16 April, 2024
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La vertenza #Alcoa si complica e per i lavoratori dell’indotto gli ammortizzatori sociali in deroga sono certi solo fino ad agosto.

Roberto Puddu copia

Sulla situazione preoccupante in cui versa la vertenza Alcoa, emersa chiaramente nella riunione svoltasi il 7 luglio al ministero dello Sviluppo economico, è intervenuto oggi con una breve nota Roberto Puddu, segretario generale della #CGIL Sulcis Iglesiente.

«Il dato di fatto è che al ministero, oltre a poltrire, evidentemente non ci hanno creduto – denuncia Roberto Puddu -. Poltrire perché non hanno esercitato alcuna vera attività di scouting, limitandosi convenientemente a pendere dalle varie fisime di #Klesch (che però è dagli stessi dichiarato inaffidabile ed inconsistente in ogni altra situazione nel paese); non ci ha creduto perché non ha seriamente messo in campo iniziativa adeguata (e propria dei compiti del #Mise), per avvicinare gruppi industriali o aggregazione di imprese, come fatto con efficacia in Germania e Francia. Inattività alla quale sta supplendo la Regione, che ha ricercato (e lo sta facendo anche con altri possibili interlocutori) ed avuto una disponibilità a ragionare dalla #Glencore e, per la parte energia, dall’Enel. Tanto è vero che questa mattina la multinazionale si ritrova al Mise, con il presidente Pigliaru e l’Enel, per verificare le condizioni che il viceministro Claudio De Vincenti, a parole, dice di garantire sul tema energia e contratto di sviluppo.»

«Infine mi preme segnalare una “cosettina” che ha detto l’Alcoa al tavolo pieno (perché neanche lei fa parte della “task force”), in merito a Klesh, della quale, oltre alla mancanza di capacità finanziaria, ne ha evidenziato (con preciso riferimento all’acquisizione e smantellamento di un’altra e ben nota realtà industriale) – conclude Roberto Puddu – la sua spregiudicatezza nel depredare risorse e lasciare tutti con un palmo di naso…»

La situazione è drammatica per i lavoratori dell’indotto che rischiano seriamente di non avere neppure il sostegno minimo degli ammortizzatori sociali.

«A tutti i livelli siamo impegnati a denunciare e far capire che il problema degli ammortizzatori sociali in deroga, dipende dalla mancanza delle risorse che il Governo, data la situazione di crisi, dovrebbe (per noi deve!) garantire e che invece, al momento, ha specificamente deciso di non mettere a disposizione – aggiunge Roberto Puddu -. Pertanto, le risorse che al momento neanche ci sono ma che dicono di mettere a disposizione, potranno essere a malapena sufficienti a garantire l’ammortizzatore sociale fino al mese di agosto. Inoltre nella riunione per Alcoa al Mise è emersa chiaramente la stessa contraddizione: nel senso che Claudio De Vincenti dice di una possibilità di garantire gli ammortizzatori sociali fino a dicembre per la trentina di lavoratori che avrebbero questa difficoltà per il termine della CIGS, mentre il funzionario presente al suo fianco, a domanda, ha asserito che non c’è alcun decreto che la permette.»

Il 26 giugno scorso la #Direzione generale per le Politiche attive e passive del lavoro del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ha inviato una nota agli assessorati al Lavoro delle #ioni e #Province Autonome e, per conoscenza, al dottor Paolo Onelli della Direzione generale relazioni industriali e rapporti di lavoro e al Direttore generale dell’Inps, Mauro Nori, sulla situazione degli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2014.

«Con nota n. 43332 del 16 dicembre 2013, questo ufficio – si legge nella nota -, al fine di garantire la continuità dell’intervento del sostegno al reddito nelle crisi occupazionali territoriali, ha invitato le Regioni e le Province Autonome a provvedere nel 2014 a concessioni di ammortizzatori in deroga limitati nel tempo e, comunque, non superiori a 6 mesi, nel limite delle risorse finanziarie disponibili, nelle more dell’entrata in vigore dei nuovi criteri per il riconoscimento degli interventi di cui all’articolo 4, comma 2, del decreto legge n. 54/2013, convertito in legge n. 85/2013.»

 «Considerato che l’iter di emanazione del citato decreto da emanare ai sensi dell’articolo 4, comma 2 del decreto legge n. 54/2013 non si è ancora concluso – aggiunge la nota – ed in considerazione della necessità di non pregiudicare l’efficacia dei limiti quantitativi di durata in esso previsti, si invitano le Regioni e le Province Autonome a non stipulare accordi o concedere prestazioni di cassa integrazione in deroga alla normativa vigente per periodi superiori ad 8 mesi nell’anno 2014.»

«Con riferimento alla concessione di trattamenti di mobilità – conclude la nota della #Direzione generale per le Politiche attive e passive del lavoro del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – si invita a non superare i limiti massini di fruizione previsti dall’articolo 3, comma 4, del testo presentato per il parere delle competenti commissioni parlamentari».

Interrogazione di Va
La 5ª commissione h

giampaolo.cirronis@gmail.com

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