23 April, 2024
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La sala conferenze della Miniera di Sa Marchesa, a Nuxis, ha ospitato questa sera la presentazione del libro “Viaggiando Chiesa” (Ediuni edizioni), di don Angelo Pittau, organizzata dall’associazione Speleo Club Nuxis guidato da Roberto Curreli, con il patrocinio dell’associazione minatori Nebida Onlus, del comune di Nuxis e del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna. Hanno partecipato alla presentazione, tra gli altri, con l’autore don Angelo Pittau e uno dei due curatori, Gianfranco Murtas, storico e scrittore (l’altro curatore è Andrea Giulio Pirastu), il sindaco di Nuxis, Pier Andrea Deias; Andreano Madeddu, vicepresidente dell’associazione Minatori Nebida onlus e amico di don Angelo Pittau; il professor Tarcisio Agus, presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna; Alberto Secci, scrittore; Giampaolo Cirronis, giornalista ed editore, moderatore della serata.

Dopo i saluti del sindaco di Nuxis, Pier Andrea Deias, Andreano Madeddu e Tarcisio Agus hanno aperto la serata ricordando le esperienze vissute al fianco di don Angelo Pittau, il primo da amico e cofondatore del periodico “Il Confronto”, il secondo da sindaco di Guspini, comune nel quale don Angelo Pittau negli stessi anni guidava la parrocchia principale; è seguito un lungo ed appassionato intervento dello scrittore Alberto Secci che ha recensito il libro. E’ stata poi la volta di Gianfranco Murtas che ha raccontato come è nato il libro-intervista e tanti aneddoti delle esperienze di vita di don Angelo Pittau, «in giro per il mondo»… Dopo due nuovi brevi interventi di Andreano Madeddu e Tarcisio Agus, ha chiuso la serata don Angelo Pittau con un intervento che ha tenuto incollati sulle sedie i numerosi presenti.

La serata è stata allietata dall’esibizione del Coro Collegium Musicum di Santadi, diretto dal maestro Paolo Sanna, che ha proposto tre brani, in apertura di serata, a metà e alla fine della serata. Al termine, Maria Antonietta Pinna, organizzatrice della presentazione, ha ringraziato tutti i presenti e consegnato a don Angelo Pittau una confezione di vini offerta dal presidente della Cantina Santadi, Antonello Pilloni.

Don Angelo Pittau, presbitero villacidrese, classe 1939, ordinato nel 1965, laureatosi in Scienza e Tecnica dell’Opinione Pubblica all’Università Pro Deo (poi LUISS) di Roma con una tesi sull’opera letteraria di Giuseppe Dessì, nel 1967 partì per il Vietnam, al tempo coinvolto in una feroce guerra e vi rimase tre anni, impegnato in attività di docenza alla Pontificia Facoltà Teologica di Dakar, anche da giornalista free lance per diverse testate occidentali.

Rientrato in Europa nel 1970, prete operaio a Lione, poi a Torino, dove con don Piergiorgio Ferrero fondo la Comunità parrocchiale dell’Ascensione.

Rientrò in Sardegna nel 1974, chiamato dal vescovo Antonio Tedde, con l’incarico di dar vita alla nuova parrocchia Madonna del Rosario, in un quartiere molto povero.

I vescovi di Ales lo incaricarono della pastorale del lavoro e della direzione della Caritas diocesana, nel cui ambito diede vita a diversi Centri di Ascolto nelle comunità della Diocesi e si occupò di dare risposta ai più disparati bisogni sociali.

E’ stato tra i promotori del Centro Servizi del Volontariato Sardegna Solidale e presidente regionale del coordinamento delle comunità di recupero, dando a queste attività un respiro internazionale, per le relazioni avviate e sostenute con centri ecclesiali in Africa, Asia e America Latina.

Nel 1987, come Caritas diocesana lanciò la Marcia per la Pace, giunta alla 33ª edizione.

Giornalista pubblicista, laureatosi in Pedagogia all’Università di Sassari, fondò e diresse nel 1977 il mensile “Confronto” e collabora con diverse testate anche nazionali, pubblicò inoltre diversi libri.

Vediamo ora le interviste con don Angelo Pittau, il presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna Tarcisio Agus ed il presidente dell’associazione Speleo Club di Nuxis Roberto Curreli, realizzate al termine della presentazione del libro.

       

 

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https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10218417359973247/

Questa mattina, a Masainas, presso il Centro di Aggregazione Sociale, sono stati presentati i percorsi sulla creazione di impresa e lavoro autonomo “Competenza e impresa per lo sviluppo rurale sostenibile”.

La Regione Sardegna, nell’ambito dell’avviso Pubblico Misure integrate tra sviluppo locale partecipativo ed occupazione negli ambiti della Green & Blue Economy, Linee di sviluppo progettuale 2 e 3 POR Sardegna 2014/2020, ha permesso alla RTI composta dall’agenzia formativa IFOLD e dal GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, con il supporto tecnico della società Poliste, di attivare tre percorsi formativi sulla Creazione di nuove imprese in ambito rurale nel territorio di competenza del GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari.

L’esigenza di avviare dei percorsi legati alla creazione di nuove imprese e di lavoro autonomo è nata durante il percorso di progettazione partecipata “Chi partecipa conta! Costruisci con noi la strategia per lo sviluppo rurale del territorio da oggi al 2020″ che il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, ha attuato nei mesi tra gennaio e luglio 2016 e che ha portato alla stesura del Piano d’Azione (PdA) approvato dalla Regione Sardegna nel settembre 2016.

All’incontro odierno, hanno partecipato i 6o allievi ammessi al percorso formativo. Con il presidente e la direttrice del GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, Luciano Cristoforo Piras e Nicoletta Piras, erano presenti Mariolina Fusco e Marta Cadinu, rispettivamente direttrice e responsabile dell’Ufficio progettazione e coordinamento dell’Agenzia formativa IFOLD; Antonello Pilloni, presidente della Cantina Santadi e consigliere d’amministrazione del GAL; Gianluca Cadeddu, direttore generale del Centro regionale di Programmazione; Serenella Paci, della società Poliste; il sindaco di Masainas Ivo Melis; il capo di gabinetto dell’assessorato regionale della Cultura e Pubblica istruzione Ilaria Portas; e, infine, Sergio Lai, vice direttore della Coldiretti di Cagliari.

I tre percorsi si svolgeranno a Carbonia e Masainas e partiranno il 14, il 21 ed il 28 gennaio 2019.

A breve l’intervista realizzata con il presidente del GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, Luciano Cristoforo Piras.

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Le problematiche del mondo agricolo a Carbonia, sono state al centro del convegno “Carbonia Agricola: ieri oggi domani”, tenutosi ieri pomeriggio nella sala polifunzionale del comune di Carbonia, organizzato dalla Coldiretti di Cagliari e dal comune di Carbonia, nell’ambito dei festeggiamenti per l’80° anniversario dell’inaugurazione della città.

Dopo i saluti del sindaco, Paola Massidda, e dell’assessore delle Attività produttive, Mauro Manca, ed un breve intervento di Virgilio Lai, segretario della sezione Coldiretti di Carbonia, i lavori sono stati introdotti da Sergio Lai, vice direttore della Coldiretti di Cagliari, che ha sottolineato come sia la prima volta che a Carbonia viene organizzato un incontro per parlare specificamente dell’agricoltura e dei suoi problemi.

Tre le relazioni. La prima è stata svolta da Tommaso Betza, funzionario dell’Agenzia Laore Sardegna, su “Le prospettive della Politica Agricola Comunitaria 2021/2027“; la seconda da Efisio Perra, di Campagna Amica Cagliari di Coldiretti, sul tema “Multifunzionalità e Filiere corte: il progetto Coldiretti”; la terza, infine, da Andrea Mameli, funzionario del CRS4, sul tema “Agricoltura 4.0: l’innovazione in campo”.

Sono seguite alcune testimonianze. Quella di Antonello Pilloni, da 42 anni presidente della Cantina Santadi, uno degli esempi più fulgidi di come l’agricoltura possa essere valorizzata con la produzione di prodotti di grande qualità, in grado di conquistare spazi a livello mondiale; Gianpiero Fenu, presidente del Caseificio di Sirai; Grazia Atzori, 92 anni, una vita dedicata all’agricoltura; e, infine, Tonino Piredda, anche lui agricoltore.

L’intervento conclusivo è stato svolto da Giorgio De Murtas, presidente della Coldiretti di Cagliari.

Al termine dei lavori, abbiamo intervistato il presidente Coldiretti Giorgio De Murtas e l’assessore Mauro Manca, interviste che pubblicheremo in serata.

Oltre al convegno, la Coldiretti ha organizzato anche una mostra fotografica con immagini delle attività agricole, dei paesaggi agrari che nel tempo si sono modificati accompagnati dai racconti del pensionati coltivatori diretti. E ancora laboratori didattici, proposta di acquisto consapevole e degustazione di piatti della tradizione contadina del Sulcis, in collaborazione con le fattorie didattiche e gli agriturismo di Campagna Amica.

 

 

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Domani, martedì 11 dicembre, nell’ambito delle manifestazioni previste per festeggiare l’80° compleanno della città, verrà ripercorsa la storia della Carbonia agricola dalla sua fondazione fino ai giorni nostri, delineando nel contempo anche le prospettive future del settore primario nella città. 

Si chiama “Carbonia Agricola: ieri, oggi, domani” l’evento promosso dalla Coldiretti Cagliari e Campagna Amica Cagliari con il patrocinio del comune di Carbonia.

Le iniziative cominceranno fin dalla mattina, dalle ore 8.00 alle ore 13.00, quando nel mercato di Campagna Amica, sito in piazza Marmilla, verrà allestita una mostra fotografica contenente immagini delle attività agricole, dei paesaggi agrari, con in sottofondo il racconto dei pensionati di Coldiretti. Saranno organizzati laboratori didattici, degustazioni di piatti della tradizione contadina del Sulcis, in collaborazione con le fattorie didattiche e gli agriturismi di Campagna Amica. La mostra fotografica sarà replicata anche martedì 18 Dicembre, giorno dell’80° anniversario di Carbonia.

«Si tratta una bella iniziativa volta a valorizzare la conoscenza da parte dei nostri concittadini della storia dell’agricoltura nella nostra città, del funzionamento della filiera corta e della vendita diretta a km zero, dal produttore al consumatore», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Come ha precisato l’assessore delle Attività produttive Mauro Manca, «l’evento intende anche promuovere e rilanciare le attività del mercato agroalimentare di piazza Marmilla, aperto ogni martedì dalle 8.00 alle 13.00. Un mercato a cielo aperto, inaugurato il 12 dicembre del 2017, dove i produttori possono commercializzare i loro prodotti tipici e freschi a prezzo conveniente».

La giornata dedicata al modo agricolo proseguirà alle ore 16.00, nella sala polifunzionale con un convegno a cui prenderanno parte, per i saluti istituzionali, il sindaco Paola Massidda e l’assessore delle Attività produttive Mauro Manca. L’introduzione dei lavori sarà a cura del vicedirettore di Coldiretti Cagliari, Sergio Lai.

Sono previste le seguenti relazioni: 

• Tommaso Betza (Agenzia Laore Sardegna), Le prospettive della Politica Agricola Comunitaria 2021/2027;

• Efisio Perra (Campagna Amica Cagliari), Multifunzionalità e filiere corte: il progetto Coldiretti;

• Andrea Mameli (CRS4): Agricoltura 4.0: l’innovazione in campo;

• Testimonianze: Antonello Pilloni, Giampiero Fenu, Grazia Atzori, Tonino Piredda;

• Dopo il dibattito, traccerà le conclusioni Giorgio De Murtas, presidente Coldiretti Cagliari.

Il moderatore dell’incontro sarà il giornalista Giampaolo Cirronis.

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«La storia del vino sardo è una delle belle pagine dell’evoluzione della nostra economia che passa attraverso il miglioramento dei prodotti dell’agroalimentare. Abbiamo avuto la capacità di trasformare un prodotto totalmente artigianale e casalingo in una produzione di alta qualità che esportiamo in tutto il mondo, e in questo la cantina di Santadi è un’eccellenza di cui siamo molto orgogliosi.»

L’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha chiuso così il convegno ‘Le produzioni agroalimentari a marchio Carignano e dintorni’, organizzato all’interno della due giorni in memoria dell’enologo Giacomo Tachis, principale artefice di quella evoluzione. Ospite del presidente della Cantina, Antonello Pilloni, anche l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, ex sindaco di Santadi.

Duecento soci, 30 dipendenti, oltre 2 milioni all’anno di bottiglie. Numeri importanti, quelli della Cantina Santadi, solida realtà produttiva del Sulcis cresciuta sui mercati mondiali. «Qui abbiamo un esempio concreto di come valorizzare il patrimonio che offre la Sardegna e farlo diventare occasione di sviluppo e occupazione, con ricadute importanti per il territorio ma un po’ per tutta la regione. Sono convinto che nell’agroalimentare e nel vitivinicolo, potenziati dall’alta tecnologia sui mercati internazionali, ci sia un pezzo fondamentale della nostra economia anche per il futuro – ha detto Raffaele Paci -. Senza questi settori non andiamo da nessuna parte, ma è assolutamente indispensabile ripensarli attraverso l’innovazione, per esportarli sui mercati mondiali, per dare ai giovani la possibilità di farne il loro lavoro e dunque di restare in Sardegna a costruire la loro vita. Abbiamo un potenziale fantastico, usiamolo al meglio».

«La vicenda imprenditoriale della Cantina di Santadi – ha sottolineato l’assessore Cristiano Erriu – è un caso di successo utile alla Sardegna. La valorizzazione del Carignano, l’aver saputo puntare sulla qualità del prodotto e sull’innovazione, l’aver utilizzato al massimo il sapere dell’enologo Giacomo Tachis che gli ha aperto le porte dei mercati internazionali e dei rapporti con altre aziende guida di successo a livello nazionale, sono esempi di come nella nostra Isola, a partire del prodotto del territorio, si possa assicurare e garantire un successo imprenditoriale che dà lavoro e sviluppo e offre ricchezza.»

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Giacomo Tachis e Antonello Pilloni - Fonte http://www.cantinadisantadi.it/ .

Giacomo Tachis ed Antonello Pilloni.

Sabato 10 e domenica 11 novembre, a Santadi, due giorni di iniziative organizzate dalla Cantina Santadi per ricordare la figura di Giacomo Tachis, il re degli enologi italiani, scomparso il 6 febbraio 2016, all’età di 82 anni. Il comune di Santadi ha deciso di dedicare una via a Giacomo Tachis. La cerimonia è fissata per domani, sabato 10 novembre, alle 10.00. Seguiranno un convegno e la presentazione di un libro sulla vita del grande enologo, pubblicato dalla Fondazione ChiantiBanca che custodirà e renderà fruibile la sua preziosa biblioteca personale. La due giorni prevede per domenica un seminario promosso dall’Agenzia Laore e dal Gal Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari, su “Le produzioni agroalimentari a marchi. Carignano e dintorni”.

Originario di Poirino (Torino), ha studiato alla Scuola di enologia di Alba ed ha lavorato per tantissimi anni in Toscana e in Sardegna. Ha lasciato l’attività di winemaker nel 2010 per dedicarsi, nella sua casa di San Casciano Val di Pesa, in Toscana, a studiare, a scrivere e alla custodia di antichi volumi, da appassionato bibliofilo. Ha inventato, negli anni, grandissimi vini, pluripremiati ed esportati con successo in tutti i Continenti, tra i quali, in Toscana, il Tignanello, il Solaia ed il Sassicaia, e, in Sardegna, il Terre Brune della Cantina Santadi ed il Turriga della Cantina Argiolas di Serdiana. Ha diretto per 32 anni le Cantine Antinori.

Nel mese di luglio 2011 Giacomo Tachis non poté partecipare, per le precarie condizioni di salute, ai festeggiamenti organizzati dalla Cantina Santadi per il raggiungimento del traguardo del mezzo secolo di attività, ai quali teneva tantissimo. Nel corso della cerimonia echeggiò il suo nome, in quanto grande amico del presidente Antonello Pilloni e della Sardegna, in particolare del Sulcis. Si deve a lui la valorizzazione del Carignano ed il raggiungimento degli altissimi livelli di qualità di tutte le produzioni della Cantina Santadi.

Nel 2014 Giacomo Tachis ha ricevuto la massima onorificenza della Regione Toscana, la medaglia d’oro con il simbolo del Pegaso, ritirata dalla figlia Ilaria perché impossibilitato a muoversi.

Nel 1976, sotto la presidenza di Antonello Pilloni, dopo un periodo di grave crisi economica, la Cantina Santadi iniziò la risalita. Fu attuato un piano di risanamento che nel 1984 permise la nascita di Terre Brune, il più famoso vino Carignano di Santadi. Un risultato ottenuto grazie alla lungimiranza del presidente, il quale si recò in Toscana per avere dal Marchese Antinori il via libera per servirsi della consulenza di Giacomo Tachis, sino ad allora enologo impegnato per migliorare e valorizzare il Chianti. Con l’aiuto di Giacomo Tachis, dopo qualche anno, il Terre Brune diventò il primo vino rosso barricato della Sardegna.

Il vino era contingentato ma ben presto si aprirono anche i mercati più difficili. Da allora è stato un crescendo di successi (tra questi, nel 2015, l’Oscar del Vino, quale miglior azienda vinicola italiana).

Oggi la Cantina Santadi è diventata patrimonio di tutto il territorio. Di qui un ulteriore riconoscimento all’amico per eccellenza, Giacomo Tachis, al quale l’allora sindaco di Santadi, Cristiano Erriu (oggi assessore dell’Urbanistica e degli Enti locali della Regione Sardegna), proprio nei giorni del 50° della Cantina Santadi, ha concesso, con delibera unanime dell’intero Consiglio comunale, la cittadinanza onoraria.

Per festeggiare i suoi 50 anni di attività, nel 2011 la Cantina Santadi ha creato un altro vino, “Sardos”, magnum prodotto in lotto unico di 13.500 pezzi, frutto delle migliori selezioni di diverse annate di Carignano con piccole aggiunte di vitigni internazionali (Cabernet e Merlot), studiato e concepito da Giacomo Tachis.

Ora, con la via a lui dedicata, il nome di Giacomo Tachis resterà per sempre legato alla città di Santadi.

Cantina Santadi 2Vini Cantina Santadi 2

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E’ stato inaugurato questa mattina, a Nuxis, un monumento “Per non dimenticare i 6 lavoratori morti nella miniera “Sa Marchesa” di Nuxis “. L’iniziativa, voluta dallo Speleo Club di Nuxis e patrocinata dal comune di Nuxis, ha visto la partecipazione, tra gli altri, dei sindaci dei tre Comuni in cui risiedevano le vittime: Nuxis (Pier Andrea Deias), Perdaxius (Gianfranco Trullu) e Narcao (Danilo Serra); dell’ex sindaco di Nuxis Antonello Pilloni, del consigliere regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu, del presidente della Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara Giampiero Pinna e dell’ex parroco di Nuxis don Silvano Cani.

Dopo l’introduzione del presidente dello Speleo Club, Roberto Curreli, don Silvano Cani ha benedetto il monumento, nel quale sono riportati i nomi delle 6 vittime e le date della loro tragica scomparsa (Paolino Nonnis e Giovanni Efisio Obino, 18 aprile 1955; Raffaele Mei, 7 marzo 1959; Efisio Fois, 12 febbraio 1960; Giuseppe Cau e Francesco Cadoni, 14 febbraio 1969); sono intervenuti quindi i tre sindaci e, infine, don Silvano Cani ha recitato il Padre Nostro.

Al termine, sul piazzale del sito, si sono succeduti alcuni interventi e la giornata si è conclusa con un buffet.

                                                                 

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Si è svolta stamane, nel centro di aggregazione sociale, la cerimonia per il 60° anniversario dell’istituzione del comune di Nuxis, ufficializzata con la legge regionale n. 27 del 20 novembre 1957. Fino ad allora il piccolo centro del Basso Sulcis era stato frazione del comune di Santadi. Nel 1964, con legge regionale n. 17, la frazione di Acquacadda si distaccò dal comune di Narcao, per far parte del comune di Nuxis.

Nella sala gremita di cittadini e giovanissimi alunni delle scuole del paese, si sono ritrovati i cinque sindaci che si sono succeduti nella guida del Comune: il primo sindaco Francesco Murru, Antonello Pilloni (primo cittadino per oltre tre decenni, eletto la prima volta nel 1966), Andrea Pinna, Roberto Lallai (sindaco per due consiliature consecutive) e l’attuale sindaco Pier Andrea Deias, eletto lo scorso 5 giugno. Ospiti anche tre cittadini dei Comuni vicini: Elio Sundas, sindaco di Santadi, Antonello Pirosu, sindaco di Villaperuccio; e Ivo Melis, sindaco di Masainas e presidente dell’Unione del Comuni del Sulcis.

Dopo la presentazione del sindaco in carica Pier Andrea Deias e gli interventi degli ex sindaci (non ha parlato il solo Francesco Murru, il più anziano), sono stati donati dei libri a tutti gli alunni presenti e delle targhe ricordo agli ex sindaci e gagliardetti ai sindaci ospiti; è stato proiettato un video creato con fotografie che hanno ricostruito la storia del paese, è intervenuto il vicesindaco Michele Fanutza e, infine, sono stati donati degli attestati ai rappresentanti degli istituti scolastici, delle associazioni sportive e non e di quelle di volontariato operanti nel paese. Gli interventi sono stati coordinati dall’assessore Romeo Ghilleri.

Al termine è stato offerto un rinfresco a tutti i presenti.

  

                                                                                        

 

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Si conclude questa sera, la prima edizione del “Carbonia Wine Festival”, l’evento organizzato dalla Event’s Partners, con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia, la collaborazione del Consorzio di Tutela del Vino Carignano del Sulcis, del Consorzio di Tutela Vini di Cagliari e della FIS (Federazione Italiana Sommelier).
Una manifestazione unica nel suo genere che, per la prima volta nella sua storia, si svolge a Carbonia, nel centro cittadino, tra Via Manno, Piazza Roma e Piazza Marmilla. Dopo il taglio del nastro fatto dal sindaco di Carbonia Paola Massidda, davanti al Municipio, presenti tra gli altri anche il sindaco di Portoscuso, Giorgio Alimonda, il presidente del Consorzio di Tutela del Vino Carignano del Sulcis Antonello Pilloni ed i rappresentanti del Consorzio di Tutela Vini di Cagliari e della FIS (Federazione Italiana Sommelier), la prima giornata, a livello di partecipazione popolare, ha iniziato a prendere corpo a mezza serata, per raggiungere poi il pieno e tenere il centro città animato fino dopo la mezzanotte.

Il “Carbonia Wine Festival” anche oggi proporrà un ricco e variegato menù: dalle degustazioni guidate delle 25 cantine presenti ed appartenenti ai Consorzi di Tutela dei Vini, al cibo e alla buona musica. Alle ore 22.00, per il gran finale è in programma lo spettacolo musicale di Taylor Made.

                      

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Lunedì 26 giugno Sant’Antioco ospita l’unica tappa del Sulcis Iglesiente dell’evento regionale “Territori del vino e del gusto, in viaggio alla scoperta del Genius Loci”, nato per promuovere e valorizzare le produzioni vitivinicole, agroalimentari e artigianali tipiche del nostro territorio. L’evento è organizzato da Laore (Agenzia regionale per lo sviluppo in agricoltura) con la collaborazione dell’assessorato regionale del Turismo. L’obiettivo è creare nuovi modelli di offerta turistica (soprattutto nell’ottica della destagionalizzazione) attraverso la valorizzazione delle risorse territoriali (il vino, in primis) attorno alle quali ruotano artigianato, enogastronomia, cultura, tradizioni locali, paesaggio e qualità ambientale.

«Per queste ragioni ci siamo buttati senza indugio sull’iniziativa (che per il Comune sarà a costo zero e il nostro ruolo sarà quello di “facilitare” la buona riuscita dell’evento), condividendone appieno le finalità – spiegano il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, e l’assessore del Commercio, artigianato, pesca e agricoltura, Renato Avellino -. Nel Sulcis il progetto nasce all’insegna della collaborazione con il Consorzio di tutela del Carignano, guidato dal presidente della cantina Santadi Antonello Pilloni. Nello specifico, la manifestazione prevede la creazione di spazi espositivi nel centro di Sant’Antioco, all’interno dei quali verranno presentate e commercializzate le produzioni agroalimentari e artigianali di qualità, creando veri e propri itinerari enogastronomici e culturali attraverso i quali i visitatori potranno partecipare a degustazioni libere e, nel contempo, acquistare i prodotti in commercio. Altro aspetto di rilievo è che, trattandosi di un evento che mira a far conoscere le produzioni isolane, una sezione importante sarà dedicata alle degustazioni guidate rivolte agli operatori del settore turistico ricettivo, alla stampa specializzata e agli addetti alla promozione e alla commercializzazione delle filiere agroalimentari e delle produzioni tipiche. Siamo certi – concludono Ignazio Locci e Renato Avellino – che iniziative come queste siano determinanti per il rilancio della nostra economia: per questo l’Amministrazione comunale metterà a disposizione tutte le risorse necessarie per la buona riuscita dell’evento.»

Nata nell’ambito di un programma di cooperazione interregionale promosso con la Regione Sicilia, l’iniziativa si rivolge con particolare attenzione ai turisti italiani e stranieri presenti in Sardegna durante la stagione estiva e vuole presentare il patrimonio paesaggistico, architettonico, enogastronomico e artigianale dei territori coinvolti: Baunei (30 giugno), Nuoro (7 luglio), Orosei (14 luglio), Atzara (29 luglio), Aggius (5 agosto), Sant’Antioco (26 agosto) e Cabras (15 settembre). La centralità tematica del vino verrà ribadita dalla presenza, nelle varie tappe, delle produzioni di circa 90 cantine sarde rappresentative di tutto il territorio regionale, grazie alla collaborazione con quattro Strade del vino (Vermentino DOCG, Cannonau, Sardegna Nord Ovest, Malvasia) e col Consorzio di tutela del vino Carignano del Sulcis.

Per ciascun appuntamento, ospitato nei centri storici dei Comuni interessati, verrà organizzato un convegno sui temi della valorizzazione dei borghi, del vino e della sua cultura come attrattore territoriale e della biodiversità che caratterizza le varie zone della Sardegna (grazie alla collaborazione dell’agenzia regionale AGRIS). La giornata proseguirà con le degustazioni guidate, grazie al coinvolgimento di chef ed enogastronomi specializzati, dedicate alle pietanze tipiche locali e si chiuderà con l’apertura al pubblico degli spazi espositivi e di vendita per le produzioni agroalimentari e artigianali del territorio. La parte culturale della manifestazione sarà curata dai Comuni e dalle Pro Loco.