28 March, 2024
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Si annuncia all’insegna di una doppia ricorrenza il 2018 di Dromos: da un lato le venti candeline del festival ideato e organizzato dall’omonima associazione che ogni estate tiene banco a Oristano e in diversi centri della sua provincia, e dall’altro il cinquantenario del 1968, anno cruciale e che tanti e profondi cambiamenti ha innescato nella società, nel costume, nella cultura. Due anniversari da celebrare con gli strumenti propri di Dromos nel consueto appuntamento col festival, previsto tra il primo e il 15 agosto, che per l’occasione si riconoscerà sotto un titolo emblematico: DromosRevolution.

Tanta musica e arte, ma anche fotografia, letteratura e cinema caratterizzeranno un ricco programma di iniziative dedicate a un anno, una stagione che ha segnato uno spartiacque nella storia del secondo Novecento; e che, come scrive il critico d’arte Ivo Serafino Fenu, ideatore della sezione del festival dedicata alle arti visive, fu soprattutto «l’aspirazione di una generazione nel portare l’immaginazione al potere, secondo le teorie di Herbert Marcuse, uno dei padri nobili di quell’immaginifico e per certi versi irripetibile momento politico, sociale e culturale». Ed è soprattutto questo l’aspetto che Dromos intende approfondire, in linea con le tematiche che da sempre caratterizzano il festival.

Il cartellone musicale prevede come sempre una fitta serie di concerti, spaziando su più latitudini e generi, a partire dal jazz e i suoi immediati dintorni, con un variegato e qualificato cast di artisti internazionali, nazionali e regionali, a ciascuno dei quali verrà chiesto, per l’occasione, di proporre un omaggio o una meditazione su quell’anno fatidico. Sul versante delle arti visive, è invece già in cantiere la mostra “68/Revolution”, curata da Ivo Serafino Fenu, dal giornalista Walter Porcedda e da Chiara Schirru per Askosarte, in collaborazione col collezionista Antonio Manca e con prestigiose gallerie d’arte. In continuità con la precedente e fortunata “Wild is the wind – l’immagine della musica”, dedicata a David Bowie e ospitata alla Pinacoteca comunale Carlo Contini di Oristano tra fine dicembre 2016 e i primi dello scorso marzo, in “68/Revolution” convivranno memorabilia di un passato prossimo oramai classificabile nell’archeologia del rock e dei primi movimenti di contestazione giovanile assieme alle più spericolate ricerche estetiche contemporanee, i protagonisti di allora con i giovani artisti di oggi, che non hanno vissuto quell’esaltante momento storico ma del quale hanno comunque subito l’innegabile fascinazione.

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Giovedì 5 ottobre il cavaliere Casimiro Fois ha tagliato il traguardo del secolo di vita circondato da parenti ed amici nella sua casa al centro di Giba; ieri i festeggiamenti si sono spostati di alcune centinaia di metri, nei locali del ristorante La Rosella, dove la sezione di Carbonia dell’ANMIG, l’associazione dei mutilati ed invalidi di guerra, della quale è socio da anni, ha convocato l’assemblea annuale. Casimiro Fois è stato per diverse ore al centro dell’attenzione, riuscendo a “sopportarne” il peso con un’invidiabile serenità e resistenza fisica.

A festeggiare il centenario di Giba sono arrivati a La Rosella, tra gli altri, il comandante della Guardia Costiera di Sant’Antioco, tenente di vascello Maria Teresa Ostuni; i vice comandanti del 1° Reggimento Corazzato e del 3° Reggimento Bersaglieri di Teulada, il tenente colonnello Giuseppe Ciuchetti ed il tenente colonnello Attilio Burdi; il presidente regionale onorario dell’ANMIG Antonio Manca (98 anni e mezzo, arrivato da Sassari); il presidente della sezione ANMIG di Oristano Francesco Bianchina (91 anni); la signora Lucia, vedova di Modesto Melis, scomparso lo scorso gennaio a quasi 97 anni, uno dei sopravvissuti ai campi di concentramento di Mauthausen e Gusen e, negli ultimi anni, presidente della sezione ANMIG di Carbonia, con la figlia Teresa ed una nipote; ed il sindaco di Giba, Andrea Pisanu.

Dopo gli interventi degli ospiti, Casimiro Fois ha raccontato alcune delle esperienze vissute nel corso del servizio militare in Marina, raccolte 9 anni fa nel piccolo libro “Ricordi e memorie di guerra” che ha donato ai presenti, sottolineando come sia riuscito ad uscire vivo da tante situazioni drammatiche ma di portarne ancora i segni nel corpo, con centinaia di schegge.

Al termine della cerimonia, il pranzo ha visto Casimiro Fois ancora protagonista, gustare tutte le portate della raffinata cucina de La Rosella, dagli antipasti di terra e mare fino ai dolci preparati dalla signora Delogu, madre di Agnese, presidente regionale dell’ANMIG, alle torte, due preparate dalla famiglia, una con 100 candeline che ha concorso ad accendere e poi a spegnere, e una dall’associazione ANMIG.

Vediamo ora l’intervista realizzata prima del pranzo, allegata con un ricco album di fotografie.

Giampaolo Cirronis

         

                  

         

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Battute finali, mercoledì (28 dicembre) a Norbello, per la settima edizione di Nues. Al MIDI, il Museo dell’immagine e del Design interattivo del paese in provincia di Oristano, si chiude il sipario sul Festival internazionale dei Fumetti e dei Cartoni nel Mediterraneo organizzato dal Centro Internazionale del Fumetto di Cagliarii con una serata dal titolo “Miti dell’immaginario a fumetti: i 30 anni di Dylan Dog e i 25 di Nathan Never”. 

Protagonisti dell’appuntamento – con inizio alle 17.30 – Pasquale Ruiu, lo sceneggiatore della serie a fumetti Dylan Doh, già ospite di Nues lo scorso 19 ottobre a Cagliari, e Bepi Vigna, direttore artistico del festival nonché tra i creatori della collana di Nathan Never I due autori ripercorrono l’evoluzione di due tra i maggiori miti del fumetto italiano, con il contributo della Scuola Civica di Musica Intercomunale Guilcer Barigadu, con il pianista Antonio Manca impegnato nell’esecuzione di brani musicali per il cinema. Nel corso dell’incontro è prevista anche la visione di “Agent Never”, un cortometraggio di Vincenzo Alfieri, con Giulio Pampiglione nella parte di Nathan Never, liberamente ispirato al protagonista della storica pubblicazione edita dalla Bonelli, e di “Vittima degli eventi”, primo fan movie italiano ispirato a Dylan Dog, di Claudio Di Biagio e Luca Vecchi con la partecipazione di Milena Vukotic, Massimo Bonetti e Alessandro Haber.

Per informazioni sulle iniziative ospitate al MIDI è attiva la pagina Facebook MIDI – Museo dell’immagine e del Design interattivo.

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Prende il via oggi il 17° Dromos Festival,  organizzato dall’omonima associazione culturale a Oristano. Il taglio del nastro, alle 19,30, alla Pinacoteca comunale, con tre mostre all’insegna del tema “I have a Dream – L’utopia necessaria”, riflessione che accompagna il cartellone di quest’anno: “SM di Egle Picozzi, “Sorridere all’Utopia” di Lorenzo dell’Uva, e “L’Utopia negata”, una collezione di Antonio Manca.

L’inaugurazione delle esposizioni, proposte dalla Pinacoteca comunale “Carlo Contini” di Oristano in collaborazione con Dromos e curate da Ivo Serafino Fenu, apre un ricco programma di concerti, incontri e proiezioni, che si snoderà fino al 15 agosto tra la città di Eleonora e altri sette centri dell’Oristanese: Baratili San Pietro, Bauladu, Mogoro, Morgongiori, Nureci, San Vero Milis e Villa Verde.

Le tre mostre (visitabili fino al 13 settembre, dal lunedì alla domenica, la mattina dalle 10 alle 13 e il pomeriggio dalle 17.00 alle 20.45) offrono una lettura visiva del filo conduttore di questa edizione di Dromos,“I have a Dream – L’utopia necessaria”, ispirato al pensiero di Martin Luther King e in omaggio al grande scrittore uruguaiano Eduardo Galeano, scomparso lo scorso aprile. Le prime due lo rappresentano attraverso la fotografia. Ecco, dunque,“SM, il progetto di Egle Picozzi il cui titolo è l’acronimo della malattia che da circa un anno condiziona gli stati d’animo e le condizioni fisiche dell’artista oristanese: la sclerosi multipla. Nella serie di scatti il medium fotografico è strumento indispensabile per istituire un dialogo silenzioso con questa invadente compagna di viaggio, gioca con la malattia, impara a conoscerla, ad accoglierla, a studiarla e, in una dimensione intrisa di utopia, cerca di guarirla.

In“Sorridere all’Utopia” i protagonisti sono invece volti, panorami e scenari catturati dal reporter e fotografo napoletano Lorenzo dell’Uva nei suoi viaggi per il mondo: tredici scatti – compreso quello scelto come immagine del Festival – dominati da bambini che sorridono alla vita, da colori saturi, da profumi e sensazioni di terre esotiche lontane eppure così vicine. È l’utopia in un sorriso o, meglio, il sorridere all’utopia, nonostante tutto.

Il terzo allestimento,“L’Utopia negata”, propone una selezione di opere dalla collezione di Antonio Manca firmate da Nobuyoshi Araki, Paolo Bianchi, Serghey Bratkov, ConiglioViola, Gregory Crewdson, Alberto di Fabio, David LaChapelle, Tatsuo Miyajima, Nino Mustica, Elena Nemkova, Panamarenko, Flavio Piras, Sebastian Piras, Roberto Pugliese, Arash Radpour, Mario Schifano, Hiroshi Sugimoto, Ronald Ventura e Entang Wiharso. Spiega il curatore della mostra, Ivo Serafino Fenu, nelle sue note di presentazione: «Il luogo dell’utopia, riletta coi codici dell’estetica contemporanea, lascia dietro di sé un’ombra, una sagoma meno luminosa in cui si ‘ritrae’ (nella duplice accezione di celarsi e di palesarsi) quanto di inquietante e di enigmatico gli appartiene e che, in fondo, appartiene alla stessa realtà. Piuttosto un ‘non luogo’, dunque, per desideri inevasi, per aspirazioni difficilmente raggiungibili, per icone infrante». Così «l’utopia, ancorché necessaria, viene svuotata di tutte le sue potenzialità propulsive e di cambiamento: è l’utopia negata».

Venerdì sera (31 luglio, ore 22.00) prende il via anche la musica nel fitto cartellone di Dromos. Il primo appuntamento è a San Vero Milis, nel giardino del Museo Archeologico, con il concerto degli OY, ovvero la cantante e musicista svizzero-ghanese Joy Frempong, voce melodica e versatile, e il batterista e compositore Lleluja-Ha. Il duo con base a Berlino presenta dal vivo, in una esibizione con luci ed effetti visivi di Jan Stehl, l’album “No Problem Saloon”: una miscela fresca e vitale di acustica e elettronica, tamburi vorticosi, timbri etnici e sonorità contemporanee, tra Africa ed Europa.

Egle Picozzi - SM 3Egle Picozzi - SM 1  Mostra L'utopia di un sorriso - Lorenzo Dell'Uva - BURKINA (s) Mostra L'utopia di un sorriso - Lorenzo Dell'Uva - NEPAL (s) Mostra L'Utopia negata - Arash-Radpour-pino-le-pera-2008 Mostra L'Utopia negata - Gregory Crewdson - Dream House - 2002 - digital c-print su alluminio (Collezione Manca - Cagliari)  (s)

Dal 30 luglio al 15 agosto a Oristano e in altri 7 comuni della sua provincia (Baratili San Pietro, Bauladu, Marrubiu, Mogoro, Morgongiori, San Vero Milis, Villa Verde) si svolgerà il 17° festival Dromos.

Un’edizione che ha come insegna “I have a dream  L’utopia necessaria”, titolo ispirato al celebre discorso di Martin Luther King, padre della lotta degli afroamericani per i diritti civili, e in omaggio al grande scrittore uruguaiano Eduardo Galeano, scomparso lo scorso aprile.

La musica, come sempre, fa la parte del leone. Il programma completo del festival verrà annunciato prossimamente nel corso di una conferenza stampa, ma gli organizzatori anticipano i protagonisti e gli appuntamenti già confermati.

Il 31 luglio, a San Vero Milis si esibirà il duo OY, sodalizio con base a Berlino formato dalla cantante e musicista svizzero-ghanese Joy Frempong e dal batterista e compositore Lleluja-Ha.

Il primo agosto fa invece tappa a Mogoro il tour mondiale del cantante e rapper Criolo, uno degli artisti attualmente più vitali, popolari e socialmente influenti in Brasile.

Domenica 2 agosto la musica di Dromos sbarca a Oristano con il quartetto del suonatore di oud Mauro Sigura, più un ospite prestigioso come il trombettista francese Eril Truffaz.

Si resta ancora nella città di Eleonora la sera dopo (lunedì 3) con il progetto “Caracas” di Valerio Corzani e Stefano Saletti, che hanno composto, arrangiato, suonato e prodotto il recentissimo album omonimo.

Tra i concerti da non perdere va segnato in calendario quello del 7 agosto: protagonista uno dei più rappresentativi esponenti del jazz afrocubano, Chucho Valdés, atteso a Baratili San Pietro con Irakere 40.

Altri suoni e atmosfere, sabato 8 agosto a Villa Verde: di scena il progetto Jazz (R)Evolution del cantante e musicista maliano Baba Sissoko con due compagni di viaggio del calibro di Famoudou Don Moye, batterista dell’Art Ensemble of Chicago, e Antonello Salisal pianoforte e alla fisarmonica.

Un trascinante concerto di melodie e ritmi meticci, tra Oriente e Occidente, nella migliore tradizione delle fanfare balcaniche, il 9 agosto a Morgongiori, con King Naat Veliov & the original Kocani Orkestar.

Chiusura all’insegna della festa, la notte di Ferragosto, con il sassofonista nigeriano Orlando Julius, autentico pioniere dell’afrobeat, in arrivo in Sardegna con gli Heliocentrics.

Come da tradizione, Dromos affida alle arti visive il compito di sviluppare il filo conduttore su cui fa perno il cartellone. Tre le mostre che si inaugurano alla Pinacoteca Carlo Contini a Oristano il 30 luglio, allestite in collaborazione con la Pinacoteca e curate da Ivo Serafino Fenu. Due sono fotografiche: la prima, di Egle Picozzi, si intitola “SM”, acronimo della malattia che da circa un anno condiziona gli stati d’animo e le condizioni fisiche dell’artista oristanese, ovvero la sclerosi multipla. La seconda è “Sorridere all’Utopia”, tredici scatti di Lorenzo dell’Uva: volti, panorami e scenari catturati dal reporter e fotografo napoletano nei suoi viaggi per il mondo. “L’Utopia negata” è invece una collezione di Antonio Manca con lavori di Nobuyoshi Araki, Paolo Bianchi, ConiglioViola, Gregory Crewdson, Alberto di Fabio, David LaChapelle, Tatsuo Miyajima, Nino Mustica, Elena Nemkova, Panamarenko, Flavio Piras, Sebastian Piras, Roberto Pugliese, Arash Radpour, Mario Schifano, Ronald Ventura e Entang Wiharso.

Proseguendo nel percorso intrapreso già da anni, Dromos rilancia anche in questa edizione la sua riflessione su temi come l’integrazione e il dialogo attraverso una conferenza di Moni Ovadia (“Le belle utopie”), uno degli artisti più rappresentativi della cultura ebraica in Italia, il 3 agosto a Oristano coadiuvato da Valerio Corzani, e il convegno “Utopie all’orizzonte”, in programma a Baratili San Pietro il 7 agosto: ospite prestigioso Johan Galtung, mediatore di conflitti e fondatore della disciplina accademica di Studi per la Pace. Il sociologo e matematico norvegese dialogherà con Vinicio Busacchi, professore associato di Filosofia Teoretica all’Università di Cagliari.

Baba Sissoko 2 copia Antonello Salis 7Allegato di posta elettronica Chucho Valdes (m) Orlando Julius (m) OY (3m)

Sabato 7 giugno, nella sede degli Invalidi di Guerra, a Carbonia, si è svolta l’assemblea annuale dei soci. Erano presenti, tra gli altri: il presidente della sezione di Carbonia, il cavaliere Modesto Melis; il presidente regionale A.N.M.I.G. commendatore Antonio Manca; il presidente della sezione di Cagliari, cavaliere Eugenio Poddighe; il presidente della sezione di Oristano, cavaliere Francesco Bianchina; il colonnello Orazio Sechi, del 1° Reggimento Corazzato di Teulada; il dottor Fabrizio Selis, dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Carbonia; l’assessore della Pubblica Istruzione del comune di Carbonia, Lucia Amorino; il dottor Luciano Arus, presidente dell’A.N.P.S.; don Amilcare Gambella, parroco della chiesa di San Ponziano.

L’assemblea ha nominato il presidente dell’Assemblea, Eugenio Poddighe e segretario Agnese Delogu, ed ha proceduto con la relazione morale del presidente Modesto Melis che, nel suo intervento, ha ricordato il suo predecessore, il cavaliere Pietro Delogu, deceduto nello scorso mese di gennaio, elogiandone le virtù, la serietà e l’attaccamento all’associazione. Modesto Melis ha ricordato, inoltre, il socio segretario per oltre dieci anni Domenico Cadoni, anche lui venuto a mancare nello scorso mese di aprile, dedicando loro un minuto di silenzio e la lettura della preghiera del mutilato.

Modesto Melis ha comunicato che l’assemblea era convocata per il rinnovo del Consiglio Direttivo ed ha terminato il suo intervento, ringraziando i presenti.

Dopo i saluti di rito degli ospiti, il presidente Eugenio Poddighe ha dato la parola alla socia Agnese Delogu, collaboratrice della sezione che ha consegnato un riconoscimento a tutti coloro che hanno contribuito a divulgare direttamente o indirettamente la storia dei Soci dell’A.N.M.I.G., Tra questi erano presenti Alessandro Spiga fotografo professionista che ha fotografato alcuni soci della sezione di Carbonia e con quelle immagini ha allestito una mostra che sta girando in tutta la Sardegna e Giampaolo Cirronis, giornalista ed editore, che ha pubblicato il libro sulla storia del presidente Modesto Melis vissuta in un campo di concentramento, scritta da Giuseppe Mura. Sono state inoltre consegnate le fotografie omaggiate da Alessandro Spiga ai soci presenti cavaliere Casimiro Fois e cavaliere Salvatore Atzori. Inoltre, vista la recente onorificenza conferita al presidente Modesto Melis, è stata consegnata la spilla decorazione di Cavaliere della Repubblica.

Agnese Delogu, infine, ha presentato il progetto “Le pietre della Memoria” che dovrebbe vedere protagonisti le scuole, enti ed istituzioni. Al termine dei lavori dell’assemblea, il presidente Poddighe ha ringraziato ed ha invitato i soci a votare per il rinnovo del Consiglio direttivo.

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