26 April, 2024
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E’ partito ieri 1 maggio, Festa internazionale dei lavoratori, il contratto sulle assunzioni di 367 dipendenti di ex Ati-Ifras, coinvolti nel progetto di sviluppo del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.

«Grazie a un lavoro proficuo, la Regione è riuscita a garantire per due anni l’occupazione e la formazione dei lavoratori impiegati nei cantieri di Comuni, Associazioni ed Enti locali. Il progetto ha sottolineato l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zeddanasce con lo scopo di valorizzare il patrimonio archeologico, storico e ambientale della Sardegna e di mettere in sicurezza i siti minerari.»

La nuova società che si è aggiudicata il bando pubblico – come previsto da norma regionale e gestito ed attuato da Aspal attraverso una gara internazionale di “Facility Management” – ha proceduto così all’assunzione di 367 lavoratori totali afferenti a diversi cantieri comunali, con un contratto a tempo determinato biennale che prevede anche attività formative e di crescita professionale.

«Un risultato reso possibile dall’Assessorato del Lavoro, grazie anche al contributo profuso dalle organizzazioni sindacali e da Aspal ha aggiunto l’assessore Alessandra Zedda -. Il nostro impegno ora è orientato a costruire il futuro dei lavoratori attraverso progetti che mirano alla tutela dei siti archeologici, in piena sinergia con gli Enti coinvolti e le Amministrazioni comunali – ha concluso l’assessore regionale del Lavoro -. Si tratta di un passaggio decisivo che consentirà di completare il percorso di un lavoro stabile al termine dei 2 anni previsti dal contratto.»

E’ stato firmato oggi l’accordo per la concessione e il rinnovo degli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2021, in favore delle lavoratrici e dei lavoratori in mobilità e dei dipendenti delle aziende che insistono nelle Aree di crisi riconosciute come complesse dalla vigente normativa nell’ambito del territorio della Regione Sardegna. Nello specifico si fa riferimento ai poli industriali di Porto Torres e di Portovesme per i quali sono state attuate misure mirate di politiche industriali che hanno come finalità il rilancio produttivo dei territori interessati.

«Un risultato importante, frutto anche del coinvolgimento dei sindacati, che garantisce un sostegno al reddito alle tante famiglie che da mesi attendono risposte concrete. La firma di oggi rappresenta il costante impegno della Giunta regionale che mira alla salvaguardia dei lavoratori che spesso vivono in condizioni al di sotto del limite previsto per definire la soglia della povertà assoluta.»
Lo ha dichiarato l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, a margine di un incontro che si è svolto oggi, in videoconferenza, al quale hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, per definire la sottoscrizione dell’accordo che prevede la concessione di indennità di mobilità ordinaria o in deroga, per la durata massima di 12 mesi, pari a un importo di circa 1.639 euro mensile.

«Purtroppo ha precisato l’assessore a causa del prolungato periodo di godimento dell’ammortizzatore in deroga, ad alcuni lavoratori l’importo dell’indennità viene decurtato in maniera significativa. Stiamo lavorando su questo fronte, insieme al viceministro dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, per risolvere urgentemente questa anomalia.»

La platea dei potenziali beneficiari, in considerazione dell’analisi effettuata dai sindacati, si ridurrebbe da 710 a circa 650 lavoratori, ciò in ragione delle situazioni individuali riconducibili a fuoriuscite per pensionamenti, decessi e altre fattispecie e tenendo conto dell’inserimento di alcune unità per recuperi e qualche nuovo ingresso. Le risorse complessive stanziate, come ha ricordato l’assessore Alessandra Zedda in apertura dei lavori, ammontano a quasi 12 milioni di euro e sono state assegnate alla Regione Sardegna dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze.

«Entro la prossima settimanaassicura l’assessore Alessandra Zeddasarà predisposto il bando a sportello che dovrà contemplare la possibilità di istanza di concessione anche da parte di soggetti che non hanno potuto presentare domanda per vari motivi nella precedente annualità 2020. Inoltre, al fine di accelerare la procedura dei pagamenti l’Assessorato lavorerà in modo sinergico con il Ministero competente e con l’Inps.»

E’ stato inaugurato, oggi a Pula, il nuovo centro di vaccinazione allestito nel Teatro comunale “Maria Carta”. La struttura si inserisce nell’ambito degli accordi tra la Regione, i Comuni dell’Isola, l’Ats e i medici di famiglia per il potenziamento della campagna di vaccinazione attraverso l’impiego di punti di somministrazione che siano complementari agli hub dei grandi centri urbani. La struttura è gestita in autonomia dai medici di famiglia dell’area, che vaccineranno i propri assistiti con l’aiuto del personale infermieristico e del 118, nonché la collaborazione dei farmacisti e il supporto tecnico e organizzativo dell’Ats. Tra oggi e domani, sono programmate circa 700 somministrazioni ai cittadini ultraottantenni e ai soggetti fragili. Il centro di vaccinazione, che opererà esclusivamente nei weekend, sarà il punto di riferimento per la popolazione di Pula e Villa San Pietro.

«Il Centro di Pula ha detto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, che oggi ha inaugurato la struttura insieme alla vicepresidente della Giunta, Alessandra Zedda si aggiunge alla già numerosa schiera di punti vaccinali che, a oggi, siamo stati in grado di aprire grazie alla fattiva collaborazione dei sindaci, che continuano a dare un contributo importante nella lotta al virus sul territorio.»

Da lunedì alla giornata di ieri sono state oltre 53mila le inoculazioni nell’Isola, che oggi supera l’85% delle dosi somministrate su quelle ricevute. «Abbiamo dato una forte accelerazione alla campagna vaccinale. La nostra capacità di vaccinazione è superiore ai quantitativi attualmente a nostra disposizione. Stiamo rispettando gli impegni. Nella giornata di lunedì siamo persino arrivati a terminare tutte le dosi a disposizione, salvo quelle necessarie per le seconde inoculazioniha concluso l’assessore regionale della Sanità -. Servono indubbiamente più vaccini e siamo pronti ad aumentare ulteriormente il passo qualora arrivassero più scorte.»

 

Dopo la stesura di un documento preliminare da parte di un gruppo di lavoro interassessoriale, l’elaborazione della Strategia regionale di Sviluppo sostenibile (SrSvS) della Regione Sardegna, che ha come riferimento l’Agenda 2030 dell’Onu, prosegue con la fase della condivisione insieme alle istituzioni locali attraverso la costituzione del tavolo istituzionale “Costruiamo insieme Sardegna 2030”, che, questa mattina (in videoconferenza), ha visto la presenza di circa 230 partecipanti: oltre alla Regione ed alle agenzie regionali, enti locali, agenzie di sviluppo, aree marine protette e gruppi di azione locale.

«Un’occasione importante per affrontare i temi fondamentali per il futuro della Sardegna, ragionando insieme sui vari aspetti di sostenibilità della nostra comunità ha evidenziato l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis -. Il documento elaborato è un punto di partenza che vede la Regione al centro dell’azione, con la cabina di regia coordinata dal mio Assessorato, ma che da oggi coinvolge anche le altre istituzioni locali. Un progetto di sviluppo che coinvolgendo i territori deve essere condiviso da tutte le realtà economiche, culturali e sociali.»

«Vogliamo individuare obiettivi che possano conciliare prosperità e benessere e meccanismi per integrare la tutela dell’ambiente, l’inclusione sociale, la salute, la crescita personale e collettiva, come base per uno sviluppo sostenibile portatore di un benessere diffuso ha aggiunto l’assessore Gianni Lampis -. Sono cinque i temi strategici individuati: vogliamo rendere la Sardegna ‘più intelligente’ (innovazione e digitalizzazione per una rafforzata capacità amministrativa e una maggiore competitività del sistema produttivo), ‘più verde’ (tutela della biodiversità, azioni per il clima, transizione energetica e modello di economia circolare), ‘più connessa’ (efficiente rete digitale), ‘più sociale’ (benessere diffuso basato su competenza, lavoro, inclusione e salute) e ‘più vicina’ ai cittadini, identitaria ed accogliente, attraverso la cultura e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturale. La ‘SrSvS’ deve tracciare un modello, coniugando le esigenze di crescita economica con quelle di sviluppo del benessere umano e sociale per una società economicamente avanzata, più equa, sana, armoniosa per tutti e nel rispetto dell’equilibrio dell’ecosistema.»

«Dobbiamo cogliere l’opportunità del ‘vantaggio competitivo’ che si verificherà nel dopo epidemia, quando tutti, dopo questi mesi drammatici, dovranno ripartire. La Sardegna pone tra i suoi obiettivi la costruzione di un futuro impostato su temi fondamentali come sostenibilità e digitalizzazione, validi per tutti i settori della vita socioeconomica isolana, compreso quello del lavoro. Siamo tutti coinvolti, Istituzioni in testa, per disegnare il nuovo modello di sviluppo della Sardegna», ha sottolineato l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda.

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Sono circa 7mila le domande arrivate nella prima giornata per accedere al bando del Fondo (R)esisto.
«Una partecipazione che attendevamo e che va anche oltre le aspettativeha dichiarato l’assessora regionale del Lavoro, Alessandra Zedda -. Ciò dimostra che la Regione è stata in grado di intercettare i bisogni delle imprese e siamo riusciti a dare gli strumenti per favorire la permanenza al lavoro e la ricollocazione dei lavoratori. Una misura necessaria  che rappresenta un segnale di ottimismo e di speranza per una ripresa economica della nostra Isola.»
«Alla chiusura del bando (R)esisto ha concluso Alessandra Zeddadata la cospicua adesione, valuteremo la reale esigenza di implementare le risorse e metteremo il massimo impegno per riuscire a finanziare il maggior numero possibile di domande.»
Antonio Caria

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Ieri mattina si è svolto un incontro in videoconferenza alla presenza della sottosegretaria Alessandra Todde e dell’assessore regionale del Lavoro Alessandra Zedda, il responsabile del ministero del lavoro, le organizzazioni sindacali, l’azienda e Invitalia, per discutere degli ammortizzatori sociali per i lavoratori ex Alcoa. Nel corso dell’incontro, è stato evidenziato il problema relativo al pagamento della mobilità in deroga per i lavoratori per il 2021 e, preso atto della volontà del Governo di riconfermare anche per tutto l’anno appena iniziato l’ammortizzatore sociale, rimangono da definire i tempi ed il quantum per i lavoratori interessati. E’ stato avviato inoltre un consulto tecnico con l’Inps e con il ministero del lavoro per verificare la fattibilità della modifica della norma sugli ammortizzatori sociali in deroga per modificare l’importo e permettere la continuità del pagamento senza dover attendere tanti mesi come successo negli anni passati

Dalla prossima settimana si dovrebbe conoscere il parere dell’Inps, per verificare la fattibilità di quanto proposto.

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«Grazie al proficuo lavoro svolto dagli Uffici, siamo riusciti ad anticipare la pubblicazione dell’Avviso a sportello per la concessione di sovvenzioni a favore delle imprese e dei lavoratori autonomi, perfezionando il bando che consente la partecipazione ad una più ampia platea di destinatari.»

L’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, ha annunciato così l’anticipazione della pubblicazione del bando (R)esisto, rispetto ai termini prefissati del giorno 27 gennaio 2021. Tra le modifiche apportate viene evidenziato il contributo parametrato al costo del lavoro annuo, fino ad un massimo del 30 per cento, a condizione che sia mantenuto alla data del 30 giugno 2020, almeno il 40 per cento, e non più il 50 per cento, degli addetti e degli effettivi in servizio rispetto al medesimo periodo dell’anno 2019.

Obiettivo specifico, favorire la permanenza al lavoro e la ricollocazione dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi attraverso l’erogazione di sovvenzioni a Micro, Piccole e Medie imprese (MPMI), Grandi imprese, Lavoratori e lavoratrici titolari di Partita IVA residenti in Sardegna senza dipendenti, particolarmente colpiti dalla pandemia. La presentazione delle domande dovrà essere effettuata esclusivamente utilizzando l’apposito applicativo reso disponibile dalla Regione all’interno del Sistema Informativo del Lavoro e della formazione Professionale (SIL) al seguente indirizzo: www.sardegnalavoro.it. Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 10.00 del 2 febbraio 2021 e fino alle ore 23.59 del 12 febbraio 2021. Farà fede la data di invio telematico certificata dal SIL. Sarà inoltre possibile consultare le FAQ presentate dagli aventi diritto

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E’ positivo il giudizio di Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL sullo stato dell’iter del progetto Eurallumina.

Si è svolta ieri, in modalità web conference la riunione, richiesta dalle organizzazioni sindacali territoriali regionali, sulla vertenza Eurallumina, alla presenza della sottosegretaria Alessandra Todde, per gli assessorati regionali dell’Industria e Lavoro l’assessora Anita Pili e l’assessora Alessandra Zedda, oltre alla Società Eurallumina, il direttore del servizio Energia del Mise Gilberto Dialuce e le segreterie nazionali di Filctem, Femca e Uiltec.

«Nella breve introduzione si legge in una nota dei segretari territoriali Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai, e Pierluigi Loi – la società Eurallumina ha confermato la volontà di voler riavviare gli impianti appena possibile e, su pressione della proprietà, a portare avanti i progetti pianificati per arrivare alla marcia degli stessi nel 2023. La sottosegretaria Alessandra Todde ha illustrato in modo dettagliato l’iter legislativo confermando che il Dpcm previsto dal D.L. semplificazioni, legato all’infrastrutturazione energetica della Sardegna, è il primo che verrà preso in esame da Palazzo Chigi. Il Dpcm, definita la fase concertativa, oramai agli step conclusivi, è stato inviato nelle sedi degli uffici legislativi dei Ministeri e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel provvedimento, oltre al recepimento del D.L. relativo all’infrastruttura immateriale della Virtual Pipe Line per il trasporto del metano in Sardegna, grazie ad accordo specifico con Snam, edil progetto di un’unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione del GNL, sono inclusi altri provvedimenti considerati strategici. Nello specifico si prevede di classificare come “strategico” per l’applicazione del PNIEC il progetto per il riavvio dello stabilimento Eurallumina, le opere di collegamento a Eurallumina e alla Centrale Enel da riconvertire da carbone a gas. Inoltre novità importante, al fine di ottimizzare la tempistica, è stato previsto l’inserimento del progetto relativo all’escavo del porto, infrastruttura indispensabile per dare piena attuazione agli altri interventi di sviluppo dell’area industriale di Portovesme funzionali allo sviluppo industriale e commerciale dell’intero territorio.»

«Nella riunioneconcludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loiè emersa l’importante fase concertativa tra tutti i soggetti interessati funzionali alla ripartenza dello stabilimento, ma più complessivamente per garantire nuove opportunità di sviluppo con un progetto moderno, in linea con gli interventi strutturali del Recovery Fund. Esprimiamo apprezzamento per la fase avanzata dell’iter, tuttavia abbiamo ribadito la necessità di avere una tempistica certa ed un cronoprogramma funzionale alla ripartenza prevista.»

La commissione Pubblica istruzione, presieduta da Alfonso Marras (Riformatori), ha espresso a maggioranza (astenuta l’opposizione) parere favorevole alle linee guida per la programmazione della rete scolastica, approvate dalla Giunta regionale lo scorso 18 novembre con la deliberazione n. 57/11.

Commissione Pubblica Istruzione, via libera alle linee guida per la rete scolastica

Il documento è stato illustrato dall’assessore Andrea Biancareddu (Udc) che ha ricordato, in premessa del suo intervento, gli impegni disattesi in sede governativa per una rivisitazione dei parametri ministeriali (600 alunni e 400 alunni per i comuni montani) e per l’assegnazione, a tutte le autonomie scolastiche dell’Isola, dei due dirigenti previsti (il dirigente e il direttore amministrativo), anche alla luce della particolare condizione in cui versa la Sardegna per effetto della crisi da Covid.

L’assessore ha comunque dichiarato “la volontà di non voler sopprimere alcuna autonomia scolastica” ed ha precisato che al momento 26 realtà non soddisfano i criteri imposti per legge dal ministero, per scongiurare i temuti accorpamenti tra istituti.  

«In ogni casoha affermato Andrea Biancareddu 26 casi su un totale di 274 autonomie scolastiche presenti in Sardegna non  possono rappresentare un dramma mentre preoccupa il costante calo delle iscrizioni per effetto dell’altrettanto preoccupante fenomeno del calo demografico.» 

Gli accorpamenti, dunque, se ci saranno dovrebbero essere solo su base volontaria e dovranno essere proposti nelle rispettive conferenze provinciali. Nel parere espresso dalla commissione sono state inoltre inserite due osservazioni, la prima riguarda il ruolo dell’istruzione, soprattutto primaria, per combattere il fenomeno dello spopolamento e l’altra, per inserire soltanto nella parte delle premesse delle linee guida, i parametri ministeriali per il mantenimento delle autonomie scolastiche.

Molto differente la posizione manifestata dal direttore dell’ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani che ha stigmatizzato il ritardo nella definizione della rete scolastica regionale («siamo ancora alle linee guida e a gennaio si aprono le iscrizioni nelle scuole») e ha lamentato l’assenza “di manutenzione alla rete scolastica sarda ormai da più di sei anni”. «Il calo delle iscrizioni – ha affermato Francesco Feliziani – ha comportato una trentina di situazione di sottodimensionamento e richiedono immediati interventi finalizzati all’accorpamento».

Critici «per il poco coraggio dimostrato dalla Regione nel contrastare i criteri ministeriali che penalizzano l’istruzione in Sardegna» i Cobas che con Giancarlo Della Corte hanno invitato la Regione ad azioni concrete in difesa delle autonomie scolastiche e per il loro corretto funzionamento.

Emanuele Usai della Cgil ha dichiarato di non condividere il documento della Giunta regionale: «È appiattito ancora sulla logica della spending review e non dà risposte alle necessità della scuola sarda».

In precedenza la Quarta commissione aveva approfondito con l’assessora, Alessandra Zedda (Fi), il tema dei cosiddetti lavoratori in utilizzo. Si tratta, come è noto, dei circa 380 lavoratori in servizio, attraverso apposti progetti e cantieri, negli Enti locali e all’Ats ma gestiti dall’assessorato. La finanziaria del 2018 ha previsto la proroga dei progetti in essere fino al 2021 ma gli operatori hanno dichiarato lo stato di agitazione per la cessazione di alcuni contratti di lavoro per mancanza di fondi. Gli enti interessati, inoltre, sono in attesa della comunicazione ufficiale da parte della Regione dell’ulteriore finanziamento di due milioni di euro per il 2020 e 2021. L’assessora ha, dunque, preannunciato una verifica della situazione e si è detta certa della prosecuzione lavorativa degli interessati, auspicando l’attivazione di un percorso di stabilizzazione presso gli enti che si avvalgono delle prestazioni dei lavoratori in utilizzo.  

«Ammonterà in totale a 3.500.000 euro la cifra destinata oggi (tramite l’assestamento di bilancio) dal Consiglio regionale all’attivazione di progetti di politiche attive del lavoro per le ex maestranze delle vertenze Sider Alloys, Porto Canale e Air Italy. La somma, finanziata grazie ai contributi provenienti dal “Fondo Europeo di Adeguamento alla Globalizzazione” e in parte grazie ad un cofinanziamento regionale di 1.400.000 euro, servirà ad allestire piani di allineamento delle competenze e di reinclusione nel mercato del lavoro per almeno 1.300 ex lavoratori; 600 di essi legati alla vertenza Sider Alloys; 500 a quella Air Italy e, infine, 200 al Porto Canale.»
Lo scrive, in una nota, Fabio Usai, consigliere regionale del Partito sardo d’Azione.

«Nello specifico aggiunge Fabio Usai i beneficiari di questi progetti potranno essere impiegati in attività quali:

  • formazione e riqualificazione su misura, anche nel campo ICT e della certificazione delle competenze;
  • assistenza per la ricerca di un lavoro e il ricollocamento;
  • orientamento professionale;
  • servizi di consulenza e tutoraggio;
  • promozione dell’imprenditorialità e assistenza al lavoro autonomo;
  • creazione e rilevamento di imprese da parte dei dipendenti, nonché per attività di cooperazione;
  • misure speciali di durata limitata, come l’indennità per la ricerca di un lavoro, gli incentivi all’assunzione destinati ai datori di lavoro e le indennità per la mobilità territoriale, di soggiorno o di formazione e per l’integrazione salariale per chi partecipa ad attività di formazione ed apprendimento permanente.»
    «In particolare i lavoratori ex Alcoa/Sider Alloys (espulsi dai cicli produttivi nel dicembre 2012 ed ancora oggi sottoposti a regime di mobilità in deroga con consistente decurtazione economica della stessa), così come discusso in questi mesi nelle diverse riunioni tenutesi alla presenza del presidente della Regione Christian Solinas, dell’assessora del Lavoro Alessandra Zedda e delle rappresentanze sindacali, potranno essere introdotti, contestualmente e di pari passo all’avvio del piano di revamping e di riavvio dell’unità produttiva di Portovesme, a un percorso di riprofessionalizzazione e allineamento delle competenze, propedeutico alla loro progressiva ricollocazione all’interno della fabbricasottolinea Fabio Usai . L’auspicio è che, in conseguenza allo stanziamento odierno delle risorse da parte della Regione Sardegna, ognuno dei soggetti coinvolti nella vertenza, in primis a partire dalla multinazionale svizzera, faccia la propria parte per concretizzare il prima possibile il piano di politiche attive e, si spera in tempi rapidi, la ricollocazione di tutte le maestranze all’interno dello stabilimento.»
    «Il Sulcis Iglesiente, territorio fra i più colpiti dalla crisi economica degli anni scorsi conclude il consigliere regionale sardista – necessita di urgenti interventi occupazionali e di un’inversione di tendenza immediata che solo il riavvio di grandi realtà produttive come appunto Sider Alloys potrebbe assicurare nel brevissimo periodo.»