29 March, 2024
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Il giorno dopo l’approvazione dell’assestamento di bilancio che ha stanziato i primi 5 milioni ai Comuni in gravi difficoltà economiche a causa dei debiti fuori bilancio, la Conferenza permanente Regione-Enti Locali ha raggiunto l’intesa sui criteri per la ripartizione della somma. Alla Conferenza erano presenti gli assessori degli Enti locali Cristiano Erriu e del Bilancio Raffaele Paci, il sindaco di Nuoro e presidente del Cal Andrea Soddu e, in collegamento, il sindaco della Città Metropolitana di Cagliari Massimo Zedda, Paola Casula in rappresentanza dell’Anci e Antonello Atzeni delegato Asel, impegnati nell’assemblea nazionale dell’Anci a Rimini. È stato deciso che entro il prossimo venerdì la Regione manderà ai Comuni la richiesta di inviare le loro indicazioni sulle rispettive necessità, e che la risposta dei Comuni dovrà arrivare entro lunedì 5 novembre. A quel punto si potranno ripartire i soldi in base ai criteri proposti da Anci e Cal e approvati dalla Conferenza. “Quello di oggi è un passaggio molto importante, che permetterà di chiudere rapidamente le procedure e dunque di poter spendere subito i soldi che la Regione ha messo in campo. Abbiamo accolto immediatamente la richiesta di aiuto da parte dei Comuni, alcuni a rischio di dissesto finanziario a causa di debiti che risalgono a moltissimi anni fa dunque non generati dalle attuali amministrazioni. Siamo intervenuti per soccorrere le casse dei Comuni ma anche per garantire la continuità dei servizi ai cittadini”, dice l’assessore Cristiano Erriu. “Siamo stati tempestivi, a poche ore dal via libera all’assestamento di bilancio da parte del Consiglio regionale abbiamo approvato i criteri per la ripartizione della somma. Non c’è tempo da perdere, i Comuni sono in grave difficoltà e dunque abbiamo accelerato i tempi al massimo”, sottolinea Raffaele Paci. “Oltre a questi 5 milioni, ne garantiremo altri 50 con la Finanziaria per il triennio 2019-2021, in linea con le aspettative segnalate dai Comuni che, avendo una prospettiva triennale, potranno amministrare con maggiore tranquillità”. Dagli stessi rappresentanti degli enti locali, è stato espresso forte apprezzamento per questo intervento senza precedenti da parte della Regione.

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Giovedì 14 giugno, a partire dalle 17.30, il Centro di Aggregazione sociale di via Aldo Moro, a Masainas, ospiterà la proiezione del cortometraggio “CAMPION S”, realizzato dai ragazzi della classe 2ª A delle scuole secondarie di primo grado dell’Istituto Marconi – sede di Giba – primo premio del progetto “Educazione scolastica” bandito dalla Commissione Regionale Pari Opportunità.

Sono previsti gli interventi di Giuseppe Dessena, assessore regionale della Pubblica istruzione, Paola Casula, Erica Floris e Simona Spada, componenti della Commissione Regionale Pari Opportunità; Giulia Di Liberti e Davide Tocco, docenti della classe 2ª A; Paolo Serra, direttore della Società Umanitaria di Carbonia; gli amministratori dei comuni di Giba, Masainas e Piscina che hanno organizzato la presentazione della proiezione del cortometraggio.

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Via libera ai lavori definitivi di bonifica e messa in sicurezza dell’area mineraria dismessa di Santu Miali, a Furtei. A seguito dell’approvazione del progetto operativo, parte il risanamento ambientale teso a sanare lo stato di emergenza risalente al 2009, anno del fallimento della Sardinia Gold Mining (Sgm) che ha operato su una superficie di 530 ettari. In questi anni Igea, società in house della Regione, ha comunque provveduto a mantenere il sito in sicurezza in attesa delle attività di bonifica, finalmente giunte al via grazie all’impegno della Giunta Pigliaru. La stessa Igea, che in questi due anni ha definito i progetti di risanamento, eseguirà gli interventi il cui costo complessivo è pari a 65 milioni di euro. Questa mattina l’inaugurazione dell’avvio delle bonifiche, nel cantiere di Furtei, con il presidente Francesco Pigliaru, gli assessori Maria Grazia Piras e Donatella Spano, i sindaci dei comuni di Furtei, Nicola Cau, di Guasila, Paola Casula, di Segariu, Andrea Fenu e di Serrenti, Mauro Tiddia, e l’amministratore unico di Igea, Michele Caria.

«Oggi qui parte un cantiere di fondamentale importanza non solo per questo territorio ma per tutta la Sardegna – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Abbiamo lavorato a lungo e con determinazione per far partire la bonifica che avevamo promesso, perché le parole diventassero fatti: la giornata di oggi dimostra che ci siamo riusciti. Siamo molto orgogliosi di essere arrivati a questo punto e, soprattutto, di aver raggiunto l’obiettivo con IGEA. Tutti ricordiamo che solo qualche anno fa le lavoratrici di IGEA avevano occupato una miniera per segnalare la gravità della situazione. Anche se ben pochi scommettevano su una soluzione positiva, noi ci abbiamo comunque creduto, investendo risorse ed energie. Tanto impegno è servito perché IGEA, come stiamo dimostrando, è tornata alla piena operatività: oggi lavora garantendo occupazione e mettendo le sue importanti competenze a servizio di tutta la Sardegna, per restituire alla comunità territori finalmente bonificati», ha aggiunto Francesco Pigliaru, ricordando infine che buona parte del progetto su Furtei è già finanziato. «E se serviranno ulteriori risorse – ha concluso il governatore -, non avremo difficoltà a trovarle attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione, perché le bonifiche sono investimenti infrastrutturali essenziali».

Soddisfatta l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, che ha dichiarato: «Abbiamo raggiunto un altro importantissimo traguardo perché possiamo dare ai sardi risposte certe sul risanamento ambientale, sul quale questa Giunta si è impegnata su tutto il territorio regionale. Le bonifiche, per l’alta complessità che caratterizza questi procedimenti, specialmente su porzioni così ampie del territorio, hanno una tempistica necessariamente lunga a garanzia della qualità del progetto e delle tecniche utilizzate. Voglio ringraziare – ha concluso l’assessore Spano – i funzionari dell’Amministrazione regionale che hanno lavorato per rispettare l’iter amministrativo e seguire la tabella di marcia quanto più celermente possibile».

La competenza di esecuzione degli interventi, che prevede un cronoprogramma di tre anni, è in carico all’assessorato dell’Industria tramite la società in house IGEA. «Le bonifiche sono un obiettivo di legislatura: restituire alla popolazione i propri spazi e anche offrire nuove opportunità per lo sviluppo economico, per future intraprese – ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Spesso si parla di equilibrio fra ambiente e attività produttive. Furtei era una ferita in un territorio che non ha avuto né sviluppo né tutela dell’ambiente. Stiamo iniziando un’operazione di giustizia e lo stiamo facendo con Igea, nostra società in house a cui abbiamo dato una nuova mission dopo le difficoltà del passato». Maria Grazia Piras ha ringraziato la grande squadra che ha permesso, oggi, l’inaugurazione della «prima, importante bonifica. Tre anni fa – ha commentato – in pochi avrebbero scommesso che ce l’avremmo fatta».

La caratterizzazione ha restituito elevate concentrazioni di metalli pesanti in corrispondenza delle strutture di deposito dei rifiuti minerari. La presenza di acque acide ad elevato contenuto di metalli pesanti in corrispondenza del bacino sterili, dei vuoti minerari e delle falde hanno reso necessaria la progettazione di soluzioni specifiche per le acque minerarie. Dinanzi a questa situazione complessa sono state definite le priorità di intervento. Sarà realizzato un impianto di trattamento per le acque dei vuoti minerari e del bacino sterili. Quindi andranno isolate in maniera definitiva le sorgenti della contaminazione: il progetto prevede che le maggiori discariche minerarie siano completamente rimosse e messe in sicurezza. In una seconda fase si procederà agli interventi sui suoli limitrofi ai centri di pericolo e sulle matrici di riporto nell’area impianti.

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Le donne impegnate negli enti locali si mobilitano per l’approvazione dalla legge sulla doppia preferenza di genere.

«Apprendiamo con grande sconcerto che l’iter per l’approvazione dell’introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale regionale ha subito un’ulteriore battuta d’arresto – si legge in una nota diffusa questa sera corredata da 46 firme – . Come donne e come amministratrici dei Comuni della Sardegna siamo consapevoli che questa non é la soluzione perfetta, ma crediamo anche che sia attualmente l’unica possibilità per ricostituire quella parità effettiva necessaria per la composizione dell’assemblea legislativa regionale.»

«Auspichiamo che i consiglieri possano ritrovare il giusto equilibrio e che si tenga conto delle istanze di cambiamento proposte in questi mesi anche dai comitati spontanei. Occorre, come in tutti casi in cui si amministra la “cosa pubblica” – concludono le donne amministratrici -, avere il coraggio di manifestare liberamente e palesemente il proprio pensiero e il proprio voto. No al voto segreto, Si alla doppia preferenza di genere.»

Paola Casula sindaca Guasila

Ilaria Portas vicesindaca Masainas

Debora Porrà sindaca Villamassargia

Sabrina Schirru vice sindaca Escolca

Elvira Usai sindaca San Giovanni Suergiu

Laura Cappelli sindaca Buggerru

Loredana La Barbera assessora Carbonia

Lucia Lobina assessora Masainas

Daniela Farci assessora Sant’Anna Arresi

Daniela Uccheddu assessora Tratalias

Orietta Mura assessora Portoscuso

Loredana Frau assessora Piscinas

Marianna Gambula consigliera Masainas

Vanessa Piria consigliera Masainas

Emanuela Pilloni consigliera Sant’Anna Arresi

Annita Tatti consigliera Arbus

Alice Pisano consigliera Masainas

Maddalena Garau assessora Sant’Anna Arresi

Anita Pili sindaca Siamaggiore

Paola Secci sindaca Sestu

Chirra Marcella sindaca Lei

Silvia Cadeddu sindaca Birori

Anna Paola Marongiu sindaca Decimomannu

Daniela Falconi sindaca Fonni

Ester Tatti sindaca Ruinas

Lucia Catte sindaca Romana

Mariassunta Pisano sindaca Nuraminis

Rita Pireddu sindaca Soleminis

Annalisa Motzo sindaca Bolotana

Francesca Piredda sindaca Tramatza

Carla Medau sindaca Pula

Silvia Soru consigliera Guasila

Lucia Cirroni sindaca Uri

Manuela Pintus sindaca Arborea

Romina Mura sindaca Sadali

Francesca Atzori sindaca Siliqua

Silvia Dessì Assessora Villamassargia

Noemi Fadda Consigliera Villamassargia

Silvia Vacca Consigliera Villamassargia

Marina Madeddu sindaca Villa San Pietro

Donatella Dessì Sindaca Armungia

Stefania Piras sindaca Oniferi

Anna Maria Dore Sindaca Uras

Eleonora Cera consigliera Carbonia

Silvia Pinna consigliera Carbonia

Daniela Marras consigliera Carbonia

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Domani, mercoledì 13 settembre, alle 11.00, l’aula magna della facoltà di Ingegneria e architettura – via Corte d’Appello, Cagliari – ospita la firma della convenzione tra il comune di Guasila e il Dicaar (Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e architettura) dell’Università del capoluogo.

Il progetto di ricerca oggetto della convenzione tra ateneo e municipalità è finalizzato allo studio architettonico e strutturale del Santuario della B.V. Assunta. Il Santuario è stato eretto a Guasila su progetto risalente al 1839, dell’architetto cagliaritano Gaetano Cima. L’opera, unica nel suo genere per pregio architettonico, previa valutazione dei livelli di sicurezza, viene studiata per la conservazione e la valorizzazione anche in chiave turistica.

Alla firma della convenzione tra comune e Università prenderanno parte il sindaco e l’assessore alla cultura di Guasila, Paola Casula edAlessandro Zucca, il direttore del Dicaar, Antonello Sanna, gli specialisti responsabili del progetto, Fausto Mistretta e Paolo Sanjust. Per la Soprintendenza beni culturali di Cagliari, interverrà Antonella Sanna.

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La conferenza dei capigruppo del Consiglio regionale ha incontrato la commissione regionale per le pari opportunità.

«Solleciteremo la commissione Autonomia perché valuti lo  scorporo della doppia preferenza di genere dal disegno di legge che modifica la legge elettorale regionale, al fine di esaminare la possibilità di votare in Aula le norme della doppia preferenza, separatamente da quelle di revisione della legge che regola l’elezione del Consiglio regionale». È questo, in sintesi, l’impegno declinato dal presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, a conclusione dell’incontro, tenutosi questo pomeriggio in Consiglio, con la commissione regionale per le pari opportunità, guidata da Gabriella Murgia. Il presidente dell’Assemblea sarda ha inoltre accolto la proposta del capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, perché, a conclusione dell’approvazione della legge di stabilità (il cui esame in Aula inizia il prossimo mercoledì) si tenga in Consiglio una apposita seduta sulla questione femminile alla quale parteciperanno, oltreché le commissarie delle pari opportunità, anche le rappresentanti delle associazioni più rappresentative e dei centri antiviolenza dell’Isola.

La richiesta dello stralcio delle norme per la doppia preferenza, unitamente ad un iter accelerato del provvedimento, è stata avanzata con nettezza dalla presidente, Gabriella Murgia, da Elena Secci, Barbara Congiu, Maria Rosa Millelire, Lidia Fancello, Rosalba Crillisi, Paola Casula e Pietrina Pileri che, nel corso dei rispettivi interventi, hanno evidenziato l’esigua rappresentanza femminile in seno al Consiglio regionale (4 consigliere su 60 componenti) nonché l’incremento della partecipazione delle donne nel governo dei Comuni (proprio per effetto dell’introduzione della doppia preferenza di genere) insieme con la necessità di garantire la presenza delle donne sarde in Regione. «Chiediamo ai capigruppo un impegno per colmare il deficit di rappresentanza e per garantire la presenza delle donne nel Consiglio regionale – ha dichiarato Gabriella Murgia – auspichiamo dunque una norma ad hoc che testimoni la volontà politica di procedere per assicurare la rappresenta femminile nella massima assemblea sarda».

Convinto sostegno alle richieste della commissione per le pari opportunità è stato dichiarato dalle consigliere regionali presenti all’incontro, Alessandra Zedda (Fi), Rossella Pinna (Pd) e Daniela Forma (Pd) che hanno posto l’accento anche sulle scarse risorse destinate in finanziaria per il funzionamento dei centri anti violenza e sulla necessità di una più stretta collaborazione tra la commissione pari opportunità e le consigliere elette in Regione («da oggi siamo in ventiquattro e non più in quattro»).

I capigruppo Angelo Carta (Psd’Az); Pierfranco Zanchetta (Upc-Socialisti); Gianfranco Congiu (Pds); Daniele Cocco (Sel); Gianluigi Rubiu (Udc); Attilio Dedoni (Riformatori) e Pietro Pittalis (Fi), seppur con differenti sottolineature critiche, hanno ribadito la volontà di procedere con la revisione della legge elettorale regionale con l’introduzione delle norme che garantiscono il diritto alla rappresentanza femminile: doppia preferenza di genere e/o obbligo di alternanza nelle liste elettorali.  

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Si è insediata questa mattina a Villa Devoto, ala presenza del Capo di Gabinetto del presidente Filippo Spanu, la nuova Commissione regionale per la realizzazione della parità tra uomini e donne.
La Commissione, le cui componenti sono state nominate il 28 ottobre scorso dalla Presidenza del Consiglio regionale, resterà in carica per i prossimi tre anni svolgendo un ruolo divulgativo sulle questioni di genere e avrà una funzione di supporto e di consulenza nei confronti dell’azione politica della Giunta per garantire la parità di genere.
Fra i suoi compiti rientrano l’attività di studio sulle politiche di genere, l’elaborazione di proposte e la formulazione di pareri su iniziative legislative e amministrative, la valutazione in merito all’applicazione, nella Regione Sardegna, delle norme nazionali e regionali inerenti la condizione femminile, la promozione dell’accesso delle donne al lavoro.
Le nuove commissarie, che provengono da tutta la Sardegna e portano con sé una grande ricchezza di esperienze in vari campi legati al sociale e alle pari opportunità, sono Silvia Acunzo, Sabrina Carella, Irene Casalloni, Paola Casula, Barbara Congiu, Rosalba Crillissi, Silvia Fancello, Chiara Furlanetto, Alessandra Idili, Ombretta Ladu, Annalisa Lai, Rosa Maria Millelire, Gabriella Murgia, Enrica Olla, Pietrina Pileri, Loredana Sanna, Antonella Secchi, Elena Secci, Simona Spada, Alessandra Idili.
Nelle prossime settimane, la Commissione si riunirà per l’elezione della presidente e delle due vicepresidenti.

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Dopo le iniziative parlamentari, anche in  Sardegna Sinistra Ecologia e Libertà si schiera contro la paventata chiusura del servizio delle guardie mediche notturne. Lo fa con un’interrogazione urgente, firmata dai quattro consiglieri Luca Pizzuto, Francesco Agus, Daniele Cocco ed Eugenio Lai, e presentata questa mattina alla stampa.

«Siamo di fonte a una decisione scandalosa del Governo, a un’ulteriore aggressione delle periferie e di un servizio fondamentale per i piccoli comuni – afferma il primo firmatario dell’interrogazione Luca Pizzuto – il timore è che con questo atto si voglia aprire il settore ai privati». Giudizio condiviso dal vicepresidente del Consiglio regionale Eugenio Lai secondo il quale «la chiusura del servizio notturno delle guardie mediche (190 in tutta l’Isola) rappresenterebbe un’ulteriore penalizzazione per i territori periferici. La riforma sanitaria regionale prevede, infatti, un ridimensionamento dei servizi di Pronto Soccorso che, nei futuri Ospedali di Comunità, non potranno più gestire le urgenze».

Per Francesco Agus, il progetto del Governo va in controtendenza rispetto agli obiettivi della riforma sanitaria regionale, in questi giorni al vaglio della Commissione Sanità. «Per ridurre gli sprechi del sistema sanitario la proposta in discussione prevede un intervento deciso sull’uso smodato dei servizi di Pronto Soccorso – afferma Agus – questo si può fare solo potenziando i servizi territoriali e lasciando al Pronto Soccorso la gestione delle urgenze».

Nell’interrogazione, i consiglieri di Sel chiedono al presidente della regione Francesco Pigliaru di assumere un’iniziativa forte nei confronti del Governo per scongiurare la soppressione del servizio di guardia medica notturna. «Sulla sanità abbiamo potestà primaria – aggiunge Agus – è giusto che il Consiglio la eserciti».

«Metteremo in campo tutte le nostre energie per impedire che la riforma vada in porto – assicura Luca Pizzuto – il nostro partito sarà impegnato nella campagna di sensibilizzazione dei cittadini in tutti i territori dell’Isola.»

La decisione del Governo, inserita nell’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei medici, prevede la riduzione dell’assistenza delle guardie mediche da 24 a 16 ore giornaliere. «La soppressione del servizio notturno dalla mezzanotte alle otto del mattino produrrà gravi disagi per i cittadini delle zone periferiche – ha sottolineato il vicesegretario regionale del sindacato Medici Italiani Annarita Ecca – la scelta del Governo non tiene conto delle specificità territoriali della Sardegna e delle sue caratteristiche geomorfologiche».

Al fianco dei medici ci saranno anche molte amministrazioni locali. Alla conferenza stampa di questa mattina erano presenti il vicesindaco di San Nicolò Gerrei, Stefano Soro, e gli assessori alle politiche sociali di Guasila e Masainas Paola Casula e Ilaria Portas. «Non siamo disponibili a subire un altro scippo – hanno detto – sulla chiusura del servizio notturno delle guardie mediche non esistono margini di discussione».

Guardia medica Bacu Abis copia