24 April, 2024
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Via libera all’unanimità, al Senato, nella tarda mattinata odierna, a tre mozioni sulla crisi del Sulcis Iglesiente. I testi approvati sono stati modificati sulla base delle indicazioni fornite dal Governo e sono stati approvati in tre votazioni differenti.

Una mozione, presentata dal senatore di Sinistra Ecologia Libertà Luciano Uras, impegna il Governo Renzi ad assumere iniziative per il rilancio delle attività economiche; ad attuare gli interventi previsti nel Piano Sulcis, con interventi ecosostenibili dei cicli produttivi e di risanamento ambientale; ad una rapida ratifica dell’accordo di programma in materia ambientale e del contratto di sviluppo con l’Eurallumina; e, infine, a porre in essere le iniziative di competenza per i lavoratori interinali espulsi dal sistema produttivo e per gli ammortizzatori sociali nel sistema Sulcis Iglesiente.

Una seconda mozione, presentata dalla senatrice del Movimento Cinque Stelle Manuela Serra, impegna il Governo Renzi all’apertura di un tavolo per l’avvio di percorsi di riconversione professionale e produttiva; ad attuare interventi di bonifica delle aree dismesse e di riqualificazione del territorio; e, infine, a favorire una ripresa ecosostenibile dell’attività produttiva.

La terza mozione, presentata dal senatore di Forza Italia Emilio Floris, impegna il Governo a rilanciare le attività produttive del territorio della Sardegna; ad approntare strumenti finanziari e fiscali per evitare la chiusura e la delocalizzazione degli impianti; e, infine, a far ripartire la produzione nello stabilimento Alcoa, garantendo i livelli occupativi.

Il vice ministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, prima del voto, ha precisato che «il piano Sulcis è in corso di attuazione, mentre l’accordo di programma con Eurallumina si sta definendo in questi giorni e il Governo, che sta sollecitando la realizzazione da parte della regione di interventi per infrastrutture e bonifiche, punta ad attirare in Sardegna la produzione di biocarburanti di seconda generazione e organizzerà nel Sulcis un forum di ecotecnologie».

Firma del Piano Sulcis 2 copia

La pubblicazione del decreto ministeriale sulla fiscalità di vantaggio che prevede l’assegnazione a 4.359 micro e piccole imprese di agevolazioni fiscali e contributive per un importo complessivo di 124.469.136,48 euro, ha rappresentato il primo tassello nel programma di attuazione del Piano Sulcis, sottoscritto il 13 novembre 2012 nella sala riunioni della Grande miniera di Serbariu, al termine di una giornata caratterizzata da una fortissima contestazione di alcune centinaia di lavoratori nei confronti della delegazione ministeriale arrivata per l’occasione a Carbonia, guidata dai ministri Corrado Passera e Fabrizio Barca e dal sottosegretario Claudio De Vincenti.

La fiscalità di vantaggio rappresenta un’importante boccata d’ossigeno per migliaia di micro e piccole imprese ormai allo stremo delle forze, ma per porre un freno alla gravissima e per molti versi drammatica crisi ed avviare un processo di rilancio del territorio, occorrono interventi strutturali, ad iniziare da quelli previsti dal Piano Sulcis.

Questa mattina l’ex presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, oggi rappresentante del ministero dello Sviluppo economico per l’attuazione del Piano Sulcis, pubblica una nota, come fece a metà novembre, ad un anno dalla sottoscrizione, sullo stato d’attuazione del Piano Sulcis, che riportiamo integralmente.

 

«Si riassume lo stato di attuazione del Piano Sulcis al 15 aprile 2014 come definito nel Protocollo d’Intesa (1) concernente gli “obiettivi e le condizioni generali di sviluppo e la attuazione dei relativi programmi nel Sulcis Iglesiente”, sottoscritto a Carbonia il 13 novembre 2013, dai Ministri per lo Sviluppo Economico, della Coesione territoriale e del Lavoro, dal Presidente della Provincia e dai 23 Comuni del territorio.

SINTESI 

Il piano Sulcis per effetto del Protocollo d’Intesa sottoscritto il 13 novembre 2012 fra Stato, Regione ed Enti locali, e di successivi provvedimenti collegati allo stesso Protocollo, ha una dotazione finanziaria di risorse pubbliche di 623,8 milioni di Euro.

  • L’attuazione del Piano registra il sostanziale rispetto delle scadenze per quanto attiene l’ applicazione del regime fiscale e contributivo di Zona Franca Urbana, alle piccole e micro imprese del territorio provinciale.
  • Ritardi notevoli si registrano nei programmi di bonifica delle aree minerarie e industriali e di infrastrutture funzionali agli obiettivi del Piano. Si evidenzia la persistente criticità dei ritardi nell’adeguamento del porto industriale di Portovesme e della bonifica dell’area ex Sardamag di Sant’Antioco. Questi ritardi condizionano, sino al rischio di comprometterli, investimenti privati e pubblici rilevanti.
  • Il bando internazionale di idee innovative per il Sulcis (Call for proposal) è stato concluso. A mio avviso, i provvedimenti di spesa  delle risorse finanziarie correlate al bando, compromettono almeno in alcuni casi significativi, la realizzazione delle idee selezionate.
  • Nel comparto industriale e della ricerca correlata, sono state assunte importanti decisioni per il riavvio delle produzioni di Eurallumina  e dei laminati. Si prospetta un rilevante investimento per la produzione di bioetanolo a Portovesme. Sono stati assunti i provvedimenti per dare corpo al Polo tecnologico per l’energia e per realizzare una centrale elettrica di potenza ragguardevole basata su clean coal tecnology. Peraltro nel comparto industriale, la situazione di crisi indica un tendenziale aggravamento degli impatti sociali per effetto a) della persistente interruzione della produzione nell’intera filiera dell’alluminio con effetti sull’occupazione stimati in circa 3.500 unità; b) della decisione di chiudere la miniera della Carbosulcis con effetti sull’occupazione superiori a 1.000 unità e c) della prospettata dismissione della Centrale termoelettrica Enel di Portovesme (circa 600 addetti diretti e indiretti).
  • L’applicazione delle misure di sostegno del reddito è regolare per i lavoratori diretti delle aziende in crisi mentre incontra ritardi inaccettabili per i lavoratori indiretti delle manutenzioni. La prevista sperimentazione di politiche attive del lavoro  non ha avuto luogo anche a  causa dei ritardi nell’attuazione del Piano.
  • La Governance presenta rilevanti criticità. Il modello previsto nel Protocollo d’Intesa è stato applicato solo molto parzialmente. Questo fatto, a prescindere da valutazioni sulla efficacia del modello, condiziona lo sviluppo del Piano Sulcis.

OBIETTIVI, RISORSE E GOVERNANCE DEL PIANO

Il Protocollo d’Intesa sul Piano, fissa sette linee guida:

  • salvaguardia del tessuto produttivo  attraverso iniziative industrialmente sostenibili;
  • realizzazione di un Centro di eccellenza per ricerca e produzione di energia eco-compatibile (cd Polo tecnologico energia). E’ compreso il progetto sulla cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (CCS);
  • realizzazione delle infrastrutture funzionali agli obiettivi del Piano;
  • individuazione di nuove prospettive di sviluppo con particolare attenzione alle macro aree delle: 1) filiera dell’energia pulita e dell’agro-energia eco-compatibile, compresa la realizzazione a Portovesme della base logistica del Progetto GALSI per il metano; 2) filiera per il risanamento ambientale; 3) filiera agro-alimentare peculiare del territorio; 4) filiera del turismo, compreso il rilancio del Parco Geominerario.
  • definizione di adeguati piani di formazione e riqualificazione professionale compresa la sperimentazione di flex security per i lavoratori espulsi dal ciclo di produzione industriale;
  • sviluppo dei Centri di ricerca già esistenti sul territorio e realizzazione di un nuovo polo specializzato nelle tecnologie del risanamento ambientale dei suoli e delle acque;
  • definizione di un’adeguata governance anche con il ricorso a misure straordinarie. Si stabilisce che entro 60 giorni, cioè entro il 13 gennaio 2013, i soggetti sottoscrittori del Protocollo, definiscono l’Intesa attuativa.

Le risorse assegnate al Piano con il Protocollo d’Intesa ammontano a  451 mln/€. Con successivi provvedimenti (vedi infra) le risorse sono state integrate sino a 623,8  mln/€. Questa cifra è approssimata per difetto poiché non comprende risorse per investimenti di amministrazioni pubbliche, correlati a obiettivi del Piano Sulcis. Non sono stimati gli investimenti privati. Le risorse sono ripartite per macro-programmi:

1 – Infrastrutture, 167,6 mln/€. Interventi principali: infrastrutturazione energetica Portovesme, 20 mln/€; Polo tecnologico energia, 8,3 mln/€; recupero approdi minerari e approdi minori, 5,6 mln/€; sistema portuale turistico (Sant’Antioco compreso istmo, Carloforte, Calasetta, Buggerru), 37,9 mln/€; integrazione fabbisogno finanziario per porto industriale Portovesme, 7 mln/€ (da sommare a 8,4 mln/€ già disponibili e non compresi nel prospetto finanziario del Piano); collegamento idrico sistema Flumendosa – Sulcis 50 mln/€ (con successivo provvedimento elevati a 60 mln/€); adeguamento SS Carbonia- San Giovanni Suergiu – Giba, 30 mln/€; delimitazione zona franca Portovesme 1mln/€; altri interventi 7,8 mln/€.

2 – Ambiente e Bonifiche, 177,7 mln/€, compresi gli interventi nel Guspinese connesso all’Iglesiente.

3 – Interventi a sostegno delle filiere produttive, 100 mln/€, di cui 10 mln/€ sono fondi regionali per bandi per pmi e 90 mln/€ sono fondi statali liberati dal PON SIl 2000/2006, finalizzati a Contratti di sviluppo.

4- Call for Proposal, cioè il bando internazionale per idee innovative per il Sulcis Iglesiente, 55,7 mln/€.

Come detto precedentemente, le risorse assegnate alla data  della sottoscrizione del Protocollo sono state successivamente integrate con: 124,4 mln/€ per la fiscalità di vantaggio (2) delle piccole imprese (zona franca urbana); 10 mln/€ per copertura maggiore fabbisogno finanziario del collegamento del sistema idrico del Sulcis a quello del Flumendosa (3); 30 mln/€ dal Pianopluriennale di Ricerca per i programmi del polo tecnologico energia  cui si dovrebbero sommare altri 30 milioni di reperimento ancora imprecisato (4). Tenuto conto della preesistente disponibilità per il porto industriale di Portovesme (8,4 mln/€), le risorse pubbliche confluenti sul Piano Sulcis valgono 623,8 mln/€.

Governance e Modalità operative. Il Protocollo, oltre la già richiamata Intesa attuativa, precisa che:

  • la definizione dei tempi di attuazione è fatta con cronoprogramma fissato dalla Regione e dal Governo;
  • la gestione avviene attraverso Accordi di Programma, con il supporto di Invitalia;
  • si costituisce un Coordinamento rappresentativo di tutte le Istituzioni nazionali, regionale e territoriali;
  • per l’attuazione, si ricorre alle risorse professionali interne alle Amministrazioni interessate;
  • Il monitoraggio pubblico avviene attraverso il portale Open coesione.gov.it .

Il Protocollo contiene una parte relativa ai problemi occupazionali con impegni concernenti: 1) tutela del reddito e ammortizzatori sociali; 2) politiche attive del lavoro e flexsecurity; 3) cabina di regia affidata a persona con “capacità manageriale superiore” per la gestione di “formazione, riqualificazione e avviamento al lavoro” del personale espulso dai cicli produttivi.

STATO DI ATTUAZIONE

Per chiarezza espositiva si segue lo schema del Protocollo d’Intesa.

Industria

  • La interruzione della produzione nelle quattro fabbriche della filiera dell’alluminio ha avuto un impatto occupazionale negativo di circa 3.500 unità, una riduzione delle risorse spese nel territorio per acquisti di beni e servizi e per stipendi valutata in 170 mln/€/anno, una riduzione del fatturato di 560 mln/€/anno, oneri per la finanza pubblica per assistenza e mancate entrate fiscali e contributive (5).
  • Successivamente alla sottoscrizione del protocollo, la Regione, anche per fare fronte alla procedura di infrazione attivata dalla Commissione UE e al mutato quadro di riferimento in materia di aiuti di Stato all’industria carbonifera, ha assunto la decisione di chiudere la Carbosulcis, entro il 2018 (6). Il piano di chiusura della miniera è ufficialmente all’esame della Commissione UE dopo lunga e positiva istruttoria coordinata dal MISE. I tempi di chiusura della procedura costituiscono una criticità. La Regione deve inoltre approvare una legge per fare fronte ai costi di chiusura. La decisione ha un impatto sull’occupazione diretta e per servizi di manutenzione esterni pari a circa 600 unità.
  • Il Presidente dell’Enel ha comunicato in Parlamento, che la Centrale Termoelettrica del Sulcis è avviata verso la dismissione. Da fonti ufficiose risulta che Enel gestirà la Centrale sino alla scadenza dell’attuale autorizzazione all’esercizio, 2019. Attualmente i lavoratori impegnati in Enel, compresi quelli dei servizi esterni di manutenzione, sono circa 600.

In conclusione, la crisi del comparto industriale genera nel territorio un problema occupazionale complessivo  che vale 5000/5500 unità di lavoro.

Il recupero di occupazione nel settore industriale è un obiettivo del Piano, posto che gli altri settori dell’economia locale non sono in grado di assorbire le conseguenze sociali della crisi nel medio periodo. I fatti successivi alla sottoscrizione  del Protocollo  Sulcis, riguardano:

  • definizione del programma di riavvio di Eurallumina come da Accordo (7) sottoscritto fra le pubbliche Autorità e Rusal il 20/12/2012, a Roma. Il programma è sostenuto con un finanziamento agevolato, quindi da rimborsare, pari a 75 mln/€ provenienti dal Piano Sulcis (60 mln/€ dai Contratti di Sviluppo e 15 mln/€ dai fondi regionali  per infrastrutture). Il programma è effettivamente in attuazione ma è subordinato al superamento di importanti criticità delle autorizzazioni ambientali per la disponibilità e l’esercizio del bacino dei fanghi rossi. In funzione di questo obiettivo, è in corso una robusta iniziativa anche del Governo.
  • decisione sul riavvio della unità di produzione di laminati attraverso la newco Portal che ha rilevato gli impianti ex Ila dal Curatore fallimentare. Il programma è in ritardo per la vischiosità del procedimento autorizzativo regionale degli impianti eolici asserviti alla produzione metallurgica. Recentemente è stata conclusa la Conferenza di servizi per due autorizzare due pale.
  • localizzazione a Portovesme di un impianto per la produzione di bioetanolo (8) della capacità di 80mila tonn/anno. L’impianto proposto da Mossi e Ghisolfi può generare nuova occupazione per 350 unità, compreso l’impatto sull’agricoltura. L’investimento industriale di 200/250 mln/€  è incentivabile con risorse in parte del Piano Sulcis nei limiti dei massimali UE. La criticità dell’investimento è connessa a decisioni sulle infrastrutture di competenza pubblica, in particolare quelle relative al porto industriale.
  • nuova centrale per la produzione di energia elettrica (9), dotata dei dispositivi per la riduzione/eliminazione dell’anidride carbonica immessa in atmosfera. La decisione sulla realizzazione sarà assunta sulla base degli esiti della sperimentazione di una nuova tecnologia (oxycombustion) non ancora neppure avviata. L’occupazione non è stimata.

A completamento dell’esame del comparto industriale di Portovesme, si riassumono le criticità della metallurgia dello zinco e dell’alluminio primario. Con riguardo allo zinco (oltre 800 addetti in impianti recentissimamente rinnovati) la criticità riguarda la scadenza al 31/12/2015 della misura sulla “superinterrompibilitá” e degli sconti tariffari collegati sulla fornitura dell’energia elettrica. La scadenza che riguarda anche altre importanti aziende sarde (tutte quelle che impegnano potenza per più di un MW),  richiede decisioni tempestive sulla prospettiva. Con riguardo all’alluminio primario, l’obiettivo perseguito è ricollocare lo stabilimento presso altro produttore (10). La trattativa in atto con Klesch è fortemente condizionata nelle stesse premesse, dal recente caso di bancarotta di una controllata Klesch in Olanda (Aldel, stabilimento alluminio primario in Vlissingen) che segue altra negativa esperienza di Klesch in Francia (caso Kem One, produzione di vinile). Nell’ipotesi di una positiva conclusione dell’esame del piano industriale di Klesch, è da mettere nel conto la richiesta delle parti sociali al Governo e alla Regione, di farsi solidamente garanti delle conseguenze in caso di ripetizione malaugurata delle esperienze francese e olandese. Sono state assunte recentemente concrete iniziative del Governo per sollecitare l’interesse di un altro importante soggetto industriale.

In conclusione, a mio avviso, alcune decisioni sull’industria vanno assunte entro un termine ragionevole e compatibile con i fatti richiamati, al fine di mitigare le ricadute economico – sociali.

  • L’investimento di Mossi e Ghisolfi è da salvaguardare; al riguardo la Regione ha la responsabilità di risolvere i problemi infrastrutturali che sono essenzialmente di tipo organizzativo/autorizzativo e per i quali sono da tempo disponibili le risorse finanziarie. Il Governo può dare una corsia veloce alle autorizzazioni necessarie.
  • Deve essere scongiurata la cessazione dell’esercizio della centrale Enel; occorre investire per migliorare l’efficienza e abbattere il costo di produzione secondo un programma già illustrato in altre comunicazioni. La centrale resa efficiente deve essere asservita alla metallurgia come se fosse un’infrastruttura e come del resto era nel disegno originario del polo metallurgico. E’ uno schema razionale che genera risparmi molto rilevanti in termini di sconto delle tariffe elettriche per la metallurgia (tenere presente lo zinco oltre l’alluminio), di retribuzione all’Enel del servizio elettrico essenziale e  di altri notevoli oneri direttamente a carico della finanza pubblico. È inoltre  necessario conciliare  il  programma di dismissione della Centrale Enel e il programma, invero incerto, di costruzione di una nuova centrale basata sulla clean coal technology.
  • Quanto all’alluminio primario, alla luce dei casi tedesco e francese di mantenimento o ripristino della produzione negli impianti dismessi dalle multinazionali Alcoa e RTZ-Alcan, è più evidente che la decisione ha un  importante contenuto politico e non  solo di mercato, con costi sociali e per la finanza pubblica, notevolmente diversi in relazione agli esiti.

b) Polo tecnologico energia. La missione è affidata a Sotacarbo SPA, società in house  di Regione e Enea, con laboratori nella miniera di Serbariu. La vigilanza della Regione è esercitata tramite l’Assessorato alla Programmazione. Oltre le attività in essere, Sotacarbo è destinataria di 60 mln/€ per lo due linee di attività: 1) sperimentazione progetto oxycombustion con un modulo di 50MWte, finanziato con 30 mln/€ provenienti da fondi statali e regionali; 2) piano di attività pluriennale finanziato con 3 mln/€/anno per un periodo di 10 anni a valere sul Piano pluriennale per la ricerca sul sistema elettrico. Si vedano i riferimenti (4) e (9). Le conclusioni della sperimentazione Oxycombustion condizionano la realizzazione della Centrale termoelettrica clean coal technology di cui sopra.

c) Infrastrutture funzionali agli obiettivi del piano. 

Il programma è finanziato con risorse messe a disposizione dal Governo alla Regione nel novembre 2012 (vedi open coesione.gov.it). L’esame dettagliato dei singoli interventi effettuato dall’Unità di Verifica degli Investimenti Pubblici (UVER) registra forti criticità sulla cantierabilità dei progetti per infrastrutture e per bonifiche ambientali. Si riassume lo stato di attuazione dei principali interventi:

  • porto industriale di Portovesme. L’obiettivo principale è realizzare l’escavo per rendere disponibile la grande banchina ovest completata da anni. Se ne rileva l’essenzialità per le industrie dell’alluminio primario e dello zinco, per la piattaforma logistica del metano/Galsi, per il progetto Biofuel, per la cantieristica, settore nautico. Sono disponibili 15,4 mln/€. La Giunta regionale ha adottato solo in data 26/11/2013 la delibera di attribuzione al Consorzio industriale di Portovesme dell’attuazione del programma (11). A tal fine è stata sottoscritta (metà aprile, circa 16 mesi dopo la disponibilità delle risorse!) una convenzione fra Consorzio e Assessorato Industria. Quest’ultimo ha il compito di approvare un progetto. Nessuno di questi atti è stato completato. Si stima che sia praticabile un cronoprogramma di 24/30 mesi per dare disponibili una parte della banchina, se si assumono decisioni coerenti.
  • strade, 30 milioni direttrice Carbonia, Giba, Nuxis. La delibera della GR del 11/02/2014 (3) individua come soggetti attuatori, il Comune di S.Giovanni (3 mln/€  per allargamento strada provinciale, progetto preliminare pronto) e all’ANAS per quanto insiste su strade statali (27 mln/€); la progettazione è in corso, disponibile solo la progettazione preliminare del tratto di strada provinciale. Programma in capo all’Assessorato,dei LLPP della RAS.
  • porti per il turismo e altre attività, 37,9 mln/€. Programma gestito dall’Ass.to LL PP. La richiamata delibera (3) ripartisce 34 mln/euro fra  Carloforte (4 mln /€), Calasetta (6 mln/€); S.Antioco (9 mln/€), individuati come  soggetti attuatori. Il compito di risistemazione dell’istmo e del collegamento mare- laguna è assegnato all’ANAS (15 mln/€). Si evidenzia che la suddetta delibera non fa riferimento allo Studio di fattibilità sul sistema portuale del Sulcis Iglesiente elaborato dalla Provincia e approvato dal Nucleo di Valutazione degli investimenti Pubblici dell’Ass.to regionale della Programmazione (12). Bisogna fugare i rischi di ripetizione di studi molto complessi già fatti e di perdere la visione complessiva di un programma che presenta  le più rilevanti prospettive di generazione di nuove attività d’impresa, riducendolo ad un mero programma di opere pubbliche. Si noti che per il Porto di Buggerru è finanziato il progetto per l’escavo con fondi extra-piano ma occorre reperire le risorse ingenti per realizzare le opere idonee a metterlo strutturalmente in sicurezza.
  • collegamento del bacino idrico del Sulcis con quello regionale del Flumendosa, 60 mln/€, programma in capo all’Ass.to ai LLPP. La più volte richiamata  delibera (3) individua l’ENAS come soggetto attuatore. Il primo atto è la progettazione preliminare. Si sottolinea che l’opera ha l’obiettivo di affrancare il Sulcis dalle periodiche crisi idriche, rafforzandone le potenzialità di approvvigionamento.
  • altri interventi. Dei 20 mln/€ per infrastrutture nell’area industriale di Portovesme, 15 mln/€ sono stati impegnati per il programma Eurallumina a titolo di finanziamento da rimborsare. Il programma sugli approdi minerari è finanziato e gestito dalla Provincia (ora commissariata); le restanti risorse riguardano il già citato Centro per le tecnologie energetiche (8,4 mln/€) e interventi su Sant’Antioco e Iglesias di competenza comunale.

d) Nuove prospettive di sviluppo. Progetti di filiera.

d.1 Energia ecocompatibile, metano. Rientrano in questo ambito il progetto sul Biofuel (vedi sopra) e il programma per realizzare la base logistica a Portovesme per il nuovo gasdotto Galsi che ha il terminale nel Sulcis. Il programma è condizionato dall’alea del progetto Galsi. Sul Galsi è necessaria una decisione conclusiva. Nell’ambito della Call for Ideas, la società Clivati ha presentato una proposta per terminale GNL a Portovesme.

d.2 Filiera del risanamento ambientale. Il Piano quantifica 177,7 mln/€. A queste risorse si sommano quelle di origine privata che ammontano a oltre 50mln/€. Talune bonifiche sono preliminari ai programmi di riconversione, vedi a titolo puramente esemplificativo l’area ex Sardamag di Sant’Antioco che condiziona l’attuazione di un programma di straordinario interesse. Le criticità riguardano le autorizzazioni e l’attuazione dei progetti di bonifica. Regione e Ministero Ambiente hanno sottoscritto un Accordo di Programma (13) per rendere più fluido il procedimento di autorizzazione. Le criticità operative sono legate alla Società in house Igea, recentemente trasformata in Agenzia e tuttora in una fase di grave incertezza. Sugli stessi problemi si sovrappongono in casi importanti, più soggetti pubblici.

d.3 Filiera agroalimentare peculiare del territorio e d.4 Filiera del turismo. Si attribuisce  particolare rilevanza a queste filiere per le potenzialità di crescita. Su queste filiere impattano una parte significativa degli investimenti in infrastrutture (acqua, porti, strade) se adeguatamente coordinati. Sulle  filiere agroalimentare e turistica confluiscono  anche 10 mln/€ di fonte regionale già inviati a bando (14). Anche le idee emerse nella apposita Call for Proposal in parte cospicua riguardano questi settori (vedi sotto). La operatività del Parco Geominerario è tuttora condizionata da decisioni da assumere a livello regionale (attribuzione del patrimonio culturale gestito da Igea) e statale (confusione sulla natura giuridica del Parco trattato dal ministero ambiente come se fosse un parco naturale e non un Agenzia per tutelare e valorizzare i beni minerari).

Bando di idee per il Sulcis (call for proposal). Il bando è stato pubblicato il 18/02/2014. Sono state  presentate 148 proposte. La Commissione esaminatrice è stata insediata con ritardo, ha concluso i lavori individuando 6 idee vincitrici e 10 idee segnalate come rilevanti. A valle degli esiti del bando,  Invitalia ha elaborato, come previsto nel Protocollo,  un nuovo Piano strategico sostanzialmente limitato nelle proposte alle indicazioni su come impegnare 55,7 mln/€ finalizzati agli esiti della stesso bando.La Giunta regionale con Delibera N. 3/9 del 31.01.2014 (14) ha preso atto del progetto strategico elaborato da Invitalia e ha ripartito la suddetta somma (turismo sostenibile, cultura e produzioni locali, 27mln/€; spin off e start up, 3 mln/€; ricerca sull’ambiente, 3 mln/€; investimenti su luoghi e infrastrutture, 17mln/€; scouting, 3,7mln/€ altro a complemento). Si procederà con bandi per filiera. Quanto descritto si presta ad annotazioni critiche. La procedura della Call internazionale ha impegnato oltre un anno e notevoli risorse professionali e finanziarie. Gli esiti sono stati tradotti in bandi di filiera che potevano essere fatti senza il ricorso alla Call e la perdita di oltre un anno di tempo, sulla base degli studi già prodotti sulle potenzialità di queste filiere. Le idee vincitrici del bando, attraverso la procedura prescelta, o non potranno essere realizzate (vedi il centro di competenza su bonifiche di suoli e acque per inconsistenza dei finanziamenti assegnati) o rischiano di essere realizzati in modo monco (vedi le proposte Strade del Carignano, Bioedilizia etc). La strada alternativa ai bandi generalisti poteva essere quella degli studi di fattibilità delle idee vincitrici e almeno di taluna di quelle segnalate, e la successiva messa a gara della realizzazione. È alto il rischio di delusione dei proponenti le idee.

Centri di ricerca. Si è riferito più sopra sul Polo tecnologico per l’energia (Sotacarbo). Ci si sofferma ora sul Centro di Competenza sulla bonifica dei suoli e delle acque previsto nel Protocollo. L’Università di Cagliari ha presentato una proposta al Bando per il Sulcis, classificata al secondo posto fra le vincitrici. La Giunta regionale ha destinato 3 milioni di euro a Sardegna Ricerche per fare dei bandi per progetti di ricerca in tema di risanamento ambientale. In realtà in questo modo l’idea presentata dall’Università è sostanzialmente smarrita e non potrà essere conseguito l’obiettivo di creare un Centro di accumulazione di conoscenze sul tema. Questo sarebbe molto negativo poiché questo Centro di competenza ha notevoli potenzialità potendo contare sulla tradizione scientifica enorme dell’Università di Cagliari nel campo minerario e del trattamento dei solidi e sulla esperienza acquisite nelle bonifiche differenziate e complesse, programmate nel territorio. Si aggiunga che ad avviso di Studio Ambrosetti, consulente per il Piano strategico provinciale, questo specifico Centro di Competenza dovrebbe essere un’opzione prioritaria. Per le ragioni riportate sopra, avrebbe infatti   vantaggi competitivi,  in un mercato, quello del risanamento ambientale,  in fase di grande sviluppo in tutto il mondo,

Zona Franca urbana. Riguarda le riduzioni fiscali e contributive nel limite del de minimis per le piccole e micro imprese. Il MISE è responsabile della misura. Il bando è stato concluso. Il MISE ha decretato l’ammissione ai benefici fiscali e contributivi di 4359 piccole e micro imprese. La dotazione è di 124,4 milioni di euro con una riserva del 20% in favore delle imprese di nuova costituzione, non sono previste riserve per obiettivi settoriali. Questo intervento è stato attuato con ritardi molto modesti in relazione alla complessità delle procedure. Si richiama la presa di posizione del neo  Presidente Francesco Pigliaru, per assicurare le risorse per i 14 anni di vigenza della misura. E’ da monitorare il raccordo fra questa misura e gli obiettivi del Piano.

Ammortizzatori sociali e politiche attive del lavoro. L’obiettivo tutela del redditi e ammortizzatori sociali è stato conseguito pienamente per quanto riguarda i lavoratori diretti mentre si registrano ritardi gravi verso i lavoratori delle imprese degli appalti. La cabina di regia per le politiche attive del lavoro è stata costituita e affidata al presidente di Italia Lavoro. Non sono decollate le politiche attive del lavoro. Il responsabile della cabina di regia ha individuato circa 600 potenziali occasioni di lavoro generabili dall’attivazione delle prime misure  del Piano Sulcis. Il ritardo dell’attuazione del Piano si riflette anche su questo obiettivo. E’in corso l’attività prer dare corso alle misure nazionali che operano in funzione dell’occupazione giovanile.

Governance. Il Comitato interistituzionale si è riunito  sporadicamente su impulso del MISE e del Ministero della Coesione territoriale. Gli Accordi di Programma attuativi  non sono stati stipulati solo per alcuni casi. Il cronoprogramma complessivo del Piano non è mai stato definito;  le singole Amministrazioni hanno   individuato in alcuni casi scadenze temporali  per i programmi di competenza. La Regione ha costituito una segreteria operativa composta di dieci unità, collocata presso la Presidenza (16). Il monitoraggio su Open Coesione è parziale. Si può finire che la Governante prefigurata nel Protocollo è stata applicata solo in misura parziale e che questo fatto rappresenti una criticità.

Riferimenti

  • Protocollo d’Intesa, ai sensi dell’art 15 della L. 7 agosto 1990 n. 241, per la definizione di obiettivi e condizioni generali di sviluppo e la attuazione dei relativi programmi nel Dulcis Iglesiente. Carbonia 13 novembre 2012.
  • Legge 17 dicembre 2012, n.221, art 37; MISE, Decreto del Direttore generale, 13 dicembre 2013.
  • Delibera GR N. 5/48 del 11/02/2014. Piano straordinario per il Sulcis. Programmazione e  attuazione interventi infrastrutturali di competenza Ass.to LLPP.
  • Protocollo d’Intesa tra MISE e RAS, per lo sviluppo di un Polo tecnologico per la ricerca sul carbone pulito e la costruzione di una Centrale elettrica clean coal technology. Roma 2 agosto 2013.
  • Sostenibilità della filiera dell’alluminio nel medio periodo. S. Cherchi, 30 luglio 2013.
  • Deliberazione GR RAS, N. 53/75 del 20/12/2013. Carbosulcis SpA. Piano di chiusura della miniera di carbone.
  • Addendum al Protocollo d’Intesa per l’impianto Eurallumina di Portovesme, stipulato il 22 novembre 2012, MISE, Roma.
  • Gruppo Mossi e Ghisolfi. Progetto Sud, giugno 2013.
  • Decreto Legge 23 dicembre 2013, N. 145, “Destinazione Italia”.
  • Alluminio Alcoa. Verbale di Accordo del 27 marzo 2012, MISE, Roma. Verbale di Riunione, Incontro Alcoa, 28.10.2013, MISE, Roma.
  • Deliberazione GR RAS N. 49/43 del 26/11/2013. Interventi nella portualità di Portvoesme…
  • RAS, Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici. Parere sullo Studio di Fattibilità “Programma per il riassetto e la razionalizzazione del sistema portuale del Sulcis Iglesiente”. Febbraio 2012.
  • Accordo di Programma tra Ministero dell’Ambiente e RAS riguardante la semplificazione e lo svolgimento delle procedure tecnico-amministrative relative agli interventi… Nelle aree minerarie dismesse del SIN Sulcis, Iglesiente, Guspinese. Roma, 27/11/2013.
  • Deliberazioni GR RAS N.33/42 del 08/08/2013 e N.38/22 del 18/09/2013.
  • Deliberazione GR RAS N. 3/9 del 31/01/2014. Piano Sulcis. Presa d’atto del “Progetto strategico Sulcis” e proposta di rimodulazione allocazioni finanziarie. Atto d’indirizzo per l’attuazione del “Progetto Strategico Sulcis”.
  • Deliberazione GR RAS N. 50/62 del 21/12/2012. Protocollo d’Intesa del 13/11/2012. Attuazione del coordinamento regionale e di una segreteria operativa.»

RSU Alcoa

Nuova manifestazione di protesta questa mattina, a Cagliari, di una ventina di lavoratori delle imprese d’appalto che operavano nell’indotto dello stabilimento Alcoa di Portovesme. Hanno occupato l’assessorato regionale del Lavoro, per denunciare i ritardi nel pagamento della cassa integrazione in deroga. La grave situazione venutasi a creare, ha portato i delegati dei lavoratori a mettere in atto una nuova clamorosa azione di protesta della sede dell’assessorato ed hanno chiesto un incontro con l’assessore, Virginia Mura, per ottenere garanzie.

Domani la vertenza Alcoa vivrà un altra giornata molto importante, con l’incontro al ministero dello Sviluppo economico, tra il governatore Francesco Pigliaru ed il sottosegretario Claudio De Vincenti.

foto telefono 014

Mercoledì 26 marzo si è svolto un incontro tra la direzione aziendale Eurallumina e la RSU. Sono stati portati a conoscenza dei rappresentanti dei lavoratori, gli esiti di importanti incontri tecnici istituzionali che si sono svolti nei giorni scorsi.

Lunedì 24 marzo si è svolto l’atteso incontro con la mediazione del vice ministro dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti e il direttore generale del ministero dell’Ambiente, e il custode giudiziario del bacino attualmente sotto sequestro, l’avv. Maurizio Pernice e il suo staff; per l’Eurallumina erano presenti l’ ing. Vincenzo Rosino, il consulente legale e il consulente tecnico. Sono state superate le rispettive posizioni tecniche sull’applicazione delle norme ed è stato raggiunto un accordo su come realizzare le prescrizioni indicate dal ministero dell’Ambiente, con la condivisione di un percorso che garantisca tutti, il rispetto della legge nei minimi particolari e la compatibilità con gli investimenti ai fini produttivi.

Il documento, un vero e proprio accordo di programma, dovrà essere firmato dall’azienda e dal ministero dell’Ambiente. Su questo aspetto c’è il benestare anche del neo ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che insieme al sottosegretario (suo consulente tecnico), ha ricevuto l’ ing. Rosino martedì 25 marzo e fungerà da supervisore dello sviluppo dell’accordo .

A questo punto, per dare piena attuazione all’accordo, ci vorranno il legittimo coinvolgimento ed i pareri nel merito in ambito regionale e locale. Visti i tempi ristretti, la RSU ha chiesto di essere costantemente informata su eventuali ritardi o eventuali contrapposizioni, affinché possa valutare, di concerto con le organizzazioni sindacali a tutti i livelli, tutte le iniziative atte al buon esito del programma  ormai allo stato molto avanzato. La RSU ritiene che sarebbe assurdo, dopo cinque anni di lotta, essere arrivati a questo punto e non vedere concretizzato il rilancio di una realtà così importante, a livello occupazionale ed economico per il territorio e la Sardegna, e strategicamente industriale per l’ Italia. Concluso questo iter, verrebbe presentata ufficiale istanza di dissequestro al magistrato competente, del sito di stoccaggio.

Per il resto, la vertenza presso il ministero dello Sviluppo economico è nei tempi previsti, il contratto di sviluppo con Invitalia è ormai in fase di definizione, per essere sottoscritto; in ambito interno, gli studi della Warley Parsons per la modifica dell’impianto sono in fase avanzata e verranno conclusi entro il mese di maggio, così come la Foster Wheeler per la progettazione della caldaia.

Giovedi’ 27 Marzo si è svolta la consueta assemblea generale informativa, attenta e partecipata dai lavoratori e lavoratrici eurallumina e degli appalti .

Sala Lepori Iglesias

Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico.

Francesco Sanna, deputato del Partito Democratico.

 

 

Claudio De VIncenti 44 copia

Il deputato democratico Francesco Sanna, autore dell’emendamento che nella “Legge Crescita” – n. 221 del 2012 – ha previsto l’istituzione della Zona Franca di Esenzione Fiscale per la provincia di Carbonia Iglesias, ha promosso un convegno che si terrà a Iglesias nella “Sala Lepori”, sabato 29 marzo 2014, per fare il punto sull’attuazione della legge e per immaginare l’estensione della misura anche ad altre aree svantaggiate della Sardegna.

Il prossimo 7 aprile, infatti, scade il bando che prevede le esenzioni fiscali e previdenziali – con una dotazione di oltre 124 milioni di euro- a favore delle piccole imprese e delle partite iva sulcitane. Gli imprenditori della provincia di Carbonia Iglesias attraverso il portale del ministero dello Sviluppo Economico possono candidare la propria impresa o partita iva, operante in tutti i settori dal commerciale, all’artigianale, al turistico per ottenere le agevolazioni fiscali e previdenziali previste dal bando ministeriale.

Con Francesco Sanna si confronteranno gli imprenditori, le associazioni di categoria e amministratori locali e regionali. All’evento – in collegamento video prenderà parte anche il viceministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti che, rispondendo alle domande del deputato sulcitano sugli effetti attesi per le agevolazioni fiscali per le piccole imprese, farà il punto in particolare sulle numerose vertenze industriali del territorio (Eurallumina, Alcoa, Carbosulcis ed altre).

RSU Alcoa

Archiviate le elezioni regionali, riparte la mobilitazione dei lavoratori Alcoa che stamane hanno chiesto un incontro al neo governatore Francesco Pigliaru ed al viceministro dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti, che negli ultimi due anni ha seguito con grande attenzione la vertenza nella veste di sottosegretario dello stesso ministero dello Sviluppo economico.

Ad entrambi chiederanno di conoscere la posizione delle istituzioni sulla vertenza. La decisione di avanzare queste due richieste è stata assunta questa mattina dai rappresentanti delle organizzazioni sindacati e dai lavoratori in cassa integrazione, nel corso dell’assemblea svoltasi nella sala riunioni dello stabilimento di Portovesme.

A un anno esatto dalla firma, oggi si è svolto un nuovo incontro al ministero dello Sviluppo economico, per una verifica dello stato di attuazione del Piano Sulcis.
All’incontro con il sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, era presente una delegazione della Giunta regionale, composta dagli assessori della Programmazione, Alessandra Zedda e dell’Industria, Antonello Liori, dal direttore Generale della Presidenza, Gabriella Massidda, dal presidente della Sfirs, Antonio Tilocca, dai rappresentanti di Invitalia, dai sindaci e dalle sigle sindacali del territorio. 
«Stiamo cercando di accelerare tutti gli strumenti messi in campo dalla Giunta Cappellacci e insieme al Governo stiamo costantemente monitorando le azioni di rilancio – hanno spiegato gli assessori Zedda e Liori – è già stata pubblicata la graduatoria per quanto concerne il bando sui Progetti di Filiera e Sviluppo Locale che coinvolge anche il Sulcis ed è stato fatto il punto sullo stato di attuazione per Eurallumina, con Sfirs parte attiva nella partecipazione al capitale sociale della new company. 
Sono state definite e avviate le procedure per l’attivazione del Polo Tecnologico per il Carbone Pulito, che dovranno essere formalizzate anche da un Protocollo di Intesa con Sotacarbo ed Enea. Già dalla prossima settimana la Regione attiverà un tavolo con Invitalia, che ha concluso l’esame del concorso di idee per il rilancio del Sulcis, per avviare i bandi di finanziamento per le imprese. Per quanto concerne le bonifiche è già in corso il trasporto cumuli dall’area ex Sardamag ed entro breve, inoltre, verrà adottata una delibera per l’assegnazione delle deleghe per lo scavo al porto di Portovesme.»
«Sempre sulle bonifiche, per le quali sono previste risorse per 170 milioni, 94 dei quali dai Fondi di Sviluppo e Coesione – ha annunciato il direttore generale della presidenza – entro il prossimo 20 novembre sarà sottoscritto un accordo di semplificazione con il ministero dell’Ambiente per la messa in sicurezza e la bonifica delle aree. Sarà inoltre sottoscritto un APQ rinforzato con Igea. Sono poi stati già aperti i cantieri per un macro intervento da 43,7 milioni per il sito di raccolta nella Valle del Rio San Giorgio.»
La prossima settimana è previsto un tavolo di coordinamento tra Regione, sindaci e sindacati per proseguire nella valutazione e nella verifica delle procedure.
Firma del Piano Sulcis 2 copia

Un'immagine dell'incontro al Parlamentino.Claudio De VIncenti 44 copia

Commenti contrastanti, tra il Governo e la Regione da una parte, le organizzazioni sindacali e i lavoratori dall’altra, sull’esito dell’incontro svoltosi ieri al ministero dello Sviluppo economico per l’esame della vertenza Alcoa e in particolare delle prospettive del passaggio di proprietà dello stabilimento dalla multinazionale statunitense Alcoa alla multinazionale svizzera Klesh (nella fotografia l’incontro al Parlamentino – fonte http://www.sviluppoeconomico.gov.it/).

«Cadute le pregiudiziali, la trattativa Alcoa-Klesch per la cessione dello smelter di Portovesme può ripartire – si legge nella nota del ministero dello Sviluppo economico -. Entro la fine di novembre, dopo che Governo e Regione Sardegna avranno esaminato la documentazione inerente piano industriale e garanzie finanziarie, sarà fatta una verifica approfondita. Di tutto ciò si è parlato, oggi, al Ministero dello Sviluppo Economico, nel corso della riunione del Tavolo alla quale hanno preso parte Regione Sardegna, sindaci del Sulcis Iglesiente, organizzazioni sindacali a livello nazionale, territoriale e aziendale.»

«La possibilità, emersa nei contatti con Alcoa e Klesch, di riattivare il processo negoziale per la cessione del sito – ha detto il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti che ha presieduto il Tavolo – è una novità davvero rilevante».

«Il che però – è stato ripetutamente puntualizzato durante il confronto con i sindaci del Sulcis Iglesiente – non porterà l’Esecutivo a interrompere la propria ricerca di altri eventuali interlocutori.»

Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, il Governo è impegnato a verificare la possibilità dell’utilizzo del secondo anno di cassa integrazione straordinaria e, in conseguenza, a chiedere ad Alcoa il ritiro della procedura di mobilità già attivata.

Dalla riunione al Mise è inoltre emerso, in relazione ai lavoratori dell’indotto, un “forte richiamo” alle imprese che hanno spedito lettere di licenziamento a rivedere la loro decisione e ad accogliere l’invito della Regione ad un confronto, già in programma per il 6 novembre, finalizzato al ricorso agli ammortizzatori sociali ed al possibile impiego dei lavoratori nelle attività di riqualificazione del territorio.

È stato, infine, annunciato che il 13 novembre (a un anno esatto dalla firma del Piano Sulcis nel corso del vertice tenutosi nei locali della Grande miniera di Serbariu) il Governo incontrerà le istituzioni locali e le organizzazioni sindacali per fare il punto sullo stato di attuazione del Piano Sulcis.

Analogo il tenore della nota pubblicata, al termine dell’incontro, nel sito della Regione Sardegna.

«Riprende la trattativa tra Alcoa e Klesh. La multinazionale americana – si legge nella nota – è disponibile a ritirare la mobilità precedentemente annunciata ai lavoratori di Portovesme, e a concedere il secondo anno di cassa integrazione straordinaria. E’ quanto emerso dall’incontro al ministero dello Sviluppo economico, presieduto dal sottosegretario Claudio De Vincenti, al quale hanno partecipato gli assessorati regionali del lavoro e dell’industria, i rappresentanti degli enti locali e le organizzazioni sindacali. Il Governo segue il negoziato tra le due aziende. Si è riavviato un percorso che potrebbe rimuovere i precedenti ostacoli alla trattativa. L’Alcoa ha chiesto a Klesch una garanzia fideiussoria che Klesch ha reputato eccessivamente onerosa. Tali garanzie potrebbero essere date dalla Sfirs. La credibilità del piano industriale di Klesch, infine, sarà valutata da un advisor esterno da sottoporre all’attenzione delle istituzioni e dei sindacati.»

«Per quanto riguarda i lavoratori dell’indotto – ha spiegato l’assessore regionale del lavoro, Mariano Contu – l’assessorato ha elaborato dei percorsi di riqualificazione per più della metà delle maestranze. Gli ammortizzatori sociali scadono, così come prevede la normativa nazionale, nel gennaio del 2014. La Regione si impegna a richiedere al ministero del Lavoro una deroga straordinaria.»

La vertenza Alcoa sarà approfondita in una serie di incontri, in programma il 31 ottobre al ministero del Lavoro per verificare la correttezza della procedura della cassa integrazione, il 4 novembre all’assessorato regionale del Lavoro, e il 13 novembre al ministero dello Sviluppo economico.

Le organizzazioni sindacali e i lavoratori (circa 300 hanno manifestato davanti al ministero dello Sviluppo economico durante lo svolgimento dell’incontro) sono molto prudenti e chiedono tempi brevi per la definizione della vertenza, aperta ormai da troppo tempo. Al termine dell’incontro hanno sottolineato l’assenza al tavolo ministeriale dei rappresentanti dell’Alcoa, la multinazionale che ha deciso di lasciare la Sardegna e l’Italia, e la Klesch, la multinazionale che ha manifestato interesse per rilevare lo stabilimento e la produzione di alluminio primario a Portovesme.

Di seguito il verbale sottoscritto al termine dell’incontro (versione integrale).

1. Cessione/vendita dello smelter di Portovesme

Preso atto che sono state rimosse le principali pregiudiziali che hanno impedito il confronto negoziale tra Alcoa e Klesch e che hanno riguardato, in particolare, le garanzie finanziarie e le fondamentali caratteristiche del piano industriale, nelle prossime settimane saranno esaminati dal Governo (insieme alla Regione Sardegna) i principali aspetti che dovranno caratterizzare gli eventuali Accordi per la cessione dello smelter di Portovesme.

A tal fine il Ministero dello Sviluppo Economico ha già sollecitato Acoa e Klesch a fornire la documentazione idonea ad accelerare il perseguimento di valutazioni conclusive.

Una verifica dettagliata – alla presenza delle due aziende interessate, delle OOSS e delle Istituzioni – è prevista entro la fine del prossimo mese di novembre 2013

Il governo conferma infine, che allo stato attuale, non sono emerse altre manifestazioni di interesse, per il riavviamento dello smelter di Portovesme. Il Governo tuttavia, è ancora attivamente impegnato a verificare altre iniziative sia di interesse nazionale che internazionale.

2. Utilizzo degli ammortizzatori sociali

Il Governo è impegnato a verificare le condizioni per l’utilizzo in Alcoa del secondo anno di CIGS ed a chiedere, di conseguenza , il ritiro della procedura di mobilità attivata dall’azienda.

A riguardo si conferma che, su richiesta di Alcoa, è già in corso di valutazione presso il Ministero del Lavoro il “piano di politiche attive del lavoro” attuato dall’azienda nel 2013 e che proseguirà anche nel 2014. Da tale valutazione , che è stata avviata in tempi rapidi data la rilevanza sociale della crisi di Alcoa, saranno rese evidenti le ragioni oggettive per l’accesso al secondo anno di CIGS, che costituisce la condizione fondamentale per il completamento del lavoro negoziale in corso per la ripresa della attività nello smelter di Portovesme.

Per quanto riguarda i lavoratori dell’indotto Alcoa, il Governo richiama fortemente le imprese che hanno attivato la procedura di mobilità e di licenziamento, a rivedere la loro decisione, ed accogliere l’invito della Regione Sardegna al confronto per l’utilizzo della Cassa Integrazione in Deroga e delle politiche attive del lavoro che consentono di superare l’attuale fase critica. Il confronto sarà finalizzato, pertanto, alla predisposizione di percorsi per l’utilizzo dei lavoratori nelle attività di bonifica e di cantiere che la Regione Sardegna insieme alle autonomie locali è in grado di attivare.

3. Prossimi impegni e scadenze

Oltre a quanto già previsto al precedente punto 1, sono definiti i seguenti impegni di lavoro:

  • A. Incontro presso la Regione Sardegna il giorno 6 novembre per esaminare gli aspetti relativi agli ammortizzatori sociali ed all’utilizzo dei lavoratori delle aziende dell’indotto Alcoa.
  • B. Incontro del Governo con le Istituzioni territoriali interessate, il giorno 13 Novembre, per la verifica della attuazione del Piano Sulcis,
  • C. Incontro del Governo e delle Istituzioni territoriali con le OOSS, il giorno 13 Novembre, a valle dell’incontro interistituzionale, per una verifica della attuazione del Piano Sulcis.

 

 

Emanuele Cani.

Emanuele Cani.

«A che punto sono giunte le interlocuzioni in atto tra Carbosulcis Spa, Regione Sardegna, ministero dello Sviluppo economico ed Unione europea, relativamente alla procedura d’indagine per aiuto di Stato SA. 20867 (2012/NN) per l’aiuto di stato concesso (e non notificato alla Ue) alla Carbosulcis dal 1998 al 2010; e alla procedura d’indagine per aiuto di Stato SA. 33424 (2011/N) per l’aiuto di Stato notificato relativamente al Progetto Integrato CCS Sulcis?»

E’ il contenuto di un’interrogazione a risposta immediata presentata in commissione Attività produttive, dai deputati del Partito Democratico Emanuele Cani, Francesco Sanna e Gianluca Benamati (capogruppo in Commissione).

«Nella sua risposta – spiega Emanuele Cani, primo firmatario dell’interrogazione – il sottosegretario Claudio De Vincenti ha ricostruito la vicenda che riguarda la miniera e ha spiegato che le osservazioni presentate all’Europa dal Ministero non sono state seguite da repliche da Bruxelles. Nel suo intervento, il Sottosegretario ha anche spiegato che, per il Ministero, quanto sostenuto da Bruxelles non può essere considerato aiuto di Stato. Non solo, nel  suo intervento ha parlato anche del Piano Sulcis e della possibilità di realizzare un polo tecnologico per l’utilizzo del carbone pulito.»

«A questo punto, come ho avuto modo di precisare nella replica in Commissione – conclude Emanuele Cani -, è necessario che il Governo si senta coinvolto in un processo di affiancamento alla Regione Sardegna.»

 

Sciopero

Antonello Liori

Claudio De VIncenti 44 copia

Prosegue a Cagliari la protesta dei 15 lavoratori dell’Alcoa di Portovesme che da ieri mattina hanno occupato i locali che avevano ospitato l’incontro con l’assessore regionale dell’Industria, Antonello Liori. Dopo aver trascorso la notte al primo piano del palazzo di Viale Trento, i manifestanti sono tornati alla carica con un’assemblea. La giornata era iniziata con un incontro svoltosi di primo mattino a Portovesme, poi per tutti è iniziata la marcia verso il Consiglio regionale per chiedere un incontro con i capigruppo. I lavoratori chiedono impegni precisi per la definizione della vertenza aperta dopo la chiusura dello stabilimento da parte di Alcoa, per la cessione dello stesso, per dare continuità nell’erogazione della cassa integrazione e per l’avvio immediato dei corsi di formazione per i dipendenti delle imprese d’appalto.

Ieri sera, l’assessore regionale dell’Industria, Antonello Liori, ha dichiarato che «dopo l’incontro coi sindacati, ho chiesto ed ottenuto l’impegno del sottosegretario dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti ad organizzare un incontro su Alcoa nei primi giorni di ottobre».

«Lo stabilimento di produzione di alluminio ha un’importanza strategica nel tessuto economico dell’Isola, in particolare nel Sulcis, che vive un pesante dramma sociale – ha aggiunto Antonello Liori – Ribadirò con forza al rappresentante del Ministero dello Sviluppo economico che servono urgentemente risposte certe e che le trattative di cessione non possono procedere con una lentezza tale da esasperare gli animi dei lavoratori da mesi senza stipendio. Il Governo, supportato dalla Regione, deve fare la sua parte, perché Alcoa rappresenta una vertenza nazionale.»