25 April, 2024
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«Strutture residenziali, assistenza domiciliare, lungodegenze del territorio e servizi di riabilitazione che funzionino in maniera adeguata, da qui è importante partire se si vuole che l’ospedale dia delle risposte efficaci, sia per l’emergenza sia per le attività programmate, e una migliore accoglienza ai pazienti ricoverati. Uno spaccato che abbiamo rappresentato, di recente, al nuovo commissario Ats, con il quale abbiamo condiviso un programma di lavoro

A dirlo è la direzione generale dell’Aou di Sassari che prende posizione all’indomani degli articoli apparsi su alcune testate giornalistiche, che riportano le dichiarazioni dei sindacati su temporanee situazioni di sovraffollamento in alcuni reparti del Santissima Annunziata.

«Quella segnalata dai sindacatiriprende il direttore generale Nicolò Orrùè una situazione sulla quale già da tempo abbiamo concentrato la nostra attenzione. Questo perché non è giusto, in particolar modo per i pazienti, che gli stessi stiano in ospedale oltre il tempo necessario alla risoluzione dei problemi in acuzie e che sostino nei reparti di degenza in attesa di soluzioni che, talvolta, prevedono tempi d’attesa di 90 giorni per l’accesso a strutture residenziali. Parliamo di pazienti con Sla, con problematiche da lungodegenza, da assistenza domiciliare o da assistenza di minore intensità che oggi trovano difficoltà a una collocazione adeguata a livello assistenziale sul territorio. Una situazione che deriva dal fatto che le strutture territoriali non sono adeguate, dal punto di vista dell’offerta, a soddisfare la domanda. Un esempio eloquente è il fatto che molti pazienti si spengono in ospedale perché nel Sassarese manca un hospice. L’ospedale non si sottrae certo al suo compito di assistenza e cura ma non può essere sottoposto a un carico eccessivo.»

«Il primo a risentire di questa situazione è proprio l’ospedale prosegue Nicolò Orrù – che diventa il rimedio a tutto quello che il territorio non può offrire. Si genera, così, inappropriatezza clinico assistenziale, una diseconomia per l’azienda, che è finanziata in gran parte per le prestazioni erogate, e costringe il personale ospedaliero a un sovraccarico di lavoro, con pazienti in più rispetto alle dotazioni organiche previste

Nei giorni scorsi, il direttore generale dell’Aou di Sassari ha incontrato a Sassari il neo commissario dell’Ats Sardegna Giorgio Steri al quale ha esposto questa problematica.

«È necessario trovare assieme delle soluzioniconclude Nicolò Orrùe per questo motivo, in accordo anche con la Regione, abbiamo convenuto che Aou e Ats si incontrino una volta alla settimana per il monitoraggio della situazione, delle varie problematiche da affrontare e per la condivisione di soluzioni da attuare nel breve periodo

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«La nostra azienda, l’Aou di Sassari così come la conosciamo oggi, è nata nel 2016 con la funzione di Hub ma che è tale soltanto di nome e grazie alle professionalità dei tanti operatori che lavorano al suo interno». Così, questa mattina, il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, Nicolò Orrù, ha iniziato il suo intervento davanti alla sesta commissione Sanità del Consiglio regionale. Al settimo piano dell’ospedale civile, nella sala riunioni affollata dai direttori delle strutture complesse e semplici dell’azienda di viale San Pietro, si è svolto l’incontro convocato dal presidente dell’organismo consiliare regionale Domenico Gallus. Accanto a lui, il vicepresidente della sesta commissione Daniele Cocco ed il presidente del Consiglio regionale Michele Pais. Con il direttore generale erano presenti il direttore sanitario Bruno Contu e il direttore amministrativo Chiara Seazzu. In apertura, il sindaco di Sassari Nanni Campus, ha portato i saluti di buon lavoro.

«Per poter esercitare appieno il ruolo di Hub – ha detto ancora – ed essere polo universitario di attrazione questa Aou deve essere adeguatamente finanziata, dal punto di vista delle strutture, delle tecnologie e del personale.»

Il direttore generale Orrù ha subito proposto una fotografia dell’azienda ospedaliera con 866 posti letto destinati a diventare 770 con la riforma della rete ospedaliera, e che al 31 dicembre scorso ha fatto registrare 34.081 ricoveri, con valori della produzione in aumento, una spesa farmaceutica costante, e non in aumento, quindi i bilanci 2017 e 2018 in sostanziale pareggio.

«Prima di poter procedere con la riduzione dei posti letto – ha proseguito – così come previsto dal piano di riordino della rete ospedaliera, è necessario che i presidi ospedalieri di primo livello operino in sinergia con l’Hub per il rientro dei pazienti. stabilizzati, afferenti al territorio di competenza, fino alla dimissione. I presidi ospedalieri, inoltre, si devono far carico delle patologie a medio-bassa complessità clinica medica e chirurgica. La rete territoriale – ha detto Nicolò Orrù – si deve fare carico dei pazienti in dimissione che a oggi continuano spesso a stazionare nei reparti per acuti, creando inappropriatezza, inefficienza economica e rischioso sovraffollamento».

A titolo di esempio, il direttore generale ha ricordato che l’Aou ha iniziato a fatturare all’Ats Sardegna le «degenze inutili, questo in attesa che i pazienti in dimissione – i quali aspettano anche 90 giorni – possano essere ricoverati in strutture adeguate come le Rsa».

Dal punto di vista dei risultati, Nicolò Orrù ha ricordato che «dal piano nazionale esiti 2018 risulta che abbiamo una situazione di appropriatezza e di garanzia di efficacia delle prestazioni – ha detto – e l’unico elemento rosso sono le colicistectomie una situazione data dal fatto che qui vengono svolti gli interventi complicati e non quelli programmati. Non più rossa ma arancione è segnalata, invece, la questione relativa ai primi parti cesarei perché siamo riusciti a ridurre l’inappropriatezza dal 40 al 30 per cento».

Per il direttore generale è vitale il potenziamento del personale, con l’azienda che dispone di un piano triennale del fabbisogno che ne prevede oltre tremila e una dotazione organica di circa 2500. «Sarebbero necessari quindi 600 unità in più nell’arco di un triennio – ha proseguito – perché questo consentirebbe di accreditare anche le strutture».

Intanto una boccata di ossigeno è arrivata a luglio, con il finanziamento da parte della Regione di 3 milioni di euro per l’assunzione del personale che ha permesso il prosieguo delle attività. Resta ancora, per Orrù, la necessità di superare il vincolo del 7 per cento sulle assunzioni destinate al personale amministrativo.

Il direttore generale quindi ha parlato delle risorse finanziarie a disposizione. Tra queste i 93 milioni di euro per il nuovo materno infantile che, dopo l’abbattimento, avrà necessità di circa 8 mesi per le procedure del Via. Ancora, a disposizione 85 milioni per il secondo ampliamento dell’ospedale per il quale si sta predisponendo la gara per l’individuazione dei progettisti.Si aggiungono i 10 milioni per l’adeguamento antincendio, i 4 milioni di finanziamento Uniss per la nuova Rianimazione, Neurologia ed Ematologia, lavori al momento fermi per fallimento delle imprese. E ancora, 3 milioni per le sale parto del Materno infantile.

Nicolò Orrù ha poi ricordato i 15 milioni che la direzione generale, in attesa che si possano avviare i lavori per il nuovo ospedale, ha destinato alle ristrutturazioni dell’esistente e al fabbisogno delle tecnologie.

Non ha dimenticato di ricordare gli sforzi fatti per la sigla dell’Addendum, per la riorganizzazione e il potenziamento delle attività di acquisizioni beni e servizi, per l’indizione delle procedure di affidamento in urgenza nel rispetto del nuovo codice dei contratti pubblici e per l’avvio del progetto aziendale Debiti Incagliati per i contratti che risultavano «formalmente non in regola». Un’operazione quest’ultima che ha consentito di adottare 82 provvedimenti, di liquidare 16 milioni di euro e di risparmiare 2,1 milioni di euro.

Si sono quindi susseguiti numerosi interventi, dal presidente dell’ordine dei medici della provincia di Sassari Nicola Addis al presidente di Facoltà Andrea Montella, dal professor Alberto Porcu direttore della clinica Chirurgica a Franco Bandiera direttore della Medicina, da Andrea Tirotto che ha parlato della situazione degli infermieri ad altri medici e professori che hanno rappresentato le loro esigenze e la situazione delle loro strutture (professor Salvatore Dessole, dottor Mario Pala, dottor Franco Cudoni, dottor Luigi Cugia, professor Sechi, dottoressa Patrizia Tilocca, dottor Gildo Motroni, dottor Stefano Profili, dottoressa Maria Cossu, dottoressa Monica Derosas, dottoressa Alma Posadinu, professoressa Angela Spanu, professor Roberto Antonucci, professor Angelo Scuteri, dottoressa Elisabetta Pitzorno, dottor Luigi Podda e dottor Giorgio Olzai). Breve intervento anche della portavoce del movimento Donne in lotta per la sanità Luana Farina che si è concentrata sulla Smac.

A conclusione della riunione è seguita la visita dei commissari regionali nei reparti di Pronto soccorso, Ematologia e day hospital oncologico.

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Uno stanziamento di circa 3 milioni di euro, provenienti da risorse inutilizzate in Ats, consentirà all’Aou di Sassari l’assunzione di personale sanitario necessario. La notizia del finanziamento è arrivata nel pomeriggio di ieri, dopo la chiusura della riunione della Giunta regionale.

Si tratta di una sicura boccata d’ossigeno per l’Aou sassarese, considerata la necessità di potenziare la dotazione di alcune unità operative in sofferenza per la carenza di personale. Sarà possibile, inoltre, garantire l’attività di ricovero, aumentata dopo la chiusura del Policlinico di viale Italia.

«Ringraziamo il presidente della Regione Christian Solinas e l’assessore della Sanità Mario Nieddu per il rispetto degli impegni assunti nei confronti della nostra azienda – commenta il direttore generale dell’Aou di Sassari Nicolò Orrù – che si è fatta carico delle prestazioni di ricovero garantite dal Policlinico sassarese sino a novembre scorso. In questo modo per l’Aou sarà possibile superare una parte delle criticità segnalate in tema di dotazione organica e sostituzione del personale.»

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Il Palazzo Rosa di via Monte Grappa passa dall’Ats all’Aou di Sassari e con esso anche il servizio di centralino e il servizio di Fisica sanitaria. Lo prevede l’addendum al progetto di incorporazione del Santissima Annunziata del dicembre 2015 che venerdì scorso è stato siglato a Cagliari, dal direttore generale dell’Aou di Sassari Nicolò Orrù e dell’Ats Sardegna Fulvio Moirano. L’accordo, che nei prossimi giorni sarà deliberato dall’Aou, dovrà essere approvato dalla Ras.
All’Ats, invece, grazie all’accordo passeranno il servizio di Diabetologia, l’Spdc – il servizio psichiatrico di diagnosi e cura, l’ambulatorio Parkinson quindi il centro Tao – terapia anticoagulanti orali.
Per entrambe le aziende il passaggio delle strutture e del palazzo di via Monte Grappa si concretizzerà a partire dal 1 gennaio 2020.
«Si tratta di un obiettivo importante – afferma Nicolò Orrù – per il raggiungimento del quale, in questi ultimi tre anni, abbiamo lavorato con il direttore amministrativo Lorenzo Pescini e con il direttore Antonio D’Urso. Il Palazzo Rosa entra nel patrimonio dell’Aou, così come il servizio di Fisica sanitaria, un settore fondamentale per le strutture radiologiche dell’Aou.»

Per quanto riguarda il personale del servizio, invece, l’Aou si impegna a reclutare le figure professionali attraverso le opportune procedure selettive e di mobilità.
«Inoltre – riprende il direttore generale – con il Palazzo Rosa nella nostra disponibilità potremo trasferire il personale dei servizi amministrativi che ancora si trovano in via Coppino. Questo ci consentirà di risparmiare sui canoni di locazione. Si aggiunga che sarà possibile avviare i lavori per gli adeguamenti impiantistici e di sicurezza, così da consentire l’accreditamento delle strutture per cinque anni e non più di anno in anno.»
L’edificio di via Monte Grappa, concepito già a suo tempo come un’appendice del Santissima Annunziata, continuerà ad avere questa importante funzione ma nella disponibilità dell’azienda di viale San Pietro. Il palazzo di nove piani, tre interrati e sei fuori terra, con una superficie di 20.390 metri quadri, al suo interno ospita già la farmacia ospedaliera al piano terra, il laboratorio analisi al primo piano e il servizio immuno-trasfusionale al secondo.
Resterà ancora all’Ats, per cinque anni, il piano quinto mentre il quarto sarà liberato in tempi brevi, quando il ministero dei Beni culturali darà il via libera all’Ats per il trasferimento degli uffici in piazza Fiume.
«Siamo felici di aver portato a compimento anche quest’ultimo passaggio che chiude la fase di transizione dettata dalla nascita dell’Azienda ospedaliera e dell’Azienda per la tutela della salute – commenta la direzione aziendale dell’Ats Sardegna -. Si tratta di un accordo complessivo che prevede una reciproca cooperazione sulle discipline mediche e un utilizzo più coerente sia delle risorse sanitarie sia delle strutture edilizie in tutta l’area di Sassari.»
Infine, l’addendum regolamenta servizi e collaborazioni e tra questi il servizio in materia di sanità penitenziaria. La collaborazione vedrà l’Aou mettere a disposizione 4 posti letto la cui gestione sarà poi regolamentata con un apposito protocollo di intesa tra Aou, Ats e direzione della Casa circondariale di Bancali.
«L’accordo – conclude Nicola Orrù – che dovrà essere approvato dalla Ras per la presa d’atto, consentirà anche alla Regione di definire meglio le attività ospedaliere e territoriali, oltre a identificare con maggiore precisione il patrimonio delle singole aziende.»

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Un audit in reparto di Geriatria per una valutazione sull’accaduto: è quanto ha disposto la direzione strategica dell’Aou di Sassari che ha dato incarico alla Struttura di Risk management di effettuare una serie di controlli. L’obiettivo è capire come possa essersi verificata la caduta del paziente anziano, del quale oggi parlano gli organi di stampa, che avrebbe poi riportato una frattura al femore.

«Siamo dispiaciuti per quanto avvenuto al nostro paziente – spiega il direttore generale Nicolò Orrù – e per avere maggiore certezza sull’evento abbiamo disposto un audit che ricostruisca l’accaduto.»

Intanto, dai controlli effettuati dalla Struttura Ingegneria clinica, che tra i vari compiti si occupa anche di verificare le condizioni di usura ed il corretto funzionamento delle attrezzatura, è emersa l’integrità della barella sulla quale era stato posizionato il paziente. Dalla relazione, infatti, si legge che «si è provveduto a effettuare delle prove di funzionamento riscontrando la piena funzionalità delle sponde».

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Un protocollo da condividere e che definisca le modalità di azione tra le parti, Rti e reparti Aou, per quanto riguarda il trasporto intraospedaliero dei pazienti. «Perché un paziente non può arrivare in ritardo per fare un esame, né gli operatori, né le macchine possono restare inoperativi in attesa che il paziente termini la visita». Quindi partenza del nuovo servizio a partire dal 1° giugno. È questo, in sostanza, quanto emerso ieri dalla riunione che ha visto impegnati il direttore generale dell’Aou di Sassari, Nicolò Orrù, il direttore del Provveditorato Ivana Falco, il dirigente del progetto Progedinc Antonfranco Temussi, il coordinatore delle attività dei trasporti intraospedalieri Gianfranco Bichiri e le associazioni che si occupano del trasporti pazienti tra plessi ospedalieri dell’azienda di viale San Pietro.

All’incontro erano presenti anche i rappresentanti dell’Rti che si è aggiudicata la procedura in emergenza per il trasporto intraospedaliero dei pazienti, e che vede a capo l’associazione dei vigili volontari di protezione civile del Soccorso sardo, quindi le associazioni Soccorso sardo Sardegna, Dueffe Soccorso, Pubblica Assistenza e Soccorso Croce Blu.

È stata Ivana Falco a ricordare che «all’aggiudicazione della procedura negoziata d’urgenza si è arrivati di recente, dopo che già altre due erano andate deserte. Nel frattempo sono stati indetti due tavoli per discutere il superamento di alcune criticità e delle modalità operative». Entro giugno è in programma la pubblicazione della procedura aperta comunitaria che, nel lungo periodo, darà maggiore stabilità al servizio.

Il raggruppamento temporaneo di impresa (Rti), intanto, per sei mesi – questa la durata prevista del servizio – metterà a disposizione sei ambulanze e due mezzi per la terapia intensiva. Uno di questi sarà per il trasporto della terapia intensiva neonatale, servizio che dovrà essere garantito con un mezzo certificato. Procedura quest’ultima che le associazioni si sono impegnate a realizzare a breve, prima dei termini previsti per la partenza del servizio.

«Partiamo già con una sinergia forte con il raggruppamento temporaneoha aggiunto Gianfranco Bichiri – e obiettivo è dare risposte brevi alle condizioni tempo-dipendenti. Per questo sarà necessario predisporre un protocollo operativo.»

«Da luglio 2018 a febbraio di quest’annoha ricordato Antonfranco Temussi l’Aou ha pagato le associazioni per un valore di oltre 700 mila euro. Una volta posta la firma sul contratto potremo saldare le fatture ancora in sospeso agli operatori delle ambulanze».

«Auspichiamo che si parta in tempi brevi, dopo la firma del contratto, entro il 1°giugnoha detto Nicolò Orrùper dare regolarità al servizio trasporti e, soprattutto, una risposta adeguata alle esigenze dell’utenza

In chiusura il direttore del Provveditorato, Ivana Falco, ha fatto sapere che in questi giorni sarà aggiudicata la procedura per il servizio trasporto salme e campioni biologici. Anche per questo servizio la partenza è prevista per i primi di giugno.

Infine, i rappresentanti delle altre associazioni di volontariato non incluse nel Rti, che sino a oggi hanno svolto il servizio, hanno fatto sapere che, per altri impegni assunti, dal 1° giugno non svolgeranno più alcuna attività di trasporto nell’ambito dei presidi ospedalieri sassaresi.

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Un intervento chirurgico per una frattura del collo del femore: potrebbe essere una routine all’interno del presidio ospedaliero di Sassari, una operazione come tante. Quella realizzata domenica mattina, però, porta in sé un elemento di eccezionalità perché effettuata su una paziente di 108 anni. A realizzarla è stata l’equipe della struttura di Clinica Ortopedica del plesso di viale San Pietro, diretta dal professor Carlo Doria.

Un’operazione delicata che ha visto i chirurghi sassaresi impegnati in sala operatoria per circa un’ora. «La signoraspiega Carlo Doria è arrivata nel nostro reparto sabato sera, dopo un infortunio domestico e domenica mattina è stata subito operata. Siamo intervenuti rispettando le linee guida in quel periodo di tempo, detto anche “golden hour”, che va dall’evento traumatico fino alle 48 ore successive, durante il quale vi è la più alta probabilità che un immediato trattamento chirurgico possa evitare complicanze anche gravi».

Alla paziente è stata impiantata una endoprotesi biarticolare. «L’abbiamo già fatta alzareriprende il chirurgo dell’Aou di Sassari e l’obiettivo è quello di consentirle un rientro a casa già da questo fine settimana. Abbiamo richiesto, inoltre, anche le analisi di un campione cartilagineo della testa del femore, che non presentava segni di artrosi. Una condizione che ci fa capire come i nostri centenari rappresentino un vero e proprio patrimonio per la Sardegna», conclude.

Che l’attività di traumatologia sia rilevante per l’Aou di Sassari è chiaro dai dati che contraddistinguono l’attività della struttura di Ortopedia e Traumatologia del Santissima Annunziata diretta dal dottor Franco Cudoni. Dai dati Agenas dello scorso anno sono oltre 300 gli interventi per fratture del collo del femore e la struttura del Santissima Annunziata è la prima in Sardegna per questo tipo di operazioni.

Dai dati forniti dall’unità operativa al sesto piano dell’ospedale di via De Nicola, si tratta di interventi effettuati su pazienti over 65, tra i quali figurano anche diversi casi di pazienti centenari.

Grazie agli interventi chirurgici per fratture di gambe, bacino, chirurgia della mano, artroscopia (oltre 80 nel 2018) e protesica (oltre 120 nel 2018), l’Ortopedia e Traumatologia del Santissima Annunziata è il reparto di riferimento per la traumatologia nel Nord Sardegna.

«Siamo orgogliosi di questi risultati – afferma Nicolò Orrù, direttore generale pro tempore dell’Aou di Sassari perché, nonostante le difficoltà che quotidianamente la nostra sanità affronta, la nostra azienda dimostra di essere in grado di gestire in maniera efficiente anche pazienti delicati. Una risposta che arriva grazie alla stretta sinergia e compartecipazione tra le due anime dell’Aou, quella ospedaliera e universitaria impegnati sempre sullo stesso fronte nell’interesse dei pazienti e con la giusta attenzione alla formazione dei nostri giovani medici del domani.»

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Stanze più accoglienti, con bagno in camera in un reparto completamente ristrutturato. Sono i nuovi locali che la struttura complessa di Chirurgia generale del Santissima Annunziata andrà a occupare a breve, al secondo piano dell’ospedale di via Enrico De Nicola.

A presentarli questo pomeriggio sono stati il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso, il direttore sanitario aziendale Nicolò Orrù, il direttore amministrativo Lorenzo Pescini quindi il direttore della Chirurgia generale Pietro Niolu, il direttore della direzione medica di presidio Bruno Contu. All’incontro erano presenti, inoltre, Pier Paolo Terragni delegato del rettore, direttore dipartimento emergenza-urgenza, Giuseppe Passiu direttore della Patologia medica, Giuseppe Argiolas per la Clinica medica, Franco Bandiera della struttura complessa di Medicina interna, Pina Brocchi direttore del dipartimento Professioni sanitarie e Roberto Manca responsabile dell’Ufficio tecnico.

Un totale di 750 metri quadrati per 23 posti letto suddivisi in 4 stanze quadruple, 2 stanze triple e una singola, tutte dotate di bagno per disabili. A queste si aggiungono una sala per le medicazioni, una per i medici e una per la caposala.

I lavori, realizzati dalla ditta Campesi di Olbia, hanno avuto un costo di 500mila euro. Sono state realizzate opere di adeguamento edile e impiantistico, con la realizzazione di nuovi impianti di gas medicale, elettrico e idrico-sanitario quindi ancora di condizionamento e per la sicurezza antincendio.

Le opere sono state realizzate in circa sei mesi e hanno tenuto conto della presenza di reparti di degenza adiacenti, come la Cardiochirurgia, evitando interferenze e disservizi.

Il trasferimento qui della Chirurgia generale, adesso ospitata al quarto piano del Santissima Annunziata, consentirà, intanto, di mettere a disposizione dell’utenza stanze con maggior comfort. Inoltre, una volta riqualificati gli spazi che la Chirurgia generale lascerà liberi al quarto piano, lo spostamento permetterà all’Azienda ospedaliero universitaria di trasferire all’interno dell’ospedale di via De Nicola le strutture di Clinica medica e Patologia medica che si trovano nei vecchi locali della palazzina di viale San Pietro.

Il progetto della direzione, inoltre, prevede lo spostamento dei locali dedicati a spogliatoi al secondo sotto-piano dell’ospedale di via De Nicola, con la realizzazione di percorsi protetti e l’installazione di videocamere di sorveglianza.

L’obiettivo, una volta conclusi i lavori, è la creazione di un dipartimento medico (al quarto piano è presente, infatti, la struttura di Medicina) che vedrà in posizioni vicine unità operative tra loro complementari. Questo consentirà di organizzare al meglio le guardie mediche e le attività del personale infermieristico. Avvicinare le due strutture a vocazione internistica, inoltre, consentirà all’azienda di risparmiare sui costi del trasporto sanitario.

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Antonio D’Urso.

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno in età pediatrica ed il percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) elaborato dall’Aou di Sassari, sarà il tema della conferenza stampa che si svolgerà domani, 14 marzo, alle 10.30, nell’Aula C del complesso didattico di viale San Pietro.

All’incontro, saranno presenti il direttore generale dell’Aou di Sassari Antonio D’Urso, il direttore sanitario aziendale Nicolò Orrù, il professor Roberto Antenucci, direttore della struttura complessa di Pediatria ed i rappresentanti delle strutture coinvolte del percorso diagnostico terapeutico assistenziale, per l’otorinolaringoiatra Francesco Bussu e per l’ortodonzista Aurea Lumbau.

La presentazione del Pdta si inserisce in occasione della giornata mondiale del sonno che quest’anno ricade il 15 marzo.

 

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Il 6 marzo, alle ore 10,30, è in programma la conferenza stampa dedicata ai temi dell’organizzazione dei percorsi, della sistemazione e dell’adeguamento funzionale, edile e impiantistico, del Pronto soccorso e della Radiologia del Santissima Annunziata di Sassari.

All’incontro con gli organi di stampa, nella sede della direzione dell’Aou di Sassari, nella sala d’attesa del pronto soccorso del Santissima Annunziata, saranno presenti il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore sanitario Nicolò Orrù, il direttore del Dipartimento di emergenza/urgenza Pier Paolo Terragni, i direttori delle unità operative di Pronto soccorso Mario Oppes, di Radiologia Santissima Annunziata Stefano Profili, di Ortopedia Santissima Annunziata Franco Cudoni ed Edile, impianti e patrimonio Roberto Manca.