15 December, 2025
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Ci sono incontri che meritano il tempo giusto. Mercoledì 8 ottobre, alle ore 19.00, Sant’Antioco recupera la serata con Cristina Caboni che era stata rinviata a metà settembre per il lutto della comunità, la perdita improvvisa del parroco don Giulio Corongiu. Nel frattempo la vita culturale si è presa delle pause per trovare la forza di andare avanti, e questo incontro che voleva il suo spazio proprio, ha trovato una data per recuperare la sua attenzione intera.

Cristina Caboni arriva mercoledì per una serata sensoriale. Non una presentazione classica: un’esperienza dove i profumi diventano parole e le storie si toccano prima ancora di essere ascoltate. Parlerà di rinascita, di donne che trovano forza nelle radici anche quando tutto sembra perduto. Come la vite che l’autrice conosce bene – lei che è apicoltrice, che vive con le mani nella terra – quella che si spoglia in inverno e poi rifiorisce. È lo stesso tema del suo ultimo romanzo “La ragazza senza radici” (Garzanti), che ha appena vinto il Premio nazionale eno-letterario Vermentino di Olbia.

L’intera comunità di Sant’Antioco e del Sulcis Iglesiente ha dato l’estremo saluto ieri a don Giulio Corongiu, morto domenica pomeriggio in un incidente stradale verificatosi nei pressi della località di Maladroxia. La chiesa di Nostra Signora di Bonaria, che don Giulio Corongiu ha guidato da parroco per tantissimi anni, come previsto non è stata sufficiente ad accogliere tutti e centinaia di fedeli si sono ritrovati sulla piazza antistante, dove è stato sistemato uno schermo gigante per consentire a tutti di seguire la cerimonia funebre officiata dal vescovo della diocesi di Iglesias, monsignor Mario Farci.

Al termine della cerimonia, sono stati numerosi gli interventi, tra questi quello del sindaco Ignazio Locci, che hanno rimarcato l’opera svolta da don Giulio Corongiu nella comunità antiochense, in particolare per i giovani e per i meno fortunati, con il sostegno dei ragazzi e delle ragazze dell’oratorio Don Bosco.

Il vescovo ha comunicato che temporaneamente il vuoto lasciato da don Giulio Corongiu, in attesa della nomina del nuovo parroco, verrà ricoperto come amministratore parrocchiale da don Elio Tinti, parroco della chiesa di Santa Maria Goretti Vergine Martire e amministratore parrocchiale della chiesa di San Pietro Apostolo, affiancato da don Leonardo Crobu, vicario parrocchiale presso la parrocchia San Carlo Borromeo di Carloforte.

Il Partito Democratico di Sant’Antioco esprime profondo cordoglio per la scomparsa di don Giulio Corongiu, parroco della Chiesa di Bonaria, figura di riferimento per tutta la comunità.

Sacerdote instancabile e uomo di grande umanità, Don Giulio ha saputo farsi vicino a tutte e tutti, in particolare ai più fragili e ai giovani, offrendo ascolto, conforto e speranza. La sua presenza è stata un punto fermo nei momenti difficili, un esempio di dedizione e amore verso il prossimo.

Ci uniamo al dolore del fratello Mario, della nipote Federica, dei familiari tutti, della comunità parrocchiale e di tutte le persone che oggi lo ricordano con affetto e riconoscenza.

Il suo insegnamento continuerà a vivere nelle azioni di chi ne ha raccolto l’eredità.

Mariano Gala

La Comunità di Sant’Antioco perde uno dei suoi pilastri, figura portante ed esempio per intere generazioni di antiochensi. Don Giulio Corongiu, parroco della Chiesa di Nostra Signora di Bonaria, è tragicamente mancato all’affetto della sua famiglia e dell’intera Comunità antiochense. Non bastano le parole per descrivere l’incredulità di fronte alla tragedia, per lenire una ferita così marcata, che ci squarcia nel profondo.
Don Giulio mancherà, e la sua assenza sarà incolmabile. Ma se adesso c’è spazio solo per il dolore, siamo certi che il suo esempio si farà strada: le centinaia di bambini che sono cresciuti nell’Oratorio Don Bosco, di cui era instancabile animatore, guida solida, hanno e avranno un riferimento certo.
Don Giulio è resterà sempre un fulgido esempio di “Pastore” al servizio del prossimo, della Chiesa, di un’intera città.
Grazie di tutto.
Riposa in pace, Don Giulio.
Ignazio Locci
Sindaco di Sant’Antioco

Nonostante il freddo pungente della seconda domenica di gennaio e le limitazioni imposte dalle norme di contrasto e prevenzione della diffusione del Coronavirus, in tanti hanno presenziato questo pomeriggio alla Santa Messa celebrata dal parroco don Giulio Corongiu nella chiesa di Nostra Signora di Bonaria, per l’estremo saluto a Virginio Locci, sindaco di Sant’Antioco dal 21 novembre 1993 al 24 aprile 2001, morto ieri all’età di 93 anni.

Al fianco dei figli Gianni e Giorgio ed al nipote Ignazio, attuale sindaco di Sant’Antioco, c’erano gli altri familiari, tanti amici, tra i quali il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, l’ex assessore regionale della Sanità Antonello Liori, l’ex senatore Gianfranco Tunis, e tanti cittadini, non solo di Sant’Antioco, che hanno conosciuto ed apprezzato Virginio Locci, l’avvocato, il politico e sindaco, soprattutto l’uomo.

Giampaolo Cirronis

Domani, domenica 29 agosto, si rinnoverà, per il 19° anno consecutivo, la posa in mare, presso l’isola “La Vacca”, di una corona d’alloro su un’opera realizzata dallo scultore antiochense Gianni Salidu, una “Sirena che abbraccia un delfino”, che si trova in una grotta a 12 metri di profondità. L’iniziativa è organizzata dall’associazione “Sant’Antioco abbraccia il mare”, guidata da Pinella Bullegas, con la collaborazione dei sommozzatori del Nucleo carabinieri di Cagliari. Collaborano l’Amministrazione comunale di Sant’Antioco, i carabinieri sommozzatori di Cagliari, la motovedetta dell’Esercito, il Corpo Forestale e la Capitaneria di porto di Sant’Antioco, i carabinieri di Sant’Antioco, la Protezione civile di Sant’Antioco, don Giulio Corongiu, Mario Sanna Pescaturismo, e Giordano Pinna, nipote di Gianni, che lancerà la corona d’alloro ai sommozzatori. 

Se le condizioni meteo lo permetteranno, alcuni giovani parteciperanno al corteo con i kayak e le canoe.

Il corteo, che sarà particolarmente numeroso grazie anche alla presenza dell’imbarcazione di Franco Mascia, partirà dal porticciolo turistico alle ore 9.00 verso l’isola della Vacca, accompagnato da don Giulio Corongiu che, benedirà la corona nel corso di una breve cerimonia.

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E’ stata una “Festa Manna” segnata dall’emergenza sanitaria Covid-19 e dalla conseguente impossibilità di celebrare come si conviene il Santo Patrono Massimo di tutta la Sardegna, Antioco Martire. Niente sfilata della statua del Santo e delle sue reliquie per le vie della città, accompagnate da “traccas”, cavalieri ed amazzoni, suonatori di launeddas e gruppi folkoristici provenienti da ogni angolo dell’isola e niente manifestazioni religiose e laiche, ma la comunità antiochense ha voluto celebrare ugualmente la festa per il Santo patrono della Sardegna, con la concelebrazione di una Santa Messa nella Cripta del Santo (Catacombe), officiata dal vescovo della diocesi di Iglesias Giovanni Paolo Zedda e dal Rettore della Basilica don Mario Riu, con al loro fianco don Carlo Cani, don Elio Tinti, don Giulio Corongiu e don Carmine Mura, a “porte chiuse”, trasmessa in diretta tv su Videolina.

Un evento inedito, unico, che resterà sicuramente nella storia della Festa e di tutta la comunità, al quale ha presenziato il sindaco, Ignazio Locci.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10222623402281676/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10222623481763663/

 

 

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Il forte vento di maestrale non ha fermato, ieri mattina, per il 16° anno consecutivo, la posa in mare, presso l’isola “La Vacca”, di una corona d’alloro su un’opera realizzata dallo scultore antiochense Gianni Salidu, una “Sirena che abbraccia un delfino”, che si trova in una grotta a 12 metri di profondità.
Il corteo, guidato dalla vedova di Gianni Salidu, Pinella Bullegas, ha raggiunto su due imbarcazioni l’Isola della Vacca (la corona ha viaggiato sulla “Nuova Mariposa”), dove a causa del vento la corona è stata gettata in mare sul lato opposto a quello dove si trova la “Sirena” e, come sempre, hanno pensato i carabinieri subacquei di Cagliari a deporla ai piedi della “Sirena”.

L’iniziativa è stata organizzata dall’associazione “Sant’Antioco abbraccia il mare”, guidata da Pinella Bullegas, con la collaborazione dei sommozzatori del Nucleo carabinieri di Cagliari e del Diving Corale Reef di Sant’Antioco.

Il corteo è partito dal porticciolo turistico alle ore 9.00 verso il Lido, accompagnato dal suono delle launeddas di Stefano Castello e da don Giulio Corongiu che, prima della partenza per “La Vacca”, ha benedetto la corona nel corso di una breve cerimonia.

Al rientro, dopo un bagno ristoratore nelle limpide acque azzurre di Turri, l’associazione “Sant’Antioco abbraccia il mare”, raggiunta Sant’Antioco, ha offerto un buffet a “Il giardino dell’arte“, la casa-laboratorio del maestro Gianni Salidu, in località Su Pranu, nei pressi di Cussorgia, al termine del quale si è svolto un intrattenimento musicale.

Matteo Leone (componente con Donato Cherchi del duo Don Leone, formazione emergente della scena musicale blues italiana) ha suonato e cantato blues, poi si sono esibiti Marco Laos alla chitarra e Anna Tea Salisburgo voce e poesia. È stato presentato un bellissimo brano dedicato a Gianni Salidu, una tesina che Francesco Pilloni ha presentato per l’esame di maturità e che Amadio Bianchi, maestro di yoga di levatura mondiale (a fine settimana sarà a Londra, Belgio, Milano e poi in India e negli Stati Uniti) ha introdotto ed Anna Tea Salisburgo ha interpretato…

Alleghiamo un album fotografico e le straordinarie immagini della posa della corona sulla scultura “Sirena che abbraccia un delfino”, realizzate dai sommozzatori del Nucleo carabinieri di Cagliari.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10217340056121324/UzpfSTE0NzA5NzMxOTc6MTAyMTczNTQ3NDM0ODg0OTk/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10217354680566926/