26 April, 2024
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La sala riunioni dell’ex miniera di Sa Marchesa, a Acquacadda, comune di Nuxis, ha ospitato la presentazione del libro di Gian Marco Carboni “Nassiriya andata e ritorno”, organizzata da Agnese Delogu, presidentessa dell’ANMIG, con la collaborazione di Roberto Curreli, presidente dello Speleo Club di Nuxis.

E’ stata una serata carica di emozioni, per la testimonianza dell’autore, medico militare che ha vissuto la tragedia di Nassiriya. E quella del luogotenente Salvatore Casula con il figlio Davide che – ha detto Gian Marco Carboni – mi ha dato una grande lezione di vita, dimostrando che da qualsiasi botta e caduta al tappeto ci si può rialzare. Nonché quelle della giornalista e scrittrice Carmen Salis Oppure Carmé e di Maria Antonietta Pinna, sorella di un militare che solo per miracolo è scampato alla strage, essendo rientrato in Italia soltanto qualche ora prima.

E’ intervenuto alla presentazione il sindaco di Nuxis, Pier Andrea Nuxis, ancora molto provato dalla recente prematura scomparsa della moglie Angela Mascia.

Al termine della presentazione, ho intervistato il dottor Gian Marco Carboni.

 

   

Il geologo Roberto Curreli, presidente dello Speleo Club Nuxis, è il nuovo presidente della Miniera Rosas. Lo ha annunciato il sindaco di Narcao, Antonello Cani.
«Non potevi che essere tu a prendere in mano le redini di questa, attuale, complicata situazioneha scritto su Facebook il primo cittadino di Narcao -. Ma sono sicuro che saprai gestirla al meglio, perché la tua passione, la tua preparazione, la tua professionalità, la tua voglia di risollevare il nostro territorio e di favorirne le condizioni di sviluppo, prevarranno su tuttoha concluso Antonello Cani -. Buon lavoro Roberto Curreli, buon lavoro Presidente.»

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https://www.youtube.com/watch?v=Phy-dDRhIdg&fbclid=IwAR06x1-GRrs3dWgpoHOYCjSC1XKvScKIVF61Nf1qXS1IoYfN1ZSfgGlnyAI

La protagonista della giornata di martedì 29 dicembre, al Festival Macchiori di Guasila, è stata l’archeologia. Meglio: l’archeologia declinata nella sua terza missione, dopo lo studio e la ricerca, all’apertura verso il pubblico. E in questo caso il suo pubblico è stato quello speciale dei ragazzi della comunità terapeutica Sa Nuxi, di Nuxis, i quali hanno dato il loro contributo durante la campagna di scavi del 2019 all’interno della grotta di Acquacadda.

«Avevamo in mente di iniziare questi scavi all’interno della grotta già da tempo – ha raccontato Riccardo Cicilloni, professore di Preistoria e Protostoria della Sardegna all’Università di Cagliari, dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali –perché promettevano di regalarci grandi soddisfazioni. E’ arrivato poi il finanziamento del Comune, della Regione e del Parco Geominerario per il triennio di lavori, e così siamo partiti. Inoltre, l’Università ci aveva chiesto di aprirci al pubblico, ovvero di far partecipare anche la comunità del territorio nel quale ricadono gli scavi. Tramite Roberto Curreli, presidente dello Speleo Club di Sa Marchesa, e altri amici, siamo entrati in contatto con i ragazzi della Comunità Sa Nuxi, e da qui abbiamo iniziato a scrivere una bella storia di archeologia e solidarietà.»

La collaborazione dei ragazzi di Sa Nuxi. «I ragazzi della comunità si sono subito appassionati ai nostri lavori, abbiamo spiegato loro la storia della grotta e di cosa ci stessimo occupando e quali risultanze ci aspettavamo. Hanno potuto ammirare il ritrovamento di frammenti di ceramica di 4.500 anni fa, resti animali e focolari preistorici: una meraviglia per archeologi e antropologi, e motivo di grande stupore per gli occhi della cittadinanza. I ragazzi di Sa Nuxi sono stati preziosissimi collaboratori: si sono occupati dell’accoglienza e dell’accompagnamento alle persone che si avvicinavano allo scavo, e sono stati parte integrante di questa avventura che purtroppo è stata sospesa per via del Covid, ma che speriamo tutti di poter riprendere presto.»

Alla tavola rotonda in diretta streaming sulla pagina Facebook di Macchiori, “Tra cultura e inclusione”, dopo l’introduzione e i saluti della sindaca di Guasila, Paola Casula, sono intervenuti: l’assessora dell’Inclusione sociale del comune di Guasila Consuelo Palmas; il sindaco di Nuxis Pier Andrea Deias, il professore di Preistoria e Protostoria della Sardegna dell’Università di Cagliari Riccardo Cicilloni, gli archeologi Federico Porcedda Marco Cabras, e poi Federico Vivarelli, Gianluigi Senis, Davide Vitiello, ospiti della Comunità Sa Nuxi. E ancora Annarita Nioi Augusto Vacca operatori della Comunità Sa Nuxi. Presenti anche Roberto Curreli presidente associazione Sa Marchesa, Marisa Nicolini dell’associazione Liberamente, Alessandro Montisci direttore del Centro di Salute Mentale di Sanluri, la studentessa Monica Fadda, Bruno Venturi ed il giornalista Giampaolo Cirronis. Ha dialogato con loro Alessandro Angioni consigliere comunale di Guasila. Una tavola rotonda che ha raccontato una bella storia di inclusione sociale ed integrazione.

 

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Si conclude domani, nella miniera di Sa Marchesa, a Nuxis, la prima campagna di scavi nella grotta di Aacquacadda (nota anche grotta di Su Montixeddu). Ieri, la sala convegni di Sa Marchesa, ha ospitato un incontro di chiusura della campagna, caratterizzato da due relazioni. La prima è stata curata da Sabrina Cisci, responsabile per il Sulcis Iglesiente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, sul tema “Il Sulcis in età tardoantica”; la seconda è stata svolta dagli archeologi dell’Università di Cagliari Riccardo Cicilloni, Elisabetta Marini, Marco Cabras e Federico Porcedda, che hanno presentato i primi risultati della campagna di scavi. Al termine dei lavori, abbiamo intervistato il professor Riccardo Cicilloni, il sindaco di Nuxis Pier Andrea Deias ed il presidente dello Speleo Club di Nuxis, Roberto Curreli.

               

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220454202093027/

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E’ arrivata al giro di boa, a Nuxis, presso la grotta di Acquacadda, la prima campagna di scavo archeologico diretta dal professor Riccardo Cicilloni, docente e ricercatore di Preistoria e Protostoria presso il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Cagliari in collaborazione con la prof.ssa Elisabetta Marini del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente. Lo scavo proseguirà per tutto il mese di settembre.

Le attività di scavo e ricerca sono state rese possibili grazie alla concessione di scavo da parte del MIBAC – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e si svolgeranno con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e del comune di Nuxis, con il supporto tecnico dell’Associazione Speleo Club Nuxis, che gestisce l’area, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e per le province di Oristano e del Sud Sardegna.

Questa mattina abbiamo visitato la grotta durante l’esecuzione dei lavori, ed abbiamo intervistato il professor Riccardo Cicilloni; l’archeologo Marco Cabras; Cristina, una del gruppo di allievi che partecipano alla campagna di scavo; Viola, una del gruppo degli ospiti della Comunità riabilitativa Sa Nuxi, che partecipano alla campagna di scavo nei servizi di accoglienza ai visitatori; Roberto Curreli, presidente dello Speleo Club di Nuxis.

Pubblichiamo le interviste nell’ordine indicato, in rapida successione.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220348590172795/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10220348673454877/

            

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Il 2 settembre, a Nuxis, presso la grotta di Acquacadda, prenderà avvio la prima campagna di scavo archeologico diretta dal professor Riccardo Cicilloni, docente e ricercatore di Preistoria e Protostoria presso il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Cagliari in collaborazione con la Prof.ssa Elisabetta Marini del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente. Lo scavo si svolgerà per tutto il mese di settembre.

Le attività di scavo e ricerca sono stare rese possibili grazie alla concessione di scavo da parte del MIBAC – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e si svolgeranno con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e del Comune di Nuxis, con il supporto tecnico dell’Associazione Speleo Club Nuxis, che gestisce l’area, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e per le Province di Oristano e Sud Sardegna.

L’importante sito preistorico della grotta di Acquacadda (o Grotta de Su Montixeddu), frequentato a scopo funerario almeno dall’età del Rame, è già noto in letteratura in quanto negli anni ’60 del secolo scorso fu oggetto di un primo saggio di uno scavo, ancora praticamente inedito, condotto dalla compianta Prof.ssa Maria Luisa Ferrarese Ceruti, afferente allora all’Università di Cagliari.

Da queste indagini si ricavò una delle prime datazioni radiocarboniche dell’archeologia sarda, che ha fatto sì che la grotta di Acquacadda sia stata citata in numerose pubblicazioni a carattere nazionale ed internazionale.

La ricerca ricade nell’ambito di un progetto più ampio, portato avanti dalla Cattedra di Preistoria e Protostoria dell’Università di Cagliari, mirante all’investigazione delle fasi preistoriche antecedenti alla nascita della civiltà nuragica, con particolare riferimento alle attività di estrazione dei metalli ed alle attività metallurgiche che le popolazioni dell’età del Rame e poi del Bronzo effettuarono a partire dall’inizio del III millennio a.C. L’obiettivo principale delle indagini di scavo sarà quello di indagare il passaggio dalla cultura di Monte Claro (età del Rame) a quella di Bonnanaro (prima età del Bronzo), e capire quale ruolo quest’ultima abbia nella formazione della successiva civiltà nuragica.

«La possibilità di riprendere le indagini archeologiche nella Grotta di Acquacadda ha da subito entusiasmato me ed il mio team di collaboratori. L’unione di intenti tra noi, l’amministrazione e lo Speleo Club è stata da subito importante per impostare un lavoro scientifico all’avanguardia e soprattutto duraturo», afferma Riccardo Cicilloni, direttore scientifico dello scavo.

Alla ricerca archeologica sul campo si alterneranno una serie di attività di tipo divulgativo, a cui prenderanno parte studiosi provenienti da più parti d’Europa, tra cui: Annaluisa Pedrotti dell’Università di Trento (31 agosto), di Fernando Molina Gonzalez, Juan Antonio Cámara Serrano e Liliana Spanedda dell’Universidad de Granada (4 settembre), di Valentina Matta dell’Università di Aarhus in Danimarca (11 settembre), di Sabrina Cisci, funzionaria archeologa della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e per le Province di Sud Sardegna e Oristano (17 settembre).

«La giornata del 31 testimonia un passaggio molto importante nel progetto di valorizzazione delle risorse del territorio in cui l’Amministrazione Comunale ripone molta fiducia. Un percorso ancora lungo, nel quale crediamo e che abbiamo fortemente voluto, convinti possa aggiungere un tassello importante per lo sviluppo futuro delle nostre comunità –afferma Piero Andrea Deias, sindaco di Nuxis – nutriamo molta fiducia e speranza nei risultati dello scavo, che sarà egregiamente coordinata e condotta dal Prof. Riccardo Cicilloni e dai suoi validissimi collaboratori e studenti, con l’indispensabile supporto logistico dello Speleo Club Nuxis”. “Chiedo ai cittadini e a tutte le Associazioni del nostro paese, in tanti lo hanno già fatto, di condividere, appoggiare e sostenere questo progetto, soprattutto in questa importantissima fase, che vorremmo diventasse, attraverso varie iniziative, un importante esperimento socioculturale per la comunità intera. Sono certo che saremo all’altezza – prosegue il primo cittadino di Nuxis -. Persone da più parti della Sardegna ma anche provenienti dal di fuori dell’isola risiederanno nella nostra comunità per un mese, e per noi anche questo aspetto sarà di fondamentale importanza

Alle attività in programma prenderà, infatti, parte un team di circa 30 studenti provenienti da diversi atenei europei e internazionali, oltre quello cagliaritano, le università di Bologna, Granada, Barcellona e Melbourne, coordinati sul campo dagli archeologi Marco Cabras e Federico Porcedda.

Tutto il progetto sarà caratterizzato dalla collaborazione interdisciplinare tra i dipartimenti di Lettere, Lingue e Beni Culturali e quello di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Cagliari, ma non solo. Sono in progetto una serie di analisi archeometriche finalizzate alla ricostruzione della vita delle comunità del tempo. L’obiettivo è quello di ricavare dati sul DNA e sulla dieta delle popolazioni dell’età del Rame sardo, sulle cause di morte degli individui sepolti nella grotta di Acquacadda. Tramite le analisi polliniche si proverà inoltre a ricostruire l’ambiente antico di questa zona del Sulcis. Sui reperti che verranno rinvenuti saranno immediatamente portate avanti una serie di attività laboratoriali: catalogazione, studio dei reperti ceramici, malacologici e metallici, ma anche dei resti osteologici.

Grande importanza verrà data alla comunicazione. Alle attività di studio e ricerca infatti ne saranno affiancate altre finalizzate alla divulgazione dei risultati e ad una maggiore conoscenza del dato scientifico attraverso una serie di iniziative online e offline: social network, scavo aperto al pubblico, seminari e attività con la comunità locale.

Tutto ciò rientra nella cosiddetta “Terza Missione” dell’Università di Cagliari, la quale si pone come obiettivi quelli di favorire l’applicazione diretta, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società.

Per Roberto Curreli, presidente dell’Associazione Speleo Club Nuxis «lo scavo presso la grotta di Acquacadda consiste un quid in più nell’offerta di conoscenza che offre, già da anni, l’ex sito minerario di Sa Marchesa: un polo culturale che man mano si va perfezionando nella divulgazione degli aspetti geologici, speleologici e archeologici di quest’area del Sulcis».

Sabato 31 agosto, alle 10.30, si terranno la conferenza stampa ed inaugurazione delle attività, presso il sito geo speleo archeologico «Sa Marchesa».

Interventi:

Saluti delle autorità regionali e provinciali;

Piero Andrea Deias, sindaco di Nuxis;

Tarcisio Agus, presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna;

Sabrina Cisci, funzionario archeologo, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e per le Province di Sud Sardegna e Oristano;

Riccardo Cicilloni, Università di Cagliari, direttore scientifico dello scavo archeologico presso la Grotta di Acquacadda;

Elisabetta Marini, Università di Cagliari, Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente;

Salvatore Buschettu, presidente Federazione Speleologica Sarda;

Roberto Curreli, presidente Associazione Speleo-Club Nuxis;

Marco Cabras, archeologo;

Federico Porcedda, archeologo.

Ore 18.30.

Conferenza a tema archeologico

Annaluisa Pedrotti (Professore associato – Università degli Studi di Trento), Ötzi, l’uomo venuto dai ghiacci: le novità della ricerca scientifica.

La conferenza costituisce il primo evento del Ciclo di Conferenze «Incontri di archeologia alla Grotta di Acquacadda. Cinquant’anni di ricerche nel Sulcis Iglesiente» organizzato dall’associazione speleo club Nuxis.

A seguire intervento dal titolo: Archeologia e viticoltura, a cura dell’Associazione Italiana Sommelier. Per finire degustazione di vini della Cantina di Santadi e dell’Agricola Punica.

Previsto intrattenimento per bambini nel giardino del sito di Sa Marchesa.

Immagini

  • Nuxis – Grotta di Acquacadda: Un’immagine di una delle aree che saranno interessate dallo scavo.
  • Nuxis – Grotta di Acquacadda: un suggestivo scorcio della grotta.
  • Nuxis – ex Miniera di Sa Marchesa: gli spazi dove si terrà l’inaugurazione degli scavi il 31 agosto.

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Il 2 settembre 2019, a Nuxis, presso la grotta di Acquacadda, prenderà avvio la prima campagna di scavo archeologico diretta dal professor Riccardo Cicilloni, Docente e Ricercatore di Preistoria e Protostoria presso il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Cagliari in collaborazione con la prof.ssa Elisabetta Marini del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente. Lo scavo si svolgerà per tutto il mese di settembre.

Le attività di scavo e ricerca sono state rese possibili grazie alla concessione di scavo da parte del MIBAC – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e si svolgeranno con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e del comune di Nuxis, con il supporto tecnico dell’Associazione Speleo Club Nuxis, che gestisce l’area, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e per le Province di Oristano e Sud Sardegna.

L’inaugurazione delle attività si terrà sabato 31 agosto 2019, presso il sito geo speleo archeologico «Sa Marchesa».

Il programma della giornata.

10.30: conferenza stampa ed inaugurazione delle attività

Ex miniera Sa Marchesa – Acquacadda – Nuxis (SU) – incrocio: S.P. 78 km 0,2/S.S. 293 km 50,4

Interventi:

Saluti delle autorità regionali e provinciali;

Piero Andrea Deias, sindaco di Nuxis;

Tarcisio Agus, presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna;

Sabrina Cisci, funzionario archeologo, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e per le province di Sud Sardegna e Oristano;

Riccardo Cicilloni, Università di Cagliari, direttore scientifico dello scavo archeologico presso la Grotta di Acquacadda;

Elisabetta Marini, Università di Cagliari, Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente;

Salvatore Buschettu, presidente Federazione Speleologica Sarda;

Roberto Curreli, presidente Associazione Speleo-Club Nuxis;

Marco Cabras, archeologo;

Federico Porcedda, archeologo.

Ore 18.00 – Conferenza a tema archeologico

presso sito geo speleo archeologico «Sa Marchesa»

Annaluisa Pedrotti (Professore associato – Università degli Studi di Trento), Ötzi, l’uomo venuto dai ghiacci: le novità della ricerca scientifica.

La conferenza costituisce il primo evento del ciclo di conferenze «Incontri di archeologia alla Grotta di Acquacadda. Cinquant’anni di ricerche nel Sulcis-Iglesiente» organizzato dall’Associazione Speleo Club Nuxis.

A seguire intervento dal titolo: Archeologia e viticoltura, a cura dell’Associazione Italiana Sommelier. Per finire degustazione di vini della Cantina di Santadi e dell’Agricola Punica.

Durante la giornata è previsto un intrattenimento per bambini, nel giardino del sito di Sa Marchesa.

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La sala conferenze della Miniera di Sa Marchesa, a Nuxis, ha ospitato questa sera la presentazione del libro “Viaggiando Chiesa” (Ediuni edizioni), di don Angelo Pittau, organizzata dall’associazione Speleo Club Nuxis guidato da Roberto Curreli, con il patrocinio dell’associazione minatori Nebida Onlus, del comune di Nuxis e del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. Hanno partecipato alla presentazione, tra gli altri, con l’autore don Angelo Pittau e uno dei due curatori, Gianfranco Murtas, storico e scrittore (l’altro curatore è Andrea Giulio Pirastu), il sindaco di Nuxis, Pier Andrea Deias; Andreano Madeddu, vicepresidente dell’associazione Minatori Nebida onlus e amico di don Angelo Pittau; il professor Tarcisio Agus, presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna; Alberto Secci, scrittore; Giampaolo Cirronis, giornalista ed editore, moderatore della serata.

Dopo i saluti del sindaco di Nuxis, Pier Andrea Deias, Andreano Madeddu e Tarcisio Agus hanno aperto la serata ricordando le esperienze vissute al fianco di don Angelo Pittau, il primo da amico e cofondatore del periodico “Il Confronto”, il secondo da sindaco di Guspini, comune nel quale don Angelo Pittau negli stessi anni guidava la parrocchia principale; è seguito un lungo ed appassionato intervento dello scrittore Alberto Secci che ha recensito il libro. E’ stata poi la volta di Gianfranco Murtas che ha raccontato come è nato il libro-intervista e tanti aneddoti delle esperienze di vita di don Angelo Pittau, «in giro per il mondo»… Dopo due nuovi brevi interventi di Andreano Madeddu e Tarcisio Agus, ha chiuso la serata don Angelo Pittau con un intervento che ha tenuto incollati sulle sedie i numerosi presenti.

La serata è stata allietata dall’esibizione del Coro Collegium Musicum di Santadi, diretto dal maestro Paolo Sanna, che ha proposto tre brani, in apertura di serata, a metà e alla fine della serata. Al termine, Maria Antonietta Pinna, organizzatrice della presentazione, ha ringraziato tutti i presenti e consegnato a don Angelo Pittau una confezione di vini offerta dal presidente della Cantina Santadi, Antonello Pilloni.

Don Angelo Pittau, presbitero villacidrese, classe 1939, ordinato nel 1965, laureatosi in Scienza e Tecnica dell’Opinione Pubblica all’Università Pro Deo (poi LUISS) di Roma con una tesi sull’opera letteraria di Giuseppe Dessì, nel 1967 partì per il Vietnam, al tempo coinvolto in una feroce guerra e vi rimase tre anni, impegnato in attività di docenza alla Pontificia Facoltà Teologica di Dakar, anche da giornalista free lance per diverse testate occidentali.

Rientrato in Europa nel 1970, prete operaio a Lione, poi a Torino, dove con don Piergiorgio Ferrero fondo la Comunità parrocchiale dell’Ascensione.

Rientrò in Sardegna nel 1974, chiamato dal vescovo Antonio Tedde, con l’incarico di dar vita alla nuova parrocchia Madonna del Rosario, in un quartiere molto povero.

I vescovi di Ales lo incaricarono della pastorale del lavoro e della direzione della Caritas diocesana, nel cui ambito diede vita a diversi Centri di Ascolto nelle comunità della Diocesi e si occupò di dare risposta ai più disparati bisogni sociali.

E’ stato tra i promotori del Centro Servizi del Volontariato Sardegna Solidale e presidente regionale del coordinamento delle comunità di recupero, dando a queste attività un respiro internazionale, per le relazioni avviate e sostenute con centri ecclesiali in Africa, Asia e America Latina.

Nel 1987, come Caritas diocesana lanciò la Marcia per la Pace, giunta alla 33ª edizione.

Giornalista pubblicista, laureatosi in Pedagogia all’Università di Sassari, fondò e diresse nel 1977 il mensile “Confronto” e collabora con diverse testate anche nazionali, pubblicò inoltre diversi libri.

Vediamo ora le interviste con don Angelo Pittau, il presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna Tarcisio Agus ed il presidente dell’associazione Speleo Club di Nuxis Roberto Curreli, realizzate al termine della presentazione del libro.

       

 

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Le strutture dell’ex Miniera di Sa Marchesa, a Nuxis, il 7 settembre ospiteranno la conferenza “Esempi di valorizzazione di divulgazione del geoturismo: le esperienze del Sulcis e la Valle Maira-Alpi Occidentali”, curata dal dottor Enrico Collo e dal dottor Roberto Curreli.

La conferenza illustrerà il tema dell’escursionismo ed ha l’obiettivo di comparare le esperienze escursionistiche del Sulcis con quelle del Piemonte occidentale.

I tragitti escursionistici sulcitani presentano tipologie e gradi di difficoltà differenti ed affrontano sia paesaggi collinari sia montani, nei quali si incontrano molto spesso importanti testimonianze minerarie costituite non solo da gallerie, da discariche, ma soprattutto da edifici  che raccontano per buona parte sia la storia che l’economia sulcitana degli ultimi due secoli, in parte intelligentemente recuperati, tra i quali quelli della miniera di Rosas a Narcao e della Grande miniera di Serbariu a Carbonia, ed altri in via di valorizzazione come la miniera di Sa Marchesa nel comune di Nuxis dove verrà svolto l’evento. Durante i percorsi si incontrano interessantissimi siti archeologici sia preistorici che storici appartenenti a diversi periodi. Tali complessi sono inseriti in un ambiente naturale di altissimo pregio, contornati da importanti formazioni geologiche tra le più antiche d’Europa e da un’eccezionale combinazione di specie floristiche, le quali costituiscono il tipico bioma della stupenda macchia mediterranea, dove vive una singolare fauna compreso il magnifico cervo sardo. Altra caratteristica è la varietà delle coste con le diverse tipologie, infatti sono presenti le coste alte e rocciose tipiche delle formazioni vulcaniche presenti nell’isola di San Pietro e Sant’Antioco oltre che l’alternanza di coste alte e arenili di grandi e piccole dimensioni originatesi dall’erosione delle rocce calcareo-dolomitiche, scistose e granitiche del Golfo di Palmas-Porto Pino e Teulada-Pula.    

Per quanto riguarda i paesaggi dell’alto cuneese, il dott. Enrico Collo, geologo e scopritore dell’orma del Ticinosuchus ferox, rettile del Permiano antenato dei Dinosauri, opera da diversi anni, organizzando escursioni didattico-ricreative, nell’altopiano della Gardetta, a 2.400 metri in Valle Maira, una delle meraviglie naturali del Piemonte. La valle circondata da maestose montagne, fra le quali spicca Rocca La Meja la cui cima è per buona parte dell’anno innevata, offre percorsi adatti a tutte le età che consentono di godere di panorami mozzafiato, della tipica fauna, tra cui le stupende e dolcissime marmotte, e della flora variopinta. Il dott. Enrico Collo organizza inoltre delle serate astronomiche in alta montagna, avvalendosi della limpidezza dell’aria e dell’alta quota, osservando le stelle ed i pianeti.

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10216360539394018/

E’ stato inaugurato questa mattina, a Nuxis, un monumento “Per non dimenticare i 6 lavoratori morti nella miniera “Sa Marchesa” di Nuxis “. L’iniziativa, voluta dallo Speleo Club di Nuxis e patrocinata dal comune di Nuxis, ha visto la partecipazione, tra gli altri, dei sindaci dei tre Comuni in cui risiedevano le vittime: Nuxis (Pier Andrea Deias), Perdaxius (Gianfranco Trullu) e Narcao (Danilo Serra); dell’ex sindaco di Nuxis Antonello Pilloni, del consigliere regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu, del presidente della Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna e dell’ex parroco di Nuxis don Silvano Cani.

Dopo l’introduzione del presidente dello Speleo Club, Roberto Curreli, don Silvano Cani ha benedetto il monumento, nel quale sono riportati i nomi delle 6 vittime e le date della loro tragica scomparsa (Paolino Nonnis e Giovanni Efisio Obino, 18 aprile 1955; Raffaele Mei, 7 marzo 1959; Efisio Fois, 12 febbraio 1960; Giuseppe Cau e Francesco Cadoni, 14 febbraio 1969); sono intervenuti quindi i tre sindaci e, infine, don Silvano Cani ha recitato il Padre Nostro.

Al termine, sul piazzale del sito, si sono succeduti alcuni interventi e la giornata si è conclusa con un buffet.