20 April, 2024
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La Regione, i vertici della Portovesme Srl e le organizzazioni sindacali hanno fatto il punto, ieri, a Cagliari, sull’iter per la nuova discarica di Genna Luas.

All’incontro hanno preso parte il capo di gabinetto della Presidenza, Gianluca Serra, l’assessora della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, il capo di Gabinetto dell’assessorato dell’Industria, Simone Atzeni, il capo di Gabinetto della Difesa dell’Ambiente, Franco Corosu, la direttrice generale dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente, Paola Zinzula. Erano presenti rappresentanti delle organizzazioni sindacali confederali e di categoria regionali e territoriali di CGIL, CISL, UIL, le Rsu aziendali, l’amministratore delegato della Portovesme srl, Carlo Lolliri, i rappresentanti della Confindustria Sardegna Meridionale.

Alla richiesta dei sindacati di un aggiornamento di dettaglio sullo stato del percorso autorizzativo della discarica di Genna Luas, l’assessora Spano ha ricordato gli incontri effettuati in questi mesi nell’ambito della Cabina di Regia istituita lo scorso 1° agosto, strumento che ha favorito le interlocuzioni tra l’assessorato e l’azienda per trovare le soluzioni alle problematiche emerse nel corso dell’istruttoria.

La Portovesme Srl, nel confermare che lo strumento della Cabina di Regia ha fortemente favorito dinamiche di confronto tecnico utili e funzionali alla definizione della procedura, ha comunicato che entro il prossimo 11 dicembre sarà consegnata all’assessorato l’integrazione su ulteriori analisi geologiche. Al termine dell’incontro i rappresentanti della Regione hanno assicurato che sarà data massima priorità alla procedura in corso di valutazione, contenendone al massimo le tempistiche.

Un nuovo incontro tra tutti i soggetti coinvolti si terrà entro il mese di gennaio 2018.

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Il presidente Francesco Pigliaru, il capo di gabinetto della Presidenza, Gianluca Serra, l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, ed il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, hanno incontrato questa mattina a Cagliari i rappresentanti sindacali ed una delegazione dei lavoratori Alcoa (arrivati a Cagliari dopo essersi radunati davanti allo stabilimento di Portovesme, per sollecitare la Giunta a stringere i tempi per lo sblocco della vertenza) per fare il punto sulla vicenda che riguarda lo stabilimento produttivo di Portovesme, in attesa dell’accordo definitivo per il passaggio dello smelter dalla multinazionale statunitense a un nuovo investitore.
«Dall’incontro – si legge in una nota della Regione – è emerso che il percorso tracciato da Regione, Governo ed Invitalia per il graduale riavvio degli impianti procede secondo i tempi previsti. In particolare, prosegue l’iter per definire i dettagli del Contratto di Sviluppo, mentre la Camera dei deputati ha approvato il provvedimento per i settori energivori già concordato con la UE. Ora il provvedimento dovrà essere votato dal Senato. Inoltre, vanno avanti le azioni stabilite nel Piano Sulcis per consentire il dragaggio del porto di Portovesme. Si tratta di un investimento di quasi 16 milioni di euro, finanziati con fondi FSC assegnati all’assessorato dell’Industria, grazie al quale si avrà un rilancio non solo dello stabilimento Alcoa ma di tutte le attività imprenditoriali nel polo industriale sulcitano.»
«I tempi di sviluppo dell’opera finora sono stati rispettati e sono in linea con quelli necessari per mettere a regime lo smelter – si legge ancora nella nota della Regione -. Entro il mese di settembre sarà definita anche la questione che riguarda la bonifica delle falde acquifere, i cui costi ricadranno su Alcoa e sulle altre aziende che operano nell’area industriale. La bonifica dei suoli è già in attuazione; nelle prossime settimane saranno sciolti i nodi che finora non hanno permesso l’avvio delle altre opere di risanamento.»
I sindacati, al termine dell’incontro, hanno condiviso tempi e modi del percorso individuato dalla Regione per una rapida soluzione dei problemi affrontati oggi.

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Entra nel vivo il progetto “Partenariati di cooperazione decentrata in materia di sviluppo locale innovativo basato sull’economia sociale e solidale (ESS) in Tunisia” che coinvolge la Regione Sardegna e il Governatorato di Jendouba e rappresenta una tappa degli accordi di partenariato promossi dalle regioni italiane coordinate dalla Sardegna e guidate, lo scorso anno, dal presidente Francesco Pigliaru nella missione in Tunisia.
Una delegazione tunisina, guidata dal segretario generale del Governatorato Tarek Ghodhbani, e costituita da rappresentanti di istituzioni, enti e associazioni di categoria, è impegnata, sino al prossimo 9 luglio, in una serie di incontri istituzionali e visite presso diverse aziende sarde, che operano principalmente nel settore agricolo e nell’ambito dell’agroalimentare, per un proficuo trasferimento di esperienze e buone pratiche.
Ieri, a Cagliari, l’avvio ufficiale da parte della Presidenza della Regione, rappresentata dal capo di gabinetto Gianluca Serra, dei lavori della missione della delegazione tunisina. I contenuti e le finalità dell’iniziativa sono stati illustrati oggi alla stampa dall’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu insieme a Tarek Ghodhbani, a Emilio Gariazzo sindaco di Iglesias e presidente del Consorzio Ausi (Consorzio per le Attività Universitarie del Sulcis Iglesiente), Salvatore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis, Giovanna Medde, direttore del Servizio rapporti internazionali e con l’Unione europea, nazionali e regionali della Direzione generale della Presidenza e ad Anna Catte, direttore dell’Autorità di Gestione del Programma ENI CBC Med 2014 -2020 che si è soffermata sull’imminente avvio del primo bando.
«Il progetto di cooperazione tra la Regione e il Governatorato di Jendouba – ha spiegato l’assessore Filippo Spanu – è da inquadrare nella strategia del presidente Pigliaru e della Giunta di dialogo e apertura verso la sponda nord dell’Africa e verso l’Africa subsahariana. Vogliamo essere un’isola aperta al confronto e alle relazioni che possono portare vantaggi reciproci. Per affrontare i cambiamenti epocali che stanno caratterizzando il continente africano e porre un argine al fenomeno delle migrazioni è fondamentale intensificare i rapporti che generano positive ricadute nei territori.»
«Attraverso questi progetti – ha dichiarato il capo delegazione Tarek Ghodhbani – vogliamo trarre utili insegnamenti dalle vostre esperienze imprenditoriali. Il dialogo e il confronto sono indispensabili per il nostro sviluppo.» 
L’obiettivo del progetto “Partenariati di cooperazione decentrata in materia di sviluppo locale innovativo basato sull’economia sociale e solidale (ESS) in Tunisia”, che si basa sul principio della reciprocità, è quello di contribuire a migliorare la qualità dello sviluppo nel territorio di Jendouba con una particolare attenzione all’economia sociale e solidale. Nel contempo l’intervento mira a valorizzare nel Sulcis Iglesiente le nuove ed innovative forme di crescita economica. L’attuazione delle attività, che si svolgono in Tunisia e in Sardegna, è affidata al Consorzio Ausi che si avvale della collaborazione della Kip International School. Il progetto ha una durata di 12 mesi ed è stato finanziato dal ministero degli Affari Esteri insieme alla Regione e al Consorzio Ausi. Le risorse disponibili ammontano a 440 mila euro.
Il territorio di Jendouba. Il Governatorato di Jendouba, nel nord-ovest del paese, è a 150 chilometri dalla capitale Tunisi. Ha una popolazione di 400 mila abitanti e un’economia basata sulla produzione agricola. Confina con l’est dell’Algeria con una zona frontaliera di 135 chilometri e al nord si affaccia verso l’Europa, attraverso il Mediterraneo, con un litorale di 25 chilometri.
«Nei prossimi giorni – ha annunciato Anna Catte – la Regione lancerà il primo bando del programma ENI CBC Bacino del Mediterraneo 2014-2020 per il finanziamento di progetti di cooperazione del valore di 84,6 milioni di euro.» Tra le tematiche messe a bando, le sfide legate alla crescita economica dei territori attraverso lo sviluppo delle piccole e medie imprese, al ruolo propulsivo dell’innovazione e ricerca, all’inclusione sociale e alla lotta alla povertà e infine alla protezione dell’ambiente e al contrasto ai cambiamenti climatici.
All’interno della componente transfrontaliera della Politica Europea di Vicinato (European Neighbourhood Instrument), il Programma ENI CBC “Bacino del Mediterraneo” costituisce la più importante iniziativa di cooperazione in termini di paesi coinvolti e di risorse disponibili: sono presenti 13 paesi di cui 7 europei (Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo e Spagna) e 6 paesi della sponda sud del Mediterraneo (Egitto, Giordania, Israele, Libano, Palestina e Tunisia), con un budget di oltre 209 milioni di euro. Il Programma è stato adottato dalla Commissione Europea il 17 Dicembre 2015 e si pone l’obiettivo di incoraggiare uno sviluppo congiunto e integrato tra le due sponde del Mediterraneo.

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La scorsa settimana, nel corso di un incontro tra il capo di Gabinetto della Presidenza Gianluca Serra ed il delegato per il Coordinamento del Piano Sulcis, Tore Cherchi, è stato fatto il punto con le organizzazioni sindacali sullo stato della vertenza Alcoa che, allo stato attuale, registra una formale proposta di acquisto dello stabilimento con un piano industriale e richiesta di trattativa in esclusiva da parte della società Sider Alloys.
Invitalia, la società pubblica incaricata dal Governo di gestire la materia, seguendo la prassi normale in questo tipo di vertenze, sta esaminando l’offerta ed ha in corso l’approfondimento della stessa, in un confronto diretto con Sider Alloys. La stessa Invitalia ha chiesto il differimento dei termini di scadenza dell’offerta di acquisto, per consentire che gli altri due soggetti che hanno manifestato interesse per lo stabilimento, completino la loro istruttoria e per avere il tempo necessario per le valutazioni finali.
Come vivono le organizzazioni sindacali e quindi i lavoratori questa fase della lunga e difficile vertenza? Lo abbiamo chiesto a Rino Barca, segretario regionale della FSM CISL.

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Si è svolto ieri, martedì 9 maggio, nel Palazzo della Regione, in viale Trento, a Cagliari, un incontro tra il capo di Gabinetto della Presidenza Gianluca Serra ed il delegato per il Coordinamento del Piano Sulcis, Tore Cherchi, nel quale è stato fatto il punto con le organizzazioni sindacali sullo stato della vertenza Alcoa che, allo stato attuale, registra una formale proposta di acquisto dello stabilimento con un piano industriale e richiesta di trattativa in esclusiva da parte della società Sider Alloys.
Invitalia, la società pubblica incaricata dal Governo di gestire la materia, seguendo la prassi normale in questo tipo di vertenze, ha in esame l’offerta ed ha in corso l’approfondimento della stessa, in un confronto diretto con Sider Alloys. La stessa Invitalia ha chiesto il differimento dei termini di scadenza dell’offerta di acquisto, per consentire che gli altri due soggetti che hanno manifestato interesse per lo stabilimento, completino la loro istruttoria e per avere il tempo necessario per le valutazioni finali.
Un’altra rilevante società che opera nel settore della componentistica per autotrasporto, infatti, ha in corso effettivamente la due diligence (cioè la valutazione degli impianti) per decidere se presentare una formale proposta di acquisto oppure rinunciare. Esaurita questa fase, Governo e Regione, previo confronto con le organizzazioni dei lavoratori, assegneranno l’esclusiva della trattativa ad una delle società interessate, sulla base di ciò che appare più utile per il futuro dei lavoratori e della produzione.
Parallelamente prosegue l’attività per conseguire le condizioni richieste su energia, porto e bonifiche. Il contenuto del provvedimento sull’energia, illustrato dal Ministro, consente condizioni competitive. L’esponente del Governo ha indicato il mese di maggio come periodo per lo sviluppo e la conclusione dell’iter. L’appalto del porto è stato effettuato e recentemente (lo scorso 21 aprile), il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha esaminato il progetto definitivo. La bonifica del suolo dello stabilimento è in corso: per il risanamento della falda è stato recentemente emesso il decreto che definisce cosa fare e i criteri per ripartire i costi fra cinque grandi aziende di Portovesme, fra le quali sono attualmente in corso incontri e riunioni per arrivare a una soluzione condivisa.
Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, chiederà al ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, di convocare quanto prima una riunione per un esame congiunto dello stato della vertenza con le organizzazioni sindacali.

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Il primo bando regionale “Terra ai giovani” ha tagliato il nastro del traguardo questa mattina con la firma dei contratti, avvenuta nella sede della presidenza della Giunta a Villa Devoto, fra i 10 vincitori delle concessioni e la Regione: 651 ettari di terre incolte di proprietà della Regione Sardegna sono stati concessi in affitto agevolato per 15 anni, eventualmente rinnovabili una sola volta, a 10 aziende condotte da giovani agricoltori sotto i 40 anni. All’iniziativa hanno partecipato il capo di Gabinetto della presidenza, Gianluca Serra, l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, il capo di Gabinetto degli Enti locali, Matteo Muntoni, la direttrice generale dell’Agenzia Laore Sardegna, Maria Ibba e il direttore generale dell’assessorato dell’Agricoltura, Sebastiano Piredda.
«La dimostrazione che Terra ai giovani sia un progetto vincente l’abbiamo avuta oggi ascoltando le tante storie raccontate dai ragazzi che hanno vinto il bando. Esperienze e progetti imprenditoriali diversi, ma accomunati da un’idea: costruire il proprio futuro investendo nel comparto agricolo – ha detto il neo assessore Pier Luigi Caria -. Seguiremo queste aziende garantendo assistenza costante attraverso i nostri tecnici e fra non molti mesi andremo a trovare gli assegnatari per fare il punto della situazione. Il costante e sinergico impegno che le diverse strutture della Regione, in primis Laore, hanno messo e stanno mettendo in campo per far partire il prima possibile anche il secondo bando di Terra ai giovani.»
688 ettari di terre incolte, di proprietà della Regione e delle Agenzie Laore e Agris, sono stati messi a bando in 11 lotti: 10 sono stati assegnati, mentre quello ubicato in agro di San Vito (circa 36,77 ettari) è andato deserto. Sono otto i territori interessati dal provvedimento: Sassari, Alghero, Serramanna, Villasor, Vallermosa, Ussana, Donori e San Vito. Terra ai giovani ha l’obiettivo di favorire il ricambio generazionale in agricoltura e di ripopolare le aree rurali dell’Isola. Destinatari dell’iniziativa sono infatti i giovani under 40. Il progetto, ideato dall’assessorato dell’Agricoltura in collaborazione con la presidenza della Giunta e l’assessorato degli Enti locali, è stato seguito e curato in tutti i suoi passaggi dalle strutture di Laore.
Sono state ammesse a valutazione 107 domande delle 128 presentate. In fase di istruttoria è stata data priorità a chi ha presentato progetti aziendali innovativi nella produzione, trasformazione e commercializzazione. Priorità anche a chi ha seguito studi specifici e a chi ha dimostrato capacità ed esperienza lavorativa. Uguale attenzione è stata rivolta a chi aderisce a Organizzazioni di produttori, Cooperative agricole e sociali, Consorzi di tutela o altre reti d’impresa. Una premialità è stata inoltre riconosciuta agli imprenditori agricoli professionali e ai coltivatori diretti.
La gara per il lotto 1 di San Vito è andata deserta, mentre il lotto 2 di Sa Segada e di Fighera, proprietà di Laore in agro di Alghero (16,24 ettari), è stato aggiudicato a Davide Saccu, coltivatore diretto dal 2015. L’azienda opera in territorio di Alghero con la produzione di ortaggi in pieno campo, cereali, leguminose da granella e prato pronto in rotoli. Il progetto imprenditoriale valorizzato dalla Regione prevede la coltivazione di uva da tavola, frutticoltura e olivicoltura intensiva.
Il lotto 3 di Pimpisu, proprietà di Laore in agro di Serramanna (21,71 ettari), è stato aggiudicato a Martina Lunesu, coltivatrice diretta dal 2012 e titolare di un’azienda ovina nel territorio di Serramanna. L’imprenditrice intende destinare il lotto alla coltivazione di cereali da granella, erbai da foraggio ed erba medica per alimentazione zootecnica.
Il lotto 4 di Rumanedda, proprietà di Laore in Comune di Sassari (6,21 ettari), è stato aggiudicato all’azienda condotta da Mario Riccardo Loi. Trattandosi di un primo insediamento in agricoltura l’impresa non ha uno storico produttivo e ha proposto di utilizzare il lotto con una coltivazione del bambù gigante e con un allevamento di suini in “plein air”.
Il lotto 5, con l’azienda San Michele, di proprietà del demanio regionale Monte dei Pascoli e ubicata fra i territori di Donori e Ussana (138,83 ettari), è stato aggiudicato all’imprenditrice agricola professionale, Francesca Piras, che già opera nei Comuni di Gairo e Lanusei nell’allevamento di bestiame allo stato brado e nelle colture arboree. Il Piano di valorizzazione aziendale per il lotto prevede l’allevamento bovino da carne, caprino da latte, l’apicoltura, le coltivazioni erbacee e l’olivicoltura.
Il lotto 6, il più esteso fra quelli messi a bando (350,04 ettari), interessa l’azienda Monte Pascoli di Cixeddu in territorio di Vallermosa. Aggiudicatario è il perito agrario e coltivatore diretto dal 2014, Francesco Pintus. L’azienda Pintus ha un indirizzo produttivo foraggero-zootecnico, con allevamento di ovini, e opera tra i Comuni di Bitti, Lula e Orune. Il progetto premiato dalla Regione prevede l’allevamento di ovini di razza sarda, di caprini e di bovini da carne.
Il lotto 7 riguarda l’azienda Is Figus, di proprietà della Regione Autonoma della Sardegna, che si estende fra i territori di Serramanna e Villasor (24,06 ettari). Aggiudicataria la Società agricola Il Mandorlo Srl, costituita nel 2016. Amministratore unico è Francesco Matta, agronomo e coltivatore diretto dal 2006. Matta opera in agro di Villasor nella produzione di cereali e ortive in pieno campo. Il Piano di valorizzazione proposto dalla Società prevede di realizzare un impianto intensivo di mandorlo, coltivazioni di ortive annuali in pieno campo e asparagi.
Il lotto 8 con l’azienda di Porticciolo, di proprietà della Regione Autonoma della Sardegna, si trova in agro di Alghero (18,73 ettari). Aggiudicataria la Società agricola Agave di Maria Pasqua Piras e figli, già attiva dal 2007 in territorio di Alghero nella produzione e trasformazione di prodotti agricoli primari e nel settore ricettivo con la gestione di un agriturismo. Il progetto premiato dalla Regione prevede di destinare il lotto alle coltivazioni di cereali e leguminose, piante officinali, frutticoltura, olivicoltura, uva da tavola, ma anche all’allevamento di galline ovaiole e all’agriturismo.
I lotti 9, 10 e 11 interessano l’azienda Agris di Giviamolas in agro di Villasor. I 23,37 ettari del lotto 9 sono stati aggiudicati alla Società agricola S’Acqua Bia, costituita nel 2011. Il legale rappresentante è l’agrotecnico e coltivatore diretto, Davide Nonne. La Società, a esclusiva vocazione agricolo-zootecnica, opera nei territori di Musei e San Gavino Monreale. Il Piano di valorizzazione aziendale prevede l’allevamento di ovini di razza sarda e la coltivazione di foraggere e cereali da granella (grano duro).
I 20,47 ettari del lotto 10 sono stati aggiudicati alla Società agricola Antigu Medau Sas, costituita nel 2010. La Società, che ha sede in territorio di Narcao, è amministrata dall’agrotecnico Nicola Graccione e dal Socio Accomandatario l’agronomo Luigi Biffi. Il 90% delle attività è dedicato all’allevamento di capre da latte e produzione di foraggi, mentre il 10% all’apicoltura. Stesso indirizzo riguarda il Piano di valorizzazione aziendale presentato per il lotto.
Chiude il bando Terra ai giovani il lotto 11 con 32,64 ettari aggiudicati alla Società agricola Monte Omo Ss. La Società è di primo insediamento ed è rappresentata dall’agronomo Matteo Cabriolu e da Carla Etzi. Il Piano di valorizzazione aziendale proposto punta sulla coltivazione di piante da frutto (drupacee e agrumi) e di orticole in pieno campo, che verranno progressivamente ridotte a favore dei fruttiferi.
E’ in arrivo un secondo bando. Le strutture di Laore stanno già lavorando da alcuni mesi nell’individuare nuovi terreni liberi o da riprendere prossimamente in possesso da parte della Regione. Fino a ora, oltre al lotto di San Vito che sarà riproposto nel prossimo bando, sono stati segnalati in fase preliminare circa 300 ettari, localizzati in 9 Comuni della Sardegna.

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Si è svolto stamane, nel palazzo di Viale Trento, a Cagliari, un incontro tra il consulente della Presidenza della Regione, Gianluca Serra, e il Capo di gabinetto dell’assessorato dell’Industria, Simone Atzeni – in rappresentanza del presidente Pigliaru e dell’assessore Maria Grazia Piras – i sindacati e le RSU della Keller di Villacidro. Nel corso dell’incontro, sono state ripercorse le tappe della vicenda Keller ed è stato riassunto quanto fatto dalla Giunta negli ultimi tre anni per creare le condizioni di un eventuale rilancio produttivo dello stabilimento di Villacidro grazie all’intervento di un investitore privato.
La questione Keller è fra le tre grandi questioni industriali sarde che il presidente Pigliaru ha inserito nel dossier consegnato sabato scorso al premier Paolo Gentiloni. La vicenda sarà esaminata e discussa nel corso di un incontro che si svolgerà la prossima settimana a Roma con rappresentanti di Palazzo Chigi.
La Regione auspica che venga dato seguito ai percorsi disegnati nei mesi scorsi per una soluzione che ponga le basi per la riapertura della fabbrica ed è convinta che ci siano le condizioni perché il lungo lavoro fatto fino a oggi, e ampiamente condiviso dai lavoratori, non vada perduto.

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Dopo alcuni anni di assenza, il calcio a cinque ritorna a Carbonia con una squadra iscritta al campionato regionale di serie C2. L’ASD Carbonia Calcio a 5 ha iniziato la preparazione lunedì pomeriggio, sotto la guida dei tecnici Maurizio Pinna (1°) e Alfonso Ollargiu (2°), sul campo polivalente di via Balilla. Le partite verranno disputate sul parquet del Palazzetto dello sport di via delle Cernitrici.

La società è guidata dal presidente Luciano Zara e comprende il vicepresidente Federico Zara, il segretario Bruno Roccasalva, il direttore tenico Giorgio Dessì che curerà anche la preparazione dei portieri con Davide Sabiu, e i consiglieri Mauro Barlini e Duilio Tatti (protagonisti di una brillante stagione del calcio a 5 a Carbonia con la Pol. Mediterranea che per alcuni anni ha organizzato anche tornei estivi a livello mondiale sia in campo maschile sia femminile). Dirigente della squadra juniores Roberto Floris. L’addetto agli arbitri è Pasquale Formicola.

L’organico della prima squadra è composto dai seguenti giocatori: Antonio De Menna, Salvatore Carta, Alessio Sabiu, Francesco Cannas, Federico Tolu, Federico Zara, Mattia Zara, Salvatore Pinna, Danilo Usai, Massimo Secchi, Achraf, Roberto Atzori, Mirko Atzori, Andrea Uras, Gianluca Serra e Vincenzo Sorrentino. Faranno parte dell’organico della squadra juniores, ancora in allestimento, che sarà guidata da Francesco Cannas (1°) e Federico Zara (collaboratore) i giocatori Roberto Floris, Emanuele Calaresu, Davide Quartu e Gianluca Riu.

Il campionato regionale di serie C2 (suddiviso in due gironi) dovrebbe iniziare a metà ottobre.

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