28 March, 2024
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La Direzione Generale delle Professioni Sanitarie e delle Risorse Umane del Servizio Sanitario Nazionale del Ministero della Salute, oggi ha pubblicato oggi l’elenco aggiornato 2020 dei soggetti idonei alla nomina di Direttore Generale delle Aziende Sanitarie Locali, delle Aziende Ospedaliere e degli Altri Enti del Servizio Sanitario Nazionale.

Gli idonei sono complessivamente 78. Gli idonei inseriti nella Sezione dedicata alla nomina di Direttore Generale presso gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali sono 4.

Nell’elenco degli idonei alla nomina di Direttore Generale delle Aziende Sanitarie Locali, delle Aziende Ospedaliere e degli Altri Enti del Servizio Sanitario Nazionale, figura, tra gli altri, Massimo Temussi, commissario straordinario dell’Ares, l’Azienda regionale della Salute.

L’elenco completo:

Annicchiarico Eugenio

Argiolas Federico

Azara Antonio Alfredo

Barracciu Maria Antonietta

Bevere Francesco

Bosone Daniele

Briola Gianpietro

Cabitza Diego

Caltabellotta Marta

Calvisi Maria Antonietta

Carboni Giorgio

Carretta Giovanni

Cattina Grazia

Cavaliere Bruno

Cerrato Antonio

Cherchi Simonetta Maria

Ciuci Tiziana

Conti Giancarlo

Contu Ottaviano

Cossu Antonello

Costanzi Paolo

Cudoni Francesco

Cugia Luigi

De Vitis Andrea

Deiana Giovanni

Dessì Giuseppe

Di Giulio Eleonora

Fenu Luisa

Ferro Antonio

Foddis Agnese

Fusco Giovanna

Garau Maria Cristina

Gratarola Angelo

Gregu Giovanna

Grignaffini Guido

Gumirato Gino

Ibba Maria Francesca

Lantini Viviana

Lerario Antonio Mario

Logias Francesco

Marras Andrea

Marzi Ilaria

Mascia Luigi

Massazza Roberto

Mattei Marco

Mirto Gaetano

Misso Saverio

Mocci Marcello

Montalti Morris

Mura Alberto

Murtas Ennio

Palermo Vincenza

Pezzolla Angela

Pintor Giuseppe

Piras Pierluigi

Polverini Fabrizio

Porcu Carlo

Porcu Ugo

Raspitzu Paola

Ricchiuti Alessandro

Risso Francesco

Rolesu Sandro

Rotriquenz Giovanna

Rulli Giovanni

Salza Marco Maria

Sanna Anna Maria

Sgarangella Francesco

Solinas Antonio

Spano Antonio Lorenzo

Spanu Luigi

Stroppa Giovanni

Tauro Paolo

Tecleme Paolo

Temussi Massimo

Tidore Marcello

Tognotti Antonio

Tronca Francesco Paolo

Zuccarelli Angelo

I 4 idonei alla nomina di Direttore Generale presso gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali sono:

Adami Stefano

Fisichella Stefano

Nicolussi Paola

Sarria Andrea

Il Consiglio regionale ha approvato gli articoli 23 e 24 della riforma dell’assetto territoriale della Regione.

La seduta pomeridiana n. 116 si è aperta sotto la presidenza del presidente del Consiglio, Michele Pais, che dopo le formalità di rito ed una breve sospensione dei lavori in Aula, ha concesso la parola al capogruppo Pd Gianfranco Ganau che rivolgendosi all’assessore Mario Nieddu ha chiesto lumi sull’andamento della campagna vaccinale Covid-19 ed ha denunciato una serie di disfunzioni riguardanti la chiamata degli psicologi («non sono stati convocati a Cagliari, Carbonia e Olbia») ed i ritardi con i quali si procede con gli “over 80”. Sullo stesso argomento è intervenuto anche il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che ha chiesto la convocazione della commissione Salute per l’audizione del commissario Ats, mentre la sua collega di gruppo, Maria Laura Orrù ha auspicato la tempestiva convocazione della commissione Urbanistica per un confronto in seguito all’impugnazione da parte del Governo della cosiddetta legge “piano casa”.

A conclusione degli interventi sull’ordine dei lavori dell’Aula, è intervenuto il consigliere Antonello Peru (Udc-Cambiamo) che, in qualità di relatore della maggioranza della proposta di legge per la riforma dell’assetto territoriale della Regione (T.U. nn. 6-20-155-176), ha dichiarato il parere agli emendamenti. Conforme con quello del relatore il parere della Giunta. Il consigliere del Psd’Az, Giovanni Satta, accogliendo l’invito formulato in tal senso dall’onorevole Antonello Peru, ha comunicato il ritiro delle proposte di modifica n. 12-13-14-15-16, seguito dal capogruppo della Lega, Dario Giagoni, che ha annunciato il ritiro dell’emendamento n. 22, mentre il consigliere della Lega, Pierluigi Saiu, ha comunicato la rinuncia agli emendamenti n. 30 e 31 solo dopo l’invito al ritiro formulato dall’assessore dell’Urbanistica, Quirico Sanna (il relatore di maggioranza si era rimesso alla volontà dell’Aula). Il capogruppo di Leu, Eugenio Lai, ha fatto propri gli emendamenti 30 e 31 e il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, insieme con il suo omologo dell’Udc, Giorgio Oppi, ha invitato gli uffici a verificarne l’ammissibilità del contenuto.

Aperta la discussione sull’articolo 23 “Modifica dell’articolo 29 della legge regionale n. 2 del 2016 (Funzioni)” e sugli emendamenti è intervenuto il consigliere Massimo Zedda (Progressisti) che ha evidenziato in tono critico le finalità delle proposte emendative, tendenti a «far passare le competenze sul demanio marittimo dai Comuni alla Regione». «Sapete – ha domandato in tono polemico l’esponente della minoranza – che se gli emendamenti del centrodestra saranno approvati – si crea un automatismo sulla decadenza delle concessioni demaniali marittime, perché si deve andare a gara?». «L’avete spiegato – ha concluso Zedda – ai balneari che dite di voler salvare?».

Maria Laura Orrù (Progressisti) ha rivolto critiche alle proposte avanzate dalla maggioranza per accentrare in capo alla Regione le funzioni dei Comuni sul demanio marittimo ed ha affermato: «Siete sicuri che i funzionari regionali firmino le proroghe fino al 2033 che alcuni funzionari comunali si rifiutano di avvallare?». La consigliera del centrosinistra ha parlato di “ulteriori complicazioni del quadro normativo” ed ha sottolineato pesanti penalizzazioni per i concessionari. «Evitate di prendere in giro gli operatori balneari – ha tuonato Maria Laura Orrù – e l’assessore dell’Urbanistica dovrebbe smettere di racconta cose poco realistiche come ha fatto in occasione della discussione sul piano casa, poi pesantemente impugnato dal governo»

Anche Salvatore Corrias (Pd) ha concentrato il suo intervento sugli emendamenti presentati all’articolo 23 per il passaggio delle competenze, dai Comuni alla Regione, in materia di demanio marittimo. «Modifiche tecnicamente ammissibili – ha affermato l’esponente della minoranza – ma politicamente inopportune, non fosse altro perché inserite in un provvedimento che punta a restituire ruolo e competenze agli Enti locali». Corrias ha parlato di “mortificazione delle competenze dei Comuni” ed ha posto in guardia la maggioranza «dai danni che le nuove norme comporterebbero alle imprese che operano nel demanio marittimo». «Ci opponiamo con tutte le forze a questo tentativo», ha concluso il consigliere dei democratici.

Posto in votazione, l’articolo 23 è stato approvato. Sull’emendamento 3, uguale al 24, a firma dell’on. Giovanni Satta,  l’aula si è pronunciata con il voto segreto: 28 favorevoli e 22 contrari. La competenza in materia di concessioni demaniali (ai sensi dell’articolo 34 della legge 11 del 3 luglio 2017) torna nelle mani della Regione.

Sull’emendamento 4 (demanio marittimo e funzioni della Regione) hanno preso la parola sia il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che l’esponente Pd Giuseppe Meloni, che ha detto: “Tutti i concessionari devono sapere che con le vostre norme non risolveranno nulla e non avranno proroghe che nessun funzionario regionale vorrà firmare. Vi state mettendo contro l’autonomia e i diritti dei Comuni”.

Di autonomia e di autodeterminazione dei cittadini ha parlato Eugenio Lai (LeU): “O sfiduciate il sindaco di Olbia che sta andando a dire che non è corretto quel che state mettendo in questa legge. Oppure è vero che cercate di aggirare quel che non riuscita a fare nelle amministrazioni n cui siete al comando. Diamo anche atto che nessuno come l’assessore Sanna era riuscito a farsi impugnare dal governo 29 articoli su 31”.

Massimo Zedda (Progressisti) ha parlato di “neocentralismo regionale” mentre Antonio Piu, dello stesso gruppo, ha chiesto all’assessore Sanna perché “in un testo dove parlate di decentramento a favore dei Comuni vi mettere ad accentrare le competenze a favore della Regione. E’ del tutto incomprensibile”.

Per replica l’assessore Quirico Sanna  ha detto: “Confermo che questa riforma andrà a sgravare la Regione. Non c’è presa in giro ma la ricerca di dare certezze e uguaglianza su tutto il territorio regionale. Alle province daremo poteri, non vogliamo che siano scatole vuote”.

Sull’emendamento 4 (Giovanni Satta) a voto palese l’Aula si è espressa con favore: 30 favorevoli e 17 contrari. L’emendamento prevede che siano “di competenza della Regione gli atti di indirizzo dei Piani di utilizzo dei litorali” e “il rilascio di tutte le concessioni sui beni del demanio della navigazione interna, del mare territoriale e del demanio marittimo non attribuite allo Stato”.

E’ stato poi discusso l’emendamento 5, che prevede che siano “attribuite ai Comuni le sole funzioni in materia di elaborazione ed approvazione dei Piani di utilizzo dei litorali”. Per Massimo Zedda (Progressisti) “siamo davanti a norme che generano soltanto confusione”.

Il presidente Michele Pais, sull’emendamento n. 5, ha dato la parola al capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau, il quale ha espresso il suo voto contrario a “un emendamento che ingenera equivoci”. Secondo l’esponente dell’opposizione la maggioranza sta “facendo questa schifezza” perché non è in grado di far rispettare le proprie direttive ai comuni che non sono d’accordo.  Giuseppe Meloni (Pd), annunciando il voto contrario, ha evidenziato che la novità di oggi è che queste deleghe vengono tolte ai Comuni e date alle Province. Giuseppe Meloni si è augurato che questo passaggio di deleghe, che dovrebbe essere introdotto da un’altra legge, non si realizzi in questa legislatura. Il consigliere ha sostenuto che i concessionari hanno il diritto di sapere quello che sta accadendo e di conoscere “le vostre bugie”. Per Giuseppe Meloni non è questo il modo di legiferare e ha invitato la maggioranza a ritirare questi emendamenti.

Il vice presidente della commissione Autonomia e riforme, Diego Loi (Progressisti) ha espresso il voto contrario e si è detto sgomento perché da una parte si parla di strenua difesa delle individualità, dell’autonomia e dell’orgoglio della Sardegna e poi, sistematicamente, si tolgono pezzetti dopo pezzetti al senso dell’identità e dell’autonomia che è insito nell’organizzazione della nostra regione. Da un lato si dice che le autonomie locali costituiscono l’ossatura della nostra regione e dall’altro si tolgono le deleghe. Per Diego Loi si tratta di un’ingiustizia. Avrei voluto, come più volte ha sostenuto in commissione, che il provvedimento avesse alla base una visione organicistica dell’ordinamento degli enti locali in Sardegna. Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha risposto alle critiche dell’opposizione, affermando che è paradossale, ma non è una novità, che oggi i Comuni approvino un Piano di utilizzo del litorale e chi decide però è la Regione. Mula ha affermato che sarebbe più utile fare una battaglia, come ha fatto la Sicilia, che ha competenza primaria sul demanio e incassa direttamente le concessioni demaniali. Mula ha sottolineato che la Sardegna oggi perde 30 milioni di euro circa per le concessioni demaniali, che vengono pagate dai nostri concessionari allo Stato. «Ragioniamo su questo», ha detto.

Il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, ha ribadito che questo emendamento lascia ai Comuni solo l’onere di redigere il Pul e tutto il resto verrà dettato dalla Regione. Abbiamo appreso, ha detto, dall’assessore che questo atto sarà transitorio perché saranno le nuove Province a gestire le competenze. Per Francesco Agus si sta legiferando senza aver potuto approfondire il testo di legge in commissione. Per il consigliere della minoranza è un rischio approvare questa norma ad aprile, perché, se fra due mesi arriveranno rilievi sul testo, si potrebbero mettere in crisi i concessionari a stagione balneare iniziata, lasciandoli nell’incertezza totale. Per Francesco Agus sarebbe meglio rimandare la decisione a settembre o ad ottobre e gestire il periodo transitorio con proroghe limitate nel tempo. Salvatore Corrias (Pd) ha sottolineato che il Comune che amministra, Baunei, e i comuni di Tortolì, Dorgali, Orosei e Siniscola stanno sottoscrivendo il cosiddetto “Patto del golfo”, per ragionare insieme e far lavorare bene le imprese titolari delle concessioni. Nel momento in cui con questo testo togliete ai Comuni la funzione delle concessioni su beni del demanio marittimo e della navigazione interna per finalità turistico ricreative, ha detto, state facendo un danno al Golfo di Orosei. Per Salvatore Corrias è una scelta deleteria.

D’accordo con il collega Corrias anche la consigliera Maria Laura Orrù (Progressisti), che ha sottolineato come si stiano penalizzando tutti i comuni a causa di poche Amministrazioni che non sono riuscite a risolvere il problema. Maria Laura Orrù si è detta favorevole alla proposta di un commissario ad acta per risolvere quei problemi ed evitare di scrivere delle leggi di carattere generale che complicano poi gli scenari e che hanno solo l’obiettivo di risolvere alcuni casi particolari, mettendo in crisi tutto il territorio regionale. Orrù infine si è detta d’accordo con la proroga fino a settembre.

Il presidente Pais ha, quindi, messo in votazione l’emendamento aggiuntivo n. 5  (Giovanni Satta e più) “Art. 23 bis . Modifiche all’articolo 41 della legge regionale n. 9 del 2006)” che attribuisce ai Comuni le sole funzioni in materia di elaborazione ed approvazione dei Piani di utilizzazione dei litorali. L’emendamento è stato approvato con 31 voti a favore, 18 contrari e 1 astenuto.

Il presidente ha quindi aperto la discussione generale sull’articolo 24 “Successione e fase transitoria”, dopo aver dato la parola al relatore di maggioranza e alla Giunta per il parere sugli emendamenti.

Per Eugenio Lai (Leu) non è comprensibile perché il sindaco metropolitano non possa stabilizzare i precari della Città metropolitana, visto che basterebbe applicare l’art. 20 del decreto legislativo 24 maggio 2017 n. 75. Per Eugenio Lai è un problema politico. Ci sono precari storici di quell’ente, ha detto, che hanno diritto di avere un futuro certo vista la professionalità acquisita. Critico anche sul tema della polizia provinciale: non capisco, ha detto, perché nelle altre regioni d’Italia i compiti vengono svolti dal Corpo forestale e qui invece sono in capo alle Province e Città metropolitane. Per Eugenio Lai si sta approvando “un accordicchio” che è costato tre settimane di ritardo a questo Consiglio, nominando due commissari, il sindaco metropolitano e il commissario. Chi approverà il bilancio? Per Eugenio Lai si sta gettando il territorio nel caos per accontentare qualcuno.

Massimo Zedda (Progressisti) ha sottolineato che è chiaro l’obiettivo della maggioranza: commissariare tutto, utilizzando, tra l’altro, norme diverse per la Città metropolitana di Cagliari e per quella di Sassari. Secondo Zedda anche questa legge è a rischio di impugnazione, visto è in contrasto con la legge Delrio, in cui c’è scritto che il sindaco della città capoluogo diventa di diritto sindaco della Città metropolitana. Per il consigliere la maggioranza sta creando un grave danno ai dipendenti delle Città metropolitane, che con la nomina dei commissari non avranno certezza di continuità lavorativa. Non può esserci una Regione che commissaria tutto, ha detto, con una persona sola che, attraverso nomine, governa tutti gli enti sardi.

Per Piero Comandini (Pd) questa legge sembra una matrioska in cui si scopre sempre qualcosa di nuovo e di fantasioso, non per migliorare, ma per soddisfare parti della maggioranza. Per il consigliere del Pd le criticità di questa legge sono note: risorse e personale per garantire il funzionamento di questi Enti. Per Piero Comandini è fondamentale andare nella direzione della semplificazione e della chiarezza. In relazione all’emendamento 41 ha sollevato il problema dei lavoratori precari della Città metropolitano e di quale sia il loro futuro, visto che l’opposizione ha difeso lo stanziamento di 1,4 milioni di euro, risorse destinate ai lavoratori precari che dal 2016 stanno aspettando le procedure di stabilizzazione, “che più volte abbiamo sollecitato”, come previsto anche dalla legge Madia. Non si capisce – ha detto – perché ancora non siano stati stabilizzati questi lavoratori che hanno funzioni fondamentali nella Città metropolitana. Il timore, ha concluso, è che in questa riorganizzazione qualche commissario dimentichi le parti più deboli, ossia questi lavoratori precari.

E’ intervenuto il capogruppo di FdI, Francesco Mura, dopo la polemica sulle due figure decise per il governo della Città metropolitana di Cagliari. Per Francesco Mura molti dell’opposizione sono cresciuti in un contesto politico malato, visto che parlano solo di commissariamenti e poltrone. Chi ha commissariato le Province non siamo stati noi, ha detto, e ci sono ancora i vostri commissari. Francesco Mura ha difeso la scelta della soluzione del sindaco metropolitano e del commissario e ha accusato l’opposizione di speculare sulla condizione dei lavoratori precari, che hanno lavorato per tre anni sotto la loro amministrazione.

Francesco Agus (capogruppo Progressisti) ha voluto puntualizzare che il primo commissariamento è stato fatto dalla Giunta Cappellacci e che la scorsa Giunta si è limitata a sostituire i commissari e non rappresentanti eletti dal popolo. Per Francesco Agus la fase transitoria sarà più lunga di quanto previsto e c’è il rischio che nella Città metropolitana ci siano conflitti di competenze e che alla fine non comandi nessuno. Il consigliere ha ribadito che la legge Delrio non è positiva, ma senza un disegno organico a livello nazionale ogni riforma regionale è destinata a scontrarsi contro un muro.

L’Aula è quindi passata all’esame dell’emendamento n. 42 all’emendamento n. 34 che sopprime le parole “Città Metropolitane di Cagliari e Sassari”. Massimo Zedda (Progressisti) ha messo in evidenza le problematiche relative al personale. «In passato i posti di lavoro dei dipendenti delle province sono stati messi in sicurezza in attesa dell’espletamento dei concorsi. Oggi questo non avviene – ha detto Zedda – i commissariamenti delle Città Metropolitane potrebbero ostacolare le procedure di stabilizzazione previste dalla legge Madia». Posto in votazione l’emendamento n. 42 è stato approvato.

Via libera anche all’emendamento n.39 che, per l’emergenza Covid, rinvia le elezioni comunali previste per la prossima primavera. Si faranno in una data compresa tra  il 15 settembre e il 15 ottobre 2021.

Sull’emendamento n.37 è intervenuto il consigliere del gruppo Udc-Cambiamo Antonello Peru: «E’ un  emendamento tecnico – ha detto – serve a trasferire alla Città metropolitana di Sassari le risorse oggi assegnate alla Rete metropolitana». A favore dell’emendamento si è pronunciato il consigliere dei Progressisti Gianfranco Satta: «Ho sollecitato più volte un intervento per garantire l’attuazione dei progetti della programmazione territoriale. Non è solo un problema della Rete Metropolitana ma anche delle Unioni dei Comuni. Mi auguro che i progetti avviati da questi enti  vengano portati a termine perché, con  l’istituzione della Città Metropolitana di Sassari, le Unioni non avranno più voce in capitolo». Giudizio condiviso da Massimo Zedda (Progressisti) che ha evidenziato un rischio concreto per la programmazione territoriale. L’emendamento è stato approvato.

Disco verde, senza dibattito, anche per l’emendamento n. 34 che affida al presidente della Regione la nomina dei nuovi commissari delle Città Metropolitane di Cagliari e Sassari e delle province di Nuoro, Oristano, Gallura, Ogliastra, Sulcis Iglesiente e Medio Campidano entro 30 giorni dall’approvazione della legge. Resteranno in carica fino all’insediamento degli organi di governo la cui elezione dovrà svolgersi entro il 31 dicembre 2021.

Subito dopo, l’aula ha approvato il testo dell’articolo 24 “Successione e fase transitoria”.

Il presidente Michele Pais ha quindi sospeso la seduta e convocato la Conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa il presidente ha dichiarato chiusa la sedutasospeso la seduta e aggiornato i lavori a domani alle ore 16.00.

A Sant’Antioco sono 6 gli attualmente positivi al Covid-19. Domani o al più tardi giovedì, si conosceranno gli esiti dei tamponi effettuati nelle ultime ore. Lo ha comunicato il sindaco Ignazio Locci, nel periodico appuntamento in diretta sulla pagina Facebook istituzionale. Il primo cittadino isolano ha rivolto un accorato appello ai cittadini affinché rispettino le misure di contrasto e prevenzione alla diffusione del virus, ed ha rimarcato che sono stati intensificati i controlli. Domani, nel centro vaccinale allestito nella palestra della scuola di via Bologna, è in programma una nuova giornata di vaccinazioni.

Salgono da 10 a 11 i positivi al Covid-19 a Domusnovas. Lo ha comunicato oggi il sindaco, Massimiliano Ventura. «Il numero dei cittadini in quarantena, sale da 38 a 63 – ha aggiunto il primo cittadino -. Continuo a raccomandare la massima cautela e prudenza. Invito tutti all’uso della mascherina ed al mantenimento delle distanze di sicurezza che significa niente assembramenti. Confido nella collaborazione di tutti, come è sempre stato fatto. Grazie. A tutti i migliori auguri di pronta guarigione.»

Sabato 3 aprile, alle 17.00, Francesco Abate sarà ospite del festival culturale LiberEvento. Nella diretta streaming organizzata sulla pagina Facebook della manifestazione, in dialogo con lo scrittore Marcello Murru, Francesco Abate parlerà del suo ultimo libro “I delitti della salina, pubblicato alla fine dello scorso anno da Einaudi. Una storia avvincente, ambientata nella Cagliari di inizio Novecento, in cui protagonista è Clara Simon, nuova eroina femminile che vuole diventare la prima giornalista investigativa italiana.

LiberEvento non è solo incontri con i grandi autori: in occasione di questa edizione parte il contest fotografico “Liberevento Libertà 2.0, dedicato al tema della libertà.

Per partecipare basterà scattare una o due foto che simboleggino la propria idea di libertà, accompagnata da una frase propria o tratta da un libro sul tema. Nelle due settimane successive le foto arrivate saranno pubblicate sulla pagina Facebook di LiberEvento e quella che avrà ottenuto più like sarà premiata.

Sono 205 i nuovi casi di positività al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, su 3.046 test seguiti (6,73%). Salgono a 45.059 i casi di positività al Covid-19 dall’inizio dell’emergenza. In totale sono stati eseguiti 986.641 tamponi.

Si registrano 4 nuovi decessi (1.233 in tutto). Sono 210 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+10), 33 (+2) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 13.788. I guariti sono complessivamente 29.603 (+142), mentre le persone dichiarate guarite clinicamente nell’Isola sono attualmente 192.

Sul territorio, dei 45.059 casi positivi complessivamente accertati, 11.365 (+79) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 7.037 (+12) nel Sud Sardegna, 3.724 (+29) a Oristano, 8.841 (+60) a Nuoro, 14.092 (+25) a Sassari.

Nella giornata di ieri, i carabinieri di Sant’Antioco, hanno arrestato un 29enne, residente a Sant’Antioco, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Bergamo, scaturita da una condanna per atti persecutori commessi dall’arrestato a Bergamo nel novembre 2020. Al termine delle formalità l’uomo è stato ristretto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.

«La firma del decreto da parte del ministro Andrea Orlando, relativo al riparto fondi per le aree di crisi complessa dà il via libera a nuove risorse per la Sardegna. Si tratta di 11.919.605 euro contenuti nel pacchetto nazionale da 180 milioni di euro. Le risorse sono destinate a interventi di integrazione salariale straordinaria e mobilità in deroga per i lavoratori e le imprese delle aree di crisi complessa. Si tratta di un intervento importante e significativo che dà una prima risposta alle varie situazioni aperte e che da tempo attendono risposte.»

Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.

 

Durante la Settimana Santa di Portoscuso, i riferimenti, le atmosfere della cultura e delle influenze iberiche sono molto evidenti, come dimostra tutta la comunità nell’assidua presenza ai riti della Settimana Santa.
Le influenze iberiche sono evidenti: protagonisti indiscussi sono i Baballottis, persone che partecipano ai cortei e precedono la Pasqua.
Per antichissima tradizione, i Baballottis escono in processione per compiere l’atto di pietà e di fede percorrendo le vie del paese. A questa processione partecipano persone di tutte le età con indosso una veste bianca e a capo coperto che nasconde il volto. L’abito ricorda quello degli antichi flagellanti, che sin dal XIII secolo caratterizzavano la pietà popolare.
Rigorosamente incappucciati, i Baballottis, sfilano per le vie in raccoglimento, scortando i simulacri del Cristo e della Vergine Addolorata. I tamburi e le matraccas, scandiscono le tappe della processione mentre il popolo intona gli antichi Goccius, lodi sacre cantate nelle celebrazioni della “Settimana Santa”.
Gli abiti dei Baballottis realizzati da Mariangela Musu e Ignazio Alberto Cherchi grazie alla curata ricerca effettuata nel 2013 con l’Arciconfraternita del Santo Monte di Iglesias; abito bianco e lungo, come segno di penitenza è uno dei simboli della Settimana Santa: lo portano adulti e bambini che partecipano alle processioni, hanno fianchi cinti dal cordone e il capo coperto da “sa visiera” che cela completamente il viso.
Le processioni risentono profondamente l’influsso spagnolo fra i momenti più significativi rituali, che come tutti i riti della Settimana Santa ripercorre le vicende della passione e morte di Gesù Cristo, e la processione dell’Incontro fra la Madonna e Gesù risorto la mattina di Pasqua. Dal sardo campidanese, il termine Baballottis significa animaletto, piccolo insetto…appellativo curioso e particolare con il quale si indicano bambini, giovani ed adulti che partecipano alle processioni della Settimana Santa.
Altra caratteristica che trova fondamento sull’autenticità dei riti della Settimana santa sono is goccius ovvero componimenti poetici religiosi in lingua sarda. Secondo lo storico Giovanni Dore is goggius cantati in Sardegna traggono origine dai modelli bizantini, infatti essi, nella struttura nella metrica e nelle strofe con ritornello alla fine, sono identici agli inni greci dei κοντάκια. Nel De caerimoniis aulae Byzantinae si racconta, del resto, come il protospatario Torchitorio I avesse inviato una rappresentanza di Sardi a Costantinopoli i quali, in onore dell’imperatore Costantino VII Porfirogenito, avevano cantano un inno in greco. Altri pensano a una dipendenza dei goggius dalle italiane lauda, diffusesi per irradiazione della spiritualità francescana nelle regioni dell’Occidente; altri ancora, infine, ritengono che is goggius siano di matrice autoctona, affondando le proprie radici nella tradizione mediterranea. Dal XIV secolo is goggius sono segnalati come componente essenziale delle novene; dal XV secolo, nell’innologia sarda, pur permanendo l’uso del sardo prevalse però l’uso della lingua spagnola. Nel periodo dell’inquisizione spagnola ci fu un periodo di stasi, nel XVII secolo in Sardegna esplose il fenomeno della drammatica religiosa ed is goggius erano parte integrante di quei rituali. Nel 1649 il teatro fu proibito da Filippo IV, tuttavia la tradizione continuò e dal XVIII secolo si registra la diffusione delle raccolte manoscritte de is goggius in sardo e nel secolo successivo i manoscritti erano presenti in tutte le comunità.

Furono oggetto di censura, infatti intorno al 1763, l’arcivescovo di Sassari Giulio Cesare Viancini proibì is goggius a favore di uno stile più severo nella liturgia. Questi canti popolari religiosi conobbero una nuova battuta d’arresto in seguito, nel 1924, in occasione del Concilio plenario dei vescovi sardi che aveva vietato questo tipo di canti. In quegli anni inoltre, in un clima di assimilazione culturale, erano state poste in atto una serie di divieti e disposizioni contro l’uso dei dialetti e lingue alloglotte, compreso il sardo. Il diorama, nella sua semplicità presenta la scena dei Baballottis con il Cristo deposto e una serie di goggius, testimonianze portate fino ai nostri giorni.

«Nel percorso di decarbonizzazione, tracciato nel Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), sono previste alcune misure che riguardano il Sulcis Iglesiente con importanti effetti socio-economici e occupazionali. Perciò, la Regione è chiamata ad elaborare proposte di investimento per il territorio nell’ambito della nuova programmazione europea, cogliendo le occasioni di rilancio economico dell’area, ulteriormente penalizzata dalla crisi economica generata dall’emergenza sanitaria.»
Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, al termine della riunione di Agenda Industria (in videoconferenza) sulle nuove opportunità di investimento offerte dal programma europeo “Just transition fund”, al quale hanno partecipato i consueti componenti del tavolo regionale (Confindustria, Confapi e sindacati), oltre ai rappresentanti delle Unioni dei Comuni (Sulcis, Arcipelago del Sulcis, Metalla e Mare) e dei Comuni.

Il Jtf ha stanziato per l’Italia oltre un miliardo di euro per supportare la transizione verso modelli economici più sostenibili nelle aree del Sulcis Iglesiente e della provincia di Taranto, definendo una serie di azioni: «Il percorso partecipato e la collaborazione istituzionale sono fondamentali e attraverso il dialogo coi rappresentanti dei territori vogliamo raccogliere idee e proposte da valutare per la stesura definitiva del Piano territorialeha aggiunto l’assessore Anita Pili -. L’Unione europea ha indicato i settori di investimento prioritari per il Sulcis Iglesiente nell’ambito del Jtf: le Pmi; la rigenerazione e la decontaminazione dei siti, il ripristino del terreno e i progetti di conversione; il potenziamento dell’economia circolare, anche mediante la prevenzione e la riduzione dei rifiuti, l’uso efficiente delle risorse, il riutilizzo, la riparazione e il riciclaggio; il miglioramento delle competenze e la riqualificazione professionale dei lavoratori, l’inclusione attiva delle persone in cerca di lavoro, l’assistenza nella ricerca del lavoro».

«Vogliamo condividere un percorso strategico – ha concluso Anita Pili – per intercettare le opportunità finanziarie europee che possano contribuire a migliorare la competitività del sistema produttivo sardo.»