28 March, 2024
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Questa mattina è stata inaugurata (e issata sul pennone) la “Bandiera Azzurra” a Sant’Antioco, riconoscimento che la Federazione Atletica Leggera Italiana e Anci consegnano ai Comuni che si distinguono per l’impegno nella promozione della pratica della corsa e del cammino e, più in generale, della salute, quali strumenti di benessere e qualità della vita. Non solo: da oggi è “operativo” anche un percorso naturale di atletica leggera individuato dentro il Parco Giardino e intitolato a due storici atleti antiochensi attivi negli anni Quaranta e Cinquanta nelle discipline dei cinquemila e dei diecimila metri: Giovanni Lai e Peppino Nocco.

La giornata ha avuto inizio presso l’aula consiliare, alla presenza delle classi quinte delle scuole di istruzione di secondo grado di Sant’Antioco e di una rappresentanza di atleti “speciali” dell’associazione “ASD Stella Speciale Onlus”. Un momento di incontro che ha visto la preziosa partecipazione dell’atleta olimpico Maurizio Damilano, testimonial della Federazione e del progetto Bandiera Azzurra, che ha consegnato al Sindaco l’importante vessillo. Tra i relatori anche il nutrizionista Francesco Brai, il quale ha illustrato ai giovani le buone pratiche in termini di alimentazione. Presenti anche il presidente della Federazione Atletica Leggera della Sardegna Sergio Lai, e quello provinciale, Antonello Murgia.

Successivamente, la comitiva si è spostata nel Parco giardino, dove è stata issata la bandiera e inaugurato il percorso, lungo 2 km e segnalato da appositi cartelli. «Da oggi a Sant’Antioco sventola la Bandiera Azzurra, importante riconoscimento che quest’anno è stato consegnato a venti Comuni d’Italiacommenta il sindaco, Ignazio Locci -, e naturalmente ci fa enormemente piacere essere tra questi. Mi ha fatto molto piacere poter dare vita a questa festa dello sport con i ragazzi delle quinte classi delle scuole superiori antiochensi. Ringrazio tutti per la partecipazione, dalle scuole all’associazione “Stella Speciale”, dai parenti degli atleti Lai e Nocco ai cittadini. Un ringraziamento speciale al campione olimpico Maurizio Damilano, qui con noi per questa festa dello sport e per consegnarci la Bandiera Azzurra. Buono sport a tutti!».

 

Il comune di Carloforte ha organizzato lo scorso 16 settembre la conferenza sul tema “Quali risposte a quali domande di salute e sanità dal territorio”, alla quale hanno relazionato tutti gli Ordini Professionali che, come evidenziato in   dei lavori dal Sindaco di Carloforte Stefano Rombi, «rappresentano il front office in Asl Sulcis tra ospedale e territorio e per mezzo dei loro professionisti sanitari, tecnici e sociali impattano e non poco sul diritto dei cittadini del Sulcis Iglesiente nella fruizione delle prestazioni di cura ed assistenza».
Le voci istituzionali degli Ordini che hanno animato la conferenza aperta ai 23 sindaci del Sulcis Iglesiente erano quelle dei Medici, degli Psicologi, delle Ostetriche, dei Biologi, dei Tecnici RSM, degli Infermieri, delle Assistenti sociali, ai quali Albi tutti gli esercenti le professioni sono iscritti.
Ha moderato i lavori l’Assessore alla Tutela della Salute del comune di Carloforte dott.ssa Pina Franca Opisso che ha sottolineato come «per la prima volta nel Sulcis Iglesiente i 23 sindaci in rappresentanza di 127mila abitanti ospitano gli Ordini professionali, Enti di Diritto Pubblico non Economico Sussidiario dello Stato vigilati dal ministero della Salute e che entrano nella vita delle persone e partecipano o dovrebbero partecipare a pieno titolo all’organizzazione del SSN tramite ASL Sulcis e altre istituzioni». L’assessore si è poi soffermata su un passaggio della rete ospedaliera che meriterebbe di essere meglio attenzionata rispetto agli effettivi esiti quando evidenzia che «la scomposizione dell’Azienda per la tutela della salute in otto Aziende sociosanitarie consentirà di presidiare con maggiore cura ed attenzione anche i bisogni dei cittadini nelle aree rurali e nelle piccole isole che, distanti dagli agglomerati urbani, risentono delle allocazioni delle strutture sanitarie principali».
Per l’Ordine dei Medici, rappresentato dalla Dott.ssa Rita Ecca su delega del presidente Enrico Montaldo, assume una fondamentale importanza a «garanzia della salute dei cittadini la questione della grave carenza dei professionisti sanitari medici e degli specializzati, nonostante le informazioni rese sulla stampa che attesterebbe la Sardegna come la regione con il più alto rapporto medici-cittadini. Il problema dell’assenza di medici di medicina generale nasce dall’alto numero di medici ai quali non è stato garantito l’accesso alle scuole di specializzazione o ai corsi di formazione specialistica triennale per poter esser impiegati ed operare correttamente e strutturalmente nel territorio piuttosto che essere chiamati a ruoli di sola sostituzione di titolari assenti e in sedi dove non presenti, ad esempio in continuità assistenziale o guardia turistica, e per qualsivoglia motivo». Oltre alla «grave carenza dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta», la dott.ssa Rita Ecca richiama la questione politica della “programmazione del fabbisogno” e illustra anche diversi aspetti amministrativi in ambito ospedaliero per criticità legate ai pensionamenti dei medici in periodo pandemico, che hanno comunque «portato nuove 17mila borse di studio per sostenere i percorsi di specializzazione e di formazione».
Il Commissario straordinario dell’Ordine regionale dei Biologi, dott. Nicola Loporto, è intervenuto illustrando «il ruolo, lo spazio e le competenze nel nostro Servizio Sanitario Regionale e in ASL Sulcis, dove portiamo risorse professionali e culturali e dove proviamo a colmare le carenze del sistema messe impietosamente in luce dalla pandemia da Covid-19», soffermandosi sulla pianificazione condivisa, che presti realmente attenzione ai bisogni del territorio.
Il Servizio Sanitario Regionale è un patrimonio che necessita di un numero di biologi adeguati, continua il presidente Nicola Loporto, «soprattutto in considerazione della peculiarità della figura del Biologo che presta assistenza e supporto anche ai centri di primo intervento e la cui presenza costante deve essere garantita per la sua intrinseca funzione alla pari di altri professionisti dell’emergenza urgenza».
La presidente dell’Ordine delle Ostetriche, dott.ssa Maria Rosaria Lai, è intervenuta facendo un’attenta analisi sui punti di forza e sulle criticità riscontrate nei Servizi dell’Area Materno Infantile, situati nei tre Distretti della ASL Sulcis, rafforzando sia la considerazione dei «Consultori familiari, importanti e indispensabili Servizi Sociosanitari che la normativa a sostegno degli stessi e per l’attuazione delle Linee d’indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel Percorso Nascita e per la riduzione del Taglio Cesareo, settori sanitari strategici ai quali aggiungere la prevenzione dei tumori femminili, l’educazione alla salute riproduttiva per gli adolescenti, sia per garantire il diritto all’accesso ai servizi alle fasce di popolazione più deboli e quindi maggiormente a rischio».

Nel Sulcis Iglesiente, mancherebbero n. 3 Consultori Familiari, uno per ogni Distretto. Ha inoltre sottolineato come «la difesa del Punto Nascita del CTO di Iglesias e quindi della ASL Sulcis può passare anche per la possibilità di rendere disponibile la parto analgesia, che rientra nei LEA, perché solo osservando i principi di eguaglianza e di equità nell’accesso alle cure, le donne gravide residenti nel territorio del Sulcis Iglesiente, possono fare delle scelte libere e consapevoli individuando in quale Punto Nascita andare a partorire»
Per l’Ordine dei Tecnici Sanitari e di Radiologia medica è intervenuta la presidente dott.ssa Maria Porru in rappresentanza di 19 professioni, che dal periodo pandemico sono state riscoperte come «fondamentali in tutti gli ambiti di cura, assistenza, diagnosi, riabilitazione in emergenza o in routine, in ospedale e nel territorio, nel pubblico e nel privato, nonostante l’importante carenza di tecnici delle dotazioni organiche anche nel Sulcis Iglesiente». Prosegue la presidente che le «professioni sanitarie tecniche posso esercitare non solo in ospedale ma anche nel territorio come i Poliambulatori, le Case della Salute, gli Ospedali di Comunità, nella telemedicina, finanche a domicilio dell’assistito. Noi ricerchiamo soprattutto la massima integrazione possibile con tutte le discipline sanitarie. Un’altra opportunità è la piena offerta formativa universitaria, da anni insufficiente ai bisogni di salute dei cittadini».
Il presidente dell’Ordine degli Infermieri Graziano Lebiu si è soffermato sull’importanza della presenza in contemporanea di tutte le professioni sanitarie e tecniche e sociali, «un segnale della responsabilità di farsi carico delle istanze, soprattutto, dei cittadini per i quali i professionisti hanno senso di agire ed esercitare e per misurarsi e continuare a svolgere un ruolo in tutti i contesti e i dibattiti che coinvolgono direttamente la sanità, la salute, il territorio della provincia Carbonia-Iglesias, mettendoci tutti a disposizione delle istituzioni tutte a tutela dei diritti non solo dei residenti».

Importante, tra gli altri, il passaggio sulle difficoltà della carenza di personale che sarà possibile di risolvere in parte solo «se ASL Sulcis sarà, dotata di autonomia gestionale ed organizzativa, acquisendo significative attività amministrative assegnate ad ARES SARDEGNA. ASL Sulcis non può direttamente assumere, sostituire, bandire, mobilitare, stabilizzare, selezionare per adeguare la dotazione organica carente in tutti i profili, mentre dovrebbe potersi anche occupare della gestione degli aspetti di reclutamento inerenti il personale».
La presidente dell’Ordine degli Psicologi, dott.ssa Angela Quaquero, richiama l’attenzione dei 23 sindaci che «lavorare sulla salute, oggi più che mai, significa da un lato prendere in carico la persona unitariamente, tenendo conto della sua complessità e dall’altro assumere una visione profonda e consapevole della comunità nella quale le persone sono immerse, ed investire sulla salute nel Sulcis – Iglesiente oggi implica una riflessione approfondita che deve partire dalle carenze profonde che la tutela della salute mostra in questo territorio più intensamente che in altri».

Interessante la parte dedicata dalla dott.ssa Quaquero ai numeri e all’esistente: «I servizi psicologici sono estremamente carenti e ridimensionati su un territorio che da decenni richiede una particolare attenzione: I CSM, i Consultori, i SERD, l’unità di Neuropsichiatria Infantile conoscono bene l’entità del malessere psicologico rappresentato dall’utenza che ad essi si rivolge, fortemente accentuato dopo l’emergenza sanitaria determinata dal COVID, con effetti che coinvolgono trasversalmente tutta la popolazione, con particolare accentuazione sull’età dello sviluppo (in particolare sull’adolescenza) e sulle persone anziane. I Comuni possono favorire la costruzione di reti orizzontali sul tema salute, cosa che consentirebbe una notevole razionalizzazione degli interventi e delle risorse».
Per l’Ordine delle assistenti sociali è intervenuta la dott.ssa Giannina Congias in rappresentanza della presidente Milena Piazza, è ha prontamente evidenziato che «l’accesso dei cittadini ai servizi ogni giorno porta le assistenti sociali a ragionare su quali siano le modalità appropriate per rendere fruibili i diritti degli utenti in tema di salute e sanità e integrazione socio sanitaria per il tramite del miglior funzionamento dei servizi, perché assistiamo ai cambiamenti dei bisogni in rapporto all’allungamento dell’età media, all’aumento di malattie croniche e degenerativa, a nuovi stili di vita in famiglia e nella società e che interessano tutte le età e tutte le fasi della vita. Per contrastare le disuguaglianza e la contrazione dei servizi dedicati all’utenza, riteniamo vincente e efficace lo sguardo multidisciplinare».
Sono intervenuti nel dibattito contributo:
– il sindaco di Fluminimaggiore, con sussistenti preoccupazioni sul futuro del servizio sanitario non solo nella sua comunità per l’assenza di medici di famiglia e per la prolungata chiusura della Casa Famiglia;
– il medico di famiglia di Carloforte dott. Giancarlo Grosso che ha ripercorso la scelta umana e slancio etico e deontologico di tutti i medici dell’Isola di San Pietro di prestare le loro professionalità alla cittadinanza di Calasetta nel loro momento più drammatico per la totale assenza di medici, pediatri, guardie mediche, guardie turistiche. Un esempio solidale, coraggioso virtuoso e vitale che non è passato inosservato agli addetti ai lavori.
– il consigliere comunale di Calasetta infermiere Sergio Lai e la consigliera comunale di Sant’Anna Arresi infermiera Cristiana Caredda, che hanno ribadito l’importanza del confronto, della collaborazione, dell’integrazione ospedale-territorio, del rispetto del diritto alla salute da parte di chi è deputato a garantirla indistintamente a tutti piuttosto che volgere la testa da un’altra parte, nonché dell’assunzione di responsabilità delle istituzioni ai massimi livelli e vertici regionali di confrontarsi con chi rappresenta i diritti dei cittadini, per dare risposte certe a domande altrettanto inequivocabili come quali soluzioni per la piena agibilità alla medicina generale e di continuità assistenziale, la cui carenza congestiona i Pronto Soccorso di ASL Sulcis. I Comuni di Calasetta e Sant’Anna Arresi hanno più volte provato far sentire la propria voce e per coinvolgere nella programmazione di cosa fare come chi avrebbe dovuto ed invece non ha fatto. Di fatto siamo comuni con poco peso politico e trascurati e abbandonati sotto tutti i punti di vista.

– il dott. Tinti, presidente regionale di Federlab, interviene per sollecitare i sindaci a comunicare con più regolarità i dati sanitari di loro pertinenza e delle loro popolazione alle istituzioni aziendali e regionali affinché alle domande di salute sidiano risposte su numeri certi e non su previsioni o ipotesi che possono poi risultare infondate
– un cittadino di Carloforte esterna le sue preoccupazioni sul fatto che nonostante il grido di allarme che si alza a più riprese dal territorio per la insufficiente offerta sanitaria quanto a servizi e nonostante la professionalità di chi lavora in ASL Sulcis, non si rileva nessun miglioramento tangibile e si chiede quale futuro attende i cittadini e se si sia in presenza di un disegno politico di ridimensionamento a favore di altre aree sanitarie.
Sono state distribuite tabelle riepilogative sui numeri dei servizi sanitari esistenti, sui servizi indisponibili, sui servizi ridimensionati e trasferiti, sugli investimenti dal PNRR per il Sulcis Iglesiente.
Erano presenti i sindaci di Buggerru, Fluminimaggiore e Musei e i delegati dei Comuni di Iglesias, Calasetta, Sant’Anna Arresi, Nuxis.
Assenti la Direzione Generale Asl Sulcis e la Direzione Generale Ares Sardegna.
Tutti i Presidenti degli Ordini Professionali hanno rinnovato la disponibilità a collaborare con il 23 sindaci del Sulcis Iglesiente, con le Direzioni di ASL Sulcis e di ARES Sardegna e con l’Assessorato alla Sanità e con tutti gli attori, a vario titolo, della sanità nel territorio della ex Provincia Carbonia Iglesias.

 

Domenica 6 febbraio, abbiamo appreso che presso il presidio ospedaliero CTO di Iglesias Asl Sulcis sarebbe ancora indisponibile nel 2022 una camera mortuaria per la corretta gestione dei corpi inanimati, nonché in auge l’anomalo trasferimento dei deceduti in mezzi di trasporto inidonei e con procedure che con tutta evidenza avrebbero meritato di essere valutate, prese in carico e risolte dalle istituzioni aventi causa sin dal 2016 e dal 2018.

Registriamo, purtroppo, l’assoluta mancanza di riscontro alle interlocuzioni proposte alle istituzioni e di responsabili risposte alla nota dell’Ordine, ed alla testimonianza della famiglia, allegati 3 e 3 bis.

Poiché rappresentiamo un Ente di Diritto Pubblico non Economico Sussidiario dello Stato vigilato dal ministero della Salute che entra nella vita delle persone e partecipa all’organizzazione aziendale non tanto per dire qualcosa ma perché ha qualcosa da dire,

Premesso che entrammo nel merito della criticità già nel 2016 con note dell’Ordine n. 226/2016, n. 28/2017, n. 251/2018, essendo questione non marginale per l’immagine della nostra ASL e per la salute pubblica che non fosse fruibile al CTO alcuna Camera Mortuaria, che risultassero in atto creative modalità di trasporto delle Salme dal PO CTO al PO Santa Barbara di Iglesias, che si potessero violare regolamenti di Polizia Mortuaria Capo IV artt. 19 e 20 del DPR 285/90 e del Comune di Iglesias del 2014 e della Legge Regionale n. 32/2018,

Ritenendo che regolamenti e disposizioni dovrebbero essere supervisionati proprio dalle istituzioni e che, più nel dettaglio sui requisiti dei mezzi di trasporto funebre, la vigilanza del rispetto delle norme spetti al Comune di Iglesias anche presiedendo al controllo degli aspetti igienico-sanitari e dell’idoneità degli stessi mezzi, e che la ASL Sulcis proprietaria del mezzo di trasporto funebre debba garantirne l’idoneità e la predisposizione di apposito registro su cui annotare tutte le operazioni effettuate sul mezzo utilizzato,

Comunichiamo di avere chiesto al ministero della Salute, di valutare di darci contezza delle doverose risposte e dei chiarimenti non pervenuti alle domande legittimamente poste, per rispetto della dignità delle persone, delle famiglie e dei corpi inanimati e a tutela della professionalità e responsabilità di chiunque possa concorre direttamente o indirettamente alla consuetudine di partecipare a procedure in eventuale violazione di quanto sopra elencato e del Codice Deontologico Infermieristico 2019.

Come professione infermieristica che interpreta adeguatamente la propria funzione e il proprio ruolo non solo in questa fase pandemica senza lasciare indietro e in stato di abbandono nessun assistito e rispettando le persone e le loro famiglie, mai come ora, per l’autorevolezza e per l’immagine raggiunte in questi anni, crediamo nella dignità e nel rispetto che si deve ad un corpo inanimato a noi affidato sino al fine vita come persona, e appena dopo ancora da considerare come tale.

La posizione della comunità infermieristica del Sulcis Iglesiente è di totale rifiuto di una organizzazione e gestione di contesti sanitari a dir poco inaccettabili e che, purtroppo, avvengono tra l’indifferenza quasi generale.

Gli infermieri non si tirano indietro rispetto a nessuna difficoltà e situazione da affrontare sino a superamento della condizione disumana che l’Ordine sta segnalando e documentando sin dal 2016.

Abbiamo quindi dovuto coinvolgere altre istituzioni nazionali perché nonostante la disponibilità a costruire “ponti” restiamo perplessi di fronte a realtà aziendali e locali che dovrebbero collaborare e che invece non riconoscono la funzione dell’Ordine e la dignità di infermiere ed infermieri, cittadine e cittadini.

Reggiamo il sistema anche subendo le derive di gestioni aziendali verso le quali non possiamo concorrere a violare normative e regolamenti da cui possono conferire responsabilità amministrative e disciplinari.

Abbiamo invitato la comunità professionale infermieristica a valutare la legittimità delle procedure di trasporto salme dai luoghi di degenza a luoghi indefiniti e in modi inappropriati e a non esporsi a violazioni dei regolamenti e delle normative inerenti la materia in oggetto, segnalando all’Ordine qualsiasi condizione che configuri l’ipotesi illeciti amministrativi e di non osservanza del Codice Deontologico di cui agli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 24, 30, 34.

Per il Consiglio Direttivo composto da Puddu Claudia, Sergio Lai, Paolo Boi, Brunella Porcu, Stefania Accotzu, Andrea Matzuzzi, Renato Loddo, Stefano Stori.

Il presidente Graziano Lebiu

Si è svolta questa mattina, nella sede dell’assessorato dei Servizi sociali del comune di Carbonia, nell’ex Tribunale in via XVIII Dicembre, la consegna dei pacchi alimentari di Coldiretti, in collaborazione con Campagna Amica e Filiera Italia, destinati alle fasce deboli.

Il vicepresidente della federazione Coldiretti Cagliari e responsabile dell’ufficio territoriale di Carbonia Sergio Lai e Giuseppe Vella, in veste di funzionario Coldiretti, hanno consegnato i pacchi al sindaco Pietro Morittu e all’assessore dei Servizi sociali, Roberto Gibillini.

Nei cartoni sigillati, sono contenuti prodotti alimentari di prima necessità tra cui pasta, latte, farina ed olio, destinati alle famiglie che vivono un particolare momento di ristrettezze, dovuto anche alle conseguenze della pandemia.

«Ringraziamo di cuore Coldiretti e Campagna Amica per questo donoha detto l’assessore Roberto Gibillini -. Nel 2021 sono stati 277 i nuclei in difficoltà economica in carico ai Servizi sociali, esclusi i percettori del reddito di cittadinanza.»

«Coldiretti è da sempre sensibile a questo temaha dichiarato il vicepresidente Sergio Laie periodicamente organizza queste consegne di pacchi alimentari, così come quella avvenuta a Natale. È un’operazione significativa perché dà un aiuto concreto a chi ne ha bisogno e lo fa con prodotti sani e di qualità.»

«Al più presto ci organizzeremo con gli ufficiha sottolineato l’assessore Roberto Gibilliniper contattare i destinatari per il ritiro e sarà sicuramente un segnale di vicinanza per la nostra comunità.»

Prosegue l’attività di pulizia dei canali a servizio della produzione agricola e dell’attività di manutenzione, ordinaria e straordinaria, operata a livello territoriale dal Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale. Per rafforzare questa importante opera di prevenzione, messa in campo dal Consorzio, è stato acquistato un nuovo mezzo, una trattrice gommata da 145 cv dotata di braccio decespugliatore posteriore e testata trinciante.

Un ulteriore investimento necessario per incrementare e accelerare le attività, ordinarie e straordinarie, di sfalcio della vegetazione presente lungo le sponde dei canali della rete di dreno consortile che, nei territori del Cixerri e del Basso Sulcis, riguarda una lunghezza di circa 125 chilometri.

«Questo nuovo investimento del Consorzio di Bonifica, realizzato grazie alle risorse assegnate ai Consorzi di Bonifica dalla Regione Sardegna, si inserisce nell’importante programma di prevenzione che stiamo mettendo in campo con le nostre attivitàcommenta Efisio Perra, presidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionaleperché oltre a garantire sicurezza e operatività ai territori e alle aziende agricole, lavorare in prevenzione significa portare anche risparmi concreti considerando che prevenire costa un settimo rispetto al ripristino dei danni, come attestato dalle analisi effettuate da ANBI (Associazione Nazionale Consorzi di Bonifica) oggi più che mai, infatti, questo lavoro assume una rilevanza strategica per i nostri territori considerati i cambiamenti climatici in atto e l’alternanza tra periodi siccitosi e di precipitazioni di forte intensità con vere e proprie bombe d’acqua.»

«L’attività messa in campo dal Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale ha visto completare, nel 2021 nel sub comprensorio di Carbonia e Iglesias, complessivamente 48 interventi su canali di dreno per una lunghezza complessiva di oltre 50 chilometri di rete – evidenzia Sergio Lai, vicepresidente del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionaleoltre agli interventi di sfalcio e taglio sulle piste di servizio per complessivi 18 chilometri.» 

«Si aggiungono le operazioni di pulizia delle sezioni degli attraversamenti stradali sul rio Palmas nell’ambito della convenzione stipulata con l’Assessorato Regionale dei Lavori pubblici ricorda Pierfrancesco Testa Direttore Generale del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale – e gli interventi di pulizia e sfalcio di canali di irrigazione di competenza dell’area agraria consortile per circa 3 chilometri. Interventi che hanno interessato i territori dei comuni di Giba, compresa la frazione di Villarios, Iglesias, Masainas, San Giovanni Suergiu, Sant’Anna Arresi e Villamassargia.»

Gentile Sindaco Pietro Morittu,

ai tempi della comunicazione via streaming ed in piena fase pandemica, avremmo atteso un suo cortese invito a partecipare ai lavori convocati dal Consiglio comunale di Carbonia sui temi della sanità, alla presenza in remoto di autorevoli esponenti della politica regionale, locale e aziendale.

Nel rispetto dei ruoli e delle ragioni di ognuno dei nostri interlocutori, riteniamo di essere sufficientemente presenti, preparati, competenti ed autorevoli nella materia che meglio governiamo, viviamo e conosciamo lavorandoci tutti i giorni dell’anno 24 ore su 24 e per tutti i 23 comuni del Sulcis Iglesiente, in ambito ospedaliero e territoriale, nella sanità pubblica e privata: la salute, l’accesso ai servizi, l’organizzazione aziendale, le risposte ai bisogni di cura e assistenza, la qualità delle prestazioni, l’etica e la deontologia.

Non abbiamo però avuto il privilegio di un confronto pur a distanza e formale con il Consiglio comunale di Carbonia, nonostante gli impegni in campagna elettorale a confrontarsi con il tessuto sociale e professionale cittadino.

E non è la prima volta che accade, dovendo annotare che è stata declinata il 18 dicembre us la partecipazione alla nostra conferenza sugli impatti del PNRR nel Sulcis Iglesiente con le Case della Salute e gli Ospedali di Comunità, punto anch’esso nel programma elettorale vincente.

Ma la doglianza odierna verte su un’ennesima fuorviante affermazione sulla professione infermieristica, da Lei narrata al minuto 23 circa del video di condivisione dell’intera seduta: «Il territorio merita l’istituzione di scuole per infermieri da aprirsi nei nostri ospedali».

Un politico non può permettersi neppure in privato una valutazione così distante dalla realtà, figuriamoci in pubblico: le scuole “infermieri professionali” sono dismesse dagli anni 90, la formazione degli “infermieri” è adesso universitaria, il titolo rilasciato per l’esercizio professionale è la laurea in infermieristica, il titolo di accesso richiesto per competere ad entrare all’università è il diploma di maturità.

Sono cambiati i tempi, e sulle scuole per infermieri “professionali” è calata una pietra tombale, e non ci saranno consigli comunali straordinari capaci di smuoverla.

La considerazione e il rispetto che meritano gli infermieri e le infermiere passa anche per dettagli semantici, così come chiosammo nel settembre us quando, sempre impropriamente, venne utilizzato il termine “paramedici” per indicare “infermieri” nel medesimo programma elettorale (poi corretto, e qui gliene diamo atto).

Sono facce della stessa medaglia: uno sguardo all’indietro frutto di retaggi culturali che credevamo superati dai tempi e dai fatti.

La professione infermieristica non è valorizzata, compresa e ascoltata, e la nostra assenza al Consiglio comunale sulla Sanità ne è la dimostrazione, e all’indifferenza quasi generale dello stato nel quale siamo costretti a lavorare mentre tutti sanno e molti che dovrebbero fare qualcosa non sanno, non sentono o non vedono e non solo in ASL Sulcis, diciamo che è finito il tempo delle pacche sulle spalle, è finito il tempo di chiamarci “angeli” ed “eroi”, è finito il tempo delle parole ed inizia il tempo in cui si deve passare ai fatti restituendo vera dignità a una professione che finora ha dato tutto mettendo da parte la sua “normale straordinarietà” al fianco del cittadino e delle istituzioni per lavorare in costante emergenza, ammalarsi più e peggio di ogni altra categoria, rinunciare a ferie, permessi, progetti di carriera e di vita, degne retribuzioni, contratti di lavoro adeguati, condizioni e organizzazione del lavoro accettabili.

Niente sembra volersi concretizzare nella direzione delle richieste avanzate con forza e decisione dal nostro Ordine, che invece che dedicarsi all’ambito della lamentazione si è mette continuamente in discussione e ha pur sempre mantenuto un dialogo serio e pacato per dovere istituzionale, agendo proattivamente per tutti i 23 comuni che insistono nel territorio di governo della Asl Sulcis, ma verso le istituzioni e gli enti locali, non possiamo però ancora continuare a lungo a cercare una mediazione che non esiste.

Le chiediamo un gesto di ammenda, gli infermieri e le infermiere escono complessivamente ridimensionati dai lavori della seduta straordinaria, e non lo meritano.

Confidiamo di entrare nel merito dei temi della conferenza appena avremo modo di confrontarci, pandemia permettendo.

Il Consiglio direttivo Opi Carbonia Iglesias in rappresentanza di 880 iscritti e iscritte all’Albo professionale

Graziano Lebiu, Claudia Puddu, Sergio Lai, Paolo Boi, Brunella Porcu, Stefania Accotzu, Andrea Matzuzzi, Renato Loddo, Stefano Stori

Lunedì 20 dicembre, alle ore 10.30, Confartigianato Sud Sardegna e Coldiretti di Cagliari consegnano alla diocesi di Iglesias la statuina
de “l’imprenditore che usa la tecnologia”. Iniziativa delle associazioni degli artigiani e degli agricoltori per rinnovare una tradizione che trasmette speranza e serenità.

E’ una statuina raffigurante un imprenditore che usa la tecnologia il nuovo personaggio del presepe 2021 di Confartigianato, Coldiretti e
Fondazione Symbola.

Realizzata in cartapesta dalla maestria artigiana, è l’emblema degli uomini e delle donne di buona volontà impegnati, con le loro aziende, a costruire un futuro nuovo, all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità.

Anche quest’anno, come in quello appena concluso, verrà consegnata al vescovo di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda, dalle rappresentanze territoriali dell’associazione artigiana e da quella dei coltivatori.

La breve cerimonia avverrà lunedì 20 dicembre, alle ore 10.30, presso la Cattedrale di Iglesias, alla presenza della vicepresidente e del
segretario di Confartigianato Sud Sardegna, Norella Orrù e Pietro Paolo Spada, del rappresentante di Coldiretti Sud Sardegna, Sergio Lai, e del direttore regionale di Coldiretti Sardegna, Luca Saba.

Un’iniziativa che verrà replicata su tutto il territorio regionale e nazionale, per valorizzare la tradizione del presepe che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando.

Giovedì 22 luglio 2021 si è insediato il nuovo Consiglio di amministrazione del GAL Sulcis Iglesiente, Capoterra e Campidano di Cagliari che ha confermato in carica il presidente uscente Cristoforo Luciano Piras.
Il Consiglio, ricevuto il nuovo mandato dall’assemblea dei soci, ha visto confermati cinque dei suoi sette membri. Due quindi i consiglieri uscenti, l’imprenditrice del settore turistico-ricettivo Emma Cosa ed il sindaco di Masainas Ivo Melis. I due nuovi consiglieri sono Tiziana Cuccu, imprenditrice proprietaria del Birrificio Rubiu di Sant’Antioco e Andrea Pisanu, sindaco di Giba e presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis.
Riconfermato alla guida del CdA del GAL per i prossimi tre anni Cristoforo Luciano Piras, che guiderà l’ente nel portare a termine i progetti in essere e le attività di questa programmazione europea, compresi i nuovi impegni appena presi col territorio, come il nascente Distretto rurale Sardegna Sud Ovest.
«Sono grato al Consiglio di amministrazioneha detto Cristoforo Luciano Piras per l’impegno profuso in questi anni di lavoro e per la rinnovata fiducia nei miei confronti. Ringrazio in particolar modo i due consiglierinuscenti: l’imprenditrice Emma Cosa per l’importante lavoro svolto ed il sindaco di Masainas Ivo Melis, che è stato in questi anni uno dei pilastri dell’ente, lavorando con abnegazione ed entusiasmo. Ai nuovi entrati e all’intero Cda vanno i miei migliori auguri di buon lavoro.»
Il Consiglio di amministrazione – organo decisionale del GAL – è costituito da sette membri: tre rappresentanti di imprese private del comparto agroalimentare; tre della società civile espressione del comparto agricolo, dell’artigianato e di altri settori relativi allo sviluppo locale; uno della Pubblica amministrazione.
Attuale Consiglio di amministrazione:
● Presidente: Cristoforo Luciano Piras
● Consiglieri imprese private: Tiziana Cuccu, Cristoforo Luciano Piras, Elisabetta Secci
● Consiglieri società civile: Bruno Fisanotti, Sergio Lai, Antonello Pilloni
● Consiglieri parte pubblica: Andrea Pisanu
Il Consiglio di amministrazione ed il presidente restano in carica per 3 anni.

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Dopo la soddisfacente esperienza dell’anno scorso sabato 6 luglio riapre il mercato di “Campagna Amica” a Portoscuso nello splendido scenario del lungomare di via Cristoforo Colombo.

L’estate ormai è arrivata e con l’arrivo del caldo i prodotti di stagione, freschi, genuini, dietetici e  dissetanti, ci aiutano a reintegrare i sali minerali persi con il sudore e a fare carico di vitamine. La frutta aiuta a “catturare” i raggi del sole ed è anche in grado di difendere l’organismo dalle elevate temperature e dalle scottature. La dieta adeguata per una abbronzatura sana e naturale si fonda sul consumo di cibi ricchi in Vitamina A che favoriscono la produzione nell’epidermide del pigmento melanina che protegge dalle scottature e dona il classico colore scuro alla pelle. Sul podio del “cibo che abbronza” ci sono carote, pesche, melone, albicocche e angurie, senza dimenticare la grande varietà dipomodori, insalate per tutti i gusti, peperoni e ciliegie.

«Per la federazione della Coldiretti di Cagliari – dice il presidente, Giorgio Demurtas – si tratta del dodicesimo mercato nel sud Sardegna: oltre a Quartu (venerdì e sabato), sono presenti ad Assemini e Carbonia (il martedì), Pirri ed Iglesias (mercoledì), Cagliari (giovedì), Selargius (venerdì e domenica), Sant’Antioco (venerdì) e Monserrato (sabato).»

Il Mercato Campagna Amica rappresenta un’importante occasione di promuovere i prodotti in una zona ad alta vocazione turistica all’insegna della stagionalità al fine di raggiungere un sempre maggior numero di consumatori alla ricerca di un cibo fresco, locale ed identitario.

L’educazione alimentare parte dal momento di scegliere i prodotti da portare a tavola per capire quale sia l’offerta della stagione e sfruttare le proprietà organolettiche di frutta e verdura che in questo periodo raggiunge la massima ricchezza nutrizionale.

«Un particolare ringraziamento all’amministrazione comunale – dichiara il vice direttore Coldiretti Cagliari, Sergio Lai – che ha voluto ripetere la proficua esperienza dell’anno scorso per continuare a promuovere e diffondere la cultura del cibo e l’importanza di sostenere l’economia locale con un atto semplice come quello della spesa. Con l’inaugurazione presenteremo i colori e i sapori della frutta di stagione.»

Appuntamento sabato 6 luglio per l’inaugurazione e ogni sabato mattina a partire dalle 8 fino alle 13.

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Il Municipio di Calasetta.

Il Municipio di Sant’Anna Arresi.

Urne aperte dalle 7.00 in 28 Comuni sardi, tra i quali Sant’Anna Arresi e Calasetta, per l’elezione dei sindaci e dei Consigli comunali. Ricordiamo che si vota fino alle 23.00. Sono previste tre rilevazioni dell’affluenza, alle 12.00, alle 19.00 e alla chiusura dei seggi.

Ricordiamo che sia a Sant’Anna Arresi sia a Calasetta, le liste in campo sono due.

A Sant’Anna Arresi si confrontano la lista “Insieme per Sant’Anna Arresi”, con candidato alla carica di sindaco Antonio Costantino Granella, 68 anni, già consigliere ed assessore nell’ultima Giunta Dessì ed assessore tecnico nella Giunta Pintus; e la lista “Arresinus”, con candidata sindaco Maria Teresa Diana, 69 anni, già sindaco del paese per un decennio, dal 1980 al 1990, oggi presidente della Coop Mediterranea.

A Calasetta la lista “Noi per Calasetta”, espressione della maggioranza uscente, è guidata dal candidato sindaco Remigio Scopelliti, 64 anni, dipendente AIAS, vicesindaco nelle ultime due consiliature con Antonio Vigo sindaco (oggi candidato alla carica di consigliere) ma già sindaco dal 2004 al 2009; la lista “Calasetta 250”, ha come candidata sindaco Claudia Mura, 35 anni, avvocato, dipendente del comune di Carbonia, e candidati alla carica di consigliere comunale molti debuttanti (il solo Roberto Sinzu si candidò anche cinque anni fa nella lista “Calasetta cambia” guidata dal candidato sindaco non eletto Gian Luca Boy).

Le liste in campo nei due Comuni.

Lista civica “Insieme per Sant’Anna Arresi”.
Candidato alla carica di sindaco: Antonio Costantino Granella noto “Tonino”.
Candidati alla carica di consigliere comunale: Renzo Argiolas, Filippo Atzori, Valter Caschili, Alessandro Gallus, Valerio Lecca, Armando Linzas, Maura Piras, Mariella Pistis, Susanna Potettu, Angelo Romano, Nando Uccheddu, Simona Zanda.

Lista civica “Arresinus”.

Candidato alla carica di sindaco: Maria Teresa Diana.

Candidati alla carica di consigliere comunale: Titti Podda, Claudio Mei, Adriana Lobina, Elisabetta Rossu, Francesco Scano, Elisabetta Cosa, Samuele Mei, Antonello Scanu, Luca Culurgioni, Daria Uccheddu, Damiano Cruccu, Cristiana Caredda.

Lista civica “Noi per Calasetta”.

Candidato alla carica di sindaco: Remigio Scopelliti.

Candidati alla carica di consigliere comunale sono i seguenti: Salvatore Altadonna, Maria Carla Armeni, Giovanni Battista Barabino noto Gianni, Sandro Dessì, Marilisa Granara, Roberto Lusci noto Robi, Giovanna Manunza, Cristiano Mercenaro noto Kicco, Alessandro Murru, Maurizio Sedda, Angelo Serrenti, Antonio Vigo (sindaco uscente).

Lista civica “Calasetta 250“.

Candidata alla carica di sindaco: Claudia Mura.

Candidati alla carica di consigliere comunale: Matteo Cabras, Giuseppe Scopelliti noto Peppino, Ambra Cincotti, Roberto Sinzu, Igor Lobascio, Roberto Casula, Laura Farris, Claudio Mercenaro, Sergio Lai, Anna Cuneo, Simone Baghino, Diego Fisanotti.

Giampaolo Cirronis

I candidati di Sant’Anna Arresi, Antonio Costantino Granella e Maria Teresa Diana.

I candidati di Calasetta, Remigio Scopelliti e Claudia Mura.