28 April, 2024
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Sono iniziate ieri le operazioni di posizionamento dei nuovi arredi destinati al centro urbano di Sant’Antioco, tra Lungomare, porto e la nuova area verde di via Fra Ignazio. Gli elementi di arredo sono stati realizzati esclusivamente con il riciclo degli scarti da lavorazione del marmo di Orosei: una scelta a favore dell’ambiente che evita lo sfruttamento di nuovi terreni di cava. Il risultato sono panche e altri pezzi di arredamento bianchi ed ecosostenibili che da oggi abbelliranno il nostro centro cittadino, rendendo alcuni scorci ancora più piacevoli e accoglienti.

Nel dettaglio, si tratta di circa 70 oggetti, tra panche (per citare alcuni esempi: blocchi monolitici, sedute bambini, chaise longue), porta rifiuti e dissuasori che nel dettaglio verranno posizionati nel Lungomare lato mare (in gran misura), nel Parco giardino, sotto il ponte e nella zona skate park, nel Lungomare Colombo e nella nuova area verde di via Fra Ignazio.

«Anche questa azione si inserisce nei progetti all’insegna del decoro, del recupero delle aree abbandonate e della loro riqualificazione avviati sin dal nostro insediamento commenta il sindaco Ignazio Locciin particolare sono felice di vedere compiuto un altro passo in avanti nell’ampio programma di riconversione dell’area verde del Lungomare, lato mare, fronte parco giardino. Quando ci siamo insediati, infatti, in quel fazzoletto di verde erano presenti cius abbandonati e discariche, le macchine entravano liberamente e sostavano persino sulla battigia. Ma oggi quell’area è stata restituita alla collettività: c’è un prato verde dotato di impianto di irrigazione e di sottoservizi, sono presenti bellissimi elementi di arredamento, tra panche e chaise longue che consentiranno di viverla appieno e, soprattutto, è chiusa alle auto. Non è più, insomma, terra di nessuno.»

Decoro e ambiente, dunque, nell’ambito della riqualificazione urbana: «Con questi nuovi arredi aggiunge l’assessore dei Lavori pubblici, Francesco Garau proseguiamo il nostro programma di potenziamento delle aree verdi e di riqualificazione di spazi dimenticati. Si tratta di materiali di riciclo che si innestano perfettamente nei contesti in cui li abbiamo inseriti. Due blocchi monolitici sono destinati al progetto di riqualificazione dell’area verde di via Fra Ignazio, che fino a un anno fa era un terreno scarsamente curato ma che oggi sta conoscendo una nuova vita con alberi, percorso di camminamento e appunto due nuove panche. Ci siamo premurati, inoltre, di arredare una zona del paese che, sebbene particolarmente frequentata, era sprovvista di luoghi in cui sostare comodamente: ovvero la zona del porto, in prossimità del ponte e dello skate park, dove abbiamo piazzato diverse panchine.»

L’incertezza ancora presente sul futuro del progetto di rilancio produttivo dell’Eurallumina, preoccupa le organizzazioni sindacali di categoria Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL.

Qualche giorno fa si è tenuto un incontro tra le stesse organizzazioni sindacali e la società Eurallumina, conclusosi con un verbale di riunione.

«Esprimiamo forte preoccupazione per quanto comunicato dalla società in merito al futuro dei piani la cui attuazione è strettamente collegata al processo autorizzativo in corsoscrivono in una nota Francesco Garau ed Emanuele Madeddu della Filctem Cgil, Nino D’Orso e Vincenzo Lai della Femca Cisl e Pierluigi Loi della Uiltec Uil -. Processo che viaggia seguendo due strade: una regionale relativa alla procedura Paur e uno nazionale legato all’approvazione del Dpcm (previsto per lo scorso gennaio ed oggi quasi fuori tempo massimo). Il tempo dell’attesa, siamo convinti, è terminato. E’ necessario che tutti gli atti necessari per determinare e chiudere questa vertenza siano compiuti in tempi molto rapidi.»
«La Sardegna ha occupato un ruolo importante nello scenario industriale nazionale ed internazionaleaggiungono -. La filiera dell’alluminio è stata dichiarata strategica e c’è stato un impegno significativo per far sì che i vari passi fossero compiuti. Oggi però il primo anello di questa filiera rischia di rompersi, generando una reazione a catena. Chiediamo al presidente della Regione Christian Solinas un intervento immediato e significativo al fine di definire una volta per
tutte questa vertenza che dura ormai da troppi anni.»
«Appare incomprensibile il silenzio della sottosegretaria Alessandra Todde che oramai da tempo non dà risposte sulla vertenza dopo una fase iniziale di iperattivismo, impegni presi e non rispettaticoncludono i rappresentanti sindacali -. Sia chiaro, davanti a questa situazione le organizzazioni sindacali non resteranno a guardare. Già dai prossimi giorni attiveremo tutte le iniziative necessarie per sostenere questa vertenza e far sì che il primo anello della filiera dell’alluminio possa essere riattivato.»

Al via, a Sant’Antioco, la gara d’appalto per i lavori di sistemazione della voragine di piazza De Gasperi, sono attesi da quasi 30 anni.

Era l’ottobre del 2017 quando l’Amministrazione comunale guidata da Ignazio Locci muoveva i primi ma decisivi passi verso la soluzione della ferita di piazza De Gasperi, nota come il “buco” o la “voragine”. Erano trascorsi pochi mesi dal suo insediamento e la Giunta approvava il progetto per gli “interventi di messa in sicurezza e riqualificazione dell’area prospiciente piazza De Gasperi”, adottando specifica variante al PUC ed apponendo il vincolo preordinato all’esproprio delle aree private interessate dal progetto di recupero. Da quel momento, dopo la successiva approvazione in Consiglio comunale, prese avvio un procedimento amministrativo lungo e articolato segnato dal coinvolgimento di svariati enti, compresa la Soprintendenza, giacché su quelle aree sono presenti alcune evidenze archeologiche. A distanza di quasi quattro anni dai primi atti, oggi arriva la svolta con l’indizione della gara d’appalto per l’esecuzione dei lavori: e così, al posto della “voragine”, sorgerà una nuova piazza che eliminerà una volta per tutte quello sfregio nel cuore del centro storico.

«Dopo il grandissimo lavoro fatto dai nostri uffici commenta il Sindaco Ignazio Locci siamo riusciti a bandire la gara d’appalto per porre fine a questa ferita che sanguina da quasi trent’anni nel cuore pulsante del centro storico di Sant’Antioco: si tratta di lavori per 380 mila euro. Sono sicuro che quello raggiunto sia un grande traguardo ma ancora più grande sarà quello che tutta la città raggiungerà quando i lavori saranno finiti, quando la piazza avrà una nuova vita e una nuova luce.»

Il “buco” altro non è che uno squarcio a due passi dalla Basilica di Sant’Antioco Martire, sorto a causa dallo smantellamento di un edificio disposto per motivi di sicurezza nel lontano 1994. Durante i lavori emerse un’area di interesse storico (sono evidenti tombe puniche riutilizzate in età Romana, già indagate da un punto di vista archeologico).

L’assessore dei Lavori pubblici e dell’Urbanistica, Francesco Garau, spiega il progetto: «Dal punto di vista urbanistico l’aspetto più importante è quello di ricostruire uno spazio continuo tra la Basilica e tutti i lati della piazza, compreso quello compromesso dal “buco“. La soluzione architettonica prevede la ricopertura totale con piastre in calcestruzzo che, attraverso uno scorcio vetrato, consentiranno di vedere al di sotto, ovvero il punto in cui sono presenti i retaggi archeologici. Al di sopra, invece, arredo urbano coerente con i luoghi mentre l’unica parete della nuova piazza riprenderà tutte le essenze arboree tipiche del nostro paese mediterraneo».

315mila euro di investimento per la manutenzione dei corsi d’acqua presenti nel territorio del comune di Sant’Antioco. L’Ufficio Lavori pubblici ed appalti ha bandito la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori di manutenzione ordinaria dei rii isolani. Un intervento prioritario che si conta di concludere entro l’avvio consueto della stagione delle piogge, in modo da mettere in sicurezza il territorio antiochense. Nello specifico, le operazioni prevedono la pulizia decisa dei corsi da arbusti, sterpaglie e tutto ciò che ostruisce il deflusso dell’acqua in caso di piogge abbondanti.

«Si tratta di un progetto importante che abbiamo messo in piedi grazie al finanziamento regionale di 315 mila euro – commenta l’assessore ai Lavori pubblici Francesco Garaudi cui circa 230 mila euro di lavori veri e propri. La manutenzione ordinaria prevede interventi nei canali principali di Sant’Antioco: Rio Maladroxia, Rio Triga, Rio S’Arriaxiu, Rio Bega Trotta, Rio Cala Lunga. Tutti tratti fondamentali per la regimazione delle acque e per la sicurezza delle strade limitrofe e delle abitazioni poste in prossimità dei rii. Disporre della gara d’appalto in corso in questo periodo estivo garantisce di poter intervenire in tempo, facendoci trovare preparati quando sarà il turno della stagione critica delle piogge.»

 

Sant’Antioco avrà il suo teatro, moderno, polifunzionale, dedicato alla cultura e alle varie espressioni artistiche. Procede l’iter per la riqualificazione dell’ex Mercato civico di Sant’Antioco, che può contare su uno stanziamento di circa 2 milioni di euro derivante in gran parte dal Fondo per lo sviluppo delle Isole minori. Nei giorni scorsi, infatti, l’Ufficio Lavori pubblici e Appalti ha pubblicato il  bando di gara per l’affidamento dei lavori.

Un momento determinante, nell’ambito del procedimento, che avvicina il risultato tanto atteso: «Ci abbiamo sempre credutocommenta il sindaco Ignazio Loccied oggi lo possiamo confermare con forza: Sant’Antioco avrà il suo Teatro. Nascerà da un poderoso progetto di riqualificazione dell’ex Mercato civico, iniziato circa 4 anni fa con il “salvataggio” del finanziamento delle Isole minori che, per varie ragioni, stava andando perduto. Adesso che è pubblica la gara d’appalto per l’esecuzione dei lavori (l’avvio è previsto nel prossimo autunno), il traguardo pian piano si avvicina. Il nostro obiettivo è recuperare un bene che in passato è stato il cuore pulsante del piccolo commercio, puntando sulla creazione di uno spazio condiviso, in cui cultura e arte possano sentirsi a casa».

La volontà dell’Amministrazione comunale, dunque, è restituire alla collettività uno spazio dedicato alla cultura e al teatro riqualificando un edificio che in passato ha rappresentato un punto di riferimento per l’intera comunità, facendone una struttura polivalente e attrattiva nel cuore del paese.

«Sono davvero soddisfattocommenta l’assessore ai Lavori Pubblici Francesco Garau sono passati tre anni abbondanti da quando ci siamo buttati in questo nuovo progetto. In  mezzo, tanto lavoro, soprattutto da parte dell’Ufficio comunale Lavori pubblici e Appalti, al quale rivolgo i più sentiti ringraziamenti. La strada è stata complicata e faticosa, ma le soddisfazioni oggi sono tantissime. Adesso andiamo avanti e auspichiamo di avviare i lavori nel più breve tempo possibile.»

A Sant’Antioco, mentre proseguono spediti i lavori di efficientamento energetico nella scuola secondaria di primo grado “Enrico Fermi”, nei giorni scorsi gli Uffici hanno affidato i servizi di ingegneria relativi a due importanti interventi in altrettanti edifici scolastici di Sant’Antioco, che possono contare su una dotazione finanziaria complessiva di 225mila euro. Si tratta delle scuole “Generale Carlo Sanna” di via Massimo D’Azeglio, dove attualmente sono attivi i servizi Nido e Sezione primavera (il finanziamento ammonta a 75mila euro), e “via Lazio”, nella quale si svolge la scuola dell’infanzia, alla quale sono destinati 150mila euro.

«Si parte, dunque, con la progettazione e la contestuale analisi delle strutture, in termini di sicurezza commenta l’assessore dei Lavori pubblici Francesco Garaue, in base alle direttive sugli interventi Iscola, nel cui ambito si inseriscono i finanziamenti per le due scuole, procederemo con le priorità relative alla vulnerabilità sismica, quindi alla sicurezza, e a seguire con adeguamento antincendio ed igienico sanitario, ristrutturazione e sostituzione infissi, nonché miglioramento degli impianti tecnologici e l’ammodernamento della rete dati. Il lavoro sugli istituti scolastici cittadini è ampio e articolato, a testimonianza della nostra attenzione verso il mondo della scuola. Su tutti gli edifici sono stati eseguiti importanti interventi: da “via Bologna” a “via Manno”, dalla “Enrico Fermi” alla “Antioco Mannai”, dalla “Virgilio” al “Generale Carlo Sanna” e “via Lazio”. Ammodernare e mettere in sicurezza tutte le scuole di Sant’Antioco era una nostra priorità che pian piano stiamo realizzando nella sua interezza. Dopo anni di attese, dunque, le scuole cittadine stanno cambiando volto, diventando belle, accoglienti e più sicure. Accanto alle opere strutturali si colloca anche l’ammodernamento degli arredi scolastici che, anche in questo caso, tra adeguamento alle norme anti-Covid e miglioramento generale, non ha lasciato indietro nessuna scuola».

Programma riqualificazione scuole Sant’Antioco, interventi adeguamento edifici “Generale Carlo Sanna” e “Via Lazio”

Procede, a Sant’Antioco, il programma di riqualificazione delle scuole avviato dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Ignazio Locci. Nei giorni scorsi, gli Uffici hanno dato il via alle procedure per l’affidamento dei servizi di ingegneria relativi a due importanti interventi in altrettanti edifici scolastici di Sant’Antioco, che possono contare su una dotazione finanziaria complessiva di 225mila euro. Si tratta delle scuole “Generale Carlo Sanna” di via Massimo D’Azeglio, dove attualmente sono attivi i servizi “Nido” e “Sezione primavera” (il finanziamento ammonta a 75mila euro), e “Via Lazio”, nella quale si svolge la scuola dell’infanzia, alla quale sono destinati 150mila euro.

Entrambe le operazioni prevedono adeguamento strutturale (statico e sismico) e alla normativa antincendio, rifacimento dei servizi sanitari, ammodernamento della rete dati e, infine, miglioramento dell’efficienza energetica. «Il nostro piano di interventi dedicato alle scuole della cittàcommenta l’assessore dei Lavori pubblici Francesco Garau – è vasto e ambisce ad adeguare, ammodernare, rendere sicuri e accoglienti tutti gli edifici scolastici antiochensi, nessuno escluso. In alcuni i lavori sono piuttosto evidenti, come nella primaria di “via Bologna”, rimessa completamente a nuovo e dotata di una palestra le cui mura, fino a un anno fa, erano utilizzate come deposito comunale; o ancora nella primaria di “via Manno”, dove, esattamente come in via Bologna, tra le altre cose abbiamo realizzato la copertura ex novo, mettendo la parola fine alle continue infiltrazioni di acqua. Senza dimenticare via Virgilio, con le opere di efficientamento energetico del plesso A e l’adeguamento totale della Direzione didattica. E ancora: nella secondaria di primo grado “Enrico Fermi”, nella quale hanno preso il via importanti lavori di efficientamento energetico. E adesso “via Lazio” e “Carlo Sanna”: opere proiettate principalmente sull’adattamento alle norme attualmente in vigore. Insomma, un lavoro ampio e articolato, sinonimo della nostra attenzione verso il mondo della scuola».

In merito interviene anche il sindaco Ignazio Locci: «I lavori tutti destinati al panorama scolastico cittadino fanno affidamento su un piano finanziario complessivo di circa 7 milioni di euro, tra interventi in gran parte realizzati e altri in divenire. Dopo anni di attese, le scuole cittadine stanno cambiando volto, diventando belle, accoglienti e, soprattutto, più sicure. Va inoltre precisato che accanto alle opere strutturali si colloca anche l’ammodernamento degli arredi scolastici che, anche in questo caso, tra adeguamento alle norme anti-covid e miglioramento generale, non ha lasciato indietro nessuna scuola».

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Il comune di Sant’Antioco ha pubblicato tre distinti bandi con l’obiettivo di sanare situazioni pregresse nell’ambito del PIP (Piano Insediamenti Produttivi), e assegnare nuovi lotti per ridare impulso all’attività di impresa cittadina. Nello specifico:

– Bando n. 1/2020 per l’assegnazione delle aree nel Piano per gli Insediamenti Produttivi (P.I.P.) in località “Su Girili de Gion Pau” riservato alla categoria dei “proprietari espropriati o espropriandi” che siano contestualmente proprietari di almeno il 30% di lotti edificabili”. Tutta la documentazione è rintracciabile al link: https://www.comune.santantioco.ca.it/articolo/bando-n-12020-lassegnazione-delle-aree-nel-piano-gli-insediamenti-produttivi-pip

– “Bando n. 2/2020 per l’assegnazione delle aree nel Piano per gli Insediamenti Produttivi (P.I.P.) in località “Su Girili de Gion Pau” – Bando generale per tutte le categorie ammissibili”. Tutta la documentazione è rintracciabile al link: https://www.comune.santantioco.ca.it/articolo/bando-n-22020-lassegnazione-delle-aree-nel-piano-gli-insediamenti-produttivi-pip

– “Bando n. 3/2020 per il consolidamento del diritto di superficie o di proprietà vincolata, già concessi e per la trasformazione del regime giuridico in piena proprietà nel Piano per gli Insediamenti Produttivi (P.I.P.) in località “Su Girili de Gion Pau”. Tutta la documentazione è rintracciabile al link: https://www.comune.santantioco.ca.it/articolo/bando-n-32020-consolidamento-del-diritto-superficie-proprieta-vincolata-gia-concessi

«L’Amministrazione comunale ha fatto un lungo e corposo lavorocommenta l’assessore dell’Urbanistica Francesco Garauper la risoluzione di un problema che andava avanti da anni. Basti pensare al fatto che il piano della zona PIP era ormai decaduto: si è quindi trattato di predisporre un programma per la riapprovazione del piano PIP, cui sono seguiti questi tre bandi, con i quali riusciamo a sistemare le situazioni poco chiare esistenti e mai risolte. Ma non solo, perché ci sono anche nuove opportunità di crescita e sviluppo: le aziende che ne hanno diritto, esistenti o di nuova formazione, possono richiedere nuove aree nell’ambito della zona prevista in ampliamento. Infine, gli assegnatari che posseggono i titoli potranno istruire l’istanza che gli permetterà di trasformare il diritto di superficie in diritto di proprietà.»

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Sono iniziati ieri i lavori di completamento delle aree esterne del cimitero di Sant’Antioco (nuova piazza parcheggio e riprogettazione delle aree verdi con la messa a dimora di ulivi secolari, realizzati nell’inverno scorso) che in quest’ultima fase prevedono la definizione delle opere di illuminazione, ovvero punti luci nella piazza e in tutta la strada principale (via dei Pini), dall’incrocio con via Massimo D’Azeglio all’incrocio con via Insula Plumbaria. Ma non solo: nei giorni scorsi, con gara d’appalto, è stata affidata a una ditta esterna la gestione del cimitero, sia dei servizi che della cura degli spazi interni ed esterni, fino ad oggi a carico del personale comunale.
«Portiamo a conclusione una delle opere inserite a suo tempo nel nostro programmacommenta l’assessore dei Lavori pubblici Francesco Garaudopo la realizzazione della nuova piazza al posto del piazzale sterrato, fonte di disagi per i cittadini, e di servizi e sottoservizi per le attività commerciali che lì hanno sede, chiudiamo il progetto con l’inserimento dei lampioni, portando la luce in quella che a tutti gli effetti è diventata una nuova piazza, accogliente, sicura e funzionale. In più ampliamo la visibilità con i punti luce lungo tutta l’arteria».
In merito interviene anche il sindaco Ignazio Locci, il quale pone l’accento sulla decisione di affidare ad una ditta esterna la gestione completa del cimitero: «Affidare a una impresa i servizi inerenti il cimitero, dalla cura degli spazi all’apertura e la chiusura al pubblico, ci consente di realizzare due obiettivi: riportiamo nella squadra tecnica due operai che erano impiegati a tempo pieno nel cimitero; e, grazie a un capitolato d’appalto studiato con precisione, offriamo ai cittadini un servizio all’altezza delle aspettative, con are interne ed esterne curate tutto l’anno».

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«Un confronto utile a capire ulteriormente le posizioni, ma che non fa registrare passi avanti concreti nella definizione dei percorsi possibili per arrivare agli obiettivi prefissati.»

Così il segretario regionale della Cgil Michele Carrus ed il segretario regionale Filctem Cgil Francesco Garau, hanno commentato la riunione svoltasi al MiSE, convocata dalla sottosegretaria Alessandra Todde.

«Il tempo delle scelte però, non è una variabile indifferente – ha detto Michele Carrus – perché, ad esempio, senza il gas si rischia di restare inchiodati al carbone, anche dopo il 2025: questa sarebbe la prima conseguenza di tanta incertezza.»

Resta sul tavolo di ieri – secondo Michele Carrus e Francesco Garau – quanto definito nel Pniec ormai approvato, che fissa obiettivi, anche condivisibili, ma non risolve di per sé i problemi sul campo: la stessa realizzazione del nuovo elettrodotto Sardegna-Sicilia avverrà, infatti, molto dopo il 2025, dato che allo stato attuale non è un progetto ma solo un’idea-obiettivo e non rappresenta comunque in alcun modo l’alternativa al carbone, che deve invece essere trovata subito, se si vuole davvero arrivare al phase out in tempi rapidi. Questo emerge, infatti, dalla disponibilità dei produttori di energia, Enel ed Eph, a realizzare la riconversione delle loro centrali, purché si definisca un quadro programmatico e regolatorio certo per l’utilizzo del gas, in assenza del quale non sono in grado di fare progetti. Il metano resta a detta di tutti una fonte indispensabile per la Sardegna, ma il Governo al momento ha rinviato la decisione definitiva sulla rete di trasmissione a terra nell’Isola allo studio costi-benefici affidato alla Rse da Arera ed atteso entro marzo.

«Noi siamo per lo sviluppo e la mobilità sostenibile, per il risparmio e l’efficienza energetica, per uno sviluppo programmato delle fonti rinnovabili – che però non sono tutte uguali e dovremmo iniziare a dire qualche no ad ulteriore eolico a terra e fotovoltaico in campagna, e molti più sì a termodinamico e biogas», ha detto Michele Carrus – sottolineando che «la decarbonizzazione è obiettivo indispensabile e raggiungibile solo con il metano, su cui sono tutti d’accordo, ma occorre anche chiarirsi sulle modalità con cui si porta e si usa, perché, per noi, deve arrivare a tariffe perequate col resto del Paese ed essere distribuito nel modo più efficace, conveniente e sostenibile, ovvero attraverso la dorsale, non certo con la follia della distribuzione affidata alle autobotti».

Solo così – avvertono Cgil e Filctem – si garantisce il controllo pubblico della risorsa e dell’infrastruttura contro il monopolio che nei singoli bacini starebbe altrimenti in mano ai titolari dei depositi costieri. Il segretario ha poi messo l’accento sulla necessità di sbloccare il porto canale dall’anacronistico vincolo paesaggistico ancora esistente che frena il rilascio dell’autorizzazione al deposito e rigassificatore di Cagliari e allo stesso sviluppo delle attività portuali, che sono in crisi. Insomma un incontro interlocutorio dal quale si esce con gli stessi interrogativi, e le stesse preoccupazioni, della vigilia.

«L’auspicio – concludono Michele Carrus e Francesco Garau – è che si inverta la rotta andando spediti verso la realizzazione, con programmi precisi, progetti percorribili e tempi stretti, degli obiettivi prefissati. Per farlo basterebbe rispettare, intanto, gli accordi sul piano di metanizzazione presi nel 2016 tra Governo e Regione, senza tergiversare ancora.»