29 April, 2024
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I deputati sardi del Partito Democratico Francesco Sanna, Caterina Pes, Paola Pinna, Giovanna Sanna, Gianpiero Scanu hanno preso una decisa posizione sulla situazione della Fondazione Stefania Randazzo e dell’AIAS Sardegna, chiedendo un intervento del Governo nazionale che scongiuri conseguenze negative sui pazienti e sulla qualità del servizio, con un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno Marco Minniti e del Lavoro Giuliano Poletti.

Per raggiungere questo obiettivo, ferme restando le competenze della Regione e dei comuni che pagano i servizi resi dal sistema AIAS, i parlamentari chiedono al Governo di compiere due mosse.

La prima richiesta, inoltrata al ministro Giuliano Poletti, è quella di verificare se i dipendenti, con retribuzioni erogate sistematicamente in ritardo di otto mesi siano nel loro pieno diritto di chiedere gli arretrati direttamente ai debitori pubblici di AIAS e Fondazione. Nel qual caso sarebbero evidentemente illegittime le sanzioni disciplinari poste in essere da AIAS nei confronti dei dipendenti che in questi mesi cercano di portare a casa qualcosa utilizzando l’azione prevista dall’articolo 1676 del Codice Civile.

La seconda iniziativa è invece richiesta al ministro degli Interni Marco Minniti, a cui competono poteri di indirizzo alle Prefetture, che hanno compiti di controllo e possono sostituirsi agli organi delle fondazioni in caso di violazione di leggi, illegittimità e sviamenti nel loro operato rispetto alle finalità statutarie, che i parlamentari sardi del Partito Democratico definiscono esplicitamente meritorie.

Evidenziato l’evidente intreccio di attività tra Fondazione ed AIAS Sardegna – da considerarsi un tutt’uno secondo gli interroganti – i deputati PD ricordano al ministro dell’Interno come l’autorità governativa abbia il potere-dovere di esercitare il controllo e la vigilanza sull’amministrazione delle fondazioni. Di fronte a violazioni di legge, dell’atto costitutivo che individua le finalità della fondazione, dell’ordine pubblico (qui gli interroganti fanno riferimento esplicito alla delicatezza dei servizi sociosanitari, messi in discussione dalla tensione tra enti e lavoratori) si possono annullare le delibere che abbiano posto in essere tali eventuali violazioni.

L’interrogazione evoca inoltra la possibilità della soluzione estrema, «nell’interesse degli enti ed in collaborazione con le istituzioni locali», dello scioglimento degli organi di amministrazione e la nomina di un commissario, che riporti condizioni di dialogo tra le parti, faccia chiarezza sulla situazione finanziaria accelerando i pagamenti dei salari, ripristini in tempi rapidi le normali condizioni di resa del servizi socio sanitari.

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Al ministero del Welfare, nella serata di ieri, sono state gettate le basi per il protocollo d’intesa di attuazione del Reis (Reddito di inclusione sociale) tra lo Stato e la Regione Sardegna. L’assessore della Sanità e delle Politiche sociali, Luigi Arru, insieme al Direttore generale Stefania Manca, ha incontrato i tecnici del Ministero e i vertici dell’Inps, per mettere a punto i passaggi di applicazione del Reis.
In particolare, sono stati definiti gli aspetti che consentiranno al sistema informatico della Regione di interfacciarsi con quello dell’Inps, così da avere una platea comune di beneficiari. Dal Ministero è arrivata la notizia di un sostanziale incremento delle risorse per il Sia (il Sostegno per l’inclusione attiva) e, di conseguenza, potranno aumentare anche quelle del Reis.
Annunciato un incontro, mercoledì prossimo, a Roma, tra il ministro Giuliano Poletti e gli assessori regionali delle Politiche sociali, nel corso del quale individuare modifiche agli attuali criteri di accesso stabiliti per il Sia, che consenta l’ampliamento della platea dei beneficiari degli interventi di inclusione attiva.

 

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È tutto pronto a Cagliari per il Sardinian Job Day. L’iniziativa organizzata dalla Regione è in programma negli spazi della Fiera venerdì e sabato prossimi (12 e 13 febbraio): due ricche giornate che offriranno un programma fitto di appuntamenti, nel segno del lavoro nel settore turistico, tema a cui è dedicata questa terza edizione della manifestazione.
Il Sardinian Job Day allestisce nei padiglioni fieristici uno spazio interamente dedicato al lavoro, alle sue opportunità e ai suoi problemi, in cui – dalle 8.00 alle 18.00 – seguire convegni, seminari, laboratori e fare una visita agli stand degli oltre trenta espositori presenti. Un ambiente vivace, in cui si parlerà di politiche attive e di servizi per il lavoro in compagnia di esperti, addetti ai lavori, operatori e rappresentanti istituzionali, e in cui non mancherà l’occasione di trovare reali occasioni di occupazione. I colloqui di selezione che si svolgeranno nella due giorni saranno, infatti, 1.535 per i rapporti di lavoro e 395 per i tirocini, sulla base delle richieste delle aziende pervenute online, da ottobre dello scorso anno, sul sito www.sardinianjobday.it.
L’occasione di incontro tra domanda e offerta di lavoro è una delle attività che qualifica il Job Day fin dalla sua prima edizione. In questi mesi al sistema informativo dell’Agenzia sono arrivati 265 annunci per 1.613 posti di lavoro e 54 annunci per 119 opportunità di tirocinio. Hanno risposto 2.286 persone, presentando complessivamente 10.862 candidature per le offerte di lavoro e 5.422 per i tirocini. Tra le candidature sono stati preselezionati, a cura degli operatori dell’Agenzia regionale per il Lavoro e dei Csl, i profili più allineati alle competenze richieste. Solo i preselezionati sono stati invitati a sostenere il colloquio al Job Day in una delle 53 postazioni appositamente allestite. Le figure più ricercate sono quelle del cameriere, del cuoco chef e dell’accompagnatore turistico, ma sono numerose le richieste per altri ruoli, dal maître fino ai ruoli di direzione e management di strutture ricettive.
Nel corso della manifestazione vi saranno anche due momenti di confronto pubblico. Nella prima giornata, venerdì 12, è in programma con inizio alle 10.00 un convegno sui temi del lavoro nel turismo: aperto dai saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda e moderato dal giuslavorista Romano Benini il dibattito sarà avviato da Massimo Temussi, direttore dell’Agenzia regionale per il Lavoro e animato dagli interventi del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti, del presidente della II commissione del Consiglio regionale Gavino Manca, del presidente dell’Anpal (Agenzia Nazionale Politiche attive del Lavoro) Maurizio Del Conte, con le conclusioni affidate agli assessori del Lavoro Virginia Mura e del Turismo Francesco Morandi. Sabato 13, alle 11.30, è in programma un confronto pubblico tra il presidente della Regione Francesco Pigliaru e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti sulle opportunità di lavoro per i giovani dopo il Jobs Act. Agli appuntamenti saranno presenti gli studenti dell’ultimo anno di alcuni istituti superiori. Sul sito www.sardinianjobday.it è possibile registrarsi ad ogni singolo evento.
Seminari, laboratori e stand. Per tutti i visitatori del SJDT 2016 sarà possibile seguire oltre trenta seminari di approfondimento sulle diverse tipologie di turismo e sulle sue professioni e veri e propri mini corsi dove aumentare le proprie competenze sulla ricerca attiva del lavoro in cui, con l’ausilio di esperti di orientamento, saranno forniti utili consigli su come predisporre un cv che venga preso effettivamente in considerazione, su come curare la propria reputazione sul web e sull’importanza delle tecniche di coaching. Nell’area saranno inoltre presenti gli stand di oltre trenta espositori: spazi dove acquisire informazioni da associazioni, aziende e istituzioni, tra cui il ministero del Lavoro presente con la Casa del Welfare.
Il Sardinian Job Day Turismo 2016 è organizzato dall’Agenzia regionale per il lavoro in partenariato con gli assessorati del Lavoro e del Turismo, la Provincia di Cagliari, la Fiera internazionale della Sardegna e l’Ufficio scolastico regionale. Maggiori informazioni su Sardinianjobday e all’indirizzo mail: sjdt2016@agenzialavorosardegna.it

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Diciassette deputati ed un senatore del Partito Democratico hanno chiesto risposte sulla questione legata agli ammortizzatori sociali, ai ministri del Lavoro, Giuliano Poletti, e dello Sviluppo economico, Federica Guidi, sulla vertenza Italcementi, azienda che ha stabilimenti in tutta Italia, compresa la Sardegna.

«Il gruppo Italcementi – scrivono i parlamentari del PD, tra i quali c’è anche Emanuele Cani – ha avviato dal 2013 un piano di riorganizzazione, definito con il concorso del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e del Ministero dello Sviluppo economico – con l’utilizzo della Cassa integrazione guadagni straordinaria per 669 lavoratori su circa 2.700 dipendenti occupati in Italia.

Il piano riguarda svariate sedi di Italcementi presenti in 12 regioni italiane.   

La scadenza degli ammortizzatori sociali attivati dal piano è prevista per il 31 gennaio 2016, in una delicata fase di transizione, legata al perfezionamento dell’acquisizione di Italcementi da parte del gruppo tedesco Heidelberg Cement annunciata il 28 luglio 2015.

Il 15 ottobre l’azienda ha ipotizzato, in un incontro con le organizzazioni sindacali, l’attivazione della cassa integrazione per 1.080 lavoratori.»

«Successivamente – scrivono ancora i parlamentari PD -, con una lettera sottoscritta congiuntamente e inviata ai ministeri competenti il 2 novembre scorso, Italcementi e le organizzazioni sindacali di categoria (Feneal-UIL, Filca-CISL e Fillea-CGIL) hanno chiesto l’attivazione delle previsioni di cui all’art. 42 del Decreto legislativo n. 148 del 2015 con la conseguente proroga del trattamento di cassa integrazione straordinaria.

Italcementi rappresenta una realtà di rilevante interesse strategico per l’economia nazionale e la sua riorganizzazione comporta notevoli ricadute occupazionali e ha un impatto significativo sullo sviluppo dei territori interessati.

Riteniamo perciò fortemente auspicabile – conclude la nota inviata dai deputati PD Antonio Misiani, Giuseppe Guerini, Elena Carnevali, Giovanni Sanga, Tino Iannuzzi, Emanuele Cani, Franco Bordo, Francesco Ferrara, Pia Locatelli, Alessandro Naccarato, Michele Nicoletti, Vittoria D’Incecco, Guido Galperti, Miriam Cominelli, Cesare Damiano, Guglielmo Epifani, Vincenza Bruno Bossio e Giulia Narduolo e dal senatore Massimo Mucchetti – ai ministri Poletti e Guidi – una risposta positiva del Governo alla richiesta di attivazione dell’art. 42, per agevolare la gestione delle ricadute occupazionali della riorganizzazione di Italcementi.»

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L’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, ha partecipato ieri a Roma a un’intensa giornata di confronto con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e gli altri assessori del Lavoro di tutte le regioni italiane.

«Abbiamo fatto il punto su Garanzia Giovani – ha spiegato Virginia Mura – per la quale sia da parte del Ministro che da parte nostra è stata auspicata la possibilità di ottenere il rifinanziamento, anche in considerazione delle tante richieste avute nella nostra regione.»

Nel corso dell’incontro si è anche impostata una prima riflessione sulle convenzioni per definire i compiti delle Regioni e i rapporti con l’Anpal, la nuova Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro introdotta dal Jobs Act, in materia, appunto, di politiche attive per l’impiego.
«Nell’incontro pomeridiano – ha concluso Virginia Mura – si è anche parlato di povertà e inclusione sociale, sorretti dalla convinzione espressa dal ministro Poletti e da noi condivisa che politiche sociali e del lavoro non possano essere scollegate. In particolare si è cominciata a verificare la percorribilità di alcune strade per unificare queste importanti azioni. L’obiettivo è arrivare a misure combinate che, in tutti i casi in cui è possibile, aiutino i cittadini in difficoltà favorendo la loro partecipazione attiva al mercato del lavoro, realizzando così una vera e propria restituzione di dignità per chi si trova – momentaneamente o stabilmente – ai margini della società.»

Le parti si sono date appuntamento per un nuovo incontro entro una decina di giorni, per continuare ad esaminare le importanti riforme che stanno interessando il mondo del lavoro italiano.

Il Tavolo partenariale, riunito all’assessorato regionale del Lavoro, ha raggiunto l’accordo che stabilisce i criteri di assegnazione dei fondi (55 milioni di euro) che il Governo ha assegnato alla Sardegna per il pagamento degli ammortizzatori sociali relativi al 2014. Accogliendo la proposta dell’assessore Virginia Mura, è stato deciso che sarà data priorità ai lavoratori – siano essi in mobilità o in cassa integrazione in deroga – che non hanno percepito alcun sostegno per l’anno passato.

«In questo modo – spiega l’assessore Mura – rispetteremo un principio di equità, pur sapendo che questo sarà un primo, piccolo ristoro. Le risorse, infatti, non sono sufficienti: per questo motivo, a nome della Giunta regionale, ho assunto l’impegno per proseguire nel serrato confronto con il Governo nazionale e richiedere l’intero ammontare delle somme necessarie a coprire il fabbisogno del 2014. Per ora sarà erogato un numero di mensilità uguale per tutti i lavoratori, compresi quelli degli studi professionali, che inizialmente erano stati ingiustamente esclusi dal novero dei beneficiari. In particolare, l’Inps dovrà procedere prioritariamente alla corresponsione di tre mensilità ai lavoratori in mobilità in deroga che non hanno percepito nessuna spettanza riferita al 2014, e una mensilità a quanti avevano percepito due mensilità. Nella stessa misura, per quanto attiene ai lavoratori che fruiscono della CIGS in deroga, l’Inps dovrà procedere all’erogazione prioritaria a coloro che non hanno ricevuto alcun sostegno al reddito per il 2014 e, successivamente, le somme rimanenti verranno destinate ai lavoratori che hanno percepito 2, 3 o 4 mesi di ammortizzatori.» 

I presenti (Regione, Inps, associazioni datoriali, organizzazioni sindacali e Ordini professionali) hanno poi sottolineato l’esigenza di destinare i 49 milioni di euro – previsti dalla legge appena approvata dal Consiglio regionale ed in corso di pubblicazione nel BURAS – alle politiche attive del lavoro, per offrire nuove opportunità agli inoccupati ed ai disoccupati.
L’assessore Mura ha poi annunciato che il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, questa mattina ha dichiarato ufficialmente che il Ministero sta predisponendo il decreto di ripartizione tra le Regioni di un miliardo di euro, finalizzato alla copertura degli ammortizzatori sociali del 2015.

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I ministri dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e del Lavoro, Giuliano Poletti, hanno firmato il decreto che ripartisce le risorse destinate agli ammortizzatori sociali del 2014 su base regionale. Alla Sardegna sono stati destinati 55 milioni di euro. Lunedì 18 maggio, a Cagliari, si svolgerà l’incontro del Tavolo partenariale, nel corso del quale verranno stabiliti i criteri di assegnazione dei fondi per i lavoratori in cassa integrazione e mobilità in deroga.
Spetterà all’INPS erogare nel più breve tempo possibile gli ammortizzatori sociali.
«La maggior parte delle risorse – ha detto Virginia Mura, assessore regionale del Lavoro – sarà destinata a quei lavoratori che finora hanno percepito di meno. Prosegue, intanto, il confronto con il Governo per il reperimento delle risorse in grado di soddisfare l’intero fabbisogno dell’anno scorso e dell’intero 2015.»

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Si è svolto questa mattina, al Terminal Ichnusa del porto di Cagliari, “Sardinian Job Day”, evento che si articola in due giornate di dibattiti, incontri e seminari. La manifestazione mette insieme la comunicazione delle strategie della Regione nelle politiche per l’occupazione e le attività per promuovere l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

«Stiamo vivendo un cambiamento epocale, anche nel modo in cui si affronta il problema del lavoro – ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru -. Quando siamo arrivati al governo regionale, un anno fa, ci siamo trovati davanti a una situazione molto difficile. La Sardegna, all’interno della profonda crisi generale che colpisce soprattutto il sud dell’Europa, vive una crisi tutta sua, legata alla fine del modello della grande industria. In campagna elettorale avevamo detto che la chiave era coniugare flessibilità e sicurezza sociale e in questo ci stiamo impegnando con determinazione. I CSL, non più frammentati ma guidati da una forte regia regionale, devono essere in grado di prendere in carico un disoccupato: capire le sue inclinazioni, le sue caratteristiche individuali, disegnare un percorso insieme. C’è ancora molto da fare, ma siamo sulla strada giusta. Nella nostra autonomia, siamo ben contenti di essere riusciti a costruire un prototipo di profilazione che sta già dando risposte importanti e che crediamo dovrebbe essere adottato anche a livello nazionale. Non dimentichiamo, però, la grande differenza data dal titolo di studio: una buona istruzione resta comunque la base, e per questo – ha concluso Francesco Pigliaru – il nostro impegno sul fronte della scuola e della lotta alla dispersione scolastica è più forte e concreto ogni giorno.» 

Prima dell’intervento del presidente della Regione, sono intervenuti il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che ha parlato in collegamento video (avrebbe dovuto essere presente ma è stato bloccato a Roma dall’incendio sviluppatosi all’aeroporto Leonardo Da Vinci) e l’assessore del Lavoro,Virginia Mura. Il ministro Poletti ha sottolineato che il Paese sta vivendo un periodo di scelte politiche importanti e iniziative come il Sardinian Job Day aiutano a capire realmente i bisogni di chi è in cerca e di chi offre un posto di lavoro. Secondo il ministro, eventi simili dovrebbero diventare la prassi a livello nazionale, tenendo conto ovviamente delle peculiarità regionali, cogliendo le buone pratiche e stando attenti a correggere eventuali errori. Soddisfazione per la riuscita dell’evento è stata espressa anche dall’assessore del Lavoro Virginia Mura. «Stiamo riuscendo nel nostro intento – ha detto l’assessore del Lavoro – cioè, riavvicinare al mondo del lavoro coloro che ne sono stati espulsi e quelli che non ci sono mai entrati. La riforma dei servizi per l’impiego è solo uno degli strumenti per rinnovare le politiche del lavoro. La formazione professionale, per esempio, è un’altra delle leve che dobbiamo utilizzare per raggiungere l’obiettivo. Stiamo riorganizzando il settore, salvando le buone esperienze maturate sin’ora, perché la formazione deve rispondere soprattutto al fabbisogno delle imprese che assumono. Anche i tirocini sono importanti – ha aggiunto l’assessore Mura – i nostri interventi in questo campo hanno una doppia finalità: dare una retribuzione, seppur minima, al tirocinante e far sì che il rapporto di tirocinio si trasformi in un vero rapporto di lavoro».
L’assessore ha ricordato inoltre gli sforzi fatti dalla Giunta nel campo della Flexicurity, innanzitutto per garantire ad oltre 4.000 lavoratori espulsi dalla mobilità in deroga di rientrare nel mondo del lavoro. «È solo un primo passo – ha concluso Virginia Mura – altre misure saranno approvate nel più breve tempo possibile».

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Buone notizie per i lavoratori che attendono da mesi il pagamento degli ammortizzatori sociali. Il Governo, infatti, assegnerà presto alla Sardegna le risorse per pagare un’altra tranche degli ammortizzatori sociali del 2014 destinati ai numerosi lavoratori in cassa integrazione e in mobilità in deroga. È il risultato dell’incontro svoltosi ieri sera a Roma tra il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e gli assessori del Lavoro di tutte le regioni italiane.
Il ministro Poletti ha annunciato che entro la fine di marzo, al più tardi agli inizi di aprile, sarà emanato il decreto con il quale saranno ripartite le risorse.
«Siamo soddisfatti – ha detto l’assessore Virginia Mura al termine dell’incontro, svoltosi nella sede del Ministero – si tratta di un primo risultato importante ottenuto anche grazie alla sensibilità delle altre Regioni che non si sono opposte alla decisione di assegnare alla Sardegna una quota parte più che doppia rispetto a quanto ci spettava. Il decreto ci consentirà di avviare quanto prima il pagamento di almeno 4 mensilità.»
L’assessore Mura, infine, ha comunicato che va avanti la rivendicazione per poter disporre le somme che ancora restano da pagare, anche facendo ricorso a proprie risorse.

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Si è svolto ieri mattina, nella sede dell’assessorato regionale del Lavoro a Cagliari, un incontro fra l’assessore del regionale del Lavoro Virginia Mura e i rappresentanti delle segreterie confederali della organizzazioni sindacali dei lavoratori, per fare il punto sulla grave emergenza sociale rappresentata dalla ritardata assegnazione dei fondi statali relativi al pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga dell’anno 2014.

Le organizzazioni sindacali hanno preso atto dell’impegno assunto dall’assessore di rivendicare con forza dal Governo l’assegnazione delle risorse necessarie per coprire l’intero fabbisogno ed hanno anche concordato sulla necessità di procedere con la massima urgenza, alla predisposizione di un disegno di legge che consente di provvedere all’erogazione di un sussidio ai lavoratori, in attesa dei fondi statali.

L’assessore Mura porterà al Governo nazionale le rivendicazioni della Sardegna al tavolo convocato dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, per il 25 marzo prossimo, a cui parteciperanno gli assessori del lavoro di tutte le regioni italiane.