28 March, 2024
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Domenica 22 dicembre 2019, alle ore 19,30, presso la DomusArt di via Corongiu, a Quartucciu, l’Associazione Culturale Palazzo d’Inverno presenta il live “The Rocies – A Cuban Soul Experience” nell’ambito della manifestazione “Magico Natale 2019 – Tra Cultura e Tradizione” organizzata e promossa dal comune di Quartucciu, assessorato Cultura e Spettacolo, in collaborazione con la Pro Loco.

Un’imperdibile occasione per godere di un concerto firmato da un ensemble di altissimo livello, che ormai da anni vanta riconoscimenti a livello internazionale. Uno spettacolo dove la musica e le parole si fondono in un repertorio originalissimo che intreccia in modo raffinato il Soul/R&B e alcuni degli elementi del Bolero cubano per un risultato in cui  le mescolanze diventano qualità artistiche e i testi dei brani importanti messaggi per un’etica mirata alla positiva evoluzione umana in un’ottica inclusiva socio/culturale tra i popoli. La band, capitanata dalla cantante cubana Anabel Rodriguez, esordisce live nel 2014 con un repertorio ricco e accattivante in cui le virtù professionali si coniugano con le abilità performatiche degli artisti, conquistando immediatamente l’attenzione ed il gradimento del pubblico. Successivamente “The Rocies” pubblica il primo singolo e l’Ep intitolato semplicemente “#1”: un lavoro che rafforza l’impegno della band sul fronte della sensibilizzazione a temi sociali, oltre la musica. L’Ep, pubblicato in formato CD e co-prodotto dall’Associazione Culturale Compagnia Cantante è infatti oggetto di una campagna di riciclo delle custodie, per un minore impatto ambientale. Viene distribuito in tutte le principali piattaforme online quali Spotify, Deezer, Tidal, ITunes ed altre, dal distributore americano Cd Baby. Il lavoro è inoltre accompagnato dalla produzione e ampia diffusione del videoclip “Who?”. Seguono anni di intense attività dal vivo, esibizioni e concerti che ampliano e potenziano la popolarità e il favore di pubblico e critica, oltre i confini isolani. Al momento la band, sempre più affiatata e consapevole di un percorso di ricerca musicale contraddistinto da valore, entusiasmo, varietà e curiosità, ha in stand by la pubblicazione di nuovi brani realizzati nel corso dell’inverno 2018/2019.

Sul palco: Anabel Rodriguez Roche nata e cresciuta all’ Havana-Cuba, nel quartiere popolare di Los Pinos, dove visse il famoso compositore José Antonio Mendez. Balla e canta fin da giovanissima in varie compagnie musicali, fa parte dell’orchestra Lady Salsa, di quintetti di musica son tradizionale e nel 2002 inizia vari in tour in Europa. Dal 2004 si stabilisce in Sardegna, collaborando con innumerevoli combo e band Salsa/ Latin. Stefano Casti, bassista/produttore/tecnico del suono originario di Ales, il paese natale di Antonio Gramsci. Diplomato in teoria e solfeggio al Conservatorio di Cagliari e laureato in “modern music” presso la MiddlesexUniversity di Londra con il massimo dei voti. Dal 2003 al 2005 ha studiato privatamente a Cuba le tradizioni musicali dell’ isola caraibica. Successivamente ha iniziato a collaborare con alcuni dei musicisti più importanti della scena pop sarda quali Piero Marras e Beppe Dettori e accompagnando alcuni artisti internazionali nei loro tour/ masterclass isolane quali Mike Stern, Kevin Leo, Romy Splinter. Andrea Sanna tastierista e insegnante di musica, laureato in piano jazz al Conservatorio di Cagliari nel 2013 con una tesi su Monk, ha suonato in alcuni dei più importanti festival jazz italiani (Umbria Jazz 2013/2014, Jazz in Sardegna) con il trio S.V.M. Trio , con il quartetto The Doctors. Nicola Vacca, batterista, fa parte di una nota famiglia di musicisti. Molto attivo nella scena musicale sarda fa parte del trio jazz-core S.V.M. Trio e di altri progetti quali la band della cantante Claudia Aru, il Dromotet e ensembles di improvvisazione radicale.

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Dopo proficui anni di collaborazioni e sinergie con partner internazionali, l’associazione culturale Palazzo d’Inverno rafforza ulteriormente le relazioni con l’estero, con la partecipazione all’evento “Festa di Fine Anno 2019” organizzata dal Comitato degli Italiani all’Estero di Madrid in collaborazione con il Circolo Sardo Ichnusa, l’Ambasciata d’Italia a Madrid, la Società Italiana di Beneficenza, la Camera di Commercio e Industria Spagna e la Regione Autonoma della Sardegna.

Alla serata di gala, che si terrà il 12 dicembre, a partire dalle ore 19.00 ,presso il Palacio di Santa Coloma, sede della Cancelleria Consolare dell’Ambasciata di Madrid, l’associazione Palazzo d’Inverno sarà presente alle ore 19,30, con il live “ROMANZI IN MINIATURA … quando le canzoni raccontano” di e con Alberto Sanna (voce, armonica, chitarra, grancassa, rullante). Si tratta di un concerto/indagine sulla cosiddetta “canzone d’autore italiana”, alla ricerca delle ragioni profonde della sua forza comunicativa e della sua capacità di nascere dal nostro immaginario, per poi nutrirlo fino a modificarlo … modificando così anche la realtà.

Il cantautore Alberto Sanna, icona del rock in Sardegna ed eccellenza nella scrittura di canzoni, compie per noi e con noi un tuffo nel mare dei grandi autori e cantautori italiani contemporanei, da Fabrizio De Andrè a Edoardo Bennato, Francesco Guccini, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Eugenio Finardi, Emanuele Bersani, Vinicio Capossela e tanti altri, fino a riscoprire anche piccole perle sconosciute o dimenticate di artisti “minori”. Durante il live sarà inoltre dato risalto alle grandi voci della nostra terra, come per esempio Piero Marras, passando ovviamente anche per il ricco repertorio originale di Alberto Sanna.

Dopo il concerto, la serata proseguirà alle ore 21.00 con la Cerimonia di consegna dei Premi alla Italianità 2019 a cui seguirà un raffinato buffet made in Italy a cura dello chef Alessandro Cresta.

Una serata importante, incastonata in una splendida cornice architettonica, in cui l’Associazione Culturale Palazzo d’Inverno porterà all’attenzione del pubblico e delle istituzioni estere, le peculiarità d’eccellenza artistica della nostra isola, nell’ottica di articolare dialoghi sempre più intensi con altri Paesi.  In particolare con la Spagna, già da anni l’Associazione Palazzo d’Inverno si è fatta portavoce dell’identità isolana partecipando, grazie all’impegno del Circolo Sardo Ichnusa e del suo Presidente Gianni Garbati, alla manifestazione “Passione Italia” a Madrid, un grande appuntamento con le eccellenze della gastronomia, turismo, artigianato e cultura italiana. Un evento di grande richiamo per tutti gli appassionati dei prodotti Made in Italy, che mediamente registra più di 20.000 presenze nei tre giorni di manifestazione.

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È pronto il cartellone degli eventi che accompagneranno stintinesi, e non solo, per tutto il periodo natalizio. Sarà la musica a fare da filo conduttore, con una serie di concerti che, dal 7 dicembre sino alla vigilia del nuovo anno, faranno risuonare tra le vie del borgo la musica popolare e della tradizione sarda quindi i canti gospel. Il grande protagonista del Natale stintinese sarà, ancora una volta, il presepe a grandezza naturale che quest’anno, arrivato alla sua dodicesima edizione, abbraccerà l’intero paese.

Gli appuntamenti, organizzati dall’assessorato comunale della Cultura, in collaborazione con l’associazione Il tempo della Memoria e La Mirò, prenderanno il via sabato 7 dicembre quando alle 20, nella chiesa parrocchiale dell’Immacolata Concezione si svolgerà il concerto di Natale di Piero Marras. Il cantante, che quest’anno ha compiuto 70 anni, presenterà al pubblico stintinese un repertorio che è frutto dei suoi 40 anni di carriera e rappresenta una produzione che è frutto della continua ricerca dell’identità sarda, fatta di testi di alto valore culturale e di grande musica.

L’8 dicembre, alle 18,30, l’intero paese si ritroverà per l’inaugurazione e la benedizione del presepe a grandezza naturale. Quest’anno la composizione del presepe, con oltre 100 statue abbraccerà l’intero paese, dalla banchina del porto Minori al largo Cala d’Oliva, per arrivare al lungomare Colombo sul porto Mannu.

«Quest’anno – afferma l’assessore della Cultura Francesca Demontis – abbiamo voluto organizzare un vero e proprio percorso che, per tappe, potesse raccontare la natività passando dalle tradizioni del nostro paese a quelle del territorio e del mondo. E nello spirito dell’invito che quest’anno Papa Francesco ha rivolto al mondo cattolico, cioè di allestire il presepe anche nelle piazza e nei luoghi pubblici, noi nel nostro piccolo rinnoviamo l’impegno che da dodici anni portiamo avanti con grande orgoglio.»

Il percorso racconta la pesca a Stintino, le maschere sarde, la casa del contadino, i presepi del mondo, i pastori, l’Asinara, il banditore, la Confraternita, i musicanti, la natività largo Cala d’Oliva, i Re Magi.

A collegare le due ali del paese sarà una mostra fotografica, con oltre 50 scatti raccolti su 40 pannelli posizionati nelle vie laterali alla chiesa, vicolo Campanile e vicolo Chiesa, che uniscono la zona del porto vecchio alla piazza centrale del paese. La mostra, organizzata dal Comune in collaborazione con l’associazione Il tempo della memoria e La Mirò, racconta per immagini le diverse edizioni del presepe stintinese “La Betlemme d’Europa”. Gli scatti sono di Andrea Bazzoni. Il presepe sarà visitabile sino all’Epifania.

musicale ideato da Lorenzo Fasolo di Kaos Lab, con la voce e le musiche di Beppe Dettori e le foto di Luigi Corda. Un’occasione di riflessione sui temi dell’immigrazione, integrità razziale, musica e tradizioni popolari.

Il 21 dicembre, alle 19.00, sarà la volta della nuova edizione del concerto di Natale che quest’anno si svolgerà nella chiesa parrocchiale e vedrà protagonista uno tra i più prestigiosi cori gospel in attività: The Anthony Morgan Inspirational Choir of Harlem. Il coro, diretto dal maestro Anthony Morgan, si è esibito già in importanti teatri italiani dall’Auditorium di Roma al Teatro Smeraldo, dallo storico club Blue Note Milano al Teatro Accademia di Conegliano Veneto per arrivare anche alla trasmissione televisiva Scalo 76, trasmessa da Rai 2.

A chiudere gli appuntamenti in musica sarà il concerto dell’associazione culturale Beata Vergine Assunta Coro Baratz di Villassunta che il 28 dicembre, alle 19.00, si esibirà al Mut di via Lepanto.

Durante gli appuntamenti al Mut, inoltre, sono previste le proiezioni di tre documentari. Il primo, “La Misteriosa Isola dell’Asinara”, sarà proiettato il 7 dicembre alle ore 18,30, il secondo, “Regata di vela Latina Presidente della Repubblica”, il 15 dicembre ed il terzo, La storia di Stintino, il 28 dicembre. Venerdì 20 dicembre alle 18,30 saranno proiettati tutti e tre.

I documentari sono stati realizzati nel periodo che va dal 1990 al 2010. Gli autori dei testi sono i giornalisti Angelo Santoro e Lino Mura, le immagini sono state realizzate da Mauro e Paolo Fancello, la voce del documentario di Vela Latina, Trofeo Presidente della Repubblica è di Claudio Capone voce storica della trasmissione Quark.

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Sarà la Sardegna la grande protagonista venerdì 18 ottobre della seconda giornata della Mostra del Libro di Macomer. Con il cantautore Piero Marras e le sue “Storie liberate”, con la narrativa visionaria di Gesuino Némus e il suo “Il catechismo della pecora” e il romanzo storico di Vindice Lecis “Il visitatore”, ma anche con la storia di coraggio e rinascita dell’atleta Roberto Zanda, l’autrice per bambini Margherita Pellegrini e l’illustratore Dario Mura, il settecento sardo raccontato attraverso le storie dei suoi santi da Sergio Onnis, e il film “Isura da filmà”, un montaggio dei filmati girati da Fiorenzo Serra alla fine degli anni ’40, realizzato dal regista Marco Antonio Pani e musicato da Paolo Fresu.

Un programma che ruota intorno al tema “Il colore delle emozioni e il valore dei sentimenti” e che sarà arricchito dalla straordinaria esperienza di Giorgia Benusiglio, che presenterà ai più giovani il suo libro contro la droga “Io non smetto: la vita è uno sballo”, e dai libri di autori del calibro di Alessandro Ferrari, Daniele Aristarco ed Andrea Pau Melis che si confronteranno per tutta la mattinata con gli studenti delle scuole superiori.

A completare la proposta della Mostra ci saranno poi i laboratori didattici per i più piccoli e le sette mostre, tra cui il progetto fotografico sui centenari “Quanta strada nei miei sandali” di Daniela Zedda, i ritratti del fotografo Simone Sechi nel suo “365 Portrait Project”, e “L’arte di raccontare con le immagini” di Maurizio Quarello.

Una giornata intensa tra il Centro Polifunzionale di via dello Sport (zona industriale Bonu Trau) e i padiglioni delle Ex Caserme Mura, per una manifestazione giunta alla sua diciottesima edizione, voluta dall’Assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, ed organizzata dal comune di Macomer insieme al Centro Servizi Culturali Unla, a Verbavoglio Libreria Emmepi ed alla Biblioteca Comunale.

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Quattro giorni di presentazioni e dibattiti per raccontare attraverso i libri e i grandi nomi della narrativa sarda e nazionale “Il colore delle emozioni e il valore dei sentimenti”. Appuntamento a Macomer, da giovedì 17 a domenica 20 ottobre, per la diciottesima edizione della Mostra regionale del Libro in Sardegna. Una manifestazione che, ospitata al Centro Polifunzionale e alle Ex Caserme Mura, proporrà oltre cinquanta eventi con nomi di assoluto rilievo della narrativa come il Premio Campiello Mariolina Venezia che parlerà del suo personaggio Imma Tataranni, lo scrittore da dodici milioni di copie vendute in tutto il mondo Massimo Valerio Manfredi, gli autori sardi rivelazione Cristina Caboni e Gesuino Némus, l’attrice Francesca Reggiani, insieme ai giornalisti Marino Bartoletti e Alessandro Cecchi Paone. Grande spazio sarà dato anche alla letteratura per ragazzi e ai più piccoli, con numerosi laboratori creativi e la presenza di autori del calibro di Daniele Aristarco, Alessandro Ferrari, Anna Dalton, Giorgia Benusiglio, Margherita Pellegrini, Dario Mura, Gianfranco Liori, Roberta Balestrucci ed Andrea Pau Melis. E poi ancora libri e autori, come lo scienziato gavoese Marco Buttu, l’atleta di sport estremi Roberto Zanda, il giornalista e scrittore Vindice Lecis, lo speaker radiofonico Rosario Pellecchia, l’autrice di thriller Barbara Baraldi, il poeta Claudio Moica, e gli scrittori Sergio Onnis e Pier Luigi Cherchi con le loro storie di Sardegna.

Il tema della mostra sarà approfondito in una conferenza dalla psichiatra Noemi Sanna, mentre un incontro con lo studioso Carmelo Piras celebrerà i settant’anni dalla scoperta della celebre “Veneretta di Macomer”, la statuetta più antica mai rinvenuta in Sardegna.

Non mancheranno poi musica e teatro, con un inedito Piero Marras che proporrà ai più giovani le sue “Storie liberate”, l’ex cantante dei Tazenda Beppe Dettori in scena con un progetto sui centenari di Sardegna, e l’attrice e autrice Marta Proietti Orzella.

Spazio poi al cinema, con la rassegna sulla Sardegna proposta dal Centro Servizi Culturali Unla e dall’Umanitaria con quattro pellicole d’autore sulla storia della nostra isola, e la prima assoluta del cartone animato “Un fenicottero chiamato Tango”.

Infine le mostre: ben sette, tra cui il progetto fotografico sui centenari di Daniela Zedda, i ritratti del fotografo Simone Sechi nel suo “365 Portrait Project”, e “Lughené” di Maurizio Quarello.

La manifestazione, voluta dall’Assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, è organizzata dal comune di Macomer insieme al Centro Servizi Culturali Unla, a Verbavoglio Libreria Emmepi e alla Biblioteca Comunale.

La manifestazione è stata presentata stamattina a Cagliari nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso l’assessorato regionale alla Pubblica istruzione e a cui hanno reso parte il segretario particolare dell’assessore Andrea Biancareddu, Alberto Zonchello, il direttore generale dell’assessorato Renato Serra, il presidente della commissione consiliare Cultura Alfonso Marras, l’assessore della Cultura del comune di Macomer Tiziana Atzori e Claudio Moica della Pettirosso editore.

La diciottesima edizione della Mostra del Libro di Macomer si aprirà giovedì 17 ottobre con l’inaugurazione alle 10.00 presso il Centro Polifunzionale, in via dello Sport (zona industriale Bonu Trau). Alle 11.00 i primi due appuntamenti: il reading del poeta Claudio Moica, autore del libro “Prima che sia tardi” (Pettirosso editore) e, presso il Gazebo, il laboratorio creativo “Il diario delle emozioni” tenuto da Pinuccia Sanna per i bambini delle scuole dell’infanzia e primaria.

Attività per i ragazzi delle medie invece alle Ex Caserme Mura dove, alle 11.00, al Padiglione Tamuli, Daniele Aristarco presenterà i suoi libri “Lettere a una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi”, “Io vengo da. Corale di voci straniere” e “Fake. Non è vero ma ci credo”, tutti editi da Einaudi. A seguire sarà la volta di Alessandro Ferrari, con il suo “Le ragazze non hanno paura” (De Agostini).

Sempre dalle 11.00, ma al Padiglione Filgosa, l’attore Stefano Ledda proporrà ai più piccoli letture di Gianni Rodari tratte dai libri “Filastrocche per tutto l’anno”, “Il libro degli errori”, “Filastrocche in cielo e in terra” e “Favole al telefono”.

Nel pomeriggio, il Centro Polifunzionale ospiterà ben cinque presentazioni. Il via alle 16.00, con l’attrice comica Francesca Reggiani che, intervistata dal giornalista Vito Biolchini, presenterà il suo “Sono italiana ma voglio smettere”. Scritto con Valter Lupo e Gianluca Giugliarelli, il libro (edito da Feltrinelli) ripropone le migliori performance dell’attrice, i monologhi raffinati e allo stesso tempo dissacranti che l’hanno resa una voce unica nel nostro panorama teatrale. Un libro che diverte e coinvolge, come tutti i lavori di una delle più popolari comiche italiane degli ultimi decenni.

Alle 17.00, Anna Dalton, in dialogo con gli speaker di Radio Libera, presenterà il suo nuovo romanzo “La ragazza con le parole in tasca”, edito da Garzanti. Dopo avere sorpreso tutti con l’esordio bestseller “L’apprendista geniale”, Anna Dalton torna con un seguito tanto atteso. In una Venezia magica si dipana una storia che celebra la forza dei desideri, l’importanza dell’amicizia, la magia dell’amore e il valore delle proprie radici. La protagonista ha un obiettivo chiaro, la capacità di raccontare la realtà con la scrittura, e un’arma infallibile per raggiungerlo: le parole.

Già vincitrice del Premio Campiello nel 2007 con il romanzo “Mille anni che sto qui”, Mariolina Venezia è la creatrice di uno dei personaggi emergenti delle serie tv: il sostituto procuratore Imma Tataranni. Il romanzo “Via del Riscatto: Imma Tataranni e le incognite del futuro”, edito da Einaudi, sarà al centro dell’incontro in programma alle 18.00, durante il quale l’autrice dialogherà con lo scrittore Ciro Auriemma. Nei suoi romanzi Venezia tratteggia magistralmente i percorsi umani e psicologici di un mondo, quello del sud e della sua Basilicata, ricco di umanità.

Sempre alle 18.00, al Centro Servizi Culturali Unla ospitato nel Padiglione Filigosa delle Ex Caserme Mura, prende il via la rassegna di proiezioni dedicate alla Sardegna e curata dei Centri Servizi Culturali Unla di Macomer e Oristano, e dall’Umanitaria di Alghero, Carbonia e Cagliari. “Autonomia Trentanni” è il titolo del primo film che sarà proposto, realizzato nel 1978 e firmato da Silvano Reina insieme a Manlio Brigaglia, Sergio Atzeni e Guido Costa. La pellicola sarà presentata dal direttore del Centro Servizi Culturali Unla di Macomer Claudio Zoccheddu, insieme al direttore dell’Umanitaria-Cineteca Sarda di Cagliari Antonello Zanda.

Il programma della prima giornata al Polifunzionale si concluderà alle 19 con un volto notissimo della tv: Alessandro Cecchi Paone. Intervistato dal giornalista Vito Biolchini, Cecchi Paone ripercorrerà la sua lunga vicenda professionale e umana sul filo delle emozioni e delle passioni, in un incontro dal tema “Il colore delle emozioni e il valore dei sentimenti” in cui dimensione pubblica e privata si intrecceranno. Autore di numerosissimi volumi di divulgazione storica e scientifica, volto di numerose trasmissioni di successo, Alessandro Cecchi Paone ha scritto nel 2013, insieme a Paolo Gambi, “Le ragioni dell’altro. Dialogo tra un ateo e un cattolico su amore, soldi, libertà”.

La prima giornata della Mostra si chiuderà alle 21 al Padiglione Tamuli con lo spettacolo “Bianco e nero”, un’originale opera foto-musicale di Lorenzo Fasolo e con la regia di Andrea Lucattelli, e che racchiude immagini, parole e suoni della Sardegna, una terra antica, centenaria, così come i protagonisti del racconto. Le musiche di Beppe Dettori e le fotografie di Luigi Corda si uniscono nella celebrazione dei più longevi testimoni sardi del XX secolo, che nei loro volti e nelle loro anime segnate dal tempo custodiscono il segreto della longevità.

La giornata di venerdì 18 ottobre si aprirà nel segno di Piero Marras. L’artista nuorese, che ha scritto pagine importanti della musica sarda, sarà protagonista, alle 9.00, presso il Centro Polifunzionale di “Storie liberate”, un progetto che trae origine da un importante recupero di lettere dei detenuti nelle carceri isolane rinvenuti recentemente negli archivi delle amministrazioni penitenziarie. Con le sue canzoni Piero Marras propone così un cammino introspettivo dentro un’anima di confine.

Alla stessa ora, presso il Gazebo del Centro polifunzionale, Antonio Dettori terrà un laboratorio di animazione alla lettura per le scuole dell’infanzia e primaria. Si tratta di uno spettacolo interattivo in cui verranno citati racconti e libri per bambini che hanno come tema il mondo degli insetti, al fine di favorire l’espressione delle emozioni, promuovendo il confronto, il rispetto e il dialogo, e stimolando la creatività dei piccoli.

Sempre alle 9.00 inizieranno gli incontri anche ai Padiglioni Filigosa e Tamuli delle Ex Caserme Mura.  Nel primo Francesco Moroni proporrà il laboratorio per i bimbi delle scuole di infanzia e primarie “La bottega delle emozioni”, mentre nel secondo Alessandro Ferrari, Daniele Aristarco ed Andrea Pau Melis si confronteranno per tutta la mattinata con gli studenti delle scuole superiori presentando i libri “Le ragazze non hanno paura”, “Lettere a una dodicenne sul fascismo di ieri e di oggi”, “Io vengo da. Corale di voci straniere”, “Fake. Non è vero ma ci credo” e “Fiume Europa”.

Dopo l’incontro con Piero Marras, il programma al Centro Polifunzionale proseguirà alle 10.30 con l’autrice Margherita Pellegrini e l’illustratore Dario Mura, presenteranno “Chi ha bannato l’orco cattivo?” (Pettirosso editore). Il libro racconta attraverso una fiaba i pericoli a cui i bambini incorrono se lasciati soli davanti a un computer collegato alla rete. Un approccio delicato verso una realtà sempre più pericolosa.

Alle 11.3, i ragazzi delle scuole medie incontreranno Roberto Zanda, autore del libro “La vita oltre. Una storia vera di coraggio e rinascita”, edito da Baldini+Castoldi. L’atleta cagliaritano racconterà ai giovani la sua vita prima e dopo la drammatica Yukon Arctic Ultra. Smarritosi tra le nevi canadesi e rimasto 14 ore senza soccorsi, Roberto Zanda ha dovuto subire l’amputazione delle gambe, la mano destra e metà della sinistra. Ma oggi, con le sue protesi ipertecnologiche, il nuovo Roberto Zanda è già intenzionato a ritornare sui sentieri dell’avventura.

Ricco anche il programma del pomeriggio, che al Centro Polifunzionale avrà inizio alle 16.00, con la presentazione del libro di Sergio Onnis “Il colle dei santi” (Pettirosso editore). È la storia di Frate Silenzio, l’uomo più amato e venerato del Settecento sardo, e del convento cagliaritano sul colle di Buoncammino ribattezzato per questo dal popolo “il colle dei Santi”.

Settant’anni fa veniva ritrovata una statuina alta appena quattordici centimetri, definita poi la “Veneretta di Macomer”. Alle 17 una conferenza di Carmelo Piras, in collaborazione con l’associazione Solene ed il Coro Melchiorre Murenu, ne ripercorrerà la storia, lunga oltre diecimila anni. Rinvenuta nella grotta Marras, che si apre nelle rocce basaltiche sponde del rio S’Adde (praticamente dentro l’abitato di Macomer), la Veneretta è la statuina più antica della Sardegna e fa parte della mostra nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

Alle 18.00, la Mostra del Libro ospita una delle voci più interessanti della narrativa sarda: Gesuino Némus. Lo scrittore, in dialogo con Roberto Putzulu, presenterà il suo ultimo romanzo “Il catechismo della pecora”, edito da elliot. Nato a Jerzu, con il suo romanzo d’esordio “La teologia del cinghiale” ha vinto nel 2015 numerosi premi, tra cui il Campiello Opera Prima. Nel “Il catechismo della pecora” una oscura vicenda del paese di Telévras, torna attuale dopo cinquant’anni e diventa lo spunto per raccontare mezzo secolo di storia narrata attraverso i miti culturali e politici degli anni 60 e 70. Miti che ritornano prepotenti in questa nuova avventura, raccontata da Némus con scrittura pirotecnica e avvincente.

Al Padiglione Filigosa prosegue invece la rassegna di pellicole sarde curata dai Centri Servizi Culturali Unla e dall’Umanitaria. Alle 18.00 verrà proiettato il film “Isura da filmà”, un montaggio dei filmati realizzati da Fiorenzo Serra alla fine degli anni 40, realizzato dal regista Marco Antonio Pani e musicato da Paolo Fresu. Presenta il film il direttore del Centro Servizi Culturali Unla di Macomer Claudio Zoccheddu, partecipa Alessandra Sento, direttrice dell’Umanitaria di Alghero.

Alle 19.00 ci si sposta nuovamente al Centro Polifunzionale dove Giorgia Benusiglio presenterà il romanzo “Io non smetto: la vita è uno sballo” (Piemme). Quella raccontata nel suo libro è in realtà una storia vera. A diciassette anni, dopo aver assunto una piccola quantità di ecstasy, l’autrice è stata miracolosamente salvata grazie ad un trapianto di fegato. Da allora Giorgia Benusiglio ha trasformato la sua esperienza in una lezione di vita, informando e parlando ai ragazzi dei rischi legati all’assunzione di droghe. Il libro è così un romanzo che parla ai giovani, mettendoli davanti alle loro paure e ai loro sogni.

Gennaio 1606. Un grande mercantile fa naufragio nella baia di Porto Conte ad Alghero. Intorno al relitto si scatena una guerra di potere nella Sardegna governata dagli spagnoli e che induce il re ad inviare nell’isola un canonico con pieni poteri. “Il visitatore” è il libro di Vindice Lecis (edito da Nutrimenti), in cui l’accurata ricostruzione della società della Sardegna e del Mediterraneo del XVII secolo fa da sfondo a un appassionante vicenda, in cui le figure storiche reali si mescolano a personaggi d’invenzione. Appuntamento alle 20 presso il Centro Polifunzionale, con l’autore in dialogo con Giovanni Cocco e Patrizia Marongiu.

Ricchissima di incontri, spunti e suggestioni anche la terza giornata della Mostra. Il programma di sabato 19 ottobre, si aprirà di mattina con una intensa attività rivolta ai più giovani. Quattro gli appuntamenti al via alle 9.30. Al Centro Polifunzionale Roberta Balestrucci presenterà lo spettacolo-laboratorio tratto dal libro “Annie. Il vento in tasca”, mentre al Gazebo Pinuccia Sanna terrà il laboratorio creativo “Il barattolo delle emozioni”, rivolto ai bimbi delle scuole dell’infanzia e primaria. Contemporaneamente, al Padiglione Tamuli delle Ex Caserme Mura Andrea Pau Melis presenterà “Fiume Europa”, mentre presso la Scuola Media n° 1 il disegnatore Sandro Dessì terrà un laboratorio di fumetto su Grazia Deledda.

Alle 10,00, l’appuntamento è invece al Padiglione Filigosa dove Gianfranco Liori, insieme a Renzo Cugis, terrà una lezione/concerto “Filastrocche ‘n’ roll” per avvicinare i piccoli a un approccio adulto alla musica e facendoli partecipare a una vera e propria versione unplugged di un concerto dal vivo.

Alle 11.00, ci si sposta nuovamente al Centro Polifunzionale dove la scrittrice Giorgia Benusiglio, autrice del libro “Io non smetto. La vita è uno sballo”, incontrerà gli studenti delle scuole medie e superiori.

Sarà sempre dedicata ai piccoli visitatori della Mostra la prima parte del programma del pomeriggio che partirà alle 15 al Centro Polifunzionale con uno dei personaggi più amati dai bambini: Geronimo Stilton. Sarà un momento di animazione, con foto e giochi con uno dei protagonisti assoluti dell’editoria dell’infanzia.

Alle 16.00, sarà invece la volta del cartone animato “Un fenicottero chiamato Tango. Storie di viaggio nel cuore della Sardegna”. Prodotto da BS 1879 nell’ambito di un progetto di sviluppo locale, il cartone racconta la storia di un fenicottero che decide di stabilirsi in Sardegna e sarà proiettato per la prima volta in assoluto alla Mostra del Libro.

A seguire la Mostra affronterà con la psichiatra e psicoterapeuta Noemi Sanna il tema centrale della manifestazione, “Il colore delle emozioni e il valore dei sentimenti”. Appuntamento alle 17.00, al Centro Polifunzionale, con la conferenza dal tema “Ambivalenza nelle emozioni e nelle passioni”.

Dopo avere raccontato la sua esperienza il giorno prima ai più giovani, alle 18.00, al Centro Polifunzionale Roberto Zanda presenterà il suo libro “La vita oltre. Una storia vera di coraggio e rinascita”. L’autore dialogherà con Andrea Contini.

Sempre alle 18.00, ma al Padiglione Filigosa, nuovo appuntamento con la rassegna cinematografica curata dal Centri Servizi Culturali Unla. Ad essere proiettato sarà il film di Antonello Carboni sul pittore di origini atzaresi Antonio Corriga e dal titolo “La vita in un intreccio di colori”. Insieme al regista, alla presentazione della pellicola interverranno il direttore del Centro Servizi Culturali Unla di Oristano Marcello Marras e la figlia dell’artista, Sabina Corriga.

Alle 19.00, si torna al Polifunzionale e al centro ci saranno sempre le emozioni. Come quelle raccontate da Rosario Pellecchia nel suo romanzo d’esordio “Solo per vederti felice”, appena pubblicato da Mondadori. Speaker radiofonico di successo (conduce infatti ogni mattina la trasmissione “105 Friends”), Pellecchia racconta la vicenda di un suo alter ego chiamato a tornare al sud per assistere la madre affetta da demenza senile. Una storia toccante che lo scrittore racconterà in dialogo con gli speaker di Radio Libera.

La giornata di sabato della Mostra si chiuderà alle 21.00, al Padiglione Tamuli con “Ridi che ti passa!”. Scritto e interpretato da Marta Proietti Orzella, lo spettacolo propone una carrellata di sketches di autori famosi, come Anna Marchesini, Giorgio Gaber, Carlo Verdone, Monica Vitti e Gigi Proietti. “Ridi che ti passa!” è anche un colorato collage di canzoni eseguiti dai NoiseOff, con Luca Pauselli alla chitarra, Michele Secchi al basso, Alessandro Atzori alla batteria e Sara Proietti alla voce.

L’ultima giornata della diciottesima edizione della Mostra del Libro di Macomer si aprirà domenica 20 ottobre alle 9 al Centro Polifunzionale con il Bibliobus che proporrà letture e laboratori per i più piccoli.

A seguire il programma proporrà al Centro Polifunzionale due presentazioni a femminile, con altrettante autrici tra le più interessanti della scena italiana. Alle 10.00, intervistata da Andrea Pau, Barbara Baraldi presenterà il suo libro “L’ultima notte di Aurora”, un thriller edito da Giunti che vede protagonista Aurora Scalviati, investigatrice in un commissariato della provincia emiliana alle prese con i delitti di un serial killer.

Dopo il suo primo romanzo, pubblicato nel 2014, il successo di Cristina Carboni non conosce più confini. Tradotta in oltre venti paesi, l’autrice sarda presenterà a Macomer il suo ultimo romanzo “La casa degli specchi” (Garzanti), una storia ambientata in una villa a Positano, dove la giovane Milena scopre una stanza segreta e in essa il misterioso passato della nonna, attrice negli anni della Dolce Vita. Appuntamento alle 11.00, per un incontro in cui Cristina Caboni dialogherà con Roberto Putzulu.

Il programma del pomeriggio al Centro Polifunzionale si aprirà alle 16 con la premiazione dell’estemporanea di pittura “Finestre di storia su Macomer”.

Il programma delle presentazioni della serata si aprirà alle 17.00, con l’incontro con Pier Luigi Cherchi (presentato da Mariolina Cossedu) sul libro “Quando Nietzsche e Marx si davano la mano” (Edes). È il diario di un amore impossibile tra un giovane neofascista e una ragazzina dell’estrema sinistra, sullo sfondo delle lotte politiche nella Sassari primi anni 70. Professore ordinario di ginecologia e ostetricia all’Università di Sassari, Cherchi da tempo scandaglia l’universo sociale degli anni 60 e 70, attento soprattutto ai costumi e alle rivoluzioni musicali che hanno segnato quell’epoca.

L’altopiano antartico è il luogo più estremo al mondo: una distesa ghiacciata e sconfinata dove le temperature scendono anche sotto gli ottanta gradi. Qui ha vissuto per un anno nella base italo-francese di Concordia il ricercatore di Gavoi Marco Buttu, che ha affidato al libro “Marte bianco. Nel cuore dell’Antartide” le emozioni di quell’esperienza definita “ai confini della vita”. Un racconto affascinante che, edito da Lswr, fonde avventura, scienza e crescita interiore, restituendoci un messaggio di speranza e di fiducia nell’uomo. Appuntamento alle 18.00, al Centro Polifunzionale, per un incontro in cui Marco Buttu dialogherà con Salvatore Bellai.

Sempre alle 18.00, ma al Centro Servizi Culturali al Padiglione Filigosa delle Ex Caserme Mura, ultimo appuntamento con la rassegna cinematografica curata dal Centro Servizi Culturali Unla. “Juke box al carbone” è il titolo del film di Daniele Arca e Andrea Murgia che racconta i mutamenti sociali nel Sulcis degli anni 60. Insieme agli autori interverrà il direttore dell’Umanitaria di Carbonia Paolo Serra.

La conclusione della Mostra sarà affidata a due grandi nomi della narrativa e del giornalismo italiano. Alle 19.00, appuntamento al Centro Polifunzionale con Valerio Massimo Manfredi che, intervistato da Vito Biolchini, presenterà il suo romanzo “Quinto comandamento”, edito da Mondadori. Sono dodici milioni le copie vendute nel mondo da questo straordinario autore che alla Mostra racconterà la storia vera che ha ispirato il suo romanzo e ambientata in un’Africa dilaniata dalle guerre scatenate dalle multinazionali. Ma Manfredi è l’autore che ha raccontato l’epica del mondo antico, con romanzi di straordinario successo internazionale che, come nel caso del libro “L’ultima legione”, sono stati trasposti per il grande schermo in importanti produzioni cinematografiche.

Alle 21.00, a chiudere al Centro Polifunzionale la diciottesima edizione della Mostra del Libro di Macomer sarà Marino Bartoletti che presenterà il suo libro “Le squadre dei sogni. Il cuore sul prato” (Gallucci editore), un racconto per ragazzi che parla di sport e dei suoi valori, di amicizia e integrazione. Ma, in dialogo con Andrea Contini, Marino Bartoletti racconterà anche la sua straordinaria carriera che lo ha portato ad essere uno dei più celebri e amati giornalisti italiani. Ha infatti condotto e spesso ideato trasmissioni televisive storiche come “Il processo del lunedì”, “La Domenica Sportiva”, “Pressing” e “Quelli che il calcio”. È stato direttore del Guerin Sportivo e commentatore di tante edizioni del Giro d’Italia, della Champions League, dei Campionati europei e mondiali di calcio e dei Giochi olimpici.

Fotografie, archeologia, pittura e arti popolari: è ricchissimo quest’anno il programma delle mostre, con ben sette esposizioni, articolate tra il Centro Polifunzionale e le ex Caserme Mura (sedi della Mostra), ma anche Casa Attene, Casa Murenu, la sede della Pro loco e il Museo etnografico “Le arti antiche”.

Dal prossimo 14 ottobre a Casa Attene, nel centro storico di Macomer, sarà visitabile l’installazione fotografica di Daniela Zedda sulla longevità dei centenari della Sardegna. È un omaggio a undici tra uomini e donne nati alla fine della prima guerra mondiale che hanno vissuto un’epoca tragica di fame e conflitti, ma sono stati anche protagonisti di un cambiamento epocale della nostra isola. La modernità in Sardegna è arrivata con loro, che ne sono stati testimoni ma anche autori.

“365 Portrait Project” è invece il titolo della mostra fotografica a cura di Simone Sechi che sarà allestita nella sala del Centro Servizi Culturali Unla del Padiglione Filigosa delle Ex Caserme Mura. Trecentosessantacinque scatti che ritraggono volti di persone comuni, con le loro emozioni che arrivano dritte al cuore di chi guarda.

Nella Sala Grande del Centro Polifunzionale sarà invece visitabile una esposizione realizzata da Carmelo Piras sulla “Veneretta di Macomer”, la statuina risalente a oltre diecimila anni fa e di cui ricorre il settantesimo anniversario del ritrovamento.

Nella Saletta dello stesso Centro dal 17 al 19 ottobre, sarà invece allestita “Lughenè. L’arte di raccontare con le immagini” di Maurizio Quarello. Nel corso dei tre giorni sono previste visite guidate e laboratori artistici e manuali, con i grandi giochi di legno a disposizione di tutti.

Foto d’epoca di Macomer e ottanta documenti di epigrafia nuragica saranno invece esposti a Casa Murenu in piazza Murenu, curate dall’associazione Solene e dal Coro Murenu. In esposizione anche un abito tradizionale macomerese del ‘700 in miniatura e l’albero genealogico di alcune famiglie della cittadina.

“150 anni e più: l’arte del costume in Sardegna” è invece il titolo della mostra che sarà allestita al Museo Etnografico “Le arti antiche”, in Corso Umberto I 225, e che proporrà un viaggio alla scoperta degli antichi modi di vestire nel tempo con l’intento di recuperare antiche tradizioni ormai quasi completamente scomparse.

Nella sede della Pro Loco, in Corso Umberto I 198, sarà infine visitabile la mostra della pittrice Stefania Pretti. Le opere, dai colori tenui, raccontano temi di un’attualità, a volte dolorosa e drammatica, e inventano un mondo sognato, popolato di creature fantastiche. Un universo di immagini che va dalle migrazioni sul Mediterraneo alla condizione femminile, fino a visioni oniriche che vedono protagonisti gli animali che descrivono la realtà e la fantasia con sguardo leggero e ironico.

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Il Festival internazionale del Mirtò sposa l’alta moda ed illumina la scalinata della Basilica di San Simplicio. Un connubio in virtù del quale Mirtò riesce ancora una volta a mettere insieme tanti aspetti legati alla sua vocazione: l’evento, gli stilisti locali, uno scenario da sogno che valorizzi la storia e le tradizioni di Olbia, con il richiamo forte alle radici, simboleggiate da quella che fu cattedrale della città, oggi basilica, costruita in due fasi tra l’XI e la seconda metà del XII secolo. Questa sera, dalle 22 in poi, Mirtò chiude una quinta edizione di grande successo proprio con un evento unico nel suo genere: la sfilata di moda che mette insieme nomi di primo piano dell’arte più pregiata di Olbia, in collaborazione con la Confartigianato Gallura, Confcommercio e coordinata dalla stilista e direttrice artistica, Antonella Fini.

Mirtò ha quindi deciso di puntare ancora una volta su eventi che valorizzino le bellezze di Olbia e del suo territorio. In questo caso fondamentale è stata la sinergia assoluta con il comune di Olbia, che ha scelto grazie al sindaco Settimo Nizzi e all’assessore alla Cultura, Sabrina Serra, di far svolgere la sfilata nel magnifico scenario della scalinata di San Simplicio, restituita alla città negli anni scorsi dopo i lavori di restauro.

«La bellissima scalinata della basilica di San Simplicio è uno dei luoghi più suggestivi della nostra città e dopo il grande successo dello scorso anno ospiterà la sfilata di moda inclusa nel calendario del festival Mirtò – sottolinea Sabrina Serra -. Mettiamo ancora una volta i nostri beni archeologici al centro, favoriamo il connubio tra cultura, eventi di promozione del territorio e i luoghi che hanno segnato il nostro passato e caratterizzano la nostra identità ancora oggi.»

Tra gli abiti che indosseranno le modelle durante la sfilata ci sarà anche quello tradizionale di Eleonora d’Arborea, che simboleggerà la campagna contro la violenza sulle donne.

«Mirtò ha scelto di puntare per la chiusura del Festival su un evento unico, in uno scenario fantastico come quello di San Simplicio, simbolo del connubio tra tradizione e promozione del nostro territorio – sottolinea Antonella Fini, stilista e direttrice artistica della sfilata -. Anche quest’anno punteremo su artisti di talento e sulle loro splendide creazioni di alta moda e artigianato di qualità».

Una parte fondamentale in questa quinta edizione di Mirtò l’ha avuta la musica. Mirtò ha potuto contare anche quest’anno sulla voce e i testi di una leggenda della musica sarda e nazionale, Piero Marras. In progetto c’è un cd con i grandi successi di Piero Marras con il logo di Mirtò, da portare nelle grandi fiere internazionali, da Amsterdam a Stoccarda. Piero Marras ha aperto questa edizione con un concerto nell’anteprima di Mirtò ad Ollolai, dopo aver chiuso l’edizione dello scorso anno con la straordinaria esibizione in piazza Elena di Gallura ad Olbia. Ospiti speciali della sfilata di questa sera saranno poi Maria Giovanna Cherchi e Giampaolo Barceloneta. Insieme a loro ci sarà anche il duo Paoletto Masala e Giacomo Gabriele Deiana. Il Festival internazionale del Mirto ha poi voluto dare spazio ai giovani musicisti sardi, scoprendo e lanciando talenti e possibili futuri protagonisti della scena musicale dell’Isola. Tra questi ci sono certamente i componenti del “Paolo Carboni Trio”. Loro hanno aperto il festival con una esibizione che ha rappresentato la prima apparizione in pubblico. Paolo Carboni, 22 anni, al basso e voce; Luca Lattanzio, 19 anni, alla chitarra e alla chitarra e Rocco Pontillo, 20 anni, alla batteria. Una cover band dal repertorio che spazia con arrangiamenti originali da Fabrizio De Andrè a Pino Daniele, passando per i Police e Ed Sheeran.

Nomi importanti della moda saranno protagonisti della serata presentata dalla giornalista Daniela Astara. Si inizierà con la stessa Antonella Fini, poi la stilista Sara Pitzoi e i suoi foulard Esserestyle. Sarà poi la volta di Paola Tangianu, che ama definirsi “artigiana della pelle”, che nei suoi abiti sa abbinare ai tessuti tipici sardi. Poi Chiara Derosas presenterà le sue borse dal design originale: creazioni che raccontano la nostra isola nel connubio fra sughero, pelle e tessuti tipici sardi, in particolare il “litzos” prodotto ad Olbia. Sarà poi la volta di Irene Piccinnu, stilista olbiese i cui capi rappresentano vere opere d’arte, creati con l’antico metodo della xilografia: intagliando il legno scolpisce i suoi disegni, come si faceva nell’antichità, stampandoli poi nel tessuto. Poi sarà la volta di Eleonora Cattrocci, designer di gioielli, il cui marchio Meg Jewels, nato nel 2008, in pochi anni si è posizionato tra i maggiori brand emergenti nel panorama dell’artigianato sardo. Con il suo atelier è riuscita a far conoscere la sua arte, una tecnica particolare fatta di tessuti pregiati e di materiali attentamente selezionati. La scalinata di San Simplicio vedrà poi sfilare gli abiti di Marco Campus, che punta su abiti di un’eleganza tra passato e presente, con la ricchezza di quelli tradizionali sardi, in cui ogni singolo capo racconta una storia insieme ai colori e alle meraviglie dell’isola. Infine chiuderà la serata Massimo Littera, designer della ceramica artistica di grande talento, che crea delle sfere di cristallo artificiale dall’impatto estremamente suggestivo. La make up artist sarà Emiliana San Camillo e tutte le acconciature delle modelle saranno curate dall’hair stylist Niko Veccia per La Vie est belle. La sfilata sarà curata dalla stilista di Porto Torres, Antonella Fini, in collaborazione con Francesca Azzena.

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Partenza da Ollolai, arrivo ad Olbia. Una linea di continuità tra costa e interno della Sardegna, all’insegna della qualità e delle eccellenze nel campo dell’artigianato, dell’enogastronomia, della cultura e delle tradizioni. La vocazione di Mirtò, il festival internazionale del Mirto, arrivato alla sua quinta edizione, resta immutata ma si evolve, in un percorso che valorizza i prodotti della tradizione sarda. Questa mattina ad Olbia, davanti alla Ruota panoramica “La Maestosa”, è stata presentata l’anteprima di Mirtò, che anche quest’anno prenderà il via da Ollolai. Appuntamento per domani, sabato 10 agosto, nel centro della Barbagia, con un programma ricco di eventi sul tema “l’Isola della longevità”.

Dalle 10.00 alle 18.00, escursioni guidate nel parco di San Basilio, con servizio navetta. Alle 11.00 inaugurazione e apertura degli stand. Alle 15.00 visita al planetario astronomico con lezione sulle costellazioni. Dalle 18.00, esibizione dei gruppi folk di Ollolai e Samugheo, insieme ai Tenores Monte Gonare Sarule. Dalle 19.00, degustazioni enogastronomiche con le ricette dei Centenari, in collaborazione con il Consorzio del Pecorino romano Dop, il Consorzio dell’Agnello di Sardegna Igp e la Pro Loco di Ollolai. Alle 22.00, chiuderà la giornata l’attesissimo concerto di Piero Marras.

Dal 17 agosto Mirtò si sposterà tra Porto Rotondo ed Olbia, anche se il centro nevralgico del progetto di questa quinta edizione sarà il teatro Michelucci, all’esordio nella sua nuova veste di Expò dell’artigianato di qualità ed incubatore di eventi culturali. Una prima assoluta fortemente voluta dall’associazione Mirtò e dal Comune di Olbia

«Siamo entusiasti che Mirtò abbia scelto Olbia e il teatro Michelucci per i suoi eventi – ha sottolineato Sabrina Serra, assessore della Cultura del Comune di Olbia -. Il Michelucci riaprirà alla città dopo i lavori di riqualificazione del progetto Iti. Anche la cultura avrà uno spazio molto importante.»

L’anteprima di Mirtò ha scelto ancora una volta Ollolai come punto di partenza. «Con Mirtò siamo diventati dei compagni di viaggio – ha spiegato Efisio Arbau, sindaco di Ollolai -. Abbiamo iniziato l’anno scorso con un evento che comprendeva la finale del reality show olandese che si era svolto nel nostro paese, poi si è confermato questo connubio che crea una simbiosi tra mare e montagna. Con noi ci sono anche il Consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna Igp e del Pecorino romano Dop. Un percorso di medio e lungo termine che prevede aggregazioni e idee condivise sul modello di Mirtò, che come capo di gabinetto dell’assessorato all’Agricoltura posso dire si sposi con il programma del governo regionale e la programmazione comunitaria».

«La sinergia con Ollolai nel segno di Mirtò è un grande traguardo, per presentarci ai turisti con ciò che rappresenta l’eccellenza dei nostri territori – ha detto Marco Balata, assessore del Turismo del comune di Olbia –. Stiamo lavorando per creare un turismo alternativo al mare, facendo scoprire i sapori e le tradizioni di un territorio in cui tornare anche dopo l’estate.»

Fiore all’occhiello di questa edizione la partnership con Grimaldi Lines. «I visitatori, presentando un biglietto della Grimaldi, avranno uno sconto del 10% sui menù delle degustazioni, più una degustazione gratuita di mirto – sottolinea Elena Bilardi di Grimaldi Lines -. Ai visitatori del festival, invece, Mirtò regalerà un voucher che darà diritto a uno sconto del 15% sul prezzo del biglietto per le prenotazioni effettuate dal 19 agosto al 30 settembre su tutte le partenze disponibili della Grimaldi. Il biglietto di Mirtò, in sostanza, sarà accompagnato da un codice sconto valido sulle navi della compagnia di navigazione per tutte le rotte da e per la Sardegna». «Mirtò è importante per la ricaduta economica positiva che trasmette a tutto il territorio – ha confermato Pasquale Ambrosio, presidente di Confcommercio Gallura -. Quando cinque anni fa Mirtò ci propose il suo progetto ne fummo entusiasti, ora la qualità si è alzata moltissimo e la scommessa per Olbia si è rivelata vincente».

«Siamo orgogliosi di presentare qui il progetto di destagionalizzazione dell’agnello sardo – ha spiegato Alessandro Mazzette, direttore del Consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna Igp -. Olbia è il luogo ideale per promuovere il nostro messaggio: che l’agnello sardo è un prodotto che si può consumare anche d’estate.»

Durante gli eventi di Mirtò a Olbia sarà presente anche il Consorzio dei mitilicoltori di Olbia, che racconterà, in una sorta di percorso etnografico, la storia della cozza di Olbia, accompagnandolo a menù degustazione.

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“Forza Dinamo! Sono veneto, però tenevo questa squadra”. È quasi una dedica ai giganti di Gianmarco Pozzecco quella dell’attore Roberto Citran, per il premio ricevuto dal Sardinia Film Festival sul palco del Cinema Miramare di Alghero. Nella serata conclusiva, a Citran è stata assegnata la Menzione speciale per l’interpretazione nel cortometraggio “Mon clochard”, di Gian Marco Pezzoli. È la storia di un insegnante frustrato le cui abitudini sono sconvolte dall’arrivo di un misterioso vagabondo.

L’artista ha ricevuto il riconoscimento dal produttore Giannandrea Pecorelli, componente della prestigiosa giuria internazionale formata inoltre dal direttore dell’Ufficio promozione culturale SIAE, Danila Alda Confalonieri e dal giornalista marocchino Abdelkarim Oakrim.

Il vincitore assoluto del festival organizzato dal Cineclub Sassari, miglior cortometraggio della 14esima edizione, è “My Tyson” di Claudio Casale, già detentore nei giorni scorsi del Premio Villanova Monteleone per il Miglior documentario italiano. L’opera racconta la storia di Alaoma Tyson, pugile di origini nigeriane divenuto campione italiano di boxe. Sua madre Patience è il cuore narrante della storia di famiglia, del viaggio migratorio e delle difficoltà incontrate. Come ha raccontato Casale, la donna è stata vittima di un terribile caso giudiziario, condannata ingiustamente a sei anni di prigione per poi essere scagionata.

Il giovane regista romano ha ricevuto la Medaglia della Presidenza della Repubblica dalle mani di Angelo Tantaro, presidente del festival. Al suo fianco la presentatrice Rachele Falchi e la project manager Marta Manconi. Casale, che a Villanova Monteleone aveva dedicato la vittoria alla “capitana” Carola Rackete, ha dedicato questo ulteriore successo ai due protagonisti del suo film.

Miglior Vetrina Sardegna – Premio Obus, è andato a “Klepsydra” di Adriana Perra e Roberto Fara. Miglior fiction italiana a “Solstizio d’inverno” di Alessandra Pescetta; miglior fiction internazionale a “Beetween the lines” del francese Frederic Farrucci; e miglior documentario internazionale a “The European Dream: Serbia” del regista spagnolo Jaime Alekos, che conquista anche il premio Giuria Ristretta maschile. La Giuria Ristretta femminile è stata assegnata a “Ian, a moving story” di Abel Goldfarb (Argentina).

La Medaglia del presidente della Camera, Premio scuola under 18 è andata a “Giustino, uccellino coraggioso” di Mena Solipano, mentre il Premio Diari di Cineclub a “Noi soli” di Francesco Alessandro Cogliati.

Tra gli altri premiati, il Miglior Cortometraggio sperimentale va a “4664” dell’argentino Federico Robles (Argentina), e Miglior Video art a “Orbit” dell’olandese Martin Tess. Il Bosa Animation Award a “Mercurio” di Michele Bernardi.

Tra i protagonisti sul palco del Miramare anche gli attori Marit Nissen e Paolo Sassanelli. Quest’ultimo ha parlato del suo progetto “La grande fuga”, un’esperienza di volontario per portare il cinema all’interno delle carceri. Un’esperienza che da Regina Coeli si vorrebbe replicare nelle carceri di tutta Italia, e tra queste nella struttura di Bancali.

Nell’incontro, moderato dal giornalista napoletano Alberto Castellano, assieme a Paolo Sassanelli sono intervenuti Mario Dossoni, garante dei diritti delle persone detenute e coordinatore delle “giurie ristrette”, Lia Camboni, volontaria del carcere di Bancali (SS) per la sezione femminile, e quindi Vittorio ed Alessandro Gazale, che hanno presentato il progetto “Dalle carte alle storie liberate”, e proiettato il video-clip dell’omonimo brano di Piero Marras.

Il Cineclub Sassari ormai da tempo coinvolge la casa circondariale di Bancali all’interno del Sardinia Film festival, organizzando un vero e proprio Premio “Giuria ristretta” per le sezioni femminile e maschile.

Nei giorni scorsi gli autori e gli ospiti hanno inoltre visitato l’ex colonia penale di Tramariglio, nel corso una location scouting organizzata dalla Fondazione Sardegna Film Commission, che li ha portati a scoprire il meraviglioso territorio di Alghero, la cultura e la gastronomia locale.

«Il Sardinia Film Festival si conferma sempre più un evento dal respiro internazionale, grazie anche alla collaborazione dei Comuni di Sassari, Villanova Monteleone, Alghero, Bosa e di importanti partner privati – ha affermato il direttore artistico Carlo Dessì -. Ciò che è emerso in tanti giorni trascorsi insieme è la volontà di comunicare, all’insegna dello scambio culturale, della tolleranza, dell’accoglienza. Valori tipici della nostra terra che si fanno così bandiera di democrazia e di interscambio nel mondo intero.»

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L’Arciconfraternita della Vergine della Pietà del Santo Monte, in occasione dei consueti appuntamenti di preambolo, presenta la IV Edizione della manifestazione musicale denominata “Iglesias Guitar Festival”.

Le serate saranno due e si terranno entrambe, a partire dalle ore 20.00 con ingresso libero, nella splendida cornice del Teatro Electra, sito nella centralissima piazza Pichi, nelle date di sabato 6 e domenica 7 aprile.
La prima serata prevede lo spettacolo “Moses quartet”, con Moses, armonica e beatbox, Luca faraone, chitarra e le cantanti Silvia Piras e Sara Bradaschia.

Moses nasce ad Iglesias nel 1988, artista eclettico che ama sperimentare, comporre, improvvisare con diversi strumenti. Il suo percorso lo spinge verso la scelta stilistica dell’armonica beatbox con la quale si afferma in qualità di artista di strada prima in Sardegna e poi a Londra, dove risiede attualmente e dove decide che il suo lavoro sarebbe stato la musica cominciando la sua carriera di artista di strada.

Dopo aver conquistato i quartieri del West End, Moses inizia a farsi conoscere su palchi di celebri Club come il “The Box” di Soho ed il “ROXX”. Continuando a realizzare i propri obbiettivi Moses è riuscito a suscitare l’interesse dell’emittente “London Local” che gli dedicò un servizio televisivo nominandolo “uno dei buskers migliori della città” destando più volte l’attenzione della stampa britannica che ha scritto di lui sul “The Daily Mail” e sul “London’s Evening Standard”.

Pubblica e produce diversi album fino a che, dopo essersi affermato quale uno dei buskers più influenti, riesce a farsi conoscere nel modo più virale possibile: coinvolto, inizialmente a sua insaputa, a partecipare ai provini di Italia’s Got Talent (iscritto da un amico di famiglia), si ritrova a Maggio 2016 vincitore della settima edizione del programma.

Grazie alla visibilità avuta in questi anni di duro lavoro Moses ha avuto la possibilità di suonare in tantissime città e paesi del mondo, tra cui Dubai, Las Vegas, Porto Rico, Bulgaria, Croazia, Egitto, Germania ed è sempre attivo in Italia dove partecipa a numerosi festival e concerti. Nel 2017 Moses e la sua armonica sono arrivati anche al cinema, nel film “Moglie e Marito” regia di Simone Godano, con Pierfrancesco Favino e Katia Smutniak e in un altro grande successo chiamato “Il Permesso” di Claudio Amendola.

Il suo progetto musicale continua a prendere forma e ad evolversi anno dopo anno; ad Iglesias presenterà uno spettacolo Musicale dall’impronta teatrale, in collaborazione con tanti artisti e amici che lo accompagnano in nome della musica e della realizzazione personale e artistica.

Luca Faraone sarà uno di questi artisti che lo accompagneranno ad Iglesias; nato a Cagliari nel 1992, suona fina da piccolissimo ed è stato avviato allo studio della chitarra classica dal 2004, conseguendo il traguardo del “Compimento Medio”, presso il Conservatorio di Trieste, all’età di 12 anni. Ancora quattordicenne, aveva già cominciato a lavorare stabilmente in studio di registrazione come compositore, arrangiatore e session player per dischi e sigle di programmi TV e pubblicità, il tutto affiancato dalla frenetica e continua attività live nel circuito regionale, in qualità di musicista professionista.

Trasferitosi a Londra nel 2012, vanta una florida carriera come session player, collaborando con artisti del calibro di Craig David, Rita Ora, Camila Cabello, Tom Jones, Liam Payne, Blue. È anche attivo come session player in studio, compositore, e arrangiatore. Le sue collaborazioni discografiche includono nomi come Incognito e Tony Momrelle.

La seconda serata del Festival, prevista per il giorno successivo, domenica 7 aprile, si terrà in due tempi: nel primo si esibirà l’artista locale Matteo Orani che proporrà un concerto con la sua chitarra classica, dal titolo semplice, quanto efficace, “Concerto di Chitarra Classica”.

Matteo Orani è nato ad Iglesias nel 1993; si avvicina alla musica e alla chitarra grazie alla famiglia in età infantile suonando come autodidatta per poi iniziare a seguire lezioni da Maestri di chitarra locali, quali Paolo Locci e Gianluca Locci, che lo ispireranno ed incentiveranno a continuare lo studio dello strumento. Ha seguito masterclass di alta formazione musicale in Sardegna con Matteo Mela e a Parigi con Cristian Marcia.

Attualmente frequenta il triennio di chitarra classica del conservatorio di Cagliari col Maestro Cristian Marcia.

Successivamente sarà la volta del Franco Montalbano Trio in “Nel blues dipinto di blues” con lo stesso Montalbano alla chitarra, Mauro Mulas all’organo hammond e tastiere e Giovanni Collu impegnato alla batteria.

Franco Montalbano inizia a suonare la chitarra all’età di nove anni. Nel 1966 entra a far parte del gruppo musicale “I nati stanchi”, con il quale raggiunge un discreto successo in Sardegna diventando il chitarrista più quotato nella scena isolana. Dal 1968 al 1972 lavora su navi da crociera avendo modo di fare esperienze musicali in tutto il mondo. Il maggior successo a livello nazionale lo ha con il “Gruppo 2001”, capitanato da Piero Marras, con il quale incide diversi dischi, suonando in Italia e all’estero, partecipando a shows televisivi e radiofonici.

Nel 1984 fonda la “Franco Montalbano Blues Band” ancor oggi uno dei gruppi di maggior successo dell’isola. Franco Montalbano nel 2018 ha suonato negli Stati Uniti dove si è esibito con la “Big Band” di Paolo Nonnis, suo carissimo amico d’infanzia.

Col passare degli anni il suo indiscusso successo è dovuto alla poliedricità delle sue interpretazioni musicali abbracciando diversi generi musicali dal Blues, al Folk, al Rock, Jazz, Italiana anni ’60 e Latino americano. Vanta collaborazioni musicali con: Edoardo Vianello, Don Cherry, Mauro Caprari, Paolo Nonnis, Mario Fabiani, Gianni Morandi e tanti altri.

Ad Iglesias, con il suo trio, proporrà una carrellata di grandi successi internazionali (Clapton, Hendrix, Winwood …) rivisti e reinterpretati in chiave Blues.

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La cantante sarda Maria Giovanna Cherchi domani, sabato 22 dicembre, alle ore 18.30, terrà un concerto nella Chiesa di San Ponziano.

L’evento rientra nell’ambito dei festeggiamenti organizzati dal circuito “Natale Insieme”, ed è stato organizzato con il patrocinio e il contributo del comune di Carbonia. “Natale Insieme” dal 15 dicembre sta animando piazza Roma con numerose manifestazioni messe in campo grazie all’unità di intenti, al dialogo e alla collaborazione di numerosi operatori e associazioni cittadine.

Il concerto di Maria Giovanna Cherchi impreziosisce la programmazione di eventi natalizi con la musica di un’artista di successo, che vanta la collaborazione con musicisti del calibro di Piero Marras, dei Tazenda, di Mango e di Elio e le Storie Tese.