23 September, 2023
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Cresce l’allarme suscitato dal decreto del ministero dell’Ambiente, che ha previsto la chiusura di alcuni impianti fondamentali per la Sardegna, con la fermata delle centrali alimentate a carbone a partire dal 31 dicembre 2025. «E’ un atto folle ed illogico – denuncia Gianluigi Rubiu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia – che non tiene in alcuna considerazione le specificità della Sardegna, ancora priva di un progetto per l’utilizzo del metano. Occorre una pianificazione seria che possa dettare una nuova politica energetica, che non tagli fuori l’Isola dai percorsi di sviluppo. Auspichiamo la convocazione di un confronto con il Governo per disegnare gli scenari futuri dell’area industriale del Sulcis Iglesiente – conclude Gianluigi Rubiu -. Il rischio è che la chiusura delle centrali produca danni irreparabili all’intero sistema economico della Sardegna, con una crisi senza precedenti sul territorio».

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«Si convochi urgentemente l’organismo Oilos per una valutazione urgente della grave crisi del settore con l’immediata ricerca delle soluzioni atte a determinare un prezzo del latte di pecora stabile per i prossimi anni. Una riunione urgente della Commissione regionale attività produttive, aperta alle organizzazioni di categoria, potrebbe tracciare una nuova rotta per invertire il trend negativo.»

La richiesta arriva dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu che rimarca la situazione di difficoltà di diverse aziende agropastorali isolane: «Un dramma – spiega l’esponente dell’opposizione – perché il prezzo del latte viene contrattato a 0,60 centesimi al litro, rispetto a 0,85 centesimi della passata stagione. Una caduta verticale che sta mettendo in ginocchio il 90 per cento delle imprese agrozootecniche sarde».

Gianluigi Rubiu, componente della commissione Agricoltura de Consiglio regionale rilancia la battaglia: «Occorre promuovere azioni e strategie di impatto per sostenere le aziende ed evitare ulteriori riduzioni del prezzo attraverso un programma di accordi pluriennali che consenta alle aziende di organizzare un progetto di destagionalizzazione della produzione del latte, per limitare la produzione del pecorino romano, a causa dell’alternarsi  dei prezzi. Dobbiamo difendere a ogni costo il comparto ovino, il più strategico e rappresentativo della nostra Isola. Per questo auspichiamo una nuova programmazione dei fondi strutturali della misura relativa al benessere animale, con la previsione nei prossimi bandi del Psr di una consulenza tecnica veterinaria a favore delle aziende ovicaprine, attraverso misure di sostegno al reddito certe. L’Oilos – conclude Gianluigi Rubiu – non può essere la soluzione al problema, vista la lentezza e la superficialità delle decisioni».

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E’ durissima la presa di posizione del consigliere regionale dei Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu, sulla chiusura del reparto di chirurgia pediatrica al CTO di Iglesias.

«La cancellazione del reparto – spiega Gianluigi Rubiu che ha presentato un’interrogazione urgente in Consiglio regionale – costituisce la morte definitiva della sanità ospedaliera nel Sulcis Iglesiente, già colpito da pesanti tagli ai servizi sul territorio. Con la soppressione dell’unità all’interno della struttura sanitaria di via Cattaneo, i piccoli pazienti e le loro famiglie saranno costretti ad estenuanti viaggi verso il Brotzu di Cagliari. E’ l’ennesima sberla ai danni del Sulcis Iglesiente – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Una vergogna senza precedenti che ci riporta indietro di cinquant’anni, con l’apertura del prestigioso Ospedale Crobu, fiore all’occhiello della sanità sarda e quindi del sistema socio assistenziale iglesiente. La politica perversa della Giunta targata Pigliaru, con le riforme dell’accoppiata Arru-Moirano – conclude Gianluigi Rubiu – ha portato il nostro territorio ad un declino inesorabile, con disservizi da terzo mondo.»

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Si è svolta ieri mattina, a Teulada, la cerimonia di commemorazione della Battaglia di Natale (Fronte Russo 25 – 31 dicembre 1941) presso l’aerocampo situato sulla strada statale 195, a circa 1,5 km in direzione Sant’Anna Arresi, dall’ingresso della Caserma “S. PISANO”, in località Sa Portedda. Erano presenti le massime autorità militari (con il comandante del Comando militare autonomo “Sardegna”, generale Giovanni Domenico Pintus), civili (numerosi sindaci, con in testa il primo cittadino di Teulada Daniele Serra, e i consiglieri regionali Paolo Dessì e Gianluigi Rubiu) e religiose (guidate dal vescovo della diocesi di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda).

Dopo l’intervento di saluto del comandante del 3° Reggimento Bersaglieri, colonnello Gabriele Cosimo Garau, e la proiezione di un filmato che ha ricostruito la vicenda storica della Battaglia di Natale, il vescovo della diocesi di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, ed il cappellano militare don Giancarlo Caria hanno celebrato la Messa. E’ stata poi letta la preghiera del bersagliere.

Nella seconda parte della cerimonia, sono state effettuate alcune esercitazioni dimostrative sul piazzale antistante l’aerocampo.

Nel mese di luglio 1941, il 3° Reggimento Bersaglieri partecipò all’occupazione di Spalato, alla Campagna contro la Jugoslavia, in Bosnia. Il 24 luglio, il Reggimento partì da Bardolino per la Russia, nell’ambito del Corpo di spedizione italiano in Russia (C.S.I.R.). Il 5 settembre, il Reggimento entrò in contatto con il nemico nella zona del fiume Dnieper. Il 28 settembre, partecipò alla prima battaglia combattuta e vinta da soli reparti italiani a Petrikovka, sul Don. Successivamente, proseguì verso il bacino del Donez, in condizioni ambientali proibitive, conquistando la testa di ponte di Uspenowka. Il 20 ottobre, conquistò il centro industriale e ferroviario di Stalino, precedendo la IV Divisione alpina tedesca. Il 1° novembre, i bersaglieri del leggendario col. Aminto Carretto si impadronirono del centro industriale di Rjkowo, con un ingente bottino di uomini e materiali. L’11 e 12 novembre, i bersaglieri del XX e quelli del XVIII Battaglione si lanciarono in aiuto dell’80° Reggimento fanteria, che riuscì così a sottrarsi all’annientamento. Il bilancio fu di 54 morti e 222 feriti. Il 18 novembre, il Reggimento occupò la linea Rassipnaja-Petropawlowka-Ivanowski, che mantenne per tutto l’inverno, contendendo il terreno a forze enormemente superiori. Il 25 dicembre, nella battaglia di Natale, il 3° Reggimento bersaglieri, posto a presidio del caposaldo di Petropawlowka, in tre giorni di furiosi combattimenti, contenne forze dieci volte superiori, finché non fu costretto a ripiegare sul caposaldo del XXV Battaglione. Il 28 dicembre, spronato dal colonnello Aminto Carretto, il Reggimento conquistò tutte le posizioni dopo una serie di contrattacchi.

Il 3° è il Reggimento bersaglieri più decorato (in qualità) d’Italia. Vanta, infatti, due Ordini Militari d’Italia, tre Medaglie d’Oro e tre d’Argento al Valor Militare, una d’Argento al Valore dell’Esercito, tre Medaglie di Bronzo al Valor Militare ed una di Bronzo al Merito Civile.

Con la profonda ristrutturazione dell’esercito italiano del 1976 che aboliva il livello reggimentale, il 3º Reggimento bersaglieri venne sciolto il 20 ottobre 1975 ed il suo comando si trasformò in Comando 3ª Brigata mec. “Goito”. La Bandiera di Guerra e le tradizioni vennero ereditate dal 18º battaglione bersaglieri “Poggio Scanno”. Sia il 18° che il 10º battaglione bersaglieri “Bezzecca”, stanziato a Solbiate Olona, presso la caserma “Ugo Mara”, vennero inquadrati nella 3ª Brigata mec. “Goito”, intanto costituitasi in seguito alla soppressione della Divisione “Centauro”. Tra il 1982 e 1983 alcune Compagnie del 18° Battaglione “Poggio Scanno” vennero aggregate al II Battaglione Bersaglieri “Governolo” per la missione di Pace in Libano.

Ricostituitosi nuovamente nell’agosto del 1991 in fase sperimentale come 3° Reggimento Bersaglieri “Goito”, dal 1° agosto 1992 assunse la denominazione attuale.

Nel quadro del processo di riordinamento dell’Esercito Italiano, nel 2002 il Reggimento è passato alle dipendenze della Brigata cor. “Ariete”. Il 30 novembre 2009 infine, con la cerimonia di chiusura della caserma “Mameli” di Milano, il Reggimento (dopo 46 anni di permanenza) è stato trasferito a “Sa Portedda” (Teulada), inglobando il disciolto 1º Reggimento Corazzato della Brigata Sassari.

Da ottobre 2011 ad aprile 2012, il Reggimento ha partecipato all’operazione ISAF XVII in Afghanistan, nell’ambito del “Provincial Reconstruction Team” di Herat.

                     

    

 

                            

                

 

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«Non possono abbandonare al loro destino gli operai del Sulcis Iglesiente, già strangolati da una crisi senza precedenti e dalla mancanza di lavoro.»

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu illustra le ragioni della lettera al Governo Conte: «Sarà un Natale all’insegna dell’incertezza e della precarietà per migliaia di lavoratori del polo industriale di Portovesme. I lavoratori delle fabbriche dell’area produttiva più estesa del Sulcis Iglesiente – che conta i dipendenti ex Ila, ex Alcoa, ed ex appalti Eurallumina – attendono con trepidazione l’approvazione di una legge che possa assicurare gli ammortizzatori sociali 2019 per l’area di crisi complessa del Sulcis Iglesiente».

I sussidi scadono a fine anno, poi i lavoratori potrebbero vedersi negata l’erogazione di un sostegno per la disoccupazione.

«Il Sulcis è da tempo alla ricerca di un nuovo modello di sviluppo, l’industria è un pilastro portante per le speranze di rinascita e ripresa produttiva del nostro territorio. Per questo siamo convinti che ci sia la necessità di mettere in atto tutte le strategie progettuali ed economiche per favorire il rilancio del polo industriale di Portovesme, in modo particolare la filiera dell’alluminio – aggiunge Gianluigi Rubiu nella lettera inviata anche alla responsabile di Fratelli d’Italia per invocare un pressing sull’esecutivo –  Occorre un intervento decisivo affinché si scongiuri l’ipotesi di una scadenza degli strumenti di integrazione al reddito senza l’accompagnamento dei relativi sussidi per il 2019 e si attivino tutte le condizioni per dichiarare che il polo di Portovesme e dintorni diventi strategico per l’Italia, come già avvenuto per l’Ilva di Taranto nel settore dell’acciaio.»

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Nella legge finanziaria approvata oggi dal Consiglio regionale, con il via libera a due emendamenti, sono previsti complessivamente 600.000 euro per i corsi universitari da tenere a Carbonia e Iglesias.

L’emendamento 162 (Pizzuto e più) sottoscritto anche da Gianluigi Rubiu (FdI), destina 300.000 euro per l’implementazione dell’offerta universitaria ad indirizzo cinematografico nei corsi gestiti dall’Ateneo Di Cagliari nella sede di via Fertilia, a Carbonia.

È stato approvato anche l’aggiuntivo 608 (Sabatini e più) in materia di pubblica istruzione collegato al 164 (Pietro Cocco e più) che stanzia 300.000 euro per corsi universitari nella sede Ausi di Monteponi, a Iglesias.

Non solo Carbonia, dunque, i cui corsi sono stati presentati recentemente, anche Iglesias riavra’ gli studenti universitari nella splendida sede di Monteponi.

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Le condizioni di estrema precarietà in cui versa la strada litoranea che collega Fontanamare a Nebida, sono state verificate questo pomeriggio, durante una perlustrazione, dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu. «Il tracciato che si aggira per la riviera del Sulcis Iglesiente – spiega Gianluigi Rubiu – è stato dimenticato dalla Regione. Nessun investimento per la messa in sicurezza del collegamento».

«Senza risorse, la provincia del Sud Sardegna non può realizzare alcun intervento per mettere fine ai cedimenti del costone che si affaccia sulla costa di Nebida – aggiunge Gianluigi Rubiu, che annuncia un’interrogazione urgente all’assessore dei lavori pubblici -. Il tratto di strada è ormai a forte rischio, con frane lungo le propaggini rivierasche. E’ un’infrastruttura strategica per il territorio, con un’arteria tra le più trafficate della Provincia. Non solo. Con l’eventuale chiusura del tracciato gli abitanti delle borgate potrebbero restare isolati, senza un collegamento diretto con il resto del territorio.»

«Auspichiamo che sin dalla finanziaria – conclude Gianluigi Rubiu, che ha incontrato gli abitanti della borgata di Iglesias – possano essere recuperati i finanziamenti utili per gli interventi sulla viabilità e le opere necessarie a restituire i servizi indispensabili per i cittadini dei sobborghi costieri.»

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La Quinta Commissione del Consiglio regionale ha sentito in audizione i sindaci di Villaperuccio, Buggerru e Musei sulle difficoltà incontrate dai comuni per la stima e il pagamento dei danni causati dal maltempo.

Il sindaco di Villaperuccio, Antonello Pirosu, anche a nome del direttivo Anci, ha puntato l’indice contro il sistema di gestione delle pratiche messo in campo da Argea: «Lo scorso anno abbiamo inviato la dichiarazione dello stato di calamità naturale alla pec ufficiale di Argea – ha detto Antonello Pirosu – solo dopo abbiamo scoperto che era inattiva. In un’altra occasione la domanda di ristoro danni è stata respinta perché arrivata con pochi giorni di ritardo. Questo non è accettabile. I comuni operano con piante organiche ridotte all’osso e devono provvedere a mille incombenze. La burocrazia non può essere così rigida. Serve una deroga, gli eventi calamitosi da straordinari stanno diventando ordinari». 

Valutazioni condivise dal sindaco di Buggerru Laura Cappelli. «Il nostro comune ha subito danni ingenti dall’alluvione del 4 e 5 maggio scorso – ha detto il primo cittadino – abbiamo spedito per tempo le relazioni ad Argea. L’istruttoria è stata respinta perché i danni sono stati giudicati sotto la soglia minima prevista dalla legge (35%) eppure alcune attività sono andate completamente distrutte. Abbiamo presentato ricorso ad Argea ma non ci è stata data risposta».

Il sindaco di Musei, Antonello Cocco, infine, ha segnalato una situazione di grave emergenza che interessa il suo comune: «Nel nostro territorio, quasi interamente pianeggiante, passano 7 fiumi che scendono dalle montagne di Domusnovas e Villamassargia e si riversano sul Cixerri – ha spiegato Antonello Cocco – nel tratto tra Villamassargia e Siliqua l’alveo del fiume è irregolare e determina un allagamento continuo delle aree agricole, circa 500 ettari. Occorre un intervento urgente sugli argini, gli ultimi lavori risalgono agli anni ’70».

Solidarietà ai sindaci hanno espresso i consiglieri Mario Tendas (Pd), Roberto Desini (PdS), Edoardo Tocco (Forza Italia), Paolo Dessì (Psd’Az-LA Base) e Gianluigi Rubiu che ha denunciato la pessima gestione di Argea e chiesto la convocazione in Commissione dell’assessore all’Agricoltura Pierluigi Caria. Antonio Gaia (Upc) ha invece sottolineato la necessità di studiare forme alternative di contrasto delle calamità naturali: «Agricoltori e pastori devono cominciare a ragionare come imprenditori – ha detto Antonio Gaia – anziché pagare milioni di euro per risarcire i danni sarebbe meglio prevedere una forma di assicurazione obbligatoria con un contributo della Regione per l’abbattimento dei costi».

Il presidente Luigi Lotto ha assicurato massima attenzione alla vicenda: «Informeremo la Giunta della difficile situazione in cui si trovano le vostre comunità e chiederemo all’assessore di riferire in Commissione».

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Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu ha presentato un’interrogazione urgente per chiedere chiarezza sulle politiche inerenti il potenziamento dei percorsi e del turismo all’interno dei siti del Parco Geomineario. «Il Parco rappresenta il mezzo per creare sviluppo sostenibile e l’occasione per il riscatto economico e sociale dell’intero territorio – spiega Gianluigi Rubiu – ma è stato abbandonato al suo destino da una politica regionale immobile, incapace di dare prospettive al compendio».

«La confusione regna sovrana attorno all’area, con l’Unesco che ha contestato all’ente di gestione la mancanza di una perimetrazione unitaria – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Non è tanto il parere dell’organismo internazionale che ci preoccupa. E’ l’inerzia sui piani di rilancio dell’area che lascia molte perplessità, con una lentezza inverosimile del carrozzone ideato per far crescere il parco.»

«Il Parco Geominerario della Sardegna non ha sinora acquistato la centralità – conclude Gianluigi Rubiu – nell’ambito delle politiche territoriali che la Giunta regionale si è impegnata ad assumere. Siamo lontani dalle attese di sviluppo culturale e occupazionali. Abbiamo un capitale prezioso, che la Sardegna non ha saputo rendere fruibile.»

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«Di fronte all’inspiegabile ritardo della Giunta Pigliaru sulla costituzione dei comitati consultivi misti è evidente la volontà di tagliare fuori dalle decisioni le associazioni di volontariato che operano nel pianeta della sanità isolana.»

Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Gianluigi Rubiu striglia l’esecutivo sulle lungaggini per la definizione degli organismi. «Si tratta di un istituto fondamentale nell’universo sanitario sardo – spiega Gianluigi Rubiu che ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale – in materia di donazioni, prelievi e trapianti di organi. Con un emendamento abbiamo già provveduto ad approvare il percorso per l’istituzione dei comitati (anche sulla spinta dell’associazione sarda dedicata ad Alessandro Ricchi), ma ancora nulla è stato fatto per la convocazione dell’assise. L’assessore della Sanità sta così mortificando la volontà dell’assemblea regionale – conclude Gianluigi Rubiu -. Non è più rinviabile la costituzione dei comitati consultivi misti, con un supporto fondamentale per dare voce alle associazioni del terzo settore e ai rappresentanti delle aziende sanitarie locali, dei medici e degli enti locali».