26 April, 2024
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Si terrà domani, mercoledì 20 aprile 2022, nella sala polifunzionale del comune di Carbonia in piazza Roma, la conferenza stampa di presentazione della seconda edizione 2022/2023 del Master di secondo livello in Architettura del Paesaggio. L’inizio è previsto alle ore 10.00. L’iniziativa è promossa in collaborazione con il Dipartimento di ingegneria Civile, Ambientale ed Architettura dell’Università degli studi di Cagliari, il comune di Carbonia e la Fondazione di Sardegna.

L’apertura dei lavori è affidata al sindaco Pietro Morittu con i saluti istituzionali e, a seguire, l’ing. Enrico Potenza, dirigente Urbanistica del comune di Carbonia.

Interverranno: Luca Caschili, consulente tecnico scientifico MISE Ministero Sviluppo Economico; Giorgio Peghin, Università di Cagliari; Antonio Angelillo, Master Architettura del Paesaggio; Adriano Dessì, Università di Cagliari; Antonello Sanna, Università di Cagliari.

«Con il progetto Carbonia Landscape Machineha anticipato il sindaco Pietro Morittu la nostra città si è aggiudicata nel 2011 il Premio europeo del paesaggio, guadagnandosi l’attenzione del Consiglio d’Europa: questo Master si incardina come fiore all’occhiello in un’azione di continuità con la promozione della cultura del paesaggio, offrendo una formazione di alto livello a beneficio di Carbonia che ne è promotrice, insieme all’Università di Cagliari.»

Il percorso prevede workshop e progettazione sul territorio, ma anche esperienze di respiro internazionale con seminari di progettazione a Lisbona e Parigi. Durante la mattinata di presentazione del Master è in programma la partecipazione degli studenti che hanno conseguito il titolo nel corso della prima edizione per esporre i progetti delle loro tesi:

Danila Artizzu, Gianni Ballone, Carla Bangoni, Mattia Giuseppe Barranca, Alice Becciu, Valeria Casciu, Massimo Congiu, Anna Corda, Roberta D’Angelo, Giovanni Andrea Enna, Giovanna Murtas, Davide Carabottini, Mauro Tatti, Laura Tuveri.

Al dibattito sono invitati gli assessori, il presidente del Consiglio, i componenti delle Commissioni permanenti, i dirigenti e tecnici del Comune, architetti e ingegneri, oltre che i giornalisti della stampa locale e chi fosse interessato.

I posti a disposizione sono in tutto 20 e le iscrizioni al Master scadono domani, 20 aprile 2022, salvo eventuali proroghe. Per informazioni si può accedere a www.masterpaesaggio.it

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Proseguono a Cagliari gli appuntamenti con il Festival Spaziomusica. Domani (venerdì 9), terza serata al MiniMax (il ridotto delTeatro Massimo, in viale Trento) per una nuova serie di performance all’insegna di Multiversal EXP-OFF, la cinque giorni organizzata in collaborazione con l’associazione culturale Ouroboros, Nuovo Panificio, Ciclofficina Sella del Diavolo, Bar Florio e Sa Domu de Liz: un evento che fa incontrare e mette a confronto musicisti e artisti locali con i loro colleghi del collettivo Multiversal, la rete internazionale che riunisce artisti europei (e non solo) impegnati nella ricerca e nella sperimentazione musicale.

Di scena, a partire dalle 21,30, il giapponese Morihide Sawada (percussioni), un trio formato dall’italiano Tom de Testa (basso elettrico, tapes), dalla tedesca Teresa Riemann (batteria ) e dal turco Çağrı Erdem (chitarra elettrica); spazio poi all’americano Odor Baby (laptop), e in chiusura al duo che vede insieme un altro statunitense, Travis McCoy Fuller (elettronica, tapes), con il cagliaritano Danilo Casti (elettronica, tapes).

Multiversal EXP-OFF ruota anche intorno all’idea di attraversare la scena della sperimentazione musicale cagliaritana passando dagli spazi istituzionali a quelli “underground”, cercando di eliminare la barriere estetiche e concettuali che talvolta li dividono. Nel tardo pomeriggio, dalle 18, la rassegna fa dunque tappa in un altro dei luoghi che ne definiscono il percorso: dopo Sa Domu de Liz e la Ciclofficina Sella del Diavolo, stavolta è il turno del Bar Florio, nel quartiere di Villanova (in via san Domenico). Protagonisti gli italiani Alex & Mixa Fortuna (chitarra e voce), Paolo Gaiba Riva (elettronica, clarinetto) con il portoghese Henrique Fernandes (contrabbasso), il francese Theo Strauss (voce, chitarra elettrica) in duo con un altro musicista in arrivo dal Portogallo, Gustavo Costa (elettronica) e, infine, i sardi Neeva (alias il cagliaritano Federico Orrù) per la parte elettronica e Massimo Congiu alle launeddas.

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Dagli insetti giganti, costruiti con maestria utilizzando vecchia ferramenta, alla processione laica di decine di sposi. Dalla vendemmia in mare a una riflessione sul Mediterraneo oggi, pescando a piene mani dagli elementi della tradizione greca. E’ un programma fittissimo quello che domani, domenica 27 settembre, nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia, chiude la prima parte di Terra Mobile, la rassegna che celebra lo spazio urbano attraverso progetti di contaminazione con la cultura rurale.

La giornata si apre la mattina alle 10.00 al Lazzaretto (via Dei Navigatori) con il laboratorio per bambini, cominciato nei giorni scorsi, “La sfida degli spaventapasseri”, dedicato alla costruzione dei fantocci utilizzati dai contadini per tenere lontani gli uccelli, e curato da Angela Iurilli e Maria Benoni. Dalle 17,30, in diversi spazi del quartiere (giardini, strade, Lazzaretto e piazza Lungomare), l’appuntamento è con percorsi sensoriali, performance, installazioni: da Giardini e Case della Sardegna. Forme, tipi e organizzazione”, risultato di un lavoro di mappatura artistica in diversi comuni del GAL SGT (Armungia, Villasalto, Ballao, Escalaplano) a cura di Paolo Carta e Carlo Spiga, alla processione laica (nel Lungomare Sant’Elia) Nuptiae Albas, una sorta di gioco a cura di Pascale Pilloni con la collaborazione poetica di Marc Mercier, in cui si vogliono rievocare le memorie e l’immaginario del rito del matrimonio, sino a Il suono scolpito, performance conclusiva di un laboratorio di composizione, improvvisazione e nuove tecnologie a cura di Christian Cassinelli.

Nel corso della serata, spazio anche a Terza bellezza, ealizzazione, curata da Lello Porru, di un graffito che rievoca quelli delle antiche pitture rupestri, e a Baballotis progetto di arte partecipata, curato da Mariano Corda, sulla creazione di insetti utilizzando vecchia ferramenta. Nel video ExPlò, a cura Paola Riviezzo e Massimo Congiu, sarà possibile conoscere le bombe arboree (piante senza vaso sostenute da una palla di terra avvolta da filo di lana o muschio) mentre nell’installazioneAcqua e Vino, a cura di Luigi Erriu (presidente Su Niu e S’Achili, San Nicolò Gerrei) e della cooperativa Pescatori Porticciolo Sant’Elia, un viticoltore di Barrali mostrerà dal vivo in che cosa consiste la vendemmia, mentre i pescatori faranno vedere come costruire le reti.

Il fitto intreccio artistico proporrà ancheIl dio minato/Paesaggi interrotti, performance di teatro-danza:, per la regia di Ornella D’Agostino e La periferia della storia e la poesia dell’impossibile. Riflessione sul futuro, il presente e il passato delle differenze del Mediterraneo, oratoria con l’artista greco Alexandros Mistriotis. A far calare il sipario su questa prima edizione di Terra Mobile sarà il concerto Voce dal Mediterraneo in paesaggi urbani”, che vedrà sul palco la cantante tunisina Alia Sellami.

E’ rimandata invece al 3 ottobre (alle 21.00 nello spazio Osc di via Newton 12) la performance Eleilò!”, della compagnia L’Aquilone di Viviana e Kyber Teatro.

Anche domani saranno proiettati, inoltre, alcuni cortometraggi sul tema dell’ambiente, sostenuti dalla Sardegna Film commission, e realizzati all’interno del progetto Heroes 20.20.20. Si tratta di: ll filo di lana”, puntata pilota della web serie di Kuiles-Ovili, regia di Tomaso Mannoni, produzione Andrea Di Blasio e Luca Cabriolu (Ombre rosse); del teaser di Piccoli grandi Eroi, regia e produzione di Giorgia Soi; del cortometraggio La vita in verde”, per la regia di Joe Bastardi, prodotto da “Il circolo della confusione di Claudio Marceddu”; di Ogni cosa al suo posto, per la regia di Paolo Zucca, una produzione Andrea Di Blasio e Luca Cabriolu (Ombre rosse).

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Dal 23 settembre al 10 dicembre Cagliari festeggia lo spazio urbano con Terra Mobile, progetto inserito all’interno dell’asse tematica Passaggi e legami di Cagliari 2015 Capitale italiana della cultura. Ideato da una rete di associazioni culturali che lavorano in partenariato (Carovana SMI, Progetto Barega, Sustanaible Happiness, Progetto contemporaneo, Cherinus, L’Aquilone di Viviana con Kyber Teatro), il progetto ha come filo conduttore l’intimo vivere dei territori.

Sostenibilità ambientale, anche attraverso la celebrazione delle produzioni della terra, valorizzazione di giardini e orti urbani, rilancio delle relazioni tra centro e periferia e tra cittadini e migranti della cultura: sono questi gli obiettivi di Terra mobile. Tra gli spazi del quartiere Sant’Elia, i Giardini pubblici e la Mediateca del Mediterraneo il progetto si snoderà attraverso proiezione di corti e mediometraggi,  performance e installazioni di artisti, dibattiti, laboratori per bambini e ragazzi, sino a residenze d’artista e ad attività pensate per anziani e diversamente abili.

Dopo un’anticipazione il 9 settembre, nel Lazzaretto di Sant’Elia, con la manifestazione “Transiti rurali in urbani”, Terra Mobile prende il via mercoledì 23 settembre con una serata interamente dedicata al grande fotografo brasiliano Sebastiao Salgado: si comincia alle 18, ancora una volta nel Lazzaretto di Sant’Elia, con “Il sale della terra”, incontro, moderato dal giornalista Sergio Benoni, con David Rosier – produttore e co-ideatore del magnifico documentario realizzato da Wim Wenders e da Ribeiro Salgado, figlio di Sebastiao – e con Laurent Petigand, autore della colonna sonora. Alle 19.30 Petigand sarà protagonista dell’atteso concerto in programma nella piazza Lungomare Sant’Elia. Alle 21.30 si ritorna nel Lazzaretto per la proiezione del film “Il Sale della Terra” (Francia, 2014, b/n,  110 minuti). L’intensa serata sarà preceduta la mattina (ore 8.00) dall’Arte del camminare, itinerario per celebrare l’equinozio d’autunno a cura di Alessandro Nonnoi, con partenza dall’hotel Calamosca verso il Colle di Sant’Elia.

Dal 24 al 27 settembre performance e installazioni, a cura di Carovana SMI di Ornella D’Agostino: si tratta dei risultati del progetto del Gal SGT “Geografie sommerse, viandanti nella bellezza dell’abitare”, realizzato nei mesi scorsi nei territori del Sarrabus, Gerrei, Trexenta e Campidano di Cagliari, dove esperienze e linguaggi espressivi elaborati in quei territori rurali si spostano nella città, diventando parte integrante di Terra Mobile.

Giovedì 24 settembre l’appuntamento  è alle 20 al  Lazzaretto: saranno presentati il progetto dell’artista Marco Peri “Nuovi occhi. Artisti per l’immagine del paesaggio” – un nuovo modo di concettualizzare il rapporto tra spazio e natura- e quello di Grazia Dentoni “Matrilineare”, ispirato a I racconti della nuragheologia di Raimondo De Muro, in cui si percorre il passaggio di conoscenza legato alla linea materna, dalla spiritualità più profonda al nutrimento, e la trasmissione orale di competenze naturali legate al nostro essere umani sulla terra.

Il giorno dopo (venerdì 25 settembre ) prende il via “Identità, lingue e relazioni nella migrazione”,   conferenza internazionale sul dialogo interculturale, a cura dell’International Center for Intercultural Exchange (Associazione Culturale Ulisse, Siena Italian Studies, Sardinia Italian Studies – Siena, Cagliari). I lavori – le iscrizioni al consesso inizieranno la sera prima-  proseguiranno sino a domenica 27.

Sabato 26, la terra sarà ripercorsa nei legami e nelle tradizioni che si tramandano nelle famiglie generazione dopo generazione: nella performance “Medas. Narrazioni di famiglia in andata e ritorno”, di e con Gianluca e Paolo Medas. I due discendenti della famiglia d’arte Medas (Gianluca, regista e attore, e Paolo, fotografo) riaprono gli archivi della loro famiglia, pioniera del teatro in Sardegna, che già negli anni ’50 raccontava il territorio con l’arte.

Fittissimo il programma di domenica 27 settembre, giorno in cui  su questa prima parte della rassegna cala il sipario: la mattina alle 12 l’appuntamento è al Lazzaretto con lo spettacolo (che conclude il laboratorio dedicato ai bambini sulla costruzione degli spaventapasseri in programma il 26 settembre e la mattina del 27) Lara e il vento, con Angela Iurilli e la sua piccola Fara. Alle 17,30 in diversi spazi del quartiere Sant’Elia (giardini, strade, Lazzaretto e piazza Lungomare)saranno proposti percorsi sensoriali, performance, installazioni: da Giardini e Case della Sardegna. Forme, tipi e organizzazione di Paolo Carta e Carlo Spiga (ore 17.30), risultato di un lavoro di mappatura artistica in diversi comuni del GAL SGT (Armungia, Villasalto, Ballao, Escalaplano) alla processione laica (ore 18) Nuptiae Albas, azione partecipata a cura di Pascale Pilloni con la collaborazione poetica di Marc Mercier  a cui seguirà la performance con due novelli marito e moglie Oggi Sposi per arrivare (ore 18) a  Il suono scolpito, performance conclusiva di un laboratorio di composizione, improvvisazione e nuove tecnologie a cura di Christian Cassinelli.

Nel corso della serata ci sarà spazio anche per un intreccio tra progetti performativi, musicali e di live grafiti come: da Terza bellezza, azione grafica fortemente evocativa a cura di Lello Porru, a Baballotis (Insetti), progetto di arte partecipata e pubblica sulla creazione di insetti immaginari con vecchia ferramenta a cura di Mariano Corda. Da  ExPlò, tracce video di un percorso performativo ed esperienziale sulle bombe arboree, a cura Paola Riviezzo e Massimo Congiu a Acqua e Vino, installazione sulla vendemmia in riva la mare, a cura di Luigi Erriu (presidente Su Niu e S’Achili, San Nicolò Gerrei) e Giovanni Pala (produttore vitivinicolo). Il fitto intreccio artistico proporrà anche Il dio minato/Paesaggi interrotti:, per la regia di Ornella D’Agostino,  Oratoria contemporanea con l’artista greco Alexandros Mistriotis,Voce arcaica dal Mediterraneo in paesaggi urbani con la cantante tunisina Alia Sellami.

La giornata del 27 settembre si conclude alle 22, nel cortile del Lazzaretto, con  Eleilò!, una produzione transdisciplinare della compagnia L’Aquilone di Viviana (e curata da Nina Zedda e Marco Quandamatteo) che riporta a Cagliari i saperi della cultura rurale del Gerrei, trasferendoli anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie.

Per tutta la durata della rassegna è in programma “Incontri e resistenze di culture, Abitare/Danzare/Un territorio, I territori poetici”: proiezioni, con sessioni di arte video a cura di Marc Mercier, direttore artistico di Les Instants Vidéo Numériques et Poétiques  di Marsiglia. Saranno anche proiettati cortometraggi sul tema dell’ambiente e della sostenibilità ambientale sostenuti dalla Fondazione Sardegna Film Commission,  all’interno del progetto Heroes 20.20.20.

Dopo quattro settimane di pausa, il 25 ottobre Terra Mobile ritorna. Il programma, i cui ultimi dettagli sono in via di definizione, sarà incentrato soprattutto sul tema del cibo (a cui è anche dedicata l’Expo 2015 di Milano) con azioni a cura di Sustainable Happiness , tra i partner del progetto, che proporrà, tra l’altro, un incontro tra il pescato e i prodotti della terra grazie all’artista Daniele Pario Perra e alla cooperativa Pescatori Porticciolo di Sant’Elia.

Ancora: nella Mediateca del Mediterraneo ci sarà spazio per gli orti in 3D.: grazie all’arrivo, per la prima volta in Sardegna, della stampante Big Delta (ha un’altezza di quattro metri, ed è stata studiata e progettata per costruire case in argilla) sarà costruito un orto urbano tridimensionale. L’iniziativa è a cura di: Progetto Barega, Sardegna Ricerche e WASP Project. Con il laboratorio “Orto da aspOrto”, a cura di Mazzamurru e delle coop Sant’Elia 2003, Punto a capo Onlus, e in collaborazione con l’Ente foreste della Sardegna e il Gal SGT, sarà realizzato un prototipo di orto mobile. La seconda parte di Terra Mobile vedrà anche la produzione della fregola popolare e l’installazione di un giardino verticale.

In programma ci sono anche due residenze d’artista: “Giardini e case della Sardegna- forme, tipi e organizzazione nell’area di Sant’Elia”, di e con Paolo Carta e Carlo Spiga, e “Côte à Côte”, di e con Yassine Balbzioui (Marocco) e Matteo Rubbi (Italia) a cura di Susana Moliner Delgado  (LA Companyìa DI MADRID) ed Emiliana Sabiu (Cherimus). Si tratta di un progetto sull’osservazione del cielo come luogo ideale dove la costa araba tocca la costa europea (Côte à Côte, appunto) e dove poter innescare un dialogo tra le due culture attraverso l’arte.

Spazio anche alla riflessione con la presentazione del volume, a cura di Paolo Perulli, “Terra Mobile. Atlante della società globale”, un libro che, avvalendosi dei contributi di sociologi, filosofi, geografi, giuristi e storici vuole aiutare a capire come pensare e agire dentro l’attuale, confusa transizione. Nell’incontro con Leandro Pisani (a cura de L’Aquilone di Viviana) si parlerà invece di  “Cultura rurale e nuove tecnologie”. Il  10 dicembre, infine, Giornata mondiale dei diritti umani, si svolgerà l’evento internazionale “Art and food with no borders” a cura di Plexus international e moderato da Sandro Dernini, coordinatore del Forum sulle culture alimentari mediterranee all’Expo 2015 e consulente della Fao. La manifestazione si svolgerà al Lazzaretto e prevede performance dal vivo  e contributi provenienti via streaming dai diversi continenti.

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Ventanas ha organizzato una serata dedicata alle launeddas, per giovedì 30 luglio, a Villamassargia, sotto la direzione artistica di Artemisia, con la collaborazione di @rtEtica onlus, Consorzio turistico L’Altra Sardegna, Iscandula e Azienda agricola GaetanoCipolla. Le launeddas sono uno strumento musicale a fiato policalamo ad ancia battente, originario della Sardegna. E’ uno strumento di origini antichissime in grado di produrre polifonia, suonato con la tecnica della respirazione circolare e costruito utilizzando diversi tipi di canne.

Il programma della serata prevede, alle 21.30, la proiezione del film documentario “Is launeddas – La musica dei sardi”; alle 22.00 un intermezzo musicale di launeddas con Massimo Congiu; alle 22.30, Cumbidu, frutta di stagione, gelato con frammenti di amaretto e mandorle del Cixerri e degustazione di vini di uve passite dell’Azienda agricola GaetanoCipolla; alle 23.00, film documentario Nodas – Launeddas in tempus de crisi; alle 23.30, infine, concerto di launeddas e musica elettronica con Massimo Congiu e Niva.

La serata si svolgerà presso Ventanas, in via Mercato 11. Il biglietto d’ingresso costa 10 euro.

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Primo fine settimana di spettacoli con la rassegna Significante 2014, organizzata dall’Associazione Figli d’Arte Medas e dedicata quest’anno alla Grande Madre. Venerdì 7 febbraio alle 18.00, sul palco del Teatro Sancarlino di Brescia va in scena Canne al Vento, narrazione con musiche di scena interpretata da Gianluca Medas con l’accompagnamento della chitarra di Andrea Congia e delle launeddas di Massimo Congiu. Replica il giorno successivo al Teatro Fratelli Medas di Guasila (ore 20.30) e domenica 9 febbraio a Cagliari (ore 21.00) nella cornice della Chiesa monumentale di Santa Chiara. Nelle due location isolane sarà possibile sottoscrivere l’abbonamento agli 8 spettacoli della rassegna al costo di 20 euro a Guasila e di 35 euro a Cagliari.

Pubblicato nel 1913, Canne al Vento narra il destino di tre sorelle, ormai nel pieno dei loro anni, che vedono sfiorire la giovinezza e con essa le loro proprietà. Un impervio e pesante viaggio attraverso la fragilità umana offerto da Grazia Deledda tramite la storia della famiglia Pintor di Galte.

Biglietti Brescia: ingresso libero.

Biglietti Guasila: ingresso 5 euro con buffet.

Biglietti Cagliari: ingresso intero 10 euro – ridotto 7 euro (under 26 anni e over 65 anni).

Gianluca Medas è il narratore dello spettacolo. Artista poliedrico ed erede dell’unica famiglia d’arte della Sardegna, è il direttore artistico dell’Associazione Figli d’Arte Medas. Andrea Congia, laureando in Etnomusicologia al Conservatorio di Cagliari, chitarrista (chitarra classica, baritono e fretless), è impegnato da tempo nella coniugazione di Parola e Musica in collaborazione con numerosi artisti provenienti da ambienti musicali e teatrali. Massimo Congiu, suonatore di launeddas, è interprete attento al repertorio tradizionale con un occhio alle sperimentazioni, l’improvvisazione e l’unione fra tradizione e jazz.

 

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