29 April, 2024
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Seconda tappa, questa mattina, a Buggerru, davanti al poliambulatorio (chiuso), della protesta itinerante dei Sindaci del Sulcis Iglesiente «contro i disservizi nel settore della Sanità, le chiusure, i trasferimenti ed il depotenziamento delle strutture e dei presidi medico-ambulatoriali». Hanno partecipato la presidente della Conferenza socio-sanitaria, Paola Massidda, sindaca di Carbonia e i sindaci di Buggerru Laura Cappelli, Fluminimaggiore Marco Corrias, San Giovanni Suergiu Elvira Usai, Villamassargia Debora Porrà, Perdaxius Gianfranco Trullu, Nuxis Pier Andrea Deias, Narcao Danilo Serra ed il vicesindaco di Gonnesa Enrico Pistis.

Nel corso della conferenza stampa, sono state affrontate in particolare le criticità presenti negli ambulatori pediatrici. A Buggerru il poliambulatorio è chiuso, a Fluminimaggiore la Casa della Salute è stata svuotata di tutte le professionalità ed è praticamente impossibilitata ad assicurare il pur minimo servizio alla comunità del territorio. Inoltre, a Fluminimaggiore è chiusa da tempo anche la Casa famiglia.

I sindaci attendono ancora risposta alla richiesta di incontro fatta già due volte all’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, per affrontare tutte le problematiche della Sanità del Sulcis Iglesiente. Nel corso della conferenza stampa di stamane, abbiamo registrato gli interventi dei sindaci di Buggerru Laura Cappelli, Fluminimaggiore Marco Corrias, di Carbonia Paola Massidda, di Villamassargia Debora Porrà e di Perdaxius Gianfranco Trullu, che è possibile visionare nei filmati allegati.

Ricordiamo che la prima tappa della protesta itinerante si svolse lo scorso 28 maggio nel poliambulatorio di San Giovanni Suergiu.

         

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«L’emergenza sanitaria generata dalla pandemia del Covid-19 ha imposto la chiusura forzata di tutti gli istituti scolastici ed il proseguimento delle lezioni attraverso la didattica a distanza. Se da un lato si è salvaguardata la salute dei nostri scolari e la prosecuzione dei programmi ministeriali, dall’altro si è perso il contatto sociale tra gli alunni e la capacità di interagire con il gruppo classe. Per tale motivo l’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu ha deciso di dare la possibilità ai suoi studenti di incontrarsi e di salutare gli insegnanti per la chiusura dell’anno scolastico.»

Sabato 6 giugno, alle 9.30 e alle 10.30 presso il parco giochi di San Giovanni Suergiu, suddivisi in gruppi, nel pieno rispetto delle norme sanitarie anti-Covid, gli studenti che terminano la scuola dell’infanzia e quelli che terminano la primaria, potranno rivedersi per l’ultima volta prima di affrontare un nuovo corso di studi.

«E’ un’opportunità che il mondo degli adulti, amministratori, insegnanti e genitori, vogliono donare ai più piccolispiega il sindaco Elvira Usai la parte più fragile e anche quella che in questi ultimi 100 giorni ha sofferto maggiormente per la reclusione forzata a casa e l’impossibilità di giocare con i propri coetanei.»
«Per l’occasioneprecisa Marco Zusa, assessore dell’Istruzione e della Cultura sarà donato un simbolico segno di vicinanza alle famiglie che in questi mesi hanno affrontato spese non previste per la didattica o l’intrattenimento dei loro figli. A ogni bambino sarà consegnato un buono da spendere nelle cartolibrerie.»

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L’ex centrale elettrica di Santa Caterina, monumento storico di quello che fu uno dei simboli dell’industrializzazione del Sulcis Iglesiente, si affaccia sul lato orientale della laguna di Sant’Antioco, all’interno del territorio comunale di San Giovanni Suergiu.

Entrata in funzione nel 1939, un anno dopo la fondazione della vicina Carbonia, è stata utilizzata fino al 1963, per poi chiudere definitivamente due anni dopo.

Fu proprio grazie all’avviamento del Bacino Carbonifero del Sulcis e all’utilizzo del vicino porto di Sant’Antioco che, la Società Mineraria Carbonifera Sarda, decise di costruire questa grande centrale termoelettrica. Il 1939 fu l’anno della sua inaugurazione, e la sua principale fonte di approvvigionamento era il carbone polverizzato ricavato dalle miniere del Sulcis.

Si componeva di quattro corpi di fabbrica, che custodivano i generatori di vapore, gli alternatori e i distillatori di acqua marina.

Enormi vasconi e una linea di canali, ancora evidenti, servivano a raccogliere e convogliare negli impianti l’acqua salmastra, indispensabile al funzionamento della struttura, che veniva prelevata direttamente dalle acque lagunari, su cui la centrale si affacciava. Il carbone che la alimentava veniva, invece, introdotto all’interno di due mulini, nei quali avveniva la macinazione, attraverso dei carrelli scorrevoli su rotaie,.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la centrale rappresentò un importantissimo centro di fornitura elettrica non solo per il Sulcis ma per l’intero cagliaritano, grazie ad un complesso collegamento in rete. Sempre nello stesso periodo storico, vide il dislocamento, nei suoi piazzali, di una batteria per la contraerea, formata da quattro mitragliatrici pesanti.

Terminata la guerra, dopo il 1950, la Centrale fu attrezzata di una quinta caldaia.

Allo stato attuale, la struttura appare ancora imponente e dotata di un’architettura estremamente affascinante, tanto da essere diventata meta privilegiata di appassionati dell’urban exploration.

Nel corso dei decenni sono stati presentati diversi progetti, non legati al campo dell’industria, per una possibile riqualificazione dell’area, ma i fondi necessari alla sistemazione del complesso frenano gli entusiasmi.

Il comune di San Giovanni Suergiu, a cui l’ex Centrale appartiene per territorio, non perde le speranze.

«E’ sicuramente una bellissima eredità che abbiamo avuto e che il nostro Comune possiedeafferma Elvira Usai, sindaco di San Giovanni Suergiu -. È un gioiello da valorizzare, da riportare in auge, vista la sua fama storica e di archeologia industriale. In questi primi cinque anni, ci siamo dati il tempo di pensare a come poterla rivalorizzare e a cosa poter fare di questa bellezza architettonica. Ovviamente, è un obiettivo molto importante da raggiungere, e quindi abbiamo la necessità di verificare tutte le fonti di finanziamento possibili sia in Regione che al Ministero, per poter avviare una fase progettuale degna di questo nome e dello stesso contributo storico che abbiamo ereditato.»

Intanto, la struttura resta affacciata, su quella laguna a cui porta anche un certo risalto, pregna della sua fama e del suo fascino storico, sempre pronta a farsi ammirare dal visitatore di passaggio così come dall’appassionato di edifici storici abbandonati.

Federica Selis

 

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I sindaci di 14 comuni del Sulcis, Perdaxius, Masainas, Villaperuccio, Tratalias, Giba, Domusnovas, Nuxis, Narcao, Santadi, San Giovanni Suergiu, Carbonia, Sant’Anna Arresi, Portoscuso e Piscinas, hanno inviato una nota al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nella quale scrivono che sono «legittimi portatori tutti di interesse, ma illegittimamente non sono stati individuati tra le amministrazioni interessate a partecipare alla Conferenza di servizi “PIANO SULCIS – S.S. 126 DIR Sud Occidentale Sarda – Realizzazione del nuovo collegamento terrestre dell’istmo con l’Isola di Sant’Antioco e della Circonvallazione di Sant’Antioco.”, nonostante siano i destinatari dei provvedimenti tutti inseriti nel Piano Sulcis».

Gianfranco Trullu, Ivo Melis, Antonello Pirosu, Marco Antonio Piras, Andrea Pisanu, Massimiliano Ventura, Andrea Deias, Danilo Serra, Elio Sundas, Elvira Usai, Paola Massidda, Maria Teresa Diana, Giorgio Alimonda e Mariano Cogotti «ritengono a pieno titolo che gli stessi debbano essere obbligatoriamente individuati tra i soggetti nei confronti dei quali il provvedimento finale (approvazione del progetto di ponte e circonvallazione) è destinato a produrre effetti (ricaduta economica nel proprio territorio), così come previsto secondo l’art. 14, co.5, l. n. 241/1990 (articolo così sostituito dall’art. 1, comma 1, d.lgs. n. 127 del 2016) “l’indizione della conferenza è comunicata ai soggetti nei confronti dei quali il provvedimento finale è destinato a produrre effetti e a quelli che per legge debbono intervenirvi nonché ai soggetti individuati o individuabili nei cui confronti possa prodursi un pregiudizio per effetto dell’assunzione del provvedimento (art. 7, l. 241 del 1990). I soggetti richiamati possono intervenire nel procedimento ai sensi dell’art. 9 della medesima legge”; è interesse, pertanto, di queste amministrazioni esprimere il parere in merito alla realizzazione di una infrastruttura che trova tutte le risorse economiche nel Piano, come quella proposta nel progetto in esame; risorse che rientrano tra quelle che questi enti avevano deciso di utilizzare e che erano destinate alla realizzazione delle strutture “parte”; in data 6.03.2018 – aggiungono i 14 sindaci, il comune di Sant’Antioco ha adottato la delibera n. 8, contenente una proposta di modifica del Piano Infrastrutturale di Sant’Antioco, previsto nel Piano Sulcis, relativo all’intervento proposto da ANAS S.p.A., alla Regione Autonoma della Sardegna (R.A.S.). Tale proposta pare finalizzata alla realizzazione di un intervento di “circonvallazione leggera e alterativa, più adeguata al contesto paesaggistico, sociale ed economico”. La modifica progettuale proposta, secondo il comune di Sant’Antioco, conserverebbe la funzione originaria delle infrastrutture di accesso al centro abitato e al Lungomare, consentendo di snellire il traffico in direzione Calasetta-Carloforte e preservando il potenziale economico di tali aree. Nello specifico, la proposta prevede una circonvallazione, in quota parte costruita da rete viaria esistente, quale la bretella che da Bega Trota conduce alla via Trilussa, con adeguamento della stessa che comporta il completamento del tratto mancante di collegamento, con il tratto terminale di via Calasetta. Tale soluzione, sempre secondo della delibera, consentirebbe di rispettare il fine di ridurre il consumo di suolo e riqualificare l’attuale infrastruttura a ponte, con intervento che possano potenziarne la funzionalità, estesa all’uso ciclo-pedonale, con punto di belvedere, e valorizzare il progetto architettonico della grande struttura; il 21 aprile 2020 via PEC è pervenuta copia per conoscenza dell’istanza presentata dal Comitato Porto Solky di Sant’Antioco alla quale sono allegate le osservazioni contro l’approvazione del progetto in oggetto; le osservazioni del Comitato Porto Solky sono a firma condivisa dalle associazioni ambientaliste Italia Nostra Sardegna, Grig-Gruppo di Intervento Giuridico e WWF Sardegna; in data 24 aprile 2020 il Comitato Porto Solky ha trasmesso via PEC per conoscenza il Parere Tecnico NEGATIVO del comune di Sant’Antioco in merito alla soluzione progettuale proposta da ANAS relativamente ai due interventi infrastrutturali di nuovo ponte e circonvallazione; il parere Tecnico del comune di Sant’Antioco esprime parere negativo su entrambi gli interventi funzionali di nuovo ponte e circonvallazione ed è complementare al parere negativo delle osservazioni del Comitato Porto Solky; nel suddetto parere del comune di Sant’Antioco viene altresì proposto il tracciato alternativo di circonvallazione per Calasetta così come definito nella delibera n° 8 del 6.03.2018 del comune di Sant’Antioco, e che tale percorso soddisfa le esigenze delle comunità di Calasetta e Carloforte di poter usufruire di un transito snello e veloce che bypassi il centro urbano di Sant’Antioco; le osservazioni del Comitato Porto Solky condividono altresì la proposta del comune di Sant’Antioco per una circonvallazione alternativa così come definito nella delibera n° 8 del 6.03.2018 del comune di Sant’Antioco; le osservazioni del Comitato Porto Solky auspicano la rimodulazione dei fondi a favore della messa in sicurezza/riqualificazione del porto di Sant’Antioco quale volano di sviluppo per tutto il territorio. In tal senso vi è un travisamento di fatti, di atti e dei provvedimenti fino ad oggi adottati.»
«I comuni di Perdaxius, Masainas, Villaperuccio, Tratalias, Giba, Domusnovas, Nuxis, Narcao, Santadi, San Giovanni Suergiu, Carbonia, Sant’Anna Arresi, Portoscuso e Piscinas, in qualità di soggetti portatori di interesse, devono e vogliono, secondo le disposizioni in materia, esprimere il proprio parere in merito sia al progetto e relativo parere negativo, sia al riutilizzo delle risorse che di diritto devono riconfluire nella disponibilità del Piano Sulcis a favore di tutto il territorio ed in specie assi ed assetti viari dell’intero territorio concludono i 14 sindacie fanno espressa riserva di formulare il loro parere sul progetto definito “Ponte”; intendono e chiedono di esprimere, in ipotesi di bocciatura della soluzione progettuale “Ponte Sant’Antioco”, il loro legittimo parere in ordine alla rimodulazione dei finanziamenti così come previsti dal protocollo Piano Sulcis su tali risorse da utilizzarsi nell’interesse dello sviluppo territoriale ed economico dell’intero Sulcis – settore viabilità.»

 

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Non si ferma il progetto sulla cipolla Pat di San Giovanni Suergiu. Anche in piena emergenza sanitaria legata al Covid-19, l’attività di produzione degli agricoltori non si è bloccata e nelle prossime settimane inizierà la cavatura del prodotto. In contemporanea il Comune ha concluso l’iter di registrazione del marchio che identificherà la cipolla prodotta nel territorio comunale.

Il 20 marzo scorso il ministero dello Sviluppo economico ha accolto ed approvato la richiesta online di registrazione del marchio che ora è depositato presso il Comune. Potranno beneficiare del marchio, gli agricoltori regolarmente iscritti al comitato delle biodiversità e che producono la cipolla nel rispetto del disciplinare.

«Un altro ambizioso traguardo sottolinea il sindaco Elvira Usai che consente di far crescere questa produzione di nicchia e che incoraggia gli agricoltori di San Giovanni Suergiu a incentivare questo tipo di coltivazione. Confidiamo nel fatto che il progetto includa sempre più produttoriconclude Elvira Usai – perché stiamo accarezzando l’idea di un consorzio di tutela e la richiesta di altri marchi che certifichino la qualità e la bontà delle cipolle nostrane.»

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Anche il comune di San Giovanni Suergiu ha istituito il #Coc, Centro Operativo Comunale, organismo che consentirà di agire nelle varie fasi emergenziali dell’epidemia Coronavirus con l’attuazione di protocolli speciali per aiutare la cittadinanza.
«Sostanzialmente si alza l’asticella dell’allerta e del rispetto delle regole sanitarie perché vi ricordo che i due comuni limitrofi, Carbonia e Sant’Antioco, hanno in questi giorni registrato i primi casi positivispiega il sindaco Elvira Usai -. Invito ancora una volta i cittadini a restare a casa, ad uscire solo per reali urgenze (spesa e medicine) e a collaborare con le istituzioni per uscire quanto prima dalla crisi in atto

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Il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, al fine di tutelare la salute di tutta la comunità, ha emanato un’ordinanza volta ad evitare assembramenti che ancora persistono per attività di tipo motorio e ricreativo all’aperto.
Con l’ordinanza, in vigore da oggi, è fatto divieto assoluto di passeggio pubblico o attività sportiva, non rientrante tra gli spostamenti per ragioni di lavoro, di salute o di necessità prescritte dai D.P.C.M. dell’8 ed 11 marzo 2020 e non rispondente a comprovate e non rinviabili esigenze primarie di cui alla omogenea circolare del ministero dell’Interno.
In allegato il testo del documento.

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La giornata di microchippatura canina a San Giovanni Suergiu ha dato ottimi risultati. Si è svolta tre giorni fa, presso i locali dell’ex Esmas una mattinata dedicata alla registrazione degli animali d’affezione: sono ben 33 i cani registrati dall’attività dei volontari Argez e della Polizia municipale che da 3 anni sono impegnati nella lotta contro il randagismo. Un fenomeno che l’Amministrazione comunale tenta di arginare creando informazione e consapevolezza sulla cura degli animali domestici.

«Grazie a questo progetto sinergico con l’Argez – ha commentato il sindaco Elvira Usai – ed al puntuale controllo della polizia municipale, si riesce a gestire parzialmente il fenomeno. Sarebbe opportuno che la Regione Sardegna aiutasse gli enti locali con maggiori risorse.»

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Il sindaco di San Giovanni Suergiu annuncia ufficialmente, con una breve nota, che «è arrivata la comunicazione dell’esito negativo delle analisi effettuate sul nostro concittadino. Rassereniamo tutta la popolazione, consapevoli che il sindaco deve comunque agire sempre guardando come fine ultimo le sue responsabilità, legate alla sanità e igiene pubblica – aggiunge Elvira Usai -. La prudenza e la cautela non sono mai eccessive se siamo di fronte a potenziali rischi per la salute dei cittadini. Siamo sicuri che a breve ci sarà anche l’occasione per fare la sfilata di Carnevale. Grazie per la condivisione e grazie a tutti coloro che hanno collaborato al senso di responsabilità generale in un momento delicato come questo», conclude Elvira Usai.

Nel primo pomeriggio Elvira Usai, su esplicita disposizione della Prefettura, aveva annunciato la sospensione ed il rinvio della sfilata e dei festeggiamenti per il Carnevale, in attesa di conoscere gli esiti degli esami ai quali è stata sottoposta la persona che stamane si era recata al Pronto Soccorso dell’ospedale Sirai di Carbonia, sollevando il sospetto che potesse essere affetto da Coronavirus. Ora, le rassicurazioni arrivate dal Policlinico di Monserrato, riportano serenità in tutta la comunità, non solo di San Giovanni Suergiu ma dell’intero territorio, e verrà programmato il recupero della sfilata e dei festeggiamenti in programma oggi e rinviati per la sopraggiunta emergenza.

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L’ospedale Sirai di Carbonia perde un altro Servizio: dal 1° marzo 2020 chiude l’Endoscopia Digestiva. La motivazione ufficiale è: inadeguatezza dei locali. La direzione aziendale sarebbe alla ricerca di soluzioni alternative ma, ad oggi, considerato che alla scadenza del 1° marzo manca poco più di una settimana, il destino è segnato. Il Servizio, fino ad oggi operativo sia a Carbonia sia a Iglesias, sarà così concentrato all’ospedale CTO di Iglesias.

La notizia è stata resa di dominio pubblico questa mattina dal sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, nel corso della trasmissione “Dentro il Sulcis Iglesiente”, su Radio Star. https://www.facebook.com/radiostar.carbonia/videos/1475479665951615/

«E’ inaccettabile – spiega Elvira Usai – mentre si parla di ospedale unico, un progetto sicuramente ambizioso che potrebbe costituire in futuro la soluzione a tanti problemi, ma purtroppo oggi lontano, i nostri servizi sanitari continuino a decadere, senza che vengano poste in essere azioni concrete per fermare il fenomeno. Le emergenze sono tante, sotto gli occhi di tutti, così non si può più andare avanti.»

Il Servizio di Endoscopia Digestiva svolge attività di endoscopia del tratto digestivo superiore e inferiore per la diagnosi e la terapia di malattie digestive: Esofagogastroduodenoscopia, Colonscopia tradizionale, Colonscopia con Videocapsula, Colonscopia robotica (Endotics), diagnostica e terapeutica del fegato, vie biliari e pancreas (ERCP), Enteroscopia con Videocapsula e con Enteroscopio a Singolo Pallone, Screening del cancro colo-rettale.