parte di Rubiu anche sulle Città Metropolitane che «potrebbero portare alla desertificazione amministrativa dei territori».

Il presidente della Prima Commissione, Francesco Agus, ha ricordato che il disegno di legge della Giunta è stato approvato lo scorso 15 gennaio, prima del via libera da parte del Governo alla legge di stabilità. «L’esecutivo Renzi, con quel provvedimento, ha tolto l’acqua ai pesci – ha detto Agus – sottraendo importanti risorse per la riqualificazione del personale. La Commissione proporrà delle modifiche al DL 176 che tengano conto delle novità introdotte dalla legge di stabilità. C’è il massimo impegno da parte nostra perché vengano assicurati i livelli occupazionali e garantiti i servizi finora erogati dalla province».   

Subito dopo l’audizione dei sindacati, la Prima e la Seconda Commissione hanno sentito, in seduta congiunta, i rappresentanti dei lavoratori delle società in house delle province.

Ignazio Ganga (segreteria regionale Cisl) ha chiesto un’integrazione del Dl 176 che permetta di risolvere la situazione dei dipendenti: «I contratti sono differenti, serve una soluzione che tuteli i l’occupazione».

Pierfranco Piredda (Fisascat-Cisl) ha indicato due priorità: il reperimento delle risorse necessarie per tutto il 2015 e la creazione di una società regionale in house che inglobi quelle provinciali. «Dal 1° luglio non ci sarà più alcune copertura finanziaria. La procedura di licenziamento avviata dalla Multiss di Sassari per 97 dipendenti deve essere fermata. L’accentramento dei servizi consentirebbe un risparmio di alcuni milioni di euro».

Per Caterina Cocco (Filcams-Cgil) «deve essere chiaro quali funzioni verranno trasferite ai comuni e quali alla Regione. Altrimenti si rischia il caos e a pagarne le conseguenze saranno soprattutto i lavoratori».

Sergio Codonesu (Filcams-Cgil) ha evidenziato la necessità di trovare una soluzione per tutte le società: «Non serve operare per singoli casi, la situazione è drammatica per tutti. La vertenza è complessa, occorre riflettere bene sul provvedimento che si andrà ad approvare».

Concetto condiviso dai rappresentanti della Uiltucs Andrea Lai e Giampiero Manai che hanno auspicato una soluzione definitiva per i lavoratori. «Basta con i provvedimenti tampone. La fase transitoria del passaggio del personale dalle province ai comuni è la più delicata, occorre garantire il lavoro e i servizi».

Vincenzo Monaco (Css) ha sollecitato un’approvazione in tempi rapidi del Disegno di legge di riforma: «Il via libera deve arrivare entro giugno, altrimenti si perderanno definitivamente i posti di lavoro».

Stessa preoccupazione da parte di Giusy Pittalis (Filcams-Cgil), secondo la quale «c’è il pericolo concreto che i privati mettano gli occhi su alcuni servizi finora garantiti dalle società in house».

I consiglieri del Pd Roberto Deriu e Pietro Comandini hanno chiesto ai sindacati indicazioni precise sulle risorse necessarie per garantire il servizi per tutto il 2015 e suggerimenti sulle funzioni da affidare ai comuni o da riservare a un ente superiore.

I sindacati hanno ribadito la convinzione che un accentramento delle competenze potrà garantire un risparmio dei costi e un miglioramento dei servizi senza però indicare cifre precise sulla dotazione finanziaria necessaria alle attività del 2015.

Franco Sabatini (presidente della Commissione Bilancio) ha ribadito l’esigenza di definire un quadro economico preciso per individuare le risorse indispensabili a tenere in piedi le società. «In ogni caso non sarà possibile assorbire i dipendenti nel ruolo unico regionale».

Antonello Peru, a nome del gruppo di Forza Italia, ha annunciato la presentazione di una proposta di legge per promuovere la collaborazione tra le diverse società. «In questo provvedimento – ha detto Peru – ci sono le soluzioni per garantire un futuro sereno ai lavoratori».

Secondo Roberto Desini (Cd) «non è pensabile delegare alcune funzioni ai comuni. Meglio pensare a un ente di secondo livello».

Daniele Cocco (Sel) ha invece ricordato gli impegni assunti in campagna elettorale per la salvaguardia di tutte le buste paga dei lavoratori in house. «La prima cosa da fare è risolvere le emergenze a partire dal pagamento della cassa integrazione del 2014 e del 2015».

Per Salvatore Demontis (Pd) la soluzione di un’unica società regionale non è auspicabile ma, per tutelare lavoratori e garantire qualità dei servizi, occorrerà pensare a un livello di gestione superiore rispetto a quello comunale».

Il presidente della Seconda Commissione Gavino Manca (Pd), dopo aver ricordato la drammatica situazione della Multiss di Sassari, ha chiesto notizie sullo stato finanziario delle altre società provinciali.

I sindacati hanno chiarito che la partita riguarda tutte le realtà in house. «Il lavoro sarà assicurato ancora per poche settimane. Dal primo luglio – hanno detto i sindacalisti – le società non avranno nessuna copertura».