16 April, 2024
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«Nonostante il perdurare dell’emergenza sanitaria, prosegue la programmazione della Regione per la promozione turistica dell’Isola. Perciò, ho accettato di incontrare i rappresentanti dei maggiori festival jazz che da anni si svolgono in Sardegna, condividendo con loro l’opportunità di realizzare un progetto di crescita anche in quel settore, con l’obiettivo di promuovere il territorio attraverso il grande jazz, puntando ad intercettare i tanti appassionati e a costruire uno strumento di richiamo turistico anche in ambito internazionale.»
Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa in riferimento al progetto “Sardegna isola del jazz”.
«Anche la cultura rappresenta un mercato che la Sardegna non può e non deve sottovalutare, soprattutto perché può contribuire alla destagionalizzazione dei flussiha aggiunto Gianni Chessa -. La Regione crede fortemente in questi progetti, sulla falsariga dei grandi eventi che stanno trasformando la Sardegna nell’Isola dello sport, con un importante ricaduta di presenze nel settore turistico e di vantaggi concreti per l’intero sistema produttivo isolano. E’ necessario valorizzare le migliori esperienze per presentare offerte di qualità del prodotto Sardegna.»
«È stata anche l’occasione per ribadire alcuni concetti relativi alla sentenza del Tar sul ‘click day’ per le manifestazioni culturali e di spettacolo. La Regione, seguendo il contenuto della sentenza, dovrà realizzare un altro bando per l’assegnazione delle risorse, ma non la considero una sconfitta ha concluso Gianni Chessa -. Bensì, è stata confermata la mia iniziale volontà e la regolarità del primo provvedimento, poi modificato su richiesta del mondo associazionistico, che rispondeva ai criteri della legge 7 sulla promozione turistica delle manifestazioni. Il danno, purtroppo, l’hanno subito le associazioni, anche quelle che hanno presentato il ricorso, perché c’era il mio concreto impegno, destinando maggiori risorse finanziarie, a far scorrere la graduatoria, così da ampliare, da 33 a 65, la platea dei beneficiari del contributo. Oltre questo aspetto, restano i toni di qualche protagonista della vicenda che sono andati sopra le righe e che, visti anche i magri risultati ottenuti per l’intero mondo delle associazioni, si sono rivelati inutili ed eccessivi.»
Antonio Caria

Lunedì 29 novembre, alle ore 11.30, presso l’hotel Tanit Sirai di Carbonia, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione   del programma della 12esima edizione della manifestazione internazionale sportiva: “Sardigna Body Building Cup”. 

L’evento, organizzato nell’alveo delle iniziative promosse e finanziate dalla Regione Sardegna per la promozione dell’isola sul piano della promozione/valorizzazione turistica, si svolgerà il 4 e 5 dicembre prossimi.

Interverranno:

– Pierluigi Frau – organizzatore evento

– Bruno Piredda – co-organizzatore evento

– Pietro Morittu – sindaco di Carbonia

– Fabio Usai – consigliere regionale

– Gianni Chessa – assessore regionale del Turismo.

In occasione dell’evento nazionale denominato “Sardegna, terra di cammini tutto l’anno”, andato in scena a Milano venerdì 12 e sabato 13 novembre con l’obiettivo di promuovere il turismo religioso in Sardegna, ampio spazio è stato riservato alla neonata Fondazione Destinazioni di pellegrinaggio in Sardegna, presentata ufficialmente allo scenario nazionale del turismo culturale-religioso. Recentemente, infatti, dopo un percorso lungo e articolato e grazie all’impegno dell’assessorato regionale del Turismo in stretta sintonia con la Conferenza episcopale sarda, ha visto la luce un organismo istituzionale di governante che comprende al suo interno i comuni di Galtellì, Gesturi, Laconi, Luogosanto, Orgosolo e Sant’Antioco e ambisce a valorizzare e promuovere l’ospitalità e le ricchezze culturali-religiose dei Comuni che la rappresentano, che hanno tradizioni e storie tra le più importanti in Sardegna. Come ha ricordato Renato Tomasi,  responsabile per il turismo culturale e religioso dell’assessorato del Turismo della Regione Sardegna «la Sardegna è anche la Regione che vanta il primato nazionale sul numero delle feste religiose, e presenta i numeri di un’offerta di qualità in grado di posizionarla su uno scenario internazionale. L’offerta della Fondazione può catalizzare le potenzialità strategiche dei “cammini”, della Rete regionale dei Borghi della Sardegna, delle chiese del romanico, oppure delle oltre mille chiese campestri, o ancora, delle  ferrovie storiche della rete del Trenino verde».

La mission della fondazione, presentata dai neopresidenti Giovanni Santo Porcu (presidente dell’Assemblea) e Roberta Serrenti (presidente del Consiglio di amministrazione), parte dalla consapevolezza che oggi più che mai il turista è alla ricerca della esperienza vera e autentica, con grande impatto emozionale, e con vissuto di momenti unici ed irripetibili, in cui il benessere psicofisico, inteso in senso ampio, fino a comprenderne il benessere spirituale, ha un ruolo fondamentale nella riuscita dell’offerta.

Allo stato attuale la Fondazione sta lavorando, in stretta sinergia con l’assessorato del Turismo della Regione Sardegna, alla creazione di pacchetti turistici rispondenti alle diverse esigenze espresse dalla domanda: da quelli più brevi (2 giorni) fino ad arrivare a quelli più lunghi (10 giorni) in cui sarà possibile visitare tutte le località che aderiscono alla Rete Destinazioni di Pellegrinaggio. Il minimo comune denominatore di questi pacchetti sarà comunque sempre lo stesso: permettere al turista pellegrino di godere di momenti individuali alla ricerca del sé. Particolare attenzione verrà posto al tema dell’accessibilità, nella consapevolezza dell’importanza che oggi riveste il viaggio spirituale per ogni singolo individuo.

«Il modello della Fondazione spiega l’assessore regionale del Turismo Gianni Chessa rappresenta una strategia di “governance”, con la Regione in cabina di regia, importante sul fronte della strutturazione dell’offerta turistica, portando i principali luoghi di pellegrinaggio dell’Isola a valorizzare e promuovere l’ospitalità e le ricchezze culturali-religiose dei Comuni che la rappresentano. La Fondazione – aggiunge l’assessore Gianni Chessa – consentirà attraverso il coinvolgimento delle aree di Porto Torres e Borutta, di posizionare l’Isola sullo scenario internazionale del segmento del turismo lento, sostenibile e responsabile.»

Il logo del Fondazione elaborato per la promozione rappresenta l’immagine della Sacra Famiglia nel primo pellegrinaggio della storia cristiana. Dal punto di vista stilistico, le figure sono delineate da pochi e semplici tratti che hanno anche il duplice significato di rappresentare sentieri, percorsi e paesaggi. Colori caldi e tonalità fredde si fondono e si armonizzano fra loro richiamando alla mente i colori della Sardegna, del mare e del sole che lo illumina. L’immagine coordinata è stata declinata sulla cartellonistica e tutti gli strumenti di comunicazione funzionali alla promozione del turismo religioso compreso la progettazione e produzione di una linea di merchandising. La comunicazione si completa con il sito web https://www.destinazionepellegrinaggiosardegna.it/.

 

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Gianni Cadoni è stato confermato all’unanimità presidente del Comitato regionale della FIGC, nel corso dell’Assemblea Ordinaria elettiva relativa al quadriennio 2021- 2024 svoltasi al palazzetto dello sport “Sa Rodia”, ad Oristano.

«Non è mai scontato essere riconfermati. Sono molto contento che le società abbiano espresso il piacere che io proseguissi questa avventura – ha detto Gianni Cadoni –. Significa che abbiamo fatto un buon lavoro. Avevo promesso che le società sarebbero state al centro di questo progetto e così è stato. Ribadisco che questo sarà sempre di più il nostro obiettivo e lo faremo in maniera ancora più forte e determinata. Come presidente sento il dovere di rafforzare il Comitato Regionale, dando speranza e futuro alle società della Sardegna. Ho calzato e vestito questa maglia del CR Sardegna. La sento mia, la devo tenere con onore, piacere, voglia, determinazione, coraggio, sempre a favore del calcio sardo che sento nel cuore fortemente.»

Era presente ai lavori l’assessore regionale dello Sport, Gianni Chessa: «Da uomo di sport è un piacere ritornare a Oristano ed essere qui oggi a questa importante riconferma del presidente Cadoni, a cui faccio i miei complimenti. Una giornata che ha tanti significati, compreso quello simbolico di ripartenza. Con coraggio e a testa alta prepariamoci a vivere un’intensa stagione sportiva internazionale che avrà come sede la nostra isola. Tutta la Sardegna può crescere e può farlo anche attraverso gli eventi sportivi».

E’ intervenuto anche il sindaco di Oristano, Andrea Lutzu: «Oggi a Oristano, al centro della Sardegna, siete qui riuniti per rinnovare le cariche elettive e per ripartire col prossimo quadriennio del CR Sardegna. È un messaggio molto bello di speranza e di ripartenza, questo è il mio auspicio e faccio i più sinceri auguri al presidente del Comitato regionale Gianni Cadoni».

Presenti anche i presidenti delle componenti Aia, Marcello Angioni e SGS, Mauro Marras.

Erano presenti 202 società avanti diritto al voto (19 di calcio a 5, 183 calcio a 11. Di quest’ultime presenti 150 presenti, 33 con delega). L’assemblea si è regolarmente svolta nel rispetto delle norme anticovid, con ingressi contingentati, distanziamento, rilevamento della temperatura, gel sanificanti, uso delle mascherine.

Gli eletti alle varie cariche:

Presidente: Giovanni Cadoni;

Consiglieri: Antonio Begliutti, Luca Caschili, Andrea Contini, Roberto Desini, Francesco Mereu, Giampiero Pinna, Giorgio Rubiu;

Collegio dei revisori: Giuseppe Caddeo, Michele Caracciolo, Gianluigi Galletta, Giorgio Orrù, Antonio Serreli;

Delegati assembleari: Francesco Addis, Rossana Boe, Gianluca Manca, Francesco Marongiu, Marco Zedda;

Delegato Calcio a 5: Alberto Carta.

 

La Giunta regionale ha approvato la delibera che recepisce le linee guida finalizzate al rinnovo delle concessioni di posteggio per il commercio su aree pubbliche.
«Apprendiamo con favore l’atteso recepimento delle linee guida per il rinnovo delle concessioni per l’esercizio di commercio così come chiesto dalla Lega attraverso l’ordine del giorno l discusso e approvato in Consiglio regionale il 22 dicembre scorsoafferma Michele Ennas, leghista e promotore dell’istanza -. Ringrazio l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Gianni Chessa, per aver predisposto rapidamente la delibera.»
«Con questo intervento potremo dare garanzie a un intero comparto e indirizzi certi e precisi agli Enti locali – conclude Michele Ennas -. È un altro importante traguardo raggiunto in un momento di grave depressione economica che potrà dare prospettiva a tante imprese.»

Il sindaco Ignazio Locci ha firmato l’accordo di collaborazione con l’assessorato regionale del Turismo che prevede azioni di valorizzazione e promozione nel segmento del Turismo identitario, culturale e religioso. Sant’Antioco diventa luogo di “Destinazione e Pellegrinaggio” insieme a Galtellì, Luogosanto, Laconi, Gesturi, Dorgali Orgosolo, ed entra ufficialmente nel “Registro dei Cammini e luoghi di pellegrinaggio della Sardegna”. Questa mattina, nell’aula consiliare di Sant’Antioco, alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale al Turismo Gianni Chessa, si è tenuto un incontro convegno dal titolo “Cammini e luoghi di pellegrinaggio della Sardegna, Orientamenti nazionali e prospettive regionali”, nel corso del quale è stato sottoscritto un protocollo di “rete” che prevede una serie di azioni capaci di rilanciare questo importante segmento turistico (presentato anche il Marchio che contraddistingue la rete). Presenti i sindaci dei sette Comuni coinvolti, il rettore della Basilica di Sant’Antioco don Mario Riu, il cancelliere della diocesi di Iglesias, don Carlo Cani, Renato Tommasi, referente RAS assessorato regionale del Turismo, Ornella D’Alessio, giornalista e dottoranda in Paesaggio e Territorio all’Università di Tor Vergata, Vincenzo Serra, direttore servizio marketing e Comunicazione assessorato regionale del Turismo e, in collegamento streaming, don Gionatan  De Marco, Direttore Ufficio Nazionale per la pastorale del Turismo della CEI.

«Con l’Accordo di collaborazione sottoscritto con la RAS commenta il sindaco Ignazio Locci Sant’Antioco Martire viene ufficialmente riconosciuto quale driver regionale per le destinazioni di pellegrinaggio. Aspettavamo da circa un anno questa giornata ma la pandemia ha rimandato, solo rimandato, questo momento, che garantisce il giusto riconoscimento al patrono della Sardegna, Sant’Antioco Martire, e alla sua Basilica, recentemente sottoposta a importanti lavori di restauro. La città di Sant’Antioco entra così nel registro dei Cammini religiosi di Sardegna insieme ad altri sei comuni. Finalmente riusciamo a suggellare, con l’incontro di oggi, questo accordo che avrà importanti e decisive ricadute turistiche per la nostra città. Mi preme ringraziare la Regione Sardegna e l’assessore Gianni Chessa, per la vicinanza dimostrata verso le nostre comunità, e tutta la Direzione Generale dell’Assessorato. Ringrazio, altresì, la diocesi di Iglesias e i sindaci che insieme a noi rappresentano la rete».

«Si tratta del giusto riconoscimento tributato a Sant’Antiococommenta l’assessore del Turismo Roberta Serrenti che giunge dopo anni di attesa: ci siamo arrivati grazie a un lavoro scientifico e di collaborazione con l’assessorato del Turismo e con la Presidenza della Giunta regionale. Siamo finalmente protagonisti con il valore culturale e religioso di questo grande patrimonio immateriale che è Sant’Antioco Martire, patrono della Sardegna. Questa è un’opportunità che garantirà importanti ricadute positive in termini turistici ed economici.»

L’organismo metterà in campo tutta una serie di interventi che avranno lo scopo di valorizzare gli aspetti culturali, religiosi, naturalistici e storici delle destinazioni di pellegrinaggio. Per fare ciò si impegnerà per mettere in “rete” e rendere fruibile l’itinerario dei Cammini, dalla segnaletica dei sentieri ai servizi di supporto al camminatore lungo tutte le tappe. Menzione a parte per la strategia di comunicazione, che sarà di stampo europeo, e sfrutterà tutti i canali disponibili, dal sito internet all’app, fino ai canali social.

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Sono cinque i comuni sardi (Cuglieri, Masainas, Serrenti, Uri e Usini) che hanno aderito alla quarta edizione della ‘Camminata tra gli olivi’, manifestazione organizzata dall’associazione nazionale “Città dell’Olio” che si svolgerà domenica 25 ottobre, contemporaneamente in oltre 80 città italiane con percorsi ideati attraverso il territorio olivicolo dei vari territori, ed è stata presentata questa mattina nei locali dell’assessorato regionale degli Enti locali. 

«L’ulivo rappresenta un elemento caratterizzante del paesaggio rurale sardo, dove possiamo vantare alberi millenari, e l’olio extravergine prodotto in Sardegna è una delle tante eccellenze che vanno adeguatamente protette e promosseha sottolineato l’assessore regionale degli Enti locali, Quirico Sanna -. Prodotti di qualità che rappresentano l’identità e la cultura dell’Isola e devono diventare ambasciatori sardi nel mondo, rappresentando una preziosa occasione di sviluppo e occupazione.»

«Anche queste manifestazioni sono una grande opportunità per rilanciare l’immagine della Sardegna e delle sue eccellenze in un periodo difficile ha aggiunto l’assessore del Turismo, Gianni Chessa -. Il settore agroalimentare è decisivo nella creazione di un ‘marchio Sardegna’ che punti a valorizzare e promuovere il territorio, migliorando e diversificando l’offerta turistica. L’olio sardo è storia, tradizione, cultura e anche come offerta di turismo esperienziale può diventare una colonna del rilancio dell’economia isolana.»

«Nonostante le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria, dobbiamo pensare ai segmenti economici dai quali far ripartire la Sardegna, coniugando tutela ambientale e sviluppo, e l’olio sardo rappresenta una produzione di qualità che può dare lustro all’Isolaha detto l’assessore della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis -. Nel patrimonio ambientale e paesaggistico della Sardegna, gli ulivi plurisecolari sono un’eccellenza che abbiamo il dovere di valorizzare anche a fini turistici. Una filiera importante della nostra economia e anche un mezzo per far conoscere la nostra storia e le nostre tradizioni.»

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Il count down in vista dell’edizione 2020 del Giro delle Miniere è quasi terminato. Stamani, nella sede dell’assessorato del Turismo della Regione Sardegna, è stata presentata la corsa ciclistica a tappe organizzata dalla SC Monteponi, che anche quest’anno è stata scelta dalla FCI per l’assegnazione dei campionati italiani master a cronometro. A presentare le novità della manifestazione è stato l’organizzatore Luigi Mascia: «Ci siamo nonostante tuttoha dichiaratoci sarebbe piaciuto addirittura rilanciare proponendo una quinta giornata dedicata alle donne, ma l’emergenza Covid ci ha costretti a rimandare di un anno questa novità. Rimaniamo dunque sul format di quattro tappe, con la prova di campionato italiano master a cronometro che rappresenterà un bel fiore all’occhiello anche dal punto di vista della promozione turistica, visto che si disputerà sugli incantevoli scenari del Golfo del Leone. Anche nei giorni successivi attraverseremo altri luoghi di grande valore paesaggistico e storico, come il sito minerario di Monteponi, il castello di Acquafredda, il tempio di Antas e tanto altro ancora, a testimonianza della nostra volontà di essere un volano turistico per il territorio. Ringrazio l’assessorato del Turismo e l’assessorato dello Sport per il loro sostegno, la Fondazione di Sardegna, la Prefettura e tutti i Comuni che verranno attraversati dal Giro. Il tema della sicurezza sarà fondamentale: i protocolli sono molto rigidi e noi li rispetteremo alla lettera».

A fare gli onori di casa l’assessore del Turismo della Regione Sardegna Gianni Chessa: «In un momento di emergenza la Sardegna offre un segnale di ripartenza attraverso lo sport ha dichiarato la nostra Isola riesce sempre più a essere un catalizzatore di eventi, e noi ci impegneremo per sostenerli tutti. Il Giro delle Miniere ci sta a cuore, perché porta l’attenzione su un territorio meraviglioso come quello dell’Iglesiente. Chi non potrà essere presente seguirà la gara in streaming, e sono certo resterà talmente affascinato da voler visitare i luoghi del Giro non appena la situazione sanitaria lo consentirà. La SC Monteponi ha il grande merito di lavorare per gli aspetti sociali dello sport, e questa è una ragione in più che ci porta a sostenerla. Iniziative come il Giro delle Miniere ci aiutano a rendere il brand Sardegna sempre più riconoscibile. Siamo l’Isola dello Sport e l’Isola in cui si vive più a lungo: non può essere un caso. Il ciclismo Pro? Abbiamo perso per un soffio l’organizzazione dei Campionati del Mondo, ma non molliamo e l’anno prossimo ci riproveremo».  

Presente anche Claudia Sanna, vice sindaca di Iglesias: «La nostra città è la casa della SC Monteponi – ha evidenziatoper noi è un grandissimo onore supportare una realtà che riesce a distinguersi in positivo nonostante la carenza di risorse e strutture. Siamo giunti alla 21esima edizione, e non si può che rivolgere un grande applauso all’organizzazione per aver raggiunto questo importante traguardo. La Sardegna ha grandi potenzialità, ma necessita di promozione. Ed è qui che entrano in gioco gli amministratori: il nostro compito è incentivare manifestazioni di questo genere affinché portino dei risvolti economici positivi sul territorio».

Dello stesso avviso anche Francesco Spiga, sindaco di Vallermosa: «Il nostro rapporto con il Giro delle Miniere è nato per casoha affermatoma negli anni è diventato sempre più solido. Avremo il piacere di ospitare tanti atleti che, a margine delle gare, potranno visitare il nostro paese. Anche le città dell’interno, infatti, hanno tanto da offrire in termini di storia, cultura e tradizioni. Pensavamo che la pandemia avesse portato all’annullamento del Giro delle Miniere, ma la determinazione di Luigi Mascia è stata troppo forte».

A Imola per seguire da vicino i Campionati del Mondo, il presidente FCI Sardegna Stefano Dessì ha voluto comunque salutare il Giro delle Miniere inviando un video messaggio: «Desidero ringraziare l’assessore Gianni Chessa, che ospita un evento diventato ormai riferimento a livello nazionale. L’organizzatore Luigi Mascia merita un grande plauso per non essersi arreso nonostante la situazione difficile sul fronte Covid».

Presente, nelle vesti di testimonial, anche Patrizia Spadaccini, atleta pluridecorata a livello nazionale: «Qui respiro un’aria leggera accanto a persone meravigliose ha ammessoda tre anni sono orgogliosamente tesserata con la SC Monteponi: ciò che si fa in questa società è unico, anche in termini sociali. Non potevo mancare, la Sardegna è meravigliosa e merita tanto».

A chiudere il quadro degli interventi è stato Claudio Chiappucci, che per il quarto anno consecutivo aggiungerà lustro alla kermesse: «Non sono andato al Mondiale di Imola per rispondere alla chiamata degli amici del Giro delle Miniere – ha rivelato – questo è un evento cui tengo particolarmente e che ha tanto da offrire sia dal punto di vista sportivo che turistico. Io per primo confesso di aver scoperto il patrimonio minerario del Sud della Sardegna solo grazie al Giro. Sono sicuro che si tratterà di quattro giorni divertenti e che tutto andrà per il meglio».

Il programma. Il Giro delle Miniere scatterà sabato 26 settembre con l’11ª Coppa Città di Gonnesa – Cronometro del Nuraghe, frazione valida per l’assegnazione delle maglie tricolori di specialità. In seconda giornata, invece, spazio alla tradizionale Gran Fondo delle Miniere – Trofeo Parco Geominerario Memorial Roberto Saurra, tappa di 119 chilometri con partenza e arrivo nel suggestivo sito minerario di Monteponi. Lunedì 28 settembre il Giro delle Miniere vivrà l’ormai consueta ‘escursione’ nei territori del Medio Campidano, con la 4ª Coppa Città di Pabillonis – Memorial Pietro Espis, mentre in ultima giornata si tornerà nell’Iglesiente per la quarta edizione della Coppa Città di Vallermosa – Memorial Giancarlo Rinaldi.

Sui media. La corsa potrà godere di visibilità nazionale e internazionale grazie all’ormai consolidata partnership con l’emittente Directa Sport, che curerà a 360 gradi la comunicazione legata all’evento. Non solo comunicati stampa, ma anche dirette streaming e resoconti video su ogni singola frazione con tanto di interviste ai protagonisti.

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Preoccupa la situazione di 6mila 574 imprese sarde legate al turismo. A dare l’allarme è l’ufficio studi di Confartigianato Sardegna tramite il dossier “Imprese e valore artigiano in Sardegna”, che ha analizzato i comparti sardi del turismo e dell’artigianato attraverso i dati Istat, Unioncamere e Movimprese del 2019.
«Le piccole e medie realtà cominciano a percepire gli effetti economici, diretti e indiretti, della paura da Coronavirus, con la conseguente contrazione del giro d’affarihanno dichiarato Antonio Matzutzi e Daniele Serra, presidente e segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegnae sono fortemente preoccupate per le conseguenze dell’onda lunga che il virus potrà avere sull’economia regionale.»
«Da ogni parte della nostra regione – hanno aggiunto Antonio Matzutzi e Daniele Serra continuiamo a ricevere quotidiane segnalazioni di rallentamenti o assenza di ordinativi, o della mancanza di clienti, soprattutto da quelle attività che lavoravano in simbiosi con alberghi e strutture turistiche. In ogni caso, vogliamo essere postivi e crediamo che la stagione possa essere recuperata, almeno in parte con una importante campagna di comunicazione che accompagni il turista in tutti i 12 mesi, che faccia conoscere ancora di più i prodotti artigianali dell’agroalimentare e del tipico tradizionale, e che ampli le possibilità di svago da offrire ai turisti, tutto sempre nel massimo rispetto delle disposizioni in materia di sicurezza. Di questo parleremo presto con l’assessore regionale dell’Artigianato, Gianni Chessa, per condividere con lui questa nostra idea di ripartenza anche dal turismo legato all’artigianato.»
«Il viaggiatore, infatti, non si accontenta più di ricordare il proprio viaggio hanno ribadito Antonio Matzutzi e Daniele Serrama desidera delle esperienze autentiche da condividere e raccontare ed essere protagonista attivo, entrando in sintonia con la storia, la cultura e tradizioni del luogo che visita. E quindi le persone, gli stili di vita, gli oggetti quotidiani e i sapori si integrano perfettamente sia nel “turismo esperienziale” e con le nuove disposizioni sul distanziamento sociale.»
A detta dell’associazione artigiana, una possibile soluzione è un progetto che possa riunire le eccellenze artigiane e le tipicità artistiche e agroalimentari di tutto il territorio sardo.
«L’attuale difficoltà delle piccole e medie imprese dovuta dall’emergenza sanitaria è sotto gli occhi di tutti – hanno concluso Antonio Matzutzi e Daniele Serraper questo è necessario mettere in campo qualsiasi iniziativa per rilanciare l’artigianato locale, ovvero mettere al centro della proposta turistica la “piccola” bottega per valorizzare l’autenticità e le bellezze dei nostri territori. C’è bisogno che i due “mondi” si contaminino a vicenda che offrano esperienze originali, uniche e irripetibili. E’ necessario trovare un modo nuovo di fare turismo, puntando sulle competenze dei nostri artigiani per questo, da subito, è fondamentale riuscire a raccontare il territorio esprimendo identità, tradizione, passione attraverso la qualità dei prodotti e offrendo attività sul campo pensate per trasmettere sapere, ma anche per affascinare e coinvolgere i visitatori che diventano protagonisti della creazione di un tesoro fatto a mano.»
A.C.