28 March, 2024
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Pieghevole Provincia Amici 1 Pieghevole Provincia Amici 2

L’associazione “Amici della Vita” e l’Amministrazione comunale di Iglesias hanno organizzato un convegno sulla fetopatia alcolica per sabato 7 giugno, alle 10.00, presso la Sala Remo Branca di  Iglesias. Sono stati invitati i consiglieri regionali del Sulcis (Luca Pizzuto, Pietro Cocco, Ignazio Locci e Gigi Rubiu ) e la Commissione Sanità (interverranno il presidente Raimondo Perra e il consigliere-pediatra Lorenzo Cozzolino) che recentemente ha approvato la proposta di legge sulla prevenzione della fetopatia Alcolicae  nelle prossime settimane andrà alla valutazione dell’intero Consiglio regionale per la definitiva approvazione. Si tratta della prima legge al mondo che tutela la Vita Debolissima (il bambino dell’alcolista) e la Vita debole della madre alcolista, per la prima volta considerata malata da accogliere, sostenere e affiancare verso  una nuova esistenza. Interverranno, inoltre, il vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda; CGIL-CISL-UIL del Sulcis Iglesiente; le ACLI; Tore Cherchi, Giorgio Locci, Elvira Usai, Mario Crò, Fabio Enne, Roberto Puddu, Giuseppe Madeddu, i sindaci Emilio Gariazzo (Iglesias), Paolo Dessì (Sant’Anna Arresi), Learco Fois (Giba), Antonello Pirosu (Villaperuccio), Marco Antonio Piras (Tratalias), Ivo Melis (Masainas), numerose associazioni e parrocchie che sostengono la proposta di legge sulla fetopatia alcolica, nella speranza che in tempi stretti diventi realtà.

Gianluigi Rubiu 5 copia Giorgio Oppi

Il Gruppo UDC del Consiglio regionale della Sardegna convoca una conferenza stampa, domani, martedì 13 maggio, alle ore 10.30, nella sala stampa del Consiglio, per presentare un progetto di legge su “Misure urgenti per la stabilizzazione e la crescita dell’occupazione nel settore agricolo e per l’emersione dal “lavoro nero”, in rapporto con disposizioni per la ristrutturazione finanziaria delle imprese agricole, finalizzate al rilancio del comparto”.

All’incontro parteciperanno i consiglieri regionali: Giorgio Oppi, Gigi Rubiu, Peppino Pinna e Gianni Tatti.

 

Coquaddus copia Cristiano Erriu Ninetto Deriu Centro termale 1 Convegno Centro termale 2

L’assessore regionale dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, “apre” al progetto del gruppo Deriu che prevede la realizzazione di un Centro termale a Coquaddus, località balneare dell’Isola di Sant’Antioco. L’importante novità è emersa ieri, nel corso del convegno svoltosi nella sala conferenze della Grande Miniera di Serbariu, organizzato per illustrare il progetto, che venne presentato già quattro anni e che ha avuto il parere favorevole del Consiglio comunale di Sant’Antioco, considerato dal soggetto proponente, un’opportunità di sviluppo per il Sulcis, alle prese con la crisi più grave degli ultimi trent’anni.

«La Giunta regionale sta lavorando alla revisione del Piano Paesaggistico regionale e allo stesso tempo sta lavorando ad una nuova legge urbanistica – ha detto Cristiano Erriu nel corso del suo intervento – non vogliamo perdere tempo, perché il tempo non è più una variabile indipendente, con i tempi che corrono, la semplificazione edilizia, la semplificazione amministrativa, costituisce uno degli obiettivi del programma di governo del presidente Pigliaru. Le esigenze di risposte celeri e immediate che il mondo dell’impresa giustamente pretende da una pubblica amministrazione, per molti versi nel passato disattenta e distante, sono due piste di lavoro sulle quali la Giunta si è spesa e vuole spendersi in futuro. Questo non significa trascurare le esigenze dell’ambiente e l’opinione di chi, portatore di interessi diffusi e le associazioni ambientaliste, deve partecipare al processo partecipativo che abbiano avviato, ma ecco perché vogliano ricostruire le basi dello sviluppo della Sardegna, fondandole non più su una spesa pubblica ormai inesistente, ma solo sugli investimenti dei privati che devono essere messi nella condizione di poterlo fare».

«L’impressione immediata, la risposta immediata che mi sento di dire all’imprenditore Deriu e a tutti voi – ha aggiunto Cristiano Erriu -, è che all’assessorato dell’Urbanistica troverà risposte, orecchie disponibili ad ascoltare, tempo da dedicare per affrontare i nodi che devono essere sciolti, problemi che devono essere approfonditi, risposte che possono essere date, facendoci carico anche del lavoro di regia e di coinvolgimento di altre autorità, quelle ambientali in primo luogo, ma anche le varie soprintendenze, per cercare di costruire le condizioni perché su questo progetto, magari modificato, aggiornato e rivisto ma in linea con le aspettative di un territorio che mi pare di capire su questo progetto crede molto, è nostro dovere occuparcene con serietà e tentare di dare risposte.»

L’intervento dell’assessore Erriu è arrivato al centro del dibattito, preceduto dall’esposizione del progetto da parte degli esperti incaricati dall’imprenditore Ninetto Deriu. Sono intervenuti il geologo Alessandro Grosso, direttore dei lavori, sull’attività del permesso di ricerca; il professor Andrea Fuganti, geologo, docente dell’università di Trento, responsabile del procedimento di certificazione delle acque; il professor Mario De Bernardi di Valserra, docente dell’università di Pavia, responsabile del procedimento di certificazione delle acque a fini terapeutici; l’ingegner Fulvio Maurizio Pisu, responsabile degli aspetti urbanistici e normativi; l’architetto Massimo Pisu, responsabile della progettazione architettonica e paesaggistica.

Nel permesso di ricerca in località Coquaddus sono state individuate acque utilizzabili a scopo termale, ad una temperatura variabile tra i 20° e i 25° (la portata è di due litri al secondo, 57.600 litri per le otto ore, una quantità ampiamente sufficiente). Il contesto territoriale nel quale si inserisce il permesso di ricerca è ritenuto favorevole per l’insediamento di un Centro termale sia per la vicinanza a centri abitati, sia per l’inserimento in un contesto a forte vocazione turistica. Il personale minimo necessario per il funzionamento del solo Centro termale sarà costituito da 1 direttore, 1 vicedirettore, 3 persone per l’accettazione, 2 medici responsabili e vari specialisti consulenti, 2 addetti alle terapie inalatorie, 10 addetti alla fango-balneoterapia, 5-8 massaggiatori, 2 fisioterapisti, 2 bagnini, 4 addetti alle pulizie, 2 manutentori. Oltre a quello per il funzionamento del Centro termale, è previsto il personale per la gestione della struttura alberghiera, delle piscine esterne, del centro benessere, del ristorante, dei bar, dei giardini e di tutti gli altri servizi, per un fabbisogno totale di 115 unità.

Ninetto Deriu ha spiegato di essere in attesa di un pronunciamento delle autorità competenti nel più breve tempo possibile, qualunque esso sia, nel rispetto delle leggi vigenti. Ed ha sottolineato come molti imprenditori, nel passato più o meno recente si siano arresi alla burocrazia, scegliendo di andare ad investire altrove, ma di non voler fare altrettanto ed ha sottolineato che, anche qualora le risposte fossero negative, resterebbe ad operare con le sue imprese nel Sulcis, territorio che oggi più che mai ha bisogno di imprese in grado di creare lavoro.

Prima di Cristiano Erriu era intervenuto l’ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi, che ha sottolineato la validità e l’importanza del progetto presentato dal Gruppo Deriu.

«Il Piano Paesaggistico Regionale – ha detto Tore Cherchi – prevedeva di poter trasformare le volumetrie industriali in volumetrie ricettive, per compensare almeno in parte il gap di quei territori nei quali in passato non sono stati realizzati grandi interventi nel settore turistico. è successo, a distanza di anni – ha aggiunto Tore Cherchi -, che questa misura di compensazione individuata nelle aree Sardamag e Palmas Cave, per i ritardi registrati nelle bonifiche, nei fatti non si è tradotta in atto, rivelandosi una misura di compensazione che non funziona. La politica deve prenderne atto e chiedersi perché. Le intese in questi casi vanno valutate anche tenendo conto del contesto complessivo, del fatto che se si deve sviluppare il settore, con imprese di determinate caratteristiche, lo si deve fare dove è possibile, cioè dove si ha la risorsa termale (in passato, altri tempi beninteso, sono andati a cercare la miniera persino nello scoglio del Pan di Zucchero), e da ultimo si deve considerare che servono determinate strutture per assicurare la misura compensativa prevista dal Piano Paesaggistico regionale e se questa non è agibile al momento e non sarà disponibile ancora a lungo, toccherà ai sindaci e alla Regione far sì che lo strumento dell’intesa vada usato tenendo conto del contesto complessivo. Mi auguro che si possa sviluppare una discussione costruttiva e rapida – ha concluso Tore Cherchi – perché siamo di fronte a proposte imprenditoriali importanti non solo per l’impresa ma in possesso di una valenza di tipo generale.»

Per fugare perplessità e dubbi sollevati circa un eventuale futuro cambio di destinazione d’uso della struttura, a scopo speculativo, Ninetto Deriu ha spiegato che la destinazione urbanistica delle volumetrie non potrà essere modificata, come sottoscritto con atto notarile, per almeno 99 anni, rimanendo vincolata sempre e solo ad un centro termale.

L’assessore e vicesindaco di Sant’Antioco, Massimo Melis, ha ricordato come il Consiglio comunale abbia espresso parere favorevole sul progetto ed ha sottolineato l’esigenza di sostenere progetti come quello proposto dal Gruppo Deriu, per dare nuovi sbocchi ad un territorio finora condizionato dalla monocoltura mineraria prima e industriale poi.

«Sant’Antioco può dare un grande contributo alla ripresa economica del Sulcis – ha detto Melis – speriamo che il presidente Pigliaru e la nuova Giunta regionale colgano l’opportunità che noi vogliamo dare».

Un parere totalmente positivo sul progetto Coquaddus è stato espresso da Fabio Enne, segretario generale della Cisl, che ha sottolineato come l’imprenditore tre anni fa abbia rilevato lo stabilimento ex Ila con un rilevante investimento economico e, nonostante gli elogi ricevuti da tutta la classe politica, dopo quattro anni non abbia ancora ottenuto il via libera per l’installazione di tre pale eoliche necessarie ad abbattere i costi di produzione e quindi ad assicurare un futuro all’impresa e duecento persone stanno ancora aspettando di poter rientrare nel ciclo produttivo. Fabio Enne ha detto di non capire gli ostacoli che vengono posti alla realizzazione di un progetto come quello del Centro termale di Coquaddus e come rappresentante sindacale, ha detto di essere eventualmente pronto, qualora si rendesse necessario, anche a fare le battaglie per superare tutte le difficoltà burocratiche, per superare tutti gli ostacoli, anche modificare le leggi, se necessario, per fare le cose e creare una nuova economia in questo territorio.

«Si parla di grandi emergenze come Alcoa, Eurallumina, Portovesme srl, Carbosulcis – ha rimarcato Enne -, ma ci sono tante altre piccole e grandi emergenze della piccola e media impresa. Il sindacato non è solo per la grande industria, ma anche per progetti alternativi e questo è un segnale importante che bisogna assolutamente sostenere. Bisogna mettere i privati nella condizione di poter fare gli investimenti ed evitare che rinuncino e lascino questo nostro Sulcis.»

Anche il consigliere regionale Gigi Rubiu ha espresso un giudizio positivo sul progetto, e la necessità di sostenere progetti come questo che danno lustro al territorio e, ad iniziare dalle intraprese turistiche, ci mettono nella condizione di cambiare l’economia, fino ad oggi legata esclusivamente prima alle miniere poi all’industria. Si è poi complimentato con Ninetto Deriu per il coraggio mostrato nel portare avanti l’iniziativa nonostante tutte le difficoltà burocratiche. Gigi Rubiu ha sottolineato che in questo momento si potrebbe scrivere il futuro del territorio ma di essere anche preoccupato sul fatto che alcuni probabilmente non vorrebbero che questo avvenisse. Ha poi rimarcato l’esigenza di allungare la stagione turistica, oggi spesso limitata ai soli mesi estivi.

Ninetto Deriu ha chiarito di aver deciso di investire 20 milioni di euro su un Centro termale proprio perché le esperienze già operanti dimostrano che lavorano 12 mesi l’anno.

Anche il segretario generale della Cgil, Roberto Puddu, ha sottolineato l’importanza del progetto e sollecitato la sua approvazione, ricordando la prima presentazione del progetto, quando tutti si espressero favorevolmente, salvo poi, fuori dalla sala, assistere ad invettive verso coloro che avevano espresso parere almeno positivo, con dubbi ed insulti.

«La Cgil rappresenta 15.000 lavoratori del territorio – ha detto Puddu – almeno un terzo dei quali oggi non hanno un lavoro. Nel rispetto nelle norme e delle scelte del territorio, vedi i Consigli comunali che hanno titolo in materia, se i pareri sul progetto sono positivi, io esprimo un parere favorevole. Se questo progetto fosse sulla spiaggia io sarei contrario, ma questo progetto non è sulla spiaggia. E se fosse troppo vicino alla spiaggia, io direi che bisognerebbe chiedere all’imprenditore di spostarlo per quanto possibile. Bisogna ridurre i tempi delle autorizzazioni, dire sì o no, perché non è possibile essere ancora qui, dopo quattro anni, in questa situazione.»

Il convegno ha proposto tanti pareri positivi sul progetto, oltre alla posizione nuova della Regione, espressa dall’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu, ma restano anche pareri contrari. Uno di questi è quello della sezione Italia Nostra di Sant’Antioco, che in una nota diffusa nei giorni scorsi, scrive che «l’intervento proposto non possiede i requisiti previsti dal PPR per le intese, in quanto in palese contrasto con gli obiettivi della pianificazione paesistica regionale, con l’intera disciplina paesaggistica e con quella urbanistica, in quanto si tratta per una parte di aree classificate H (vincolo di integrale conservazione)».

«Oltre ai vincoli naturalistici – sottolinea ancora Italia Nostra di Sant’Antioco – l’intera isola è tutelata dalla vigente normativa paesaggistica per cui in quell’area è improponibile un intervento edificatorio e va precisato che buona parte dell’intervento ricade in zona agricola che per definizione deve essere adibita ad attività agricola e non edilizio-turistico-alberghiera.»

 

Layout 1

In Consiglio regionale sono stati costituiti 9 gruppi. Il Sulcis Iglesiente è rappresentato da Pietro Cocco, capogruppo del PD, e da Gigi Rubiu, capogruppo dell’UDC.

Pietro Cocco è nato a Gonnesa il 18 settembre 1965. E’ stato eletto nella circoscrizione di Carbonia Iglesias con 3.224 preferenze. Diplomato, svolge l’attività di imprenditore.

Sindaco di Gonnesa dal 2006, è al suo secondo mandato in Consiglio regionale.

Nella scorsa legislatura è stato vicepresidente della Prima Commissione “Autonomia” e segretario della Quinta Commissione “Agricoltura”.

Gigi Rubiu è nato a Iglesias il 10 aprile 1958. E’ stato eletto nella circoscrizione di Carbonia Iglesias con 4.005 preferenze.

Diplomato, svolge l’attività di imprenditore.

Consigliere comunale di Iglesias, ex consigliere provinciale. Ex direttore della Coldiretti del Sulcis Iglesiente e Ccommissario straordinario del Consorzio di Bonifica del Cixerri.

E’ al suo primo mandato in Consiglio regionale.

Attilio Antonio Maria Dedoni è il capogruppo dei Riformatori sardi. Nato a Masullas il 2 luglio 1949, è stato eletto nella Circoscrizione di Oristano con 1.731 preferenze.

Laureato in Scienze Politiche, svolge l’attività di dirigente della Pubblica amministrazione. E’ al suo terzo mandato in Consiglio regionale. Nella scorsa legislatura è stato capogruppo del Gruppo consiliare “Riformatori sardi” e presidente dell’ottava commissione “Cultura”.

Nel corso della XIII legislatura è stato presidente della Commissione d’inchiesta sull’affidamento della campagna pubblicitaria istituzionale della Regione e componente della Giunta per il regolamento.

Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda) è il presidente del gruppo Misto. Nato a Gergei  il 21 gennaio 1952, è stato eletto nella Circoscrizione di Cagliari con 715 preferenze.

Diplomato, svolge l’attività di odontotecnico. Presidente nazionale del Sindacato odontotecnici della CNA.

Consigliere comunale di Gergei, è alla sua prima legislatura in Consiglio regionale.

Efisio Arbau è il capogruppo di “Sardegna Vera”. Nato a Nuoro il 18 novembre 1974, è stato eletto nella circoscrizione di Nuoro con 1.154 preferenze.

Laureato in Giurisprudenza, svolge la professione di avvocato.

E’ al secondo mandato. Nella scorsa legislatura è subentrato all’on. Francesca Barracciu ed è stato segretario della Quinta commissione “Agricoltura”.

Dal 2005 al 2010 è stato sindaco di Ollolai.

Daniele Secondo Cocco è il capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà. Nato a Bottidda il 21 marzo 1962, è stato eletto nella Circoscrizione di Sassari con 1.850 preferenze.

Diplomato, svolge la professione di Tecnico radiologo.

Dal 2005 al 2010 è stato sindaco del comune di Bottidda e consigliere provinciale di Sassari

E’ al suo secondo mandato in Consiglio regionale. Nella scorsa legislatura ha fatto parte dell’Ufficio di Presidenza ricoprendo la carica di segretario. E’ stato inoltre segretario e vicepresidente della Quinta commissione “Agricoltura e Ambiente”

Pietro Pittalis è il capogruppo di Forza Italia. Nato a Charleroi (Belgio) il 30 aprile 1958, è stato eletto nella circoscrizione di Nuoro con 7.153 preferenze.

Laureato in Giurisprudenza, svolge la professione di avvocato. E’ al suo quinto mandato in Consiglio regionale.

Nel corso della sua lunga esperienza nell’Assemblea sarda ha ricoperto diversi incarichi:

XI legislatura: presidente del Gruppo consiliare “Forza Italia” e vicepresidente della Seconda commissione “Diritti Civili e Politiche Comunitarie”

XII legislatura: presidente del Gruppo consiliare “Forza Italia”

XIII legislatura: componente (questore) dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Vice presidente della commissione d’inchiesta sull’affidamento della campagna pubblicitaria istituzionale della Regione.

XIV legislatura è stato presidente della Prima commissione “Autonomia e Riforme”, componente della Giunta delle elezioni e della Giunta per il regolamento.

Dal novembre del 1999 all’ottobre del 2001 è stato vicepresidente della Giunta regionale ed assessore alla Programmazione e Bilancio nell’esecutivo guidato da Mario Floris.

Christian Solinas è il capogruppo del Psd’Az. Nato a Cagliari il 2 dicembre 1976, è stato eletto nella circoscrizione di Cagliari con 2.796 preferenze.

Dal 2004 al 2009 è stato presidente dell’ERSU (Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario). E’ stato assessore regionale ai Trasporti nella Giunta guidata da Ugo Cappellacci.

E’ al suo secondo mandato in Consiglio regionale. Nella scorsa legislatura è stato presidente del Gruppo Consiliare “Psd’Az”, membro della Giunta per il regolamento e componente della Terza commissione “Bilancio e Programmazione” e dell’Ottava commissione “Cultura”.

Emilio Usula è il capogruppo di Soberania-Indipendenza. Nato a Villacidro il 30 agosto 1953, è stato eletto nella circoscrizione di Nuoro con 1.293 preferenze.

Laureato in Medicina, svolge la professione di medico, direttore del reparto di Endoscopia dell’ospedale “San Francesco” di Nuoro.

Dal 2010 è consigliere comunale di Nuoro. E’ alla sua prima legislatura in Consiglio regionale.

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

La legge statutaria rischia di “scippare” 8 dei 15 consiglieri regionali spettanti alle quattro province cancellate dal referendum. I problemi emersi già da diversi giorni nella circoscrizione elettorale di Olbia Tempio, nella quale per un complicato ed incomprensibile calcolo dei resti su base regionale, rischiano di saltare ben tre dei cinque consiglieri inizialmente previsti a vantaggio delle circoscrizioni elettorali delle quattro province storiche, si sono estesi anche alla circoscrizione elettorale del Medio Campidano, che sarebbe destinata a perdere due dei quattro consiglieri regionali previsti; all’Ogliastra, che perderebbe uno dei suoi due consiglieri; e ora, infine, anche alla circoscrizione elettorale di Carbonia Iglesias, che secondo voci sempre più insistenti, riportate ieri dalle cronache della stampa regionale, perderebbe due dei quattro consiglieri regionali spettanti e dati per eletti certi dopo il completamento delle operazioni di scrutinio.

Se la conclusione dei calcoli e di tutte le verifiche, giungesse a queste conclusioni, si tratterebbe di un vero e proprio “scippo” consumato a danno dei territori delle quattro province cancellate con il referendum del 2013. La rivolta è già iniziata, un consigliere regionale uscente della circoscrizione dell’Ogliastra, Angelo Stochino, di Forza Italia, tra coloro che rimarrebbero direttamente penalizzati, ha dato mandato al proprio legale di presentare ricorso all’Ufficio elettorale regionale, per contestare la legge statutaria regionale, ritenuta incostituzionale perché non rispetterebbe il principio della rappresentatività territoriale. Altri ricorsi sono annunciati dalla Gallura e dal Medio Campidano e non tarderanno ad arrivare anche quelli dal Sulcis Iglesiente.

La legge statutaria regionale approvata in via definitiva il 12 novembre 2013, all’art. 3,  comma 3, prevede che «il numero dei seggi spettanti a ciascuna circoscrizione è calcolato dividendo la cifra della popolazione residente nella Regione, quale risulta dai dati ISTAT al 31 dicembre del penultimo anno precedente la data di convocazione dei comizi elettorali, per il numero dei seggi del Consiglio meno uno ed assegnando ad ogni circoscrizione tanti seggi quante volte il quoziente è contenuto nella cifra della popolazione residente nella circoscrizione» e su questa base, la ripartizione dei seggi assicurerebbe 20 seggi alla circoscrizione elettorale provinciale di Cagliari, 12 a quella di Sassari, 6 a quelle di Oristano e Nuoro, 5 a quella di Olbia Tempio, 4 a quelle di Carbonia Iglesias e Medio Campidano e, infine, 2 a quella dell’Ogliastra. Ma i successivi articoli della stessa legge statutaria che definiscono la ripartizione dei seggi sulla base dei resti su base regionale, starebbero determinando lo stravolgimento di questa previsione, a tutto vantaggio delle quattro province “storiche”.

Nella circoscrizione elettorale di Carbonia Iglesias, l’unico consigliere regionale eletto con quoziente pieno è il sindaco di Gonnesa, Pietro Cocco, del Partito Democratico, mentre quelli dati per eletti fino ad oggi sulla base del calco dei resti, sono Gigi Rubiu dell’UDC, Luca Pizzuto di Sel e Ignazio Locci di Forza Italia. A rischiare maggiormente, qualora le voci sul “taglio” di due consiglieri nella circoscrizione di Carbonia Iglesias trovassero conferma, sarebbero il segretario regionale di Sel, Luca Pizzuto, ed il consigliere comunale di Forza Italia a Sant’Antioco, Ignazio Locci.