29 April, 2024
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Nell’ambito del progetto “Destinazione Iglesias”, questa sera si terrà a Iglesias un seminario tematico dal titolo “L’enogastronomia locale come leva di sviluppo turistico”. Dopo l’introduzione dell’assessore del Turismo, Simone Franceschi, sono previsti gli interventi di Giuseppina Scorrano, del Centro Servizi Promozionali CCIAA di Cagliari, esperta di sviluppo territoriale e di Alessandra Addari, giornalista conduttrice di “Oggi al mercato” su Videolina.
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con Consorzio Turistico per l’Iglesiente e Centro Commerciale Naturale “Centro Città”.

L’appuntamento è fissato per le ore 17.00 nella Sala Remo Branca.

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L’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha illustrato questa mattina a Porto Flavia, le iniziative intraprese dalla Giunta per la valorizzazione d i siti minerari a fini turistici. All’incontro erano presenti il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, l’assessore comunale della Cultura e vicesindaco, Simone Franceschi, il commissario del Parco Geo Minerario, Tarcisio Agus, e l’amministratore unico di IGEA, Michele Caria.

I numeri relativi ai visitatori dell’ex miniera di Porto Flavia e della Grotta di Santa Barbara sono da record: 59.620 ingressi in due anni e mezzo. A Porto Flavia nel 2015, gli ingressi sono stati oltre 18mila; nel 2016, oltre 24mila; nei primi sei mesi di quest’anno quasi 11 mila, con un aumento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2016. Ottimi riscontri anche per il sito della Grotta di Santa Barbara, che due anni fa era ancora chiuso al pubblico. Con la riapertura ai visitatori, gli ingressi del 2016 sono stati 4.256 e per i primi sei mesi di quest’anno si registra un aumento dell’8,4%.

Vediamo ora l’intervento dell’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, le interviste realizzate con il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, e con il commissario straordinario del Parco Geominerario, Tarcisio Agus, e gli interventi del vicesindaco di Iglesias Simone Franceschi e l’amministratore unico di Igea, Michele Caria, nel corso della conferenza stampa.

                      

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L’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, domani mercoledì 5 luglio, alle ore 12.00, a Porto Flavia, terrà una conferenza stampa sulla valorizzazione delle ex miniere a fini turistici. All’incontro saranno presenti il Sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, l’assessore comunale della Cultura, Simone Franceschi, il commissario straordinario del Parco Geominerario, Tarcisio Agus, e l’amministratore unico di Igea, Michele Caria.

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E’ in programma sabato 10 giugno, alle ore 18.00, negli spazi del Castello Salvaterra, a Iglesias, la presentazione del libro “Aletheia”, di Pietro Martinetti. Con l’autore, saranno presenti Emilio Gariazzo e Simone Franceschi, sindaco e vicesindaco (assessore della Cultura) di Iglesias. Moderatore della serata sarà lo scrittore e studioso Franco Manis, autore della prefazione al libro.

Thriller onirico a sfondo fantascientifico, in cui i protagonisti devono sopportare il peso delle scelte dei loro genitori e subirne le conseguenze. I personaggi si muovono in un mondo simile al nostro, ma in qualche modo differente, proprio come accade nei sogni, dove le loro azioni e le loro decisioni li porteranno a comprendere nel profondo cosa significa conoscere e accettare le molteplici sfaccettature di ciò che viene definito verità.

“Aletheia” riprende ed espande l’universo narrativo e alcune tematiche di “Capelli”, romanzo pubblicato nel 2015 dalla CSA Editrice, pur raccontando una storia completamente indipendente e autoconclusiva.

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Giovedì pomeriggio, nella sala conferenze dell’Archivio Storico Comunale di Iglesias, si terrà la 2ª Festa del Breve di Villa di Chiesa.

Il Breve di Villa di Chiesa è il documento più importante custodito dall’Archivio Storico Comunale di Iglesias. E’ un prezioso esempio di statuto cittadino, nel quale ben si colgono:  la storia medievale di tutto un territorio, la figura del conte pisano Ugolino della Gherardesca, fondatore della città mineraria e suo dominatore nel periodo più antico della sua esistenza come città medievale, le basi del governo aragonese della città.

Nel 1327 il Codice venne approvato e corretto da Alfonso d’ Aragona che dominò la città dopo i pisani.

L’Amministrazione comunale di Iglesias intende festeggiare anche quest’anno la ricorrenza dell’8 giugno 1327, data in cui l’Infante Alfonso d’Aragona, dopo la conquista di Villa di Chiesa, ratificò il Breve.

Per l’occasione, anche quest’anno, il 690° da quella data, sarà organizzato un convegno dal titolo: “Studi sul Breve tra passato e futuro” nel quale si cominceranno a cogliere i frutti del convegno dello scorso anno a proposito del rilancio degli studi sul prezioso codice di leggi cittadino.

Grazie al prezioso lavoro di studio del Dipartimento di Storia, beni culturali e territorio della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Cagliari, infatti, potremo apprezzare e gustare qualche novità sul Breve di Villa di Chiesa.

Interverranno, oltre all’Amministrazione comunale, nella persona del vicesindaco Simone Franceschi, con importanti novità circa la promozione del patrimonio archivistico cittadino:

– la dott.ssa Sabrina Mingarelli, soprintendente archivistico per la Sardegna, con una riflessione sugli archivi comunali;

– la prof.ssa Cecilia Tasca, vice direttrice del Dipartimento di Storia Beni culturali e territorio, con una relazione dal titolo: “150 anni di studi sul Breve di Villa di Chiesa: dal Baudi di Vesme ai giorni nostri”;

– la prof.ssa Bianca Fadda, docente di Paleografia e Diplomatica, ed il dott. Roberto Poletti, dottore di ricerca in Fonti scritte della civiltà del mediterraneo, dell’Università degli Studi di Cagliari, con la relazione intitolata “Nuovi studi sul Breve di Villa di Chiesa: aspetti codicologici e paleografici”;

– Prof.ssa Betty Medde, vicepreside dell’ Istituto Ipia Galileo – Ferraris.

L’iniziativa è coordinata dalla dott.ssa Daniela Aretino e dalla dott.ssa Giorgia Marcia.

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Breve Villa di chiesa 0

Giovedì 8 giugno 2017, dalle ore 17.30, la Sala conferenze dell’Archivio Storico Comunale di Iglesias, ospiterà il convegno “Studi sul Breve tra passato e futuro”, organizzato dall’assessorato della Cultura del comune di Iglesias, in collaborazione con il Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio dell’Università degli studi di Cagliari e l’Istituto IPIA G. Ferraris di Iglesias. 

Interverranno il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo; l’assessore della Cultura del comune di Iglesias, Simone Franceschi; il soprintendente archivistico per la Sardegna Cecilia Tasca su “150 anni di studi sul Breve di Villa di Chiesa: dal Baudi di Vesme ai giorni nostri”; la prof.ssa Bianca Fadda e il dottor Roberto Poletti (Università degli Studi di Cagliari) su “Nuovi studi sul Breve di Villa di Chiesa: aspetti codicologici e paleografici”; l’Istituto IPIA “Galileo Ferraris”.

I lavori saranno coordinati dalla dott.ssa Daniela Aretino e dalla dott.ssa Giorgia Marcia.

Il Breve di Villa di Chiesa è il documento più importante custodito dall’Archivio Storico Comunale di Iglesias.

E’ un prezioso esempio di statuto cittadino, nel quale ben si colgono: la storia medievale di tutto un territorio, la figura del conte pisano Ugolino della Gherardesca, fondatore della città mineraria e suo dominatore nel periodo più antico della sua esistenza come città medievale, le basi del governo aragonese della città.

Nel 1327 il Codice venne approvato e corretto da Alfonso d’ Aragona che dominò la città dopo i pisani.
L’Amministrazione comunale, in occasione del 690° da quella data, intende festeggiare anche quest’anno la ricorrenza dell’8 giugno 1327, data in cui l’Infante Alfonso d’Aragona, dopo la conquista di Villa di Chiesa, ratificò il Breve, per iniziare a cogliere i frutti del convegno dello scorso anno a proposito del rilancio degli studi sul prezioso codice di leggi cittadino.

Grazie al prezioso lavoro di studio del Dipartimento di Storia, beni culturali e territorio della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Cagliari, infatti, sarà possibile apprezzare e gustare qualche novità sul Breve di Villa di Chiesa.

A fine convegno, nella suggestiva piazza Municipio, si terrà la fedele ricostruzione di un banchetto medievale, con piccola degustazione, sempre a cura dell’IPIA – Percorso di Istruzione di II livello per Adulti – Indirizzo Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera, coordinato dalla responsabile prof.ssa Claudia Schirru e dal prof. Angelo Ferraro, docente del Laboratorio di servizi eno-gastronomici/cucina.

 

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Sabato 20 domenica 21 maggio il comune di Iglesias grazie alla volontà dell’Amministrazione comunale e all’impegno dei volontari apre al pubblico 37 beni culturali del suo patrimonio artistico e culturale per la sua 14ª partecipazione a Monumenti aperti.

Il sindaco Emilio Gariazzo e l’assessore alla Cultura Simone Franceschi sottolineano la presenza anche quest’anno dei tanti “volontari della cultura” che hanno risposto con entusiasmo, generosità e spirito di appartenenza all’iniziativa. Grazie al loro impegno sono visitabili una varietà di siti che coprono millenni di storia in uno scenario paesaggistico fra i più belli della nostra isola. Partendo dal centro storico, tra chiese e antichi quartieri, fino al culmine dello sviluppo industriale e minerario del novecento europeo, i visitatori vivranno un’esperienza indimenticabile.

La novità dei monumenti aperti è rappresentata dal Pozzo Sella una delle più rappresentative testimonianze del patrimonio di archeologia industriale mineraria del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna che l’Unesco ha dichiarato di valore universale nel 1997. La struttura sarà visitabile solo domenica, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30.

Sono visitabili altri luoghi legati al passato minerario della città: il Museo dell’Arte Mineraria, l’Istituto Tecnico Industriale Minerario istituito il 10 settembre del 1871, sotto gli auspici dell’Ingegnere e ministro delle Finanze Quintino Sella, il Museo Scuola di Miniera Monteponi con il Palazzo Bellavista e la Foresteria impiegati; la Palazzina dell’Associazione Mineraria Sarda.

Poi Piazza Sella che ha un ruolo centrale sia dal punto di vista sociale, come luogo di incontro, sia per quanto riguarda la viabilità per Cagliari, Piazza Oberdan che custodisce uno dei più pregevoli Monumenti ai Caduti della Sardegna, opera dello scultore Francesco Ciusa e Piazza Lamarmora.

Sono tra i monumenti aperti ben 9 chiese: la Chiesa di Sant’Antonio Abate, il Santuario di Nostra Signora delle Grazie, la Chiesa Oratorio di San Michele che ospita i simulacri lignei che vengono portati in processione durante la Settimana Santa., tra cui il prezioso Crocifisso del 1600 con le braccia snodate, la Chiesa di San Francesco d’Assisi una delle architetture gotico-catalane più significative della Sardegna; la Chiesa della Vergine Purissima, la Chiesa di San Giuseppe, la Chiesa di San Domenico,  la Chiesa del Santissimo Salvatore e Nostra Signora di Valverde.

Infine, il Museo Diocesano che conserva, valorizza e promuove la conoscenza del patrimonio storico-artistico proveniente dalla Cattedrale di Santa Chiara d’Assisi e dal territorio diocesano, il Rifugio antiaereo di via Eleonora, l’Archivio storico nel quale è conservato il Breve di Villa di Chiesa un codice di leggi databile al 1327, le Scuola elementare “Femminili”, la Ex Scuola elementare Foiso Fois; il Castello Salvaterra, il Parco di Villa Boldetti, la Mostra Collezione Pistis Corsi, il Palazzo Civico, il Frantoio Orrù, il Cimitero monumentale che accolse il primo defunto il 20 agosto 1835; il Museo Etnografico presso Cantine Aru, il sito archeologico di Corongiu de Mari, l’acquedotto Pisano località Campera, il  Teatro Electra e le Mura Pisane.

Inoltre, è stato predisposto l’Itinerario del Liberty: fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, Iglesias visse l’apogeo della sua storia industriale. Grazie ai dirigenti delle maggiori società minerarie, che provenivano soprattutto da Francia, Belgio, Germania e Gran Bretagna, l’architettura di Iglesias acquisì un connotato mitteleuropeo.

Numerose iniziative sono state realizzate grazie alle associazioni presenti sul territorio per rendere ancora più gradevole la due giorni di Monumenti Aperti: degustazioni di specialità dolciarie, esibizioni teatrali e musicali, esposizioni di artigianato artistico, proiezioni di film.

I monumenti saranno visitabili gratuitamente, il pomeriggio di sabato dalle 16.00 alle 20.00 e la domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle ore 20.00.

Per tutte le informazioni si può contattare l’Info Point: Ufficio Turistico in  Piazza Municipio al numero 0781274507 o inviare una mail a infoturistiche@comune.iglesias.ca.it .

Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese saranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.

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Con un’anteprima dedicata alle scuole sull’importanza della musica quale linguaggio universale per la cooperazione tra i popoli domani, venerdì 19 maggio, alle 10.00, a Iglesias (Villa Bellavista) prende il via il Leb Sard Festival.

Il progetto di cooperazione  tra Sardegna e Libano, nato per promuovere il dialogo tra i popoli del Mediterraneo attraverso la musica, entra nel vivo sabato 20 maggio con l’atteso concerto (alle 18,30) di due artisti di spicco della scena musicale italiana e libanese: il bandoneonista Fabio Furìa, ritenuto tra i maggiori rappresentanti della scuola di bandoneon in Europa, e il soprano Hiba Al Kawas, considerata in Libano una autentica leggenda vivente.

L’appuntamento è per le 18.30, a Pozzo Sella (nella Miniera di Monteponi), che sarà riaperto apposta per questa grande occasione dove tradizione musicale sarda e libanese si intrecceranno in una serata ricca di emozioni.

Furìa e Al Kawas proporranno brani come “Non potho reposare”, tra i più conosciuti del repertorio musicale sardo, e “Yaduka”, un pezzo della tradizione musicale libanese, ricalcando così l’applauditissimo concerto dell’1 maggio a Beirut, prima tappa del progetto.

A precedere il concerto sarà, alle 17.30, una conferenza dedicata, oltre che alla presentazione del  progetto,  a un’analisi e illustrazione dell’importanza della cooperazione transfontaliera, come strumento volto anche a incoraggiare vasti e differenti pubblici alla promozione delle espressioni culturali e al dialogo interculturale, coinvolgendo autorità pubbliche come ministeri, comuni, ambasciate e istituzioni private, sino alle scuole e ai media.

All’incontro parteciperanno il vicesindaco di Iglesias, Simone Franceschi, il  presidente della Fondazione Anna Lindh Italia, Michele Capasso, il presidente dell’associazione Pozzo Sella, Giampiero Pinna, quello dell’Associazione Mineraria Sarda, Enrico Contini, ed il coordinatore dell’associazione OpenMed, Daniele Cocco. E’ previsto anche l’intervento della direttrice del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, Elisabetta Porrà. Lo spettacolo, infatti, sarà realizzato grazie alla collaborazione dell’Ensemble SCISMA, interamente formato da studenti  dell’istituzione musicale cagliaritana, d’età tra i 17 e i 22 anni. Inoltre, grazie al coinvolgimento della classe di Composizione del Conservatorio, per questa occasione sono stati composti tre brani, che saranno eseguiti per la prima volta.

I due giorni di iniziative sono realizzati grazie alla collaborazione dell’associazione Pozzo Sella e dell’Igea che hanno messo a disposizione gli spazi, occupandosi anche di allestirli.

Il Leb Sard Festival, finanziato dall’Unione Europea tramite la Fondazione Anna Lindh per il Dialogo tra le culture, è stato ideato e realizzato dalla casa di produzione libanese Zico House (capofila),  dall’Associazione Anton Stadler e dal comune di Iglesias, con il supporto tecnico di ASESEM (organizzazione non governativa fondata da un gruppo di professionisti ed esperti che lavorano per una società più coinvolta e un ambiente sostenibile) di Beirut, e dell’associazione OpenMed di Cagliari.

Presentato a marzo a Beirut (dal 1999 capitale della cultura del mondo arabo) in una affollata conferenza stampa svoltasi sotto il patronato del ministro della Cultura, Thattas Khoury, il progetto in Libano ha riscosso un enorme successo richiamando l’attenzione dei rappresentanti delle più alte cariche istituzionali, di gran parte della stampa e di un vasto ed eterogeneo pubblico.

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Due giorni fa, alle ore 1.20 del mattino, il Consiglio comunale di Iglesias ha approvato il regolamento per il funzionamento del Museo Civico Archeologico di Iglesias. Un atto che mi riempie di orgoglio e soddisfazione, un grande risultato di questa maggioranza, una vittoria per tutti coloro che attendevano questo risultato da oltre trent’anni. Ringrazio l’assessore della Cultura Simone Franceschi per l’ottimo lavoro e la commissione consiliare Cultura del comune di Iglesias. Ringrazio di cuore tutti coloro che si sono spesi e si spendono da tanti anni per questo risultato, prof. Luciano Alba prima di tutti. I prossimi mesi saranno dedicati all’allestimento dei locali del Castello Salvaterra, in vista dell’inaugurazione e dell’apertura del Museo.

Riporto il mio intervento in Consiglio comunale in merito:

«Finalmente. Finalmente oggi 11 maggio 2017 siamo qui riuniti ad approvare il regolamento del Museo Civico Archeologico di Iglesias.

Dico “finalmente” perché la nascita di questo museo ha una storia molto lunga, tortuosa e travagliata. Anzi, sarebbe il caso di parlare di “preistoria” più che di “storia”, dato che tutto ha inizio ben oltre TRENTA anni fa, nei primi anni ’80.

Infatti, è già allora che, per fare in modo che l’amministrazione comunale si interessasse al tema in questione, tante associazioni che sono fiore all’occhiello della nostra città da anni ed anni (CISSA, CSI, Italia Nostra, Associazione Mineraria Sarda, FIDAPA, Associazione Lao Silesu, Pro Loco, ASI e così via) si sono prodigate per fare in modo che quest’importantissima opera venisse realizzata, e per fare in modo quindi che i numerosi reperti archeologici trovati all’interno del nostro territorio comunale in seguito alle ricerche scientifiche condotte nella zona venissero resi fruibili alla comunità.

Fu portato avanti un grande lavoro, lungo e puntiglioso, in cui vennero coinvolti attori importanti e rinomati, fra cui il prof. Enrico Atzeni, allora docente di paletnologia del’Università degli Studi di Cagliari e studioso in particolare dell’archeologia dell’iglesiente, che fornì il suo contributo al Comune di Iglesias per la preparazione di una delibera per la parte scientifico-archeologica, nonchè il contributo determinante della nostra concittadina Celestina Sanna che predispose la minuta della prima delibera di giunta.

Fu portato avanti un lavoro in sinergia, quindi, fra le associazioni culturali e l’amministrazione e il Consiglio Comunale, uniti nel raggiungimento di un obbiettivo comune di crescita per una città che già allora prospettava un futuro di sviluppo turistico.

Ho qui la prima delibera del Consiglio comunale, data 4 gennaio 1988, con cui questo consiglio comunale deliberò l’istituzione di un Museo Civico Archeologico Comunale. Parliamo quindi di ben 29 anni fa. La delibera prevedeva la costituzione del museo nei locali del Centro Culturale in via Cattaneo, al primo piano.

Da questo momento, una serie infinita di circostanze ha di fatto interrotto in continuazione l’iter per la costituzione del museo archeologico (prima l’atteso ritorno della biblioteca comunale nella sua sede originaria di via Gramsci, poi l’atteso risanamento dei locali individuati che erano inagibili a causa di infiltrazioni di acqua dal tetto, precarie condizioni igieniche inadatte ad ospitare le vetrine e i mobili in legno, ecc…)

Dobbiamo arrivare addirittura al 9 febbraio del 2010 per ritrovare traccia, negli atti amministrativi, del Museo Civico Archeologico, con cui la Giunta guidata da Pierluigi Carta ha approvato il progetto di Arredamento del Museo Archeologico realizzato dal prof. Luciano Alba, il nostro concittadino che più di tutti in questi anni ha dedicato il suo tempo, il suo lavoro, la sua professionalità e la sua passione per la nascita di questo Museo.

Finalmente oggi, trent’anni dopo, votiamo il regolamento per l’organizzazione e il funzionamento del Museo Archeologico. Un atto concreto, un atto che rappresenta uno degli ultimi passaggi per fare questo grande regalo alla nostra città, al mondo della cultura, dell’archeologia e della storia del nostro territorio.»

Gianluca Tocco

Consigliere di maggioranza del comune di Iglesias

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La musica come strumento di dialogo tra i popoli del Mediterraneo. Si chiama “Leb Sard Festival” il progetto di cooperazione tra Sardegna e Libano che dopo un primo evento, l’1 maggio a Beirut, il 19 e 20 maggio approda a Iglesias per due giorni di iniziative che vedranno protagonisti due artisti di spicco della scena musicale italiana e libanese: il bandoneonista Fabio Furìa, ritenuto tra i maggiori rappresentanti della scuola di bandoneon in Europa ed il soprano Hiba Al Kawas, considerata in Libano una autentica leggenda vivente.

Il progetto, finanziato dall’Unione Europea tramite la Fondazione Anna Lindh per il Dialogo tra le culture, è stato ideato e realizzato dalla casa di produzione libanese Zico House (capofila), dall’Associazione Anton Stadler e dal comune di Iglesias, con il supporto tecnico di ASESEM (organizzazione non governativa fondata da un gruppo di professionisti ed esperti che lavorano per una società più coinvolta e un ambiente sostenibile) di Beirut, e dell’associazione OpenMed di Cagliari.

Dopo la serata che l’1 maggio a Beirut ha visto Fabio Furìa e Hiba Al Kawas assieme sul palco nell’interpretazione, tra l’altro, di composizioni come “Non potho reposare”, brano tra i più conosciuti del repertorio musicale sardo, e di “Yaduka”, un pezzo della tradizione musicale libanese, ora spetta alla Sardegna ospitare un’altra tappa del progetto.

L’appuntamento è per il 20 maggio a Pozzo Sella (nella Miniera di Monteponi) dove alle 18.30 il duo Furìa-Al Kawas si esibirà in un un concerto che intreccerà la tradizione musicale sarda e quella libanese, per una serata ricca di suggestioni.  Non è un caso che come luogo per l’esibizione dei due artisti sia stato scelto proprio Pozzo Sella: il progetto Leb Sar Festival punta a valorizzare le culture dei Paesi partecipanti non solo attraverso la creatività musicale ma anche attraverso il coinvolgimento delle aree periferiche e dei giovani.  

A precedere il concerto sarà, alle 17.30, una conferenza dedicata, oltre che alla presentazione del  progetto, a un’analisi e illustrazione dell’importanza della cooperazione transfontaliera, come strumento volto anche a incoraggiare vasti e differenti pubblici alla promozione delle espressioni culturali e al dialogo interculturale, coinvolgendo autorità pubbliche come ministeri, comuni, ambasciate e istituzioni private, sino alle scuole e ai media. L’incontro vedrà la partecipazione del vicesindaco di Iglesias, Simone Franceschi, del  presidente della Fondazione Anna Lindh Italia, Michele Capasso, del presidente dell’associazione Pozzo Sella, Giampiero Pinna, di quello dell’Associazione Mineraria Sarda, Enrico Contini, e del coordinatore dell’associazione OpenMed, Daniele Cocco. E’ previsto anche l’intervento della direttrice del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari, Elisabetta Porrà. Lo spettacolo, infatti, sarà realizzato grazie alla collaborazione dell’Ensemble SCISMA, interamente formato da studenti  dell’istituzione musicale cagliaritana, d’età tra i 17 e i 22 anni. Inoltre, grazie al coinvolgimento della classe di Composizione del Conservatorio, sono stati composti tre brani appositamente per l’occasione, che saranno eseguiti per la prima volta.

I giovani saranno protagonisti anche il 19 maggio quando alle 10 a Villa Bellavista si svolgerà un’iniziativa collaterale del Leb Sard Festival: un incontro in cui si parlerà dei diversi strumenti musicali e dell’importanza della musica quale linguaggio universale per la cooperazione tra i popoli.

Le iniziative organizzate a Iglesias sono realizzate grazie alla preziosa collaborazione dell’associazione Pozzo Sella e dell’Igea che hanno messo a disposizione gli spazi, occupandosi anche di allestirli.

Presentato a marzo a Beirut (dal 1999 capitale della cultura del mondo arabo) in una affollata conferenza stampa svoltasi sotto il patronato del ministro della Cultura, Thattas Khoury, il progetto in Libano ha riscosso un enorme successo richiamando l’attenzione dei rappresentanti delle più alte cariche istituzionali, di gran parte della stampa e di un vasto ed eterogeneo pubblico.

La serata dell’1 maggio a Beirut, nella Chiesa di St. Louis, ha coinvolto il coro della Rafic Hariri Foundation, composto da 70 giovani tra i 6 e i 17 anni, che si sono esibiti insieme a Fabio Furìa e Hiba Al Kawas. Rafic Hariri Foundation, fondata nel 1984, opera nei settori dell’istruzione, della cultura e dei servizi sociali e sanitari con l’obiettivo di qualificare i giovani libanesi – gestisce 3 scuole superiori e un’Università riconosciuta per l’eccellenza).