29 March, 2024
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Nuove misure per contrastare la diffusione del Coronavirus sono state annunciate poco fa dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte. Da domani resteranno chiusi tutti gli esercizi commerciali, fatta eccezione per quelli che assicurano la fornitura dei beni di prima necessità, le farmacie e le parafarmacie, le banche, gli uffici postali. Resteranno chiusi bar, pub, ristoranti, parrucchieri, centri estetici e servizi di mensa. I cittadini sono invitati a restare a casa, ci si potrà muovere, previa autocertificazione, solo per recarsi a lavoro, per approvvigionarsi di beni di prima necessità e per assistere persone non autosufficienti. Il Premier ha detto che le industrie e le fabbriche potranno continuare a svolgere le loro attività produttive, rispettando misure di sicurezza adeguate ad evitare il contagio.

Il presidente del Consiglio ha ringraziato gli italiani che hanno in larghissima maggioranza accettato e rispettato i sacrifici imposti già nei giorni scorsi con i primi decreti e ha annunciato anche la nomina di Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, a commissario per la gestione dell’emergenza che opererà al fianco del capo della Protezione civile, Angelo Borrelli.

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«Venerdì sera ho partecipato al Tavolo Istituzionale di lavoro convocato e presieduto dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte alla presenza del sottosegretario del MiSE Alessandra Todde, dell’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri, dei rappresentanti di tutti i ministeri e del presidente del CNR, per condividere i criteri di valutazione, il cronoprogramma e le attività da svolgere per il proseguo del Contratto Istituzionale di Sviluppo Cagliari. Io ho partecipato in qualità di delegato dal sindaco di Carbonia Paola Massidda per il capoluogo della provincia del Sud Sardegna. Erano presenti anche il prefetto di Cagliari dott. Bruno Corda, il delegato della Regione Autonoma della Sardegna assessore dell’Urbanistica Quirico Sanna, il sindaco della Città Metropolitana di Cagliari e della città di Cagliari Paolo Truzzu ed il commissario straordinario della provincia del Sud Sardegna ing. Mario Mossa.»

Lo scrive, in un post pubblicato su Facebook, Luca Caschili, assessore della Pianificazione strategica, Territoriale ed Urbanistica del comune di Carbonia.

«Tutti questi soggetti partecipano al Tavolo Istituzionale con pari titolo e pari funzioni, per valutare ben 679 proposte progettuali che hanno coinvolto 148 stakeholder di cui 81 enti pubblici, 66 privati ed un consorzio pubblico/privato, nei settori: turistico, culturale e di valorizzazione delle risorse ambientali; sviluppo economico, produttivo e occupazionale; infrastrutture; ambiente; occupazione, inclusione sociale e lotta alla povertà, istruzione e formazione. Le richieste ammontano a ben 3,15 Mld/€ – conclude Luca Caschili -. Il Contratto di sviluppo rappresenta una importante opportunità per il Sud Sardegna che ha risposto e risponderà con grande entusiasmo e competenza alla chiamata del presidente del Consiglio.»

 

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Ci sarà anche la Cisal, con Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, alla riunione convocata dal vice capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo economico, Giorgio Sorial, con l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri e i massimi dirigenti di SiderAlloys Giuseppe Mannina e Gaetano Libia, per il prossimo 26 giugno, alle ore 16.00, in via Molise 2, a Roma.

«Esprimiamo gradimento per la convocazione in oggetto ed auspichiamo che lo stesso metodo venga utilizzato anche dalla Regione Sardegna e dalle Istituzioni in generale oltre che dalle Aziende nei vari settori – ha detto Fabio Enne, coordinatore regionale Cisal Sardegna -. La Cisal è un’organizzazione sindacale che vuole dimostrare il proprio contributo alla soluzione delle varie problematiche, si renderà propositiva ed attiverà le sue esperienze a vantaggio dell’economia e del lavoro in Sardegna, confidando sempre nella buona pratica in materia di relazioni industriali e sociali.»

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Cresce, tra i lavoratori, la preoccupazione per l’allungamento dei tempi di riavvio produttivo dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme, dopo il rinvio dell’incontro fissato al Mise per il 9 ottobre, alle 15.00, su richiesta dei segretari nazionali di Fim-Cisl Raffaele Apetino, Fiom-Cgil Mirco Rota e Uilm-Uil Guglielmo Gambardella. Le organizzazioni sindacali avevano chiesto il 19 settembre l’incontro al dottor Giampietro Castano, responsabile Unità gestione vertenze delle imprese in crisi al ministero dello Sviluppo economico, per verificare ed approfondire alcuni punti sulla Sider Alloys, l’azienda neo proprietaria dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme. Nello specifico, le tre organizzazioni sindacali, a nome e per conto delle strutture territoriali e della rappresentanza sindacale unitaria, chiedono di verificare ed approfondire il Piano industriale, il nuovo assetto societario, le riattivazioni degli impianti e la partecipazione finanziaria (Invitalia, lavoratori).

Il giorno dopo la richiesta d’incontro, Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, aveva scritto alle organizzazioni sindacali FIOM-FSM-UILM-CUB e, per conoscenza, al presidente della Giunta regionale, che «Il percorso intrapreso a seguito dell’acquisizione dello stabilimento “Ex Alcoa” di Portovesme da parte della società Sider Alloys Italia s.p.a. e volto all’entrata nel capitale sia di Invitalia sia dei lavoratori in essa impegnati, è proseguito negli scorsi mesi ed è in fase di positiva conclusione. Sono in corso gli incontri finali propedeutici alla definizione puntuale delle modalità operative di ingresso e dei relativi corrispettivi, nonché dei passi formali da compiere per renderlo possibile.»

Nonostante queste rassicurazioni, il rinvio annunciato alla stessa Invitalia, alla Sider Alloys ed alle organizzazioni sindacali dal dottor Giampietro Castano, con la specificazione che a breve verrà comunicata la nuova data, non lascia tranquilli i lavoratori.

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«Il percorso intrapreso a seguito dell’acquisizione dello stabilimento “Ex Alcoa” di Portovesme da parte della società Sider Alloys Italia s.p.a. e volto all’entrata nel capitale sia di Invitalia sia dei lavoratori in essa impegnati, è proseguito negli scorsi mesi ed è in fase di positiva conclusione. Sono in corso gli incontri finali propedeutici alla definizione puntuale delle modalità operative di ingresso e dei relativi corrispettivi, nonché dei passi formali da compiere per renderlo possibile.»

Lo ha scritto Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, alle organizzazioni sindacali FIOM-FSM-UILM-CUB e, per conoscenza, al presidente della Giunta regionale, in risposta alla lettera ricevuta dalle stesse organizzazioni sindacali per aver chiarimenti sull’iter del Piano del progetto di rilancio dello stabilimento di Portovesme.

 

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Si terrà a Lecce, in via Cosimo de Giorgi, 62-Hilton Garden Inn-Sala Barocco, a partire dalle 9,30 di venerdì 21 settembre, l’iniziativa promossa ed organizzata dal Collegio Nazionale degli Agrotecnici e Agrotecnici laureati e rivolta ai giovani under 36 che vogliono avviare un’impresa in Puglia o nelle altre sette regioni del Sud destinatarie dell’incentivo “Resto al Sud”, gestito da Invitalia.

Ancora una volta, dunque, l’ordine degli agrotecnici rivolge il proprio sguardo ai più giovani, offrendo supporto gratuito nell’iter di presentazione della domanda di accesso al finanziamento previsto dall’incentivo “Resto al Sud” e finalizzato alla creazione della “propria impresa”.

Il Collegio, infatti, negli anni si è particolarmente distinto per l’impegno sul fronte più difficile, quello del lavoro, dedicandosi alla diretta costituzione di Fondazioni di partecipazione nonché promuovendo la nascita di strutture collettive di professionisti (società, cooperative, associazioni, ecc.), capaci di affrontare il mondo del lavoro in forma organizzata e funzionare come “incubatori” di lavoro professionale per gli iscritti più giovani.

Una politica che lo ha premiato rendendolo, da sette anni, il primo nelle preferenze dei giovani che scelgono di svolgere una attività libero professionale nel settore agro-forestale ed ambientale.

All’appuntamento del prossimo 21 settembre a Lecce, patrocinato tra l’altro dall’Istituto Nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp), il Collegio non sarà solo, ma potrà contare su illustri presenze a sostegno del progetto, prima fra tutti quella del ministro per il Sud, Barbara Lezzi, del sindaco di Lecce Carlo Salvemini, del dott. Giovanni Razeto, responsabile direzione sviluppo imprenditoria giovanile di Ismea e dell’amministratore delegato di Invitalia, dott. Domenico Arcuri.

«Il nostro ordine è un esempio virtuoso di un sistema che facendo “rete” è in grado di creare lavoro. E’ una best practice che, con i dovuti adattamenti, potrebbe essere replicata a qualunque livello, dal locale al nazionale. È anche un po’ questo l’obiettivo dell’iniziativa», ha dichiarato il presidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati, Roberto Orlandi.

Nel corso del convegno saranno inoltre presenti esperti di Invitalia per fornire agli interessati tutte le informazioni sulla misura “Resto al Sud”.

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Se accelera il Sud, riparte l’Italia”. È il titolo dell’iniziativa promossa e organizzata dal Collegio Nazionale degli Agrotecnici e Agrotecnici laureati, nell’ambito della propria attività di Ente accreditato da Invitalia e che si terrà a Lecce, in via Cosimo de Giorgi, 62 – Hilton Garden Inn – Sala Barocco, a partire dalle 9,30 di venerdì 21 settembre.

Dopo il saluto del sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, e del presidente del Collegio interprovinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati di Lecce-Brindisi, Elisabetta Dolce, verrà presentato “Resto al Sud”, l’incentivo gestito da Invitalia rivolto ai giovani under 36 che vogliono avviare un’impresa nelle otto regioni del Mezzogiorno.

Tra gli interventi previsti: Roberto Orlandi, presidente Collegio Nazionale Agrotecnici e Agrotecnici Laureati che parlerà dell’importanza della “rete” tra attori economici ed i fattori produttivi del Paese per far ripartire l’economia; Andrea Luvisi docente di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell’Università del Salento; Giuseppe Mauro Ferro, Accademico Ordinario dei Georgofili; Giovanni Razeto, responsabile direzione sviluppo imprenditoria giovanile di Ismea.

Le conclusioni saranno affidate a Domenico Arcuri, amministratore delegato Invitalia che farà anche il punto sull’andamento di “Resto al Sud” nella Regione Puglia.

Infine, l’intervento del ministro per il Sud, Barbara Lezzi, chiuderà la mattinata dedicata allo sviluppo e alla crescita del Mezzogiorno.

Nel corso del convegno saranno presenti esperti di Invitalia per fornire agli interessati tutte le informazioni sulla misura “Resto al Sud”.

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In Sardegna sono 162 le domande presentate finora a Invitalia per il bando Resto al Sud, di cui 31 sono state già approvate e prevedono 1,7 milioni di euro di investimenti e la creazione di 122 nuovi posti di lavoro sul territorio regionale. Dell’incentivo dedicato ai giovani aspiranti imprenditori del Mezzogiorno, partito il 15 gennaio scorso che ha già totalizzato 9.743 accessi sulla piattaforma on line, è stato fatto il punto oggi al Thotel di Cagliari, nel corso di un incontro molto partecipato organizzato da Invitalia e Regione Sardegna.
Sono intervenuti il presidente Francesco Pigliaru e Domenico Arcuri, Amministratore delegato di Invitalia, l’assessore del Lavoro Virginia Mura, Grazia Precetti di Invitalia, Guglielmo Belardi, presidente del Comitato di Indirizzo del RTI gestore del Fondo di Garanzia per le PMI Direzione Strumenti di Garanzia – Mediocredito Centrale, Gualtiero Milana di Banca Unicredit, Emanuele Garzia, vice presidente della Camera di Commercio di Cagliari. Prima delle conclusioni, affidate a Massimo Temussi, alcuni giovani beneficiari hanno raccontano la loro esperienza.

 

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Ex Alcoa, nuovo incontro al MISE

Si è svolto stamane al MISE, l’incontro tra Regione, ministero dello Sviluppo economico, ministero del Lavoro, Invitalia, Sider Alloys e sindacati sul futuro dello stabilimento ex Alcoa. Nel corso della riunione, alla quale hanno partecipato gli assessori dell’Industria e del Lavoro, Maria Grazia Piras e Virginia Mura, il capo di Gabinetto della Presidenza della Regione, Gianluca Serra, e il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, si è discusso del Piano industriale, illustrato dai rappresentanti della società svizzera che ha acquisito lo smelter di Portovesme, del nuovo assetto societario, della partecipazione finanziaria (Invitalia, lavoratori, Statuto dell’associazione e governance), riattivazione degli impianti, piano di lavoro e ammortizzatori sociali. In particolare, sono stati esaminati gli interventi per il riavvio dello smelter e il programma per la ricollocazione dei lavoratori con l’obiettivo di garantire un futuro durevole e produttivo per lo stabilimento sulcitano.
In fabbrica, al momento, hanno ripreso a lavorare nove tecnici ex Alcoa per la verifica nei diversi reparti, in attesa che si definiscano le modalità per il revamping attraverso la scelta di un main contractor esterno, l’impresa capofila che gestirà la ristrutturazione dell’impianto, con la stipula di un contratto prevista per il prossimo 8 giugno. Si è appreso inoltre che il completamento di questa prima fase di attività dei test è prevista per fine maggio di quest’anno e fornirà informazioni fondamentali per indirizzare il riavvio degli impianti.
Secondo quanto previsto dal cronoprogramma inserito nel Piano industriale, lo stabilimento assorbirà i primi 50 lavoratori a settembre 2018 e inizierà a produrre gradualmente a partire da maggio 2019, mentre per il funzionamento a pieno regime, con il coinvolgimento di 376 lavoratori più 50 contrattisti fissi, la data fissata è quella di settembre 2020. Gli esponenti della Giunta, nel sottolineare il grande sforzo profuso in questi anni per il riavvio della filiera dell’alluminio a Portovesme, anche attraverso strumenti finanziari da parte di Governo, Invitalia e della stessa Regione, hanno sollecitato la Sider Alloys affinché in questa prima fase, preparatoria al revamping, sia valorizzata l’imprenditoria locale, a condizioni di mercato, in piena trasparenza e con il coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali della Sardegna.
L’azienda, accogliendo l’invito della Regione, ha ribadito di voler coinvolgere e sostenere l’economia del territorio in vista della ripresa produttiva dello stabilimento di Portovesme e ha manifestato l’intenzione di inserire, nel contratto con la società che si occuperà della ristrutturazione, una clausola in questo senso. Sul fronte della partecipazione azionaria alla nuova società, l’amministratore di Invitalia, Domenico Arcuri, ha quindi annunciato che la delibera del CdA che definisce la partecipazione al capitale sociale con una quota del 20%, è alla registrazione della Corte dei conti e dovrebbe essere ratificata la settimana prossima. Inoltre, Invitalia ha dichiarato che, sempre la settimana prossima, sarà firmata la delibera del Contratto di Sviluppo, a seguito della quale l’azienda potrà richiedere l’anticipazione di una parte dei fondi per l’avvio delle attività che dovranno partire entro sei mesi. Infine, la questione degli ammortizzatori sociali.
Le risorse per il 2018 sono esaurite, e per questo motivo il ministro dello Sviluppo economico si farà portatore, insieme alla Presidenza del Consiglio dei ministri, di una proposta di rifinanziamento attraverso un decreto legge delle norme che assegnano le risorse destinate agli ammortizzatori sociali per le Aree di crisi industriale complessa, tra le quali Portovesme e Porto Torres. Si tratta di una situazione straordinaria per il quale il MISE auspica il coinvolgimento di tutte le forze politiche presenti in Parlamento.

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E’ un primo maggio bagnato, per l’annunciata perturbazione che ha portato pioggia ed un abbassamento delle temperature in tutta l’Isola, ma al tempo stesso carico di fiducia e di speranza sul fronte lavorativo, a 48 ore dal nuovo incontro in programma al ministero dello Sviluppo economico per la presentazione da parte dei vertici di Sider Alloys, del piano industriale per il rilancio della produzione nello stabilimento ex Alcoa di Portovesme.

Dopo l’abbandono di Alcoa, la fermata della produzione e la chiusura dello stabilimento, lo scorso 15 febbraio è stata ufficializzata la cessione da Invitalia a Sider Alloys e giovedì la nuova proprietà svelerà al Governo, alla Regione e alle organizzazioni sindacali, i suoi programmi a breve, medio e lungo termine.

La fiducia ai lavoratori non è mai mancata, anche nei momenti più difficili, quando tutto avrebbe fatto pensare al peggio, ma ora sembrano esserci i presupposti perché possa crescere, unitamente alla speranza di veder rinascere il polo industriale di Portovesme e quindi l’economia di un intero territorio, travolto da una crisi senza precedenti.

Il piano industriale che la Sider Alloys presenterà giovedì – secondo quanto anticipa stamane un articolo pubblicato dal quotidiano La Repubblica nella pagina di Economia, a firma di Marco Patucchi – prevederebbe il rientro in fabbrica di 50 lavoratori tra luglio e settembre, di altri 80 tra dicembre 2018 e maggio 2019, ulteriori 130 tra maggio e ottobre 2019 e, infine, 116 entro il mese di aprile 2020. Ai 376 lavoratori diretti – sempre secondo quanto riporta La Repubblica -, dovrebbero aggiungersi a regime 70/80 lavoratori indiretti. La capacità produttiva, a regime, dovrebbe raggiungere le 147.000 tonnellate annue, l’80% delle quali destinate al mercato italiano.

Non resta che attendere giovedì, dunque, quando al tavolo del ministero dello Sviluppo economico, alla presentazione del piano industriale, con i vertici di Sider Alloys Giuseppe Mannina (presidente) e Gaetano Libia (responsabile UR), ci saranno il responsabile dell’Unità che gestisce le crisi aziendali presso il Mise, Giampietro Castano; il presidente della Regione, Francesco Pigliaru; l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri; il presidente del coordinamento del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi; e, infine, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL, UGL Metalmeccanici e CGIL-CISL-UIL-UGL.