5 December, 2025
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Da una settimana quattro lavoratori dell’Eurallumina occupano un silo dello stabilimento Eurallumina di Portovesme per rivendicare lo sblocco delle procedure per il riavvio produttivo atteso da sedici anni. Oggi abbiamo intervistato uno dei quattro lavoratori in presidio, Simone Zucca.
«La nostra iniziativa è una conseguenza del fatto che la Rusal ha bloccato la gestione ordinaria e siamo in presenza di un rischio concreto che possa naufragare definitivamente rilancio della produzione con un investimento di 300 milioni di euro – spiega Simone Zucca -. La Rusal ha annunciato di non poter più garantire l’anticipazione delle risorse e quindi di fatto di non assicurare il riavvio della produzione, una somma oscillante tra i 2,2 e i 2,5 milioni di euro.»
«A livello ministeriale non è stata intrapresa un’iniziativa concreta per giungere ad una soluzione concretaaggiunge Simone Zucca -. Oggi la forza lavoro è ridotta, parliamo di 100 lavoratori in impianto e 90 in cassa integrazione. Sono 290 i lavoratori che hanno avuto la possibilità di andare in pensione nei sedici lunghi anni della vertenza. A questo punto il Ministero competente, come promesso, deve indurre la Rusal a tornare sui suoi passi e condurre la trattativa sui binari accettabili, finalizzando la ripresa produttiva che in pratica è ferma dal lontano 2009.»
«Le autorizzazioni che venivano richieste dall’azienda sono state a suo tempo concesse, per cui nulla osta ad una ripresa produttivasottolinea Simone Zucca -. Siamo fortemente preoccupati per una situazione che ancora non si sblocca, ma proseguiamo con l’occupazione e il messaggio che noi vogliamo inviare è rivolto anche alla Presidente della Regione Sardegna dottoressa Alessandra Todde e all’assessore regionale dell’Industria, Emanuele Cani. La politica e le istituzioni sono chiamate ad un impegno fattivo, al fine di dare risposte certe ad un territorio che ha fame di lavoro.»
Armando Cusa 

A distanza di una settimana dall’elezione del presidente e dei dieci consiglieri della provincia del Sulcis Iglesiente, abbiamo intervistato uno dei neo consiglieri, il sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri.
Dopo i festeggiamenti post voto, è già tempo di lavorare per i cittadini della provincia del Sulcis Iglesiente.
«Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto in questi ultimi tre mesi dai sindaci e dagli amministratori che ci ha visto tutti protagonisti nella scelta del nuovo Presidente. Il nostro voto è andato a Mauro Usai, sindaco di Iglesias, un giovane, determinato e con una forte volontà di dare risposte concrete al Sulcis Iglesiente dopo 13 anni di commissariamento. Tra noi consiglieri eletti, c’è grande entusiasmo e voglia di lavorare per offrire risposte concrete ai cittadini del Sulcis Iglesiente.»
Qual è la prima priorità che affronterete?
«Le problematiche da affrontare sono numerose: dalla viabilità, agli investimenti, dalla sanità all’industria. Dobbiamo lavorare, insieme al Presidente e al gruppo, su tutti i settori strategici per il nostro territorio. Per quanto riguarda le industrie, come abbiamo sempre sottolineato, il loro ruolo resta fondamentale. Sono state e continuano a essere un volano economico per il Sulcis Iglesiente. Tuttavia, lo sviluppo industriale può e deve andare di pari passo con altre iniziative, per valorizzare ulteriormente il nostro territorio.»
Carbonia e Iglesias…
«Carbonia e Iglesias sono il cuore del Sulcis e rappresentano un punto di riferimento fondamentale per tutto il territorio. Offrono servizi essenziali per tutti i cittadini: scuole, ospedali, trasporti, collegamenti ferroviari e molto altro, che ne fanno centri vivi e dinamici. Il Sulcis Iglesiente è la nostra casa, il nostro territorio che custodisce grandi potenzialità, dal mare alle montagne, dalla cultura ai siti minerari. Lavoreremo con impegno per valorizzare queste risorse e per rendere la nostra terra migliore per i nostri figli e per le nuove generazioni, garantendo opportunità di crescita e sviluppo sostenibile per tutti.»
I cittadini hanno grandi aspettative…
«Sicuramente, sia nei confronti del presidente, sia del gruppo consiliare. Nei prossimi mesi dovremo lavorare con impegno su tutto il territorio, che va da Fluminimaggiore a Teulada. Ci si aspetta che la Provincia riesca a fare da tramite, in maniera ancora più efficace, con la Regione e gli enti competenti, perché un dialogo costante e collaborativo sarà fondamentale per il rilancio economico e sociale del nostro territorio. Questa è una fase di grandi sfide che richiede dedizione. Per questo voglio ringraziare chi oggi dedica tempo e energie a costruire un programma serio e concreto, capace di rispondere ai bisogni dei nostri concittadini e di valorizzare al meglio il nostro territorio.»
«Ci tengo a sottolineare che lavoriamo costantemente da tempo per i nostri cittadini, sia a livello delle singole amministrazioni che come gruppo. Con la nostra elezione, però, avremo un ruolo ancora più decisivo per il territorio. Il 10 ottobre si terrà il primo incontro ufficiale e da lì partiremo con un lavoro di squadra, affrontando tutti i fronti con impegno e determinazione», conclude Romeo Ghilleri.
Armando Cusa 

L’intervento del Governo darà un futuro al polo dell’alluminio di Portovesme?
«Nell’incontro svoltosi ieri al Mimitspiega Renato Tocco, segretario territoriale della UILM UILabbiamo evidenziato ancora una volta che la situazione di Portovesme è esplosiva, non più sostenibile. Gli stipendi che non vengono pagati, i lavoratori in cassa integrazione, l’azienda non ha mai detto quali interventi fatti per il rilancio produttivo.»
«Gli anni sono trascorsi invanoaggiunge Renato Tocco -, nulla è stato fatto concretamente, oltre al ripristino della fonderia con materiale di rifusione, ma il revamping dov’è finito? Il cuore dello stabilimento  è l’elettrolisi, è lì che prende corpo la produzione dell’alluminio e, conseguentemente, il futuro dello stabilimento, dei lavoratori, delle loro famiglie e del territorio.»
«Abbiamo chiesto al Governo di intervenire concretamente per dare una svolta definitiva a questa situazione, senza dimenticare l’aspetto economico dei lavoratori e delle loro famiglieconclude Renato Tocco -. E’ giunto il momento che il Governo percorra altre strade, verifichi se altre società sono realmente interessate. Il tempo è scaduto, non tollereremo più passivamente questo disastro.»
Armando Cusa

Sideralloys, la storia infinita di una fabbrica che non decolla. Dal 2018, quando la fabbrica venne rilevata dall’Alcoa attraverso Invitalia, nulla è cambiato se non qualche intervento nella fonderia.
Renato Tocco, segretario territoriale della UILM UIL, lancia un messaggio forte e chiaro.
«Il Governo deve essere parte centrale per la soluzione del problema e prendere decisioni che non possono più essere disattesedenuncia Renato Tocco -. Attualmente buona parte di lavoratori sono in mobilità e proprio per questo motivo il rientro dei lavoratori in fabbrica è incerto. A tale riguardo il 7 gennaio i lavoratori saranno ai cancelli per manifestare e denunciare questa situazione di stallo.»
«Il management Sideralloysprosegue Renato Tocco deve essere chiamato alle sue responsabilità e dire in modo chiaro e definitivo quale futuro produttivo intende dare allo stabilimento, il cui destino sembra non interessi nessuno.»
«Noiconclude Renato Tocconon ci fermeremo mai sino a quando il Governo non prenderà decisioni definitive, al fine di chiudere definitivamente questa situazione, salvaguardando così il futuro dei lavoratori, delle loro famiglie e, soprattutto, di un intero territorio.»
Armando Cusa

Anche quest’anno i festeggiamenti in onore di Santa Greca stanno registrando una straordinaria partecipazione. Ancora una volta Decimomannu è stato il centro della sacralità, una componente assai importante in un momento non sereno per tutta la comunità. A suggellare questo momento solenne sono state le funzioni religiose, in particolar modo quella della domenica, in una chiesa gremita.
L’omelia celebrata dal vescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi, ha raggiunto un momento elevato, quando il pensiero è andato ai tanti conflitti in corso, in special modo a quello in Medio Oriente e a quello russo-ucraino.
Il prelato, ancora una volta, facendo sue le parole di  Papa Francesco, ha chiesto ai fedeli di pregare la Vergine Maria, affinché attraverso la sua intercessione possano avere termine tutti i conflitti che tante devastazioni e morti hanno causato e continuano a causare.
A supportare quanto affermato da mons. Giuseppe Baturi nella sua omelia, anche il parroco don Andrea, rivolgendosi ai fedeli, non ha mancato di sottolineare il momento così delicato e terribile e che la preghiera è molto importante.
Altri momenti importanti della Festa di Santa Greca sono la Santa Messa della Separazione della Reliquia e della Svestizione.
La parte religiosa culminerà domenica 6 ottobre, con la processione di Santa Greca e N.S. del Rosario.
Il programma dei festeggiamenti prevede anche numerosi appuntamenti musicali.
Armando Cusa
 

È di oggi la notizia della scomparsa di Antonello Lai o Ziu Antonello come era conosciuto dai più. Antonello è stato una persona ed un giornalista di prima qualità. Ha sposato sino in fondo il ruolo di giornalista sempre al servizio degli altri, dando voce a tutti e, soprattutto, agli ultimi che spesso vivono ai margini della società.
La figura di Antonello Lai mancherà a tutti e in particolare a questa società che spesso non si sofferma su quanti hanno necessità di aiuto, lui si è sempre distinto per la sua disponibilità verso gli altri.
Ciao Antonello
Armando Cusa
Nella foto di copertina Antonello Lai intervista Cristiano Chicco Mercenaro a Calasetta

Il Primo Maggio, festa del lavoro, è alle porte, ma il lavoro dov’è? Rispetto ad un anno fa poco o nulla è cambiato. Non si può certamente festeggiare il lavoro che non c’è e in questo senso non si possono nemmeno dimenticare i caduti sul lavoro.
Resta ancora irrisolta l’annosa vertenza Sider Alloys. Tutto era partito con buoni propositi e si sperava che il Polo Industriale dell’Alluminio potesse riprendere quota. Purtroppo, oggi, non è così.
Eurallumina? Ancora tutto in alto mare.
La classe politica dovrebbe cambiare marcia e mettere in campo tutte le energie possibili, affinché nuove iniziative concrete possano fare uscire dalle sabbie mobili il territorio.
E’ auspicabile che la nuova Giunta regionale, guidata dalla presidente Alessandra Todde, profonda conoscitrice dell’apparato industriale del Sulcis Iglesiente, dare una svolta con soluzioni efficaci, a queste due vertenze come alle altre della Portovesme srl e della Centrale Enel Grazia Deledda, perché il Sulcis Iglesiente non può più attendere.
Armando Cusa

Grande partecipazione, a Cagliari, alla processione della via Crucis, a Castello. La Cattedrale ha fatto da sfondo alla funzione religiosa, ancora più maestosa del solito ma allo stesso tempo triste per la Passione di Nostro Signore Gesù. Maria, la madre di Gesù, seguiva il Suo Figlio vestita di nero.
I fedeli hanno accompagnato Gesù senza abbandonarlo un istante, tutti attorno a Lui, quasi a fargli sentire il loro calore ma allo stesso tempo a chiedere perdono e le lacrime hanno rigato i loro volti.
La processione è proseguita attraverso le vie di Castello.
Armando Cusa
 

In questi ultimi tempi si fa un gran parlare dell’Autonomia Differenziata. Se ne discute in termini di contrapposizione fra il centro destra che la vuole e altre forze politiche e sociali che la combattono. Abbiamo chiesto al riguardo qual è la posizione di Salvatore Cherchi, già parlamentare per diverse legislature, poi sindaco di Carbonia e presidente della provincia di Carbonia Iglesias.
«La Sardegna è direttamente interessata al come si attuerà l’Autonomia differenziata sebbene l’ultimo governo regionale abbia ignorato il tema e agito come se la nostra speciale autonomia ci isoli dagli effetti, qualunque essi sianodice Salvatore Cherchi -. Limitandomi ai soli aspetti del federalismo fiscale, la finanza delle autonomie speciali, sia pure con garanzie statutarie (spesso aggirate), è coordinata con quella della Repubblica. Lo Stato ha interpretato, in realtà, il coordinamento come taglio delle risorse generando conflitti anche di carattere costituzionale.
La Sardegna per pagare i servizi essenziali, le funzioni fondamentali e le altre funzioni, dovrebbe ricevere ulteriori risorse oltre il gettito fiscale generato nel territorio. Si dovrebbe, inoltre, mettere in risalto anche il fatto che i costi strutturali dell’insularità, che sulla base dell’articolo 22  della legge 46/09 dovrebbero essere valutati e pagati, non sono stati mai conteggiati in modo appropriato. Al riguardo la campagna che si è sviluppata in Sardegna sul tema dell’insularità, andrebbe prioritariamente indirizzata verso l’attuazione di quella norma attraverso uno specifico decreto legislativo. Tenuto presente che il saldo della finanza pubblica della Repubblica deve restare invariato, gli effetti delle riforme in discussione avranno ripercussioni dirette anche sull’isola. L’Autonomia differenziata, nella formulazione delle Regioni a guida leghista, distruggerebbe la solidarietà repubblicana e attenterebbe alla parità dei diritti di cittadinanza. Vi è, dunque, una strutturale incoerenza politica nell’alleanza sardo-leghista rispetto all’interesse regionale. Il velo di silenzio su questa incoerenza dovrà pure essere rotto.»
Cosa ci si deve attendere dal nascente nuovo governo regionale guidato dalla neo presidente Alessandra Todde?
«Un pubblico dibattito sul tema è indispensabile e di questo dovrebbero occuparsi le forze politiche molto di più di quanto già facciano. Questo dibattito dovrà essere indirizzato non solo verso la rivendicazione ma anche sulla questione, fondata, dell’uso inefficiente di una quota delle risorse messe a disposizione delle istituzioni pubbliche sarde, al fine di porvi rimedio. La Regione, inoltre, che rivendica autonomia, deve a sua volta riconoscerla concretamente agli altri soggetti costitutivi della Repubblica, quali sono gli enti locali sardi. E, al riguardo, non si può non stigmatizzare il fatto che persista da diversi anni il commissariamento dei territori dopo il referendum sull’abolizione delle province regionali.»
«Faccio due considerazioni conclusive. La prima riguarda la politica regionale. L’Autonomia differenziata, nella formulazione delle Regioni a guida leghista, distruggerebbe la solidarietà repubblicana e attenterebbe alla parità dei diritti di cittadinanza. Vi è, dunque, una strutturale incoerenza politica nell’alleanza sardo-leghista rispetto all’interesse regionale. Il velo di silenzio su questa incoerenza dovrà pure essere rotto. La seconda conclusione è la necessità di riprendere la strada tracciata dalla riforma del Titolo V della Costituzione, per completarne il percorso, compreso la istituzione del Senato delle Autonomie dotato di effettivi poteri. Serve una via autonomista e federalista in Italia e in Europa, dunque. L’istanza autonomista presente in tante aree del Paese ha necessità di una simile buona risposta politica – conclude Salvatore Cherchi -. Questo è il compito di un riformismo che contrasti simultaneamente il neocentralismo statale e la disgregazione nazionale.»
Armando Cusa

Alcune decine di migliaia di persone questo pomeriggio hanno dato l’estremo saluto a Gigi Riva. E’ stata una giornata intensa vissuta dai cagliaritani e dai tantissimi che sono giunti da ogni parte della Sardegna ma anche dalla Penisola, per rendere omaggio al loro Campione di sempre che ha legato la sua intera carriera calcistica e poi anche il resto della sua vita all’isola che lo ha accolto come un suo figlio.
Sono stati due giorni vissuti carichi di emozioni per una città che è stata colpita profondamente dall’addio al suo “Mito”, la tristezza era palpabile in ogni parte della città. Dopo le lunghe file di migliaia di persone che hanno voluto salutare Gigi Riva nella camera ardente allestita alla Unipol Domus, una folla immensa sin dal mattino ha gremito il sagrato della basilica Nostra Signora di Bonaria e la piazza dei centomila per omaggiare il suo Campione. In prima fila tanti ex compagni di squadra, ex rossoblù dei tempi della sua presidenza, campioni della Nazionale che hanno condiviso con lui anche il titolo Mondiale del 2006, l’attuale CT della Nazionale, i vertici del calcio italiano.
Nella sua omelia, l’arcivescovo Giuseppe Baturi ne ha esaltato la sua figura, evidenziando come attraverso il calcio, Gigi Riva ha regalato gioie e occasioni di riscatto a tante generazioni di sardi.
All’esterno della Basilica di Bonaria una folla immensa ha potuto seguire il rito funebre attraverso due maxi schermi. Il figlio maggiore, Nicola, ha ringraziato tutti per la straordinaria manifestazione di affetto mostrata dall’intera Isola e non solo per l’uomo ancor prima che per il campione.
Alcuni calciatori del Cagliari, tra loro vecchie glorie dello scudetto, hanno portato a spalla il feretro.
Pianti, commozione ma anche tanti applausi ad uno straordinario campione e anche ad un grande uomo che come le sue gesta ha saputo fare grande Cagliari e l’intero popolo della Sardegna, da “sardo vero”, anche se nato a Leggiuno.
I cori degli ultras della Curva sud hanno accompagnato il loro Campione e gli applausi si sono levati fragorosi.
Ciao Gigi, R.I.P..
Armando Cusa