28 March, 2024
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Martedì 13 giugno, alle ore 10.00, presso la sala stampa del Consiglio regionale della Sardegna, il gruppo consiliare del Partito Democratico, rappresentato dal consigliere regionale Valter Piscedda, terrà un incontro di aggiornamento a seguito degli eventi legati alla vicenda Fluorsid. Saranno presenti i rappresentanti della Presidenza della Regione, dell’assessorato dell’Ambiente, dell’assessorato della Sanità, dell’assessorato dell’Industria, dell’ARPAS, dell’ADIS, di Legambiente, del Consorzio Ittico Santa Gilla, del CACIP, dell’Università di Cagliari e il vice sindaco della Città metropolitana di Cagliari, Fabrizio Rodin. 

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L’on. Valter Piscedda (Pd) ha presentato oggi un’interrogazione urgente in merito alle notizie apparse sulla stampa riguardanti le indagini a carico della società Fluorsid S.p.a. per le ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di plurimi delitti ambientali e inquinamento e disastro ambientale.

L’interrogazione è stata sottoscritta anche dai consiglieri regionali del Partito democratico Roberto Deriu, Pietro Cocco, Cesare Moriconi, Antonio Solinas, Gianmario Tendas, Piero Comandini, Alessandro Collu, Lorenzo Cozzolino, Rossella Pinna e Salvatore Demontis.

L’on. Piscedda, già sindaco di Elmas per 10 anni, è stato uno dei protagonisti nell’attivazione del percorso di inserimento della Laguna di Santa Gilla nel più ampio Parco del Molentargius, ed attualmente, da consigliere regionale, segue con particolare attenzione le problematiche di natura ambientale, che lo hanno visto abile tessitore nella costituzione dei due parchi regionali di Tepilora e Gutturu Mannu.

Oggi, con la sua interrogazione, quale rappresentante del territorio Metropolitano in Consiglio regionale, Valter Piscedda ha chiamato a rispondere il presidente della Giunta regionale (e gli assessori ed enti competenti) sulle gravi criticità evidenziate dalla stampa sulle indagini in corso.

La preoccupazione è, innanzitutto, per la salute dei cittadini di Elmas, Assemini e Capoterra, che potrebbero aver subito o subire dei danni se venissero confermati gli sversamenti in falda e se i materiali inquinanti fossero entrati nella catena alimentare.

L’on. Valter Piscedda ha poi rappresentato preoccupazione per il territorio della Città metropolitana di Cagliari e in particolare per la Laguna di Santa Gilla e i comuni spondali, visto l’eccezionale valore naturalistico di un’area considerata tra le più interessanti zone umide dell’Unione Europea, situata tra i comuni di Cagliari, Elmas, Assemini e Capoterra, che ospita numerose specie di uccelli  tra cui i caratteristici fenicotteri rosa, che hanno fatto della laguna il loro habitat naturale e il luogo prediletto per la riproduzione, ed il Pollo Sultano; ma è altrettanto alto l’allarme per il polo produttivo sviluppatosi nell’area, legato principalmente al settore ittico, e per le aziende agricole che potrebbero essere compromesse dalle infiltrazioni di sostanze inquinanti nei terreni, dannose  per le coltivazioni e gli animali.

Sono precise le richieste che l’on. Valter Piscedda, nel pieno rispetto della competenza primaria della magistratura sul cui operato ripone la massima fiducia, avanza nei confronti della Regione: 1. verificare la fondatezza delle notizie apprese dalla stampa e riportate in premessa; 2. acquisire i dati e le dovute analisi al fine di stabilire l’esatta entità dello stato di inquinamento denunciato; 3. istituire con la massima urgenza una unità operativa di coordinamento e supporto alla Città metropolitana e ai Comuni direttamente coinvolti, in primis ai Sindaci investiti personalmente della responsabilità della salute pubblica dei cittadini quali autorità sanitarie locali; 4.mettere in campo tempestivamente e senza indugio le misure necessarie per affrontare la situazione di eccezionale emergenza; 5. attivare prontamente le strutture pubbliche regionali competenti in materia di criticità ambientali, quali l’Arpas, l’assessorato all’ambiente e quello alla sanità; 6. disporre, qualora ne venga accertata l’esigenza, una immediata azione di bonifica delle acque e delle aree inquinate ed ogni altra azione utile a limitare i danni attuali e potenziali dei territori coinvolti; 7. portare a conoscenza del Consiglio i provvedimenti e le misure adottate dalla Regione al fine di tutelare lo stato di salute dei cittadini e limitare i danni per le attività produttive dell’area metropolitana coinvolta e dei comuni spondali.

Più che mai si attende una risposta tempestiva da parte del presidente Francesco Pigliaru e degli assessori competenti, alla luce delle potenziali ripercussioni sull’ambiente e quindi sulle persone, sugli animali e sulle attività economiche del territorio coinvolto.

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Il consigliere regionale del Partito democratico Valter Piscedda, insieme ai colleghi Tendas, Forma, Meloni, Moriconi, Collu, Comandini, Cozzolino, Demontis, Lotto, R. Pinna, stamane ha presentato un’interrogazione con la quale chiede delucidazioni al presidente della Giunta regionale Pigliaru, all’assessore Erriu e all’assessore Paci nel merito della recente deliberazione della Giunta regionale n. 12/31 del 17 marzo scorso che avvia le procedure per la distribuzione degli spazi finanziari, a valere sul pareggio di bilancio 2017, tra gli enti sardi per la rideterminazione del loro saldo obiettivo (un meccanismo “compensativo” che consente di cedere o acquisire, a seconda dei casi, spazi finanziari al fine di agevolare il conseguimento di un saldo finale non negativo, conformemente alle nuove norme sul pareggio di bilancio).

«Di fatto la Regione Sardegna, attenendosi unicamente alle modalità elencate nel DPCM n. 21/2017 – sottolinea Valter Piscedda -, ha scelto di non esercitare alcuna discrezionalità e autonomia nella individuazione delle priorità per la distribuzione degli spazi finanziari, nonostante questa possibilità sia contemplata espressamente dal legislatore nazionale nell’ottica di una “regionalizzazione” dei vincoli di finanza pubblica. Opportunità, infatti, che non è sfuggita a regioni come il Piemonte, la Toscana e l’Emilia Romagna, che hanno introdotto per gli enti appartenenti al proprio territorio specifiche modalità di gestione ed utilizzo degli spazi finanziari disponibili: ferme restando le priorità individuate dal DPCM n. 21/2017, tali regioni hanno individuato criteri e priorità ulteriori, ascoltando le istanze degli enti e rispondendo alle esigenze gestionali dettate da situazioni straordinarie o eccezionali, come ad esempio il far fronte a spese di parte capitale per sentenze passate in giudicato.»

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Dieci consiglieri del Partito democratico, primo firmatario Valter Piscedda, il 23 marzo scorso hanno presentato un’interrogazione (firmata anche dai colleghi, Deriu, Meloni, D. Forma, Tendas, Solinas, Comandini, Collu, Moriconi, R. Pinna), al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale Virginia Mura, con la quale chiedono risposte sulla mancata erogazione, a distanza di ben due anni, delle indennità previste a favore di numerosi giovani che a suo tempo parteciparono ai percorsi di formazione promossi dalla Regione Sardegna nell’ambito del programma “Garanzia Giovani”, finalizzato all’acquisizione di competenze mirate all’inserimento lavorativo.

L’avviso pubblicato dalla Regione aveva previsto, infatti, sin dalle origini (2014) il pagamento, a favore di ogni allievo frequentante, di un’indennità di frequenza pari a 2 euro/ora e di un’indennità di viaggio da erogarsi, a conclusione del percorso, sulla base dei costi effettivamente sostenuti dal giovane.

Nel 2015 però, a corsi già avviati e nonostante le previsioni del Bando e le aspettative generate, spariscono i fondi regionali per coprire il costo delle indennità, previste e quindi dovute. Alla luce di ciò, il 27 gennaio 2015 il Direttore del Servizio della Governance della formazione professionale, nelle more dello stanziamento in bilancio regionale delle risorse necessarie, “sospendeva” l’erogazione delle indennità, lasciando anche le spese di viaggio a carico dei volenterosi giovani disoccupati che ancora oggi attendono risposte. L’Assessorato competente, infatti, non risulta aver successivamente adottato provvedimenti di “revoca” o annullamento delle originarie previsioni sancite dal bando, e pertanto lex specialis.

Insomma, il provvedimento di “sospensione” a distanza di anni lascia ancora sospese le aspettative dei giovani che attendono ancora quanto dovuto e che protestano per l’evoluzione dell’iniziativa “Garanzia giovani”, rivelatasi ben poco garantista nei loro confronti.

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  Valter Piscedda 2 Ospedale Brotzu Cagliari2

Nel mese di luglio, l’on. Valter Piscedda ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione e all’assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale, sulla situazione che ancora oggi arreca ingiustificabili disagi ai piccoli pazienti del reparto di diabetologia pediatrica del Brotzu, penalizzati dalla inadeguatezza degli spazi messi loro a disposizione dopo la drastica e penalizzante riduzione dei locali, con conseguenti notevoli disagi per lo svolgimento delle visite e per le pratiche ad esse connesse, sia per i pazienti e per i loro genitori che per il personale medico e infermieristico. Una riduzione dei locali che, seppur inizialmente dichiarata provvisoria, si protrae ancor oggi ponendo seri problemi in termine di sicurezza e di privacy, non garantendo alcun standard di riservatezza nello svolgimento delle visite e delle terapie.

«Dato atto del permanere ad oggi di tale situazione, palesemente lesiva dei diritti e della dignità dei pazienti e delle loro famiglie provenienti da tutta l’Isola, già gravate dalle difficoltà quotidiane affrontate e dagli ingenti sacrifici dovuti agli spostamenti per raggiungere il Centro diabetologico pediatrico del Brotzu – sottolinea Valter Piscedda -, si attendono urgenti risposte sulle misure che l’azienda ospedaliera e la Regione intendono adottare per risolvere questa grave carenza, anche alla luce del vigente “Piano nazionale del diabete” e considerata la rilevanza che assume la patologia del diabete in Sardegna, che nella fascia d’età 0-14 anni ci vede primi al mondo con circa 126 casi nuovi ogni anno.»

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Valter Piscedda 2

Lo scorso 7 luglio il consigliere regionale del Partito Democratico Valter Piscedda ha presentato un’interrogazione, insieme agli altri consiglieri regionali on.li Deriu, Comandini, Pinna, A. Solinas, Forma, Cozzolino, Cocco, Sabatini, G. Manca, Meloni e Lotto, con la quale chiede al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore del Lavoro Virginia Mura quali siano, ad oggi, le misure messe in atto dalla Regione per potenziare l’attuale Ufficio Regionale per il servizio civile, al fine di  cogliere e gestire al meglio le opportunità offerte ai giovani che intendano prestare la loro opera di volontariato a favore del terzo settore. Ciò, soprattutto, alla luce della nuova disciplina sul servizio civile, introdotta  dalla legge 6 giugno 2016, n. 106 “Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale”, che regola in maniera organica l’attività prestata dai giovani volontari, privilegiando peraltro il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze acquisite durante l’espletamento del servizio civile universale in funzione del loro utilizzo nei percorsi di istruzione e in ambito lavorativo.

«Dato atto che le politiche nazionali e regionali favoriscono la presentazione dei progetti presentati dagli enti accreditati, sia pubblici che privati, vedendo impegnati di fatto e potenzialmente un numero crescente di giovani – sottolinea Valter Piscedda – l’auspicio è quello di vedere potenziato di pari passo l’ufficio regionale, oggi strutturato presso l’assessorato regionale del Lavoro, che si occupa di tali percorsi a partire dall’istruttoria dei progetti stessi. Un invito, pertanto, a investire su strutture regionali efficienti che siano di effettivo supporto agli utenti pubblici e privati interessati ad avviare percorsi di servizio civile e che, al contempo, siano in grado di cogliere e sfruttare al massimo le risorse nazionali e regionali messe in campo a tal fine, per far sì che le opportunità offerte ai giovani abbiano la massima ricaduta sul territorio regionale.»

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Palazzo del Consiglio regionale A

I sindacati chiedono norme di salvaguardia più stringenti per i dipendenti e i precari delle Province, proroga dei contratti a tutto il 2016 per i lavoratori delle società in house, alla commissione “Autonomia” del Consiglio regionale, alla vigilia del dibattito sul Dl 176 sul riordino degli Enti locali che da domani sarà all’attenzione dell’Aula.

La commissione, presieduta da Francesco Agus, ha sentito i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, preoccupati per il futuro del personale degli enti intermedi.

«Il testo di legge in nostro possesso prevede un generico richiamo alla Delrio sulle tutele per il personale – ha detto il segretario della Cisl Funzione Pubblica Davide Paderi – ci sembra una posizione debole, è urgente prevedere clausole di salvaguardia più forti. Ancora non conosciamo il testo definitivo della riforma, ci aspettiamo un pronunciamento chiaro da parte della Giunta regionale. Sui posti di lavoro intanto sale la tensione, i lavoratori sono preoccupati per il loro futuro anche alla luce delle notizie che arrivano da altre regioni d’Italia dove l’attuazione della riforma nazionale non sta dando i risultati sperati.»

Fulvia Murru della Uil Funzione Pubblica ha invece chiesto garanzie sul mantenimento dell’articolo 71 del disegno di legge (Conservazione del trattamento giuridico ed economico per i dipendenti delle province trasferiti ad altri enti) e chiarezza sulle risorse finanziarie che la Regione destinerà al passaggio delle funzioni dalle province alle Unioni dei Comuni. «Deve essere rispettato il principio che il personale segue le funzioni – ha rimarcato Murru – questo deve valere anche per i lavoratori delle società in house che finora hanno assicurato lo svolgimento dei servizi essenziali per i cittadini».

Su questo fronte è intervenuto anche il segretario della Cgil Funzione Pubblica Antonio Cois che ha chiesto di prevedere una proroga dei contratti almeno fino al 31 dicembre 2016 per le società in house: «Questo provvedimento darebbe serenità ai lavoratori e garantirebbe la continuità dei servizi in attesa che la riforma degli enti locali entri a regime».

Sulla situazione drammatica delle società in house si sono soffermati anche Giuseppe Atzori (Fisascat Cisl) Vincenzo De Monte (Uil) e Sergio Codonesu (Cgil). Per molti lavoratori– hanno ricordato i rappresentanti sindacali – i contratti scadranno nei prossimi giorni. Nessuno dei commissari delle Province ha dato finora indicazioni per le proroghe, alcune società hanno già avviato le procedure di licenziamento collettivo. «C’è bisogno di tempo perché la riforma diventi operativa – ha sottolineato Codonesu – occorre trovare le risorse per assicurare la continuità dei servizi altrimenti tutte le società in house saranno costrette a chiudere con conseguenze gravi per tutti i cittadini».

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Mario Floris, Walter Piscedda, Piero Comandini e Salvatore Demontis. Il presidente Francesco Agus ha garantito l’impegno della Commissione per assicurare la continuità dei servizi svolti finora dalla Province: «La Regione – ha ricordato Agus – ha dovuto subire le conseguenze di una riforma decisa a livello nazionale che ha comportato tagli pesantissimi per le province. L’obiettivo ora è lavorare in sintonia con la Giunta e i parlamentari per arrivare ad una soluzione condivisa».

Francesco Agus ha auspicato l’accoglimento della proposta emendativa presentata in Parlamento alla Legge di Stabilità che prevede il superamento del precariato e l’estensione del contributo da 400 milioni di euro, stanziato a favore delle province delle Regioni a Statuto ordinario, anche per gli enti intermedi delle Regioni a Statuto Speciale (consentirebbe alla Sardegna di ottenere una dotazione di 15 milioni di euro). Il presidente, infine, ha concordato sul fatto che anche i lavoratori delle società in house debbano seguire le funzioni: «Il principio deve valere anche per loro. La totalità delle funzioni e delle competenze su scuole, ambiente e strade rimane alle province e i servizi legati a questi settori sono in capo alle società in house. Il testo che domani andrà in Aula si occupa del riordino degli Enti Locali e non tratta la materia finanziaria. L’ultima Conferenza Stato-Regioni ha chiarito che le norme sulla riduzione di spesa per il personale non si applicano alle Regioni a Statuto Speciale. La speranza – ha concluso Agus – è che la legge di stabilità metta a disposizione le risorse finanziarie necessarie a garantire il funzionamento del sistema degli Enti locali».

 

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Il sindaco di Elmas Valter Piscedda ha firmato ieri un’ordinanza che vieta fuochi d’artificio, botti e materiale pirotecnico nel territorio comunale nei giorni 24 e 25 dicembre 2015 e dal 31 dicembre 2015 al 6 gennaio 2016.

Il provvedimento – si legge nell’ordinanza – è ai fini dell’incolumità pubblica, sottolineando oltre alla necessità di protezione delle persone e del patrimonio pubblico, anche quella degli animali.

L’inosservanza comporterà una multa dai 25 ai 500 euro e, nel caso ci sia rilievo penale, la denuncia all’Autorità giudiziaria. Il divieto è allargato anche alla vendita, da parte di commercianti con regolare autorizzazione o abusivi, di materiale pirotecnico declassificato “contraffatto” che verranno perseguiti a termini di legge.

Il comune di Elmas, intanto, sta promuovendo una nuova indagine per valutare la soddisfazione della cittadinanza relativamente ai servizi di Polizia Locale. 

L’Amministrazione comunale vuole conoscere l’opinione dei cittadini al fine di migliorare la qualità dei servizi offerti, razionalizzando la spesa dell’azione amministrativa. 

Il questionario, in distribuzione, è anonimo, perciò non dovrà essere firmato: le risposte saranno utilizzate esclusivamente per fini statistici e vanno fornite entro il 29 gennaio 2016 presso il Comando Polizia Locale (orari del mattino dal lunedì al venerdì ore 9.00 – 11.00 e orari del pomeriggio solo martedì e giovedì ore 15.30 – 17,.30), agli Agenti in Servizio esterno, all’ufficio protocollo Comunale in via del Pino Solitario, all’ufficio Informagiovani, a mezzo fax al n. 070 2192264 oppure al seguente indirizzo e-mail: pm.comandante@comune.elmas.ca.it .

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Dal prossimo mese di dicembre, anche i cittadini e le aziende di Elmas potranno fare tutte le operazioni attraverso il servizio di “Sportello online”, fino a ieri operativo solo per Cagliari e Sassari nel sito di Abbanoa www.abbanoa.it . Lo ha comunicato il gestore unico con una lettera dell’amministratore delegato Alessandro Ramazzotti indirizzata al sindaco Valter Piscedda,

E’ in corso, infatti, la migrazione dei dati che riguarda l’intero patrimonio del servizio idrico sardo: si concluderà il 30 novembre e da quel giorno partirà il servizio online.

Per i Comuni cambieranno tempi e modi di fatturazione, più veloci e snelli grazie a un unico software. La semplificazione delle procedure porterà significativi effetti anche sulla gestione delle di reclami e conciliazione. 

Il lavoro di migrazione dei dati necessiterà di un periodo di assestamento. 

Da lunedì, per una settimana, gli sportelli continueranno a ricevere le pratiche ma non potranno caricare i dati. Contestualmente, continua Abbanoa, verrà rafforzato il servizio del Call center, per offrire assistenza a 360 gradi e fornire tutte le indicazioni più utili.

Con il nuovo sistema i clienti avranno la possibilità di avviare – direttamente online, senza più fare code allo sportello – la procedura per un nuovo contratto/subentro, la modifica recapito fatture, l’invio dell’autolettura, l’inoltro del reclamo, la disdetta di un’ utenza. Si potranno inoltre avere informazione su posizione contrattuale, controllare lo stato di attivazione del contratto e modificare i dati di accesso al sito. 

L’operatore allo sportello potrà immediatamente consultare le foto delle letture in caso di contestazione, e rilasciare certificati di cessazione in tempo reale.  Non solo. Sarà disponibile la cartella digitale del cliente dove archiviare (in modo digitale) i documenti ricevuti. Questo consentirà al cliente di inviare i documenti via e-mail e gestire l’intero rapporto con il call center.

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Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

Si è concluso ieri sera con le audizioni dei rappresentanti di Equitalia e delle forze datoriali, il primo ciclo di audizioni della Commissione Bilancio sulle diverse proposte di legge di istituzione dell’Agenzia sarda delle entrate.

Il direttore regionale di Equitalia, Mauro Borri ha illustrato ai commissari il tipo di organizzazione e le attività svolte in Sardegna dall’ente di riscossione. «Equitalia è presente in 14 punti dell’Isola – ha detto Borri – per la società lavorano 265 persone distribuite in 10 unità organizzative. Diverse le funzioni: si parte dall’emissione delle cartelle esattoriali fino ad arrivare alla riscossione del credito, saldato spontaneamente da cittadini e imprese o ottenuto coattivamente».

L’ente si occupa da alcuni anni della riscossioni per conto della Regione, Agenzia delle Entrate, Comuni, Inps, Inail e Consorzi di bonifica. «Si tratta di un’attività regolata dalla legge che si pone obiettivi prestabiliti a livello nazionale – ha spiegato Borri – non ci sono azioni modulate a seconda delle realtà e i territori di riferimento».

Su sollecitazione dei consiglieri Annamaria Busia, Valter Piscedda, Antonio Solinas, Gianfranco Congiu e Attilio Dedoni, il direttore di Equitalia ha spiegato nel dettaglio tutte le fasi relative alla riscossione dei crediti e le diverse opportunità offerte ai debitori per il pagamento delle cartelle esattoriali. Quanto ai costi, Borri ha chiarito che Equitalia è una società che si “autofinanzia” attraverso l’aggio riconosciuto dai diversi Enti sulle somme riscosse.

Cautela sull’ipotesi di istituzione dell’Agenzia sarda delle entrate hanno espresso le forze datoriali. Il segretario regionale di Confartigianato Stefano Mameli ha invitato la Commissione a valutare la fattibilità economica del progetto e la sua sostenibilità nel tempo. «Quanto costerà l’Agenzia? Si reggerà in piedi da sola? – ha chiesto Mameli – ciò che interessa agli imprenditori non è il soggetto che riscuote le imposte ma un sistema di tassazione più leggero».

Dubbi condivisi dal presidente di Confesercenti, Marco Sulis, che ha auspicato un ruolo più forte della Regione nell’accertamento dell’impatto delle imposte dirette e indirette per cittadini e imprese.

Per il presidente di Confapi, Gianfrancesco Lecca, ciò che deve essere assolutamente evitato è un conflitto con lo Stato. «Pensare ad accorpare l’attività di riscossione e di gestione dei tributi è positivo – ha detto Lecca – va fatto però in accordo con il Governo nazionale. Per questo occorre aprire subito un confronto per evitare contenziosi».

Il presidente di Confindustria Alberto Scanu ha chiesto alla Commissione di valutare attentamente quali saranno i vantaggi in termini economici della istituzione dell’Ase: «Ciò che più interessa alle imprese è che questo nuovo strumento favorisca il processo di semplificazione amministrativa».

Alle perplessità dei rappresentanti delle forze datoriali ha risposto Annamaria Busia, firmataria di una delle proposte di legge all’esame della Commissione: «L’Agenzia sarà istituita in accordo con lo Stato – ha chiarito Annamaria Busia – non sarà un doppione di Equitalia e consentirà di riscuotere direttamente i tributi locali e le quote di compartecipazione. Quanto alla sostenibilità economica, le proiezioni dicono che l’Agenzia, anche con un aggio ridotto sulle somme riscosse, sarà in grado di reggersi sulle proprie gambe».

Il presidente della Commissione Franco Sabatini ha ricordato che i costi previsti per l’istituzione dell’Agenzia ammontano a 2,7 milioni per il 2016. «In ogni caso faremo tutte le verifiche del caso – ha detto Sabatini – nelle prossime audizioni sentiremo anche i rappresentanti di alcune Agenzie regionali per capire vantaggi e criticità delle esperienze maturate in altre realtà della penisola»