28 March, 2024
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A distanza di tre mesi dall’elezione a sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci s’è dimesso dalla carica di consigliere regionale. Alcuni minuti fa ha annunciato la sua decisione con un post pubblicato nel suo profilo facebook.

«Ho depositato le dimissioni dalla carica di consigliere regionale, così come preannunciato nelle settimane passate e, ancor prima, in campagna elettorale – ha scritto Ignazio Locci –. La politica, quella del fare con impegno e serietà, continua con forza e vigore. E non soltanto al servizio della città di Sant’Antioco: fare il Sindaco, infatti, significa essere rappresentante delle istituzioni, quindi dello Stato, della Regione. Andiamo avanti, dunque, con il progetto di rilancio di Sant’Antioco che ha preso il via, senza tentennamenti, il 12 giugno scorso, all’indomani delle elezioni che hanno consegnato a questa Amministrazione la fiducia degli antiochensi. Noi stiamo facendo tutto il possibile per assicurare alla nostra isola un futuro ricco di opportunità. Proseguiremo su questa strada – ha concluso Ignazio Locci -, con l’entusiasmo, la competenza e la professionalità che caratterizzano il gruppo che mi onoro di guidare.»

Il passo compiuto da Ignazio Locci pone così fine al durissimo scontro apertosi in Consiglio comunale, a Sant’Antioco, sul ritardo nell’esercizio dell’opzione tra la carica di sindaco e quella di consigliere regionale, incompatibili secondo quanto previsto dalla legge statutaria della Regione autonoma della Sardegna. Tra i più critici, il capogruppo di “Genti Noa”, Alberto Fois, ed il capogruppo di “Sant’Antioco Attiva”, Massimo Melis, entrambi candidati a sindaco sconfitti da Ignazio Locci nella competizione elettorale dello scorso 11 giugno. Il 25 luglio la Giunta per le elezioni si era riunita per esaminare la situazione di incompatibilità di Ignazio Locci ed aveva deliberato di proporre al Consiglio di formulare al consigliere Locci l’invito a rimuovere l’incompatibilità entro 10 giorni, come prescritto dalla legge. Il Consiglio regionale aveva ratificato la deliberazione a scrutinio segreto.

Le dimissioni di Ignazio Locci dalla carica di consigliere regionale comportano la surroga con il primo dei non eletti, Paolo Luigi Dessì, ex consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione dal 2009 al 2014 e sindaco di Sant’Anna Arresi per tre consiliature consecutive. Paolo Luigi Dessì nella precedente esperienza in Consiglio regionale, aveva potuto continuare a ricoprire contemporaneamente la carica di sindaco di Sant’Anna Arresi, in quanto Comune con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti. Paolo Luigi Dessì era risultato il primo dei non eletti nella lista di Forza Italia Sardegna alle elezioni regionali del 16 febbraio 2014, con 2.012 preferenze, alle spalle di Ignazio Locci che aveva ottenuto 2.236 preferenze, davanti a Mario Porcu che si era fermato a 1.707 preferenze.

 

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Le mancate dimissioni di Ignazio Locci da consigliere regionale, a distanza di quasi due mesi dalla sua elezione a sindaco di Sant’Antioco (avvenuta l’11 giugno 2017), è sempre motivo di scontro acceso tra maggioranza e minoranza nel nuovo Consiglio comunale di Sant’Antioco. Dopo la decisione di Ignazio Locci di opporsi all’invito rivoltogli dal presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, di superare entro dieci giorni (termine già scaduto) la condizione di incompatibilità venutasi a determinare dopo la sua elezione a sindaco, qualche giorno fa ha preso posizione il gruppo di Genti Noa, oggi interviene con una “Lettera aperta agli Italiani” il consigliere di Sant’Antioco Attiva Massimo Melis, già assessore dell’Ambiente e vicesindaco della Giunta Corongiu.

«Vivo in un paese, Sant’Antioco, dove è stato eletto Sindaco, l’11 giugno 2017, l’avv. Ignazio Locci, già consigliere regionale della Sardegna – scrive Massimo Melis -. Durante la campagna elettorale il tema più dibattuto, era legato all’incompatibilità delle due cariche (T.U.E.L. 267/2000 Art. 65), la risposta del Locci e dei suoi sostenitori è stata quella che avrebbe lasciato “logicamente” la regione per governare il suo paese. Dopo due mesi dalla vittoria elettorale, abbiamo un sindaco pagato da consigliere regionale, unico caso in Italia, in virtù del fatto che continua a mantenere la doppia carica e non ha intenzione di dimettersi, anzi, ha fatto osservazioni al procedimento di incompatibilità avviato dal Consiglio Regionale. È come nella favola, Geppetto crede alle bugie di Pinocchio, anche a Sant’Antioco una fetta di popolazione crede nella posizione ambigua del sindaco, nei confronti della legge e del mantenimento degli impegni presi con la stessa. Basta fare un giro virtuale fra i gruppi locali di Facebook oppure visitare il profilo dello stesso sindaco e possiamo vedere numerose attestazioni di stima e/o di elogio per il lavoro svolto (allo stato attuale praticamente zero, non fosse altro perché in carica da 60 giorni), e quando qualcuno fa cenno al problema incompatibilità viene tacciato di strumentalizzazione politica, “lasciatelo lavorare”, viene scritto a caratteri cubitali, come se tali osservazioni lo distogliessero dal lavoro, senza capire quale però, sindaco o consigliere regionale. »

«Con questo clima si capisce bene che chiedere il rispetto delle leggi sembra una cosa marziana – aggiunge Massimo Melis -. Eppure, viviamo nella stessa Italia dove i mass media quotidianamente parlano dei problemi della politica, dei costi e del perseguimento degli interessi personali in politica, per tutto ciò la reazione di indignazione è unanime.

Ora, considerato che il Sindaco non ha dato nessuna giustificazione riguardo al protrarsi di questa situazione di incompatibilità, aggrappandosi ad un fantomatico iter, è opinione diffusa che ciò accada perché l’indennità da Consigliere regionale (€.10.750,00) è nettamente superiore a quella da sindaco di Sant’Antioco (€.2.788,87), cosa di cui il primo cittadino era ben conscio prima delle elezioni.»

«Appare bizzarro che, lo stesso sindaco, da consigliere regionale, un anno e mezzo fa ha presentato una interrogazione per sollecitare il presidente e due assessori regionali affinché facessero decadere un altro sindaco, anche lui incompatibile, sostenendo in tale occasione la perentorietà della legge (T.U.E.L.), ironia della sorte la stessa che trova applicazione per il suo caso, ma si sa il diavolo fa le pentole ma non fa i coperchi – sottolinea ancora Massimo Melis -. A questo punto, sorge spontanea una considerazione, mentre a Roma si discute animatamente sulla questione vitalizi, quindi riduzione dei costi della politica, e tutti i partiti rilanciano per apparire più bravi degli altri agli occhi del popolo. In Sardegna un partito, Forza Italia, fra i più grandi del nostro paese, fa il gioco delle tre scimmiette con i suoi più autorevoli rappresentanti, accettando passivamente che gli interessi di un singolo creino un alone sulla credibilità di un’intera compagine politica, nonostante all’orizzonte si intraveda la campagna elettorale.»

«E allora chi deve dirimere questa situazione, il buon senso? Là dove c’è…  La coerenza? Se ancora esiste… I consigli di cui l’incompatibile fa parte, come recita l’art. 69 del T.U.E.L.? Quello comunale è un’anatra zoppa, infatti, la procedura la dovrebbe portare avanti lo stesso Sindaco incompatibile, in qualità di presidente del Consiglio – rimarca Massimo Melis -. Ma allora chi deve dirimere questa situazione, la Direzione generale degli Enti locali, della Regione Sardegna? La Prefettura? Il presidente del Consiglio dei ministri? Il presidente della Repubblica? Il presidente di Forza Italia, partito di cui il Sindaco fa parte, se non altro per una questione etica. Oppure siamo davanti a una mente diabolica, quella del sindaco Ignazio Locci, che ancor prima di candidarsi ha visto una falla normativa e ci si è buttato dentro, prendendo in giro tutti i suoi cittadini, consapevole che avrebbe tenuto la doppia carica fino al termine della legislatura in Consiglio regionale. Se così fosse, la questione la potrebbe dirimere solo l’indignazione popolare, una levata di scudi contro l’italietta dei “furbi”.»

«Ho chiesto la pubblicazione di questa riflessione affinché ci sia una presa di coscienza unanime e, una volta tanto, la smettiamo di essere gli italiani che si scandalizzano per le cose che non ci riguardano, amplificandone la portata, mentre facciamo finta di niente se, per partito preso o per amicizia, accade l’impossibile sotto i nostri occhi. Questo messaggio – conclude Massimo Melis – è indirizzato a chi, legislatore e non, ha il dovere di intervenire per far rispettare la legge e se questa non è chiara ha il dovere di modificarla affinché ci sia certezza nei procedimenti.»

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La posizione del sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci è ancora al centro delle proteste dei consiglieri di opposizione per le sue mancate dimissioni dall’incarico di consigliere regionale, entro i dieci giorni previsti dalle norme in vigore per eliminare la causa di incompatibilità sopravvenuta dopo la sua elezione a primo cittadino. In occasione della riunione consiliare svoltasi il 13 luglio, Massimo Melis (Sant’Antioco Attiva), Alberto Fois, Ester Fadda e Daniela Dessena (Genti Noa), hanno presentato una proposta di delibera, con la quale, dopo aver ricostruito la vicenda, il sindaco viene invitato a rimuovere la causa di incompatibilità o ad esprimere l’opzione per la carica che intende conservare, ai sensi dell’art. 69 comma 4 del D.lgs, 267/2000; la proposta di delibera prevede inoltre che, qualora il sindaco non provveda entro i successivi dieci giorni, il Consiglio comunale lo dichiara decaduto, ai sensi dell’art. 69 comma 5 del D. Lgs. 267/2000.

Gli stessi consiglieri di opposizione, contestualmente, hanno presentato una richiesta di convocazione del Consiglio comunale entro 20 giorni, per discutere la proposta di delibera.

E’ evidente che l’iniziativa dei consiglieri di opposizione ha un significato politico ma non ha speranze di vedere approvata la proposta di delibera, in quanto i numeri della maggioranza porteranno alla sua bocciatura, se approderà sui banchi del Consiglio.

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Si è insediato ieri sera il nuovo Consiglio comunale di Sant’Antioco, eletto l’11 giugno 2017. La sala consiliare di Corso Vittorio Emanuele, com’era prevedibile, si è rivelata insufficiente a contenere tutti coloro che avrebbero voluto presenziare al primo giorno della nuova consiliatura, dopo il successo elettorale della lista “Nautica, Edilizia e Turismo” guidata dal vicepresidente del Consiglio regionale, Ignazio Locci. E proprio la doppia posizione istituzionale del neo sindaco che, a distanza di 22 giorni, ieri non aveva ancora lasciato il seggio dell’Aula di via Roma, a Cagliari, durante il primo punto dell’ordine del giorno, l’esame della condizione di eleggibilità e compatibilità dei 16 consiglieri eletti, è emerso il primo motivo di “scontro” con le opposizioni, con i candidati a sindaco non eletti Alberto Mariano Fois (Genti Noa) e Massimo Melis (Sant’Antioco Attiva), che hanno chiesto esplicitamente al neo sindaco di ottemperare a quanto prescrive lo Statuto regionale che impone di superare la condizione di incompatibilità e quindi di ineleggibilità entro i dieci giorni successi alle elezioni, perché Sant’Antioco ha bisogno di un sindaco che lavori a tempo pieno per la città. Particolarmente dettagliata la contestazione di Alberto Mariano Fois che ha citato i passaggi dello Statuto che regolano la materia delle incompatibilità e delle ineleggibilità.

Ignazio Locci ha assicurato che a breve farà la scelta che sarà senza alcun dubbio quella di lasciare il Consiglio regionale per fare il sindaco di Sant’Antioco a tempo pieno, ed ha quindi indossato la fascia tricolore e prestato giuramento.

Il neo sindaco ha quindi comunicato la composizione della Giunta (nominata lo scorso 19 giugno e da quel giorno già in carica) e l’elenco dei consiglieri con specifica delega. I consiglieri sono stati quindi chiamati a votare per la scelta dei componenti della commissione elettorale comunale e della commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari. Sono state rinviate alla prossima riunione, infine, l’elezione del presidente e quella del vicepresidente del Consiglio comunale.

Ricordiamo la composizione del Consiglio comunale e quella della Giunta.

Il nuovo Consiglio comunale.

Maggioranza.

Lista “Nautica, edilizia e Turismo”, 11 consiglieri: Eleonora Spiga 448 preferenze; Francesco Garau 407; Roberta Serrenti 322; Renato Avellino 286; Rosalba Cossu 273; Salvatorina Iesu 263; Pasquale Renna 226; Mario Esu 17; Pinello Bullegas 162; Giorgio Corsini 160; Roberta Manunza 156.

Minoranza.

Lista “Genti Noa”, 3 consiglieri: Alberto Mariano Fois, candidato a sindaco non eletto; Ester Fadda 420 preferenze; Daniela Dessena 395.

Lista “Sant’Antioco Attiva”, 1 consigliere: Massimo Melis, candidato a sindaco non eletto.

Lista “Insieme per Sant’Antioco”, 1 consigliere: Marco Massa, candidato a sindaco non eletto.

La nuova Giunta .

Eleonora Spiga, consigliere comunale uscente, confermata con 448 preferenze (la più votata della lista e dell’intero nuovo Consiglio comunale), sarà il vicesindaco e si occuperà di Politiche sociali, Famiglia, Politiche giovanili, Politiche attive e Pari opportunità;

Francesco Garau, 407 preferenze, è il nuovo assessore dei Servizi pubblici, Ambiente, Lavori pubblici, Pianificazione urbanistica ed Edilizia privata;

Roberta Serrenti, consigliere uscente, rieletta con 322 preferenze, si occuperò di Sport, Turismo e Spettacolo;

Renato Avellino, consigliere comunale uscente, confermato con 286 preferenze, è il nuovo assessore del Commercio, Artigianato, Pesca, Agricoltura, Tributi, Demanio, Patrimonio ed Affari Generali;

Rosalba Cossu, infine, eletta con 273 preferenze, si occuperà di Beni culturali, Cultura e Scuola.

Il sindaco Ignazio Locci ha tenuto per sé la delega del Bilancio.

Vediamo ora in due brevi filmati, il giuramento di Ignazio Locci e la comunicazione della Giunta e dei consiglieri delegati.

             

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Il nuovo sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha convocato il Consiglio comunale per la riunione di insediamento, per lunedì 3 luglio 2017, alle ore 19.00.

All’ordine del giorno figurano 7 punti: l’esame della condizione di eleggibilità e compatibilità dei 16 consiglieri eletti; il giuramento del sindaco; la comunicazione della composizione della Giunta (resa nota il 19 giugno, è composta da cinque assessori che sono già al lavoro); l’elezione della commissione elettorale comunale; la nomina della commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari; l’elezione del presidente del Consiglio comunale; e, infine, l’elezione del vicepresidente del Consiglio comunale.

Il nuovo Consiglio comunale di Sant’Antioco è così composto.

Maggioranza.

Lista “Nautica, edilizia e Turismo”, 11 consiglieri: Eleonora Spiga 448 preferenze; Francesco Garau 407; Roberta Serrenti 322; Renato Avellino 286; Rosalba Cossu 273; Salvatorina Iesu 263; Pasquale Renna 226; Mario Esu 17; Pinello Bullegas 162; Giorgio Corsini 160; Roberta Manunza 156.

Minoranza.

Lista “Genti Noa”, 3 consiglieri: Alberto Mariano Fois, candidato a sindaco non eletto; Ester Fadda 420 preferenze; Daniela Dessena 395.

Lista “Sant’Antioco Attiva”, 1 consigliere: Massimo Melis, candidato a sindaco non eletto.

Lista “Insieme per Sant’Antioco”, 1 consigliere: Marco Massa, candidato a sindaco non eletto.

La nuova Giunta è composta da 3 donne e 2 uomini. Si tratta dei cinque candidati più votati della lista “Nautica, Edilizia e Turismo”.

Eleonora Spiga, consigliere comunale uscente, confermata con 448 preferenze (la più votata della lista e dell’intero nuovo Consiglio comunale), sarà il vicesindaco e si occuperà di Politiche sociali, Famiglia, Politiche giovanili, Politiche attive e Pari opportunità;

Francesco Garau, 407 preferenze, è il nuovo assessore dei Servizi pubblici, Ambiente, Lavori pubblici, Pianificazione urbanistica ed Edilizia privata;

Roberta Serrenti, consigliere uscente, rieletta con 322 preferenze, si occuperò di Sport, Turismo e Spettacolo;

Renato Avellino, consigliere comunale uscente, confermato con 286 preferenze, è il nuovo assessore del Commercio, Artigianato, Pesca, Agricoltura, Tributi, Demanio, Patrimonio ed Affari Generali;

Rosalba Cossu, infine, eletta con 273 preferenze, si occuperà di Beni culturali, Cultura e Scuola.

Il sindaco Ignazio Locci ha tenuto per sé la delega del Bilancio.

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La sua decisione di candidarsi a sindaco della sua città da vicepresidente del Consiglio regionale aveva stupito i più, considerato che un’eventuale elezione a sindaco, avrebbe comportato le dimissioni dall’Assemblea di via Roma e la sua surroga con il primo dei non eletti nella lista provinciale di Forza Italia, l’ex consigliere regionale ed ex sindaco di Sant’Anna Arresi Paolo Luigi Dessì. Ignazio Locci, 43 anni, avvocato, non si è fatto condizionare dalle voci contrarie, alcune anche vicine, si è candidato con la lista civica “Nautica, Edilizia e Turismo” ed ha vinto le elezioni, con 2.583 voti, il 37,96%, davanti ad Alberto Mariano Fois (lista “Genti Noa”), che ha ottenuto 2.334 voti, il 34,30%. Al terzo posto si è classificato Massimo Melis (lista “Sant’Antioco Attiva”) con 1.090 voti (16.02%), quarto ed ultimo Marco Massa (lista “Insieme per Sant’Antioco”), vicesindaco uscente, con 796 voti, l’11,70%.

Vediamo la prima intervista realizzata da Nadia Pische con il neo sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci.

 

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Con l’elezione a sindaco di Ignazio Locci, la lista “Nautica, edilizia e Turismo” ha conquistato 11 seggi nel nuovo Consiglio comunale di Sant’Antioco. Questi gli eletti: Eleonora Spiga 448 preferenze, Francesco Garau 407, Roberta Serrenti 322, Renato Avellino 286, Rosalba Cossu 273, Salvatorina Iesu 263, Pasquale Renna 226, Mario Esu 170, Pinello Bullegas 162, Giorgio Corsini 160, Roberta Manunza 156. Non eletti: Gianni Inguscio 155, Edoardo Mascia 154, Laura Rubisse 120, Giuseppe Marongiu 113, Alessandro Vacca 81.

La lista “Genti Noa” ha eletto 3 consiglieri: Alberto Mariano Fois, candidato a sindaco non eletto; Ester Fadda 420 preferenze, Daniela Dessena 395. Non eletti: Massimiliano Grosso 339, Francesco Pani 327, Alessandra Ternullo 224, Mattia Uccheddu 213, Carlo Lai 186, Maria Laura Cara 161, Marco Locci 156, Jean Francois Dessì 136, Sabina Cosseddu 136, Marco Matta 128, Alessandra Sanna 123, Davide Massa 100, Fernando Fois 89, Gabriele Cossu 87.

La lista “Sant’Antioco Attiva” entra in Consiglio comunale con il solo candidato sindaco non eletto, Massimo Melis. Tutte le preferenze dei 16 candidati alla carica di consigliere comunale, non eletti: Salvatore Massa 224, Luca Cabras 140, Marco Locci 134, Danila Mazzarisi 115, Enrico Marangoni 97, Valerio Lecca 96, Antonio Pittau 92, Maria Gabriella Piras 85, Daniela Pinna 83, Maria Tiziana Cinquemani 65, Annarella Zedda 63, Filippo Mura 59, Ilaria Frau 43, Michele Mileddu 39, Barbara Piras 31, Massimo Giamminelli 28.

Anche la lista “Insieme per Sant’Antioco”, elegge un solo consigliere, il candidato a sindaco non eletto Marco Massa. Non entra in Consiglio comunale il sindaco uscente Mario Corongiu, secondo dei non eletti della lista “Insieme per Sant’Antioco”, con 183 preferenze, alle spalle di Lucia Pittau, che ha ottenuto 205 preferenze. Tutte le altre preferenze: Mariella Piredda 93, Bruno Lecca 80, Giovanni Cammilleri 69, Roberto Lai 67, Paolo Franco Garau 66, Marta Concas 46, Francesca Mulas 43, Tomaso Ennas 36, Fernando Fois 35, Nicolino Longu 34, Francesca Culurgioni 33, Enzo Ligas 32, Danilo Cratus 21, Maria Isabella Federico 17.

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Dopo lo scrutinio delle schede di 9 sezioni su 11, a Sant’Antioco il candidato della lista “Nautica, Edilizia e Turismo” Ignazio Locci comanda con 1.981 voti (37,20%), con 100 voti di vantaggio sul candidato della lista “Genti Noa” Alberto Mariano Fois, che ha ottenuto 1.828 voti (34,33%). Nettamente distanziati gli altri due candidati, Massimo Melis (lista “Sant’Antioco Attiva”), 842 voti (15,81%) e Marco Massa, vicesindaco uscente (lista “Insieme per Sant’Antioco”), 673 voti (12,64%). E’ pesantissimo il bilancio della maggioranza uscente che, ultima, quasi certamente eleggerà un solo consigliere, il candidato sindaco Marco Massa. Dovrebbe restare quindi fuori dal Consiglio comunale Mario Corongiu, sindaco negli ultimi dieci anni.

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A Sant’Antioco lo spoglio procede ancora a rilento. Su 4 su 11 sezioni scrutinate, Ignazio Locci (lista Nautica, Edilizia e Turismo) è in vantaggio con 873 voti (38,23%), davanti ad Alberto Mariano Fois (Genti Noa) che ha ottenuto 754 voti (33,02%), Massimo Melis (Sant’Antioco Attiva) con 351 voti (15,37%) e Marco Massa (Insieme per Sant’Antioco) con 305 voti (13,35%). Come emerge dai numeri, sta maturando una sconfitta pesantissima della maggioranza uscente che aveva tra i candidati alla carica di consigliere anche Mario Corongiu, sindaco negli ultimi dieci anni, che rischia di eleggere un solo consigliere, il candidato sindaco Marco Massa.

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Le operazioni di scrutinio delle schede vanno a rilento un po’ in tutti i Comuni. A Sant’Antioco, su 1.954 schede scrutinate, c’è in testa Ignazio Locci (Nautica, Edilizia e Turismo) con 683 voti; seguito da Alberto Mariano Fois (Genti Noa) 612 voti; Massimo Melis (Sant’Antioco Attiva) 349 voti; Marco Massa (Insieme per Sant’Antioco) 310.