28 March, 2024
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«Nella conferenza Socio-sanitaria convocata ieri presso la Asl n. 7 a Carbonia e a cui hanno preso parte l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, e i sindaci del territorio non si è giunti a particolari soluzioni se non a quella di lavorare con urgenza a norme emergenziali, attraverso la dichiarazione dello stato di crisi a livello nazionale.»

Lo ha sottolineato il sindaco di Carbonia Pietro Morittu che è intervenuto alla conferenza con l’assessore delle Politiche sociali, Roberto Gibillini. «Un’opzione dalla quale non pare ci siano altre vie d’uscita ha aggiunto Pietro Morittuconsiderata anche la recrudescenza della pandemia che tutt’ora sta imperversando e da cui non è esente il personale medico-sanitario, costringendo alla chiusura diversi reparti come quello di Neurologia del Sirai dove tre medici sono risultati positivi al Covid.»
Stamane il sindaco ha interloquito con il consigliere regionale Fabio Usai. Dal colloquio è emerso ancora una volta la necessità di attivare tutti i percorsi di confronto e dialogo che possano aiutare a risolvere e a programmare l’attività della sanità del Sulcis Iglesiente. Lo stesso Fabio Usai ha ribadito il suo impegno finalizzato ad attuare la riforma dei servizi ospedalieri e territoriali. Un fronte unitario teso a difendere il diritto alla salute e a proporre a più livelli, una diversa modalità di organizzazione sanitaria che non pare più rinviabile.
Emerge, infine, in tutta la sua drammaticità, la situazione della medicina territoriale. «Su cui si continua a chiedere contoha assicurato il sindaco Pietro Morittu -. Uno stato di criticità aggravato dalla quiescenza dei medici di famiglia che non saranno sostituiti e che lasceranno molti pazienti senza un medico di base e quindi senza cure. A questo propositoha concluso il sindaco di Carboniaabbiamo convenuto con il direttore sanitario Giuseppe Pes che ci possa essere un confronto tra Azienda sanitaria, comune di Carbonia e medici di Medicina generale per trovare una soluzione tampone in attesa di modifiche normative adeguate».

 

«Nell’ultima seduta del Consiglio regionale, abbiamo votato un ordine del giorno che invita il presidente e la Giunta regionale a:

– prendere una posizione ufficiale, con richiesta formale al Governo, per chiedere l’accelerazione dell’iter di approvazione dei decreti attuativi da parte del Mise, necessari per l’applicazione delle norme sull’Energy release;

– aprire un tavolo di confronto con il governo nazionale affinché la Sardegna possa accedere a strumenti che compensino il divario energetico con il resto d’Italia;

– convocare un tavolo di confronto con l’azienda della Portovesme srl per valutare di concerto le azioni al fine di salvaguardare l’occupazione.»

Lo scrive, in una nota, Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«In questo periodo pandemico in Italia qualsiasi sistema sanitario regionale ha reso evidente quanto la sanità pubblica sia stata nel tempo devastata e depauperata da tagli delle risorse indiscriminati e da una mancata programmazione. Nella nostra isola vi è l’aggravante di una spesa a carico del contribuente sardo a cui troppo spesso non corrisponde un adeguato servizio. Per essere chiari, appare evidente a tutti che i servizi sanitari anche nel nostro territorio non rispondono ai bisogni di salute delle persone.»

Lo scrive, in una nota, Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«Come si è arrivati a questo? C’entra solo la pandemia? Ci sono responsabilità tecniche manageriali e politiche? Cosa possiamo fare per cercare di invertire una situazione la cui tendenza appare sempre più precarizzata e fragile? Chi dovrebbe agire per consolidare e programmare la gestione delle strutture sanitarie? – si chiede Fabio Usai -. Si arriva ad una situazione quale è quella che vediamo oggi perché altri non hanno visto o voluto vedere quello che stava subendo la sanità nel Sulcis Iglesiente.»

«La pandemia ha reso ancor più visibile qualsiasi tipo di inefficienza strutturale, sia in termini di organizzazione interna agli ospedali, sia per quanto riguarda la mancata assunzione di personale sanitario e non, dovuto a numerosissimi fattori (numero chiuso per le facoltà di medicina, blocco del turn over, gestione della formazione specialistica) – sottolinea Fabio Usai -. La responsabilità è della classe dirigente degli ultimi 20 anni, tutta, qualsiasi colore o parte politica, sindacale, manageriale e tecnica che si è succeduta fino ad oggi. Bisogna ragionare in termini di proposta e di difesa dell’esistente.»

«Le forme di protesta legittime hanno sicuramente un impatto mediatico elevato, che non dà seguito a soluzioni di problematiche annose e complesseconclude Fabio Usai -. È arrivato il momento di attuare la riforma dei servizi territoriali (case e ospedali di comunità) e di pensare ad una nuova struttura per acuti. Noi tutti, chi ricopre un ruolo di rappresentanza a qualsiasi livello, anche se non direttamente chiamato in causa, dovrebbe per una volta mettere da parte velleità, ambizione, protagonismo e tattica partitica per cercare un’unità vera, tesa a difendere il diritto alla salute e proporre a più livelli, governativo, regionale, comunale, sindacale, di rappresentanza datoriale e associativa, una diversa e straordinaria modalità di organizzazione sanitaria su base sociale.»

 

Dopo tante incertezze, arrivano finalmente le risorse per portare avanti i progetti del Centro ricerche Sotacarbo che opera nel sito della Grande Miniera di Serbariu, a Carbonia. Si tratta di un finanziamento nazionale di 12 milioni di euro per recuperare i locali dell’ex ufficio tecnico e per realizzare un laboratorio avanzato di valenza internazionale per la produzione di idrogeno e altri combustibili da energia rinnovabile. Il progetto è stato presentato da Sotacarbo, capofila di una partnership che comprende il Comune di Carbonia, Crs4, Imi Remosa, le Università di Cagliari, di Sassari e della Campania “Luigi Vanvitelli”.

«Un importante riconoscimento da parte dell’Agenzia per la Coesione territoriale, che evidenzia la solidità e l’innovazione della proposta progettualeha sottolineato il presidente della Regione, Christian Solinas -. La Sardegna diventa un punto di riferimento per l’intero bacino del Mediterraneo occidentale, area col maggior potenziale di crescita della domanda di idrogeno, grazie anche ai notevoli margini di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. Il finanziamento contribuirà al recupero della Grande miniera di Serbariu e premia il ruolo strategico di Sotacarbo nel sistema regionale di ricerca, anche grazie alla partecipazione ad alcune sfide progettuali che concorrono a disegnare un nuovo modello di sviluppo per la nostra Isola. Un tassello importante per l’avvio in Sardegna di un’economia dell’idrogeno che possa creare nuove opportunità di sviluppo e occupazione, oltre che un eccellente risultato che conferma la validità dei recenti provvedimenti della Giunta regionale per implementare il Centro ricerche Sotacarbo, affinché svolga appieno il ruolo di coordinamento delle attività di preparazione alle politiche regionali della transizione energetica e per lo sviluppo delle tecnologie low carbon.»

Il progetto “Recover” (Riqualificazione di edifici minerari per la creazione di un polo di innovazione su idrogeno e combustibili verdi) è risultato terzo tra i 27 progetti finanziati dall’Agenzia, sui 146 ammessi alla valutazione finale del bando per la creazione di ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno. Si tratta dell’unico progetto finanziato per la Sardegna, tra gli otto presentati da enti di ricerca e università isolane.

«Siamo particolarmente orgogliosi per il brillante risultato raggiunto, che dimostra ancora una volta quanto sia importante il gioco di squadra a livello territorialeha commentato Giacomo Cao, amministratore unico del Crs4 -. Contribuiremo alla progettazione della micro-rete per la gestione dell’accumulo dell’idrogeno finalizzato all’autosostentamento energetico dell’edificio interessato al progetto.»

«La valutazione degli esperti premia il gran lavoro dei ricercatori Sotacarboha aggiunto Mario Porcu, presidente della Sotacarbo -. Il Progetto è il primo contributo per far diventare la Sardegna una regione caratterizzata da sistemi energetici a emissioni zero, fondamentali per la transizione energetica dell’Isola. E’ finalizzato a sviluppare l’accumulo di energia rinnovabile e la decarbonizzazione di settori ‘hard to abate’, come trasporti pesanti e industrie basate sulle fonti fossili, passaggi imprescindibili per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica.»

«Fin dal giorno del mio insediamentoha commentato il consigliere regionale Fabio Usai -, ho sostenuto fortemente le attività della Sotacarbo, sapientemente indirizzate dalle scelte del suo competente manager Mario Porcu, con la consapevolezza della sua importanza in ambito tecnologico: sia per le straordinarie professionalità locali ivi impiegate, che per i risultati conseguiti e ampiamente riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale; finanche da diversi governi stranieri tra cui quello Statunitense con cui la società carboniense intrattiene proficui rapporti di collaborazione. Questo nuovo finanziamento, che si aggiunge a quelli conseguiti negli anni precedenti conclude Fabio Usai -, testimonia l’attenzione delle istituzioni verso la Sotacarbo, nonché la sua strategicità per la tipologia di attività di ricerca scientifica portata avanti nell’ambito delle nuove forme di produzione energetica, soprattutto alla luce del grande processo di transizione ecologica avviato da anni nel pianeta.»

Soddisfazione per il finanziamento, infine, è stata espressa anche dal sindaco di Carbonia, Pietro Morittu.

Il consigliere regionale Fabio Usai (PSd’Az), accompagnato dal presidente Mario Porcu e dal dr. Mauro Mureddu, ha visitato lo stabilimento della Sotacarbo nella città di Carbonia. 

«Oggi Sotacarbo porta avanti straordinari processi di ricerca nel campo della transizione energetica ambientale, importantissimi, anche, per promuovere e favorire modelli di sviluppo coerenti col “green new deal” e l’economia circolareha detto Fabio Usai -. Alla Grande Miniera di Serbariu, ad esempio, dalle energie rinnovabili e dall’anidride carbonica – tra i più insidiosi gas serra il cui rilascio in atmosfera è alla base dell’innalzamento delle temperature e dei cambiamenti climatici, si producono (ancorché ancora sperimentalmente, ma già con ottimi risultati) vettori energetici e combustibili, come il metanolo e l’etere dimetilico, compatibili con quanto espresso in precedenza e, potenzialmente, utili per affrontare molteplici problemi dell’attuale contesto storico. D’altronde, in futuro gli e-fuels saranno determinanti per completare i processi di implementazione della mobilità sostenibile, soprattutto, nell’ambito dei trasporti pesanti e dei settori aereo e navale. Questo futuro sostenibile si costruisce anche alla Sotacarbo nella città di Carbonia e i brevetti finora registrati, nonché i premi e riconoscimenti ottenuti in ambito internazionale, sono lì a testimoniarlo.»

«Non mi dilungo oltre nell’evidenziare i punti di forza di questa realtà, che in ogni modo stiamo cercando di sostenere a livello regionale (ultimamente anche con uno stanziamento di 8 milioni di euro)ha concluso Fabio Usai -, ma per ogni eventuale richiesta di informazioni o delucidazione sono e siamo a disposizione.»

E’ iniziato il ripristino della piena funzionalità del reparto di Medicina dell’ospedale Sirai di Carbonia, dopo la temporanea sospensione disposta all’inizio dello scorso mese di gennaio per fare posto al reparto Covid-19, in piena emergenza pandemica, con l’allestimento di 16 posti letto che a breve cresceranno fino a 32.

Lo ha comunicato questa mattina la dottoressa Giuliana Campus, direttore generale della Asl del Sulcis, al consigliere regionale sardista Fabio Usai, ed al coordinatore del gruppo politico “Carbonia Avanti” Manolo Mureddu, che due giorni fa in una nota aveva chiesto ragioni alla stessa Giuliana Campus ed al direttore sanitario Giuseppe Pes, della mancata riattivazione del reparto, come previsto, in considerazione della marcata diminuzione dei ricoveri per Covid-19 sia in terapia intensiva sia in area medica.

La dottoressa Giuliana Campus ha rassicurato i due rappresentanti politici anche sul futuro del Laboratori di Analisi dello stesso ospedale Sirai, sottolineando che sono assolutamente prive di fondamento le ricorrenti voci su un’interruzione del Servizio.

«Da almeno due decadi, la strategica opera di bonifica e dragaggio del Porto industriale di Portovesme è ferma al palo. Senza di essa, sarà molto complicato dare seguito al Dpcm Energia nella parte riguardante l’arrivo del gas metano e, nel contempo, assicurare le condizioni di competitività degli stabilimenti industriali Eurallumina e Sider Alloys, quest’ultima in particolare per l’approvvigionamento a costi convenienti delle materie prime. Cosa si è fatto e si sta facendo per uscire da questa inaccettabile situazione di stallo?»

E’ quanto chiede l’interrogazione presentata oggi dal consigliere regionale Fabio Usai, sottoscritta da tutti i colleghi consiglieri del PSD’Az, all’assessora dell’Industria Anita Pili.
«Se non si realizzerà in tempi rapidi questo interventospiega Fabio Usai -, verrà pregiudicato l’approdo di navi di stazza più grandi delle attuali, in grado di trasportare maggiori quantitativi di materie prime a costi complessivi mediamente più bassi. Condizione indispensabile, così come previsto dagli accordi sottoscritti in sede ministeriale tra dirigenza, regione e governo all’atto di cessione-acquisizione dello smelter, per garantire maggiore competitività e concorrenzialità allo stabilimento Sider Alloys.»
«Allo stesso modo verrebbe messo in discussione l’approvvigionamento di gas liquefatto tramite l’unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione (FSRU) ed il suo rifornimento: l’arrivo, lo stoccaggio e la rigassificazione a mare del gnl necessitano infatti di fondali sufficientemente profondi in entrata, nella darsena e nella banchina est di ancoraggioaggiunge il consigliere regionale sardista -. Ad oggi, la profondità del fondale non permette l’approvvigionamento del gas: in assenza di esso verrebbe anche preclusa la sostenibilità economica dello stabilimento Eurallumina, oltre alle condizioni di competitività per altre aziende già operanti o di nuovo insediamento nell’area industriale e in generale nel Sud Sardegna.»
«Le vicissitudini inerenti questa strategica opera pubblica, finanziata con ben 7,74 milioni di euro sui 15,74 milioni di euro complessivi stanziati per la sua realizzazione, si tramandano, tra lungaggini burocratiche, aggiudicazioni, contestazioni e rescissioni di contratti oramai da quasi due decadi e tutt’ora è in atto un clamoroso contenzioso tra la società COGEVI SPA, aggiudicataria dell’appalto, ed il Consorzio industriale di Portovesme che potrebbe presto concludersi con una rescissione del contratto. Scenario che presupporrebbe conclude Fabio Usai -, il riavvio da zero delle procedure burocratiche di bando e affidamento dei lavori e conseguentemente un’ulteriore, insostenibile, dilatazione dei tempi nella realizzazione dell’opera. Nonché imprevedibili e pericolosi elementi di criticità per la risoluzione delle storiche vertenze del polo industriale.»

Tempistiche, modalità e procedure di vendita; affitti e manutenzioni degli edifici in ambito privato e commerciale; questione delle cosiddette case fantasma” del rione Lotto B e della frazione di Bacu Abis; gli investimenti avviati e da avviare per la riqualificazione e l’efficientamento degli edifici nei quartieri popolari.

Sono alcuni dei temi trattati nel corso di un incontro svoltosi questa mattina tra il gruppo consiliare “Carbonia Avanti”, rappresentato dal capogruppo Giacomo Floris e dai consiglieri Gianluca Arru e Nino Spanu, nella sede di via Manno, a Carbonia, con i vertici dell’Agenzia regionale per l’edilizia abitativa, il direttore generale Filippo Riu ed il direttore amministrativo del distretto di Carbonia Iglesias Marco Biagini. All’incontro, promosso dal consigliere regionale Fabio Usai, ha partecipato anche il coordinatore del gruppo politico “Carbonia Avanti”, Manolo Mureddu.
Tra i temi affrontati durante l’incontro, anche la valorizzazione di alcuni importanti edifici in città, tra i quali l’ex “Casa dell’Anziano” di via Cannas e l’ex ristorante Bovo di via della Costituente, che riqualificati e messi a regime, potrebbero rappresentare un’importante prospettiva per chiunque volesse investire, allo scopo di costruire opportunità di sviluppo in ambito economico-occupazionale e sociale per la città.
Il gruppo consiliare di “Carbonia Avanti”, al termine dell’incontro, ha espresso soddisfazione per l’attenzione posta dai vertici regionali dell’ente nell’affrontare gli argomenti proposti, nonché per gli impegni presi per risolvere le svariate criticità illustrate durante la discussione.

Al fianco dei lavoratori, dei sindacati e dell’azienda per ottenere dal Governo un intervento immediato sull’abbattimento del costo dell’energia, cresciuto a dismisura negli ultimi mesi, e salvaguardare il lavoro e la piena produzione dell’ultimo avamposto italiano di metallurgia non ferrosa. Questa la posizione espressa oggi dal presidente Christian Solinas, che a Villa Devoto ha ricevuto i rappresentanti di Portovesme srl, i lavoratori e i rappresentanti sindacali. Un impegno totale, quello assicurato dal presidente Christian Solinas, a fronte della drammatica situazione creatasi con un aumento del costo dell’energia anche del 600%, che ha determinato il parziale blocco di alcune linee produttive e il ricorso alla cassa integrazione per centinaia di lavoratori. A rischio sono oltre 1.500 posti di lavoro, con un peso economico e sociale enorme nel territorio.
«Incalzeremo il Governo perché si trovi lo strumento immediato per combattere gli aumentiha detto il presidente Christian Solinas -, anche grazie agli spiragli che oggi le regole europee aprono con il superamento delle regole sugli aiuti di Stato fino a poche settimane fa in vigore.»
«La Sardegnaha ricordato Christian Solinas -, si è fatta promotrice in Conferenza delle Regioni di un emendamento al Decreto “Misure urgenti in materia di energia elettrica, gas naturale e fonti rinnovabili” con l’obiettivo della perequazione dei costi energetici tra le aziende che operano nella Penisola e quelle che operano nelle isole maggiori. Il testo è stato approvato all’unanimità dalla commissione tecnica della Commissione Energia della Conferenza Stato-Regione, che la Sardegna ha chiesto ed ottenuto di coordinare. E’ uno strumento che non solo noi, ma anche la Sicilia ed altre realtà regionali ritengono di vitale importanzaha sottolineato il presidente della Regione -, per ottenere una immediata risposta concreta con l’ottenimento della ‘superinterrompibilità’, cioè la compensazione sui costi dell’energia, non più prevista dal 2018.»
La differenza dei costi dell’energia penalizza in modo particolarmente pesante la Sardegna, ponendola in una condizione di enorme svantaggio nei confronti delle altre regioni italiane ed europee.
«Dalle politiche energeticheha sottolineato il presidente Christian Solinas -, passa il futuro delle nostre realtà produttive, non solo di quelle più energivore. Il Governo deve tenerne conto, ed è per questo, che ho già più volte espresso la nostra forte perplessità nei confronti di alcuni aspetti essenziali del recente Dpcm. Il ricorso esclusivo alle rinnovabili e alle batterie di accumulo, ha sottolineato, non garantisce quelle certezze di cui la Sardegna ha bisogno. La stessa data del completo abbandono del carbone deve essere rivista, come è accaduto in Germania dove l’addio al carbone è stato posticipato al 2035. Il realismo e la difficile congiuntura determinata dalla pandemia prima, dalla guerra in Ucraina poi, devono indurre a scelte più ponderate e rispondenti alle attuali necessità. Dobbiamo salvaguardare le nostre produzioni primarie e dobbiamo potenziarle Non esiste una Regione, un Paese, che possa rinunciare a produrre e a tenere viva l’industria. Quello dell’energia, oggi, ha concluso, è il problema primario per il nostro sistema economico. Per questo la Regione è coinvolta in modo totale in questa battaglia, che proseguiremo in ogni sede istituzionale – ha concluso il presidente Christian Solinas -, con un pressing su tutti i Ministeri coinvolti e, se necessario, manifestando a Roma insieme ai lavoratori per far sentire la nostra voce e i nostri diritti e mantenere in vita il nostro sistema industriale.»
All’incontro erano presenti anche i consiglieri regionali del territorio Fabio Usai e Michele Ennas.

«Oggi partecipo al vertice convocato a Villa Devoto dal presidente Christian Solinas con le organizzazioni sindacali e la dirigenza aziendale, sul futuro della Portovesme SRL. Un incontro che, come rappresentante istituzionale del territorio, ho fortemente sollecitato, allo stesso di come è stato sollecitato dai rappresentanti dei lavoratori.»

A dirlo è Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«L’incontro ha una finalità chiaraaggiunge Fabio Usai: far fronte comune – Amministrazione regionale, sindacato, dirigenza aziendale, Confindustria, contro ogni ipotesi di chiusura dell’azienda; chiedere a gran voce al Governo nazionale che si faccia carico delle problematiche del caro-energia che affliggono la Portovesme SRL, introducendo adeguati strumenti per il ripristino delle condizioni di competitività indispensabili per proseguire nell’attività produttiva e preservare la concorrenzialità rispetto a tutti gli altri player industriali europei.»
«La Portovesme SRL, l’ho ribadito anche recentemente con una nota scritta, è uno dei più importanti stabilimenti industriali del Paese, strategico per ciò che produce e rispetto al contesto di guerra e instabilità che viviamo, e che nel nostro martoriato territorio garantisce oltre 1.500 buste paga sindacalizzate, sostenendo un indotto economico (dell’entità di decine di milioni di euro) che ne genera altre migliaiaconclude il consigliere regionale sardista -. Perciò, in alcun modo può essere messo in discussione. Da parte mia c’è e ci sarà tutto l’impegno a sostenere ogni iniziativa, della Regione, del sindacato e dell’azienda, atta a difendere questa fondamentale realtà produttiva.»